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Nasce a Roma il primo smart military district

ROMA (ITALPRESS) – “Innovazione e rispetto dell’ambiente sono priorità per la Difesa come lo sono per la collettività nazionale. In quest’ottica ho chiesto la realizzazione di un piano di diagnosi energetiche e il rinnovamento delle infrastrutture della Difesa secondo il modello degli smart military district. Grazie a questa iniziativa, le Forze Armate potranno intraprendere ulteriori progetti rivolti al risparmio energetico, alla razionalizzazione dei consumi e allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili”. Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini sulla nascita del primo smart military district nel complesso militare del Castro Pretorio di Roma che includerà i comprensori militari di Palazzo Aeronautica, le caserme “Romagnoli”, “Macao”, “Pio IX” e l’insediamento di via Marsala.
Il progetto, coordinato alla “Task Force per la valorizzazione immobili, l’energia e l’ambiente” del ministero della Difesa, sarà realizzato grazie al supporto finanziario della Banca Europea degli Investimenti (BEI) e attraverso lo strumento di assistenza tecnica denominato ELENA (European Local Energy Assistance).
La struttura sarà caratterizzata da elevate capacità di resilienza energetica, produzione ed approvvigionamento da fonti sostenibili con una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Consentirà, inoltre, di assorbire e mitigare gli effetti dovuti a eventuali attacchi, anche ibridi e non convenzionali, nonchè a calamità naturali, assicurando il mantenimento della capacità e della prontezza operativa dello strumento militare.
L’obiettivo del progetto, che ha visto anche il contributo della “Sapienza Università di Roma”, è quello di massimizzare il ricorso all’autoconsumo attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili e la gestione dei flussi energetici in tempo reale su rete sicura, impiegando tecnologie innovative, intelligenza artificiale, Internet of Things, automazione e analisi dei dati.
Il “distretto intelligente”, comprenderà per il momento solo gli immobili in uso alla Difesa nell’area di Viale Pretoriano in Roma ma una volta realizzato potrà costituire elemento di riferimento per le altre Amministrazioni Pubbliche centrali, evidenziando il ruolo assunto dalla Difesa in campo energetico. Non solo, esso potrà essere la base di una più ampia iniziativa che potrebbe includere realtà diverse del tessuto urbano e del contesto cittadino della Capitale concretizzando il concetto di Smart City.
Per sviluppare il requisito del progetto, nonchè coordinare le relative attività discendenti, la “Task Force per la valorizzazione immobili, l’energia e l’ambiente” ha nominato un apposito gruppo di lavoro interforze, definito Project Implementation Unit (PIU). Le correlate attività tecnico-amministrative saranno quindi finalizzate dalla Direzione dei lavori e del demanio, attraverso l’impiego del 2° Reparto Genio dell’Aeronautica Militare.
Il progetto, il cui cammino procedurale è iniziato nel 2017, sarà replicato in altri comprensori militari del territorio nazionale che saranno interconnessi tra di loro, per diventare il manifesto tecnologico dell’impegno green assunto dalla Difesa per assicurare lo sviluppo dei principi di tutela ambientale e di efficienza energetica all’interno dei programmi infrastrutturali e di ammodernamento già avviati, come quelli di “Caserme Verdi”, “Aeroporti Azzurri” e “Basi Blu”.
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Gruppo Hera con i clienti per vincere la partita della decarbonizzazione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Fornisci energia rinnovabile a una famiglia e alimenterai in modo sostenibile le sue attività quotidiane. Aiutala a ottimizzarne i consumi e la farai risparmiare. Dalle l’opportunità di produrne una parte e la proietterai in un futuro migliore. Il senso delle frontiere progressivamente aperte dal Gruppo Hera sul fronte dei servizi energetici è proprio questo, e racconta di un’azienda che, per evitare l’emissione annua di 2,5 milioni di tonnellate di gas serra, affianca i clienti nelle loro scelte green. Il 2030 è dietro l’angolo e per ridurre le emissioni complessive del 37%, uno dei target più ambiziosi per un’azienda in Italia (certificato dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative), il Gruppo Hera punta a fare la differenza dando anche ai clienti la possibilità di diventare protagonisti della transizione energetica.
Terzo operatore nazionale nella vendita di energia con 3,4 milioni di clienti serviti, il Gruppo Hera ha da tempo superato la semplice fornitura di commodity, orientando la propria strategia al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDGs). Seguendo la road map indicata dal piano industriale al 2024 e dagli obiettivi comunitari sulla neutralità climatica, l’azienda preme ora sull’acceleratore, puntando sul proprio posizionamento come partner in grado di cambiare faccia al profilo energetico dei propri clienti, privati e business. Come? Con forniture di energia rinnovabile, già garantita a tutti clienti elettrici a mercato libero, ma anche supportandoli nella riduzione degli sprechi e nell’uso efficiente dell’energia, così da permettere loro di adottare stili di vita sempre più sostenibili e diventare parte attiva nel raggiungimento degli SDGs.
Tante le soluzioni studiate nella nuova prospettiva, che contemplano la fornitura di device ad alta efficienza – come caldaie, climatizzatori e luci a led – per la riduzione degli sprechi, ma anche soluzioni pensate ad hoc per la mobilità sostenibile, in primis elettrica. Un lavoro che parte da lontano e che, nel corso degli anni, ha portato il Gruppo Hera ad ampliare progressivamente il proprio portafoglio energy, attraverso servizi sostenibili a valore aggiunto e strumenti dedicati, come i dispositivi smart per il monitoraggio delle proprie abitudini energetiche.
L’ultima novità punta davvero in alto, verso il sole. Con “Fotovoltaico Hera”, infatti, famiglie e piccole partite iva hanno la possibilità di dotarsi di pannelli solari per produrre a loro volta energia rinnovabile, risparmiare e alimentare i propri consumi in modo ancora più sostenibile.
Un vero e proprio pacchetto chiavi in mano, comprensivo di sopralluogo, progettazione, iter autorizzativi, installazione, collaudo e pratiche fiscali utili a fruire degli incentivi, cui si aggiunge la fornitura di accessori per ottimizzare la produzione di energia e per immagazzinarla.
“Fotovoltaico Hera” rappresenterà inoltre un’ulteriore opportunità anche per le piccole e medie imprese che Hera Comm servirà grazie alla recente aggiudicazione, per il periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2024, del servizio a tutele graduali per la fornitura di energia elettrica alle PMI di 9 regioni italiane: Campania, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, corrispondenti a 3 lotti di assegnazione nella gara nazionale indetta dall’Acquirente Unico.
Proprio il fotovoltaico, fra l’altro, è il protagonista della nuova e capillare campagna di comunicazione realizzata dal Gruppo Hera, già in onda anche sulle reti nazionali con uno spot per la televisione firmato da Sydney Sibilia, regista attento ai temi della sostenibilità, e la cui protagonista è Chiara Francini, brillante attrice del panorama artistico italiano, già premiata – tra i vari riconoscimenti – dai Festival di Roma e Venezia.
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Dalla Regione Veneto 3.7 mln a Portogruaro per area laghetti

VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, ha finanziato, attraverso un contributo di oltre 3 milioni e 700.000 euro al Comune di Portogruaro, i costi per la prosecuzione di un intervento di bonifica a ridosso del centro storico dove – nella parte nord occidentale della città – è presente un grande capannone industriale, unico edificio superstite dello stabilimento industriale della ex fabbrica Perfosfati che produceva concimi chimici.
“Tutta l’area era interessata da contaminazione diffusa sia per la matrice terreni che acque sotterranee – spiega l’assessore Bottacin -. L’amministrazione comunale, data l’estensione dell’area, nel tempo è intervenuta per stralci ma senza riuscire a completare l’intervento. Con questo nostro contributo finanziario, per il quale abbiamo impegnato 3.735.000 euro, il Comune potrà ora procedere a bonificare un’ampia superficie di oltre 11.000 metri quadrati e corrispondente al settimo lotto dell’intervento denominato ‘area dei laghettì”.
L’intervento prevede la messa in sicurezza permanente mediante asportazione dei terreni contaminati nelle aree con minore profondità di contaminazione e il realizzo di diaframma plastico verticale in cemento-bentonite e capping superficiale a sconfinamento delle aree maggiormente interessate in profondità.
“Come d’abitudine, anche in questo caso – conclude l’Assessore – abbiamo applicato un approccio altamente scientifico nell’individuazione dell’area oggetto del finanziamento, partendo dall’anagrafe dei siti contaminati predisposta dal nostro braccio operativo rappresentato da Arpav e che è poi stato ulteriormente analizzato dagli uffici regionali sulla base di aggiuntivi elementi di raffronto”.
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Il 5 e 6 giugno aperture straordinarie per oltre 150 parchi e giardini

ROMA (ITALPRESS) – Sabato 5 e domenica 6 giugno sarà possibile visitare in tutta Italia oltre 150 giardini, alcuni aperti in via eccezionale, nell’ambito dell’iniziativa “Appuntamento in Giardino”, promossa da APGI-Associazione Parchi e Giardini d’Italia con il sostegno di Ales e il patrocinio del Ministero della Cultura. La manifestazione, giunta quest’anno alla quarta edizione, è pensata come un’autentica “festa del giardino” ed invita il grande pubblico a scoprire, ed in particolar modo quest’anno a “riscoprire” la sorprendente ricchezza storica, artistica, botanica e paesaggistica dei giardini italiani: dai grandi siti storici ai piccoli giardini privati. Una serie di incontri, eventi, letture e attività speciali come offerta culturale rivolta a tutta la famiglia.
L’evento offrirà anche l’opportunità di informare il grande pubblico sulle attività necessarie a curare, restaurare e proteggere i giardini, in vista di un grande piano di valorizzazione nazionale. Un auspicio che trova finalmente riscontro nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che contiene misure in favore del patrimonio dei parchi e giardini italiani.
“La cultura sta guidando la ripartenza del Paese”, ha dichiarato il ministro della cultura Dario Franceschini, sottolineando come “il Recovery plan introduce risorse fondamentali per valorizzare il patrimonio culturale italiano e le sue eccellenze come i parchi e i giardini storici”.
“Una scelta che riconosce lo statuto e la dignità storica e artistica dei giardini italiani, oltre al loro straordinario valore ambientale e paesaggistico”, ha sottolineato l’Ambasciatore Ludovico Ortona, presidente APGI.
“Ales, quale socio fondatore di APGI – dichiara Mario De Simoni, presidente e ad Ales Spa – ne sostiene con forza l’azione, a sottolineare la piena appartenenza di parchi e giardini al nostro patrimonio culturale”.
La manifestazione, che conta sulla partecipazione di pressochè tutte le regioni d’Italia, si svolgerà in contemporanea in numerosi Paesi europei in collaborazione con l’iniziativa Rendez-vous aux jardins, a testimonianza dell’attenzione sempre maggiore riservata, anche a livello internazionale, al patrimonio verde.
Nel 40 % dei casi si tratta di aperture straordinarie: un’occasione per ammirare giardini normalmente non aperti al pubblico o aperti solo in occasioni particolari, come a Buggiano Castello, dove saranno eccezionalmente visitabili gli orti di Agrumi e i giardini segreti del Borgo. Parteciperanno all’iniziativa anche alcuni importanti siti Unesco, come Villa Adriana e Villa D’Este, le Regge di Caserta e della Venaria Reale o il Giardino di Boboli.
Ampia, inoltre, la partecipazione di dimore storiche private, che apriranno i propri prestigiosi giardini, come ad esempio le Ville Torrigiani in Lucchesia, Tiepolo Passi in Veneto o la Rocca Meli Lupi di Soragna. In molti casi saranno gli stessi proprietari delle dimore o i giardinieri ad accogliere i visitatori, per raccontare la storia del giardino e l’impegno quotidiano necessario a garantirne la sopravvivenza: sarà così, ad esempio, nel parco ottocentesco del Castello Roero di Monticello d’Alba; nel Castello ducale di Agliè, invece, sarà il giardiniere del complesso museale a far scoprire ai visitatori gli alberi monumentali.
Numerosi anche gli Orti Botanici, come quelli di Roma, Napoli, Bologna, Torino e alcuni orti botanici alpini.
L’apertura dei giardini – per loro stessa natura piccoli ecosistemi, nonchè precisi ‘sensorì dei cambiamenti ambientali – sarà, inoltre, una preziosa occasione per sensibilizzare i visitatori sui temi dell’ambiente e della sostenibilità come nel Parco sostenibile di Villa Trecci, dove i visitatori saranno accolti dai proprietari.
Moltissime le attività speciali proposte per questo evento: alle tradizionali visite guidate si aggiungono laboratori, lezioni di yoga, corsi di pittura botanica, degustazioni, e momenti musicali, come ad esempio presso la Villa medicea di Cerreto Guidi, dove l’Accademia degli Archi di San Miniato Basso allieterà la visita con magiche note sotto il glicine secolare. Appuntamento in giardino sarà anche l’occasione per presentare al pubblico importanti restauri, come quello del patrimonio vegetale degli Horti Farnesiani o della Fontana Margherita nella Reggia di Caserta.
La dimensione produttiva – e con essa i temi della biodiversità e sostenibilità – è quest’anno protagonista in alcuni giardini del Meridione, come nel Conservatorio Botanico Pomona in Salento, dove si potranno ammirare collezioni di fruttifere arboree, o a Favara Maredolce a Palermo, dove si parlerà di tecniche e biodiversità dell’antica agrumicoltura siciliana.
Ad Appuntamento in Giardino ha aderito anche “Interno Verde Parma”, la manifestazione che permette di esplorare i più suggestivi e curiosi giardini privati del centro storico parmigiano, attraverso i quali è possibile leggere la storia, i cambiamenti e i vissuti della città, Capitale italiana della Cultura 2020-21.
Una novità dell’edizione 2021 è inoltre l’iniziativa fotografica lanciata su Instagram, dal titolo: Ritorno alla Primavera. L’iniziativa ha l’obiettivo di costruire un racconto per immagini delle due giornate. Saranno protagonisti la bellezza della natura che si riapre alla vita e i giardini che tornano ad essere un luogo di cultura e socialità. Per poter partecipare è necessario utilizzare l’hashtag #ritornoallaprimavera taggando i giardini che hanno aderito all’iniziativa.
Tutte le informazioni e i giardini aderenti sul sito https://www.apgi.it/appuntamento-in-giardino/ e sui canali social APGI (FB, IG, TW).
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Terzo settore asset strategico per obiettivi di sviluppo sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Il Terzo settore è centrale per promuovere le persone, ridurre le disuguaglianze sociali, attivare percorsi di economia inclusiva, valorizzare il territorio e l’ambiente naturale. E’ questa la conclusione a cui giunge il rapporto 2021 “Il Terzo settore e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, realizzato dal Forum nazionale Terzo settore, e presentato oggi con un evento online a cui hanno partecipato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, il fondatore di Next Leonardo Becchetti, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, e il presidente di Asvis Pierluigi Stefanini.
Il Forum è l’organismo di rappresentanza del Terzo settore italiano, ed è l’ente maggiormente rappresentativo: vi aderiscono infatti 94 reti nazionali, a cui fanno riferimento 158.567 enti presenti e operanti in tutto il territorio nazionale. Una rete di enti non profit aderente al Forum è impegnata mediamente in ben 9 Obiettivi di sviluppo sostenibile e 34 attività diverse; oltre il 50% delle reti è impegnato nel conseguimento di almeno 10 o più obiettivi. Tutti gli obiettivi vedono operative almeno una o più reti nazionali aderenti al Forum: si va da un minimo di 9 enti per l’Obiettivo 6 (acqua pulita e servizi igienico-sanitari), a un massimo di 51 enti per l’Obiettivo 11 (città e comunità sostenibili). Dati che dimostrano che il Terzo settore non si occupa solo di welfare.
“Questa ricerca – ha affermato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum – è un modo per dimostrare che il Terzo settore è un ingrediente fondamentale e imprescindibile delle comunità. La sua esistenza non è un incidente della storia, l’esito del fallimento dello Stato o del mercato, ma è il frutto della naturale socialità delle persone nelle comunità umane, e quindi della propensione delle persone di mutualizzare i propri bisogni e le proprie potenzialità, per costruire in questo modo soluzioni collettive ai problemi individuali, trasformandoli in strategie di sviluppo sociale comunitario”.
Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha riconosciuto il ruolo del Terzo settore, la sua capacità di stimolo per le istituzioni, nel segno di un’alleanza con lo Stato per raggiungere obiettivi di sostenibilità ed eguaglianza sociale. Più nel dettaglio, Orlando ha dichiarato la volontà di arrivare entro giugno a una soluzione per il trattamento fiscale degli enti del Terzo settore.
“Ringraziamo il ministro Orlando – ha commentato Fiaschi – per aver sottolineato la centralità del rapporto pubblico-privato, e per averci dato delle rassicurazioni sullo sblocco delle risorse, che per noi rappresenta una grande aspettativa insieme all’inserimento nell’ultimo Dl Sostegni del credito in garanzia pubblica anche per gli enti del Terzo settore non commerciale, sul quale il Terzo settore fa molto affidamento per la sua continuità operativa, per la sua capacità di gestire ripartenza e presenza nei territori. Ci aspettiamo che il Ministero possa essere vero e proprio sponsor del Terzo settore per affrontare insieme le sfide che ci attendono”.
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Draghi “Mitigare i danni associati ai cambiamenti climatici”

ROMA (ITALPRESS) – “La battaglia contro il virus non può distogliere la nostra attenzione dalla lotta al cambiamento climatico. I ghiacci polari si stanno sciogliendo e il livello del mare è in aumento, il numero di disastri legati al clima segnalati naturali è più che triplicato a partire dagli anni ’60, e questi eventi sono destinati ad intensificarsi nei prossimi decenni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla seconda giornata del Global Solution Summit 2021. “Abbiamo due obiettivi chiari: il primo è impegnarsi a raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni sufficientemente ambiziosi al punto da limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi e da raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050. Il secondo è mitigare i potenziali danni associati ai cambiamenti climatici”, ha aggiunto.
Il premier ha spiegato che si devono “rafforzare le misure di contenimento, ad esempio accelerando l’eliminazione graduale del carbone. E dobbiamo garantire vi sia un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima”. Parlando del programma Next Generation EU, ha ricordato che questo “offre un’opportunità unica per abbracciare la transizione ambientale. Ma dobbiamo fare di più a livello globale.
Infine, dobbiamo intraprendere un’azione incisiva per affrontare le disuguaglianze globali. Le crisi sanitarie e climatiche rischiano di aggravare le disparità già esistenti”.
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Bracconaggio, entra nel vivo il progetto Life Swipe

ROMA (ITALPRESS) – Entra nel vivo il progetto SWiPE -Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe, finanziato dal programma europeo LIFE, a cui partecipa il WWF Italia insieme ad altri 11 uffici WWF Europei e ad importanti partner istituzionali.
Il progetto è finalizzato a fornire supporto diretto alle Autorità pubbliche e a tutti i protagonisti della lotta ai crimini di natura (Wildlife Crime), attraverso la creazione di una banca dati solida e accessibile, la realizzazione di attività di formazione e advocacy e il miglioramento complessivo della governance del settore. L’obiettivo è quello di contribuire alla riduzione di questi crimini attraverso un aumento sostanziale del numero di condotte illecite denunciate ed effettivamente punite con sentenza di condanna.
Da pochi giorni è stato avviato, nell’ambito dell’azione di raccolta dati e informazioni sui Wildlife Crime, un intenso scambio con i Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS), gli organi di Polizia, e le Procure, finalizzato a ripercorrere l’intera filiera che va dall’accertamento della commissione di un atto illecito contro la fauna e la flora selvatiche, sino all’applicazione della relativa sanzione. Quest’azione è fondamentale per individuare quante volte e per quali cause il processo di individuazione del responsabile, e di successiva punizione, viene interrotto o addirittura non viene avviato. In tal modo, nel successivo sviluppo del progetto, si potranno focalizzare e mettere in atto le singole azioni di formazione e sensibilizzazione delle Istituzioni e di pressione legislativa, volte a rimuovere gli ostacoli normativi, procedurali, operativi e culturali, che oggi rendono questi gravi illeciti sostanzialmente impuniti.
Tra questi ostacoli, oltre alle sanzioni troppo ridotte e alla possibilità di evitare punizioni più gravi semplicemente pagando una somma di danaro che addirittura estingue il reato, vi è il bassissimo investimento in uomini e mezzi: si pensi alle Polizie Provinciali che, pur essendo dotate di personale altamente qualificato e di competenze specifiche in materia, sono state fortemente ridimensionate e in molti casi eliminate. Anche i Centri di Recupero Animali Selvatici spesso sono lasciati soli e privi di risorse a livello locale, sopravvivendo solo grazie ai volontari, nonostante svolgano una funzione pubblica importantissima che consiste non solo nella cura della fauna selvatica, ma anche nel monitoraggio del numero e della tipologia di episodi, spesso riconducibili ad eventi illeciti, e nella segnalazione alle Autorità.
“Il WWF Italia è da sempre in prima linea nella promozione della legalità ambientale grazie all’attività di vigilanza delle sue oltre 350 Guardie Volontarie e alla presenza nei principali processi contro i “criminali di Natura” garantita dagli Avvocati del Panda ma oggi, grazie al progetto LIFE SWiPE, può compiere un’azione ancor più importante nel contrasto ai crimini contro la vita selvatica – dichiara Domenico Aiello, responsabile italiano del progetto -. E’ ingiusto che chi deliberatamente uccide aquile, lupi, squali, rettili o un qualsiasi altro animale protetto, oggi di fatto non paghi per il crimine commesso a danno dell’intera collettività. Purtroppo con la pandemia abbiamo scoperto sulla nostra pelle quanto un rapporto sbagliato con la natura possa essere estremamente rischioso per tutti. I cittadini percepiscono questo senso d’ingiustizia a cui corrisponde la consapevolezza dei bracconieri di farla franca, che li porta a reiterare queste condotte illecite e spesso molto redditizie”.
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Marevivo-BAT, al via la campagna contro l’abbandono dei mozziconi

ROMA (ITALPRESS) – Prende il via “Piccoli gesti, grandi crimini”, il progetto realizzato da Marevivo in collaborazione con British American Tobacco (BAT) Italia e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e dell’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che mira a sensibilizzare cittadini e Amministrazioni locali sul “littering”, ovvero l’abbandono di mozziconi nell’ambiente, e a raccogliere dati utili per capire e prevenire il fenomeno.
Un “piccolo gesto”, quello di buttare a terra un mozzicone di sigaretta, che può apparire trascurabile ma che, in realtà, causa un gravissimo danno ambientale. Ogni anno sono 4,5 i trilioni di mozziconi che finiscono nell’ambiente – solo in Italia 14 miliardi – confermando così come i mozziconi siano tra i rifiuti più diffusi.
Il filtro di sigaretta è composto da acetato di cellulosa, che impiega in media 10 anni a decomporsi. Si stima che circa il 65% dei fumatori non smaltisca correttamente i mozziconi delle sigarette, così oggi una gran quantità di essi invade fiumi, coste e spiagge, finendo in mare. Scambiati per cibo, vengono inghiottiti da uccelli, pesci, tartarughe e altri animali marini, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento.
Ma perchè molti fumatori ripetono comportamenti errati rispetto al corretto smaltimento dei mozziconi? Secondo quanto rilevato dal Report Marevivo, le motivazioni principali per le quali i fumatori ripetono comportamenti errati sono mancanza di sensibilità verso l’ambiente (62%), mancanza di consapevolezza sul danno arrecato (36,6%), mancanza di cestini e posacenere sul territorio (26,5%) e mancanza di sanzioni (26%).
E proprio dalla volontà di accrescere sensibilità e consapevolezza verso l’ambiente nasce “Piccoli gesti, grandi crimini”, che gioca sul concetto di crimine commesso da chi compie questo “piccolo” gesto, rappresentandolo con un’installazione dal grande impatto visivo: una vera e propria “scena del crimine” in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti tartarughe, pesci e altri animali marini, viene posta la riproduzione di un mozzicone gigante come simbolica “arma del delitto”.
“I mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente rappresentano un grande problema dal punto di vista dell’inquinamento marino” dice Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo. “Sono i rifiuti più frequenti sulle spiagge di tutto il mondo. In ogni attività di pulizia che facciamo i nostri volontari raccolgono migliaia di mozziconi. A causa delle loro dimensioni ridotte si potrebbe pensare che siano innocui ma non è affatto così: al contrario, questi mozziconi rilasciano sostanze nocive nel mare, il loro filtro non è biodegradabile e, sminuzzandosi in microplastiche, rimane in mare per sempre. Tutto questo ha naturalmente un impatto terribile sull’ecosistema marino, e chiunque non si adoperi per cambiare le proprie abitudini diventa complice di questo crimine contro l’ambiente”.
“BAT è impegnata nella realizzazione di un futuro migliore, ‘A Better Tomorrow’, riducendo l’impatto della propria attività sulla salute e sull’ambiente, orientando la propria agenda di sostenibilità sul modello ESG – Environmental, Social, Governance. Sensibilizzare i fumatori affinchè smaltiscano in modo corretto i prodotti del tabacco è per noi una priorità. Pertanto, con largo anticipo rispetto alle previsioni della direttiva Single Use Plastics ci siamo mossi in questa direzione. Grazie alla campagna ‘Piccoli gesti, grandi criminì raccogliamo e analizziamo una serie di dati che metteremo a disposizione delle Istituzioni per raggiungere soluzioni di responsabilità estesa del produttore sostenibili, efficienti e di facile implementazione” ha commentato Roberta Palazzetti, Presidente e Amministratore delegato di BAT Italia e Area Director Sud Europa. “Iniziative di questo tipo stimolano inoltre una sinergia virtuosa tra Istituzioni pubbliche, aziende private e cittadini. Una collaborazione che ci vede in prima linea e che ha già dato risultati significativi: con il progetto-pilota di Sorrento dello scorso anno abbiamo ridotto l’abbandono dei mozziconi nell’ambiente del 69%”.
“E’ una campagna con un nome a effetto, che nasconde una grande verità. Per quanto stia aumentando la consapevolezza dell’opinione pubblica sullo smaltimento scorretto di alcuni articoli di plastica, pochi ancora sanno che tra i principali responsabili dell’inquinamento dei mari ci sono proprio i mozziconi di sigaretta. Grazie all’applicazione della direttiva quadro per la strategia marina, il MITE effettua un intenso programma di monitoraggio dei rifiuti marini, in collaborazione con l’ISPRA e con le ARPA delle regioni costiere. In Italia si trovano ancora 415 rifiuti marini ogni 100 metri, dovremmo arrivare a massimo 20 rifiuti marini, secondo i valori soglia fissati dall’UE” ha affermato Ilaria Fontana, Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica.
Questa estate, tra giugno e agosto, il progetto coinvolgerà le città di Fermo, Catania e Bari, dove – per potenziare l’efficacia dell’iniziativa – i volontari di Marevivo distribuiranno a cittadini e turisti oltre 15.000 posacenere tascabili e riutilizzabili, in plastica riciclata.
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