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Ambiente

Visa, nel 2020 carbon neutrality, obiettivo zero emissioni entro 2040

MILANELLO (ITALPRESS) – Visa ha annunciato di aver ottenuto nel 2020 la carbon neutrality in tutte le proprie attività operative e di voler raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2040. Visa ha inoltre definito una strategia per diventare azienda “climate positive” grazie a nuove partnership e a numerose iniziative volte a supportare il commercio sostenibile e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
“Visa è al lavoro per creare un futuro più sostenibile”, ha commentato Al Kelly, Chairman e Chief executive officer di Visa. “Il nostro impegno per raggiungere zero emissioni, unitamente agli sforzi di tutta la nostra rete per supportare progetti di sostenibilità, rappresentano soluzioni concrete ed immediate attraverso cui vogliamo contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il nostro pianeta”. Nell’ambito dell’impegno per il raggiungimento delle zero emissioni entro il 2040, Visa ha annunciato di essere nuovo firmatario del “Climate Pledge” – un’iniziativa co-fondata da Amazon e da Global Optimist – nonchè nuovo membro del Climate Business Network, un’idea del World Wildlife Fund (WWF) per accelerare l’azione verso un futuro a zero emissioni. Il progetto zero emissioni di Visa è in linea con gli standard globali e prevede anche la realizzazione di una serie di interventi che coinvolgeranno i propri fornitori per ridurre una parte significativa dell’impatto di gas serra provenienti da beni e servizi acquistati dall’azienda. Visa si è inoltre impegnata a fissare obiettivi su base scientifica in linea con l’iniziativa di Science Based Target che, in accordo con gli obiettivi di Parigi, punta a limitare l’aumento annuo del riscaldamento globale a 1,5°C. Questi nuovi obiettivi si uniscono all’attuale leadership di Visa in materia di sostenibilità, incluso il passaggio avvenuto nel 2020 all’utilizzo del 100% di elettricità rinnovabile. “Per il Mese della Terra Visa sta utilizzando tutta la potenzialità del proprio network per accelerare la trasformazione sostenibile e la ripresa economica, contribuendo nel contempo a garantire la prosperità del pianeta e delle economie di tutto il mondo” ha detto Douglas Sabo, chief sustainability officer di Visa. “Dando priorità all’energia pulita e alle pratiche sostenibili, investendo in iniziative innovative dal punto di vista ambientale e impegnandoci con i leader aziendali e della società civile sul clima, ci impegniamo a diventare parte delle soluzione globale al cambiamento climatico”. Visa mettendo a disposizione tutti i suoi prodotti, servizi, rete, dati, esperienza nei pagamenti e visibilità per supportare un commercio sostenibile e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio. Visa ha inoltre annunciato oggi la collaborazione con l’Institute for Sustainability Leadership di Cambridge (CISL) al fine di identificare nuove opportunità di applicazione dei pagamenti elettronici e della rete Visa per realizzare un futuro sostenibile. I risultati di questa collaborazione sono previsti per l’estate 2021.
(ITALPRESS).

Caffè Borbone e Plastic Free per la Giornata Mondiale della Terra

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Caffè Borbone, sempre più incline alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, conferma il proprio impegno a favore dell’ecologia. Domenica 25 aprile, a 3 giorni dalla “Giornata Mondiale della Terra”, il brand partenopeo sarà, infatti, al fianco dell’associazione di volontariato Plastic Free onlus, a supporto di una delle iniziative green più imponenti del 2021: la bonifica della foce del fiume Garigliano. L’appuntamento è per le 9.30 nei pressi del Camping “Pineta La Foce” (Caserta) e chi volesse aggregarsi, in veste di volontario, potrà farlo registrandosi sul sito di Plastic Free (www.plasticfreeonlus.it).

Un evento che vedrà il coinvolgimento di circa 400 volontari in Campania e 120 nel Basso Lazio, che uniranno le proprie forze per cercare di ripulire da plastica e rifiuti non pericolosi un’area che si estende per ben 5 chilometri. Con una stima che oscilla tra le 5 e le 10 tonnellate di materiale da recuperare. Il tutto, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. I volontari indosseranno, infatti, mascherine e rispetteranno la distanza minima di sicurezza di 2 metri uno dall’altro. Per l’occasione, Caffè Borbone sosterrà attivamente la manifestazione.

“La collaborazione con Caffè Borbone è per noi un modo per arrivare più velocemente ai nostri obiettivi per il bene del Pianeta. Sapere che ci sono aziende così attente al benessere dell’ambiente, ci riempie di gioia e ci motiva a fare sempre meglio” spiega Luca De Gaetano, presidente della onlus nata nel 2019, votata alla salvaguardia dell’ambiente e impegnata su più progetti: dalla raccolta di rifiuti su spiagge e in città al salvataggio delle tartarughe, dalla sensibilizzazione nelle scuole al Plastic Free Diving. La sostenibilità è da sempre tra i valori di Caffè Borbone, prima azienda ad immettere sul mercato la cialda compostabile, smaltibile nell’umido e ideale per la concimazione dei terreni, orientando l’impegno allo sviluppo di una coscienza ecologica, così da rendere sempre più green la pausa caffè. E oggi, la Cialda Compostabile è 100% Amica della Natura, dall’incarto interamente riciclabile realizzato in carta.

Carabinieri, biciclette elettriche ai reparti nei parchi nazionali

ROMA (ITALPRESS) – Un cuore agli ioni di litio da 630 wattora, tutto Made in Italy, alimenta il motore elettrico delle nuove e-bike in dotazione all’Arma dei carabinieri.
Le prime sessanta trekking bike a pedalata assistita sono già state distribuite ai venti reparti carabinieri che operano nei parchi nazionali per la tutela della biodiversità e del territorio. La fornitura completa finanziata dal Ministero dell’Ambiente (ora Ministero della Transizione Ecologica) prevede complessivamente centoventi mezzi che si aggiungeranno alle mountain bike tradizionali già in uso ai citati Reparti.
L’Arma dei Carabinieri ha scelto di puntare sulla mobilità elettrica con le trekking e-bike adatte a percorrere i sentieri accidentati che si sviluppano all’interno delle aree protette, consentendo così ai militari di ridurre i tempi di percorrenza a piedi. Questi mezzi rappresentano una valida alternativa, assai meno costosa, all’uso delle pattuglie a cavallo. I nuovi mezzi green potranno anche contribuire a diffondere la cultura sostenibile della bicicletta.
L’allestimento speciale della “Trail Ultra” è stato studiato in collaborazione con l’Arma e prodotto dalla FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) con il marchio Italwin nello stabilimento di Bologna, un moderno complesso completamente autonomo dal punto di vista energetico. Tra le caratteristiche principali della bici: telaio in alluminio, forcella anteriore ammortizzata da 75 millimetri, pneumatici a impronta larga, freni a disco idraulici, cambio a 10 rapporti e un motore centrale che interagisce con un display LCD multifunzione retroilluminato da 3,5 pollici istallato sul manubrio.
Una bicicletta adatta a tutti i terreni, con cinque livelli di assistenza alla pedalata e una batteria in grado di effettuare lunghe distanze.
(ITALPRESS).

Adolescenti sempre più attenti alla sostenibilità in tutte le sue forme

ROMA (ITALPRESS) – Le nuove generazioni sono sempre più attente alla sostenibilità in tutte le sue forme. E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo, dal titolo “Il valore della sostenibilità ambientale ed economica per i giovanissimi in Italia”, al fine di indagare come i giovanissimi (13-18 anni), la generazione dei Fridays for Future, affrontano il tema della sostenibilità in senso ampio, anche dal punto di vista economico. Lo studio, che ha raccolto 400 interviste tramite tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), analizza l’impatto che fattori individuali (come il carattere), culturali (come il contesto familiare) e di contesto esterno (come la scuola, gli amici e i media) hanno sulla consapevolezza dei ragazzi su questi temi. “Dall’indagine emerge un’immagine positiva del mondo degli adolescenti perchè questi temi sono considerati importanti per il 75% del campione – dice Giovanna Paladino, direttrice del Museo e curatrice della ricerca -. I ragazzi, nonostante tutto, sono l’esempio perfetto del pensiero circolare: sanno sostituire all’Io il Noi a cui sentono di appartenere”.
I giovani italiani mostrano una maturità e un orientamento al futuro sorprendenti e unici. Una generazione che riesce a collegare i principi e convincimenti da una parte e l’agire
quotidiano dall’altra. Questa coerenza etico-mentale si sostiene e rafforza in molti modi: l’adesione al tema della sostenibilità è alta, segno di una sensibilità radicata, si potrebbe dire ‘nativà per la generazione dei Fridays for future; sia quando si tratta di attenzione verso le risorse ambientali, sia quando si tratta di gestione del denaro.
E si trasforma in impegno individuale, concreto, e comportamenti quotidiani virtuosi. I giovani italiani mostrano di pensare in modo nuovo, sostituendo al pensiero tradizionale, lineare, analitico, con l'”io” al centro del discorso un ‘pensiero circolarè, capace di tenere insieme presente passato e futuro, cause effetti e soprattutto fini e implicazioni dell’agire, sostituendo all'”io” il “noi” a cui sentono di appartenere.
Dalla consapevolezza della finitezza – in alcuni casi vera e propria scarsità di risorse – evocata dalle ripetute crisi economiche, lavorative, sociali, climatico-ambientali e ora
pure sanitarie, i giovani italiani, emerge dalla ricerca, hanno imparato la responsabilità nell’uso dei beni di cui dispongono.
Inoltre, quando si parla di sostenibilità si sfumano le differenze tra ragazze e ragazzi. L’attenzione per l’ambiente e per il denaro è trasversale al genere. Tuttavia, su altri aspetti l’indagine mostra ancora l’esistenza di condizionamenti e pressioni educative differenti per ragazzi e ragazze. In particolare emerge un vincolo più forte che lega le ragazze agli altri: nella cura (quando si tratta di decidere come spendere il denaro, le ragazze sono meno individualiste dei ragazzi e pensano di più alla felicità degli altri); come riferimento e ispirazione (le ragazze amano di più venire a conoscenza di storie di persone di diverse parti del mondo); ma anche nella dipendenza dal giudizio (le ragazze mostrano minor sicurezza e autostima dei ragazzi); una maggiore autonomia dei ragazzi che si mostrano al contempo più individualisti nelle scelte (ad esempio nell’uso del denaro) e più felici.
L’analisi per i tratti di personalità mostra l’esistenza di una relazione positiva tra stabilità caratteriale e attenzione all’ambiente e alla gestione del denaro. Le tre grandi famiglie individuate, gli Inquieti, i Curiosi e i Coscienziosi, si caratterizzano infatti per un’adesione differente ai temi della sostenibilità. Coscienziosi e Curiosi sono maggiormente coinvolti nella gestione consapevole delle risorse. I Coscienziosi, grazie alla combinazione di fiducia negli altri e diligenza, aspetti che li rendono persone che confidano nelle regole e le rispettano;
i Curiosi, grazie alla passione verso tutto ciò che è nuovo e diverso e che li rende un segmento ricettivo e aperto al cambiamento; gli Inquieti infine sono i più tiepidi nei confronti della sostenibilità ambientale ed economica. Hanno tratti di personalità segnati dalla bassa autostima, dall’isolamento e dalla conflittualità. Fragilità, frustrazione e rabbia alimentano un circolo vizioso che li allontana dalla possibilità di essere protagonisti di una vita sostenibile e consapevole.
I genitori svolgono ancora un ruolo di primaria importanza per i 13-18enni italiani, vengono infatti presi a modello da una larghissima maggioranza di ragazzi sia quando si parla di
sostenibilità ambientale che di sostenibilità economica. Il modello di riferimento familiare è quasi esclusivo per quanto riguarda la consapevolezza economica, perchè i genitori sono la prima fonte di denaro, cosa che ne rafforza il loro primato
educativo; sono spesso l’unico modello esistente, perchè fuori dalla famiglia, nel contesto scolastico o relazionale, non si parla abbastanza di impiego del denaro e di educazione economica.
I genitori rivestono un ruolo altrettanto importante anche se meno esclusivo quando si tratta di sostenibilità ambientale sia perchè i ragazzi sono i protagonisti del cambiamento di attenzione verso l’ambiente; sia perchè sono più bravi nell’adottare i nuovi comportamenti (fare la raccolta
differenziata, prestare attenzione allo spreco di acqua, usare forme di mobilità alternativa, ecc.); sia perchè infine la questione ambientale è affrontata ampiamente dai media e nei
contesti extra-familiari.
(ITALPRESS).

Marevivo “Stop plastica monouso alla vigilia dell’Earth day, vittoria”

ROMA (ITALPRESS) – Il Senato ha approvato il Ddl di delegazione europea 2019-2020 con la delega per la plastica monouso, Direttiva Europea Single Use Plastic (SUP), che prevede la messa al bando di alcuni oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce includendo anche l’emendamento sostenuto da Marevivo che prevede la progressiva riduzione dei bicchieri. “Si tratta di un risultato importante, volto a ridurre la produzione di rifiuti, specialmente quelli non riciclabili – commenta Marevivo -. Si stima infatti che oltre l’80% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee siano di plastica, la metà dei quali sono oggetti in plastica monouso. Per questo la direttiva si pone come obiettivo quello di promuovere un approccio circolare, privilegiando prodotti e sistemi riutilizzabili e sostenibili in base all’obiettivo 12 di sviluppo sostenibile dell’ONU”.
L’Unione Europea non ha previsto nella direttiva i bicchieri in plastica monouso, nonostante il consumo eccessivo che ne viene fatto quotidianamente e il suo potenziale impatto nocivo sull’ecosistema marino – solo in Italia, infatti, se ne consumano oltre 20 milioni al giorno, cioè tra i 6 e i 7 miliardi all’anno. Per questo lo scorso giugno Marevivo ha chiesto e ottenuto l’introduzione dei bicchieri in plastica monouso nell’art. 4 della direttiva che prevede la loro progressiva riduzione, un primato tutto italiano.
“Siamo molto soddisfatti di questo traguardo, reso possibile grazie al lavoro del nostro Parlamento e dei Senatori che per primi hanno presentato l’emendamento. Adesso il lavoro di Marevivo sarà quello di monitorare sulla giusta applicazione della direttiva, specialmente per i prodotti per cui è prevista una riduzione graduale”, ha dichiarato Raffaella Giugni, responsabile delle Relazioni istituzionali di Marevivo.
“La plastica è ormai onnipresente nelle nostre vite e nelle nostre abitudini. E’ entrata anche nella catena trofica, tanto che recentemente è stata rinvenuta perfino nella placenta umana. Dobbiamo assicurarci di porre fine a questo sistema sbagliato, a livello istituzionale ma anche nei nostri comportamenti quotidiani, per tutelare la salute del Pianeta e la nostra”, ha concluso Giugni.
(ITALPRESS).

Earth Day, Confagricoltura “Nostro settore in prima linea”

ROMA (ITALPRESS) – Divenuta nel tempo un avvenimento educativo e informativo, la Giornata della Terra, che si celebra il 22 aprile, quest’anno ha come tema Restore Our Earth: “Ripristiniamo la nostra Terra”, per sottolineare la necessità di preservare gli equilibri ambientali minacciati e di ripristinare la naturale bellezza di un ecosistema globale dal quale dipende tutta la vita sul pianeta.
Le imprese agricole e forestali hanno l’orgoglio di essere parte attiva e responsabile di questo percorso. Più del 65% della superficie italiana è affidata alla loro gestione: una superficie agricola utilizzata di circa 12,8 milioni di ettari (42% della superficie nazionale) e una superficie forestale di quasi 11 milioni di ettari (il 36% della superficie nazionale di cui il 65% gestito da imprese forestali). Quest’ultima peraltro in costante crescita: 514.480 ettari, +4,9% negli ultimi 10 anni.
Il settore primario è consapevole del ruolo centrale che assume l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella mitigazione del cambiamento climatico attraverso le proprie produzioni, le proprie superfici ed i propri residui, è altrettanto consapevole del costo dell’adattamento al cambiamento climatico che renderà sempre meno disponibili risorse naturali fondamentali quali l’acqua e la terra, in uno scenario di incremento della temperatura che comporterà una maggiore aridità dei suoli, cambi colturali importanti, attacchi di patogeni sempre più diffusi, fenomeni meteorologici sempre più estremi.
In questo quadro, l’agricoltura ha molto chiaro il proprio impegno: da una parte, proseguire il percorso già sviluppato negli ultimi decenni sulla sostenibilità con il supporto delle innovazione tecnologiche (agricoltura di precisione, efficientamento dei processi produttivi, economia circolare) che ha già portato a ridurre l’utilizzo di fitofarmaci e di fertilizzanti di origine chimica (rispettivamente -21% e -52%, rispetto al 2008, fonte Istat), come anche di risorse naturali preziose come l’acqua.
Anche per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, il settore agricolo sta ottenendo ottimi risultati. Difatti, secondo l’ultimo rapporto ISPRA, dal 1990 al 2019 l’agricoltura ha ridotto le emissioni di ammoniaca di circa il 25%, quelle di gas serra (che costituiscono il 7% delle emissioni nazionali) del 17%, mentre quelle di PM10 del 30%.
Sono dati incoraggianti – evidenzia Confagricoltura – che rivelano l’importanza di proseguire su questa strada, insieme a tutta la filiera ed al mondo scientifico.
Dall’altra, l’agricoltura in questi anni si sta impegnando sul fronte delle tecnologie verdi, investendo sempre più nella bioeconomia con le energie rinnovabili, nella produzione di biomateriali e bioprodotti, migliorando le tecniche di gestione dei suoli, nella gestione forestale sostenibile – su cui proprio in questi giorni si sta affinando la strategia europea – nell’assorbimento di CO2, contribuendo concretamente alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, alla tutela del paesaggio, al presidio delle aree rurali, e soprattutto a quelle interne, del nostro Paese.
“L’Agricoltura 4.0, a partire dalle più recenti innovazioni sul piano digitale e genetico, è il supporto concreto per rendere i sistemi agricoli sempre più sostenibili – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. E tale approccio da parte degli agricoltori, custodi dei territori, consolida la sostenibilità ambientale ed economica salvaguardando qualità e quantità delle produzioni e del cibo. La Giornata Mondiale della Terra è un’occasione importante per ricordarlo”.
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Sistemi alimentari provocano l’80% di perdita di biodiversità

ROMA (ITALPRESS) – Il Pianeta non può reggere l’attuale sistema di produzione e consumo di cibo, che da solo causa l’80% di estinzione di specie e habitat a livello globale. Per il WWF non c’è più tempo per aspettare l’avvio della transizione ecologica dei sistemi alimentari, e alla vigilia della Giornata Mondiale della Terra lancia la sua Campagna Food4Future per promuovere modelli di produzione e consumo alimentari che, a cominciare dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che il Governo sta reimpostando, proteggano e conservino la natura, garantendo al tempo stesso cibo sufficiente, equo, pulito, sano e nutriente, per le generazioni attuali e future.
Quattro le aree d’azione urgenti che se messe in pratica subito a livello globale consentirebbero di rendere i sistemi alimentari più resilienti, inclusivi, sani e sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta: agire in campo (grow better), in mare (fish better), a tavola (eat better), riducendo perdite e sprechi alimentari (use better).
La visione del WWF è spiegata nel Manifesto Food4Future, dove si chiede a tutti un impegno concreto per fronteggiare la sfida più importante del secolo. Una delle chiavi del cambiamento si trova nelle abitudini alimentari dei singoli: con l’iniziativa #DoEatBetter rivolta ai consumatori, infatti, il WWF li identifica come perno centrale per un reale cambiamento e per indirizzare le abitudini alimentari verso comportamenti sani, sostenibili e responsabili. Il 2021 sarà un anno cruciale per l’alimentazione e per il ruolo che tutti (cittadini, governi e industrie) dovranno svolgere nell’affrontare una delle più grandi minacce per il nostro futuro.
“Il Pianeta ha mostrato la finitezza delle proprie risorse e la fragilità dei propri meccanismi di funzionamento. Dobbiamo correre ai ripari a cominciare da oggi, dalla prossima spesa che faremo – afferma Eva Alessi, Responsabile consumi sostenibili e risorse naturali di WWF Italia -. E’ fondamentale modificare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, inclusivi, sani e sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta. Quattro sono le aree in cui è urgente agire, in campo, in mare, a tavola e nella riduzione di perdite e sprechi alimentari. Il cibo è la leva più potente per migliorare la salute umana e degli ecosistemi. Invitiamo tutti a leggere il nostro Manifesto e seguire i vari approfondimenti che affronteremo nel corso dell’anno: se insieme correggiamo il sistema alimentare contribuiremo alla stabilità del sistema Terra”.
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In Sicilia Sibeg sempre più green

CATANIA (ITALPRESS) – Continuano gli impegni di Sibeg per la tutela del territorio in cui opera: dopo importanti sforzi per la protezione ambientale, ora l’azienda siciliana darà valore alla filiera agroalimentare italiana. Da sempre attenta a sostenere la filiera agrumicola siciliana – con il supporto all’introduzione di Fanta Aranciata Rossa con “Succo di Arancia Rossa di Sicilia IGP” e Fanta Limonata con succo di “Limone di Siracusa IGP” – ora Sibeg continua l’impegno verso il sistema agroalimentare italiano, avviando una collaborazione triennale con Italia Zuccheri, unico produttore di zucchero 100% italiano con la sua filiera tracciata e certificata. Cominciata nel 2015 con la conversione full electric delle auto a disposizione della field force commerciale, l’attenzione di Sibeg per l’ambiente si è rafforzata anche attraverso l’inaugurazione del recente impianto di trigenerazione, grazie al quale l’azienda è in grado di produrre in maniera autonoma il 45% del suo fabbisogno di energia elettrica.
L’impianto si è aggiunto a diverse iniziative ambientali già adottate, come l’utilizzo dell’energia 100% proveniente da fonti totalmente rinnovabili, l’implementazione del “modello 3R” (riduci-recupera-ricicla) per lo smaltimento dei rifiuti con impatto azzerato, cui si aggiunge oggi il nuovo focus sulla filiera agroalimentare italiana per una valorizzazione dei prodotti nazionali e un futuro più sostenibile.
“In ottica “green” abbiamo già investito tanto e continuiamo a farlo, anche in momenti critici come quelli che stiamo attraversando, per poter operare sempre più nell’ottica della sostenibilità – spiega Luca Busi, Ad di Sibeg – ora il nostro impegno si focalizza anche verso la filiera agroalimentare italiana, con l’inizio della collaborazione con Italia Zuccheri, per avere nei nostri prodotti zucchero italiano da filiera tracciata e certificata”.
“Siamo molto soddisfatti di questo primo passo nella collaborazione con Sibeg, che ha riconosciuto il nostro impegno sul fronte della sostenibilità e il valore dell’italianità da sempre nel DNA della cooperativa agricola a cui Italia Zuccheri fa capo – afferma Alessandro Benincà, direttore generale di Italia Zuccheri Commerciale – equa cooperazione e innovazione nel segno del rispetto ambientale sono alla base di un ingrediente tutto italiano che rappresenta una delle materie prime più importanti per il funzionamento del sistema agri-food del nostro Paese. Questo ultimo anno ha dimostrato come sia chiave per le imprese in Italia riuscire a fare sistema creando valore reciproco per i consumatori e gli stakeholder nazionali”.
(ITALPRESS).