TORINO (ITALPRESS) – Riscopri, rigenera, riprogetta, riusa: questi sono gli inviti rivolti agli studenti ed alle loro famiglie che sono alla base della prima edizione del concorso “Rifiuti smarriti” che Iren e il CentroScienza onlus di Torino lanciano in occasione della Settimana Europea Riduzione Rifiuti.
Il concorso è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado e a gruppi famiglia di tutta Italia e ha l’obiettivo di sensibilizzare giovani e adulti ai temi del riuso, riciclo e riduzione dei rifiuti partendo da ciò che si trova all’interno delle proprie abitazioni. Carta, alluminio, plastica e vetro hanno percorsi di smaltimento che fanno sempre più spesso parte delle abitudini quotidiane, ma nelle nostre case c’è tanto altro.
Il focus è, infatti, su quegli oggetti che possono essere definiti “rifiuti smarriti”, perchè dimenticati in qualche angolo, ma totalmente inutilizzati. Pensiamo alla lampada non più funzionante, al videogioco con cui abbiamo smesso di giocare mesi fa o al maglione che non indossiamo più. Questa volta, però, non si punta tanto sulla creatività artistica, quanto sulla capacità di ripensare l’oggetto anche per utilizzi pratici diversi o per spiegare come lo stesso è nato e che impatto ha sull’ambiente.
Rigenerare un oggetto, permette infatti di scoprire leggi della fisica e della chimica e nel contempo approfondire queste tematiche con esempi pratici e concreti.
Il concorso diventa quindi un “percorso di consapevolezza” ed una opportunità per cambiare l’approccio con quello che acquistiamo e quello che invece intendiamo gettare. I partecipanti dovranno quindi raccontare tutto il percorso, avvalendosi di foto, disegni e immagini, per presentare il prodotto finale. Il concorso partirà il 15 gennaio 2021 per concludersi con le premiazioni il 5 giugno 2021 in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Quattro le categorie che verranno premiate: Premio Riciclo (alla migliore idea di riciclo e riutilizzo), Premio Science Fair (alla migliore spiegazione scientifica), Premio Exibit (alla migliore creatività scientifica) e Premio Speciale (alla idea più bizzarra).
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Iren, al via concorso “Rifiuti smarriti” dedicato al riciclo
La sfida della riconversione ecologica parte dalle rinnovabili
ROMA (ITALPRESS) – Il 78% degli italiani pensa che il futuro è nelle rinnovabili, oltre il 90% è preoccupato dal cambiamento climatico, il 68% ritiene che l’aria inquinata aumenti diffusione e letalità del Covid-19. E’ quanto emerge dal 18° Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy” dal titolo “Economia, salute, ambiente o viceversa? Innovazione e rinnovabili per la salute del Pianeta e dell’Umanità”. L’evento è promosso da Fondazione UniVerde, Noto Sondaggi e Società Geografica Italiana Onlus, in collaborazione con Citera – Centro di Ricerca Interdisciplinare Territorio Edilizia Restauro Ambiente della Sapienza Università di Roma. “Adesso siamo in una fase di ripresa dell’interesse sulle rinnovabili, si è compreso che c’è la necessità di una transizione energetica più veloce possibile”, ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde. “Le rinnovabili sono il futuro e il cambiamento climatico è sempre più la prima emergenza percepita, persino di fronte alla pandemia e ai notevoli problemi economici. Un numero sempre maggiore di cittadini chiede incentivi alle rinnovabili e alla transizione energetica”, ha aggiunto.
I dati del Rapporto, presentati da Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, attestano ancora una volta il grande favore degli italiani verso le energie rinnovabili: ben l’85% degli intervistati ritiene che il Paese, pensando al futuro, dovrebbe puntare sul solare, il 63% sull’eolico e si attestano solo intorno al 5% i sostenitori del nucleare, mentre scendono al 4% quelli dei combustibili fossili (- 1% rispetto alla precedente rilevazione). Il 78% degli italiani è certo che il mercato dell’energia del futuro andrà verso le rinnovabili (+ 6%).
“Il rapporto conferma ulteriormente e ci dà un quadro chiaro sulla diffusissima sensibilità sulle rinnovabili alla quale non risponde un’adeguata risposta politica. Siamo giunti a un punto in cui l’accelerazione si rende necessaria alla luce delle decisioni europee, l’obiettivo della riduzione delle emissioni al 55% lo dobbiamo raggiungere davvero, c’è molta strada da fare. Tra i problemi ci sono i tempi per le autorizzazione per gli impianti”, ha spiegato Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente.
Per Alessandra Todde, sottosegretario allo Sviluppo Economico, “si deve ragionare in un’ottica di sistema, non solo sugli impianti di rinnovabili che devono essere istallati nel nostro paese, ma siamo ben lontani da una pianificazione che possa rendere più veloce l’iter di questi impianti. La cosa che registro anche dal rapporto è che il sentimento e la consapevolezza degli italiani rispetto a queste tematiche è molto cambiato, sono molto sensibili alla transazione energetica”.
In questa edizione, il Rapporto include il focus “Rinnovabili sostenibili, efficienza energetica ed ecobonus. Cambiamenti climatici e pandemie”. In tema di efficienza energetica, il 63% degli italiani ha sentito parlare del Super Ecobonus del 110% per incentivare l’efficienza energetica e si dichiara interessato.
Il 68% lo giudica una iniziativa positiva che può migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile. Sulla questione dei cambiamenti climatici, il 93% degli intervistati ne è preoccupato (+ 4% rispetto alla precedente rilevazione). Per l’82%, inoltre, si sta facendo poco per contenere l’aumento delle temperature
entro i 2 gradi.
“Affrontare il tema dell’energia significa entrare nel cuore del sistema economico del Paese, il passaggio alle fonti rinnovabili implica un cambiamento sostanziale e la posta in gioco è altissima, si tratta di scrivere una nuova pagina per la storia dell’umanità”, ha commentato Tiziana Banini, consigliere direttivo Società Geografica Italiana Onlus. Per Livio De Santoli, prorettore alle Politiche Energetiche dell’Università Sapienza, “si va verso una discesa verso una decarbonizzazione completa, ma il 2050 è troppo tardi, nel 2030 noi dobbiamo raggiungere dei target sulle rinnovabili molto sfidanti”.
In tempi di pandemia è emerso più che mai come i temi ambientali siano legati a quelli della salute, come ha ricordato Alessandro Miani, presidente Società Italiana di Medicina Ambientale – Sima: “ci siamo dedicati alla ricerca scientifica che si è concentrata sul perchè il virus colpiva di più in aree più inquinate d’Italia, in certe condizioni di concentrazioni di polvere nell’aria, molto importanti, con una circolazione importante del virus e una stabilità atmosferica. Tutti i nostri studi evidenziano come diventa imprescindibile una rapida transizione energetica, il 2050 è troppo in là, dobbiamo fare prima”.
Tra le curiosità, la percezione degli italiani del Covid-19 in rapporto ai temi ambientali: per il 68% degli italiani, l’aria inquinata aumenta la diffusione del virus e danneggia l’apparato respiratorio, aumentando la letalità delle polmoniti causate dal virus. Il 58% giudica valida l’ipotesi che l’origine del Covid sia da attribuire alla sovrappopolazione e alla scarsa igiene. Mentre per il 43% il virus proviene da habitat e animali selvatici danneggiati da attività invasive. Riccardo Toto, direttore generale Renexia, invita a considerare “le energie rinnovabili e sostenibili come il futuro. Noi siamo focalizzati nel costruire impianti in grado di dare energia totalmente verde ed economicamente sostenibile, promuovendo una vera e propria green economy”. Infine, per Angelo Consoli presidente Cetri-Tires, “Per fare una transizione energetica è impossibile non ricorrere all’idrogeno”.
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Innovazione per gestione sostenibile dei rifiuti radioattivi
ROMA (ITALPRESS) – Il ruolo dell’innovazione per una gestione sostenibile dei rifiuti radioattivi. E’ questo il tema del webinar promosso da Sogin in occasione della dodicesima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Nel corso dell’incontro sono state presentate alcune soluzioni per minimizzare i volumi dei rifiuti radioattivi adottate da Sogin con particolare riferimento ad “Aigor”, Applicativo Informatico di Gestione Oggetti Radioattivi, il sistema integrato con blockchain che ha l’obiettivo di portare, attraverso l’ottimizzazione dei processi di gestione, un’ulteriore riduzione del volume dei rifiuti prodotti dalle attività di smantellamento degli impianti nucleari. Nell’ottica di una “policy complessiva di miglioramento delle performance ambientali”, l’obiettivo è “minimizzare il più possibile i quantitativi che andranno gestiti come rifiuti radioattivi o materiale da discarica”, ha spiegato Flaviano Bruno, responsabile Rifiuti radioattivi e Materie nucleari di Sogin. Del materiale derivato dallo smantellamento degli impianti, “circa il 90% – ha evidenziato Bruno – è materiale che può essere inviato a riciclo, circa 5% è l’effettivo materiale radioattivo e il 5-6% è invece il materiale che andrà in discarica”. Bruno ha spiegato come “è nato il progetto Aigor che ha come obiettivo essere un unico centro di raccolta delle informazioni di tutti gli oggetti radioattivi gestiti da Sogin a livello nazionale”. “L’obiettivo finale – ha aggiunto – è permettere un’ottimizzazione complessiva dei processi e una riduzione dei rifiuti generati”. “Veniamo da una situazione pandemica molto particolare – ha detto Eleonora Faina, direttore generale Anitec-Assinform di Confindustria -, c’è stata una sensibilizzazione forte verso le priorità per uscire dall’emergenza e vediamo come il digitale e la riorganizzazione di spazi, processi di luoghi di lavoro e non solo siano diventati una priorità per le imprese”. “Il mercato digitale sta reagendo alla crisi”, ha aggiunto evidenziando che “il digitale nella peggiore delle ipotesi perderà 2% o 3% rispetto all’anno scorso”.
“Per la realizzazione di questo progetto Sogin e Infoedge Technology hanno intrapreso – ha affermato Francesco Lamaro, project manager di Infoedge Technology – un percorso di collaborazione armonico e condiviso. Le innovazioni portate – ha sottolineato – rappresentano un notevole passo avanti verso una gestione innovativa, sicura e trasparente dei rifiuti radioattivi e dei relativi processi”. “Il problema di gestione di rifiuti radioattivi copre diversi ambiti”, ha precisato Federica Pancotti, responsabile Innovazione tecnologica di Sogin. “I rifiuti – ha continuato – devono essere gestiti sin dalla fase di produzione tenendo conto di tutte le successive fasi di trattamento, stoccaggio e smaltimento”. Per Pancotti c’è “un divario tecnologico che ad oggi impedisce di potere trattare e condizionare alcune tipologie di rifiuto. Questo divario può essere colmato attraverso attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione”, ha detto evidenziando che va anche “incentivata la condivisione delle esperienze tra i paesi”.
Secondo Marco Farina, project manager Valutazione e sviluppo progetti di A2A Ambiente, “l’innovazione è un elemento fondamentale per lo sviluppo industriale, anche in un settore che potrebbe sembrare consolidato come il trattamento dei rifiuti. I rifiuti – ha aggiunto – non sono più materiali di cui liberarsi ma risorse”. “Abbiamo l’imperativo – ha commentato Enrico Zio, consigliere di amministrazione di Sogin e docente al Politecnico di Milano – di salvaguardare l’umanità e la natura, per questo il nostro sviluppo deve essere sostenibile fino alla gestione dei rifiuti. Credo che in questo senso debbano apprezzarsi gli sforzi di innovazione”.
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Conai premia progetti di eco-design che riducono impatti su ambiente
MILANO (ITALPRESS) – Box in polietilene espanso riutilizzabili al termine di ogni ciclo d’utilizzo, che sostituiscono il pluriball. Pack che permettono di ridurre peso e ingombro degli imballaggi secondari, consentendo anche di riempire meglio i camion per il trasporto. Film estensibili più sottili che usano almeno il 60% di materia riciclata. E imballaggi e-commerce dal volume ridotto al minimo, taylor-made per ogni singolo prodotto da spedire.
Sono le quattro innovazioni sostenibili che hanno vinto l’edizione 2020 del Bando Conai per l’eco-design, promosso dal Consorzio Nazionale Imballaggi per premiare le aziende che hanno rivisto i loro pack riducendone l’impatto ambientale.
A contendersi il montepremi di 500.000 euro un totale di 289 casi presentati e 160 ammessi, segnalati per la loro portata innovativa. La “palma” per l’innovazione circolare è stata assegnata a quattro aziende che hanno brillato nell’utilizzo di quattro leve della sostenibilità: quella del riutilizzo, quella della facilitazione delle attività di riciclo, quella dell’uso di materia riciclata e quella delle nuove applicazioni per l’e-commerce. Luceconcept vince il premio innovazione circolare riutilizzo per aver creato un nuovo imballaggio costituito da una box in polietilene espanso a bassa densità con cento fori per il posizionamento di cento moduli Led. Duracell Italy sale sul podio per la facilitazione delle attività di riciclo. Ha modificato l’imballaggio primario delle pile Duracell Plus AA 6 count eliminando la valva in plastica per una soluzione 100% cartoncino. Hipac trionfa invece nella categoria dell’utilizzo di materiale riciclato grazie a un nuovo film estensibile tecnico e innovativo che usa almeno il 60% di materia prima seconda e che nonostante questo ne riduce lo spessore. Eliminata anche l’anima in cartone dei rotoli. E’ Geox invece a ricevere il premio per le applicazioni e-commerce. L’azienda ha sviluppato un algoritmo che ottimizza la scelta degli imballaggi, permettendo di optare per quello più idoneo per ogni singolo prodotto che deve essere spedito. “I modelli di business del futuro non possono non passare dalla prevenzione, se vogliono essere sostenibili”, afferma il presidente Conai Luca Ruini. “Nella fase di progettazione di un imballaggio si definisce infatti la maggior parte degli impatti che questo avrà sull’ambiente. Per questo – aggiunge – continuiamo a promuovere l’eco-design degli imballaggi con il nostro bando: l’innovazione green aumenta il valore dei pack nel ridurne gli effetti sull’ecosistema. Si tratta di una filosofia e di un modo di fare impresa che negli anni si rivelerà sempre più premiante e sempre più seguito. Non possiamo che esserne orgogliosi, anche nel vedere come, pur in un anno così difficile, le aziende italiane non si siano tirate indietro, candidando quasi il 20% dei casi in più rispetto al 2019”, conclude.
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G20, Conte “Costruiremo una leadership per abbattere le emissioni”
ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo bisogno di una nuova visione per il mondo di domani, e non c’è dubbio che i giovani avranno il diritto di dare un contributo decisivo”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel suo intervento al G20 in videoconferenza.
“Con la presidenza del G20 l’Italia si concentrerà sul cambiamento climatico – ha aggiunto Conte -, per arrivare a un futuro senza utilizzo di carbonio, per anticipare questa transizione c’è l’urgenza assoluta di abbattere le emissioni. Noi cercheremo di promuovere lo sviluppo di tecnologie efficienti, con la modernizzazione dei nostri centri urbani, per creare un futuro sostenibile. Come G20 dobbiamo costruire una leadership perchè questo sia una realtà”.
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San Marino plastic free, inaugurato il progetto scuole
SAN MARINO (ITALPRESS) – Grazie al lavoro del Tavolo dello Sviluppo Sostenibile, dell’AASS, l’Associazione Studentesca e i ragazzi di Fridays For Future, da oggi gli studenti delle scuole secondarie superiori potranno usufruire di 6 erogatori d’acqua di rete a Km0, eliminando la plastica monouso.
Si chiama “Progetto Scuole: San Marino Plastic Free” ed è uno dei primi passi concreti verso l’eliminazione della plastica monouso, che la Repubblica di San Marino punta a raggiungere entro giugno del prossimo anno.
A partire da questa mattina, tutti gli studenti dei licei delle scuole superiori potranno usufruire di 6 erogatori d’acqua di rete a Km0, eliminando dall’intero plesso scolastico di Città la bottiglietta di plastica monouso. Questo primo passaggio, reso possibile dal lavoro congiunto di Segreteria di Stato al Territorio e all’Ambiente, Azienda Autonoma di Stato per i Servizi e Dipartimento Prevenzione nell’ambito del Tavolo per lo Sviluppo Sostenibile, su istanze presentate dall’Associazione Studentesca Sammarinese e dai ragazzi di Fridays For Future, verrà esteso nei prossimi mesi a tutte le scuole elementari, medie e professionali. Un’azione che coinvolgerà oltre 3160 studenti e 450 docenti.
All’inaugurazione di questa mattina erano presenti i Segretari di Stato Stefano Canti e Teodoro Lonfernini, il Direttore del Dipartimento Istruzione Laura Gobbi, il Direttore e il Presidente di AASS Raoul Chiaruzzi e Francesco Raffaeli, il Dirigente Scolastico delle Scuole Superiori di San Marino Giacomo Esposito, oltre che una rappresentanza proprio dell’Associazione Studentesca e dei ragazzi del movimento Fridays For Future.
“Voglio sottolineare – ha commentato il Preside dell’Istituto – come oggi siano stati gli studenti ad aver insegnato qualcosa a noi, all’interno della loro scuola”.
Gli erogatori sono stati progettati dalla Società sammarinese La Tecnica SRL, affiliata del gruppo Adriatica Acque. Gli erogatori sono nati dalla volontà di fornire acqua a km 0 e controllata agli studenti, la loro forma è stata studiata per obbligare l’utilizzatore ad avere un contenitore per prelevare acqua, evitando di bere a “canna” e preservando eventuali comportamenti che metterebbero a rischio l’igiene dell’impianto. Ogni erogatore è composto da un filtro a carboni attivi e da due lampade UVC led a tutela del circuito idrico, con l’erogazione di acqua tarata per permettere di sfruttare al massimo la capacità battericida dei led.
Stefano Canti (Segretario di Stato al Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura, la Protezione Civile e i rapporti con AASLP): “Questo è solo il primo progetto di un disegno ben più grande, che mira a rendere il nostro Paese all’avanguardia nella lotta all’inquinamento e nel raggiungere uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Questo primo rilevante risultato è frutto del lavoro coordinato dall’Ing. Giuliana Barulli nell’ambito del Tavolo per lo Sviluppo Sostenibile che abbiamo istituito fin dall’inizio di questa legislatura ed attraverso il quale contiamo di ottenere ben presto altri importanti risultati”.
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Engie Green Friday, migliora la sensibilità ambientale degli italiani
MILANO (ITALPRESS) – “Più per meno CO2”, ovvero dobbiamo agire, tutti insieme, per invertire la rotta, ridurre le CO2, fermare il surriscaldamento globale e migliorare la qualità della vita nelle nostre città.
Questo il tema centrale dell’Engie Green Friday dello scorso anno. Un anno dopo, e con la pandemia in corso, questo intento non ha perso valore, anzi. Lo studio Euromedia Research commissionato da Engie Italia ha indagato se e come l’emergenza Covid-19 ha cambiato percepito e sensibilità di cittadini e aziende rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali.
Un dibattito tra esperti, opinion leader e scienziati per affrontare una doppia sfida: ambientale e sociale.
Lo studio Euromedia evidenzia una maggiore presa di coscienza rispetto alla sostenibilità da parte di cittadini: ben il 68% ha infatti dichiarato di aver modificato i propri comportamenti, cercando di ridurre le proprie emissioni inquinanti, dopo l’arrivo della pandemia. Un incremento del +12,4% rispetto ai riscontri ricevuti un anno fa, prima del Covid. Il 40% delle aziende (soprattutto nel manifatturiero), nonostante l’impatto economico dovuto all’emergenza, ha continuato nei propri programmi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica, dato rilevato su un campione (43%) che aveva intrapreso una green roadmap pre pandemia. Il 48% delle Aziende, inoltre, è consapevole che i cambiamenti climatici influenzeranno significativamente la propria attività e il proprio settore nei prossimi 5 anni.
“Il modo con cui il Covid-19 ha stravolto le nostre vite e abitudini ha evidentemente portato una riflessione collettiva sulla fragilità dell’uomo e del pianeta e sull’importanza delle nostre scelte – sottolinea Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research – a seguito della pandemia le persone sono più consapevoli dell’impatto negativo delle attività dell’uomo sull’ambiente, e quasi la totalità degli italiani (92,7%) ha deciso di modificare in modo virtuoso i propri comportamenti”.
“Dieci mesi fa la più grande sfida di fronte all’umanità era la stessa di oggi: contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare il pianeta. Vedevamo però le cose con occhi diversi, sembravano problemi molto più lontani di quanto non lo fossero davvero – afferma Barbara Gallavotti, Biologa e autrice -. L’emergenza del Covid ci ha fatto toccare con mano quanto la nostra specie continui ad essere fragile, ma ci ha anche costretti a sperimentare soluzioni che avremmo detto quasi impraticabili, ci ha dimostrato quanto rapidamente possono cambiare le nostre abitudini, e non ultimo ha messo in luce l’importanza di discutere dei temi di scienza sulla base di informazioni corrette”.
Dalle risposte emergono, quindi, le azioni concrete adottate dai cittadini e aziende per ridurre l’impatto sul pianeta. Le più diffuse: per il 30% degli intervistati la scelta di prodotti ecosostenibili (km zero, marchi che garantiscono il rispetto dell’ambiente), per il 29% interventi in casa volti a una maggiore efficienza energetica (infissi, cappotto termico, sostituzione caldaia, termostato intelligente) e infine la scelta di mezzi di trasporto non inquinanti (come bici, mezzi elettrici o pubblici) per il 24% degli intervistati. Vi è anche un 9% che ha installato pannelli fotovoltaici e un 7% che sceglie un fornitore di energia che garantisca la produzione da fonti rinnovabili.
La leva principale, però, nonostante il maggiore interesse per la sostenibilità sia lato cittadini che aziende, rimane l’aspetto economico. Le aziende chiedono infatti in maggioranza contributi a fondo perduto (33,5%) e sgravi fiscali (22%), seguiti (19%) da incentivi statali e un quadro normativo più chiaro.
Anche i cittadini sono più propensi ad agire se possono mettere in campo azioni a costo zero o che prevedano un risparmio o un incentivo. Per la maggior parte degli intervistati, infatti, fare scelte sostenibili comporta costi maggiori: ad esempio, seppure nella realtà non sia così, per più della metà degli intervistati (52,8%) costa di più scegliere energia proveniente da fonti rinnovabili.
Un altro aspetto che la pandemia ha reso evidente e sul quale ha portato una forte accelerazione è certamente l’adozione di tecnologie digitali, divenute in molti casi improvvisamente indispensabili per permettere la continuità aziendale. Del ruolo fondamentale delle tecnologie digitali per una maggiore sostenibilità sono convinte il 69,2% delle aziende (con una quota maggiore, al 72,2% se guardiamo al solo settore dei servizi). Il digitale è considerato ancora più importante per il monitoraggio delle attività in ottica di rispetto dell’ambiente (79%, che raggiunge l’81,3% nei servizi).
“Le città sono i principali motori della nostra aggressione all’ambiente – dichiara Stefano Mancuso, botanico, accademico e saggista -. Attualmente intorno al 70% del consumo globale di energia e oltre il 75% del consumo mondiale di risorse naturali sono a carico dei centri urbani, i quali producono il 75% delle emissioni di carbonio e il 70% dei rifiuti. Abbiamo urgente necessità di cambiare la nostra idea di città e questa pandemia è un’opportunità per ripensare la convivenza con la natura. Dobbiamo puntare a una smart city che in realtà sarà una città giungla, intesa non come un luogo pericoloso, al contrario: un luogo partecipe dell’ambiente naturale che, consapevolmente e attraverso gli alberi, contribuisce a trasformare i nostri centri urbani altamente tecnologizzati e connessi in una nicchia ecologica duratura”.
Secondo il parere degli intervistati il maggior potere nel rallentare il riscaldamento globale è in mano a istituzioni e aziende. I cittadini vedono la possibilità di un cambiamento a favore della sostenibilità grazie all’intervento del Governo (41%), istituzioni locali (25%) e aziende (15%). Significativo come solo l’8% ritenga che la pubblica istruzione possa avere un ruolo importante in questo senso.
“Già nel Piano Strategico triennale per la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia – spiega il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – è stata individuata la sostenibilità ambientale come uno degli ambiti principali che incidono sullo sviluppo del nostro territorio. Tema trattato anche nella recente consultazione pubblica sulla prossima Strategia di Specializzazione Intelligente svolta sulla Piattaforma Open Innovation, a cui hanno partecipato oltre 650 soggetti. Ne è emerso che, negli ambiti trattati, la sostenibilità ambientale è considerata tra i primi fabbisogni in termini di innovazione che diventeranno prioritari nel periodo post Covid e post emergenza – ha aggiunto il Vicepresidente – Con le nostre politiche regionali ci stiamo sempre più muovendo verso un modello di innovazione responsabile anche attraverso misure come la nostra recente Call Hub per la Ricerca e l’innovazione, che vede finanziati 8 progetti nell’ambito della sostenibilità che intervengono su numerosi problemi ambientali che coinvolgono il mondo occidentale”, ha concluso Sala.
“Ogni anno noi di ENGIE realizziamo un evento che ha l’obiettivo di sollevare e alimentare la riflessione sulla riduzione delle emissioni di CO2 e più in generale sulla sostenibilità – sottolinea Damien Terouanne, CEO di ENGIE Italia -. In questo anno difficile, la sostenibilità rimarca la sua centralità. Lo confermano: i risultati della ricerca da noi commissionata a Euromedia, la destinazione del 37% del Recovery Fund a investimenti green e Il Green New Deal europeo che punta a elevare il proprio impegno di riduzione dei gas serra almeno al 55% entro il 2030. L’ambizione di ENGIE – prosegue Damien Tèrouanne – è accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral. Ritengo che l’attuale momento storico ed economico evidenzi chiaramente come la transizione energetica sia una scelta obbligata e urgente. E’ necessario quindi ripensare al nostro sviluppo futuro: uno sviluppo più resiliente, durevole e sostenibile. Raggiungeremo l’obiettivo solo grazie alla combinazione di tutti gli sforzi: globali, dei singoli paesi, ma anche delle citta, delle aziende così come a livello residenzialè.
A moderare l’Engie Green Friday Forum Tessa Gelisio, esempio di cittadino attivo che agisce con consapevolezza per la diffusione dell’educazione ambientale. Gelisio è Presidente della Onlus ForPlanet.
Nell’ambito dell’Engie Green Friday, un ulteriore iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione sui temi della sostenibilità è stata lanciata da Engie: la campagna social “Quattro campioni dello sport su Tik Tok contro il cambiamento climatico”. I nuotatori Marco Orsi e Arianna Talamona, la kitesurfer Francesca Bagnoli e il mountain runner Francesco Puppi, a partire dal 20 novembre, informeranno i giovanissimi attraverso la loro piattaforma social di riferimento Tik Tok creando contenuti video sui propri canali. Questi quattro atleti in qualità di Engie Planet Ambassador, con il loro impegno, incarnano i valori dello sport naturalmente connessi con la sostenibilità, il benessere, la natura, il rispetto e la visione. Essi sono stati scelti per raggiungere e sensibilizzare la GenZ attraverso una piattaforma estremamente efficacie per raggiungere coloro che del futuro del pianeta ne trarranno maggior beneficio.
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Repubblica di San Marino celebra prima Giornata Nazionale dell’Albero
SAN MARINO (ITALPRESS) – Il 21 novembre si celebrerà per la prima volta, sia in territorio italiano che sammarinese, la giornata nazionale dell’albero, istituita per sensibilizzare la popolazione sull’importanza del patrimonio arboreo, ricordando il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste nel ciclo di vita del nostro pianeta.
La giornata prevede numerose iniziative concrete volte alla riqualificazione del verde urbano e alla valorizzazione degli spazi pubblici, come la messa a dimora di nuovi alberi. La Segreteria di Stato al Territorio e all’Ambiente, in collaborazione con la Segreteria di Stato all’Istruzione e la Cultura, con il contributo del Servizio Verde Pubblico dell’UGRAA, ha così scelto di avviare una importante serie di piantumazioni presso i plessi scolastici del territorio sammarinese.
In particolare, alle ore 10:30 del 20 novembre, presso la Sala Polivalente di Murata sarà predisposta una simbolica piantumazione, alla quale prenderanno parte i bimbi della scuola dell’infanzia di Murata alla presenza dei Segretari di Stato Stefano Canti e Andrea Belluzzi.
Stefano Canti (Segretario di Stato al Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura, la Protezione Civile e i rapporti con AASLP): “Piantare alberi è la più importante strategia ambientale per avere aria pulita nei nostri Castelli, contrastare le ondate di calore e compensare le emissioni di CO2. Celebriamo questa giornata tramite questa iniziativa con l’obiettivo di implementarla ulteriormente sul nostro territorio. A tal proposito, invitiamo anche i cittadini e le imprese a unirsi a questo progetto”.
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