ROMA (ITALPRESS) – Acea ha premiato gli studenti vincitori del contest ‘Acea Scuola-DifendiAMO l’acquà, educational dedicato al risparmio idrico e alla tutela del territorio. Erano presenti il sindaco di Roma Virginia Raggi, la presidente ACEA Michaela Castelli e l’amministratore delegato ACEA Giuseppe Gola. All’evento sono intervenuti anche l’assessore alla Persona, alla Scuola e alla Comunità solidale, Veronica Mammì, il vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale Teresa Maria Zotta e il consigliere del CdA ACEA, Giacomo Larocca. Premiati i tre istituti vincitori ‘Mozart’, ‘Via Nittì e ‘Via Pincherlè, che con i loro video hanno meglio interpretato il tema del contest. Le scuole, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid 19, hanno partecipato online come, del resto, si era svolta online anche l’edizione 2020 di ACEA SCUOLA che aveva coinvolto gli studenti di 400 istituti di Roma e Città Metropolitana. All’iniziativa hanno aderito in molti inviando un video di due minuti sul tema: ‘Cosa ci ha insegnato la pandemia: la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto della Naturà. Ai tre istituti vincitori sono stati consegnati i voucher da utilizzare per l’acquisto di materiale tecnico utile alla DAD. Durante l’incontro, poi, è stata annunciata la nuova edizione del progetto ACEA SCUOLA DIGITAL che prenderà il via prima dell’estate e sarà dedicata al risparmio energetico, attraverso un’esperienza multimediale ideata per sensibilizzare i ragazzi ad un uso più consapevole delle risorse ambientali.
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Acea premia studenti vincitori del progetto risparmio idrico e ambiente
Australia, il Wwf mira a raddoppiare le popolazioni di koala
ROMA (ITALPRESS) – Oggi si celebra l’International Wild Koala Day, ma circa 60.000 koala sono stati colpiti dalle fiamme che hanno devastato l’Australia da giugno 2019 a febbraio 2020. Per una specie già considerata a rischio estinzione e in pericoloso declino nell’Australia orientale, il colpo è stato terribile. Questo marsupiale, un tempo abbondante nelle foreste di eucalipto del continente, è stato decimato dalla perdita di habitat, dalla diffusione di malattie (come la Clamidia) e dagli eventi climatici estremi sempre più intensi e frequenti negli ultimi anni, che hanno causato periodi record di siccità e incendi. Il riscaldamento globale rappresenta una minaccia continua, che aumenta da un lato la frequenza e l’estensione degli incendi boschivi nei periodi di siccità, e dall’altro riduce la qualità delle foglie di eucalipto, che rappresentano la quasi totalità della dieta del koala. A seguito degli incendi 2019-2020 si stima una riduzione del 72% nel numero di koala in sei aree della costa orientale dell’Australia. All’inizio del secolo scorso si contavano di sicuro centinaia di migliaia, forse un milione e oltre, di koala, mentre oggi in Australia orientale ne restano appena 35.000. Alcune stime, basate sui trend di declino della specie registrati negli ultimi anni, che hanno purtroppo subito una rapida accelerazione in seguito agli eventi del 2019-2020, evidenziano un elevato rischio di estinzione entro il 2050 se non si interviene sulle popolazioni residue con azioni di ripristino dell’habitat e di mitigazione delle altre minacce. All’interno del piano di rinascita “Regenerate Australia”, il WWF ha creato il progetto Koalas Forever, che ha l’obiettivo di raddoppiare il numero di koala sulla costa orientale dell’Australia entro il 2050, supportando la ripresa delle popolazioni residue della specie all’interno del cosiddetto “Triangolo dei Koala”.
Gli interventi comprenderanno l’area che, nel New South Wales, si estende dal paese di Bungawalbin fino a includere Sydney e la Sunshine Coast. Oltre alla costruzione di nuove cliniche veterinarie, in grado di fornire le cure agli animali selvatici feriti, il progetto prevede il ripristino dell’habitat del koala, per ristabilire la connettività e altre risorse saranno utilizzate per l’utilizzo di cani in grado di individuare con il loro fiuto i koala feriti e per la mappatura genetica, indispensabile per studiare il flusso genico tra le popolazioni di koala e il loro stato di salute.
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Mare, a bordo della nave Msc Grandiosa l’evento finale di “NauticInBlu”
ROMA (ITALPRESS) – Si svolge a bordo della nave Grandiosa di MSC l’evento finale di “Nauticinblu”, il progetto di educazione ambientale di Marevivo, realizzato grazie alla MSC Foundation, che durante l’anno scolastico 2020 – 2021 si è rivolto agli studenti di 12 istituti nautici di tutta Italia per quasi 200 ore di video – lezioni con l’obiettivo di formare i nuovi professionisti del mare, una Generazione Oceano in grado di guidare la crescita economica in un modo responsabile e attento alla sostenibilità ambientale.
L’evento, tradizionalmente in presenza, è stato ripensato totalmente in modalità virtuale per garantire il rispetto delle norme Covid-19.
Oggi, a bordo della MSC Grandiosa, ormeggiata a Civitavecchia, gli oltre 800 studenti coinvolti nell’iniziativa e i loro insegnanti parteciperanno a un tour virtuale conoscitivo durante il quale avranno la possibilità di scoprire le caratteristiche più interessanti ed innovative e le aree di maggiore interesse presenti sulla grande nave da crociera – fra le quali l’MSC Foundation Centre, un’area interamente dedicata ai progetti della Fondazione.
Per tutta la giornata gli studenti saranno guidati da operatori di Marevivo, tra cui Maria Rapini, segretario generale dell’Associazione, membri dell’equipaggio, Leonardo Massa, Country Manager di MSC Crociere Italia, e Daniela Picco, Executive Director di MSC Foundation.
Alla fine della visita virtuale è previsto un ulteriore momento formativo insieme a recruiters professionisti di MSC, che illustreranno agli studenti le peculiarità della vita di bordo e i possibili sbocchi professionali offerti dal settore marittimo, un intervento da parte del Capitano della MSC Grandiosa e la consegna, sempre in modalità telematica, dell’attestato di partecipazione al progetto agli studenti.
“E’ stata un’edizione particolarmente sfidante ed intensa, ma mai come oggi siamo convinti che investire nella preparazione e nella sensibilizzazione delle nuove generazioni rappresenti l’unica strada per assicurare un futuro che sia al contempo prospero e sostenibile”, ha detto Maria Rapini.
“La pandemia ci ha dimostrato che non esiste salute in un Pianeta malato, ed è fondamentale che le ragazze e i ragazzi di domani costruiscano un futuro diverso, apprendendo fin da ora le opportunità e i mezzi offerti dal settore della sostenibilità ambientale. Siamo grati di poter contribuire a questo obiettivo anche grazie al supporto di Partner come MSC Foundation, che da anni ci aiuta in questa missione”, ha aggiunto.
“Dal 2015 sosteniamo i percorsi di educazione all’ambiente marino portati avanti da Marevivo che si inquadrano perfettamente nella nostra mission di proteggere il pianeta blu – ha spiegato Daniela Picco -. In particolare, l’attività negli Istituti Nautici nasce dalla ispirazione del nostro Presidente Gianluigi Aponte il cui desiderio di trasferire ai giovani la propria esperienza di vita sempre a contatto con il mare, ha trovato in questo progetto la sua realizzazione”.
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Nel Pnrr anche un progetto per la rinaturazione del Po
ROMA (ITALPRESS) – Nel testo definitivo del PNRR, che il Governo si appresta ad inviare alla Commissione Europea, è stato inserito anche il progetto per la rinaturazione del Po, il più grande fiume italiano, che attraversa le regioni economicamente più dinamiche del Nord Italia.
Si tratta di un progetto elaborato da WWF Italia e da ANEPLA (Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei Affini di Confindustria), condiviso e integrato con la collaborazione istituzionale dell’Autorità di Bacino distrettuale del Po e di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po, che riunisce le Regioni attraversate dal Po). Il progetto è stato valutato positivamente, fatto proprio e definito nei sui particolari dal Ministero della Transizione Ecologica e inserito nel PNRR. Un’elaborazione frutto di un rapporto consolidato, tra il mondo ambientalista e quello delle imprese, che portò agli inizi degli anni 2000 a una proposta congiunta di Direttiva tecnica per la rinaturazione del Po.
Il Progetto per la Rinaturazione del Po prende in considerazione una vasta fascia fluviale, dalla provincia di Pavia fino a quella di Rovigo, che si estende per 32.431,18 ettari, nella quale sono state individuate 37 aree da rinaturalizzare lungo il tratto medio padano più altre 7 aree localizzate nel delta del Po. La proposta è coerente con la pianificazione di bacino (in particolare con il programma sedimenti dell’Autorità di bacino del Po) e con le direttive europee “Acque”, “Alluvioni” e Habitat.
Il progetto risponde agli obiettivi e agli standard definiti nelle Linee Guida per i PNRR e nel Regolamento che istituisce lo strumento Recovery and Resilience Facility (RRF), in cui si chiede ai Paesi Membri della UE di intraprendere azioni concrete per accrescere il loro capitale naturale tutelando e riqualificando le loro risorse naturali. Intervenire sul Po risponde anche alle indicazioni della “Strategia Europea per la biodiversità” che chiede ai Paesi Membri di intervenire sui 25 mila chilometri dei fiumi europei per ripristinare le pianure alluvionali e le zone umide e consente di integrare e implementare gli obiettivi di sviluppo sostenibile avviati in quest’area dai due MAB Unesco presenti: “Po Grande” e “Delta Po”.
“E’ un progetto assolutamente strategico, che costituisce un ottimo biglietto da visita dell’Italia in Europa, nel quale si coniugano le esigenze di riqualificazione ambientale e di ripristino dei servizi ecosistemici e si contribuisce a ridurre il rischio idrogeologico. La Rinaturazione del Po è un progetto pilota che può essere replicato lungo tutti i principali fiumi d’Italia e favorire una vasta e concreta azione per invertire la curva della perdita di biodiversità e per l’adattamento ai cambiamenti climatici”, afferma Alessandra Prampolini direttrice del WWF Italia.
“Il progetto è un’occasione formidabile di sviluppo per un territorio e dimostra come sia possibile coniugare positivamente le priorità ambientali con le esigenze di chi vive e lavora anche su un’area così complessa come quella padana, dimostrando nel concreto che l’uso sostenibile delle risorse non è soltanto un’aspirazione ma si può tramutare in un’iniziativa condivisa tra il settore privato e il mondo associativo”, sostiene Claudio Bassanetti, presidente di ANEPLA.
“L’Autorità di distretto ha accolto favorevolmente la proposta perchè coerente con la Pianificazione di bacino e con il Programma generale di gestione dei sedimenti ed è disponibile a coordinare l’attuazione del progetto promuovendo il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici competenti nelle diverse fasi attuative, anche con il supporto tecnico scientifico delle Università del distretto e garantendo la partecipazione degli stakeholder territoriali. La proposta inoltre ben si integra con il percorso di sviluppo sostenibile intrapreso con il MAB Unesco “Po Grande” che vede il coinvolgimento attivo di 85 comuni e 8 province rivierasche”, commenta Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Po.
“Si tratta di una grande sfida e un’enorme opportunità per la riqualificazione del nostro più importante fiume. Il Po è una grande infrastruttura in grado di coniugare biodiversità, bellezza paesaggistica, turismo e mobilità sostenibile, essendo al contempo risorsa idrica e fonte di energia rinnovabile. Questo progetto ne valorizzerà ulteriormente le potenzialità e peculiarità. AIPo come soggetto attuatore degli interventi avrà il delicato e prezioso compito di predisporre i numerosi progetti previsti. Un’occasione unica e di grande rilevanza”, spiega Irene Priolo, Presidente di AIPo, che riunisce tutte le Regioni attraversate dal Po, e assessore all’Ambiente e difesa del suolo della Regione Emilia Romagna.
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Due rari Ibis eremita depongono le uova a Roma
ROMA (ITALPRESS) – Due femmine di Ibis eremita (nome scientifico Geronticus eremita), Hannibal e Smudo, hanno deciso di sostare e deporre le proprie uova sul davanzale di un balcone della sede di Windtre a Roma, esattamente in prossimità di un’area dello stabile aziendale dedicata al relax e al ristoro. Lo rende noto il Wwf. L’ibis eremita è una specie in pericolo di estinzione e oggetto di un importante progetto di reintroduzione finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Life+ e che coinvolge Austria, Germania e Italia. Grazie alla tempestiva segnalazione e alla piena disponibilità da parte del personale Windtre, le Guardie venatorie e zoofile del Wwf hanno contattato i volontari dell’ENPA i referenti europei del progetto di conservazione dell’Ibis (Waldrapp team) e, con il loro supporto, è stato possibile geolocalizzare gli ibis con esattezza, confermando la loro presenza nella capitale grazie ai trasmettitori Gps di cui sono stati dotati gli uccelli per il loro live tracking.
Sul posto le Guardie del Wwf, operatori volontari esperti per la tutela della fauna selvatica, coordinati da Carlo Aprile, hanno verificato la situazione, raccomandando al personale dell’azienda di non avvicinare gli uccelli nè di dar loro da mangiare al fine di garantire il successo del processo di reintroduzione in natura.
“In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, la bella notizia rappresenta un segnale di speranza e di ripartenza – ha detto Gianluca Catullo, responsabile Specie e habitat Wwf Italia – un messaggio che la natura ci lancia chiedendoci un maggiore impegno nel proteggere gli ecosistemi naturali e la biodiversità. Proprio oggi il WWF compie 60 anni, 60 anni di impegno per la natura e per le specie minacciate di estinzione come l’Ibis, oggetto di un innovativo progetto che da qualche anno “reinsegna” letteralmente a questi rari uccelli la rotta migratoria. Il Wwf ha messo a disposizione l’Oasi di Orbetello come area di sosta invernale”.
“Non possiamo non ricordare – ha detto Carlo Aprile coordinatore Guardie volontarie Wwf di Roma – che soli pochi mesi fa a pochi chilometri dalla capitale, un Ibis è stato ritrovato abbattuto a fucilate. Il bracconaggio in Italia rappresenta per gli Ibis ma anche per tutte le specie protette una vera e propria minaccia alla conservazione e alla tutela della biodiversità. Per tale ragione continueremo a garantire con lo sforzo di tante volontarie e volontari le nostre attività di vigilanza e di contrasto contro i crimini di natura”.
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Greenpeace “La Commissione europea apre la porta ai nuovi Ogm”
ROMA (ITALPRESS) – La Commissione europea sta preparando la strada ad esentare i nuovi organismi geneticamente modificati (OGM) dalle attuali norme di tutela dell’ambiente. Lo denuncia Greenpeace, sottolineando che “la Commissione Ue ha pubblicato oggi un rapporto sulle nuove tecniche di modifica genetica come CRISPR/Cas, indicando che potrebbero essere accettate regole più permissive per gli OGM prodotti con queste tecniche. Nel 2018 la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che i nuovi OGM devono essere regolamentati secondo le vigenti norme Ue sugli OGM, in quanto esentarli “comprometterebbe l’obiettivo della protezione” e “non rispetterebbe il principio di precauzione””.
“L’Unione europea ha la responsabilità di proteggere il diritto degli agricoltori di sapere ciò che coltivano e delle persone di scegliere ciò che mangiano, oltre che di proteggere l’ambiente e la biodiversità dai potenziali danni causati dai nuovi OGM – sottolinea Federica Ferrario, responsabile Campagna agricoltura di Greenpeace Italia -. La Commissione e i governi nazionali devono rispettare il principio di precauzione e la decisione della Corte di giustizia europea: gli OGM, anche se gli si dà un nome diverso, restano comunque OGM e devono essere trattati come tali”.
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Ambiente, si rafforza anche in Sicilia partnership Arma Carabinieri-Italpress
PALERMO (ITALPRESS) – Si rafforza la partnership già avviata nelle scorse settimane fra l’Arma dei Carabinieri e l’agenzia di stampa Italpress sul fronte dell’informazione ambientale, anche per i territori.
Oggi nel corso di un incontro avvenuto presso il Comando Legione Carabinieri Sicilia di Palermo fra il Comandante Regionale, Generale di Brigata Rosario Castello, e il direttore responsabile dell’Italpress, Gaspare Borsellino, è stata definita una collaborazione anche a livello regionale sui temi inerenti all’Ambiente, alla Sostenibilità e alla Legalità, attraverso i canali tematici dedicati dell’agenzia di stampa, che proprio a Palermo ha la sua sede centrale.
Il generale Castello, originario di Noto, dopo vari incarichi in giro per l’Italia dal 9 settembre del 2020 ha assunto l’incarico di Comandante della Legione Sicilia.
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Recovery, Ambientalisti “Non è un piano significativo per il clima”
ROMA (ITALPRESS) – “Il piano di Ripresa italiana di 248 miliardi (191 da Recovery, 31 da fondo complementare e ulteriori 26 miliardi per la realizzazione di opere specifiche) non è un piano significativo per il clima; non riesce a identificare nei settori della decarbonizzazione il volano per la ripresa economica sostenibile e non è incisivo nell’allocazione delle risorse e nelle riforme per innovare i settori pilastro della decarbonizzazione”: questo il giudizio della organizzazioni ambientaliste WWF, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport & Environment (T&E).
Gli ambientalisti rilevano anche “la mancanza di una governance che metta in relazione le misure con gli obiettivi climatici, in termini di spesa, impatto e monitoraggio. Si sottolinea come il significativo budget del piano per l’alta velocità è assegnato e monitorato dal Ministero dell’economia e delle finanze che è il proprietario unico di Ferrovie dello Stato”.
E ancora, “la mancanza di una proposta di riforma della fiscalità che assicuri l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi alle fonti fossili e contestualmente identifichi nei principi di fiscalità ambientale i pilastri per la riforma fiscale da inserire nella legge delega prevista per luglio”.
Infine, WWF, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport & Environment (T&E) sottolineano che il PNRR “indica un obiettivo di decarbonizzazione per l’Italia al 2030 del 51% senza che questo appartenga in alcun modo a strategie o policy nazionali pubbliche e concordate a livello europeo o internazionale”.
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