ROMA (ITALPRESS) – “Il cambiamento climatico sta avendo un effetto evidente su tutti nostri paesi, minacciando la crescita economica, lo sviluppo e la stabilità finanziaria”. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervwnto alla Green Swan 2021 Global Virtual Conference della BIS – Bank for International Settlements. “Contrastare questi rischi e indirizzare lo sviluppo economico verso un percorso sostenibile richiede una forte e coerente determinazione politica e il coinvolgimento di tutte le attività umane. Il primo passo è trasformare i nostri sistemi energetici: dobbiamo implementare tecnologie pulite ed efficienti a velocità e scala senza precedenti”, ha aggiunto. Secondo Visco “se vogliamo limitare i rischi legati al clima per le nostre economie non possiamo rimandare le nostre azioni. Politiche tempestive e chiare possono limitare i rischi e aiutare i paesi ad attrarre le risorse necessarie per finanziare la loro transizione a basse emissioni di carbonio. La maggior parte degli studi suggerisce che l’impatto economico della ‘trasformazione verdè sarà positivo nel lungo periodo”. Ma “la transizione sarà particolarmente dura per le economie in via di sviluppo, poichè devono affrontare una crescente sete di energia, guidata da industrializzazione e aumento dei consumi. Ritengo quindi che molto debba essere fatto per garantire non solo una transizione verso il net-zero, ma anche una transizione giusta”, ha detto il governatore. Ecco perchè “nell’andare verso un mondo più verde e un pianeta più sicuro non dobbiamo ripetere gli errori commessi quando c’è stata la globalizzazione: l’impatto sui lavoratori più fragili e sulle fasce vulnerabili della popolazione dovrebbe essere sempre tenuto in considerazione nella progettazione delle politiche climatiche. Questo non sarà dimenticato dal G20”, ha concluso Visco.
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Visco “Cambiamento climatico minaccia crescita e stabilità”
Acea premia i vincitori di “Generazione Digitale”
ROMA (ITALPRESS) – Anche quest’anno Acea ha premiato gli studenti vincitori del progetto “GenerAzione Digitale”, promosso dalla multiutility in collaborazione con il Consorzio ELIS, per il programma di Alternanza Scuola Lavoro, dedicato alla formazione e all’orientamento dei giovani.
Alla presenza dell’amministratore delegato, Giuseppe Gola, e della presidente Michaela Castelli, tre team ex aequo composti da dieci studenti, tutti collegati online, si sono aggiudicati il premio presentando lavori originali e innovativi, ispirati ai nuovi modelli di sviluppo sostenibile: il team Nefti con il progetto “Per un Tevere più utile”, per produrre energia elettrica usando l’acqua del fiume; gli studenti di ECOciqua che hanno creato una App e un sistema di ecoraccoglitori per una gestione smart dei rifiuti urbani; e il Rest@rt Team che ha studiato una mappatura delle colonnine elettriche, per rendere più efficiente il servizio di ricarica, e una moneta virtuale, il carbon point, per incentivare sia il riciclo della plastica che l’uso delle auto elettriche.
Un riconoscimento speciale è andato al team “Scuola intelligente”, il cui progetto verrà realizzato da ACEA attuando le proposte degli studenti, tutte orientate a trasformare lo spazio scolastico in un luogo eco-sostenibile ed autosufficiente. Tra queste l’installazione di colonnine elettriche e pannelli solari, l’introduzione dell’uso di penne ricaricabili, di borracce ed erogatori di acqua per ridurre il consumo della plastica.
Il format di quest’anno, orientato proprio su “La tutela degli ecosistemi naturali in modo sostenibile ed innovativo”, si è articolato come una maratona creativa, la “Digital Creathon”, durante la quale gli studenti, supportati sia dai facilitatori del team ELIS che dai tecnici Acea esperti in sostenibilità, i Sustainability Ambassador, hanno sperimentato, in una formula totalmente digital, tutte le fasi del loro lavoro, sviluppando idee innovative e soluzioni creative.
480 gli studenti coinvolti, delle classi quarte e quinte di 12 istituti tecnico- professionali di Lazio, Umbria, Campania e Toscana, le principali quattro aree regionali in cui operano le società del gruppo Acea. I team, ciascuno di dieci allievi, erano composti da studenti provenienti da regioni e da contesti scolastici differenti in modo da stimolare un maggior scambio di esperienze e know-how.
La giuria interna, presieduta da Giovanni Papaleo, Chief Operating Officer del Gruppo Acea, ha sottolineato che “con questa iniziativa il Gruppo Acea intende promuovere nei territori in cui opera i valori della sostenibilità, favorendo la crescita di una nuova generazione di cittadini e professionisti più consapevoli e attenti ai temi ambientali”.
Per la conclusione dell’edizione 2021 di “GenerAzione Digitale”, infatti, è stata scelta una data che precede la Giornata Mondiale dell’Ambiente che, quest’anno, avrà come tema il “Ripristino degli Ecosistemi”. Una concomitanza che serve a ribadire l’impegno del Gruppo Acea in progetti che educano le nuove generazioni alla sostenibilità e alimentano quello scambio virtuoso tra scuola e azienda, tra creatività degli studenti e esperienze del contesto lavorativo.
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Terna lancia progetto di riforestazione per infrastrutture verdi
ROMA (ITALPRESS) – In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Terna rafforza il suo impegno per la salvaguardia dei territori con l’avvio di un importante progetto di riforestazione. La nuova iniziativa del gruppo guidato da Stefano Donnarumma mira, nel lungo termine, a creare una rete di “infrastrutture verdi” che contribuisca ad amplificare il cuore sostenibile del gestore della rete elettrica nazionale, regista e abilitatore della transizione ecologica. In particolare, Terna ha individuato in Sicilia e in Piemonte due preziose riserve naturali dove concretizzare l’impegno per la sostenibilità: la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, in provincia di Trapani, colpita lo scorso anno da un violento incendio che ha distrutto 1.400 ettari di macchia mediterranea su 1.600 totali, e l’Area Protetta Po Vercellese-Alessandrino. Il progetto nasce con l’obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico, di erosione del suolo e, contestualmente, aumentare la biodiversità animale e vegetale, attraverso l’eliminazione delle specie infestanti e l’arricchimento delle essenze autoctone, rifugio di numerose specie animali.
Questo primo intervento di riforestazione, che rientra nella campagna nazionale “Mosaico Verde” di AzzeroCO2 e Legambiente, si lega a doppio filo con il piano di riduzione della CO2 lanciato recentemente da Terna. In totale coerenza con la sua strategia, volta a coniugare investimenti e sostenibilità come volàno di crescita e creazione di valore, Terna si è impegnata a tagliare di circa il 30% rispetto ai livelli del 2019 le proprie emissioni di CO2, per un valore pari a circa 460 mila tonnellate annue di anidride carbonica equivalente in meno nell’atmosfera.
«Per centrare questo ambizioso obiettivo al 2030 – dichiara Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna – e dare il nostro contributo alla sfida globale per cercare di contenere l’emergenza climatica, abbiamo già iniziato a lavorare su tutti i fattori produttivi e organizzativi, con l’obiettivo di tagliare le emissioni del 30%, e anche di più se ci sarà possibile. Con il nostro Science-Based Target abbiamo fatto una promessa al pianeta, e la rispetteremo».
Salvaguardare l’ambiente significa per Terna porre attenzione anche ai territori: dalla realizzazione di infrastrutture che diano valore alle aree in cui sono inserite, grazie a progetti architettonici di pregio, come avvenuto con la stazione elettrica di Capri e con il beauty contest per la stazione di Suvereto (Livorno), alla progettazione di sostegni a basso impatto paesaggistico e con cromie in armonia con l’ambiente che li ospita.
“L’attenzione all’ambiente e la centralità della sostenibilità nel business di Terna – si legge in una nota – si concretizzano nel Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”: pianificati 8,9 miliardi di euro di investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica nazionale, il livello più alto mai previsto dall’azienda per il nostro Paese. In base ai criteri della Tassonomia Europea, il 95% degli impegni di Terna sono considerati per loro natura sostenibili e sono finalizzati all’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili e all’incremento della sicurezza e resilienza del sistema elettrico, con l’obiettivo di risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell’energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo. Un traguardo che sarà possibile ottenere anche grazie al rafforzamento dei collegamenti Nord-Sud e con le isole e delle interconnessioni internazionali. Questo impegno a 360° è confermato anche dai prestigiosi risultati raggiunti da Terna, riconosciuta tra le 50 aziende più sostenibili al mondo in occasione del 2020 Seal (Sustainability, Environmental Achievement & Leadership) Business Sustainability Awards; confermata per il terzo anno consecutivo al vertice del settore Electric Utilities nel Dow Jones Sustainability e prima electric utility italiana ad aderire al Nasdaq Sustainable Bond Network, la piattaforma gestita dal Nasdaq dedicata alla finanza sostenibile che riunisce investitori, emittenti, banche d’investimento e organizzazioni specialistiche”.
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Piantati da Arbolia 11mila alberi, nuovi progetti in 20 comuni italiani
MILANO (ITALPRESS) – Arbolia, la società benefit creata alla fine dello scorso anno da Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, ha donato dieci alberi alla onlus milanese “La Strada” in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. Gli alberi – tra i quali aceri, carpini e ciliegi – saranno curati e successivamente piantati dai ragazzi assistiti dalla Cooperativa, che si occupa di seguire e formare minori e adulti in difficoltà nel quartiere Corvetto, a sud della città. L’iniziativa è stata realizzata da Arbolia in collaborazione con l’Impresa Simeoni Ermanno di Morazzone (Varese).
Intanto prosegue l’attività di Arbolia, la cui missione è dare vita a nuovi boschi urbani nelle città italiane. A oggi ne ha realizzati sei, per un totale di 11mila piante, in cinque città italiane: Torino, Parma, Rovigo, Pignataro Maggiore (Ce) e Lecce. Per i prossimi mesi sono in fase di sviluppo iniziative e progetti in un’altra ventina di comuni italiani, da Nord a Sud del Paese.
Arbolia progetta e realizza boschi urbani, curandone la manutenzione per i primi anni, su terreni messi a disposizione dalla pubblica amministrazione o da privati, in partnership con aziende che vogliono ridurre la propria impronta carbonica o realizzare iniziative di forestazione per i propri stakeholder.
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Riparte #CAMBIAGESTO, la campagna contro l’inquinamento da mozziconi
ROMA (ITALPRESS) – In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, torna #CAMBIAGESTO, la campagna di sensibilizzazione per un corretto smaltimento dei mozziconi, che da domani coinvolgerà nuove città italiane, partendo da Napoli, Pescara, Matera e Perugia.
Se “Restore our Planet” è il tema scelto per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, #CAMBIAGESTO mira proprio, su questa scia, a stimolare una presa di coscienza collettiva sul tema dell’inquinamento da mozziconi, con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e tutelarne la biodiversità. I numeri parlano chiaro: è di 800.000 tonnellate il peso dei mozziconi dispersi ogni anno nell’ambiente in tutto il mondo, piccoli rifiuti che, se non gestiti correttamente, possono inquinare l’ecosistema marino e terrestre. #CAMBIAGESTO si propone di sostenere e rafforzare il senso di responsabilità individuale, incoraggiando l’adozione di comportamenti virtuosi e sostenibili per l’ambiente. La campagna prevede il coinvolgimento di centinaia di tabaccherie in tutta Italia dove, oltre alla distribuzione di materiale informativo, verranno messi a disposizione dei fumatori adulti oltre 270.000 portamozziconi tascabili. Un modo semplice e diretto per promuovere concretamente il corretto smaltimento dei mozziconi.
Il tour di #CAMBIAGESTO toccherà quest’anno 18 città italiane. Si parte da Napoli, Pescara, Matera e Perugia che ospiteranno nelle piazze e nelle vie principali le azioni di sensibilizzazione svolte dalle associazioni ambientaliste partner: Retake, movimento no-profit attivo nell’ambito della tutela dell’ambiente, e Plastic Free, che da anni si impegna per coinvolgere la cittadinanza sui temi dell’inquinamento della plastica.
Promossa e finanziata da Philip Morris Italia, la campagna ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica ed è realizzata in collaborazione con il supporto dei tanti volontari delle associazioni ambientaliste da sempre impegnate contro i fenomeni del littering e il degrado ambientale.
“A differenza di tanti gesti incivili, l’abbandono di un mozzicone a terra è, purtroppo, ancora un gesto fatto senza pensare”, afferma Francesca Elisa Lionelli, Presidente di Retake Roma. “Dopo 10 anni di attività di Retake sappiamo che per creare consapevolezza civica, oltre ad approvare norme di comportamento a livello legislativo, è necessario sensibilizzare le persone attraverso campagne dedicate, incentrate sulle ragioni per cui migliorare le proprie abitudini quotidiane. Proprio per questo Retake festeggia la Giornata Mondiale dell’Ambiente inaugurando le tappe di #CAMBIAGESTO: il gesto di ciascuno, infatti, può fare la differenza per tutti e per il nostro pianeta!” “Il tempo di degradazione di una cicca di sigaretta può durare fino a 15 anni e nell’ambiente ce ne sono già tante”, commenta Luca De Gaetano, Presidente della Onlus Plastic Free. “Con la nostra realtà non potevamo rimanere a guardare. Vogliamo dare voce all’iniziativa #CAMBIAGESTO per fare sapere a tutti che un gesto corretto oggi è un grande investimento per un futuro migliore domani”.
“#CAMBIAGESTO è parte fondamentale della nostra strategia di sostenibilità – parole di Michele Samoggia, Responsabile Comunicazione e Sostenibilità di Philip Morris Italia -. L’inquinamento da mozziconi si risolve solo agendo sulla prevenzione grazie ad azioni sinergiche ed efficaci in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti: aziende, tabaccherie, Istituzioni, Terzo settore. Per questo ci tengo a ringraziare tutti i partner coinvolti che, per il terzo anno consecutivo, rendono possibile insieme a noi #CAMBIAGESTO”. #CAMBIAGESTO è una campagna nata nel 2019 con un progetto pilota lanciato sul litorale della Sicilia.
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Fnomceo, mascherine problema ambientale se non smaltite correttamente
ROMA (ITALPRESS) – Nel corso del 2020, “i nostri oceani sono stati inondati da circa 1,56 miliardi di mascherine”: parte da questo dato, riportato nell’ultimo rapporto di OceansAsia, organizzazione per la conservazione marina che si dedica alle indagini e alla ricerca sui crimini contro la fauna acquatica, il team dei “dottori antibufale” di Dottoremaeveroche, il sito della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Fnomceo. E, nella sua nuova scheda, pubblicata alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente, solleva un problema non da poco: le mascherine, che, da un anno e mezzo a questa parte, sono diventate nostre fedeli compagne di vita, riparandoci dal Covid, possono diventare un rischio per l’ambiente? Se non correttamente smaltite, sicuramente sì. Al centro dell’attenzione le microplastiche: particelle piccolissime che derivano dalla degradazione delle fibre di plastica, prevalentemente polipropilene, di cui mascherine e guanti sono composti. Ma anche da trattamenti industriali e dalle nostre attività quotidiane, come il lavaggio dei tessuti sintetici e le microsfere dei dentifrici, dei cosmetici e dei saponi. E che mangiate dai pesci e dalle altre creature marine finiscono direttamente nella nostra catena alimentare. Secondo una recente analisi patrocinata dal WWF, ciascuno di noi arriverebbe a ingerire in media cinque grammi di plastica ogni settimana, l’equivalente del peso di una carta di credito. Dalla degradazione delle mascherine utilizzate derivano poi sostanze come bisfenolo A, metalli pesanti e microrganismi patogeni, che accumulandosi potrebbero avere degli impatti negativi indiretti su piante, animali e esseri umani. E, ancora, agenti chimici – come l’acido perfluoroottanoico (più noto come Pfoa), vietato a livello globale con la Conferenza di Stoccolma appunto per la tossicità e la capacità di dispersione, con l’unica eccezione per il trattamento di prodotti sanitari – che, quando vengono inceneriti, rilasciano inquinanti molto tossici e pericolosi come le diossine.
Queste sostanze, come conferma anche il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, se disperse nell’ambiente o gestite in maniera scorretta a fine vita, sono causa di un inquinamento molto esteso e pericoloso: possono contaminare falde, suolo e aria.
Un problema non da poco, se pensiamo che l’umanità sta utilizzando 129 miliardi di mascherine usa e getta ogni mese. Soltanto in Italia, si stima che la quantità di rifiuti provenienti dai dispositivi di sicurezza ogni giorno sia di circa 410 tonnellate.
Cosa fare, dunque, visto che i dispositivi di sicurezza non possono essere riciclati, al fine di contenere il rischio di diffusione del virus e per via dei materiali compositi con cui vengono realizzati? E che il loro utilizzo sarà ancora per molto tempo indispensabile per proteggerci dal virus? L’unica soluzione, conclude il team di Dottoremaeveroche, è smaltirle correttamente.
I rifiuti come quelli derivanti dai dispositivi per la gestione dei pazienti Covid-19, quindi ricoverati in strutture sanitarie, sono considerati rifiuti pericolosi a rischio infettivo e devono essere smaltiti in impianti autorizzati. Le mascherine e i guanti a cui ricorre la popolazione tutti i giorni vengono invece considerati rifiuti urbani e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) suggerisce di smaltirli nei contenitori destinati all’indifferenziato.
Quando invece non vengono raccolte e smaltite correttamente, le mascherine possono essere trasportate dalla terra all’acqua dolce e agli ambienti marini tramite le correnti dei fiumi, quelle oceaniche, il vento e gli animali (quando vengono intrappolati oppure quando le ingeriscono). E il miliardo e mezzo di mascherine che finisce a bagno nell’oceano, di cui parlavamo all’inizio, è solo la punta dell’iceberg: le tonnellate di mascherine (tra le 4.680 e le 6.240) sono solo una piccola frazione degli 8-12 milioni di tonnellate di plastica che entrano nei nostri oceani ogni anno.
L’invito, quindi, è non solo quello di smaltire le mascherine in modo responsabile ma anche di ridurre il consumo complessivo di plastica.
“Non c’è altro modo di considerare la salute se non a livello globale – commenta il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Ogni nostra azione ha conseguenze non solo direttamente sulla nostra salute, ma anche su quella dell’ambiente e degli animali che entrano nella catena alimentare: è l’approccio One Health, che considera la salute in tutte le sue implicazioni. Dobbiamo essere responsabili, perchè la nostra salute è strettamente connessa con la salute dell’ambiente e dell’intero pianeta”.
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Sostenibilità importante per gli italiani, ma più a parole che a fatti
MILANO (ITALPRESS) – Gli italiani sono finalmente consapevoli della necessità di salvaguardare l’ambiente: al 57,6% lo dichiarano nell’indagine Makno commissionata dal mensile Economy in occasione dell’evento “Le mille imprese della sostenibilità” che si sta svolgendo oggi presso la Camera di commercio di Milano. Ma questa consapevolezza fa presto a vestirsi di opportunismo, quando ad esempio nello scegliere un elettromestico si pone attenzione alla classe energetica – fa risparmiare energia – ma non al risparmio d’acqua, che tutela l’ambiente ma non la tasca. E in certi generi di consumo semidurevole come l’arredamento le qualità ecologiche di un prodotto vengono ben dopo il prezzo, il design e l’origine nazionale rispetto al certificato di sostenibilità.
Infine: se il 70% dei risparmiatori afferma senza esitazione che nelle sue scelte in Borsa predilige le società che rispettano i principi della sostenibilità, il 56,8% del campione non crede che le imprese facciano sul serio nei loro comportamenti ecologici.
L’inchiesta è stata presentata prima di una breve intervista alla sottosegretario alla Transizione energetica Vannia Gava, che ha sottolineato come la collaborazione tra gli enti locali e il governo sarà cruciale per la messa a terra dei grandissimi investimenti che il Pnrr destina a questo capitolo di intervento.
Hanno preso poi la parola monsignor Paglia, presidente della Pontificia accademia per la Vita, e il rappresentante del Rettore della Cattolica Giovanni Marseguerra, seguito dal presidente di Federmanager Milano Bruno Villani. Tra le aziende intervenute, Nexi, Iberdrola, San Pellegrino, Sicily By Car, Forever Bambù, Rsm, Grimaldi Group, Sorgenia, Nextchem, Fujifil, Bain, Sace.
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McDonald’s, al via le giornate dedicate alla pulizia delle città
MILANO (ITALPRESS) – Inizia oggi, dalla città di Milano, il percorso de “Le giornate insieme a te per l’ambiente”, il progetto ideato da McDonald’s in collaborazione con FISE Assoambiente e Utilitalia, per combattere il fenomeno sempre più attuale del littering, ovvero la dispersione incontrollata di rifiuti nell’ambiente. Un’iniziativa aperta a tutti i cittadini che parte ora, con alcune prime tappe pilota, per estendersi poi su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di toccare almeno 100 comuni italiani entro ottobre.
I dipendenti dei ristoranti McDonald’s saranno coinvolti in prima persona per contribuire a mantener puliti parchi, strade, spiagge e piazze a seconda delle esigenze specifiche di ogni Comune. Ma non saranno soli: i ristoranti McDonald’s si faranno promotori all’interno di ogni comunità del coinvolgimento anche di associazioni e di comuni cittadini.
Nella prima tappa meneghina, sono stati coinvolti un team di dipendenti dei ristoranti del centro cittadino e una squadra di addetti Amsa, impegnati a raccogliere i rifiuti di Piazza Duomo e Piazza dei Mercanti. Una giornata simbolica che non solo dà il via a un grande progetto di volontariato aziendale, ma lancia anche un sentito appello che McDonald’s estende a tutti, invitando istituzioni locali e cittadini a riunirsi per un’azione di pulizia e riqualifica ambientale e del decoro cittadino.
“In McDonald’s l’impegno a favore dell’ambiente è uno dei pilastri che guida e direziona la nostra attività; siamo fieri di aver dato vita a questi progetti, grazie alla collaborazione con FISE Assoambiente, Utilitalia, e al contributo di Amsa nella prima tappa milanese, che vogliono essere una risposta tangibile e partecipata alla lotta contro il fenomeno del littering”, afferma Dario Baroni, Vice President Brand & Customer Experience di McDonald’s. “Come McDonald’s abbiamo la responsabilità di dare il nostro contributo e l’opportunità di sensibilizzare le migliaia di clienti che incontriamo quotidianamente: se noi per primi siamo corresponsabili nel pulire l’ambiente, possiamo esserlo anche nell’educare i cittadini ad adottare comportamenti più rispettosi, coinvolgendoli come parte attiva nelle nostre iniziative. Auspichiamo che queste iniziative vengano accolte con ampia partecipazione da tutti”.
Il fenomeno del littering è un problema sempre più ampio che oggi crea disagi sia a livello di decoro urbano, sia a livello di inquinamento ambientale. Gettare un rifiuto a terra significa immettere nell’ambiente un oggetto che vi rimarrà dai 3 mesi, se di carta, a un secolo, se di plastica; tempistiche importanti se si pensa che in Italia la plastica non raccolta raggiunge le 500.000 tonnellate ogni anno. La maggiore densità di rifiuti abbandonati interessa le aree di condivisione delle comunità; alcuni studi rivelano che nei parchi italiani si trovano 4 rifiuti per metro quadro, mentre nelle spiagge si parla di 7, 8 rifiuti ogni metro. Un fenomeno quello del littering che deturpa i luoghi in cui viviamo, rendendoli alle volte invivibili.
“Il fenomeno del littering”, osserva il Presidente Assoambiente Chicco Testa “è un atteggiamento che costringe molti comuni in Italia a investire cifre consistenti per gestire l’abbandono di questi piccoli rifiuti e mantenere puliti gli spazi pubblici. La scelta di FISE Assoambiente di scendere in campo insieme a McDonald’s nasce dalla constatazione che è fondamentale promuovere campagne di educazione ambientale che siano in grado di stimolare l’attenzione del litterer. Ma come si convince il litterer? Parlando di economia circolare, che significa anche parlare della gestione corretta e sostenibile dei rifiuti, l’unica in grado di permettere la trasformazione dei nostri scarti in risorsa per impianti industriali tecnologicamente innovativi. Non abbandonare i rifiuti, ma conferirli correttamente permette di alimentare una catena virtuosa che ci torna indietro in termini di rispetto dell’ambiente, di nuove risorse, vitali in un Paese come il nostro, povero di materie prime, e di risparmio economico anche per i singoli cittadini. Nelle città in cui viene effettuata una corretta raccolta differenziata e ci sono i necessari impianti di gestione, anche i costi della Tari sono infatti notevolmente più bassi”.
“L’emergenza sanitaria” ha spiegato il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini “ha modificato molte nostre abitudini consolidate, portando a un forte aumento dei prodotti monouso. C’è quindi il rischio che ciò si traduca in un aumento del littering, che rappresenta un problema dal punto di vista del decoro urbano e della tutela ambientale. Per questo motivo abbiamo aderito con convinzione al progetto di McDonald’s, che testimonia l’impegno di un’importante realtà sui temi della riduzione e della corretta gestione dei rifiuti”.
“Amsa cerca costantemente di anticipare i trend e modificare i propri servizi per rispondere alle esigenze dei nuovi stili di vita: a seguito della crescita dell’e-commerce abbiamo potenziato la raccolta del cartone, risposto al recente sviluppo dei servizi di ristorazione a domicilio tramite un accordo con una delle principali piattaforme di food delivery e oggi rafforziamo il nostro patto con la cittadinanza per migliorare la qualità della vita e promuovere la crescita sostenibile – ha dichiarato Marcello Milani, Amministratore Delegato di Amsa – In questo contesto l’iniziativa con McDonald’s si sposa perfettamente con la nostra mission: la cura dell’ambiente” Le nuove generazioni sono sempre più coscienti di come le loro scelte possano influenzare il mercato. Lo dicono anche i dati: il 70% dei giovani tra i 14 e i 19 anni sceglie aziende sostenibili e l’82% di loro è disposto a cambiare le proprie abitudini per ridurre l’impatto sul clima .
L’iniziativa “Le giornate insieme a te per l’ambiente” si inseriscono in un percorso virtuoso verso una transizione ecologica che McDonald’s ha intrapreso ormai da diversi anni proprio a partire dai suoi ristoranti in termini di Packaging e Waste&Recycling. Ne sono un esempio l’eliminazione della plastica monouso nei pack offerti ai propri clienti, in favore dell’impiego di materiali più sostenibili come la carta, l’installazione di contenitori appositi per la raccolta differenziata, fino alla più recente collaborazione con Comieco per lo sviluppo di un nuovo sistema per garantire a tutti i livelli la riciclabilità del packaging in cellulosa e la campagna di sensibilizzazione sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti rivolta ai consumatori che quotidianamente popolano i ristoranti.
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