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Bat Italia fra migliori imprese a conduzione femminile e valori green

ROMA (ITALPRESS) – In occasione del primo evento dell’anno di Industria Felix è stata presentata l’inchiesta di Industria Felix Magazine e Cerved, che ha analizzato 143mila bilanci di aziende di Lazio, Toscana e Abruzzo in termini di performance gestionale e finanziaria, affidabilità e sostenibilità. In questa cornice, British American Tobacco (BAT) Italia è stata premiata per il suo impegno nel campo della Diversity & Inclusion (D&I) e del Green. L’azienda è stata insignita dell’Alta Onorificenza di Bilancio per essere fra le migliori imprese a conduzione femminile per performance gestionale e affidabilità finanziaria (categoria “Start Up Innovative, Conduzione Femminile e Under 40”).
Inoltre, le è stato conferito il riconoscimento della pergamena Green, per la sua competitività, affidabilità e sostenibilità.
Due risultati che confermano l’impegno dell’azienda nella Sostenibilità, intesa sia come valorizzazione della diversità di genere che come tutela dell’ambiente, oltre che come riduzione dell’impatto del proprio business sulla salute attraverso l’offerta di un’ampia gamma di prodotti a potenziale rischio ridotto per i suoi consumatori, fumatori adulti.
“Ricevere l’Alta Onorificenza di Bilancio, che ci riconosce come una delle migliori imprese a conduzione femminile, insieme alla pergamena Green, per noi di BAT Italia, che crediamo fortemente nei principi dell’uguaglianza di genere e della sostenibilità, è un grandissimo onore”, dichiara Brigitte Santner, Head of Brand Deployment & Activation. “Siamo orgogliosi di rientrare tra le aziende che credono nella D&I come elemento fondamentale per creare maggiore valore, come testimoniato dagli importanti obiettivi e riconoscimenti che abbiamo raggiunto in questi anni”, aggiunge. “Non è un caso infatti che su scala globale siamo stati nominati ‘Leader nella diversità’ nel Diversity Leaders Report del Financial Times e che il Leadership Team di BAT Italia abbia una rappresentanza femminile al 50%, con 4 donne – tra cui la nostra Ad Roberta Palazzetti – in posizioni apicali. Il nostro obiettivo strategico è quello di realizzare un futuro migliore, A Better Tomorrow, riducendo l’impatto del nostro business sotto molteplici punti di vista, tra cui quello ambientale. E non è solo uno slogan: oggi la sostenibilità per noi di BAT è al centro di tutto ciò che facciamo, come dimostrano gli sfidanti obiettivi che ci siamo posti in questo campo. Per questo, ricevere anche la pergamena green è per noi motivo di una doppia soddisfazione”, conclude.
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Accordo Terna-Conou per gestione e raccolta oli usati

ROMA (ITALPRESS) – Terna e Conou, il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, hanno avviato una collaborazione su temi di sostenibilità ambientale ed economia circolare. Grazie alla firma di un protocollo d’intesa, Terna e Conou si alleano nello sviluppo di un programma d’azione comune per una più efficiente ed efficace modalità di raccolta e trattamento degli oli minerali e sintetici esausti utilizzati nei diversi siti della società elettrica, con l’obiettivo di garantire e favorire il loro recupero da parte di imprese specializzate nel rispetto e a tutela del territorio.
Con questo accordo, coerentemente con i propri obiettivi strategici, Terna rafforza il proprio impegno nello smaltimento dei residui industriali, contribuendo a favorire una ancor più corretta raccolta degli oli minerali e sintetici che vengono usati nelle attività operative di gestione della rete elettrica all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale, agevolandone il ritiro da parte di imprese selezionate e certificate da Conou. L’attività del Consorzio è subordinata al monitoraggio e all’analisi di Terna che attesterà la recuperabilità degli oli per rigenerazione o altri impieghi, nel rispetto delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti, e anche grazie a un reciproco e continuo scambio di informazioni e reportistica di dettaglio sui servizi e le quantità di oli trattate. Già oggi la maggior parte degli oli utilizzati nelle diverse attività di Terna è correttamente trattato e destinato alla rigenerazione: questo accordo consentirà di standardizzare e rendere più omogeneo a livello territoriale il virtuoso processo intrapreso da Terna in questi anni. Tra le azioni di collaborazione previste nell’intesa, Terna e Conou organizzeranno anche specifici incontri dedicati e momenti di formazione sul territorio in ottica di promozione di una diffusa coscienza ambientale.
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Accordo Enea-Fos per simulatore hi-tech coltivazioni al chiuso

ROMA (ITALPRESS) – Enea e Fos hanno firmato il contratto di licenza per commercializzare in Italia e all’estero “Microcosmo”, il primo simulatore di campo hi-tech mai realizzato in Italia per la coltivazione al chiuso e in ambienti estremi di piante come olivo, patata, pomodoro, lattuga e basilico, utilizzando la terra come substrato. Microcosmo è nato da un brevetto Enea con Fos (al 30%) e sarà commercializzato dalla start up Piano Green, costituita dalla controllata del gruppo Fos Greentech insieme all’azienda ligure Santagata 1907, attiva nel settore dell’olio di oliva di alta qualità. Il simulatore utilizza un apparato hi-tech che gestisce la crescita delle piante con sensori per il controllo dei parametri come umidità e temperatura, che influenzano crescita, sviluppo e riproduzione, e luci a Led che controllano l’illuminazione, selezionando le lunghezze d’onda più adatte alla crescita. “L’intelligenza artificiale connessa all’Internet delle cose, permetterà al sistema di essere gestito da remoto rendendo il Microcosmo uno strumento molto prezioso per il settore agricolo soprattutto in questa fase, durante la quale si dovranno affrontare criticità legate ai cambiamenti climatici e al consumo di suolo”, spiega Luigi d’Aquino ricercatore del Centro Enea di Portici e inventore del Microcosmo. “La nascita di una start up come Piano Green ci dimostra la validità della nuova strategia che Enea sta attuando in merito al trasferimento tecnologico”, aggiunge Marco Casagni responsabile della Divisione Sviluppo Tecnologico dell’Enea. “Siamo molto soddisfatti dell’accordo sul brevetto con Enea, che riteniamo un esempio virtuoso di trasferimento tecnologico al mercato. Un accordo smart che rispetta l’equilibrio tra gli attori dell’innovazione guidata sia dalla domanda che dall’offerta. L’unicità del brevetto ci permette di immaginare nuovi scenari tecnologici per il settore agroalimentare e per la progettazione di città eco-sostenibili”, sottolinea Enrico Botte, Ad di Fos.
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Raccolta differenziata in Sicilia, grandi città ancora in ritardo

PALERMO (ITALPRESS) – Per la Sicilia il modello è quello della Sardegna, che è passata in quindici anni da ultima regione in Italia per raccolta differenziata a seconda, a un solo punto percentuale dal Veneto, prima nello Stivale. Per farlo è necessario l’impegno di tutti: a partire dalla Regione ma anche dalle amministrazioni delle città più grandi che in Sicilia ancora danno risultati poco soddisfacenti. La strategia passa dalla raccolta differenziata alla creazione degli impianti per il trattamento rifiuti, uscendo dalla logica della discarica copiando quanto hanno fatto le altre regioni di Italia. Questo il programma esposto da Legambiente che oggi ha presentato la terza edizione del progetto “Sicilia Munnizza Free”. “Qualcosa è cambiato da tre anni a questa parte in tema di raccolta differenziata, con un trend in miglioramento”, ha detto Tommaso Castronovo, coordinatore del progetto. Ad oggi, è stato riferito, sono 130 comuni in Sicilia che hanno superato la quota del 65% della quota di raccolta differenziata prevista dalla legge ma il problema riguarda ancora le grandi città metropolitane “ferme al 20% di differenziata” e circa “4 milioni di cittadini che non hanno servizi adeguati”.
“Dobbiamo mettere in campo una nuova politica dei rifiuti in regione. Lo faremo dando i nostri consigli e i nostri partner. Tutte le competenze e le azioni dei volontari e le nostre relazioni internazionali per tirare fuori la Sicilia dal caos dei rifiuti come lo abbiamo fatto 15 anni fa con la Sardegna”, ha spiegato il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. “Bisogna partire con il piede giusto”, ha spiegato, “in Sicilia ci sono capoluoghi che fanno meglio di molte città del Nord Italia come accaduto a Ragusa e Agrigento. Ma i sindaci di Palermo, Catania e Messina devono fare quello che fino ad oggi non hanno fatto. Se la situazione in Sicilia è quella che abbiamo conosciuto oggi è perchè le tre aree metropolitane non hanno fatto il lavoro fatto da altre città”.
Per il numero uno dell’associazione ambientalista “bisogna evitare di fare impianti di incenerimento, non bisogna partire dalla ricetta già utilizzata 25 anni fa da altre regioni. Bisogna evitare di tornare a quella direzione ma ci sono progetti che vanno in questa direzione”.
Un ruolo in questa sfida ce l’ha anche il Conai e per Luca Ruini, presidente del Consorzio, “serve coinvolgere i cittadini perchè altrimenti qualsiasi tipo di piano sarebbe insufficiente”. “Bisogna individuare i fabbisogni impiantistici necessari all’interno del territorio dove operiamo e questo vuole dire anche una crescita occupazionale dell’indotto”, ha aggiunto, “in questo quadro rientra l’accordo stipulato con il Ministero dell’Ambiente per le tre città metropolitane insieme alla Regione, che ha permesso di sbloccare fondi importanti per le tre città di Palermo, Catania e Messina”.
“Serve una accelerazione, abbiamo avuto una ottima collaborazione con il precedente assessore Pierobon e siamo sicuri anche di averla con il nuovo assessore ma provando a ottenere insieme delle ricadute sul piano concreto. Oggi è necessario andare più veloce”, ha sottolineato Mario Alvano, segretario di Anci Sicilia.
“Un aspetto da considerare”, ha aggiunto, “è quello della sostenibilità finanziaria. Su questo ancora riscontriamo profonde criticità”. Per Alvano il tema del pagamento della Tari, “che rappresenta o dovrebbe rappresentare il 100% del costo per la gestione dei rifiuti è uno di quegli aspetti su cui vanno fatte iniziative forti e forse serve interrogarsi se non serva una modifica legislativa profonda”. “Oggi abbiamo difficoltà nella riscossione di questo tributo ma fino a che noi non abbiamo il diretto rapporto tra costo e incasso da parte dei comuni avremo una situazione che si ripercuote come deficit finanziario per le casse degli enti locali”.
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Corepla, anche quest’anno il Festival di Sanremo diventa green

SANREMO (IMPERIA) (ITALPRESS) – Inizia oggi il 71° Festival di Sanremo, in una versione inedita a causa del Covid, che ha imposto tante restrizioni, ma non la rinuncia all’importante sodalizio iniziato già lo scorso anno con Corepla. E così anche quest’anno il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica darà un tocco di green alle note del Festival, per sensibilizzazione il grande pubblico sull’importanza di salvaguardare il nostro territorio.
“Sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul rispetto dell’ambiente è una delle mission di Corepla – ha detto Giorgio Quagliuolo, presidente di Corepla – ed è fondamentale per interiorizzare norme virtuose di comportamento sociale e sviluppare un’abitudine consapevole alla raccolta differenziata. Si tratta di una scelta di responsabilità verso il nostro futuro: anche un gesto può fare la differenza e può contribuire a proteggere l’ambiente in cui viviamo, se ripetuto ogni giorno. Con la costante e intensa attività messa in campo, il nostro Paese riesce a recuperare più del 90% degli imballaggi di plastica presenti sul mercato, ma si può sempre fare di più. La nostra presenza al Festival di Sanremo vuole essere un modo per lanciare un messaggio al grande pubblico affinchè tenga sempre presente che cura e rispetto per l’ambiente non sono concetti astratti, ma devono essere costantemente accompagnati da azioni concrete e quotidiane”.
Tre le iniziative messe in campo da Corepla: lo spot radio con la voce di Filippo Solibello, “storico” autore e conduttore di Caterpillar, trasmissione di punta di Rai Radio due, che accompagnerà l’intera gara canora; la campagna video dal titolo “cambia musica, non cambiare le buone abitudini” e il primo “Corepla Song Award”.
In collaborazione con Radio2, ogni giorno, durante la trasmissione Caterpillar, verrà individuato un tema legato all’ambiente e verrà eletta la canzone che nella storia della musica italiana ha meglio rappresentato il tema della sostenibilità nelle sue diverse accezioni. Un premio immaginario che, con l’ironia e l’originalità dei conduttori, nei 5 giorni del Festival stimolerà il dibattito su temi molto attuali, diversi ogni giorno, caratterizzati da 5 filoni tematici: “country”, “riciclo”, “energy”, “mobility” e, l’ultimo giorno, “plastica”. Un modo ironico e divertente per sensibilizzare ancora una volta gli ascoltatori sull’importanza di un’economia circolare e sostenibile e delle buone abitudini quotidiane.
La plastica, poi, è “troppo preziosa per diventare un rifiuto”, e anche il riciclo può essere “musica per le tue orecchie”. Attraverso il materiale che Corepla recupera, infatti, è possibile realizzare un vero e proprio set musicale: dal microfono alla tastiera, dalle cuffie ai dischi in vinile, per rimanere in tema.
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Al via il nuovo bando Conai per l’eco-design

MILANO (ITALPRESS) – Un nuovo invito alla sostenibilità: l’ottava edizione del Bando Conai per l’eco-design degli imballaggi nell’economia circolare si apre domani, Giornata mondiale della natura selvatica. “Quest’anno vogliamo sottolineare come la difesa dell’ambiente passi anche dalla prevenzione”, commenta il presidente Conai Luca Ruini. “Produrre packaging con impatti sempre più bassi è una delle strade verso il rispetto delle risorse naturali del nostro pianeta”, aggiunge.
Il Bando nasce per valorizzare le soluzioni di imballo più innovative in termini di sostenibilità. E’ aperto a tutte le aziende consorziate che hanno rivisto i propri imballaggi con interventi di eco-design adottando almeno una fra queste sette leve di prevenzione: riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.
In palio, anche quest’anno, ci sono 500.000 euro: 450.000 saranno suddivisi fra tutti i casi premiati sulla base di una graduatoria ottenuta valutando l’adozione delle sette leve di prevenzione;
50.000 euro saranno invece destinati a cinque super premi per l’innovazione circolare da 10.000 euro. Riconosceranno gli sforzi di cinque aziende, e ognuna sarà premiata per uno di questi incentivi: la facilitazione delle attività di riciclo di un imballaggio, la possibilità di riutilizzarlo, l’uso di materiale riciclato nel crearlo, l’implementazione di nuove tecnologie o applicazioni progettuali di grande portata innovativa, e le novità di imballaggi meno impattanti ideate per l’e-commerce e per l’home delivery. Uno fra i cinque casi premiati per l’innovazione circolare riceverà – novità 2021 – anche una menzione speciale da parte di Legambiente. Per presentare le candidature c’è tempo fino al 31 maggio 2021.
“Sono molto legato al Bando: ne ho seguito l’ideazione e la nascita otto anni fa. Per questo sono orgoglioso che il numero dei casi di imballaggi presentati sia cresciuto ogni anno”, sottolinea il presidente Ruini. “Nemmeno il lockdown e la pandemia hanno frenato le adesioni delle aziende: l’edizione 2020 ha visto 289 casi presentati e 160 ammessi, in crescita rispetto ai 145 del 2019 nonostante una situazione socio-economica di grave criticità. E’ la prova che lo sguardo delle imprese italiane non rinuncia ad essere sostenibile. Il passaggio verso un sistema di economia circolare sempre più virtuoso si realizza anche attraverso la prevenzione: del resto, la maggior parte degli impatti che un packaging avrà nel corso del suo ciclo di vita si definisce nella fase della sua progettazione”, conclude.
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Rifiuti, rideterminato contributo ambientale imballaggi bioplastica

ROMA (ITALPRESS) – Su proposta di Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, il Cda di Conai ha rideterminato il contributo ambientale per tutti gli imballaggi in bioplastica.
Sarà ridotto a 294 euro/tonnellata ed entrerà in vigore dal 1° luglio 2021. Per la prima volta in Europa, così, un sistema di responsabilità estesa del produttore dà vita a un Consorzio per la valorizzazione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile con un contributo ambientale ad hoc.
“Il nuovo contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica, deliberato a poco più di tre mesi dal riconoscimento ufficiale di Biorepack, è frutto di un lavoro intenso e molto produttivo”, afferma il presidente del Conai Luca Ruini. “Rappresenta un nuovo passo avanti verso l’operatività del nuovo consorzio, che permetterà agli imballaggi biodegradabili e compostabili di vedere ottimizzati i loro processi di riciclo all’interno della filiera dei rifiuti organici. Ossia il loro destino naturale”, aggiunge. “Un grande lavoro di squadra tra Biorepack e Conai ha consentito il conseguimento di questo importantissimo risultato, a beneficio dell’intero sistema e a conferma del valore del riciclo organico”, dichiara Marco Versari, presidente di Biorepack. “Grazie all’integrazione tra nuovi materiali e tecnologie di raccolta e trattamento siamo il paese europeo con il sistema di gestione della frazione organica più efficiente, vero e proprio modello di bioeconomia in grado di offrire soluzioni concrete nel segno della circolarità delle risorse e dello sviluppo sostenibile”, conclude.
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Nasce il ministero della Transizione Ecologica

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “Ministeri”, che riorganizza competenze e strutture di alcuni dicasteri. Nasce così con questo provvedimento il ministero della Transizione ecologica (Mite), che sostituisce il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ampio l’ambito di azione del nuovo dicastero, che assorbe, oltre a tutte le competenze dell’ex ministero dell’Ambiente, anche alcune delle competenze chiave nel processo della transizione ecologica, inerenti principalmente il settore dell’energia. In quest’ottica è previsto il passaggio nella nuova struttura di alcune Direzioni del Ministero dello Sviluppo economico.
“Oggi il Consiglio dei Ministri ha decretato la nascita del MiTE, il Ministero della transizione ecologica – commenta il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – e parte quel percorso di costruzione che vede il governo intero impegnato nella realizzazione di questa nuova visione. Tutte le politiche afferenti a questo obiettivo primario faranno riferimento al MiTE: quella energetica, delle emissioni, lo sviluppo sostenibile, la mobilità green, le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Senza dimenticare la mission storica del ministero: la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema, la conservazione delle aree naturali protette e della biodiversità, l’economia circolare, le bonifiche, la difesa del territorio e la lotta ai danni ambientali. E’ una sfida imponente, e tutto il Governo è impegnato a lavorare per portarla a termine. Abbiamo davanti a noi poco tempo per vincerla, ce lo dicono i dati scientifici sui cambiamenti climatici”.
“Infine – conclude il ministro – voglio porre l’accento sul nuovo acronimo del ministero: MiTE. La mitezza è la virtù perduta che va recuperata e che indica il modo in cui intendiamo operare: puntare sulla forza degli argomenti e sulla consapevolezza della sfida ambientale e sociale, confrontandosi con grande apertura, avendo a cuore le future generazioni”.
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