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Pecoraro Scanio “Capri più pulita, ora Area Marina Protetta”

CAPRI (ITALPRESS) – Domani pomeriggio, il cavo che porterà elettricità da Sorrento a Capri segnerà il passaggio decisivo per il definitivo superamento della vecchia centrale elettrica inquinante sull’isola.
“Ricordo quando l’allora sindaco di Capri Ciro Lembo, oggi Vicesindaco, mi scrisse nell’estate 2007. Dopo poche settimane inviai il Dottore Spitaleri della Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente per riconoscere ufficialmente che quell’impianto era inquinante e per avviare un’azione che negli anni, superando tanti ostacoli, ha portato a liberare l’Isola Blu da quella struttura” dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e già ministro dell’Ambiente,
“I miei auguri all’attuale Sindaco Marino Lembo, alla Giunta e a tutta la città per questo momento importante. Auspico che la prossima vittoria sia l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Capri che sostengo da tanti anni insieme a Marevivo” rilancia il Presidente della Fondazione UniVerde.
“Spero che il Presidente Conte possa impegnarsi per una Capri sempre più ecologica come simbolo di un’Italia che davvero punta sul Green New Deal, a partire dall’Area Marina Protetta” conclude Pecoraro Scanio.
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Agricoltura, per Wwf al top tra le cause di perdita di natura in Europa

ROMA (ITALPRESS) – Al livello globale la perdita di natura è in gran parte legata ai regimi alimentari e scelte di consumo, come evidenziato dal report Wwf “Invertire la rotta: il potere delle “diete amiche del Pianeta”. In Europa e in Italia la minaccia principale per la biodiversità è l’agricoltura, a causa dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, della semplificazione degli agroecosistemi e dell’abbandono delle pratiche tradizionali.
Tra i principali imputati, i pesticidi: il loro danno sulla biodiversità, così come quello che riguarda la nostra salute, ha anche un forte impatto economico. Uno studio Usa del 2014, ha valutato in 284 milioni di dollari l’anno il solo danno diretto legato alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori. Lo sterminio di altri insetti e dei parassiti predatori naturali degli insetti e degli organismi dannosi costa, invece, complessivamente, 520 milioni di dollari l’anno, considerando anche la spesa del ricorso aggiuntivo a trattamenti fitosanitari. E ancora: 1,5 miliardi di dollari l’anno vanno in fumo per le perdite nei raccolti legate all’accresciuta resistenza ai pesticidi, compresi i costi aggiuntivi connessi al maggior impiego di fitofarmaci. Gli insetticidi influenzano direttamente la biodiversità e inoltre, colpendo i principali impollinatori, hanno effetti indiretti sulla biodiversità delle specie vegetali. Uno studio condotto in Germania e pubblicato su Plos One, ha misurato la biomassa degli insetti alati, fondamentali per l’impollinazione, in 63 riserve naturali lungo un arco di 27 anni e ha evidenziato un declino complessivo del 76% (con picchi fino all’82% nella stagione medio-estiva quando la loro presenza è maggiore). L’analisi rileva come tale declino, indipendente dalla tipologia di habitat, non possa essere spiegato da cambiamenti meteorologici, nè dalla distruzione dell’habitat. Gli autori concludono che l’intensificazione delle pratiche agricole insostenibili, incluso l’utilizzo di pesticidi, è la causa più probabile di tale collasso della biomassa degli insetti.
Secondo il Wwf cambiare il sistema agricolo è possibile con due azioni principali: puntare sull’agricoltura biologica per arrivare al 2030 in Italia con almeno il 40% della superficie agricola totale (oggi siamo solo al 15,8%), tutelando così la biodiversità e la salute umana; ridurre i sussidi perversi elargiti dall’Unione europea trasformandoli in contributi virtuosi in grado di promuovere una vera transizione ecologica della nostra agricoltura. In questo modo sarebbe possibile passare dalle operazioni unicamente di greenwashing – dove la sostenibilità è dichiarata ma non praticata nei campi – ad un’agricoltura sana per l’uomo e per il Pianeta.
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Ecoforum sui rifiuti, Conai “Italia terzo Paese in Ue per riciclo”

PALERMO (ITALPRESS) – Rappresentanti istituzionali, mondo dell’impresa ed esperti che si aprono ad un confronto sulle proposte in campo e sulle soluzioni anche industriali per la gestione sostenibile dei rifiuti. Questo l’obiettivo, insieme alla nuova sfida delle direttive europee dell’Economica Circolare, al centro del 3° EcoForum Regionale sui Rifiuti e sull’Economia Circolare, che chiude la 2^ edizione di “Sicilia Munnizza Free”, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dei rifiuti. Tra le società partecipanti anche Conai, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti di imballaggio: “Mi fa piacere confermare l’impegno di Conai che soprattutto in questo periodo di difficoltà ha garantito in tutto il paese i conferimenti dei rifiuti di imballaggio – ha affermato Walter Facciotto, direttore generale di Conai, collegato in streaming -. Questo ha consentito di non bloccare la raccolta e gettare al vento lo sforzo che è stato fatto in questi anni. L’impegno con Legambiente è un impegno di moti anni, insieme abbiamo fatto tanta strada raggiungendo dei risultati eclatanti se ci ricordiamo da dove siamo partiti. Per la Sicilia il nostro impegno viene riconfermato, tra l’altro con le nuove direttive credo ci saranno delle opportunità che spero che il governo nazionale vorrà accogliere per migliorare raccolta e riciclo”.
“Sosteniamo questa iniziativa perchè riteniamo che la collaborazione con le amministrazioni locali e Legambiente sia la strada giusta per creare consapevolezza sugli strumenti che hanno i comuni per fare una buona raccolta dei rifiuti e per quello che ci riguarda dei rifiuti di imballaggio”, ha spiegato Fabio Costarella, Responsabile progetti Speciali territoriali Conai, che si è poi soffermato sui livelli nazionali per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio “abbiamo raggiunto e superato gli obiettivi indicati dalle direttive europee e dall’ordinamento nazionale. Siamo il terzo paese in Europa per quanto concerne la performance di riciclo”.
Costarella, presente ai Cantieri Culturali della Zisa, dove si è svolto l’incontro, ha poi proseguito parlando delle differenze di percentuali tra nord-centro-sud: “Supportiamo naturalmente con Anci tutte le amministrazioni che intendono fare un percorso virtuoso. La Sicilia? Negli ultimi anni grazie ad un percorso abbiamo imboccato la strada giusta – ha sottolineato Costarella -. La crescita non è costante, ma addirittura per alcuni materiali di imballaggio supera il 35%. Logicamente mancano le grandi città però su questo si sta lavorando con alacrità con la Regione Siciliana, con la quale abbiamo siglato un accordo che partirà a breve, dove saranno messe a disposizione delle risorse per investimenti. Conai, quindi sarà presente in questa fase di sviluppo ulteriore”.
Un progetto che può far compiere un ulteriore sprint alla raccolta, come ha puntualizzato Mario Emanuele Alvano, Segretario generale Anci Sicilia: “Solo puntando in alto e segnalando le criticità si può fare tutti insieme un passo in avanti. Sappiamo che ci sono difficoltà nelle grandi aree. E’ necessario un sforzo unito anche con tutte le istituzioni”. Dello stesso avviso anche Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “Il nostro obiettivo è importante e coraggioso, alcune volte anche da soli lo abbiamo portato avanti con serietà e con impegno limpido e cristallino. Siamo convinti di poter proseguire, riuscendo a raggiungere livelli ancora più alti”.
Durante i lavori premi per i Comuni Ricicloni Rifiuti Free, ovvero quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento.
“I buoni risultati raggiunti in diversi comuni siciliani, seppur con tutti i limiti e le criticità che abbiamo e continuiamo a segnalare – ha spiegato Tommaso Castronovo coordinatore del Progetto ‘Sicilia Munnizza Freè – sono comunque il segnale che qualcosa sta comunque cambiando. Magari non proprio come avremmo voluto: la differenziata è quasi al 40%, ma la qualità è ancora insufficiente, sono centinaia i comuni che hanno raggiunto gli obiettivi di legge del 65% ma ancora le 3 città metropolitane sono sotto il 20%. Si stanno progettando nuovi impianti di compostaggio ma quelli attualmente in esercizio sono stati progettati male e gestiti ancora peggio, e comunque del tutto insufficienti per le esigenze attuali e future. C’è quindi ancora molto da fare e, soprattutto, farlo ancora meglio adesso che si apre la sfida dell’economia circolare anche nella nostra regione”.
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Eni, licenza per lo stoccaggio dell’anidride carbonica in UK

LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – L’Autorità britannica per il petrolio e il gas (Oil and Gas Authority – OGA) ha annunciato di aver assegnato a Eni la licenza per la realizzazione del progetto di stoccaggio di anidride carbonica (CO2).
La licenza di stoccaggio interessa un’area situata nella porzione della Baia di Liverpool nel Mare d’Irlanda Orientale, in cui Eni prevede di riutilizzare i giacimenti esausti di idrocarburi – nello specifico i giacimenti di Hamilton, Nord Hamilton e Lennox – e riconvertire le relative infrastrutture per lo stoccaggio permanente della CO2 catturata nell’Inghilterra nordoccidentale e nel Galles settentrionale.
“Grazie a questa licenza – si legge in una nota -, Eni intende sia contribuire alle necessità di decarbonizzazione dell’Inghilterra nordoccidentale e del Galles settentrionale, sia collaborare attivamente con le imprese industriali per la cattura e il trasporto della CO2 dagli stabilimenti esistenti e dai futuri siti di produzione dell’idrogeno. Questo verrà utilizzato come combustibile di transizione per il riscaldamento, l’elettricità e i trasporti nell’ambito dell’obiettivo del Regno Unito di “zero emissioni” al 2050″.
Per Eni “il progetto avrà effetti positivi per le comunità locali attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro e il supporto allo sviluppo economico della regione, oltre a tracciare un percorso concreto verso la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche”.
“L’OGA è molto lieta di concedere la licenza a quello che confidiamo sarà un progetto di grande successo. Il lavoro sull’Integrazione Energetica che abbiamo condotto mostra che la combinazione di vari sistemi energetici, inclusi la cattura di anidride carbonica e la produzione di idrogeno, possono dare un contributo significativo all’obiettivo “zero emissioni” perseguito dal Regno Unito – spiega Andy Samuel, amministratore delegato di OGA -. HyNet è un esempio entusiasmante di integrazione energetica in atto, che comprende il riutilizzo di infrastrutture esistenti e giacimenti esauriti per lo stoccaggio di notevoli quantità di anidride carbonica, e la generazione di idrogeno per molteplici applicazioni innovative”.
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, si dice “molto soddisfatto e orgoglioso per l’assegnazione della licenza per lo stoccaggio di anidride carbonica nel Regno Unito, la prima licenza di questo genere per Eni. Questo – aggiunge – è un progetto di vitale importanza per Eni e rappresenta un traguardo fondamentale per gli obiettivi di “zero emissioni” del Regno Unito, oltre a essere un pilastro essenziale della strategia per la transizione energetica e la decarbonizzazione in cui Eni è fortemente impegnata”.
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Rifiuti, Costa “Approvare ddl ‘Terra Mià contro i roghi degli impianti”

ROMA (ITALPRESS) – “Va approvato il disegno di legge ‘Terra mià per fare un salto di qualità nel contrasto agli incendi degli impianti di stoccaggio ed eliminare la criminalità che aggredisce le persone e l’ambiente”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’aula della Camera per il question time, nella sua risposta a un’interrogazione di Leu sui roghi degli impianti di rifiuti.
“Già nel 2018 – ha affermato il ministro – il Parlamento, in questa legislatura, ha votato il provvedimento che consente i piani di emergenza dei siti di stoccaggio. Bisogna insistere ancora di più, dunque, sull’elemento legato al contrasto della criminalità, proprio con il provvedimento ‘Terra mià e con altri strumenti più pregnanti di investigazione. Per distinguere tra chi lavora onestamente nel settore dei rifiuti e i criminali”.
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A2A e Suez, partnership per la gestione dei rifiuti industriali

BRESCIA (ITALPRESS) – Il Gruppo A2A – tramite la controllata A2A Ambiente – e Suez hanno firmato un Memorandum of Understanding finalizzato a creare un player d’eccellenza per la gestione dei rifiuti del sistema produttivo e industriale italiano.
Il Memorandum of Understanding delinea il percorso di integrazione in Italia del know how e delle piattaforme per il trattamento di rifiuti industriali già operative in provincia di Milano e di Torino con una capacità di trattamento complessiva pari a circa 300.000 tonnellate di rifiuti all’anno.
L’accordo prevede inoltre la definizione di una nuova società compartecipata dalle due realtà industriali, che possa combinare asset, risorse e capacità strategiche lungo tutta la catena del valore nel settore ambientale.
L’esperienza di una multiutility come A2A, leader italiano del settore ambientale, e le competenze di un primario operatore europeo nel campo dei rifiuti come Suez potranno garantire i più elevati standard di compliance, sicurezza e affidabilità ed offrire alle imprese italiane le migliori soluzioni per la gestione dei rifiuti prodotti.
“La collaborazione con un partner qualificato come Suez può rappresentare per il nostro Gruppo una ulteriore opportunità di sviluppo nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti – ha detto Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A – con questo accordo confermiamo la nostra volontà di crescita nel settore ambientale, un concreto passo avanti per dotare il Paese di infrastrutture strategiche volte a favorire la transizione sostenibile”.
“Siamo entusiasti di avviare questa partnership strategica con A2A, che offrirà soluzioni efficaci e sostenibili per la gestione dei rifiuti industriali in Italia. Condividendo le nostre infrastrutture di pretrattamento e organizzando i nostri sistemi in una rete estesa non solo all’Italia ma anche all’Europa, questa nuova joint-venture riuscirà a soddisfare una domanda in continuo aumento sul territorio nazionale. In questo modo puntiamo a proseguire lo sviluppo del nostro segmento di business Environmental Tech & Solutions, dedicato alle problematiche che interessano nello specifico i clienti industriali”, ha commentato Jean-Marc Boursier, COO del Gruppo SUEZ.
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Clima, l’app italiana AWorld per la campagna Onu sulla sostenibilità

MILANO (ITALPRESS) – AWorld, startup italiana con sede a Torino e New York, lancia oggi, in contemporanea con il segretariato delle Nazioni Unite, l’omonima App (disponibile per iOS e Android), che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico verso uno stile di vita sempre più sostenibile. L’applicazione propone contenuti coinvolgenti sui temi della sostenibilità e strumenti per misurare e incentivare le persone a entrare in azione per la salvaguardia del pianeta. AWorld permette agli utenti di monitorare i miglioramenti nelle proprie abitudini e visualizzare metriche precise dei risparmi generati (litri di acqua, chilogrammi di CO2, rifiuti). L’App lancia inoltre “challenge” (sfide) collettive, supportate da aziende e istituzioni, che mirano a incentivare il risparmio di risorse da parte della community. Capgemini, leader mondiale nei servizi di consulenza e tecnologia, nonchè uno dei primi partner del progetto, supporterà nelle prossime settimane una challenge, impegnandosi a piantare alberi al raggiungimento di un obiettivo di risparmio di CO2 da parte degli utenti. Fondata dagli imprenditori italiani Alessandro Armillotta, Marco Armellino e Alessandro Lancieri, AWorld ha sviluppato un’innovativa modalità di incentivo al miglioramento delle abitudini basata su tecniche di gamification che è stata ritenuta dalle Nazioni Unite lo strumento ideale per conseguire gli obiettivi della campagna ActNow. Tra gli ambassador internazionali di ActNow figurano diverse personalità influenti del mondo dello spettacolo, tra le quali Antonio Banderas, Joaquin Phoenix e Susan Sarandon. “L’App AWorld ci aiuterà a coinvolgere sempre più persone incentivandole a fare scelte di vita meno impattanti che contribuiscano a costruire un futuro sostenibile per il il pianeta”, ha dichiarato Martina Donlon, responsabile della sezione Sviluppo Sostenibile nel Dipartimento della Comunicazione Globale delle Nazioni Unite.
“Questo è il momento di cogliere l’attimo e cambiare il corso del nostro futuro verso uno stile di vita più sostenibile – afferma Alessandro Armillotta, co-fondatore e amministratore delegato di AWorld – e siamo orgogliosi di sostenere le Nazioni Unite in una missione così importante”. Il co-fondatore e presidente di AWorld Marco Armellino mette in evidenza come l’obiettivo sia “quello di connettere persone, aziende e istituzioni dando loro uno strumento integrato in grado di monitorare e valorizzare la propria crescita in termini di sostenibilità”. Per questo, sottolinea il Cto Alessandro Lancieri, “abbiamo scelto di investire 20 mesi di analisi e sviluppo per costruire una soluzione scalabile facendo ricorso a tecnologie serverless e blockchain”.
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Festa Alberi Scuole, celebrata ricorrenza all’Istituto “Sereni” di Roma

ROMA (ITALPRESS) – “Dedico la 20esima edizione della Festa degli Alberi alle decine di migliaia di alberi piantate dalle scuole italiane in due decenni. Occorre costruire la scuola del futuro, una scuola ecologica che educhi alla bioeconomia circolare e che insegni a manutenere e rigenerare questo importante patrimonio arboreo. Occorre lavorare a politiche coraggiose per accelerare il passaggio verso un modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico”.
Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, in occasione della celebrazione della 20° Festa degli Alberi nelle Scuole che si è svolta questa mattina presso l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” di Roma.”Giornate come questa – afferma Virginia Raggi, Sindaca di Roma Capitale – sono fondamentali per portare al centro dell’agenda politica, nazionale e locale, l’importanza della cura e della rigenerazione del nostro patrimonio verde. Un obiettivo che Roma Capitale sta portando avanti con una serie di iniziative che coinvolgono tutti i territori: per esempio, abbiamo stretto un accordo con la Protezione Civile nazionale per la sicurezza degli alberi nelle scuole, stiamo investendo quasi un milione e mezzo di euro con cui pianteremo 2.500 nuovi esemplari ed è in via di aggiudicazione uno storico appalto da 60 milioni di euro per la manutenzione degli alberi in tutta la città. La tutela dell’ambiente è decisiva proteggere il nostro futuro”.
Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sottolinea: “Una buona pratica importante perchè ha come obiettivo rilevante la promozione e la valorizzazione dal basso del verde nelle città e contemporaneamente una grande azione capillare di sensibilizzazione, informazione, conoscenza, nella certezza che il green deal che tutti vogliamo contribuire a realizzare ha necessità, per accadere, anche di una grande mobilitazione delle coscienze a partire proprio dalle nuove generazioni”.
Patrizia Marini, Presidente Re.N.Is.A. e Dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, ha dichiarato: “La storia del paesaggio agrario non avrebbe senso se non ci fossero alberi sulla terra. Noi, con i nostri Istituti Agrari, siamo i custodi della natura. Abbiamo una grande responsabilità perchè dobbiamo fare in modo che ogni alunno pianti il seme della responsabilità civica e esserne un geloso custode. Da Roma, Comune agricolo più grande d’Europa, deve rinnovarsi l’azione congiunta di tutti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità e l’inclusività”. La ricorrenza, che si festeggia in tutta Italia, fu istituita nelle giornate del 4 ottobre (Giorno di San Francesco, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali) e del 21 marzo (Giorno di San Benedetto, Patrono d’Europa) con Decreto Interministeriale del 4 agosto 2000 a firma degli allora Ministri Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro delle Politiche Agricole, e Tullio De Mauro, Ministro della Pubblica Istruzione, quale importante occasione per stimolare una sana coscienza ecologica e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali. L’evento è stato promosso da Fondazione UniVerde, Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, in collaborazione con SOS Terra Onlus, TeleAmbiente e Italpress. In occasione della celebrazione sono stati messi a dimora nel cortile dell’Istituto tre alberi donati dal Comune di Roma (un esemplare di photonia, un melograno e un prunus pizzardi) per lanciare un messaggio positivo verso la tutela dell’ambiente, il miglioramento della qualità della vita e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali e soprattutto per stimolare una sana coscienza ecologica nelle nuove generazioni. All’evento sono inoltre intervenuti: Generale di Brigata Cinzia Gagliardi (Comandante Regione Carabinieri Forestale Lazio); Daniele Diaco (Presidente Commissione Ambiente, Roma Capitale); Don Mario Zanotti (Amministratore Monastero di San Gregorio al Celio); Sara Paraluppi (Direttrice Coldiretti Lazio).
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