PIGNATARO MAGGIORE (CASERTA) (ITALPRESS) – Arbolia, la società benefit di Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti creata nella seconda metà del 2020 per sviluppare nuove aree verdi nelle città italiane, ha realizzato un nuovo bosco urbano da 400 piante nel Comune di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Gli alberi sono stati messi a dimora nei giorni scorsi in un’area del versante Sud del rilievo collinare, nelle vicinanze del Monastero di Santa Croce.
Nell’area selezionata sono stati piantati 300 lecci e 100 arbusti di tre differenti specie (corbezzolo, bosso e ginepro) che, a regime, consentiranno l’assorbimento di 27 tonnellate di CO2 all’anno e circa 18 kg di PM10 all’anno. Arbolia curerà anche la manutenzione del bosco per i primi due anni. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Comune di Pignataro Maggiore e Arbolia ed è stata resa possibile grazie al contributo di Snam.
“Questo progetto – commenta Emanuele Gesù, responsabile innovazione e progetti speciali di Snam – testimonia l’attenzione della nostra azienda all’ambiente e ai territori, non solo attraverso investimenti in progetti di decarbonizzazione in vari settori come la mobilità sostenibile ma anche con iniziative a favore del benessere delle comunità e della qualità dell’aria come il nuovo bosco urbano di Pignataro Maggiore”.
Quello di Pignataro Maggiore è il primo progetto di forestazione urbana realizzato da Arbolia nel Sud Italia insieme a quello in corso proprio in questi giorni all’Orto Botanico di Lecce.
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Nasce un nuovo bosco da 400 piante a Pignataro Maggiore
Unicredit, 1 miliardo di finanziamenti a impatto sociale entro il 2023
ROMA (ITALPRESS) – In occasione della pubblicazione del Bilancio Integrato 2020, Roberta Marracino, Head of ESG Strategy and Impact Banking di UniCredit, in una intervista spiega come i fattori ESG (MEnvirontment, Social and Governance) siano integrati nella cultura aziendale della banca, e contribuiscono alla creazione di valore sostenibile nel lungo periodo.
Rispetto alle precedenti edizioni, quali sono le novità nel Bilancio Integrato di quest’anno, considerata la crescente rilevanza delle tematiche ESG, ulteriormente accelerata nel 2020?
– Quest’anno ci siamo focalizzati maggiormente sulla strategia ESG e su come questa sia integrata nel nostro modello di business. Maggiore attenzione è stata riservata alle tematiche relative al clima e alla misurabilità dei KPI. Tutti elementi chiave per il Gruppo.
UniCredit svolge già un ruolo importante nel quadro globale delle tematiche ESG in quanto leader nella finanza sostenibile.
– Desideriamo essere in primo piano nei processi di cambiamento sociale e di transizione verde, integrando i fattori ESG nei processi decisionali di tutte le attività della Banca. In questo modo operiamo nel rispetto dei nostri valori, diffondendoli e aumentando costantemente l’impatto sulla comunità.
Il Bilancio di quest’anno illustra graficamente e con maggiore semplicità di fruizione, il nostro percorso ESG e i progressi raggiunti fino a ora, incluso il modo in cui abbiamo risposto alle importanti sfide poste dal mercato e dalla società nel 2020.
Qual è l’approccio di UniCredit alla creazione di valore sostenibile attraverso i fattori ESG?
– L’obiettivo è creare valore tangibile per tutti i nostri stakeholder fornendo soluzioni reali a esigenze reali, costruendo valore attraverso il nostro modello di business. Inoltre, in un contesto in continua evoluzione, è cruciale che il nostro Gruppo faccia la propria parte all’interno del settore finanziario.
L’attenzione agli aspetti ESG ci aiuta a raggiungere entrambi gli obiettivi, sempre in modo sostenibile e responsabile, in linea con il nostro principio Fai la cosa giusta! Questo impegno è evidente sia nel modo in cui accompagniamo i clienti nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, sia nelle attività della nostra Social Impact Banking supportando e finanziando gli individui e le imprese a rischio di esclusione finanziaria e sociale, nonchè nella nostra continua attenzione alla diversità e all’inclusione, contribuendo così a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Guardando al futuro, quali saranno i prossimi impegni di UniCredit in termini ESG?
– Si tratta di un percorso lungo e i nostri target ESG sono sempre più ambiziosi. Nel 2020 abbiamo raggiunto l’obiettivo di ridurre del 60% le nostre emissioni di gas serra e di aumentare del 25% i prestiti per l’efficienza energetica a privati in Europa occidentale. Abbiamo erogato ben oltre 225 milioni di euro attraverso le attività di Social Impact Banking e siamo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di 1 miliardo di euro in finanziamenti a impatto sociale entro il 2023. Abbiamo anche rafforzato il nostro impegno ad aumentare la componente femminile nel top management fino al 30% entro il 2023, raggiungendo già alla fine del 2020 il 15%. Ma vogliamo fare di più. La sostenibilità è insita nel nostro DNA ed è per questo che continuiamo a lavorare insieme al business affinchè il livello di ambizione continui a crescere ulteriormente e affrontare i prossimi 10 anni con una chiara posizione di leadership ESG fin da subito.
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Arera, possibile confrontare gestione servizio idrico in Italia
MILANO (ITALPRESS) – Da oggi Arera pubblica sul proprio sito infografiche navigabili, che consentono a chiunque di confrontare la situazione della qualità del servizio idrico del proprio comune di residenza con il resto del Paese o le specifiche caratteristiche del gestore di appartenenza.
All’indirizzo https://www.arera.it/it/dati/QSII.htm si possono trovare due diverse schermate. Nella vista intitolata “Gli obblighi di qualità del servizio all’utenza” è possibile visualizzare e raffrontare i livelli delle prestazioni da 248 gestori che erogano il servizio idrico a 48,3 milioni di abitanti residenti (circa l’80% della popolazione residente in Italia). I dati sono interrogabili selezionando per regione, comune, gestione o classe di performance e i colori aiutano ad avere una percezione immediata di quali siano le zone in ritardo nel servizio o nell’invio di dati all’Autorità. Nella seconda schermata “Quant’è di qualità il servizio idrico del tuo gestore?” si possono approfondire le performance di qualità contrattuale offerte dai gestori ai propri utenti. In questo caso i dati riguardano un panel di 327 gestioni al servizio di circa 50,5 milioni di abitanti (84% della popolazione residente italiana). Anche questi dati sono interrogabili interattivamente selezionando per comune o per gestione.
“Il sito istituzionale dell’Arera si arricchisce di un vero e proprio strumento di servizio per i consumatori, consentendo di paragonare le prestazioni”, afferma Andrea Guerrini, componente del collegio Arera e presidente di Wareg, l’associazione europea dei regolatori idrici. “Siamo in linea con le migliori esperienze europee di sunshine regulation, una regolazione alla luce del sole che, con la pubblicazione periodica degli indicatori, punta a un esercizio essenziale di trasparenza e di incentivazione al miglioramento delle performance, con effetti reputazionali, positivi e negativi, sui gestori”, conclude.
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Da Decathlon una strategia per la sostenibilità ambientale
MILANO (ITALPRESS) – Decathlon Italia rafforza l’impegno per la sostenibilità ambientale, grazie a un ecosistema di servizi integrati. L’azienda si impegna a porre la sostenibilità ambientale al centro della sua strategia, a partire dalla eco-ideazione dei propri prodotti, fino alla manutenzione e all’offerta di servizi di noleggio.
In linea con il modello delle 4R, Decathlon Italia persegue i propri obiettivi di Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Riparazione, grazie a una pluralità di servizi e di buone pratiche che testimoniano l’attenzione dell’azienda verso la sostenibilità ambientale.
Attraverso il continuo miglioramento dei processi produttivi e la scelta dei fornitori, Decathlon si impegna inoltre nella riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti in vendita nei propri store. Ciò è possibile grazie alla eco-ideazione di un numero sempre crescente di prodotti, grazie alla quale è possibile ridurre il consumo di acqua, tintura, materie prime ed energia necessari per la produzione. Grazie all’impegno di Decathlon il 100% dei nuovi prodotti entro il 2026 sarà eco-ideato.
Inoltre Decathlon ha lanciato in questi mesi di lockdown, una partnership con Too Good To Go per ridurre al minimo lo spreco di più di 400 prodotti alimentari in vendita negli store tra proteine, integratori, supplementi alimentari e pasti per sportivi.
L’integrazione e il potenziamento di servizi quali il noleggio di prodotti sportivi attraverso Decathlon Rent, la vendita di prodotti usati o ricondizionati Decathlon 2Hand e i servizi di manutenzione e assistenza tecnica dei Laboratori Decathlon consentono alla società di creare un vero e proprio ecosistema di servizi orientati alla sostenibilità.
Decathlon sta sviluppando inoltre progetti che possano favorire modelli di micro-mobilità urbana e trasformare gli store dell’azienda in punti di riferimento per la green mobility. Con questo obiettivo è nato il Service Point di Decathlon nello store di Milano Cairoli. Uno spazio adiacente lo store dedicato al noleggio, alla manutenzione, riparazione e personalizzazione di biciclette, monopattini e numerosi altri prodotti, a sostegno della diffusione di forme di micro-mobilità sostenibile.
Grazie a queste e a molte altre azioni Decathlon si impegna a raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dal Transition Plan 2020-2026 per la riduzione del proprio impatto ambientale in modo olistico e integrato, implementando soluzioni che consentano di ridurre il consumo energetico dei suoi store, ottimizzare i processi produttivi e garantire una vita duratura ai propri prodotti.
3 miliardi di persone non hanno accesso a impianti per igiene delle mani
ROMA (ITALPRESS) – L’igiene delle mani è estremamente importante per prevenire la diffusione del Covid-19, ma a livello globale oltre tre miliardi di persone e due strutture sanitarie su cinque non hanno un accesso adeguato agli impianti. L’acqua dolce scarseggia sempre di più e il 45% della popolazione mondiale non ha accesso a strutture igienico-sanitarie gestite in modo sicuro. Ogni anno, nel mondo, si stima che circa 829.000 persone muoiano di infezioni gastrointestinali a causa di problemi legati alla qualità dell’acqua, inclusi quasi 300.000 bambini di età inferiore ai cinque anni. Sono questi alcuni dei punti messi a fuoco nel Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2021, la cui traduzione ufficiale in italiano, curata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, è stata presentata oggi, in diretta streaming, nel corso della web conference “Il valore dell’Acqua. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua”.
L’evento ha celebrato la Giornata Mondiale dell’Acqua ed è stato organizzato con la Main partnership di Kickster, Menowatt Ge, Consorzio Servizi Integrati, con la partnership di Gruppo Cap e ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue, e con Askanews, Italpress, Radio Radicale, TeleAmbiente, SOS Terra Onlus e Opera2030 in qualità di Media partners.
In apertura della web conference, Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto presso il Senato della Repubblica, ha ricordato: “L’acqua non può essere considerata una merce soggetta alle leggi del mercato e del profitto. Eppure, a dieci anni dal referendum per la gestione pubblica, non si è ancora riusciti a ottenere un cambio di passo, tradendo la volontà popolare. Il tema dell’acqua pubblica era stato inserito tra i punti programmatici del precedente governo ma la riforma non è decollata. Il Ddl che prevede di cambiare il sistema attuale è ancora fermo in Commissione Ambiente, alla Camera. E’ arrivato il momento di un cambio di passo, serve una convergenza tra le forze di centro e 5 stelle per approvare subito la legge sull’acqua pubblica, su cui la politica è in gravissimo ritardo”.
“Nell’ottobre del 2007, da Ministro dell’Ambiente, firmai una circolare per impegnare tutte le istituzioni territoriali competenti per il diritto all’acqua e per la lotta agli sprechi. Occorre un impegno costante contro l’inquinamento e il degrado di fiumi e laghi, spesso collegati ad attività industriali gestite in modo insostenibile, come ad esempio l’emergenza pluridecennale degli sversamenti nel Sarno o nel Seveso, solo per citare due tra i casi più noti – ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde -. Intervenire è possibile, come dimostra l’impegno dell’Amministrazione Capitolina nel ridurre le criticità sul lago di Bracciano. Questo, a sottolineare che si può dare seguito alle indicazioni della comunità scientifica in materia di tutela delle acque. Servirebbe anche un incentivo, come quello che introducemmo quando guidavo il Ministero dell’Ambiente, stavolta un Ecobonus Blu dedicato all’efficienza idrica soprattutto di imprese e grandi utilizzatori”.
Per Michela Miletto, direttore UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, ‘non esiste un valore unico dell’acqua. Piuttosto, l’acqua contiene una miriade di valori che possono differire notevolmente in base a dove si trova l’acqua, alla sua abbondanza o scarsità, alla sua qualità e alla sua disponibilità. Riconoscere, misurare ed esprimere i molteplici valori dell’acqua e incorporarli nei processi decisionali è fondamentale per conseguire una gestione delle risorse idriche sostenibile ed equa”.
L’edizione 2021 del Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, la cui traduzione in italiano è stata curata da Maurizio Montalto, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, si concentra sulla valorizzazione dell’acqua, anche in merito alle linee guida relative al COVID-19 che sono “quasi impossibili da attuare negli insediamenti informali e in altre comunità povere o svantaggiate. Il sovraffollamento, la struttura degli alloggi e la mancanza di accesso all’acqua, ai servizi igienico-sanitari e agli impianti per la gestione dei rifiuti, rendono estremamente difficile qualsiasi forma di distanziamento fisico e interventi semplici, come il lavaggio regolare delle mani”.
Anche l’Italia non è estranea al fenomeno: secondo i dati dell’IISPA, nel nostro Paese sono oltre 60.000 i soggetti a cui vengono negati i diritti di accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.
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Arriva la “Carta d’identità” delle acque lombarde
MILANO (ITALPRESS) – Un’acqua del rubinetto buona, sicura e di ottima qualità che ha origine alpina. E’ questa una delle tante evidenze emerse dallo screening isotopico condotto a partire dal 2017 dalle tredici società di Water Alliance, il più grande agglomerato di imprese idriche su scala nazionale, e dall’università La Sapienza di Roma.
La ricerca, grazie a metodi e tecniche all’avanguardia che hanno consentito di analizzare le molecole dell’acqua per risalire alla loro origine ed età, ha garantito una mappatura delle falde idriche della Lombardia. Fanno parte di Water Alliance: BrianzAcque, Gruppo CAP, Lario Reti Holding, Padania Acque, Pavia Acque, SAL, Secam, Uniacque, Alfa, Acque Bresciane, Como Acqua, MM e Gruppo Tea.
Gli ottimi risultati permettono di celebrare con orgoglio, ma anche con la consapevolezza del suo valore, la giornata mondiale dell’acqua che ricorre oggi. Una giornata particolarmente significativa per i gestori del servizio idrico integrato lombardo,
Ed è proprio l’acqua lombarda il focus dello studio, basato su un’analisi chimico-fisica di 200 campioni d’acqua prelevati da pozzi sparsi per tutta la Lombardia, che ha confermato come l’acqua delle falde analizzate non solo è sicura ma è anche di qualità, perchè proveniente dall’arco alpino e ricca dei minerali che raccoglie nel suo percorso nelle ghiaie e nelle rocce ed è sicura perchè separata dalle acque superficiali che subiscono gli effetti dell’inquinamento derivante dall’azione antropica.
Inoltre, il percorso che compie dalla fonte alla destinazione è quasi secolare, dato che, sempre secondo la ricerca, l’acqua ha più di sessant’anni e deriva dagli scioglimenti dei ghiacciai e della neve dell’arco alpino.
Alla luce di questo studio è stato possibile definire una sorta di ”carta d’identità” dell’acqua lombarda che ne descrive provenienza, età e qualità:
ì1) Le acque lombarde di falda sono omogenee per provenienza perchè si tratta di acque disciolte dai ghiacciai o dalle nevi dell’arco alpino. Dunque, questa acqua non ha alcuna “parentela” con l’acqua delle piogge locali e quella dei corsi d’acqua superficiali
2) La stragrande maggioranza delle risorse idriche sotterranee deriva da aree alpine o perlomeno da fascia pedemontana/prealpina.
3) Quest’acqua non solo è protetta ma conserva nel tempo le sue caratteristiche e i minerali che la compongono. La separazione delle acque superficiali da quelle più profonde nelle falde e gli strati sovrapposti di terreno impermeabile ne garantiscono la protezione dagli agenti inquinanti durante tutto il suo percorso.
4) Tutte le acque analizzate hanno un’età per lo più maggiore di 50-60 anni
La ”carta d’identità” dell’acqua lombarda conferma quindi la salubrità e la qualità dell’acqua che beviamo ogni giorno. L’impegno di Water Alliance è quello di proteggerla quotidianamente con azioni di sensibilizzazione e processi di valorizzazione, alla luce del cambiamento climatico che minaccia quello che è a tutti gli effetti il nostro oro blu.
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Banca Popolare Sant’Angelo, cresce l’attenzione per le tematiche green
PALERMO (ITALPRESS) – Una crescente attenzione alle tematiche green e all’impatto delle proprie attività: la Banca Popolare Sant’Angelo, banca siciliana legata al territorio, dal 2015 ha dedicato risorse alla riduzione graduale dell’impatto ambientale delle filiali, investendo oltre mezzo milione di euro (530 mila euro) nel relamping (la sostituzione dell’illuminazione) e nel revamping (l’ammodernamento in generale) delle sedi, mentre la modalità di svolgimento in remoto delle riunioni ha ridotto trasferte e spostamenti dei dipendenti. Grazie ad un accordo con Arca Sgr, una delle principali realtà nel campo del risparmio gestito in Italia, la banca può proporre prodotti di investimento fortemente centrati su tali tematiche.
Nell’ultimo biennio le filiali interessate dagli interventi di relamping sono state quelle di Palma di Montechiaro, Raffadali, Lampedusa, Cianciana, Licata Oltreponte, Licata Sede, Porto Empedocle. Quelle di Favara, Palermo 9 e 10, Canicattì, Agrigento e Lampedusa sono state dotate anche di impianti tecnici volti a un maggiore risparmio energetico, tra i quali sistemi di climatizzazione innovativi. Per il 2021 interventi simili in chiave green saranno realizzati in altre tre filiali: Gela 1, Gela 2 e Ribera.
In occasione dell’attività di rebranding, avviata dalla Banca nel dicembre dello scorso anno, la sostituzione delle insegne di filiale prevede la realizzazione dei nuovi impianti pubblicitari con illuminazione a Led a basso consumo. L’attività è partita dalle filiali di Palermo 7, Palermo 9, Palermo 10, Agrigento, Licata Agenzia, proseguirà nel 2021 con la sostituzione delle insegne nelle restanti filiali. Tutte le filiali dispongono del servizio di server fax per l’invio e la ricezione dei fax via mail, con conseguente riduzione di consumo di carta stampata, di toner, di inchiostri ed emissioni nocive delle stampanti.
La digitalizzazione della contrattualistica e delle contabili di sportello attraverso l’utilizzo della firma grafometrica ha consentito e consentirà sempre più una cospicua riduzione della carta stampata e del consumo di toner. Per il 2021, l’US Sistemi e Servizi Informatici ha previsto l’esternalizzazione, su cloud, del data center di Licata. Ciò comporterà la riduzione di consumo energetico.
Inoltre la Banca ha ormai strutturato in pianta stabile l’utilizzo della tecnologia per le riunioni, che si effettuano non più in presenza ma con sistemi di videoconferenza, riducendo le trasferte e il conseguente impatto ambientale nei trasporti. Lo smartworking inoltre ha contribuito sensibilmente alla riduzione degli spostamenti in auto dei dipendenti. Dall’attuazione del piano di smart working, che ha visto coinvolte nel 2020 mediamente 30 risorse per tutto il periodo, possono essere quantificati circa 60.000 km percorsi in meno dal personale che ogni mattina si recava sul posto di lavoro; dall’azzeramento delle trasferte del personale possono essere quantificati circa 63.000 km non percorsi mentre dalla formazione convertita totalmente in fad circa 70.000 km non percorsi.
Infine la Banca, grazie all’accordo sottoscritto con Arca Sgr, propone ai clienti alcuni prodotti “green”. Il primo è Arca opportunità green composto da un portafoglio azionario interamente guidato da criteri di sostenibilità ambientale fondato su economica circolare, mobilità sostenibili ed energie rinnovabili; mentre Arca Oxigen plus è il fondo che investe in strumenti obbligazionari e azionari che consentano di contenere le emissioni di CO2 rispetto ad un portafoglio tradizionale non focalizzato su tali tematiche. Al fondo, inoltre, è legato un progetto di piantumazione di 3 mila alberi all’anno per la riqualificazione e la tutela del territorio. I boschi piantati nel contesto di questa iniziativa entreranno a fare parte del progetto Mosaico Verde, iniziativa lanciata da Azzero CO2 e Legambiente con il sostegno di Ministero dell’Ambiente e Anci.
“La nostra banca da tempo ha puntato l’attenzione sulla sostenibilità delle nostre filiali come dimostrano gli interventi realizzati già dal 2015 e quelli in programma”, spiega l’Ad della Banca Popolare Sant’Angelo, Ines Curella, “inoltre abbiamo intensificato la nostra offerta di prodotti di investimento sostenibili secondo criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) in linea con quello che accade nel mercato dove in Europa, solo nell’ultimo anno, i risparmiatori hanno investito oltre 223 miliardi di euro nei fondi europei dedicati alle aziende green; contribuiamo così a creare un portafoglio diversificato, resiliente e capace di adattarsi al cambiamento dei nostri tempi”.
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Roma, Acea installa “Casa dell’acqua” al Quirinale
ROMA (ITALPRESS) – Per la “Giornata mondiale dell’acqua” di domani, lunedì 22 marzo, Acea ha installato nel Palazzo del Quirinale la 96° Casa dell’acqua. L’iniziativa, che fa parte di un progetto nato a Roma nel 2013, con il duplice obiettivo di incentivare il risparmio idrico e la riduzione dell’uso della plastica, è la testimonianza concreta e quotidiana di quella strategia della sostenibilità che Acea ha adottato in tutti i territori in cui è presente come gestore del servizio idrico.
Le Case dell’acqua, con la loro struttura verde scuro, rappresentano l’evoluzione hi-tech delle antiche fontane, erogano gratuitamente acqua naturale o frizzante e fanno ormai parte dell’arredo urbano della Capitale e dei comuni in cui sono state posizionate. L’acqua distribuita è la medesima degli acquedotti e la qualità è certificata da rigorosi controlli periodici, svolti da Acea dalle Asl competenti. Gli erogatori, che hanno una portata pari a 180 litri all’ora, consentono il riempimento di una bottiglia da un litro in 20 secondi.
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