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Corepla, riparte il progetto “Un sacco in Comune, a tutta plastica!”

ROMA (ITALPRESS) – Anche quest’estate ha preso il via l’appuntamento con “Un sacco in Comune, a tutta plastica!”, la campagna di Corepla patrocinata dal ministero della Transizione ecologica per migliorare la qualità della raccolta degli imballaggi in plastica. L’iniziativa affianca la campagna “Riportiamoli a bordo” per la sensibilizzazione contro la dispersione dei rifiuti nell’ambiente promossa sempre dal Ministero della Transizione Ecologica, in collaborazione con Corepla e Castalia. Il progetto, avviato a dicembre 2019, prevede la raccolta dei rifiuti galleggianti lungo gli 800 km di coste italiane attraverso la flotta antinquinamento del ministero. Corepla si occupa di verificare, misurare e analizzare le quantità e la qualità di quello che viene rinvenuto e valutare l’effettiva riciclabilità degli imballaggi in plastica.
“Quella della raccolta della plastica nei mari è un’iniziativa molto importante che il Ministero della Transizione ecologica sta portando avanti con Corepla e Castalia – ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani -. Ben vengano le iniziative di sensibilizzazione e informazione sul territorio circa la raccolta differenziata. E’ da lì che parte una efficace raccolta e quindi la base per un buon riciclo, che rende efficace l’economia circolare. Bisogna investire soprattutto nell’informazione dei più giovani, di cui auspico un pieno coinvolgimento, perchè il futuro è loro”.
Da nord a sud, sono 6 i primi Comuni coinvolti che ospitano i porti oggetto dell’iniziativa: Chioggia, Fiumicino, Crotone, Termini Imerese, Marsala e Licata.
“Noi di Corepla – ha dichiarato il presidente, Giorgio Quagliuolo – lavoriamo costantemente per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata nel nostro Paese con un obiettivo preciso: evitare la dispersione nell’ambiente degli imballaggi in plastica e raccoglierli perchè con il riciclo possano avere una seconda vita. Differenziare bene i rifiuti non è sempre facile per i cittadini, per questo da anni portiamo avanti campagne di informazione e sensibilizzazione che li indirizzino verso una corretta e consapevole raccolta differenziata. La campagna ‘Un sacco in Comune, a tutta plastica!’ vuole essere uno stimolo affinchè i cittadini siano sempre più attenti a fare una raccolta di qualità, ingrediente indispensabile per ottenere un buon riciclo e promuovere una vera economia circolare. Il rispetto per l’ambiente deve diventare uno stile di vita, un atteggiamento da apprendere fin da piccoli e di cui fare tesoro”.
I Comuni avranno 4 settimane per dimostrare il loro alto livello di sensibilità rispetto alle tematiche ambientali e misurarsi sulla qualità della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica che si effettua nel loro territorio. Il Comune che, nel periodo compreso tra il 28 giugno e il 25 luglio 2021, avrà registrato la diminuzione della frazione estranea più significativa in termini percentuali sarà il più virtuoso e riceverà in premio un arredo in plastica riciclata.
Durante tutto il periodo della campagna, Corepla sarà presente nei sei Comuni interessati con un’intensa attività di comunicazione sul tema della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi in plastica.
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Fiume Po, carenza idrica con portate in picchiata del 30%

MILANO (ITALPRESS) – Portate in calo (fino a -30%) e una carenza idrica su diverse zone del Distretto Padano: è la fotografia che il torrido mese di giugno lascia al Bacino del Po, con il Grande Fiume a non essere il solo in sofferenza. L’Autorità distrettuale del fiume Po rileva infatti come anche i sottobacini patiscano le elevate temperature delle ultime settimane (il torrente Enza è ai minimi storici) con massime di 32-34°C, tra 1 e 3°C superiori al clima degli ultimi 20 anni e locali punte giornaliere a 35-36°C.
Diverse le zone del Distretto maggiormente colpite da incipiente siccità: nel Basso Piemonte – il Biellese, l’Astigiano e il Cuneese – oltre alla città di Torino. Non va meglio in Romagna e nelle zone del Delta (Ferrara e Rovigo), dove il monitoraggio dell’Autorità Distrettuale del fiume Po è costante per via di possibili criticità generabili dall’intrusione del cuneo salino. Ma nelle ultime ore sono sotto osservazione anche il Piacentino e il Parmense. In Lombardia drastico calo della riserva idrica: -8.5% nella sola ultima settimana.
Criticità derivanti soprattutto dalla mancanza di precipitazioni: si stima infatti siano caduti circa 20 mm rispetto ai 48 attesi (stime medie regionali ER su 2001-2020). Calcolando le piogge da inizio anno resta un deficit medio regionale, sul clima 2001-2020, di circa 116 mm (- 34%), con punte più elevate sul settore orientale (Romagna, rilievi del Bolognese e aree limitrofe, dove si calcolano deficit tra 150 e 200 mm pari a oltre il 50 % delle piogge in meno).
“Siamo solo all’inizio di quella che si preannuncia come un’estate torrida e lunga, la cui situazione climatica può arrecare preoccupazioni all’intero Bacino Padano – commenta Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po -. Se non si interviene repentinamente, simili periodi saranno sempre più frequenti: occorrono soluzioni che siano incisive per mitigare il rischio di queste prolungate endemiche siccità”.
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Energia elettrica da impianti eolici su piattaforme galleggianti

ROMA (ITALPRESS) – Sfruttare l’energia eolica con impianti collocati in mare, su piattaforme galleggianti. Il ministero della Transizione ecologica apre la manifestazione di interesse per l’innovativa tecnologia rivolgendosi a tutti gli imprenditori del settore. Un’azione strategica finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili stabiliti in ambito internazionale ed euro-unitario. In tale quadro, anche in considerazione della situazione orografica e di utilizzo del territorio italiano, un importante ruolo potrà essere assunto da tali impianti di sfruttamento dell’energia eolica. Si tratta di una tecnologia innovativa, suscettibile di accedere ai finanziamenti pubblici previsti, che necessita di una particolare attenzione ai fini del superamento dei plurimi problemi legati alla fase progettuale e al successivo percorso autorizzativo, al fine di consentire l’introduzione più rapida possibile di questa tipologia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che potrebbe assicurare un’ampia quota dell’obiettivo perseguito.
A tale fine il ministero della Transizione ecologica formula e rende pubblica, mediante l’inserimento sul proprio sito, la richiesta di manifestazione d’interesse, rivolta a tutti i soggetti imprenditoriali che siano in grado di proporre progetti rientranti nella tipologia indicata. Decorsi 20 giorni dalla predetta pubblicazione, il Ministero raccoglierà le proposte che perverranno ai fini della istituzione di tavoli di condivisione tecnica e di supporto tecnico- amministrativo per la valutazione, approvazione e realizzazione di ciascun singolo progetto.
Si chiede contestualmente a ogni soggetto singolo o collettivo di rilievo nazionale, interessato alla conoscenza e alla valutazione dei profili ambientali e produttivi riferiti all’insediamento dei predetti impianti, di manifestare il proprio interesse a partecipare ai predetti tavoli, ai fini della massima trasparenza e partecipazione, oltrechè celerità, delle procedure in esame.
Sarà cura del ministero proporre la composizione di ciascun tavolo di lavoro e organizzare il relativo funzionamento, avendo quali parametri principali di riferimento la minimizzazione degli impatti ambientali, la celerità della realizzazione e il dimensionamento ottimale di ciascun progetto sotto il profilo della produzione energetica. Qualora i medesimi progetti siano ammessi a misure di finanziamento nazionali e dell’Unione Europea, l’attività di supporto potrà estendersi agli adempimenti di carattere tecnico e amministrativo connessi.
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I fondali della Sicilia liberati da due reti fantasma

ROMA (ITALPRESS) – Le attrezzature da pesca abbandonate sono i rifiuti maggiormente rinvenuti nei mari di tutto il mondo, e rappresentano una delle più serie minacce alla biodiversità marina: per questo la Divisione Subacquea di Marevivo si è immersa nelle acque dell’Isola delle Femmine e di San Vito Lo Capo liberandole da due reti fantasma, tra cui una rete spadara derivante lunga oltre 2.500 metri. Le reti spadare sono dispositivi estremamente pericolosi per la fauna marina e per questo, anche grazie al lavoro di Marevivo, illegali in Italia dal 2002, ma nonostante questo continuano a essere utilizzate minacciando gli ecosistemi marini. L’operazione – condotta nell’ambito di Linea Gialla, il progetto di tutela ambientale di DHL Express Italy e Federazione Italiana Pallavolo in collaborazione con Marevivo che si svilupperà in diverse tappe sul territorio nazionale, è stata realizzata dai sub di Marevivo con il supporto del Nucleo Subacqueo dei Carabinieri e della Guardia Costiera-Corpo delle Capitanerie di Porto, coadiuvati dai biologi marini di Marevivo che hanno assistito alle operazioni e fatto un’attività di analisi dello stato della rete che era adagiata su un fondale caratterizzato dalle tipiche biocenosi del coralligeno Mediterraneo.
I danni arrecati all’ambiente marino non si limitano però all’inquinamento: una volta abbandonate, le attrezzature da pesca diventano vere e proprie trappole che occupano i fondali o che, trascinate dalle correnti, continuano ad imprigionare e a pescare mettendo in pericolo la fauna e la flora marina, con il risultato che ogni anno circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento in reti da pesca fantasma o ingestione dei relativi frammenti.
Per questo dal 2003 la Divisione Subacquea di Marevivo conduce ogni anno operazioni di recupero di reti abbandonate e di bonifica dei fondali in numerose località italiane, recuperando in questi anni oltre 9.000 metri di reti abbandonate.
“Questi ultimi due recuperi testimoniano la grande presenza di reti fantasma abbandonate sui fondali dei nostri mari” spiega Massimiliano Falleri – responsabile della divisione Subacquea di Marevivo, “e conferma l’importanza della collaborazione tra la comunità dei subacquei, Marevivo e le Istituzioni. Questi recuperi sono stati decisamente impegnativi sia per le dimensioni delle reti recuperate e per la loro natura – all’Isola delle Femmine la rete recuperata era infatti una rete spadara derivante di oltre 2.500 metri – sia per la profondità a cui i subacquei hanno dovuto operare. La rete di San Vito lo Capo, inoltre, copriva una bellissima parete intrappolando moltissime forme di vita. I biologi presenti hanno eseguito un’accurata valutazione degli organismi concrezionati sulla rete. Le specie sessili (fisse alla rete) protette e di grande valore ecologico, sono state liberate dalle maglie, rimosse dal substrato antropico e riposizionate sul fondale roccioso mediante una tecnica di trapianto con l’utilizzo di mastice subacqueo. In particolare, le gorgonie bianche (Eunicella singularis) che avevano iniziato a colonizzare la rete sono state liberate. Nella fase successiva ci siamo occupati soprattutto delle specie rimaste intrappolate nella rete come Echinodermi, Crostacei, Platelminti che sono stati prontamente riportati in acqua” conclude Falleri.
“La sostenibilità è per noi una priorità, il pianeta è la nostra casa e dobbiamo tutelarlo ha spiegato Nazzarena Franco, CEO di DHL Express Italy, gli atleti e le atlete del volley insieme aIPAV, che coinvolge migliaia di giovani, ci sembrano i migliori ambasciatori per un tema così importante. Il futuro è nelle nostre mani, le nuove generazioni sono particolarmente attente ai temi di ecologia e ambiente ed è soprattutto a loro che noi vogliamo rivolgerci, per dare un futuro che parte dal presente. Per questo abbiamo scelto di unirci anche a Marevivo per proteggere e tutelare anche gli ecosistemi più fragili. Ci impegniamo ogni giorno per dare il nostro contributo ad un futuro migliore”.
Anche il Presidente della FIPAV Giuseppe Manfredi crede molto in questo progetto: “Linea Gialla ci è piaciuta da subito; a volte non si pensa che un oggetto che per noi è parte integrante, come la rete, possa essere un pericolo per i nostri bellissimi mari. Io vengo da una terra, la Puglia, dove il mare e la costa sono parte integrante della nostra vita quotidiana, sono davvero felice di promuovere attraverso Linea Gialla la tutela del pianeta e tematiche ecologiche, perchè ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la vita del nostro Pianeta, si parte dai piccoli gesti e da azioni concrete e sono altrettanto orgoglioso che le nostre Squadre Nazionali abbiano sulla maglia il nome di un’azienda che crede e lavora per la sostenibilità a 360, perchè la sostenibilità è il futuro di ciascuno di noi”.
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A Filicudi un pronto soccorso per le tartarughe marine

MILANO (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato il pronto soccorso per tartarughe marine sull’Isola di Filicudi.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra E.ON, uno dei principali operatori energetici in Italia, e Filicudi Wildlife Conservation, associazione no profit impegnata nello studio e conservazione delle risorse marine dell’Arcipelago Eoliano, con una forte attenzione verso le popolazioni di cetacei – ossia tursiopi, stenella striata, capodoglio – e le tartarughe marine.
La sede operativa del Centro di Primo Soccorso Tartarughe Marine è situata in località Pecorini Mare, sull’isola di Filicudi, a circa 40 metri dal mare, così da rendere agevole il trasporto delle tartarughe marine e le attività di ricerca e di educazione ambientale dell’Associazione. E’ operativo tutto l’anno, 24 ore su 24, ed è sempre presidiato da almeno due operatori scientifici.
Il ruolo di questo centro non è solo quello di monitorare lo stato delle tartarughe marine a mare e favorire il recupero degli esemplari in difficoltà, ma anche quello di promuovere il turismo naturalistico e l’educazione ambientale attraverso una serie di iniziative ed un programma integrato di azioni concrete sul territorio proprio per la cura e la salvaguardia delle tartarughe marine.
Il pronto soccorso di Filicudi, operativo per tutte le isole Eolie, è coordinato da un’eccellenza italiana, la biologa Monica Blasi, che ricopre il ruolo di presidente e indirizza tutte le attività del Centro.
“Il supporto di E.ON è davvero prezioso per le attività dell’associazione Filicudi Wildlife Conservation e in particolare per la realizzazione di questo progetto.
Poter prestare soccorso alle tartarughe marine e contribuire alla salvaguardia della fauna marina studiandone i comportamenti in un’area così cruciale come quella del Mediterraneo ha un valore inestimabile. Così come assume grande importanza l’impegno di E.ON nell’affiancare i giovani ricercatori impegnati nei progetti di tutela dell’ambiente”, ha affermato Monica Blasi, responsabile dell’Associazione e specializzata nella Conservazione della Biodiversità animale.
Il sostegno di E.ON all’associazione Filicudi Wildlife Conservation rientra nel più ampio progetto “Energy4Blue”, intrapreso dall’azienda nel 2019 con l’obiettivo di combattere l’inquinamento da plastica nei fondali e sulle coste italiane, preservando gli habitat naturali, inclusi gli animali in via di estinzione, come le tartarughe marine, i capodogli e altre specie. “Il coinvolgimento attivo di associazioni radicate sul territorio come Filicudi Wildlife Conservation è uno degli scopi del progetto Energy4Blue, iniziativa nella quale crediamo profondamente. Riteniamo di fondamentale importanza continuare ad attivare progetti con realtà internazionali, nazionali e locali impegnate in prima linea nella salvaguardia della fauna e della flora marina, dando al tempo stesso un supporto alla scienza affiancando gli studiosi esperti di biodiversità”, ha spiegato Davide Villa, Chief Customer Officer di E.ON Italia. “Ciò ci permette, ancora una volta, di dimostrare come ogni nostra azione e iniziativa possa dar vita ad un circolo virtuoso in grado di contribuire a costruire un mondo migliore per tutte le specie che lo popolano”, ha concluso Davide Villa.
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Ue, il Consiglio adotta la normativa europea sul clima

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Oggi il Consiglio ha adottato una posizione in prima lettura sulla normativa europea sul clima: si conclude così la procedura di adozione dell’atto che fissa nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. L’adozione fa seguito a un accordo politico raggiunto con il Parlamento europeo il 21 aprile e all’adozione della posizione in prima lettura del Parlamento il 24 giugno.
“Mi rallegro vivamente di questo ultimo passo per l’adozione della prima normativa dell’UE sul clima che sancisce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Raggiungere un accordo sulla normativa europea sul clima è stata una priorità della presidenza portoghese e sono lieto di aver raggiunto questo traguardo”, afferma Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese dell’Ambiente e dell’azione per il clima.
Oltre all’obiettivo della neutralità climatica e all’obiettivo indicativo in base al quale l’UE dovrà adoperarsi per raggiungere emissioni negative dopo il 2050, la normativa europea sul clima fissa un obiettivo climatico vincolante dell’Unione di una riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Con l’obiettivo di garantire che da qui al 2030 siano compiuti sforzi sufficienti per ridurre e prevenire le emissioni, la normatia sul clima introduce un limite di 225 milioni di tonnellate di CO2 equivalente al contributo degli assorbimenti al tale obiettivo. L’Unione punterà anche ad aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030.
Inoltre, la Commissione proporrà, se del caso, un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi. Nel contempo pubblicherà una previsione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, unitamente alla metodologia sottostante utilizzata. Il bilancio è definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO2 equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’accordo di Parigi.
La normativa europea sul clima prevede l’istituzione di un comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, che avrà il compito di fornire consulenza scientifica indipendente e presentare relazioni in merito alle misure dell’UE, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas a effetto serra e alla loro coerenza con la normativa europea sul clima e gli impegni internazionali dell’UE nel quadro dell’accordo di Parigi.
La Commissione avvierà dialoghi con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. Oltre al monitoraggio dell’elaborazione di tali tabelle di marcia, la Commissione agevolerà il dialogo a livello dell’UE e condividerà le migliori pratiche tra i pertinenti portatori di interessi.
Nelle sue conclusioni del 12 dicembre 2019 il Consiglio europeo ha approvato l’obiettivo di realizzare un’UE a impatto climatico zero entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, pur riconoscendo la necessità di predisporre un quadro favorevole che vada a beneficio di tutti gli Stati membri e comprenda strumenti, incentivi, sostegno e investimenti adeguati per assicurare una transizione efficiente in termini di costi, giusta, socialmente equilibrata ed equa, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali in termini di punti di partenza.
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Pecoraro Scanio “Con Raggi e Sala per la difesa del mare da plastiche”

ROMA (ITALPRESS) – “La Pandemia ha diffuso miliardi di mascherine e imballaggi usa e getta in più che spesso finiscono nei fiumi e nei mari aggravando una situazione già grave”. Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio presidente della Fondazione Univerde e già ministro dell’ Ambiente che per rilanciare l’edizione 2021 della campagna #plasticfree #mediterraneoDaRemare ha incontrato diverse volte la sindaca Raggi a Roma e il sindaco Sala a Milano.
“Li ringrazio per l’impegno ecologista perchè credo che i sindaci possano essere i motori di quell’azione di educazione e attivismo civici che servono ad invertire la tendenza a trasformare fiumi e mari in discariche. Difendere il mare è un dovere civico sennò nel 2050 avremo più plastica che pesci negli oceani”.
“Spero che il governo mantenga l’impegno a mettere al bando gli imballaggi usa e getta dal 3 luglio prossimo come chiede la Ue. Abbiamo tecnologie e metodi efficaci che consentono di realizzare subito questa Transizione Ecologica, altrimenti rischiamo di restare alla retorica dei soli annunci” ha concluso Pecoraro Scanio che inserì nella denominazione del ministero dell’ambiente proprio la tutela del mare.
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Starace “Importante ruolo delle aziende per il clima”

ROMA (ITALPRESS) – “Le aziende hanno una responsabilità e un ruolo importante a livello climatico. E’ fondamentale che le aziende dicano la verità su quello che possono fare oggi e che forse potranno fare tra 10, 20 o 30 anni e su cui ancora non hanno il controllo. Possono decidere da che parte stare e non tornare indietro. Bisogna dare l’esempio: vogliamo decarbonizzare? Facciamolo prima noi e poi andiamo a predicare perchè gli altri lo facciano. Senza fiducia o impegni misurabili non è attribuibile o riconoscibile nemmeno la leadership”. Così l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, durante l’evento “Live in Firenze” su Sky Tg24. “Non c’è ancora un accordo globale sul prezzo del carbonio. Manca un meccanismo che stabilisca il costo per governi e aziende per emettere carbonio. E’ un tassello importantissimo e la prima cosa da fare sarebbe trovare un accordo sul prezzo del carbonio a livello globale” ha aggiunto.
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