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Bankitalia lancia la “Carta degli investimenti sostenibili”

ROMA (ITALPRESS) – La Banca d’Italia ha presentato la “Carta degli investimenti sostenibili”, documento con il quale definisce la propria visione della finanza sostenibile, assume impegni per promuoverla ed esplicita, in qualità di investitore di lungo periodo, i principi cui e ispirata l’attività di investimento del portafoglio finanziario e delle riserve valutarie. La Banca accoglie la definizione di sviluppo sostenibile inteso come modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
L’Istituto adotta una concezione ampia di sostenibilità, che comprende considerazioni sui profili ambientale, sociale ed economico.
Nell’attività di investimento pone grande attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governo societario (Esg), privilegiando le imprese che sono attente all’utilizzo responsabile delle risorse naturali e agli effetti sugli ecosistemi; mantengono adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità e inclusione; generano reddito e lavoro nel rispetto di principi etici e delle migliori pratiche di governo societario. La Carta si applica agli investimenti del portafoglio finanziario e delle riserve valutarie, gestiti in autonomia dalla Banca. Non si applica ai portafogli di politica monetaria. In particolare, gli impegni dell’Istituto mirano a promuovere la sostenibilità economica, ambientale e sociale nel lungo termine, incoraggiando le iniziative per la produzione, la diffusione e la trasparenza delle informazioni sulla sostenibilità da parte degli emittenti, degli intermediari e degli altri operatori del sistema finanziario, per una crescita equilibrata e sostenibile dell’economia.
Integrare i criteri ESG nell’allocazione degli investimenti e nei sistemi di misurazione e gestione dei rischi, promuovendo la diffusione di buone pratiche di investimento sostenibile e di gestione dei rischi nel sistema finanziario. Nelle proprie scelte la Banca privilegia gli investimenti che presentano il miglior profilo ESG ed applica esclusioni basate sulle convenzioni fondamentali in materia di lavoro e sui trattati internazionali in materia di armi controverse sopra richiamati; esclude infine i produttori di tabacco; elaborare e rendere pubbliche informazioni e analisi sulla finanza sostenibile; comunicare con regolarità i risultati raggiunti nella gestione dei propri investimenti e gli effetti per la società e l’ambiente; contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini.
“La Carta illustra i principi cui la Banca si ispira per la gestione sostenibile dei propri investimenti finanziari ed enuncia gli impegni mediante i quali intende dare concretezza alla propria azione mirante a integrare strutturalmente le valutazioni di sostenibilità con quelle finanziarie. L’intento più generale è di stimolare nella comunità finanziaria la consapevolezza su questi temi e sui rischi che ne scaturiscono; di incoraggiare le imprese ad adottare una gestione attenta all’ambiente, alla società e al rispetto delle migliori pratiche di governo societario”, ha sottolineato Paolo Angelini, vice direttore generale della Banca d’Italia.
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Al via petizione contro il rilascio di palloncini in aria

ROMA (ITALPRESS) – I palloncini sono sempre più utilizzati durante le feste e altre ricorrenze, addirittura ai funerali, ma molti ignorano l’impatto negativo che possono avere sull’ambiente. Per questo motivo Marevivo e Plastic Free lanciano la petizione “Per il mare non è una festa” #StopAlVoloDeiPalloncini #StopBalloons, per chiedere di inserire nella legge Salva Mare il divieto del rilascio di palloncini e sensibilizzare sui danni che può avere la loro dispersione nell’ambiente. Un simile divieto è già stato approvato dal Consiglio della provincia autonoma di Trento, la prima provincia in Italia a fare una proposta di questo tipo: vietato liberare palloncini in aria, pena una multa da 50 a 100 euro. Marevivo e Plastic Free chiedono che venga approvato un divieto nazionale.
Secondo uno studio pubblicato da Ocean Conservancy, i palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. La plastica morbida che li compone, se ingerita da un animale, ha 30 volte più possibilità di ucciderlo rispetto alla plastica dura come quella delle bottiglie (Fonte: University of Tasmania). Si tratta di una minaccia molto più frequente di quanto non si immagini: durante una ricerca portata avanti dalla Università di Wales Swansea, nel Regno Unito, i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno lo stomaco delle tartarughe marine analizzate. E’ inevitabile che quello che vola in alto, torna indietro. Spesso in occasione di feste e commemorazioni i palloncini vengono liberati nell’aria. Bisogna chiedersi però dove vanno a finire. Ritornano giù, disperdendosi nell’ambiente e trasformandosi in una minaccia letale per gli animali che finiscono intrappolati nei loro fili o ingeriscono pezzi di palloncino scambiandoli per cibo.
Non solo: la pratica di liberare palloncini in cielo è anche un enorme spreco di elio, una risorsa non rinnovabile. L’elio, infatti, non è usato solo per gonfiare palloncini, ma ha il ben più importante utilizzo di raffreddare i magneti superconduttori degli scanner MRI (per le risonanze magnetiche), il suo uso medico è dunque importante per la salute umana.
Durante le feste è possibile proporre ai più piccoli di sostituirli con le bolle di sapone. In una ricorrenza speciale, o durante una celebrazione, è preferibile piantare un albero o adottare virtualmente una tartaruga invece di far volare i palloncini. Si tratta di un gesto concreto e gentile nei confronti del Pianeta che può avere un impatto emotivo.
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Ogni anno 7 miliardi di bottiglie di plastica non vengono riciclate

ROMA (ITALPRESS) – Più del 60 per cento degli 11 miliardi di bottiglie immesse al consumo in Italia ogni anno non vengono riciclate. E’ quanto emerge dal rapporto di Greenpeace “L’insostenibile peso delle bottiglie di plastica”, da cui si deduce che circa 7 miliardi di contenitori in PET (Polietilene Tereftalato, il tipo di plastica utilizzato per produrli) da 1,5 litri, usati per confezionare le acque minerali e le bevande, rischiano di essere dispersi nell’ambiente e nei mari, contribuendo in modo massiccio all’inquinamento del pianeta. A ciò si aggiungono le emissioni di gas serra generate dalla produzione delle bottiglie non riciclate, pari a 850 mila tonnellate di CO2 equivalenti, che aggravano la crisi climatica.
“L’Italia è uno dei maggiori consumatori globali di bottiglie di plastica per le acque minerali e le bevande. Ma nonostante i numeri impietosi del riciclo, le grandi aziende continuano a immetterne sempre di più sul mercato, facendo enormi profitti e non assumendosi alcuna responsabilità sul corretto riciclo e sul recupero a fine vita – dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia – Se vogliamo ridurre l’inquinamento da plastica nei nostri mari, le grandi aziende devono fare la loro parte e promuovere soluzioni a basso impatto ambientale come l’impiego di contenitori lavabili e riutilizzabili”.
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In Calabria il progetto Sic, De Caprio “Tutela del mare una priorità”

CATANZARO (ITALPRESS) – “Questa ricerca è un modo per far capire all’Europa che cos’è la Calabria e creare maggiore consapevolezza. Proporre il turismo in questa regione è strettamente collegato alla necessità di proteggere l’ambiente e il mare prima di tutto”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Giunta regionale, Sergio De Caprio, nel giorno della della presentazione – che si è svolta stamattina nella sala Verde della Cittadella “Jole Santelli” di Catanzaro – dei risultati del progetto Sic-Carlit, assegnato dalla Regione all’Arpacal, che riguarda 14 Siti di importanza comunitaria (Sic) marini della Calabria.
E’ stata anche presentata “Claudia”, l’innovativa stella marina digitale rossa, strumento di divulgazione della conoscenza ambientale che sarà diffuso partendo dai Comuni che ospitano i Sic in Calabria. All’incontro hanno preso parte il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, il dirigente del settore Parchi e aree naturali della Regione, Giovanni Aramini, il direttore del Centro regionale di strategia marina dell’Arpacal, Emilio Cellini, e il professor Pierfrancesco Rende, in rappresentanza dell’Ispra.
“Questo progetto – ha aggiunto De Caprio – è arricchito dalla stella marina “Claudia”, una tecnologia avanzata realizzata dall’Arpacal, in collaborazione con l’Ispra e le Università della Calabria. Si tratta di un percorso virtuale in 3D dei 14 siti marini di interesse comunitario, fiore all’occhiello del Parco marino della Calabria”.
“E’ una giornata particolare per la Calabria perchè – ha affermato Pappaterra – presentiamo i risultati di una ricerca straordinaria, realizzata nel solco del programma operativo sulla strategia marina, che deriva da una direttiva europea e da una legge nazionale”.
“La Calabria – ha proseguito – è stata protagonista, mettendo in campo un’azione di coordinamento di tutta l’area ionica del bacino del Mediterraneo, così come la Regione Liguria è capofila per l’area tirrenica e l’Emilia Romagna per quella adriatica. Con le professionalità messe in campo, siamo riusciti a costruire non solo le attività istituzionali di monitoraggio, previste dalla direttiva, ma, attraverso questo progetto, fortemente sostenuto dalla Regione Calabria e dall’assessorato all’Ambiente, abbiamo messo in campo delle ricerche molto importanti, che hanno dato vita a un sistema multimediale, la stella marina “Claudia”, all’interno del quale ognuno potrà esplorare e vivere il nostro mare e conoscere a fondo la sua biodiversità”.
“Ringrazio Arpacal – ha sottolineato Aramini – per il grande contributo dato. Il progetto si colloca all’interno di una strategia regionale. I siti calabresi, in totale, sono 178. Oggi si tratta di un approfondimento che ci porta all’avanguardia dal punto di vista scientifico nel panorama nazionale”.
I Siti di importanza comunitaria (Sic) marini della Calabria coinvolti nel progetto sono i fondali di Isola di Dino- Capo Scalea, Isola di Cirella-Diamante, Capo Tirone, Scogli di Isca, Pizzo Calabro, Capo Cozzo-S.Irene, Capo Vaticano, Scilla, Punta Pezzo a Capo dell’Armi, Stalettì, da Crotone a Le Castella, Gabella, Crosia-Pietrapaola-Cariati e la Secca di Amendolara.
La ricerca presentata oggi è frutto di un programma intenso, svolto in 36 mesi di lavoro, con attività su 14 siti Sic calabresi, che hanno visto impegnati più di 40 esperti che hanno monitorato e acquisito dati, con strumentazione specialistica e con la nave oceanografica “Astrea”, per 535 miglia nautiche di linee, 990 km circa, elaborazioni e analisi di immagini satellitari ad alta risoluzione, immersioni subacquee e prelievi di fasci fogliari per la valutazione della condizione dell’habitat prioritario di Posidonia oceanica.
I tecnici e gli esperti del Centro di strategia marina dell’Arpacal hanno acquisito, per i 14 Sic marini, attraverso campagne di monitoraggio specifiche, tutte le informazioni di carattere “biologico” con restituzione di cartografie biocenotiche, utilizzando metodologie innovative e strumentazione ausiliarie come il sottomarino a comando remoto (Rov), Sonde multiparametriche e il Multibeam echosounder, ecoscandaglio utilizzato per mappare il fondale marino.
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A Genova arriva il secondo ecocompattatore per plastica e lattine

GENOVA (ITALPRESS) – Presentato il nuovo ecocompattatore AMIU Genova posizionato all’uscita metro di piazza Sarzano. Anche in postazione del centro storico si potranno conferire anche le lattine in alluminio Ancora un ecocompattatore inaugurato a Genova, posizionato in piazza Sarzano a poca distanza dalla fermata della metropolitana, dove prosegue con successo il progetto “PlasTiPremia”.
L’installazione rientra nelle azioni sulla pulizia del Piano Integrato per il Centro Storico Caruggi. Presenti all’inaugurazione della nuova macchina: l’assessore comunale all’Ambiente, Matteo Campora, l’assessore al Centro Storico Paola Bordilli e Emanuele Guastavino dell’Istituto Ligure per il Consumo. Veramente altissimo il numero del materiale raccolto negli ultimi mesi dalle macchine ecocompattatrici installate in città. Proprio a fine giugno è stata superata la quota 3 milioni di bottiglie e flaconi raccolte dall’avvio del progetto, che è avvenuto a fine 2020.
Solo nel mese di giugno sono state raccolte 19 tonnellate di plastica e nella classifica “top green” delle macchine più performanti nel mese appena trascorso abbiamo: al primo posto Sampierdarena in piazza Vittorio Veneto con una media di 2.524 pezzi raccolti, al secondo posto – ma con uno scarto veramente minimo – quella a Marassi in piazza Ferraris con 2.512 bottiglie media/giorno a seguire Foce con 2.505 bottiglie e San Fruttuoso in piazza Martinez con 2.453 pezzi.
“L’inaugurazione di questo nuovo eco compattatore a Genova rappresenta per noi il raggiungimento di un altro importante obiettivo e una vittoria per tutti – ha dichiarato il presidente Corepla, Giorgio Quagliuolo – per i cittadini, che avranno l’opportunità di dare quotidianamente il loro contributo in un’area ancora più estesa, mettendo in pratica quelle azioni necessarie per costruire una vera economia circolare, e ovviamente per l’ambiente, perchè la salvaguardia del nostro Pianeta passa anche attraverso piccoli gesti, come il conferimento e il riciclo di contenitori per liquidi. Siamo convinti che la comunità, che già ha mostrato grande sensibilità e attenzione rispetto al progetto, ci aiuterà a rendere operativi i principi dell’economia circolare e a raggiungere risultati notevoli”.
L’iniziativa di riciclo sostenibile nasce dalla collaborazione tra AMIU Genova, Comune di Genova, Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica), CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), il patrocinio della Regione Liguria e il sostegno dell’ ILC (Istituto Ligure per il Consumo).
Dichiara l’assessore Campora: “Sono davvero soddisfatto per l’installazione di questo nuovo ecocompattatore nella zona di Sarzano. Da oggi il nostro Centro Storico avrà un’ulteriore postazione dove conferire non solo bottiglie e flaconi di plastica ma, grazie alla collaborazione del CIAL, anche le lattine in alluminio. Si tratta complessivamente del 14esimo ecocompattatore messo a disposizione della cittadinanza tra tutti i Municipi, – continua Campora – un risultato che conferma e consolida il primato di Genova a livello nazionale per numero di ecocompattatori posizionati sul territorio, che ci aiuteranno, grazie alla collaborazione dei cittadini, ad incrementare il tasso di raccolta differenziata, per una Genova ancora più pulita e rispettosa dell’ambiente. Ringrazio AMIU e tutti gli altri soggetti coinvolti in questo nuovo, importante investimento, nell’ambito del progetto PlasTiPremia che sta riscuotendo un gradimento crescente da parte dei cittadini genovesi”.
“Questo nuovo ecocompattatore è un ulteriore tassello nel piano pulizia del progetto Caruggi – spiega l’assessore Bordilli – la nuova macchina rappresenta un servizio a disposizione dei cittadini per un sempre più responsabile conferimento dei propri rifiuti con un sistema premiale che sta riscuotendo grande successo in tutta Genova e in particolare nel centro storico, che sta diventando, grazie all’impegno di Amiu, un laboratorio di buone pratiche. Dopo il rifacimento degli ecopunti di vico del Dragone e di stradone Sant’Agostino, con questa azione si va a chiudere un importante lavoro in termini di pulizia e decoro urbano sull’intera zona di Sarzano”.
Anche quest’ultimo macchinario – grazie alla collaborazione con il Cial (Consorzio imballaggi alluminio) – oltre al conferimento di bottiglie e imballaggi in plastica, permette la raccolta di lattine in alluminio, uguale a quello installato lo scorso marzo in piazza San Giorgio. In questo modo i cittadini possono raccogliere più velocemente i punti per ottenere sconti e premi da parte delle attività del territorio che hanno aderito al progetto.
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Cingolani “Uscire inderogabilmente dal carbone entro il 2025”

ROMA (ITALPRESS) – Completare inderogabilmente il processo di sostituzione della capacità di generazione a carbone entro il 2025. E’ l’atto di indirizzo formulato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con una lettera indirizzata ai responsabili di Terna spa e Arera, con il quale è stata definita la proroga di quattro mesi per il capacity market.
“Le prime aste del mercato della capacità – ha scritto il ministro Cingolani -, relative agli anni di consegna 2022 e 2023, hanno offerto un importante segnale non solo per l’obiettivo di adeguatezza del sistema elettrico ma anche per l’altrettanto primario obiettivo della uscita della generazione a carbone per il 2025”. Un processo che beneficerà degli effetti positivi che gli interventi di semplificazione normativa avranno sugli investimenti necessari alla transizione energetica.
Intanto, per gli interventi in corso sono state concesse ulteriori proroghe di quattro mesi, per il conseguimento di titoli autorizzativi e di consegna, viste le conseguenze generate dall’emergenza pandemica, che ora stanno determinando il rischio che una quota significativa della capacità nuova aggiudicata per il 2023 – per circa 3,5 GW – venga esclusa dal meccanismo, in quanto i procedimenti di autorizzazione, pur essendo in fase molto avanzata, non sono formalmente conclusi. Un adeguamento della disciplina del mercato della capacità che dovrà essere applicato in occasione delle aste per i periodi di consegna per gli anni 2024 e 2025, il cui svolgimento si terrà non oltre novembre 2021.
Un processo che avrà il compito di riflettere il chiaro indirizzo politico di strategia energetica nazionale verso un maggiore contributo all’adeguatezza del sistema elettrico da parte della generazione da fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, anche con regole di funzionamento che tengano conto delle specificità di queste risorse rispetto alla potenza convenzionale, nonchè della domanda per i servizi necessari.
“All’esito di questa nuova asta – conclude il ministro -, mi attendo una profonda analisi, basata anche sulla metodologia europea in corso di definizione, per valutare se, in base all’evoluzione del sistema, sia ancora necessario ripetere ulteriori aste, insieme alla possibilità, se ne dovesse risultare necessaria l’attivazione, di orientare ancora di più il meccanismo a supporto della transizione energetica”.
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Zingaretti “10 mln per veicoli a basso impatto ambientale nel Lazio”

ROMA (ITALPRESS) – “Dieci milioni di euro a favore di micro, piccole e medie imprese e titolari di licenze Taxi e Ncc operanti nel Lazio che investono nell’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale. Il bando per accedere al finanziamento, che sarà gestito da Lazio Innova, sarà pubblicato nelle prossime settimane”. Ad annunciare la notizia il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che spiega il contenuto di una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale del Lazio.
“La misura vuole lavorare alla tutela dell’ambiente apportando, nel contempo, un nuovo ma significativo sostegno economico alle micro, piccole e medie imprese e ai titolari delle licenze Taxi e Ncc operanti nel Lazio, che hanno sofferto le conseguenze economiche generate dalla pandemia e che potranno così più agevolmente acquistare mezzi a ridotto impatto ambientale. Incentivando il rinnovo del parco auto circolante e premiando la sostituzione di veicoli vecchi con quelli elettrici, ibridi o a metano, intendiamo infatti ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria delle nostre città, rendendo le strade più vivibili per tutti. L’attenzione verso questi temi deve restare sempre alta, non dimentichiamolo mai. E come Regione Lazio ci siamo impegnati fin dall’inizio del nostro mandato con iniziative e progetti ad hoc: il bando che sarà pubblicato entro questo mese rappresenta infatti un altro passo in avanti in quella svolta green di cui tutti parlano, ma che in pochi portano avanti con misure concrete come quella approvata dalla nostra giunta”.
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Sostenibilità, al via IX edizione del premio Impresa Ambiente

VENEZIA (ITALPRESS) – Dopo le oltre 100 candidature arrivate da tutta Italia durante i primi mesi della pandemia da Covid-19, ritorna per le imprese italiane, protagoniste oggi più che mai della ripartenza economica del Paese: il Premio Impresa Ambiente, il più alto riconoscimento italiano per le imprese private e pubbliche che si siano distinte in un’ottica di Sviluppo Sostenibile, Rispetto Ambientale e Responsabilità Sociale, giunto quest’anno alla IX edizione.
A partire dall’1 luglio fino al 20 settembre 2021 sul sito www.premioimpresambiente.it le imprese, gli enti pubblici e/o privati che abbiano contribuito con progetti, soluzioni o prodotti a migliorare l’impatto economico, sociale e ambientale in Italia, possono presentare la propria candidatura al premio che dà accesso al prestigioso European Business Awards for the Environment (EBAE) edizione 2022-2023, promosso dalla Commissione Europea (DG Ambiente).
Giunto alla IX edizione il Premio Impresa Ambiente, promosso dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, con la collaborazione di Unioncamere e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, è attivo dal 2006 e finora è stato assegnato a 37 imprese tra cui 6 giovani imprenditori e dirigenti d’azienda under.
Caviro, Ecoplasteam, Edileco, Enel e Waste to Methane sono le cinque aziende vincitrici dell’ultima edizione del Premio. Oltre 60 sono le realtà imprenditoriali italiane che hanno ricevuto una menzione speciale per essere riuscite a cogliere i cambiamenti e le opportunità dell’economia green e sviluppare soluzioni e tecnologie utili all’ambiente e alla società.
Alle quattro categorie previste dal premio ovvero Migliore Gestione, Miglior Prodotto, Miglior Processo/Tecnologia, Migliore Cooperazione Internazionale, si aggiunge a partire da quest’anno una quinta per il Miglior contributo imprenditoriale alla biodiversità, riservata alle aziende che abbiano sviluppato un modello imprenditoriale di successo, un sistema di gestione, un prodotto o un servizio o una collaborazione con un Paese in via di sviluppo che nel contempo abbia apportato un contributo significativo alla riduzione della perdita di biodiversità e di supporto agli ecosistemi naturali.
E’ inoltre previsto un Premio Speciale “Giovane Imprenditore”, riservato a titolari o dirigenti d’impresa under 40 (già in gara per una delle cinque categorie), che si siano distinti per spiccate capacità imprenditoriali, innovazione ed attività di ricerca nell’ambito dello sviluppo ecosostenibile, a cui si aggiunge in questa IX edizione il Premio speciale “Start-up innovativa” per progetti altamente innovativi e di ricerca dedicati allo sviluppo eco-sostenibile.
Possono partecipare le imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di appartenenza, per la sola categoria “Migliore cooperazione internazionale”, possono concorrere anche soggetti pubblici e/o ONG, purchè almeno uno dei soggetti partecipanti alla partnership sia una impresa italiana operante con un Paese in via di sviluppo o con economia in transizione.
A partire dall’1 luglio è possibile presentare la propria candidatura sul sito www.premioimpresambiente.it compilando l’apposito modulo on-line entro il 20 settembre 2021.
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