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Al via censimento scarichi del fiume Seveso con droni

MILANO (ITALPRESS) – Si realizzerà un vero e proprio ‘censimentò degli scarichi lungo il fiume Seveso grazie alla tecnologia dei droni. E’ il punto di arrivo del progetto “Seveso Stream” che verrà messo in atto attraverso le province di Milano, Monza e Brianza e Como. A presentare il progetto è una ‘squadrà composita, che vede collaborare istituzioni e aziende su diversi livelli: Regione Lombardia, Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) e Fondazione Lombardia per l’Ambiente insieme a BrianzAcque, Gruppo CAP e Como Acqua, presenti e attivi per il servizio idrico sui territori di Monza e Brianza, Milano e Como.
Addio a taccuino e stivaloni ai piedi degli operatori lungo gli alvei fluviali: i droni permetteranno di svolgere i rilievi in sicurezza e restituire in tempo reale fotografie georeferenziate e video a 360 gradi. Una procedura che da manuale diventa interamente digitale: il drone scruta l’alveo a pelo dell’acqua e, quando individua uno scarico, si avvicina e scatta una fotografia. Le riprese ottenute permetteranno di identificare l’area in cui si trova lo scarico e di caricare le sue coordinate nel sistema informativo territoriale, dati che potranno essere a disposizione di tutti e che, sovrapposti ad altri strati informativi, potranno creare un ‘catastò degli scarichi.
“Questo progetto si inserisce e in una ben più ampia a attività amministrativa verso il fiume Seveso” ha detto Pietro Foroni, assessore al Territorio e Protezione Civile di Regione Lombardia. Sull’argomento, l’assessore assicura una “visione a 360 gradi” dell’amministrazione regionale: “L’attenzione sul fiume Seveso non si è rivolta soltanto verso quegli interventi relativi ai fenomeni che maggiormente impattano e che hanno anche attirano anche l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica per i disagi che che provocano, ma si è rivolta anche alla pulizia delle acque del fiume”. L’obiettivo è concreto: “la messa in sicurezza e la valorizzazione del Seveso a fini naturalistici e paesaggistici per investire anche su quelle aree”. Foroni è dell’avviso che bisognerebbe essere “più consapevoli delle ricchezze che abbiamo sul nostro territorio, sulle quali possiamo investire anche per un turismo di prossimità”.
Regione Lombardia, conclude, “con il proprio impegno c’è”. Si tratta di “un modello di integrazione operativa tra soggetti e aziende diverse – chiosa Fabrizio Piccarolo, direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente – finalizzato ad un intervento a vantaggio di ambiente, sicurezza e salute dei cittadini”. La speranza è quella di “ampliare un progetto di questo tipo anche su altri fiumi della Lombardia particolarmente complicati difficili” spiega il consigliere lombardo Alessandro Corbetta, “a partire dal Lambro, un fiume che ha criticità simili a quelle del Seveso da un punto di vista ambientale e non solo e che, se valorizzato, potrebbe recuperare anche una funzione turistica e quindi sviluppare opportunità anche lavorative sul territorio”. Che il progetto possa rappresentare un “‘modello virtuosò lombardo e possa essere esportato ad altri corsi d’acqua della nostra regione e, perchè no, anche fuori dai nostri confini” è anche l’auspicio di Enrico Boerci, direttore di AIPo, Luigi Mille, il Presidente e amministratore delegato di BrianzAcque.
“C’è quello che una volta si sarebbe detto un ‘fil rougè, e in realtà è un filo azzurro e verde, che lega tutte le aziende che operano in Lombardia e – spiega – penso che rappresenti veramente una ‘best practicè”. Fino a qualche anno fa, ricorda anche Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Cap, “i confini amministrativi erano di fatto un grosso limite nell’azione che portavamo sul territorio”. Eppure, continua Russo, “quando si parla di gestione delle acque la gestione non può non avere un servizio a dimensione 360 gradi e questa è la sfida che le nostre aziende la gestione del servizio idrico stanno ponendo di fatto in tutta Italia”.
Una collaborazione di cui si dice soddisfatto anche Enrico Pezzoli, presidente e amministratore delegato di Como Acqua: “Il motto meneghino ‘ghe pense mì – scherza – diciamo che qui forse non poteva funzionare: la sinergia di tanti enti darà sicuramente i frutti di un ottimo risultato”. Rispetto a quello che, qualche anno fa, era dichiarato ‘veleno liquidò, come il Seveso, dice Riccardo Pase, presidente della VI Commissione Ambiente e Protezione Civile del Consiglio regionale della Lombardia, “oggi si è fatto tantissimo lavoro e tanto ce n’è ancora da fare” con l’obiettivo, conclude, di trasformare “le criticità in opportunità”.
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Gruppo Cap e Siram Veolia insieme per la “Flessibilità elettrica”

MILANO (ITALPRESS) – Gruppo CAP, grazie alle soluzioni di “flessibilità elettrica” offerte da Siram Veolia, partecipa al progetto pilota UVAM, organizzato da Terna per l’approvvigionamento di risorse per il bilanciamento nell’erogazione dell’energia della rete elettrica.
Realtà industriale pubblica, che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza, Pavia, Varese e Como, Gruppo CAP ha intrapreso un percorso di innovazione e ammodernamento tecnologico, indicato dal Piano di Sostenibilità presentato nel 2019. Con questo obiettivo, l’utility lombarda ha attivato i nuovi servizi di demand responsedi Siram Veolia, trovando la flessibilità necessaria con l’utilizzo di tecnologie di produzione di biogas dai fanghi di depurazione e grazie alla capacità di monitorare i propri consumi elettrici. Gruppo CAP si conferma in questo modo player strategico per la transizione energetica, contribuendo alla sicurezza del sistema elettrico nazionale nel rispetto delle proprie necessità di operatività ordinaria, ricavandone allo stesso tempo un beneficio economico.
Da qualche anno, infatti, la rete elettrica nazionale ha intrapreso un percorso di transizione ecologica atto all’uso prevalente di fonti rinnovabili, in sostituzione alla produzione di energia da fonti tradizionali come il carbone, così da ridurre le emissioni di CO2 e arginare i cambiamenti climatici. Questo epocale cambiamento comporta delle criticità per il bilanciamento della rete, che si trova a fronteggiare repentine variazioni nell’equilibrio tra produzione e domanda dovute all’aleatorietà delle fonti rinnovabili, intrinsecamente non programmabili. La partecipazione di realtà come Gruppo CAP, che mettono la propria flessibilità a beneficio della rete elettrica, può quindi contribuire al percorso di transizione ecologica dell’intero sistema nazionale, e si traduce in un risparmio economico, oltre che energetico, per le aziende stesse.
Siram Veolia,  ha offerto all’utility lombarda il supporto per la valutazione del potenziale dei propri impianti e per la successiva qualifica al mercato dei servizi di dispacciamento, permettendogli di contrattualizzare il servizio tramite le aste bandite da Terna nel mese in corso. Nello specifico, quando la rete elettrica nazionale si trova in ammanco o in eccesso di energia elettrica, gli impianti interessati ricevono un segnale e di conseguenza modificano il proprio consumo, ripristinando l’equilibrio della rete.
“Il futuro del sistema idrico integrato passa da una gestione industriale moderna a competitiva secondo una logica di sviluppo sostenibile del territorio e della sua comunità, che ha nell’adozione delle fonti di approvvigionamento rinnovabile uno dei suoi capisaldi”, afferma Alessandro Russo, Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo CAP. “La partnership con Siram Veolia ci consente di sfruttare le tante innovazioni attuate in ambito di economia circolare per contribuire a un più efficiente bilanciamento della fornitura energetica della rete elettrica”.
“Siamo pronti ad affiancare Gruppo CAP in questa sfida importante e di grande valore per l’intero territorio lombardo, dotando una sua infrastruttura idrica strategica delle più innovative tecnologie di efficienza energetica e riutilizzo delle risorse”, dichiara Emanuela Trentin, Amministratore Delegato di Siram Veolia. “La collaborazione, rendendo possibile la partecipazione al progetto UVAM, rappresenta un passo avanti decisivo per una rete elettrica nazionale sostenibile. Le soluzioni di flessibilità elettrica svolgono infatti un ruolo cruciale per favorire percorsi di approvvigionamento da fonti rinnovabili più efficienti ed integrati, e possono dare vita ad un modello di sviluppo che sarà tanto più efficace quanto più sarà condiviso e replicato”.
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Rapporto Onu sulle risorse idriche, 22/3 web conference “Il valore dell’acqua”

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ROMA (ITALPRESS) – Si svolge in diretta streaming il 22 marzo alle 17, la web conference “Il valore dell’Acqua. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua” nel corso della quale sarà presentata la traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2021, curata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme.
L’evento è organizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua con la Main partnership di Kickster, Menowatt Ge, Consorzio Servizi Integrati, e con la partnership di Gruppo Cap e ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue. Media partners: Askanews, Italpress, Radio Radicale, TeleAmbiente, SOS Terra Onlus e Opera2030.
Saluti istituzionali: Stefano Patuanelli (Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali), Loredana De Petris (Presidente Gruppo Misto, Senato della Repubblica), Rossella Muroni (Vicepresidente Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati).
Interventi: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde), Michela Miletto (Direttore UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme), Vera Corbelli (Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale), Maurizio Montalto (Presidente Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali), Rosario Lembo (Presidente CICMA, Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua), Pietro Valaguzza (Amministratore Delegato Kickster), Adriano Maroni (Presidente Menowatt Ge), Carmine Esposito (Presidente Consorzio Servizi Integrati, C.S.I), Alessandro Russo (Presidente e Amministratore Delegato Gruppo CAP), Massimo Gargano (Direttore Generale ANBI). La web conference sarà trasmessa: in diretta streaming sulle Pagine Facebook di: Fondazione UniVerde (https://www.facebook.com/FondazioneUniVerde); TeleAmbiente (https://www.facebook.com/teleambiente); SOS Terra Onlus (https://www.facebook.com/SOSTerraOnlus) e sul digitale terrestre, sul canale Ch. 78 (Centro Italia).
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Earth Day, sindaca Raggi e Pecoraro Scanio lanciano “Obiettivo Roma”

ROMA (ITALPRESS) – La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, hanno rilanciato con un video il concorso fotografico Obiettivo Terra, giunto alla XII edizione, e in particolare la Menzione speciale Obiettivo Roma. “La foto più bella scattata in un parco, area marina o riserva di Roma e dell’area metropolitana, sarà premiata il 22 aprile in occasione dell’Earth Day con la menzione speciale Obiettivo Roma” ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio. “E’ importante partecipare anche perchè la più bella foto sarà proiettata su un edificio di Roma” ha aggiunto la Sindaca, Virginia Raggi. Obiettivo del concorso Obiettivo Terra, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Onlus, con la main partnership di COBAT e con la digital partnerhip di Bluarancio, insieme a tanti altri partner, è quello di sostenere le Aree Protette italiane nel faticoso compito di difesa, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e, con esso, del paesaggio, dei borghi, delle peculiarità e delle tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali, storico-culturali e sociali favorendo la diffusione di un modello di turismo ecosostenibile e responsabile e la concreta transizione all’economia circolare.
Quest’anno, gli organizzatori del contest hanno istituito, tra le altre, la Menzione speciale “Obiettivo Roma”. Per concorrere si può inviare una fotografia a colori di: Parco Regionale (ad es.: Appia Antica, Castelli Romani, Monti Lucretili, Monti Simbruini), Area Marina Protetta (Secche di Tor Paterno), Riserva Statale (ad es: Litorale Romano, Tenuta di Castelporziano) o Regionale (Es: Decima Malafede, Insugherata, Marcigliana). Lista completa su: http://www.parks.it/regione.lazio/index.php?prov=RM
C’è tempo fino al 21 marzo per candidare il proprio scatto: www.obiettivoterra.eu
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Microplastica nell’oceano in aumento nelle aree estreme

ROMA (ITALPRESS) – Il trend e il ciclo dei rifiuti di materiali plastici riversati nell’ambiente marino, rimangono ancor oggi importanti domande senza risposta. Sebbene sia acclarato che vaste quantità di plastica entrano nell’oceano ogni anno, insieme ad altri rifiuti, rimane difficile valutare le tendenze effettive del loro flusso, poichè non ci sono stime affidabili nè per la quantità sedimentata nel fondo marino, nè per l’input di microplastiche che avviene attraverso la deposizione atmosferica. Inoltre, le fonti di provenienza sono troppo numerose e ancora non del tutto definite. Una review di un team internazionale a cui ha partecipato l’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) pubblicata su Microplastics and Nanoplastics, mette ora in luce le tendenze a livello globale di questi rifiuti. “In mare le plastiche galleggianti si frammentano gradualmente in particelle più piccole. Particolarmente preoccupanti sono le microplastiche, particelle di dimensione tra 1 micron e 5 millimetri, il cui impatto sull’ecosistema marino è ancora oggetto di ricerca a uno stadio iniziale”, dice Maurizio Azzaro, responsabile della sede Cnr-Isp di Messina e coautore dell’articolo. “E’ comunque confermato da diversi studi scientifici il passaggio nella rete alimentare delle microplastiche, ritenute una delle sei emergenze mondiali dell’ambiente, con forti ripercussioni sulla salute umana”.
Ma da dove provengono le microplastiche sversate in mare? “Basti considerare che ogni volta che laviamo un pile o qualunque indumento contenente fibre sintetiche, queste vengono veicolate dagli scarichi nell’ambiente marino. Questa azione provoca enormi danni all’ambiente, ancor più se commessa in ambienti estremi dove sono ubicate le basi scientifiche polari”, prosegue Azzaro.
Lo studio indica infatti che, mentre nelle zone costiere la quantità di rifiuti plastici è rimasta costante negli ultimi anni, fino al 2019, in aree remote se ne osserva un aumento. “Questo potrebbe essere interpretato come un trasferimento a lungo termine di rifiuti, dalle aree urbanizzate colpite più direttamente alle regioni in cui l’attività antropica è estremamente ridotta o assente. Tuttavia, mentre la quantità totale globale di rifiuti di plastica è prevista dai modelli in aumento, la situazione apparentemente stazionaria delle quantità nei sistemi costieri pone una sfida alla nostra capacità previsionale. Le domande sul destino dei rifiuti plastici, su come si degradano e si spostano in mare non hanno avuto una risposta completa e nel prossimo decennio, dedicato dalle Nazioni Unite alle scienze oceaniche, questa dovrebbe essere sicuramente una priorità”, conclude il ricercatore.
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BAT, nuovi obiettivi ambientali nell’ESG Report

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – British American Tobacco (BAT) ha annunciato il suo impegno per ottenere la carbon-neutrality di tutta la propria filiera entro il 2050. Questo proposito è evidenziato all’interno dell’ESG Report di BAT, il quale mostra i progressi nel raggiungimento dei suoi obiettivi verso l’ambiente, la società e a livello di governance.
Nel 2020, BAT ha annunciato la sua ambizione di diventare un’azienda carbon-neutral per quanto riguarda le emissioni derivanti dalle sue attività commerciali entro il 2030. Con l’annuncio di questo suo nuovo impegno, l’azienda aggiunge ai suoi obiettivi anche l’eliminazione delle emissioni prodotte in tutta la sua filiera. Un proposito che si aggiunge al già esistente impegno di BAT sia con i propri fornitori, in materia di sensibilizzazione al cambiamento climatico, sia con gli agricoltori a contratto, verso l’adozione di tecniche agricole a minore intensità di carbonio.
Avendo raggiunto in anticipo il suo precedente obiettivo in termini di riciclo dell’acqua, BAT ha anche annunciato di voler aumentare ulteriormente la quantità di acqua riciclata del 30% entro il 2025. Per lo stesso anno, BAT mira anche ad avere, nel 100% dei suoi siti di produzione, la certificazione “Alliance for Water Stewardship” (AWS), un riconoscimento indipendente che contribuisce ad accreditare l’impegno dell’azienda in questo ambito.
BAT ha intrapreso il suo viaggio verso una maggiore sostenibilità oltre 20 anni fa. A marzo 2020, ha annunciato importanti nuovi obiettivi ESG, nell’ambito della sua strategia volta a dare vita a un futuro migliore, “A Better Tomorrow”. Secondo l’ultimo rapporto ESG di BAT “l’azienda ha compiuto significativi progressi, tra cui: Aumento del numero di consumatori di prodotti BAT non soggetti a combustione di 3 milioni, fino a 13,5 milioni di consumatori a fine 2020; Aumento delle entrate derivanti dalle cd New Categories di BAT (che includono prodotti da vaping, a tabacco riscaldato e modern oral) del 15%, nel 2020, rispetto al 2019; Aumento dell’uso di energia rinnovabile del 26% (+10% rispetto allo scorso anno) e riduzione del 30% delle emissioni di carbonio complessive dal 2019; Riduzione del prelievo idrico di quasi l’11% dal 2019; Realizzazione di 38.000 sessioni di formazione sui diritti umani, con più di 390.000 presenze su tutta la filiera; Raggiungimento del 38% di presenza femminile nei ruoli dirigenziali su scala globale”.
“Siamo in un momento cruciale della nostra trasformazione e siamo impegnati nella creazione della nostra impresa del futuro. Questo Report dà una visione chiara e trasparente dei nostri progressi e delle nostre accresciute ambizioni in questo ambito. Continuiamo a perseguire l’eccellenza in tutte le aree ESG di ambiente, società e Governance e siamo orgogliosi di annunciare il nostro nuovo impegno ad espandere il nostro obiettivo di carbon-neutrality, fino ad includere la totale eliminazione delle emissioni entro il 2050”, afferma Jack Bowles, Chief Executive di BAT.
“BAT continua il suo percorso volto alla costruzione di un futuro migliore per tutti, A Better Tomorrow, sia consentendo ai consumatori maggiore libertà decisionale – prosegue -, incoraggiando la possibilità di scegliere e passare a prodotti scientificamente comprovati come a rischio ridotto, sia proteggendo l’ambiente, rispettando i diritti umani e investendo nel talento. In definitiva, la nostra ambizione è quella di ridurre l’impatto del nostro business sulla salute e realizzare un impatto ambientale e sociale positivo”.
BAT per 19 anni di seguito è stata inserita nel Dow Jones Sustainability Index (unica azienda di tabacco ad essere inserita nel prestigioso World Index nel 2020). Inoltre ha ottenuto la performance ESG “BBB” dall’agenzia di rating MSCI e il rating A dell’agenzia CDP, sempre in termini di performance ESG.
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Rifiuti, con riciclo carta e cartone nel 2019 in calo emissioni Co2

MILANO (ITALPRESS) – Il 18 marzo è la Giornata Mondiale del Riciclo, ricorrenza dedicata a celebrare l’importanza della corretta differenziazione dei rifiuti per lo sviluppo di un’economia circolare, che valorizzi appieno le risorse e tuteli il futuro del pianeta, sulla quale basare la ripresa post pandemia. Un obiettivo possibile attraverso l’impegno di istituzioni e governi, ma per raggiungere il quale sono indispensabili anche le buone pratiche sostenibili che fanno parte della nostra quotidianità, ancora più importanti nei momenti difficili come l’anno appena trascorso. Tra queste, spicca senza dubbio la raccolta differenziata, alla quale gli italiani hanno dimostrato di saper guardare con rinnovata responsabilità e attenzione. Secondo un recente studio Astra Ricerche commissionato da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, infatti, per 9 italiani su 10 la raccolta differenziata di carta e cartone è un’abitudine quotidiana irrinunciabile, che si è ulteriormente consolidata proprio durante la pandemia. Questo risultato si innesta in un sistema già ampiamente efficiente, che vede l’Italia ai primi posti in Europa con un tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone che nel 2019 si è attestato all’81% – ben oltre gli obiettivi di riciclo previsti al 2025 (75%) e vicino all’85% fissato dall’UE per il 2030 – e la raccolta differenziata urbana di carta e cartone che ha raggiunto i 3,5 milioni di tonnellate. “Una tale quantità di materiali cellulosici correttamente differenziati certifica l’affidabilità del sistema di recupero e riciclo in Italia, che ha saputo reggere anche durante i mesi più difficili della pandemia”, commenta Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.
“Risorse preziose in grado di alimentare ulteriormente la circolarità della filiera cartaria che già oggi basa il 57% della produzione nazionale sull’utilizzo delle fibre di riciclo. Nel 2019, se si considera solo il riciclo degli imballaggi in carta e cartone, il settore ha risparmiato più di un milione di tonnellate di materia prima vergine, evitando emissioni di CO2 in atmosfera per quasi 1,1 milioni di tonnellate (fonte: Green Economy Report Conai)”, conclude.
Con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della raccolta differenziata e far conoscere il funzionamento della filiera del riciclo di carta e cartone, Comieco organizza la Paper Week, una settimana di eventi digitali in programma dal 12 al 18 aprile prossimi.
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Cingolani “Transizione ecologica ma anche burocratica e culturale”

ROMA (ITALPRESS) – “Serve una transizione ecologica, ma anche una transizione burocratica: servono regole per operare in modo efficace ed efficiente. Se abbiamo idee fantastiche ma non gli strumenti che ci consentono di realizzarle, tutto può essere vano”. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo a un evento online organizzato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. “Dobbiamo pensare al nostro futuro come Paese – ha aggiunto – e inquadrarlo in una strategia per tutto il pianeta. Siamo in una dimensione glocal, nella quale dobbiamo andare da un punto A, locale, a un punto B, globale. La vera difficoltà è stabilire il percorso da A a B e questo dipende dal livello attuale in cui ci troviamo, ovvero la crisi Covid, che è anche economica. Questo richiede una logica sostenibile in modo indolore. Le scelte che facciamo oggi cambieranno il futuro delle giovani generazioni non di domani, ma già di oggi”.
“Siamo in piena accelerazione – ha osservato il ministro -, stiamo lavorando al piano per il Recovery fund. L’Italia ha quattro target: agricoltura sostenibile ed economia circolare; rinnovabili, idrogeno e mobilità locale; efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; tutela del territorio e risorse idriche. Per avere un pianeta e delle persone in salute e una società giusta, serve un approccio coraggioso – ha proseguito Cingolani. E per questo occorre anche una transizione culturale, da affrontare in modo compartecipato, trovando un giusto equilibrio tra istanze diverse. La sostenibilità è proprio il compromesso tra istanze diverse. Dobbiamo proteggere i nostri territori e migliorare le nostre eccellenze. Stiamo coinvolgendo tutti i ministeri – ha concluso – perchè i problemi complessi devono essere affrontati in modo non verticale. Sarà difficile soddisfare tutti ma abbiamo un’occasione unica affinchè l’Italia diventi leader nella qualità della vita e una nazione estremamente attrattiva”.
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