ROMA (ITALPRESS) – Il Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia del 2018 definisce a rischio il 91% dei Comuni italiani con oltre il 16,6% del territorio nazionale mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni. Al riguardo l’Arma Forestale ha promosso nel primo semestre 2021 un Piano straordinario di monitoraggio e controllo delle aste fluviali intensificando le azioni di polizia forestale, idraulica ed ambientale, con particolare riguardo al rispetto dei regimi vincolistici e alla repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio nei fiumi, torrenti e aree golenali ad elevato rischio idrogeologico presenti nelle Regioni a statuto ordinario.
La campagna controlli ha interessato le seguenti aste fluviali classificate a rischio di alluvioni: Tevere (Umbria e Lazio), Aniene, Velino (Lazio),Reno e Savio (Emilia Romagna), Magra (Liguria), Calore, Sarno e Volturno (Campania), Tronto (Marche), Basento (Basilicata), Brenta e Bacchiglione (Veneto), Ticino e Serio (Lombardia), Crati (Calabria), Po, Tanaro e Dora Riparia (Piemonte), Arno (Toscana), Idro e Lato (Puglia), Pescara (Abruzzo), Tronto (Abruzzo e Lazio), Trigno (Molise). Questa attività di controllo del territorio ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico, rientra tra le competenze dell’Arma Forestale ed è volta a ridurre sia i potenziali pericoli per la cittadinanza derivanti da frane, alluvioni e smottamenti, che a tutelare il territorio e l’ambiente da attacchi speculativi di tipo urbanistico-edilizio.
Nel corso delle verifiche svolte sia nei fiumi che nei reticoli idrografici minori, il Comando Carabinieri Tutela Forestale, avvalendosi delle oltre 800 Stazioni disseminate sul territorio nazionale, in collaborazione col Comando Carabinieri Tutela Biodiversità e Parchi e con il NOE, ha effettuato 3.200 controlli e accertato 281 illeciti penali, individuato 296 autori di reati in danno all’ambiente, eseguito 78 sequestri penali, elevato 161 sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 250.000 euro.
La tipologia dei reati contestati spazia dall’abusivismo edilizio agli abusi paesaggistici alla deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi e alle sanzioni per invasione di terreni demaniali.
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Piano straordinario aste fluviali, 3.200 controlli dell’Arma Forestale
ARERA, nel 2020 resilienza dai sistemi energia e ambiente
ROMA (ITALPRESS) – Migliorano i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici, scendono i consumi di gas ma con prezzi più alti della media Ue, una spesa media di 317 euro l’anno per la famiglia tipo di 3 persone e una frammentata governance del settore rifiuti. Questi i principali dati che emergono dalla Relazione Annuale di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), una fotografia dei servizi pubblici nel Paese nel 2020, un anno influenzato dall’impatto nazionale e internazionale della pandemia da Covid, con un quadro mutato nel 2021, grazie alla ripresa delle economie. “I numeri del 2020 mostrano l’effetto della pandemia sul livello dei consumi e prezzi – afferma il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – ma al tempo stesso la buona resilienza dei sistemi dell’energia e dell’ambiente che, mentre garantivano continuità del servizio ai cittadini, sono stati capaci di porre le basi della ripresa che stiamo vivendo in queste settimane. L’azione dell’Autorità ha supportato questi equilibri e da ora in poi sarà a disposizione degli organismi che presiedono l’utilizzo efficiente delle risorse del Pnrr sul territorio, garantendo il quadro di regole adatto ad operazioni straordinarie”.
I prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici italiani mostrano per il 2020 un deciso miglioramento rispetto agli altri paesi dell’Area euro, in termini sia di prezzi al lordo degli oneri e delle imposte, sia di prezzi netti, mentre in Germania si registrano quelli più alti. Il 2020 segna anche per le imprese un miglioramento della situazione per tutte le classi, i prezzi medi italiani al lordo degli oneri e delle imposte continuano, come oramai da anni, a non essere quelli più elevati tra i principali paesi europei. I consumatori industriali di energia elettrica del nostro Paese pagano prezzi più convenienti rispetto agli omologhi tedeschi, con differenziali negativi che si ampliano significativamente rispetto al 2019, fino al -33% e -43% per le classi IE e IF (erano -8% e -20% nel 2019). I consumi di energia elettrica – secondo il Rapporto – registrano una diminuzione del -6% (-1% nel 2019), dovuta principalmente alla straordinaria situazione pandemica verificatasi durante l’anno. La flessione ha interessato tutti i settori di consumo, in particolare il terziario e l’industriale, a eccezione di quello domestico dove si è registrato un aumento dei consumi del +2%. Nel 2020 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 3 miliardi di metri cubi, attestandosi a 68,5 miliardi di metri cubi (-4,2% rispetto al 2019).
I consumi del settore industriale sono calati del 2,2% e quelli della generazione termoelettrica del 3,1%. “Commercio e servizi” è il settore che più ha sofferto delle varie misure di contenimento che sono state adottate per rallentare la diffusione del virus (- 12,1% rispetto al 2019). Per gli stessi motivi, anche i consumi di gas legati ai trasporti hanno evidenziato un pesante cedimento, pari a -15,7%, mentre la perdita nei consumi del settore domestico è quantificabile in un -2,8%, in ragione di un favorevole andamento climatico. Anche nel 2020 i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani, comprensivi di oneri e imposte, sono stati più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo. I divari con la media dei prezzi lordi dell’Area euro sono tuttavia diminuiti rispetto all’anno precedente, come era già accaduto nel 2019. Negli ultimi anni le imprese industriali appartenenti alle tre classi a maggior consumo di gas hanno beneficiato di prezzi lordi più vantaggiosi rispetto a quelli medi dell’Area euro, con differenziali negativi, tuttavia, tendenzialmente in riduzione, almeno fino al 2018, mentre i prezzi per le prime classi erano più alti, con differenziali sostanzialmente stabili.
Nel settore idrico attivati 15,5 miliardi di investimenti, realizzati il 98% circa degli interventi programmati, perdite in riduzione dal 43% al 41%; 317 euro/anno la spesa media per la famiglia tipo di 3 persone. Frammentata la governance del settore rifiuti, con oltre 7.400 operatori registrati all’anagrafe dell’Autorità, 3523 gli enti territorialmente competenti; il metodo tariffario rifiuti copre oltre 48 milioni di abitanti. Le gestioni localizzate nel Nord Italia coprono quasi il 30% della popolazione nazionale, mentre il Sud Italia (comprese le Isole) raggiunge appena il 15%. Nel 2020 – secondo il Rapporto – sono stati erogati oltre 1,8 milioni di bonus alle famiglie bisognose per sconti su fornitura acqua, luce, gas, per oltre 232 milioni di euro, cifre destinate ad aumentare, con l’automatismo dello sconto in bolletta da luglio 2021. Nel 2020, infatti, hanno avuto accesso al bonus sociale elettrico 854.900 famiglie, delle quali 805.303 hanno avuto riconosciuto il bonus per disagio economico e 41.046 il bonus per disagio fisico; 543.963 famiglie hanno avuto accesso al bonus sociale gas; 461.334 famiglie hanno richiesto e ottenuto il bonus sociale idrico.
L’ammontare complessivo dei bonus erogati per il settore elettrico (per disagio economico e disagio fisico) e per il settore del gas è stato pari, rispettivamente, a circa 135,5 e 76,2 milioni di euro. Per il settore idrico sono stati erogati bonus per un totale di circa 20,4 milioni di euro. Nel 2020, 395.800 famiglie che hanno beneficiato del bonus idrico risultano anche beneficiarie dei bonus elettrico e gas, in aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente.
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In 10 anni in Italia le emissioni di gas serra giù del 25,5%
ROMA (ITALPRESS) – Nel periodo 2008-2019 la riduzione delle emissioni di gas serra dell’economia italiana (famiglie e attività produttive) è del 25,5% (da 579 a 431 milioni di tonnellate di CO2 equivalente), più pronunciata della riduzione media della Ue27, pari al 17,5%. Per il 2020, anche in connessione con la caduta dell’attività economica e le limitazioni agli spostamenti, si stima una riduzione del 9,6% circa rispetto all’anno precedente. E’ quanto si legge nel Rapporto annuale dell’Istat, illustrato alla Camera, dal presidente, Gian Carlo Blangiardo. In Italia è la discesa delle emissioni da trasporto in conto proprio a fornire il maggior contributo alla riduzione complessiva dei gas serra emessi dalle famiglie (-8,8 punti percentuali su -13,7 in totale), mentre altri 4,8 punti di diminuzione sono attribuibili ai consumi per riscaldamento/raffrescamento. Possibili ulteriori miglioramenti riguardano soprattutto il riscaldamento/raffrescamento, la cui intensità di emissione, pari a 55,9 tonnellate di CO2 equivalente per Terajoule (t/TJ) nel 2018, è superiore al livello medio europeo, con 42,0 (t/TJ); nel 2020 l’intensità stimata per il nostro Paese è ancora molto elevata (55,3 t/TJ).
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Rapporto di sostenibilità IGT Lottery, impegno sociale e per l’ambiente
ROMA (ITALPRESS) – IGT Lottery, leader italiano nel settore delle lotterie, pubblica il Rapporto di Sostenibilità 2020. Il Rapporto, che delinea la migliore performance ambientale, sociale e di governance (ESG) dell’azienda degli ultimi anni, ne racconta l’impegno nella creazione di valore nei territori che ospitano il suo business e il concretizzarsi della sua Politica di Sostenibilità.
IGT Lottery gestisce le concessioni di tutte le lotterie italiane e la sua sede di Roma ospita la governance di tutte le attività del mercato globale delle lotterie per il Gruppo IGT: una presenza consolidata nel mercato italiano grazie ai più alti standard di servizio, integrità e responsabilità.
“Nell’ultimo anno tutti noi abbiamo dovuto affrontare sfide personali e professionali che non avremmo mai immaginato. Eppure, come ci saremmo potuti aspettare, il duro lavoro e la dedizione ci hanno aiutato a superare le avversità”, ha dichiarato Fabio Cairoli, AD di IGT Lottery. “Nonostante le enormi difficoltà poste dalla pandemia, non abbiamo mai smesso di onorare il nostro impegno verso una crescita sostenibile. IGT Lottery, infatti, ha mantenuto l’impegno a perseguire gli 11 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Inoltre, il nostro Comitato di Sostenibilità, costituito nel 2019, ha lavorato per definire una politica in grado di contribuire al perseguimento di tali obiettivi”.
Sono quattro i pilastri su cui è basato l’impegno di IGT Lottery: la valorizzazione e protezione delle persone, la promozione della responsabilità, il supporto alla comunità e la sostenibilità lungo la catena del valore.
IGT Lottery si impegna “a mantenere un ambiente sicuro e inclusivo in cui tutti i dipendenti si sentano apprezzati, rispettati e autorizzati a contribuire al business aziendale. Le iniziative di Diversity & Inclusion Groups (DIG) hanno previsto attività svolte in modalità digitale a supporto dell’inclusione femminile nell’organizzazione e della diffusione di tematiche legate alla disabilità”.
Il programma di Gioco Responsabile di IGT Lottery continua ad avere un ruolo di primo piano nella politica di sostenibilità dell’Azienda, confermato anche dall’allineamento con lo Standard di Gioco Responsabile di European Lotteries, l’associazione europea degli operatori di gioco legale. Nel prossimo futuro, una nuova ricerca permetterà di indagare le caratteristiche dei giocatori che dimostrano un atteggiamento positivo e responsabile, con l’obiettivo di trovare gli strumenti più adatti a trasmettere tale modalità e conseguentemente prevenire i comportamenti problematici.
IGT Lottery supporta le comunità in cui opera “attraverso programmi aziendali che si allineano con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDG) delle Nazioni Unite”. L’azienda ha iniziato un percorso di valutazione dell’impatto generato da alcuni dei propri progetti più importanti, tra i quali “High Tech High School (HTHS)” e “Seguiamo la Cometa”, con l’obiettivo di quantificare e monitorare l’impatto sociale generato, in un’ottica di sviluppo futuro di progetti ad alto valore per la comunità.
“Solide relazioni con fornitori e clienti sono essenziali per mantenere beni e servizi di qualità”, spiega IGT Lottery, garantendo che “i propri fornitori soddisfino elevati standard economici, etici e ambientali come indicato nel Codice di condotta dei fornitori di IGT. Inoltre, si impegna a migliorare continuamente i sistemi e processi di gestione ambientale per ridurre il proprio l’impatto ambientale”. Infine, grazie ad un progetto di mappatura di tutti i consumi di materiali nei processi aziendali, IGT Lottery ha identificato le aree sulle quali c’è una maggiore possibilità di intervento per promuovere un utilizzo più efficiente e consapevole delle risorse naturali, incrementando costantemente la quota di materiali sostenibili.
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Comieco, tasso riciclo imballaggi supera 87% e nomina nuovo Cda
MILANO (ITALPRESS) – Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone ha superato l’87%, anticipando di 10 anni e superando gli obiettivi UE fissati al 2030, un traguardo che è frutto dell’impegno e del lavoro di Comieco e della all’intera filiera cartaria e che attesta come l’Italia sia un modello di eccellenza in Europa per il riciclo di carta e cartone. E’ quanto emerge dal Piano Specifico di Prevenzione approvato dall’assemblea ordinaria e straordinaria dei Consorziati di Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – che ha approvato anche il bilancio consortile 2020 e ha nominato i nuovi componenti del Cda, che saranno in carica per il prossimo triennio. Il nuovo Cda, ringraziando per l’attività svolta il presidente uscente Amelio Cecchini e il vice presidente uscente Michele Bianchi, ha eletto come presidente Alberto Marchi e come vice Amelio Cecchini. La composizione del neo eletto Cda vede per la categoria “Produttori” Michele Bianchi, Andrea Bortoli, Carlotta De Iuliis, Paolo Giacchi, Alberto Marchi; per la categoria “Trasformatori”: Amelio Cecchini, Andrea D’Amato, Silvia Ferraro, Fausto Ferretti, Michele Mastrobuono; per la categoria “Recuperatori” Stefano Benini, Lorenzo Cini, Fabio Montinaro, Enzo Scalia, Andrea Trevisan. Fa parte del Cda anche il Collegio dei Revisori composto da Alessia Bastiani, Sergio Montedoro, Luigi Reale. Confermato il direttore generale Carlo Montalbetti.
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Una rete di termometri per misurare la “febbre” del Mar Mediterraneo
ROMA (ITALPRESS) – Una rete di sensori-termometro sottomarini in grado di misurare ogni 15 minuti le temperature del mar Tirreno per comprendere l’impatto del surriscaldamento globale sugli ecosistemi sommersi. E’ l’obiettivo del progetto MedFever presentato oggi, in occasione della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, al quale partecipano ENEA (partner scientifico), l’associazione MedSharks, l’azienda Lush e un gruppo di subacquei volontari provenienti da centri immersione di Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per misurare la ‘febbrè del nostro mare, i termometri marini dovranno acquisire le temperature nell’intera colonna d’acqua – non rilevate dai satelliti – e per questo saranno collocati, sia a largo che sotto costa, in dieci punti strategici del Mar Tirreno, quali: Castellammare di Stabia e Marina di Camerota (Campania), isola del Giglio (Toscana), Nettuno e isola di Ponza (Lazio), Scilla (Calabria), isola di Ustica (Sicilia), Santa Teresa di Gallura, Capo Figari e golfo di Cagliari (Sardegna).
“Questi ‘termometrì consentiranno misure ad altissima frequenza temporale di grande importanza per tutti coloro che sono coinvolti nel monitoraggio, gestione e sfruttamento dell’ambiente marino locale. I dati raccolti ci consentiranno di osservare e comprendere meglio fenomeni di dinamica costiera di estremo rilievo”, sottolinea Ernesto Napolitano, oceanografo del laboratorio di modellistica climatica e impatti dell’ENEA. “Inoltre – aggiunge – rappresentano uno strumento di indagine molto prezioso per conoscere più in dettaglio lo stato del mare e della sua circolazione, migliorare le nostre previsioni e misurare l’impatto del riscaldamento marino anche su settori quali turismo, trasporti, commercio marittimo e, in particolare, sulla produzione di energia dalle correnti e dalle onde marine, un settore al quale stiamo lavorando da anni nell’ambito degli accordi di programma con il Ministero dello Sviluppo Economico”.
Oltre a contribuire alla scelta dei siti e alla calibrazione degli strumenti di rilevazione, ENEA mette a disposizione l’innovativo modello di circolazione del Mediterraneo “MITO” [1], in grado di fornire previsioni su temperatura, salinità e velocità delle correnti marine con un dettaglio spaziale fino a poche centinaia di metri. Sviluppato e gestito dal Laboratorio ENEA di Modellistica climatica e impatti come evoluzione del modello sviluppato dal MIT di Boston, MITO utilizza il supercomputer ENEA CRESCO6, al momento la seconda infrastruttura in Italia per capacità di calcolo (1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo).
Ma l’innovatività del progetto sta anche nell’aspetto di Citizen science, la scienza dei cittadini, ovvero la modalità di partecipazione pubblica nella ricerca, che in questo caso ha visto coinvolto un gruppo di subacquei volontari di 10 diving center che hanno contribuito all’installazione dei sensori nei 10 siti selezionati.
“Il mare è il ‘termosifonè del pianeta, una grande riserva di calore che fornisce energia al sistema climatico; le eventuali anomalie possono tradursi in estati sempre più calde ed eventi sempre più estremi che debilitano gli organismi acquatici innescando fenomeni di mortalità di massa sempre più frequenti”, sottolinea Eleonora de Sabata, presidente di MedSharks e coordinatrice del progetto. “Da qui – aggiunge – l’importanza di monitorare in modo più capillare la temperatura del Mediterraneo. Con MedFever vogliamo integrare le stazioni oceanografiche, molto complesse da installare e gestire, con piccoli osservatori, inizialmente nel Tirreno e poi in altri mari italiani. In questo abbiamo potuto contare sul supporto essenziale di Lush che ha contribuito all’acquisto dei termometri e all’entusiasmo dei subacquei e dei diving center per installarli”.
La rete di monitoraggio ‘volontariò nasce da MedSharks, associazione dedicata allo studio e alla conservazione dell’ambiente mediterraneo che da cinque anni misura costantemente la temperatura in un’oasi sottomarina del golfo di Napoli. Negli anni questi dati, raccolti per lo studio del piccolo squalo Gattopardo, hanno aperto a oceanografi e biologi marini una prospettiva del tutto inedita su quanto accade sotto la superficie del mare.
Secondo uno studio elaborato da un team internazionale di scienziati tra cui ricercatori ENEA, il Mediterraneo è il bacino con il tasso di riscaldamento e di variazione di salinità maggiori al mondo ed è diventato un vero e proprio hot spot del riscaldamento degli oceani, con un progressivo interessamento degli strati più profondi.
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Rifiuti elettronici, da Erion un appello al Governo con 64 proposte
ROMA (ITALPRESS) – “Il ritardo dell’Italia rispetto ai target di raccolta dell’Unione Europea rende evidente l’urgenza di intervenire sulla filiera dei RAEE. Nel 2020 Erion ha gestito circa 270.000 tonnellate di RAEE, un risultato in crescita rispetto all’anno precedente. Eppure, non è abbastanza, se pensiamo che a livello complessivo l’Italia viaggia a circa 6 chilogrammi di RAEE raccolti per abitante quando dovrebbe essere arrivata già da due anni a più di 9 kg/abitante. Siamo ancora lontani dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea del 65% dell’immesso sul mercato. C’è un gap da colmare…”. Lo afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE. Erion è il più importante Sistema multi-consortile no profit di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici e la valorizzazione delle materie prime che li compongono. Nato nel 2020 dalla fusione dei consorzi Ecodom e Remedia, Erion rappresenta attualmente oltre 2.400 aziende del settore dell’hi-tech e dell’elettronica di consumo.
Il Sistema Erion è composto da Erion WEEE, Erion Professional, Erion Energy ed Erion Packaging, quattro Consorzi di settore che assicurano ai produttori i servizi di conformità normativa e il coordinamento delle attività di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestici e professionali, dei Rifiuti di Pile e Accumulatori e di quelli di Imballaggi.
“Da una parte, lo Stato sembra assolutamente impotente e non sta facendo nulla per migliorare le cose, dall’altra l’UE preme per risultati concreti e non credo tollererà ancora a lungo questa situazione – prosegue -. Come può migliorare la filiera dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche? Come incrementare la raccolta? Siamo convinti che l’unico modo per trovare e implementare soluzioni efficaci sia ascoltare le esperienze dei soggetti che da anni lavorano nel settore, le loro criticità, le ipotesi di miglioramento. E’ da questa riflessione, e dal confronto con i principali stakeholder della filiera, che nasce l’idea di un Libro Bianco dei RAEE: 64 proposte frutto dell’esperienza pluriennale maturata sul campo, che mirano a far crescere un settore fondamentale per un’evoluzione sostenibile della nostra economia. Rivolgiamo, quindi, un appello alle Istituzioni – Governo e Parlamento – affinchè aprano un tavolo di confronto con tutti coloro che ogni giorno si impegnano con passione e competenza affinchè i RAEE non siano più un problema ma un’opportunità”.
Il Libro Bianco, che raccoglie i suggerimenti – non sempre coincidenti – di tutti gli attori del Sistema RAEE, contiene soluzioni di natura organizzativa e normativa che interessano tutta la filiera, suddivise in quattro le aree: riduzione della burocrazia tramite la semplificazione dei procedimenti autorizzativi relativi alla gestione dei RAEE; misure di incentivazione, sanzione e controllo; linee di intervento su settori specifici (come il riutilizzo), e comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori.
Tra le proposte più significative: introduzione di nuove modalità di raccolta dei RAEE – raccolta domiciliare, micro-centri, contenitori intelligenti – così da aumentare il numero di punti di raccolta, in particolare nell’area Centro-Sud, e ridurre il ritardo dell’Italia rispetto al raggiungimento dei target europei. In Italia, si contano circa 5.000 Punti di Raccolta, contro gli oltre 10.000 presenti negli altri stati europei (1 punto di raccolta ogni 12.000 abitanti); rafforzamento del sistema di controllo per contrastare i flussi illegali paralleli di RAEE, che intercettano circa la metà di questi rifiuti; realizzazione di impianti e centri che permettano la preparazione per il riutilizzo dei RAEE, area ancora totalmente scoperta nel nostro Paese; incremento di campagne di informazione sui temi specifici come il ritiro “uno contro uno”, “uno contro zero”, sulla necessità di separare le batterie dai RAEE e sulle tipologie di rifiuti che sono maggiormente soggette a scorretto conferimento; introduzione di meccanismi premianti per favorire il riciclo delle materie prime critiche (CRM) come cobalto, terre rare, silicio, platino e tungsteno.
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Cresce impegno Barilla nel trasporto sostenibile dei prodotti alimentari
ROMA (ITALPRESS) – Barilla rafforza il suo impegno per il trasporto sostenibile dei propri prodotti alimentari. Dallo scorso maggio sono stati avviati nuovi trasporti intermodali ferroviari che attraversano il Paese sia sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica, dagli interporti di Parma e Piacenza ai terminal di Marcianise, in Campania e con Bari, in Puglia. L’iniziativa, realizzata grazie ad un accordo esclusivo con l’operatore GTS, attivo nel trasporto intermodale delle merci, permette di far viaggiare sui treni, invece che su gomma, circa 110.000 tonnellate delle varie tipologie di prodotti commercializzati: pasta, sughi, pesti e prodotti da forno.
Questo ulteriore investimento gestirà un flusso di circa 6mila trasporti all’anno, che permetteranno di ridurre in media di circa il 60% le emissioni di CO 2 (pari a 6.000 tonnellate di CO 2 in meno) rispetto al trasporto su gomma e di togliere dalla strada circa 6.000 camion, garantendo così maggiore sicurezza stradale ed efficienza organizzativa.
Da diversi anni Barilla si occupa di favorire soluzioni a ridotto impatto ambientale nel trasporto di materie prime e prodotti finiti. In Svezia e Germania, il Gruppo ha incrementato la quota di prodotti che “viaggiano” in treno. In Italia, ha introdotto soluzioni di trasporto per i prodotti finiti con mezzi alimentati a LNG (gas metano liquido) e da anni è in prima linea con diversi progetti legati al trasporto su rotaia della materia prima grano. Solo nel 2019 Barilla ha trasportato sui treni oltre 100.000 tonnellate di grano (duro e tenero), generando un risparmio di CO 2 di oltre il 70% rispetto al trasporto su gomma. Ne è un esempio la tratta del treno del grano Ravenna – Parma, inaugurata nel 2015 che trasporta direttamente il grano duro dentro lo stabilimento di Parma. Inoltre, da Marzo 2020, il 70% dei prodotti destinati dall’Italia alla Germania viene spedito con una soluzione intermodale sviluppata in partnership fra Barilla e GTS. Sono tre i treni che ogni settimana percorrono la tratta dall’interporto di Parma al terminal di Ulm, in Baviera. Grazie a questo progetto si tolgono dalla strada 5.000 camion all’anno, risparmiando 6.000 tonnellate di CO 2 all’anno.
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