ROMA (ITALPRESS) – L’agrivoltaico è un connubio tra energia solare e agricoltura capace di promuovere la decarbonizzazione del sistema energetico, ma anche la sostenibilità del settore agricolo e la redditività a lungo termine di piccole e medie imprese. Sono questi gli obiettivi della prima piattaforma nazionale per l’Agrivoltaico Sostenibile promossa da ENEA con l’obiettivo di riunire ad un tavolo di lavoro unitario imprese, istituzione, università e associazioni di categoria. A sostegno della rete ENEA ed ETA – Florence Renewable Energies lanciano la piattaforma dell’Agrivoltaico Sostenibile che mira a favorire lo scambio di informazioni tra tutti gli stakeholders coinvolti ed alimentare le attività utili alla identificazione di linee guida, metodologie e soluzioni tecnologiche ed innovative per la realizzazione di impianti agrivoltaici in Italia.
ENEA ed ETA – Florence hanno firmato un Protocollo d’Intesa per la creazione della piattaforma, seguito dal lancio ufficiale dell’iniziativa durante la 29° edizione dell’EUBCE .
ETA – Florence si occuperà dello sviluppo del sito internet dedicato, della gestione della piattaforma e della comunicazione, anche attraverso l’organizzazione di eventi e webinar.
Per saperne di più e registrarsi alla piattaforma visitare l’indirizzo agrivoltaicosostenibile.com
Hanno già manifestato sostegno alla rete nazionale per l’agrivoltaico sostenibile: Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (AIAPP), Confagricoltura, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF), Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), Italiasolare, Legambiente, Università Cattolica del Sacro Cuore, l’azienda REMTec e Società Italiana di Agronomia (SIA).
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Agrivoltaico sostenibile, Enea ed Eta firmano intesa per rete nazionale
Mipaaf, si arricchisce l’elenco degli alberi monumentali
ROMA (ITALPRESS) – Sale a 3.662 alberi o sistemi omogenei di alberi il nostro patrimonio arboreo monumentale censito. Si arricchisce l’Elenco degli Alberi Monumentali italiani con 115 nuove iscrizioni proposte dalle Regioni Basilicata, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma anche di alcune riduzioni dovute a morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico, anche tenendo conto dei cambiamenti di integrazione e variazione registrati nei precedenti decreti. Con decreto del Direttore generale dell’economia montana e delle foreste, è stato infatti approvato il quarto aggiornamento dell’Elenco degli alberi Monumentali d’Italia. Frutto di un’intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico dal Mipaaf, dalle Regioni/Province autonome e dai Comuni, che la legge ha voluto come diretti operatori del censimento.
Gli esemplari che ne fanno parte si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. Un patrimonio culturale di notevole interesse collettivo da tutelare e valorizzare.
I nuovi inserimenti vanno ad arricchire il patrimonio naturale e culturale che gli alberi monumentali rappresentano. Tra gli altri citiamo il caso del cerro sughera di Valbrevenna (GE), specie rara in Liguria, rinvenuta ad un’altitudine di 1300 m s.l.m., ben al di sopra della quota rispetto all’areale di distribuzione della specie; la farnia di Policoro (MT), per il contesto vegetazionale in cui è inserita, il Bosco di Policoro, prezioso relitto di bosco planiziale, e per la contestuale rarità della specie in ambito regionale.
E ancora, la sequoia sempreverde di Biella che, con 810 cm di circonferenza, risulta tra le più grandi finora classificate in Italia; l’insieme omogeneo di lentisco sito nell’agro di Loculi (NU), un piccolo bosco di circa 5 ettari di estensione formato da esemplari di lentisco ultracentenari con portamento arboreo e di notevoli dimensioni (fino a 8,5 metri di altezza e oltre 250 cm di circonferenza) in cui le piante sono cresciute talmente da entrare in contatto l’una con l’altra intrecciandosi e formando una macchia fitta ed, in alcuni punti, impenetrabile; il secolare faggio di Monte San Giovanni in Sabina (RI) che, oltre all’elevato valore ecologico per le cavità presenti nel tronco e nelle ramificazioni della chioma, che costituiscono un rifugio e sito riproduttivo per diverse specie di avifauna nonchè rettili e mammiferi, presenta un notevole valore culturale legato alla tradizione della popolazione di visitare l’esemplare che predomina sul Monte Tancia caratterizzandone il paesaggio; le roverelle del Bosco dell’Incoronata a Foggia la cui monumentalità è legata, oltre che all’età, alle dimensioni e al portamento, anche al riconosciuto valore storico, culturale e religioso connesso all’apparizione, nell’anno 1001, della Vergine oggi venerata nell’omonimo santuario.
L’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, integrato dal recente aggiornamento, è pubblicato sul sito istituzionale www.politicheagricole.it, all’interno della sezione: “politiche nazionali/alberi monumentali/elenco nazionale alberi monumentali”.
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Malpensa, gli studenti ridisegnano le aree verdi aeroportuali
MILANO (ITALPRESS) – Il verde intorno all’aeroporto di Milano Malpensa si rifà il look, grazie ai progetti di riqualificazione realizzati dagli studenti delle aree verdi a uso pubblico degli Istituti Agrari di Varese e Milano. I giovani vedranno così concretizzarsi i loro lavori, frutto di anni di ricerca, corsi e laboratori. L’idea nasce da SEA alla fine del 2019, con l’obiettivo di rispondere all’esigenza espressa dagli istituti agrari coinvolti di focalizzarsi su casi concreti.
E così è iniziata la collaborazione coi 5 Istituti Superiori a indirizzo Agrario presenti nelle province di Milano e Varese: Istituto Istruzione Superiore Andrea Ponti di Somma Lombardo (VA); I.I.S. Isaac Newton Varese (VA); I.I.S Istituto Istruzione Superiore Vilfredo Pareto di Milano (MI); I I.I. Istituto Istruzione Superiore Gregorio Mendel di Villa Cortese (MI); I.I.S Istituto Istruzione Superiore Italo Calvino di Rozzano (MI).
Agli studenti è stato richiesto un progetto per la riqualificazione e/o la piantumazione degli spazi verdi presenti sul sedime aeroportuale di Malpensa, in prossimità del Terminal 1 e 2, in particolare lungo la strada dove si trova l’ingresso dell’Hotel Sheraton e della stazione ferroviaria con la rivisitazione delle due rotonde poste ai due estremi. Infine, il restyling delle aree verdi visibili ai passeggeri che percorrono il tragitto stazione ferroviaria-terminal e delle aiuole presenti nella zona della mensa/Cral aziendale.
Gli elaborati di sintesi delle attività svolte sono stati illustrati oggi alla presenza di Alessandro Fidato, Chief Operating Officer di Sea, Fabio Montagnoli, presidente CUV e dei Rappresentanti degli istituti coinvolti nel progetto. Durante l’incontro, sono state esposte le 5 brevi presentazioni che illustrano sinteticamente le varie possibilità di riqualificazione per alcune aree verdi del T1 e T2.
Al termine della presentazione è stato consegnato un attestato di partecipazione agli Istituti e agli studenti.
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Gruppo CAP sottoscrive protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile
MILANO (ITALPRESS) – Promuovere una strategia di green economy volta allo sviluppo di progetti di economia circolare nel sistema idrico integrato, come la produzione di biometano dai fanghi di depurazione utile alla transizione energetica indicata dall’UE. Spingere innovazione e ricerca legati alla qualità dell’acqua e ai suoi processi, definire in collaborazione con le amministrazioni locali sistemi efficaci di drenaggio urbano per creare città smart. Sensibilizzare la cittadinanza e in particolare i giovani sul valore dell’acqua. Gruppo CAP aderisce al Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, impegnandosi concretamente a raggiungere i 17 SDGs (Sustainable Development Goals) sanciti dall’ONU nell’ambito dell’Agenda 2030. L’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano entra nella super squadra delle associazioni, imprese, università e centri di ricerca, in tutto 78 virtuose eccellenze lombarde, mettendo a sistema un background importante, che emerge dall’impegno preso due anni fa con il Piano di Sostenibilità ispirato a tre principi guida: Sensibili, Resilienti e Innovatori.
“Sottoscrivendo il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile vogliamo condividere con Regione Lombardia la strategia di sostenibilità che abbiamo integrato nel nostro modello di business dal 2019 – afferma Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP -. La ricerca tecnologica, la continua innovazione per il miglioramento del servizio e i tanti progetti di economia circolare che abbiamo avviato e che avvieremo nel corso dei prossimi anni, attraverso un ambizioso piano di investimenti nel solco della rivoluzione verde indicata dal PNRR, testimoniano la perfetta aderenza con le linee condivise dalla nostra Regione con tante altre aziende virtuose che operano sul territorio”.
“La sottoscrizione del Protocollo per lo sviluppo sostenibile da parte del Gruppo CAP – commenta l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo -, rappresenta un altro tassello del patto tra istituzioni e imprese, che abbiamo voluto avviare proprio con il Protocollo, per conseguire gli obbiettivi dello sviluppo sostenibile. La nuova sfida che abbiamo di fronte è dimostrare che l’ambiente è il nuovo nome dello sviluppo e che questo orienterà l’azione delle imprese. L’adesione da parte di una realtà attiva sul fronte del ciclo idrico e dell’economia circolare conferma che il cammino verso l’economia circolare, già imboccato da tempo da Regione Lombardia, prosegue con l’obiettivo di essere la regione leader di questa transizione in Italia e in Europa”.
Tra gli obiettivi indicati dal Piano di Sostenibilità, c’è la riduzione di sprechi di acqua potabile, stimati in 20 milioni di metri cubi, incentivando l’utilizzo di acqua depurata per usi non domestici (irrigazione, pulizie) che passeranno da 750 mila metri cubi attuali fino ad arrivare a 6 milioni di metri cubi al 2033. Guardando all’economia circolare, CAP intende massimizzare la maggior quantità possibile di energia e materia dalle attività produttive, per arrivare a ridurre entro il 2033 l’impatto di CO2 del 40% e il volume dei fanghi prodotti dalla depurazione dell’acqua dell’87%. Innovazione e digitalizzazione passano dal processo di modernizzazione di reti e impianti, dove la water utility prevede di ridurre il tasso di dispersione dal 24% al 15%, allineandosi al target indicato proprio dal PNRR.
Tutte strategie che confermano il ruolo di player strategico dell’azienda pubblica rispetto al percorso di crescita e sviluppo ambientale, sociale ed economico del territorio di Regione Lombardia, che con il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile mira a diventare una delle regioni leader in Europa nei settori della transizione energetica e della decarbonizzazione.
Aderendo al Protocollo, imprese, associazioni, università e centri ricerche si impegnano infatti ad applicare in modo capillare strategie mirate a partire dalle proprie competenze e dalle proprie specificità, in favore dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’ONU con l’Agenda 2030 che traccia l’insieme dei traguardi da raggiungere a livello globale.
Il Protocollo, presentato all’SDGs Summit delle Nazioni Unite (New York, 24-25 settembre) nel 2019 quale acceleration action per l’implementazione degli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, ha acquistato un rilievo internazionale.
La firma è stata sottoscritta oggi nella sede di Palazzo Lombardia da Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP e da Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia.
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Tabacco, rinnovata intesa tra Philip Morris Italia e Coldiretti
ROMA (ITALPRESS) – Rinnovata oggi l’intesa tra Philip Morris Italia e Coldiretti per l’acquisto del tabacco in foglia coltivato in Italia. L’intesa con Coldiretti si situa nel contesto dall’accordo siglato tra il Mipaf e Philip Morris Italia che prevede investimenti fino a un totale di 500 milioni tra il 2019 e il 2023 da parte di Pmi sulla filiera tabacchicola italiana. Philip Morris ha scelto da anni di investire totalmente sul territorio italiano, dal seme agricolo alla rivendita passando per impianti industriali all’avanguardia. Il tutto puntando sulla sostenibilità e l’innovazione: l’obiettivo è garantire ancora futuro e nuovi margini di sviluppo alla filiera. Fondamentale, in questo senso, il supporto strategico di Coldiretti. “Un accordo più che mai importante, soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo attraversando. Una buona notizia non solo per la nostra azienda, ma anche per le centinaia di piccole e medie imprese italiane rappresentate da Coldiretti e coinvolte direttamente, nell’ottica della filiera integrata”, sottolinea Marco Hannappel, Ad di Philip Morris Italia.
“Lavorare al fianco dei migliori coltivatori italiani è fondamentale anche rispetto al processo di trasformazione del nostro settore verso prodotti del tabacco senza fumo. La qualità e le buone pratiche agricole di cui siamo promotori insieme a Coldiretti stanno già facendo la differenza per mantenere alta la competitività della filiera italiana”, ha aggiunto.
“Un’intesa importante che va nella direzione della sostenibilità al centro delle strategie di rilancio del Paese, secondo un modello di accordi di filiera che puntano a valorizzare la distintività del Made in Italy coniugando innovazione, attenzione all’ambiente e salvaguardia dell’occupazione”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Le azioni fondamentali alla base dell’intesa prevedono il risparmio energetico e la razionalizzazione dell’uso delle acque nelle fasi di coltivazione e di cura del tabacco; L’utilizzo di energie alternative/rinnovabili nell’alimentazione dei forni di cura del tabacco per ridurre l’emissione di anidride carbonica; Attività di miglioramento qualitativo del prodotto, garantendo la sostenibilità produttiva, ambientale e del lavoro; Introduzione e sviluppo di nuovi sistemi digitali e di Precision Farming per una trasformazione che mira a un’agricoltura 4.0; Lo sviluppo di sistemi di tracciabilità della produzione per garantire la sostenibilità del prodotto; Un percorso di trasformazione verso attività agronomiche alternative e complementari, considerando la necessità di adeguare l’offerta al mercato finale.
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San Marino avrà una legge a protezione della sua fauna selvatica
SAN MARINO (ITALPRESS) – Con l’aumento della consapevolezza sui problemi legati alla conservazione dell’ambiente e della natura in tutto il mondo, la Repubblica di San Marino sta procedendo celermente all’aggiornamento, in linea con le direttive europee, alle sue norme a tutela del territorio, del paesaggio, della salute umana e dell’ambiente in genere. Numerosi sono stati in questi ultimi anni gli studi e monitoraggi sullo stato degli ecosistemi e della biodiversità all’interno del territorio: mancava però ancora una normativa specifica con il fine di tutelare la salvaguardia delle specie animali nel loro complesso, quali elementi fondamentali per la vita del pianeta Terra, preziosi equilibratori dei processi chimici ed energetici ed insostituibili fornitori di servizi ecosistemici di enorme importanza anche economica.
A questo compito assolverà la nuova legge finalizzata dalla Segreteria di Stato al Territorio e all’Ambiente della Repubblica di San Marino: un solido riferimento normativo, che non si limiterà a tutelare le specie più virtuose come mammiferi e uccelli, ma prenderà in considerazione tutti i gruppi faunistici, anche quelli considerati impropriamente “di serie B”, la cosiddetta fauna minore, ovvero pesci, anfibi, rettili ma anche molluschi, insetti ed altri invertebrati che sono stati oggi riabilitati nella loro importanza ecologica, in un’ ottica culturale moderna e condivisa.
L’iter che ha portato a questo importante traguardo è stato intrapreso diversi anni fa su iniziativa del Centro Naturalistico Sammarinese e dell’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole, su sollecitazione e con la preziosa collaborazione dell’Associazione APAS, proprio per colmare il vuoto normativo ancora esistente nel nostro Paese riguardo alla tutela delle specie selvatiche. I contenuti della proposta di legge sono stati sottoposti all’attenzione dell’Osservatorio della Fauna Selvatica e relativi Habitat, che li ha attentamente valutati, elaborati, quindi condivisi e approvati all’unanimità.
L’approvazione del Progetto di Legge consentirà alla Repubblica di San Marino di poter sottoscrivere la Convenzione di Berna sulla Conservazione della Vita selvatica e degli Habitat Naturali.
“Con questo PdL la fauna selvatica da ‘cosa di nessunò è diventata un bene collettivo da tutelare – afferma Stefano Canti, segretario di Stato al Territorio e l’Ambiente -. Il principio dell’indisponibilità e di una più ampia protezione della fauna selvatica è la garanzia fondamentale perchè essa possa essere oggetto di conservazione e tutele adeguate”.
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Gruppo Cap mette a nuovo il depuratore di Peschiera Borromeo
MILANO (ITALPRESS) – Quattro nasi elettronici più una centralina meteo per il monitoraggio in continuo delle emissioni odorigene, importanti interventi strutturali per rendere ancora più performante un’infrastruttura che rappresenta un prezioso presidio ambientale per il territorio, fulcro di importanti progetti di ricerca europei sul riutilizzo delle acque trattate. Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, insieme al Sindaco Caterina Molinari e al Vicesindaco Marco Righini, ha presentato oggi il dettaglio dei progetti per il rinnovamento tecnologico del depuratore di Peschiera Borromeo in ottica di economia circolare, che prevede investimenti pari a 16 milioni di euro per aumentarne la capacità di trattamento.
Per l’occasione, è stato anche inaugurato il murales 100% green realizzato nell’ambito del progetto aziendale Linking Water con una pittura ecosostenibile a base di acqua dell’azienda Airlite, ottenuta grazie a una tecnologia innovativa, che riduce al minimo odori e agenti inquinanti (ossidi di azoto, formaldeide, acetaldeide, cloruro di metilene, benzene), trasformandoli in sostanze inerti. Il tutto in modo naturale, grazie all’energia della luce solare.
“I depuratori costituiscono un sistema complesso e articolato di processi e tecnologie capaci di restituire all’ambiente acqua pulita pronta per diventare di nuovo elemento vitale alla base dell’ecosistema di un territorio – ha spiegato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP -. Il nostro obiettivo è renderli sempre più performanti e sviluppare le loro infinite applicazioni in ottica di economia circolare. Un impianto tecnologicamente avanzato permette di mitigare tanto gli odori quanto l’impatto dei fenomeni atmosferici estremi come le bombe d’acqua, e il progetto di revamping si inserisce proprio in questa prospettiva”.
“Siamo orgogliosi di condividere il percorso di innovazione tecnologica che Gruppo CAP sta sviluppando su questo territorio, un progetto importante che va a beneficio della città e dei suoi abitanti e di cui anche l’amministrazione di Peschiera Borromeo fa parte – ha affermato Caterina Molinari, Sindaco di Peschiera Borromeo, durante l’intervento -. Questo impianto è il risultato di una sfida su cui CAP ha scommesso, quella di adeguare un servizio pubblico ai più alti standard tecnologici e di sostenibilità, sfida che significa progresso che potrà essere trasmesso anche ad altre municipalità, un vero esempio di transizione ambientale. Siamo contenti che tutto ciò avvenga qui. Non fermiamoci”.
Gruppo CAP ha adottato avanzati dispositivi di monitoraggio degli odori che simulano il processo mentale di memorizzazione e riconoscimento del sistema olfattivo umano. Presso l’impianto di Peschiera sono stati installati 4 “nasi elettronici”, che tecnicamente vengono definiti IOMS (Instrumental Odour Monitoring System), che una volta posizionati, vengono “addestrati” per monitorare le emissioni odorigene dell’impianto e le concentrazioni degli inquinanti specifici. Grazie all’integrazione di una centralina meteo e di un software specifico, dai dati rilevati è possibile calcolare l’impatto olfattivo secondo un modello matematico sviluppato appositamente per l’impianto.
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Recovery, Giugni “L’inserimento della tutela del mare ci conforta”
ROMA (ITALPRESS/TELE AMBIENTE) – “Sul mare è stato un colpo di coda, nel PNRR non c’era per niente. La senatrice Virginia La Mura, anche oceanografa, è riuscita ad inserire questo capitolo importante e le attività da mettere in atto per difenderlo. Per noi questa è stata una grande vittoria anche se il piano di transizione ci lascia qualche dubbio: c’è poca biodiversità, poca natura. L’inserimento del mare ci ha dato un pò di conforto”. A dirlo, in un’intervista a “TeleAmbiente”, Rosalba Giugni, presidente Marevivo, associazione da 36 anni impegnata per la tutela del mare e dell’ambiente. Per Giugni “sono tre le priorità per la tutela del mare: i cambiamenti climatici come prima cosa. Secondo punto è quello dell’overfishing, si pesca troppo, mettendo in discussione un equilibrio che si è formato in milioni di anni. Sulla pesca questo piano in realtà non ha messo dei grandi paletti e prospettive. Il terzo punto – osserva – è quello dell’inquinamento chimico e batteriologico, fino alle plastiche che attraverso i fiumi arrivano in mare. Il piano qui può fare qualcosa, nonostante i lati oscuri che presenta”.
Digitalizzazione della natura, introduzione biodiversità nei percorsi di formazione, cabina di regia per il mare alla presidenza del Consiglio: sono le proposte fatte in audizione al Senato dall’associazione Marevivo. “Stiamo combattendo tantissimo perchè, per una politica sul mare, è indispensabile avere una consulta dove tutte le istanze siano messe insieme”, spiega Giugni. Marevivo continua le sue battaglie per la tutela del mare, tra queste quella che riguarda la plastica monouso. “Ci sono buone notizie. E’ passata la direttiva europea che limita e proibisce le plastiche monouso, piatti, posate e cannucce. Ma la grande soddisfazione di Marevivo – conclude – è stata quella di riuscire a far inserire in questo provvedimento anche i bicchieri”.
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