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Parmalat, in Italia prima bottiglia in plastica PET bianco riciclabile

PARMA (ITALPRESS) – Sul mercato italiano è arrivata la prima bottiglia in plastica PET bianco opaco per latte UHT. Riciclata al 50% e riciclabile, permette un grande risparmio di plastica vergine, garantendo al contempo gli alti standard di sicurezza alimentare che da sempre contraddistinguono l’azienda. A portarle a scaffale è Parmalat, leader in Italia nel mercato del latte e parte del Gruppo Lactalis. Con un contenuto pari al 50% di PET bianco riciclato, sarà possibile non immettere nel mercato l’equivalente di circa 150 milioni di nuove bottiglie all’anno e risparmiare così oltre 3 mila tonnellate di PET vergine, corrispondenti a 2.536 metri cubi di plastica vergine. Nel corso degli ultimi 4 anni, il team di Ricerca & Sviluppo di Parmalat ha attivamente collaborato con la filiera del riciclo per sviluppare quella che oggi è la prima filiera in Europa del riciclo per le bottiglie in PET bianco opaco, ossia definendo un flusso specifico dedicato a queste bottiglie per il latte per ottenere PET riciclato con cui realizzarne di nuovo.
Un obiettivo reso possibile dalla collaborazione con Dentis Recycling Italy, operatore del mondo del riciclo. Parmalat, con il lancio della nuova bottiglia, dà inoltre il via ad un programma di iniziative volte a sensibilizzare e orientare i consumatori al corretto riciclo delle bottiglie, al fine di ridurne lo spreco (sui contenitori è presente un’etichetta speciale accompagnata da un QR code che fornisce le indicazioni). Nei prossimi mesi verranno inoltre promossi una serie di laboratori sui temi del riciclo all’interno del programma Parmalat Educational, progetto di Parmalat dedicato ai più piccoli, che, all’interno delle scuole, sensibilizza le nuove generazioni sui temi alimentari e della sostenibilità alimentare.
“Da oggi, le bottiglie in PET Bianco opaco potranno essere riciclate e reinserite all’interno del sistema, creando nuovo valore per i consumatori, le aziende e l’ambiente – commenta Maurizio Bassani, direttore generale di Parmalat -. Ma la sostenibilità non si inventa. Servono competenza, investimenti e network e solo grazie a questo in Parmalat siamo riusciti a creare una filiera per cui da una bottiglia riciclata se ne creano di nuove: un esempio tangibile dell’efficacia di collaborazioni strategiche tra realtà operanti in tutta la filiera per promuovere azioni di sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale”.
“Il nuovo flusso di riciclo meccanico per queste bottiglie darà un contributo al Paese per centrare gli sfidanti obiettivi europei dei prossimi anni”, sottolinea Corrado Dentis, CEO di Dentis Recycling Italy.
Le nuove bottiglie saranno utilizzate non solo per i prodotti Parmalat, ma anche per tutti gli altri marchi del portafoglio dell’azienda come Zymil, con l’obiettivo di avere il 100% di bottiglie riciclabili entro il 2024. Così Parmalat porta avanti l’impegno di sostenibilità del Gruppo Lactalis nella creazione di prodotti e packaging. Il percorso prevede che entro il 2033 tutti i packaging siano riciclabili. Inoltre, attraverso la collaborazione con l’intera catena del valore, il Gruppo vuole favorire la transizione verso modelli di riduzione delle emissioni di carbonio, in linea con l’obiettivo carbon net-zero entro il 2050.
-foto ufficio stampa Parmalat-
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Lopezbarrena “Da Vueling grandi investimenti sulla sostenibilità”

ROMA (ITALPRESS) – “Vueling fa parte di un gruppo di compagnie aeree, IAG, che si è impegnato a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette, diventando così il primo gruppo di compagnie aeree a impegnarsi in tal senso. Da allora, abbiamo attuato diverse iniziative per raggiungere questo obiettivo e siamo sulla buona strada. Per farlo, adottiamo diverse misure, come l’utilizzo di carburante per aviazione sostenibile, il rinnovo della flotta e l’utilizzo di biocarburanti. Abbiamo anche aeromobili più efficienti che ci permettono di ridurre le emissioni e stiamo collaborando con Eurocontrol e altri gestori dello spazio aereo, come ENAV in Italia, per operare in modo più efficiente. Stimiamo che tutto questo, insieme alle altre misure, potrebbe consentirci di ridurre le emissioni di oltre il 70%”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Santi Lopezbarrena, Sustainability Manager di Vueling, nota compagnia aerea low cost spagnola, in merito alle iniziative attuate per diminuire le emissioni di CO2, in aumento secondo gli ultimi dati di Eurocontrol, a fronte di una previsione di passeggeri per il traffico aereo pari a 4,35 miliardi entro la fine dello scorso anno.
E secondo la IATA, la principale associazione del trasporto aereo, se le compagnie aeree volessero azzerare completamente le emissioni nette di anidride carbonica dovrebbero investire 5.000 miliardi di dollari entro il 2050: “Vueling sta facendo grandi investimenti nel rinnovamento della flotta – ha spiegato parlando degli investimenti di Vueling per fronteggiare il cambiamento climatico – Abbiamo introdotto nuovi aeromobili quest’anno e continueremo a rinnovare la flotta con aeromobili più efficienti. Tuttavia, abbiamo bisogno di una base solida e di numeri che supportino questo piano aziendale e crediamo di poter provvedere al rinnovo della flotta, fatto che ci permetterà di migliorare l’efficienza e ridurre il consumo di oltre il 20% – ha precisato Lopezbarrena – Crediamo che questi miglioramenti, insieme ad altri investimenti, come quelli nei progetti di carburante per aviazione sostenibile, ci permetteranno di ridurre il nostro impatto ambientale nei prossimi anni. A questo proposito, per fare un esempio, IAG ha investito più di 800 milioni di euro in progetti di carburante per aviazione sostenibile”.
In Italia, però, per quanto riguarda le compagnie aeree low cost si sta assistendo a una riduzione delle rotte dopo anni di crescita vertiginosa. “Noi di Vueling in Italia siamo molto impegnati. L’Italia è, infatti, l’unico paese al di fuori della Spagna in cui abbiamo due basi – ha sottolineato – Abbiamo iniziato nel 2004, quindi 20 anni fa, in Italia, prima a Fiumicino e poi a Firenze. Abbiamo sette aeromobili basati in Italia e siamo la principale compagnia aerea tra Barcellona e l’Italia. Quindi, abbiamo un forte impegno in Italia e continueremo a farlo, anche per quanto riguarda la sostenibilità e per questo stiamo collaborando strettamente con ENAV”.
Infine, sulle tipologie di aeromobili utilizzate da Vueling e sull’innovazione legata alla sostenibilità: “Al momento stiamo operando con aeromobili più efficienti. Abbiamo introdotto nuovi aeromobili nel 2023 e continueremo a farlo nei prossimi anni per rendere la flotta più efficiente. Il nostro obiettivo è operare con una flotta più efficiente che, insieme al carburante sostenibile e all’efficienza operativa nello spazio aereo, ci permetta di ridurre le emissioni”, ha ribadito Lopezbarrena.
“Abbiamo effettuato un test nel 2022 in cui abbiamo utilizzato carburante sostenibile e nuovi aeromobili, e abbiamo operato lo spazio aereo in modo più efficiente, ottenendo una riduzione delle emissioni di oltre il 70%. Quindi, crediamo che questa sia la strada da seguire – ha concluso – Proseguiremo con questi sforzi per raggiungere l’obiettivo”.

– foto Italpress –
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Intesa Sanpaolo pianta 1.000 alberi nel Parco Nazionale del Vesuvio

NAPOLI (ITALPRESS) – Primo intervento in Campania e terzo in Italia domani presso il Parco Nazionale del Vesuvio a Napoli di Think Forestry, il progetto di Intesa Sanpaolo dedicato alla forestazione nazionale e alla tutela del capitale naturale: in particolare, presso il Parco verrà promossa la rinaturalizzazione degli ecosistemi danneggiati dagli incendi grazie alla messa a dimora di alberi di specie locali. La banca ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 e con questa iniziativa, che si è già svolta a Torino e Roma, punta a favorire la sostenibilità ambientale e la transizione delle imprese del territorio. A livello globale è prevista la piantumazione e preservazione di 100 milioni di alberi attraverso l’azione congiunta del Gruppo bancario e delle aziende clienti, in coerenza con il Piano d’Impresa 2022-2025.
Think Forestry è realizzato in collaborazione con Rete Clima Impresa Sociale, realtà leader in Italia nello sviluppo di progetti di decarbonizzazione per le aziende, soluzioni ESG e nuova forestazione nazionale a livello urbano ed extraurbano: il progetto Think Forestry è inserito nella Campagna Foresta Italia, la più grande azione nazionale di forestazione sostenuta da soggetti privati, promossa da Rete Clima insieme a Coldiretti e PEFC Italia.
Per il Parco Nazionale del Vesuvio, istituito nel 1995 per proteggere l’area a elevata biodiversità che cresce sui pendii del vulcano, è previsto l’avvio della messa a dimora di un lotto di 1.000 esemplari individuati tra le specie autoctone.
Tra gli esemplari arborei il leccio, associato ad altre piante caducifoglie (roverella, terebinto, albero di Giuda, orniello); mentre numerose sono le specie arbustive (fillirea, mirto, corbezzolo, alloro, viburno, alaterno, lentisco, cisto e diverse ginestre).
All’evento di domani, insieme a numerosi imprenditori locali, parteciperanno Raffaele De Luca, Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Paolo Viganò, Fondatore e Presidente di Rete Clima, e Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Per la prima volta una banca italiana si impegna direttamente e attiva il sistema delle imprese verso un percorso di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo delle emissioni zero. Siamo però consapevoli – ha aggiunto Nargi – che occorrono competenze specifiche che solo un partner qualificato come Rete Clima può garantirci. Domani nel Parco Nazionale del Vesuvio avvieremo la messa a dimora di 1.000 alberi, ma vogliamo anche assicurarci che siano le specie adatte a questo luogo e a queste condizioni climatiche, e che ricevano nel tempo le cure necessarie per svilupparsi al meglio”.
– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo –
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Philip Morris, entro 2024 riciclati 500 mila dispositivi IQOS e Lil

ROMA (ITALPRESS) – Entro il 2024, Philip Morris punta a riciclare fino a 500 mila dispositivi IQOS e Lil non più utilizzabili, con un recupero in media di oltre l’80% delle materie prime presenti nei device, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie agli ioni di litio e circuiti, materie prime che vengono recuperate, riciclate e sono considerate dall’Unione Europea “critiche”. E’ il focus del progetto “REC – Riciclo per economia circolare”, che è stato presentato a Roma e che rientra nell’obiettivo di Philip Morris di raggiungere elevati standard in termini di riciclo di rifiuti per un’economia circolare.
“Oggi presentiamo un ulteriore tassello della nostra catena del valore in Italia che ha nel proprio fulcro l’innovazione. Dall’impianto produttivo di Bologna – il più grande impianto costruito in Italia in questo secolo, con oltre un miliardo di investimento – la filiera che oggi pesa mezzo punto nazionale di Pil e 41 mila posti di lavoro diventa circolare e si arricchisce ad Anagni, dove ci sarà la possibilità di riciclare oltre l’80% del device elettronico”, ha detto Marco Hannappel, presidente e ad di Philip Morris Italia e presidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International.
“Gli utilizzatori devono avere più possibilità di avere un prodotto più sostenibile quando fanno l’acquisto di un dispositivo”, ha sottolineato. L’aspetto importante è che “questi materiali resteranno nel nostro Paese che non è ricco di materie prime, ma è ricco di capacità: sul riciclo siamo tra i Paesi più avanzati”, ha ricordato.
Il progetto REC, in questa prima fase, interessa i dispositivi IQOS e Lil restituiti dai consumatori nell’ambito della garanzia e delle iniziative commerciali di Philip Morris: se qualificati come rifiuti in quanto non più utilizzabili, vengono consegnati da un’impresa partner della logistica a un’azienda specializzata nel trattamento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) che si occupa delle operazioni di separazione delle materie prime contenute nei device e delle attività di recupero.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha aggiunto: “Stiamo vivendo un momento di nuova rivoluzione industriale per una serie di fattori, a partire dalla coscienza ambientale. C’è un cambiamento climatico in atto, ci sono norme e regolamenti a livello europeo e italiano e noi dobbiamo accompagnare questo cambiamento epocale. Finora abbiamo basato il nostro sviluppo sul petrolio e sul carbone: dobbiamo andare verso modelli di energia diversa e modernizzare il sistema, a partire da quello dei rifiuti”.
Per il ministro, “l’Italia è uno dei Paesi che ha i tassi più alti di differenziata, ma questo non basta. Si apre una nuova sfida: come far tornare qualcosa che non usiamo più in una nuova materia prima”, ha spiegato. “L’Italia non ha materia prime, ma possiamo estrarre molti metalli rari dalla trasformazione delle materie prime. In questo Philip Morris può essere un modello, questo è il percorso da cui possiamo raccogliere moltissime di quelle materie prime che la natura non ha dato all’Italia”.
Per il vicepresidente di Unindustria con delega alla Green Economy, Giovanni Turriziani, “è da evitare che un prodotto vada in discarica ed è da evitare l’apertura di nuove discariche: questo vuol dire che bisogna aprire nuovi impianti” per il riciclo e che bisogna “puntare sulla formazione, per parlare la lingua di questa nuova economia circolare”.
Per Gianluca Lelli, capo dell’Area Economica di Coldiretti, “l’accordo con Philip Morris che ha sposato buone pratiche agricole è sicuramente innovativo, perchè ha permesso in questi anni di fare una transizione soft. Le imprese del tabacco che sono appoggiate a questo accordo sono cresciute del 10,9% in fatturato e del 10,7% in occupazione”.
Secondo Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale del Lazio, “i rifiuti sono al centro dei problemi delle amministrazioni, in particolare per il Lazio e per Roma: vogliamo considerarci partner di questo progetto. Ogni volta che c’è riciclo e riuso, l’amministrazione deve essere attenta anche dove ci sono degli investimenti e dove si crea occupazione”.

– Foto xi2/Italpress –

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Lioy “La sostenibilità è nel Dna di Whirlpool”

MILANO (ITALPRESS) – “Whirlpool è una multinazionale americana, con sede in Europa, in particolare in Italia. Sul fronte della sostenibilità stiamo facendo molto sia in termini generali che molto specifici. Da 50 anni nella nostra azienda c’è un ufficio per la sostenibilità: quando ancora non se ne parlava affatto, già per l’azienda era nel suo dna”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Paolo Lioy, amministratore delegato Whirlpool Italia e Iberia: “C’è una grande attenzione da parte nostra anche nello sviluppo degli elettrodomestici, che passa attraverso due fasi – ha spiegato – Da una parte su come vengono prodotti, cioè non avere rifiuti da mandare in discarica, dall’altra, fatto piuttosto comune a tutti noi consumatori, la possibilità di consumare meno elettricità o acqua nelle case, e anche conservare più a lungo i propri prodotti come i frigoriferi. Nell’usufruire quotidianamente degli elettrodomestici c’è una grandissima attenzione all’efficienza, negli ultimi anni in particolare”, ha aggiunto Lioy.
“La nostra ricerca sui prodotti è fatta a 360 gradi, sia nel modo in cui vengono prodotti, il più sostenibile possibile, ma anche per rendere quanto più possibile efficienti le risorse una volta entrate nelle nostre case”, ha sottolineato.
Per quanto riguarda la sostenibilità, uno dei principali focus di Whirlpool è quello legato ai prodotti ricondizionati: “Uno dei nostri programmi di sostenibilità riguarda il ricondizionamento dei prodotti – ha sottolineato l’ad dell’azienda statunitense – Questi ritornano da noi per qualche ragione, anche solo estetica come un vetro rotto o una botta presa, altrimenti non riusciremmo ad avere il controllo di quello che succede. Li riprendiamo negli stabilimenti, li rimettiamo a posto, li ricondizioniamo e li rivendiamo con garanzia a due anni e un test fatto dai nostri tecnici, in modo che siano garantiti al 100% – ha precisato focalizzandosi sulla base logistica italiana nel casertano – Questo avviene in particolare a Caserta, a Carinaro, dove abbiamo le parti di ricambio per tutta Europa. Proprio perchè vengono fatti dai nostri tecnici Whirlpool, i prodotti vengono garantiti per ulteriori due anni”.
“E’ fondamentale fare sistema sul fronte della sostenibilità. Il nostro settore è molto attento al consumo energetico, ci sono le classi energetiche e c’è una grandissima attenzione verso la produzione di elettrodomestici sempre più efficienti – ha ribadito Lioy – Vogliamo migliorare le nostre case e il pianeta sostanzialmente è la nostra casa”. E sull’imminente Salone del mobile e le cucine del futuro: “Il nostro obiettivo è migliorare la vita dei consumatori nell’ambito del lavaggio e della cucina. Cercheremo di migliorare ulteriormente la vita dei consumatori con novità dal punto di vista della funzionalità e delle dimensioni degli elettrodomestici, ma anche sulla sostenibilità – ha anticipato – Faremo attenzione anche a tutto quello che riguarda l’assistenza post vendita, proprio in termini di sostenibilità per aiutare a utilizzare al meglio l’elettrodomestico e se serve a ripararlo nella maniera più sicura possibile”.
Infine, sull’utilizzo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale: “Molti si ricorderanno di Whirlpool per il Sesto Senso. Da anni aiuta a ottimizzare le risorse, in base a quello che serve in quel momento alla macchina utilizza acqua ed energia giuste per quel carico risparmiando – ha concluso – E da tempo lavoriamo ad algoritmi in grado di ottimizzare ogni ciclo”.

– foto Italpress –
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Carlo Conti con Alia Multiutility per il decoro delle città

FIRENZE (ITALPRESS) – Uno spot sul decoro urbano con un protagonista d’eccezione. E’ la nuova iniziativa di Alia Multiutility: un progetto di comunicazione sociale con la partecipazione straordinaria del conduttore toscano Carlo Conti, volto Rai molto amato dal pubblico televisivo, che ha realizzato il progetto a titolo completamente gratuito. Lo spot, giocato sullo slogan “Rispettando le nostre città rispettiamo noi stessi”, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini della Toscana sull’importanza del decoro urbano, ossia sul valore della bellezza e della tutela degli spazi cittadini, soprattutto nelle loro parti di uso comune, che significa soprattutto salvaguardare la convivenza civile, la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini.
Nel nuovo spot, prodotto in quattro differenti versioni e presentato questa mattina negli spazi Giunti-Odeon di piazza Strozzi a Firenze, Carlo Conti dialoga con due figure iconiche: Leonardo da Vinci e Monna Lisa. Una scelta creativa che, in modo brillante e coinvolgente, richiama l’importanza, per la Toscana, di non perdere mai il contatto con il proprio grande passato e di continuare a percorrere, anche nel presente, la strada della bellezza e dell’eccellenza, qualità che appartengono alla più profonda identità della nostra regione, apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo.
“E’ stato un onore e un piacere raccogliere questo invito di Alia. Per me è stato gratificante ideare e realizzare un progetto di sensibilizzazione utile a mantenere belle e decorose le nostre città, in particolare la mia Firenze, il mio luogo del cuore, nel quale sono nato e in cui ho scelto di vivere con la mia famiglia”, dice Carlo Conti. “Questo spot è pensato naturalmente per tutti, ma in particolar modo per i bambini, per i più piccoli, ai quali vogliamo arrivare in modo semplice e immediato, con un messaggio che, sono sicuro, loro sapranno cogliere in tutta la sua importanza. Il futuro è dei bambini ed è a loro che dobbiamo passare messaggi e insegnamenti che li aiutino a sviluppare il senso civico e a capire l’importanza del bene comune”.
Oltre ad esserne il protagonista, Conti ha ideato e scritto gli spot di questo progetto di comunicazione sociale che mira a un coinvolgimento attivo dei cittadini. Dietro la regia di Leonardo Scucchi, durante una passeggiata surreale, Conti incontra Leonardo Da Vinci e Monna Lisa, interpretati dagli attori Alessandro Riccio e Piera Dabizzi. Al centro dei loro dialoghi, la cura e l’attenzione che i cittadini riservano alle città in cui abitano. In particolare, i tre commentano i comportamenti di alcuni incivili, interpretati dagli attori Massimiliano Galligani (che insieme ad Alessandro Riccio è protagonista dell’ultimo film di Leonardo Pieraccioni, nelle sale da giovedì scorso), Anna Serena, Daniele di Massa e Lilli de Pascale che, secondo i quattro diversi “soggetti” degli spot, abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti, non utilizzano i cestini pubblici, non raccolgono le deiezioni dei propri cani, non puliscono gli avanzi di un pic-nic. I cittadini maleducati, colti sul fatto, se ne vergognano, e invitati a rispettare le regole, rimediano adottando comportamenti corretti.
“Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni della storia, e la Monnalisa, uno dei suoi capolavori più celebri, rappresentano l’arte, la bellezza e la perfezione che nelle nostre città possono essere raggiunte soprattutto grazie a una cura e un’attenzione speciale verso il nostro patrimonio comune.
Carlo Conti, a cui va la nostra riconoscenza e un immenso grazie per la decisione di partecipare a questo progetto a titolo completamente gratuito, è un testimonial d’eccezione per un messaggio di appartenenza e orgoglio che spinge i cittadini a prendersi cura dei luoghi in cui vivono”, commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility.
“Il decoro e la cura degli spazi comuni sono temi centrali che la nostra comunicazione metterà al centro per tutto l’anno”, dichiara Giuseppe Meduri, Direttore Relazioni esterne e Comunicazione di Alia. “Lavoriamo perchè su questo ci sia il massimo coinvolgimento attivo delle persone. Siamo orgogliosi di annunciare questo progetto speciale, che offrirà ai nostri concittadini un testimonial di eccezione molto amato e riconoscibile. Un professionista straordinario, un toscano e fiorentino Doc, che vive ancora oggi su questo territorio e che ha voluto donare il suo impegno volontario per questo progetto di comunicazione sociale dedicato a salvaguardare la tanta bellezza di cui siamo circondati”.
Lo spot realizzato da Alia insieme a Carlo Conti è visibile a partire da oggi sul canale YouTube di Alia e sui canali social aziendali (Facebook, Linkedin, Instagram, TikTok, Twitter e Threads), mentre a partire dai prossimi giorni sarà presente anche sulle principali tv e sui principali siti di informazione on line dei territori di Firenze, Prato e Pistoia.

– Foto ufficio stampa Alia –

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Accordo tra Sogin e Jrc nel decommissioning nucleare

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato presso il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea di Ispra (Varese) dall’Ad di Sogin, Gian Luca Artizzu, e dal direttore del Nuclear decommissioning & waste management del JRC, Laurent Jerrige, un accordo di collaborazione per lo sviluppo e l’attuazione di una strategia comune nelle attività di smantellamento nucleare e di gestione dei rifiuti radioattivi. L’accordo ha una durata di cinque anni, rinnovabili, e prevede tre obiettivi: promuovere la cooperazione nello sviluppo di approcci innovativi per la risoluzione di questioni tecniche e scientifiche nella disattivazione nucleare e nella gestione dei rifiuti radioattivi; sviluppare sinergie e progetti condivisi per ridurre tempi e costi delle operazioni di smantellamento; favorire iniziative congiunte di formazione del personale, anche alla luce dell’esperienza acquisita dalla Radwaste Management School di Sogin e dall’iniziativa Elinder della Commissione europea.
“Con la firma di oggi – ha dichiarato Artizzu – instauriamo un rapporto con il JRC di Ispra con il quale intendiamo portare avanti progetti comuni per favorire l’innovazione e, nel contempo, essere sempre più performanti nel decommissioning e nella gestione dei rifiuti radioattivi, settori industriali rilevanti per il ritorno al nucleare in un’ottica di sviluppo sostenibile del Paese”.
“Il JRC è fortemente impegnato a realizzare il proprio programma con la massima efficienza e nel pieno rispetto del quadro normativo internazionale e nazionale. – ha commentato Jerrige – Sogin costituisce un partner strategico del JRC nel panorama nucleare italiano”.
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– Foto: ufficio stampa Sogin –

Bioplastiche compostabili, pubblicato il bando Comunicazione locale 2024

MILANO (ITALPRESS) – Duecentomila euro da destinare a progetti di formazione e campagne di comunicazione rivolte a cittadini, studenti e soggetti economici. Obiettivo: aumentare la capacità di riconoscere gli imballaggi in bioplastica compostabile e quindi favorirne il riciclo organico insieme ai rifiuti umidi. E’ la dotazione economica del bando “Comunicazione locale 2024” promosso dal consorzio Biorepack, ai sensi dell’Art.14 dell’Allegato Tecnico siglato con ANCI. Destinatari dell’iniziativa sono gli enti locali (singoli o associati) o gli operatori da loro delegati, che, alla data di presentazione del progetto, risultino convenzionati con Biorepack.
“Da quando il nostro consorzio è nato, ci siamo subito resi conto di quanto sia essenziale aiutare i cittadini a effettuare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti organici e dei materiali compostabili – sottolinea Marco Versari, presidente di Biorepack – Avere cittadini informati significa infatti aumentare la qualità e la quantità della FORSU raccolta e inviata negli impianti di trattamento, evitando allo stesso tempo di ‘sporcarlà con materiali non compostabili come plastiche tradizionali, vetro e metalli. In questo modo, la frazione umida verrà trasformata in compost e contribuirà a riportare nei terreni agricoli la sostanza organica di cui necessitano per garantire fertilità, rese agricole e contrastare il degrado dei suoli”.
Anche quest’anno, come già avvenuto per l’edizione 2023 del bando, una commissione valutatrice, composta da due rappresentanti del consorzio Biorepack e uno di ANCI, avrà il compito di selezionare i progetti migliori, in modo da premiare quelli più innovativi ed efficaci, stimolando al tempo stesso la compartecipazione al finanziamento da parte di altri soggetti. I progetti dovranno contenere una descrizione dettagliata delle attività, il cronoprogramma operativo (ma in ogni caso dovranno svolgersi tra il 15 marzo e il 30 novembre 2024), una valutazione preventiva dei progetti e dei risultati attesi in termini di miglioramento della qualità della raccolta.
I 200mila euro stanziati da Biorepack saranno ripartiti per 4 fasce territoriali (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole) e 2 bacini di utenza (maggiori o minori di 100.000 abitanti).
“I dati evidenziano che nella raccolta differenziata dell’umido e delle bioplastiche compostabili ci sono ancora rilevanti differenze tra le varie aree del Paese. Proprio per aiutare a ridurre il divario abbiamo previsto maggiori risorse per le regioni meridionali. Colmare il gap di raccolta è un interesse dell’intero sistema Paese”, sottolinea Versari.
Il bando e i moduli necessari a partecipare sono disponibili sul sito biorepack.org. Il termine per l’invio delle domande di partecipazione è il 9 febbraio 2024 e l’elenco dei soggetti risultati vincitori verrà pubblicato sul medesimo sito web entro il 1° marzo 2024.
Inoltre, per illustrare i punti salienti del bando e per rispondere alle domande degli interessati, Biorepack e ANCI hanno organizzato un webinar per martedì 16 gennaio, alle ore 10.

– foto ufficio stampa Barabino & Partners –
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