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‘Un Posso alla voltà, campagna Enea-Mase sull’efficienza energetica

ROMA (ITALPRESS) – Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’efficienza energetica per la crescita sostenibile del Paese, e far sì che cittadini, imprese e pubbliche amministrazione compiano azioni concrete per ridurre il consumo energetico nella vita quotidiana e professionale. E’ questo l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione ‘Un POSSO alla voltà, realizzata da ENEA e promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ambito del Piano Nazionale di informazione e la formazione (PIF).
“L’efficienza energetica è un obiettivo raggiungibile che riguarda tutti”, dichiara Antonio Disi, ricercatore ENEA del Dipartimento Efficienza energetica e responsabile del progetto. “Per lo slogan della campagna – continua – abbiamo sfruttato la doppia valenza di ‘possò generata dall’assonanza con la parola ‘passò, volendo enfatizzare la facilità delle azioni richieste per ridurre i consumi e rispettare l’ambiente, azioni semplici come fare appunto un ‘passò. Ma anche responsabilizzare il pubblico, evidenziando che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Inoltre, il ‘posso/passò è un riferimento al viaggio intrapreso dal Paese verso la classe A, la classe dell’efficienza”.
Il piano della campagna, diviso in due fasi, prevede passaggi radio e TV con la programmazione di spot video e radiofonici sulle reti RAI e Discovery, ma anche la diffusione di clip su piattaforme video on demand (Infinity di Mediaset più un progetto sulle smart tv LG) e la programmazione di podcast tramite Spreaker e Spotify Audience Network. Inoltre, verranno trasmesse pillole video nei centri commerciali di 31 città italiane e saranno diffusi contenuti digitali su mobile e canali web.
A questa prima fase, che si concluderà a gennaio 2024, se ne affiancherà una seconda fino a tutto il 2025, che coinvolgerà un pubblico di giovani studenti, famiglie, ma anche professionisti del settore energetico attraverso un progetto editoriale con Skuola.net e la messa in onda, il sabato pomeriggio su LA7, di una nuova serie televisiva in 10 puntate interamente dedicata ai temi dell’energia e dell’efficienza.
“Vogliamo promuovere il senso di responsabilità individuale per il benessere collettivo e un futuro più sostenibile, entrando nella quotidianità delle persone con un approccio che agisca direttamente sulle motivazioni, spinta gentile spesso più efficace di quella esercitata da regole o sanzioni”, conclude Disi.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di “Italia in classe A”, la campagna nazionale promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzata da ENEA.

– Foto ufficio stampa Enea –

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Sogin, al via smantellamento del vessel della centrale del Garigliano

ROMA (ITALPRESS) – Nella centrale del Garigliano (comune di Sessa Aurunca, Caserta), il 20 dicembre è stata aperta la parte superiore del vessel, denominata “testa”, il contenitore d’acciaio nel quale durante l’esercizio dell’impianto avveniva la reazione nucleare.
Con questa operazione per la prima volta in Italia Sogin insieme alla controllata Nucleco iniziano l'”attacco al vessel”, l’attività di smantellamento più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di una centrale nucleare.
“Si tratta di un risultato significativo che è motivo di orgoglio per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo e delle ditte appaltatrici che consente di entrare nella fase conclusiva del decommissioning nucleare del sito campano – spiega Sogin in una nota -. In particolare, l’apertura del vessel consentirà la fuoriuscita dell’acqua che riempirà il canale reattore, fino a sommergere completamente lo stesso vessel posizionato al suo interno. Ciò permetterà di svolgere le successive operazioni di smantellamento sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza”.
Prima di “attaccare il vessel”, è stato necessario svolgere una serie di attività propedeutiche, fra cui il ripristino di tutti i sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e del circuito di allagamento del canale reattore.
L’intervento di ieri, per la sua rilevanza e complessità è stato svolto sotto la supervisione dell’Isin, Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.
La prima fase del programma di smantellamento prevede la rimozione delle attrezzature presenti nella parte superiore del vessel entro il primo trimestre 2024. A seguire Sogin avvierà i lavori di smantellamento del vessel e dei sistemi e componenti dell’edificio reattore, denominati internals.

– Foto ufficio stampa Sogin –

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Dai rifiuti energia per 2,6 milioni di famiglie

ROMA (ITALPRESS) – Sono 188 gli impianti tra inceneritori e digestione anaerobica della frazione organica e dei fanghi di depurazione presenti sul territorio italiano nel 2022, che hanno prodotto circa 7 milioni di MWh di energia, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. E’ la fotografia scattata dal “Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia” realizzato da Utilitalia e Ispra, presentato a Roma insieme all’annuale Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra.
Dallo studio emerge come il recupero di energia da rifiuti sia essenziale per il conseguimento degli obiettivi fissati dalle direttive europee sull’economia circolare. In Italia, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, si registra una carenza impiantistica e se non si inverte questa tendenza, il nostro Paese continuerà a ricorrere in maniera eccessiva allo smaltimento in discarica: attualmente ci attestiamo al 18%, mentre le direttive Ue impongono di scendere sotto al 10% entro il 2035. Aumentare la capacità di trattamento degli impianti è quindi fondamentale per chiudere il ciclo dei rifiuti, perchè la raccolta differenziata produce scarti che vanno smaltiti nella maniera ambientalmente più corretta e perchè il recupero energetico – con conseguente produzione di energia, in prevalenza rinnovabile – evita lo smaltimento in discarica.
Nel 2022 erano operativi nel nostro Paese 73 impianti di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani – 53 al Nord, 9 al Centro e 11 al Sud – che hanno trattato 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti. Nei prossimi anni saranno operativi altri 22 impianti. L’organico, con oltre 7,2 milioni di tonnellate raccolte, rappresenta il 38,3% dei rifiuti urbani che entrano nel circuito della raccolta differenziata. Per quanto riguarda invece la digestione anaerobica dei fanghi di depurazione, il rapporto ha analizzato i dati di 79 impianti operativi nel 2022: 39 al Nord, 3 al Centro e 37 al Sud.
Nel 2022 erano invece operativi 36 impianti di incenerimento così dislocati: 25 al Nord, 5 al Centro e 6 al Sud, oltre a un impianto al Sud classificato formalmente come impianto di produzione di energia, ma alimentato esclusivamente con rifiuti di origine urbana che, se incluso, ne porterebbe il numero a 37. Al loro interno sono state trattate 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti, tra rifiuti urbani indifferenziati e rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani negli impianti di Trattamento Meccanico – Biologico. Tali impianti sono ormai saturi e non si prevedono nuove aperture nei prossimi anni (se non l’impianto a servizio di Roma Capitale per una capacità complessiva di circa 600.000 tonnellate annue). Ben oltre l’80% delle scorie prodotte sono state avviate a recupero di materia, e con la revisione delle direttive europee previste nell’ambito del Pacchetto per l’economia circolare anche i metalli recuperati dalle scorie di incenerimento concorrono inoltre al raggiungimento dei target di riciclo. Per quanto riguarda invece il controllo delle emissioni in atmosfera, per diversi inceneritori i limiti applicati risultano notevolmente più stringenti rispetto a quelli determinati dalla normativa vigente, soprattutto per quanto riguarda le polveri, gli ossidi di zolfo ed il monossido di carbonio. Le emissioni degli impianti di termovalorizzazione sono peraltro poco rilevanti rispetto al totale delle emissioni in atmosfera legate al complesso delle attività civili e industriali.
Gli impianti, complessivamente, hanno prodotto circa 7 milioni di MWh, tra elettrica e termica: questa energia è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. Il 100% dell’energia prodotta dagli impianti di digestione anaerobica ed il 51% di quella prodotta dagli inceneritori, inoltre, è energia rinnovabile: contribuisce pertanto, sostituendo l’utilizzo di combustibili fossili, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti ed alla lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta inoltre di energia prodotta localmente che contribuisce a ridurre la dipendenza dall’estero.
Come emerge dal Rapporto, l’Italia ha urgentemente bisogno di nuovi impianti soprattutto di incenerimento con recupero di energia delle frazioni non riciclabili, in mancanza dei quali sarà impossibile mantenere lo smaltimento in discarica al di sotto del 10%; anche perchè nei prossimi anni il costante aumento delle percentuali di raccolta differenziata porterà anche a un inevitabile incremento degli scarti di lavorazione e dei rifiuti organici da trattare.
“Questo rapporto – spiega Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia – evidenzia come la gestione dei rifiuti sia da un lato un tema di economia circolare e, dall’altro lato, un elemento importante della transizione energetica. Quello relativo agli impianti non è solo un problema quantitativo ma soprattutto di distribuzione geografica: senza impianti non si chiude il ciclo dei rifiuti e non si potranno raggiungere i target Ue. Nei giorni scorsi, oltretutto, nelle conclusioni della Cop 28 è stata ribadita la necessità di limitare entro il 2030 le emissioni di metano e quindi lo smaltimento in discarica, che, come è noto, contribuisce in modo significativo a tali emissioni”.
“I dati del Rapporto Rifiuti dell’Ispra – sottolinea il presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta – evidenziano una percentuale di riciclaggio degli urbani pari al 49,2% e un riciclaggio totale dei rifiuti di imballaggio del 71,5%. Lo smaltimento in discarica è però ancora al 18%, quindi dovranno essere fatti ulteriori sforzi per garantire l’adeguata chiusura del ciclo di gestione. Il miglioramento della gestione dei rifiuti è individuato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come uno strumento fondamentale per l’attuazione dell’economia circolare, attraverso un rafforzamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata e l’ammodernamento del sistema impiantistico di gestione”.

– Foto xl3/Italpress –

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Rifiuti, a Pesaro via libera da febbraio alle Ecoisole informatizzate

ROMA (ITALPRESS) – Dal 5 febbraio 2024 il centro storico di Pesaro abbandonerà il sistema di raccolta differenziata porta a porta per sperimentare un nuovo modello per la gestione dei rifiuti con le isole ecologiche informatizzate. Il Comune di Pesaro in collaborazione con Marche Multiservizi ha dato vita a questo progetto con l’obiettivo di aumentare la separazione dei rifiuti e recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, per contribuire a rendere la città più bella in vista del 2024 quando Pesaro sarà capitale della cultura italiana e per pensare ad un sistema della gestione del rifiuto più sostenibile e meno impattante a livello ambientale.
“Le ecoisole informatizzate consentono di superare il sistema di raccolta porta a porta e la conseguente presenza dei sacchetti in strada grazie ad un sistema di conferimento dei rifiuti più flessibile che agevola i cittadini senza però ridurre la quantità e la qualità della raccolta differenziata – spiega Mauro Tiviroli, amministratore delegato di Marche Multiservizi -. La sperimentazione è andata bene con 170.000 conferimenti di rifiuti in un anno e tanti riscontri positivi tra i cittadini per il maggior decoro urbano ottenuto”. “In tal senso – ha proseguito – sono state molte le richieste dei residenti sui tempi di estensione del nuovo servizio anche alle altre zone del centro storico. Un investimento tecnologico importante per la nostra azienda che facciamo, di concerto con l’amministrazione comunale, con la convinzione che porterà ad un miglioramento a servizio dell’ambiente e del decoro urbano della città che, in questo modo, potrà presentarsi ancora più bella e accogliente all’appuntamento di Pesaro 2024, Capitale della cultura italiana”.

– foto ufficio stampa ItalCommunications –
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CONAI, aumentano i contributi ambientali per alluminio, carta e plastica

ROMA (ITALPRESS) – “CONAI, a seguito di una serie di rialzi dei costi legati alla raccolta dei rifiuti di imballaggio, in un quadro di generale inflazione, e alla contestuale riduzione dei ricavi della vendita di imballaggi post-consumo segnalati dai Consorzi CIAL, COMIECO e COREPLA, ha valutato lo scenario delle relative filiere di riciclo – peggiorato oltre le attese – e ha constatato la riduzione delle riserve patrimoniali dei tre Consorzi. E’ stato quindi necessario approvare la richiesta di aumento del contributo ambientale (o CAC), presentata dai suddetti consorzi, per gli imballaggi in alluminio, carta e plastica al fine di assicurare il servizio di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio”. Lo comunica CONAI, sottolineando che nell’attuale congiuntura economica gli aumenti sono stati varati tempestivamente al fine di contenerli il più possibile e di distribuirli, a partire dal 1° aprile 2024, nel resto dell’anno.
Contestualmente, grazie al consolidamento della fase di start-up del Consorzio BIOREPACK, d’intesa con quest’ultimo CONAI ha deciso una riduzione del contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica compostabile.
Nel corso del prossimo anno CONAI monitorerà periodicamente l’evoluzione dei principali fattori di difficile previsione ma che possono incidere sugli equilibri economico-finanziari dei Consorzi.
Resta inoltre confermata dal 1° gennaio 2024 la riduzione del CAC per gli imballaggi in legno da 8 euro/tonnellata a 7 euro/tonnellata, già annunciata la scorsa estate.
Il contributo per gli imballaggi in alluminio passerà da 7 euro/tonnellata a 12 euro/tonnellata.
Un aumento che è conseguenza di una progressiva riduzione dei valori dei rottami a fronte di un aumento delle quantità di rifiuti gestite da CIAL. Fattori che impattano negativamente sul bilancio del Consorzio, con effetti diretti anche sulle riserve patrimoniali, da riequilibrare per far fronte al possibile protrarsi della situazione di difficoltà del mercato dei rottami.
Il contributo base per gli imballaggi in carta passerà da 35 euro/tonnellata a 65 euro/tonnellata.
Dopo la riduzione a 5 euro/tonnellata, in vigore dal giugno 2022 a ottobre 2023, quando gli straordinari valori dei maceri avevano reso possibile questa revisione al ribasso, oggi i fattori principali dell’aumento sono: riduzione oltre le attese, iniziata nell’autunno 2022, dei valori di mercato dei maceri; aumento delle quantità di rifiuti di imballaggio gestite da COMIECO, nonostante la contrazione dell’immesso al consumo riscontrata nel 2023; necessità di riportare le riserve patrimoniali del Consorzio a un livello idoneo a garantire la continuità negli impegni di raccolta e riciclaggio. Queste riserve, infatti, per effetto della diminuzione del CAC sopra richiamata, fra la seconda metà del 2021 e il 2023 sono state progressivamente ridotte di oltre 150 milioni di euro.
Non cambiano, per il momento, i valori degli extra-CAC da applicare agli imballaggi poliaccoppiati a base carta idonei al contenimento di liquidi (20 euro/tonnellata), a quelli di tipo C (con componente cellulosica superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%, pari a 110 euro/tonnellata) e a quelli di tipo D (con componente cellulosica inferiore al 60% o non esplicitata, di 240 euro/tonnellata). Una valutazione a questo proposito è prevista nel corso del 2024, con effetti sul 2025.
Il contributo medio per gli imballaggi in plastica passerà da 294 euro/tonnellata a 398 euro/tonnellata.
Tra il 2022 e la prima parte del 2023 i valori medi del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica hanno infatti subito una significativa e graduale diminuzione per effetto della positiva situazione economica registrata dal Consorzio COREPLA a partire dal 2021; ciò ha consentito di attingere anche alle riserve patrimoniali per far fronte al fabbisogno da CAC. Il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2021 era pari a 398 euro/tonnellata, nel 2022 a 327 euro/tonnellata e nel 2023 a 294 euro/tonnellata.
Dal 1° aprile 2024 il contributo medio ritornerà dunque ai valori del 2021, data l’esigenza di ricostituire le riserve atte a garantire la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica. Queste riserve, nel corso del 2023, si sono notevolmente ridotte, anche per effetto di una diminuzione dei ricavi delle aste (cui è ragionevole guardare, per il 2024, con moderato ottimismo, dal momento che molti prevedono un’evoluzione dei valori in miglioramento) oltre che di un aumento dei costi di raccolta e selezione (che il Consorzio COREPLA ha già cercato di ottimizzare dove possibile) legati principalmente all’impatto dell’inflazione sui corrispettivi ANCI-CONAI.
Per l’anno 2024 restano confermate le nove fasce in vigore dal 2023, con valori sempre più legati ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi inclusi in ciascuna fascia.
Non subiscono aumenti le fasce A1.2 e A2, recentemente adeguate.
La fascia A1.1 passerà da 20 a 24 euro/tonnellata.
La fascia B1.1 passerà da 20 a 224 euro/tonnellata e la fascia B1.2 passerà da 20 a 233 euro/tonnellata. Due fasce che registrano gli incrementi più consistenti: hanno infatti beneficiato maggiormente, tra la seconda parte del 2022 e il 2023, della possibilità di attingere alle riserve, alle quali avevano contribuito in modo determinante per effetto dei valori straordinari delle aste.
I valori del CAC per queste fasce tornano quindi a quelli ordinari pre-2021, nonostante l’inflazione registrata nel biennio 2022/2023.
La fascia B2.1 passerà da 350 a 441 euro/tonnellata; la fascia B2.2 passerà da 477 a 589 euro/tonnellata; la fascia B2.3 passerà da 555 a 650 euro/tonnellata; la fascia C passerà da 560 a 655 euro/tonnellata.
Sempre a partire dal 1° aprile 2024, alcune tipologie di imballaggi cambieranno fascia di appartenenza.
Le vaschette in XPS passeranno dalla C alla B2.3, grazie allo sviluppo di una filiera sperimentale di riciclo promossa negli ultimi anni.
Gli imballaggi rigidi in PP con etichette coprenti in qualunque polimero, a prescindere dalla presenza o meno di perforazioni/punzonature, ora in fascia B2.2, saranno ricollocati tutti in fascia B2.1 per via di un efficientamento dei processi di selezione.
Bottiglie, barattoli e flaconi in PET opachi e/o con etichetta coprente non punzonata, oltre alle relative preforme, passeranno dalla fascia B2.3 alla B2.2, grazie al consolidamento della filiera di riciclo di questi articoli.
Il contributo per gli imballaggi in bioplastica compostabile passerà da 170 euro/tonnellata a 130 euro/tonnellata.
Una riduzione resa possibile dal contenimento dei costi operativi del Consorzio BIOREPACK e dall’utilizzo delle riserve patrimoniali generatesi in questi primi anni di attività.
Le rimodulazioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, che tornano a valori comunque inferiori a quelli del 2021.
Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà dai 70,00 euro/tonnellata a 69,00 euro/tonnellata dal 1° gennaio 2024 (come già annunciato a luglio 2023) e a 98,00 euro/tonnellata dal 1° aprile 2024.
A decorrere dal 1° aprile 2024 l’aliquota da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in euro) per i prodotti alimentari imballati passerà da 0,11% a 0,15% e per i prodotti non alimentari imballati da 0,06% a 0,08%.

– foto ufficio stampa CONAI –
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Energia, la Sicilia accelera sulle fonti rinnovabili

PALERMO (ITALPRESS) – “Il bilancio dell’iniziativa è molto positivo, abbiamo avuto una grande partecipazione delle scuole, degli ordini professionali e dalle organizzazioni di categoria. Hanno partecipato oltre 5000 persone nelle varie tappe che abbiamo fatto in giro per la Sicilia, quindi siamo molto soddisfatti di questo risultato. I temi sono ovviamente abbastanza delicati e in questo momento sono sensibili, quindi la gente ha partecipato e noi di questo siamo molto soddisfatti”. Così Roberto Sannasardo, Energy Manager della Regione Siciliana, nel corso della conferenza stampa a Palermo a conclusione della campagna di comunicazione cross-mediale “Le Energie della Sicilia”, ideata dal Dipartimento regionale e cofinanziata con le risorse del PO FESR Sicilia 2014-2020. Un viaggio che negli ultimi mesi ha coinvolto le 9 province siciliane. “Il messaggio fondamentale è che l’energia è un bene prezioso – sottolinea Sannasardo -. Quando si parla di efficienza energetica non parliamo di filosofia, ma di risorse economiche importanti. Bisogna cominciare a ragionare su come utilizzare al meglio l’energia senza rinunciare al tenore di vita che abbiamo, ma stando attenti a dei particolari atteggiamenti come ad esempio quello dello stand-by della tv. Abbiamo insistito molto su questo tema, ci consente di risparmiare energie ed evitare di avere altre emissioni da fonti fossili che in questo momento cominciano a diventare assolutamente stringenti per tutto quello che sappiamo sui cambiamenti climatici”.
I costi sono aumentati, la soluzione è quella dell’efficienza energetica che “produce comunque un risparmio in bolletta ed è immediatamente tangibile. Dopodichè è chiaro che il mercato e l’evoluzione che oggi abbiamo in Sicilia per quanto riguarda le fonti rinnovabili fanno sì che l’energia elettrica cominci a costare un pò meno e comunque avete visto che c’è un trend in discesa: sia per l’approvvigionamento diverso delle fonti energetiche che è stato fatto a livello nazionale ed europeo, sia per il fatto che si sono sviluppate moltissime fonti rinnovabili in Sicilia che ci hanno consentito di tenere con un minimo di attenzione i prezzi sotto controllo. L’amministrazione regionale sta lavorando su questo tema perchè uno dei prossimi step ai quali arriveremo è quello del cambio del sistema di fatturazione. Ciò comporterà che se in un territorio ci sono moltissime fonti rinnovabili il prezzo zonale sarà più basso e quindi ne usufruiranno sia le famiglie che le imprese”, evidenzia.
Numeri positivi per la Sicilia in tutti gli ambiti che riguardano l’energia: “In questo momento, a livello di fonti rinnovabili, siamo la quinta regione d’Italia, ma dal punto di vista dell’attrattività che oggi abbiamo, e questo lo possiamo riscontrare sul portale dell’autorizzazione di Terna, le richieste di connessioni sono fatte in Sicilia e ci portano a essere il primo mercato in Italia su questo tema sia per quanto riguarda il fotovoltaico che per quanto riguarda l’eolico”.

– foto xd6/Italpress –

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Logistica, Uracchi (DSV) “Lavoriamo per un futuro più sostenibile”

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi DSV si coniuga nel panorama nazionale come un operatore logistico molto attento ai parametri della sostenibilità. Auspichiamo un futuro più sostenibile nel nostro settore, offrendo soluzioni di logistica avanzata sia per i magazzini che per i trasporti. Tutti i giorni cerchiamo soluzioni innovative sullo stoccaggio e sull’automazione, a prescindere dal luogo e dai clienti con cui operiamo, e lavoriamo tutti giorni in modo costante per ambire a standard qualitativi e di sostenibilità sempre più stringenti”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Davide Uracchi, manager director di DSV Solution, azienda di logistica e trasporto con oltre 1.200 collaboratori e 14 aree logistiche: “Oggi DSV offre ai propri clienti soluzioni di logistica avanzate che coniugano innovazione e un occhio attento ai progetti sostenibilità. Offriamo ai nostri clienti soluzioni green per la logistica, che vanno dal controllo delle emissioni fino alla compensazione della CO2 – ha raccontato – Ci proponiamo quotidianamente di proporre soluzioni innovative verso un mercato sempre più maturo nei confronti dei concetti della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, per questo abbiamo promosso la sustainable warehouse, una serie di iniziative che coniugate tra loro possono fornire un approccio e un’attenzione sempre maggiore verso il concetto sostenibilità”.
L’ultimo progetto è quello del DSV Fulfilment Factory, il magazzino automatizzato che sorgerà fra pochi mesi a Milano: “E’ un magazzino con un forte approccio votato all’innovazione, il principale elemento distintivo del plant sarà la presenza di un autostore – ha spiegato Uracchi – Si tratta di un sistema di stoccaggio e movimentazione merce tra i più efficienti e moderni sul mercato, che permette di raggiungere standard qualitativi e produttivi di eccellenza rispetto a quelli tradizionali. Minori impieghi di spazio, di risorse, con robot che girano anche di notte e a luci spente, permettono così di raggiungere standard qualitativi e di efficienza operativa straordinari”. E sul boom dell’e-commerce: “E’ un settore che sta cambiando il footprint delle aziende del mercato logistico, oggi soluzioni come quella che adotteremo a Milano permettono ai nostri clienti di approcciarsi al mercato della logistica in modo assolutamente innovativo – ha aggiunto – Saremo il primo operatore logistico in Italia che usa questa soluzione in una logica multi-user, offriamo ai clienti la possibilità di salire a bordo del progetto senza dover fare per forza loro l’investimento”.
Infine, sulla recente partecipazione a CEO for Life per le iniziative in termini di sostenibilità: “Rispecchia assolutamente lo spirito del gruppo DSV nel mondo, che si propone di trovare in maniera sempre più challenging soluzioni logistiche innovative nel rispetto dell’ambiente. CEO for Life è una community a cui abbiamo aderito con piacere quando ci hanno proposto la partecipazione a questa bellissima iniziativa – ha concluso – Automazione per noi non significa solo tecnologia, ma coniugare efficienza e sostenibilità”.

– foto Italpress –
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McDonald’s raccoglie 13 tonnellate rifiuti in 160 tappe in tutta Italia

ROMA (ITALPRESS) – Oltre 3.200 sacchi, pari a circa 13 tonnellate di rifiuti, raccolti da più di 6.500 volontari: questi i numeri da record della terza edizione dell’iniziativa di McDonald’s “Le giornate insieme a te per l’ambiente” – il progetto dedicato alla lotta contro il littering, ossia dell’abbandono dei rifiuti nell’ambiente – che ha visto 160 tappe in tutta Italia, fra aprile e dicembre 2023.
Le attività di riqualificazione e vicinanza al territorio hanno visto all’opera i dipendenti di circa 200 ristoranti di McDonald’s, impegnati in oltre 160 tappe, insieme con più di 100 tra scuole, società sportive e associazioni locali. Quest’edizione ha visto per la prima volta anche la partecipazione di alcuni partner di McDonald’s come Coca-Cola, Havi Logistics, Ecolab, Inalca e Fresystem.
Dario Baroni, Amministratore Delegato McDonald’s Italia, ha commentato: “Sono molto orgoglioso di chiudere l’edizione 2023 di questo progetto con il raggiungimento di un altro grande traguardo. Quest’anno abbiamo superato i numeri già importanti delle edizioni precedenti, a testimonianza che McDonald’s e tutti i dipendenti condividono l’obiettivo comune di rispondere ai bisogni dei territori presso i quali operiamo, attraverso anche piccoli gesti come quello di ripulire alcune aree e spazi comuni colpiti dal fenomeno del littering. In futuro vogliamo continuare in questa direzione e siamo impegnati nel dare continuità a progetti di queste portata e capillarità, che ci permettono di fare la nostra parte e di restituire, anche solo in parte, quello che le città e le comunità locali ci danno ogni giorno”.
“Le giornate insieme a te per l’ambiente” è un’iniziativa nata nel 2021, in collaborazione con Assoambiente e Utilitalia, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del littering, ovvero l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente. Aperta a tutti i dipendenti McDonald’s e ai cittadini, ha visto negli ultimi due anni il coinvolgimento di oltre 10mila persone e la raccolta di oltre 33 tonnellate in totale fra 2021 e 2022.
Numeri che si inseriscono nel più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso dall’azienda ormai da diversi anni a partire dai suoi ristoranti in termini di packaging, raccolta differenziata e riciclo. Ne sono un esempio l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili, l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, la collaborazione con Comieco per lo sviluppo di un nuovo sistema per garantire la riciclabilità del packaging in carta e la campagna di sensibilizzazione sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti rivolta ai consumatori nei ristoranti.
Attraverso progetti speciali come “Le giornate insieme a te per l’ambiente”, McDonald’s rinnova la propria vicinanza ai territori in cui opera “con i suoi oltre 680 ristoranti e l’impegno dei 150 licenziatari, imprenditori fortemente radicati nelle comunità locali”, si legge in una nota.

– Foto ufficio stampa McDonald’s –

(ITALPRESS).