ROMA (ITALPRESS) – La Giunta Regionale del Lazio, su proposta dell’assessore Enrica Onorati, ha adottato l’aggiornamento del Piano di Risanamento della qualità dell’aria (A-PRQA), che sarà presentato pubblicamente nel mese di settembre 2020. L’aggiornamento del Piano, realizzato con il supporto dell’ARPA Lazio, rende aderente la situazione reale del territorio allo stato della qualità dell’aria, al fine di adottare la pianificazione e le misure necessarie per garantirne la qualità. Il piano adottato è anche frutto del processo di partecipazione attivato dalla Regione Lazio, a partire dal 2018, nell’ambito delle fasi di consultazione previste dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS); una consultazione che ha coinvolto oltre 80 soggetti competenti in materia ambientale, i cui contributi sono stati valutati e, in parte, recepiti. Con la pubblicazione a settembre dell’aggiornamento si aprirà una nuova fase di consultazione pubblica, che permetterà di acquisire ulteriori osservazioni e suggerimenti a tutela degli interessi legittimi e della trasparenza nel processo decisionale. L’aggiornamento ha individuato un nuovo scenario emissivo che ha come obiettivo principale il raggiungimento entro l’anno 2025 dei valori limite indicati dal D.Lgs.155/2010 sull’intero territorio regionale. L’obiettivo potrà essere raggiunto attraverso una serie di misure articolate in 42 azioni: 16 per il settore dei trasporti, 13 per il settore della combustione civile, 4 per il settore dell’industria, 6 per il settore dell’agricoltura e zootecnia e 3 per il settore delle emissioni diffuse. Le azioni includono quelle definite dall’accordo di programma sottoscritto nel 2018 tra il Ministero dell’ambiente e la Regione Lazio per l’adozione coordinata e congiunta di misure volte al miglioramento della qualità dell’aria sul territorio regionale.
Le modalità di attuazione delle misure sono definite nelle norme tecniche di attuazione che contengono i provvedimenti per il mantenimento e il risanamento della qualità dell’aria, con un’attenzione specifica rivolta all’Agglomerato di Roma e ai Comuni della zona della Valle del Sacco, le due zone più critiche della regione. In relazione ad alcune modifiche piuttosto significative previste dall’Aggiornamento del piano, anche l’ARPA Lazio ha sviluppato un nuovo portale per l’aggregazione dei dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio e per la loro comunicazione al pubblico: https://qa.arpalazio.net/.
Il Piano prevede inoltre il controllo dello stato di avanzamento delle diverse misure ed il monitoraggio dei risultati, così da verificare il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle azioni intraprese per raggiungerli. In questo modo sarà possibile individuare tempestivamente gli interventi correttivi eventualmente necessari. Il piano sarà ora sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica per poi essere inviato all’approvazione del Consiglio Regionale.
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Lazio, aggiornato il piano di risanamento della qualità dell’aria
Il ponte di Genova è bird-friendly
GENOVA (ITALPRESS) – Il nuovo viadotto San Giorgio è “bird friendly”. Lo annuncia la Lipu-BirdLife Italia che nella fase di progettazione della nuova grande opera è riuscita, grazie alla disponibilità dell’architetto Renzo Piano, a far inserire alcune marcature sulle barriere trasparenti con lo scopo di prevenire il grave problema dell’impatto che gli uccelli possono avere contro le vetrate. Queste ultime infatti non vengono viste dagli uccelli i quali, pensando di attraversarle, vi impattano invece con effetti spesso fatali. Sui pannelli sono state inserite in stampa serigrafica linee orizzontali nere di due millimetri, distanti tra di loro tre centimetri: una soluzione simile a quella suggerita dal manuale Costruire con vetro e luce rispettando gli uccelli, edito dalla Stazione ornitologica svizzera, un testo di riferimento cui ha contribuito anche la Lipu, e ritenuta molto efficace, secondo i test effettuati, per prevenire l’avvicinamento degli uccelli e il conseguente impatto.
Secondo i dati emersi da numerosi studi italiani, il numero annuo di uccelli che muoiono su ogni singolo chilometro di barriere trasparenti può arrivare a 800. “La valle del Polcevera dove sorge il nuovo ponte è un’importante via di migrazione per gli uccelli selvatici – sottolinea il presidente della Lipu Aldo Verner – Grazie dunque a questo intervento pensiamo di poter salvare un gran numero di esemplari appartenenti anche a specie rare e minacciate. Speriamo inoltre che, grazie a questo ottimo esempio di intervento a favore della natura, questa modalità di mitigazione possa essere adottata in tutte le opere di edilizia e infrastrutturali, dando così un contributo importante alla conservazione degli uccelli selvatici”.
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Risorse idriche, calano Po e grandi laghi e continua sete al Sud
ROMA (ITALPRESS) – Calo drastico dei livelli nei grandi bacini settentrionali e portate del fiume Po sotto quelle del 2019, mentre continua la difficile stagione idrica di Puglia e Basilicata: è questa la sintesi del bollettino settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche. Al Nord, crollano le altezze idrometriche dei laghi Maggiore (cm.7,1 contro una media di cm. 68,7) e Lario (cm.4,0 contro una media di cm. 71,7); restano, invece, in media l’Iseo ed il Garda, che continua a godere di ottima salute idrica. Del progressivo deflusso dai grandi invasi beneficiano i fiumi della Lombardia, dove solo l’Oglio è in leggero calo; nel Veneto, tengono le portate dell’Adige e dei principali corsi con il Piave in ottima salute, grazie al ripetersi di copiosi fenomeni temporaleschi sull’area dolomitica. Le portate del fiume Po, da tempo sotto media, sono ora, però, scese sotto quelle registrate un anno fa (a Pontelagoscuro: 738 metri cubi al secondo, mentre erano mc/sec 807 nel 2019 e contro una media di mc/sec 1.140).
In Piemonte, i principali fiumi (Dora Baltea, Sesia, Stura di Lanzo) sono in ripresa mentre l’Emilia Romagna si conferma fortemente condizionata dall’andamento pluviometrico territoriale: se sorridono Reno e Trebbia (mc/sec 24,29 contro una media mensile di mc/sec 4,63), sono praticamente dimezzate le già sofferenti portate di Secchia e soprattutto Savio (mc/sec 0,26 contro una media mensile di mc/sec 0,5). In Centro Italia, in una situazione di sostanziale stabilità idrica, si segnala il trend negativo degli invasi marchigiani, che in una settimana calano di 2 milioni di metri cubi d’acqua, avvicinandosi ai livelli del siccitoso 2017 (oggi trattengono 41,28 milioni di metri cubi contro i 40 milioni di allora); nel Lazio, l’altezza idrometrica del lago di Bracciano scende a quote vicine al 2019 ed il fiume Liri Garigliano segna un altezza idrometrica dimezzata rispetto all’anno scorso. In Campania è buona la condizione dei fiumi Volturno e Sele, entrambi con livelli superiori allo scorso anno. Al Sud prosegue la discesa delle riserve idriche trattenute negli invasi di Puglia e Basilicata. Nella prima regione il calo è stato di 12 milioni di metri cubi in una settimana (il deficit idrico rispetto al 2019 è ora di oltre 54 milioni di metri cubi), con un prelievo medio quotidiano di 1 milione di metri cubi dal solo bacino di Occhito. Nei 10 giorni scorsi, gli invasi lucani sono calati di 18 milioni di metri cubi, toccando un deficit di 60,72 milioni di metri cubi rispetto al 2019. Infine, rimane confortante la situazione idrica dei bacini calabresi, mentre resta siccitosa la condizione di gran parte delle campagne siciliane.
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Riparte il progetto “Ossigeno”, 10 mln per un Lazio sempre più green
ROMA (ITALPRESS) – Riparte il progetto OSSIGENO per la piantumazione di 6 milioni di alberi, uno per ogni cittadino della regione. La Regione Lazio investe in un nuovo Avviso di manifestazione di interesse rivolto agli Enti pubblici o di diritto pubblico, agli Enti di diritto privato accreditati dalla Regione e agli Enti del terzo settore per selezionare proposte progettuali volte alla piantumazione di alberi e arbusti, preferenzialmente autoctoni.
“Con 10 milioni di euro per il triennio 2020/2022 riprendiamo un discorso che si è interrotto qualche mese fa, riparte infatti il progetto OSSIGENO per fare del Lazio la prima regione green in Italia”, afferma in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Con l’emergenza Covid – prosegue Zingaretti – siamo stati costretti a riorganizzare l’agenda delle priorità, ma nel segno della ripartenza stiamo riavviando le grandi azioni strategiche che avevamo predisposto. Il progetto OSSIGENO è una di queste, e realizzarlo oggi è ancora più importante di prima, è il segno tangibile che la rinascita è possibile, e con grande entusiasmo torno a parlare in maniera concreta di questa iniziativa. Vogliamo non solo finanziare progetti di fornitura e messa a dimora degli alberi più interessanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma sostenere idee che si ispirino ai principi di educazione alla sostenibilità ambientale di tutta la cittadinanza. Usciremo dalla crisi sociale ed economica provocata dal Coronavirus solo se sapremo imprimere una vera svolta al nostro modello di sviluppo, a partire dalla valorizzazione dei beni naturalistici e dalla necessità di una lotta radicale alle cause dei cambiamenti climatici. La Regione Lazio – conclude il presidente Zingaretti – c’è, non molliamo di fronte a nessuna difficoltà perchè siamo convinti che la partecipazione mirata alla crescita del patrimonio ambientale di qualità rappresenta una garanzia di benessere delle nuove generazioni”.
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Riattivati i monitoraggi al Parco dei Castelli Romani
ROMA (ITALPRESS) – I tecnici del Settore ambientale del Parco dei Castelli Romani hanno ripreso il monitoraggio dell’Osmoderma eremita, relativo al progetto “InNat”, presso il bosco del Cerquone che insieme all’adiacente area della Doganella costituisce una delle ZSC (Zone Speciali di Conservazione) della Rete europea Natura 2000, all’interno del Parco. L’obiettivo di accertare la presenza di alcune specie di Coleotteri saproxilici nella nostra area naturale protetta e di controllare l’andamento e la variazione della popolazione nel tempo. Il rilevamento su scala nazionale, è finanziato dal ministero dell’Ambiente e coordinato dall’Arma dei carabinieri, con lo scopo di promuovere la conoscenza delle specie di insetti protetti inseriti nella Direttiva Habitat 92/43 /CEE. L’indagine si svolge nei mesi estivi e si effettua posizionando le trappole a forma di imbuto caricate con feromone (una sostanza che serve ad intercettare ed attrarre i Coleotteri). I monitoraggi nei Parchi sono uno strumento di tutela fondamentale, che forniscono un quadro chiaro in merito allo stato di conservazione delle diverse specie di fauna e flora e dei cambiamenti, imputabili a svariati fattori, che possono subire con il passare del tempo.
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Al via 12a edizione concorso dedicato alle aree protette d’Italia
ROMA (ITALPRESS) – Al via da domani “Obiettivo Terra” 2021, la nuova edizione del concorso di fotografia geografico-ambientale promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana Onlus, dedicato alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio ambientale, del paesaggio, dei borghi, delle peculiarità e delle tradizioni enogastronomiche, agricole, artigianali, storico-culturali e sociali dei Parchi Nazionali, Regionali, Interregionali, delle Aree Marine Protette, delle Riserve Statali e Regionali. Obiettivo del contest è quello di promuovere la diffusione di un modello di turismo ecosostenibile e responsabile. La cerimonia di premiazione del concorso si terrà il 22 aprile 2021 per celebrare la 51a Giornata Mondiale della Terra. “Obiettivo Terra” 2021 è promosso con la main partnership di Cobat, la grande piattaforma italiana dell’economia circolare, e con la digital partnership di Bluarancio.
E’ aperto a tutti i cittadini, italiani e stranieri, residenti o domiciliati in Italia che abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 2 febbraio 2021. Dal 4 agosto 2020 al 2 febbraio 2021, i partecipanti al concorso possono inviare un’immagine scattata in un Parco Nazionale, Regionale, Interregionale, in un’Area Marina Protetta o in una Riserva, Statale o Regionale.
La partecipazione è totalmente gratuita, basterà registrarsi sul portale https://www.obiettivoterra.eu/ e caricare una fotografia a colori, secondo le caratteristiche tecniche previste dal regolamento del concorso. E’ ammessa la candidatura di una sola foto per partecipante. Al vincitore di “Obiettivo Terra” 2021, oltre al primo premio di 1.000 euro e all’onore di veder esposta al pubblico la gigantografia della propria foto in una delle piazze centrali di Roma, sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume “Obiettivo Terra 2021: l’Italia amata dagli italiani”. Oltre al primo premio saranno selezionate, tra le foto ammesse, le vincitrici delle Menzioni per ognuna delle seguenti categorie: Alberi e foreste; Animali; Area costiera; Fiumi e laghi; Paesaggio agricolo – 2021 Anno internazionale della frutta e della verdura; Patrimonio geologico; Turismo sostenibile. Per questa edizione sono state istituite anche le Menzioni speciali: Borghi (alla più bella foto di un borgo all’interno di un’Area Protetta, in collaborazione con l’Associazione “I borghi più belli d’Italia”); Obiettivo Mare (alla migliore foto subacquea scattata in un’Area Marina Protetta, in collaborazione con Marevivo); Obiettivo Roma (alla più bella foto scattata nelle Aree Protette della Città Metropolitana di Roma Capitale); Parchi dal cielo (alla più bella foto scattata con un drone nelle Aree Protette per celebrare il 2021 Anno internazionale dell’economia creativa per lo sviluppo sostenibile, in collaborazione con Cobat). E’ istituito, inoltre, il Premio “Accessibilità”, in collaborazione con Fiaba Onlus e Federparchi, all’Area Protetta che si sia maggiormente distinta per favorire l’accessibilità e la fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità.
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Maltempo, sos frane con nubifragi su terreni aridi
ROMA (ITALPRESS) – Con il caldo e la siccità che stringono una morsa l’Italia da nord a sud la pioggia è atteso nelle campagne per salvare i terreni aridi mentre gli agricoltori si preparano a irrigazioni di soccorso per salvare le colture e frutti sulle piante, ma per portare benefici l’acqua deve cadere in modo costante e prolungato mentre i forti temporali con precipitazioni intense rischiano di provocare danni poichè i terreni non riescono ad assorbire la pioggia che cade violentemente e scardina i campi provocando frane e smottamenti. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle frane e agli smottamenti che hanno coinvolto il nord Italia dalla Lombardia al Trentino fino alla Valle d’Aosta a causa dei violenti temporali. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Un fenomeno aggravato dal consumo di suolo con l’abbandono delle campagne e la cementificazione che – denuncia Coldiretti – negli ultimi 25 anni ha fatto sparire il 28% delle campagne. L’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni causa il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio idrogeologico. Il risultato – conclude la Coldiretti – è che sono saliti a 7275 i comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale in Italia, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.
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Nuovi sensori biodegradabili per il monitoraggio degli edifici
ROMA (ITALPRESS) – Sviluppare un sistema di sensori autonomi e biodegradabili per il monitoraggio dei parametri ambientali all’interno di abitazioni, scuole e uffici. E’ quanto si propone il progetto SENSIBILE (SENSori autonomI e Biodegradabili per il monItoraggio ambientaLe negli Edifici) che l’ENEA sta conducendo nell’ambito del suo programma Proof of Concept, in partnership con l’azienda PROMETE. “L’obiettivo è quello di promuovere un ambiente di vita salubre, sicuro e confortevole per le persone, attraverso l’utilizzo di dispositivi intelligenti, biodegradabili, efficienti ed ecosostenibili, i quali permettano la misura e l’analisi dei parametri ambientali, per attuare il controllo e l’ottimizzazione degli impianti di climatizzazione e di depurazione dell’aria”, sottolinea il ricercatore ENEA Giovanni Landi del Centro Ricerche di Portici (Napoli), che coordina il progetto. I sensori saranno autonomi, ossia energeticamente autosufficienti, e il loro utilizzo consentirà un risparmio energetico sui consumi ed una riduzione dei costi di esercizio. “Tali sistemi saranno distribuiti e connessi tra loro, ma la loro biodegradabilità permetterà di ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento della mole di rifiuti elettronici che si producono nelle nostre case”, continua Giovanni Landi.
Per la realizzazione dei dispositivi si impiegheranno biomateriali ottenuti da risorse rinnovabili, come ad esempio la gelatina e la cellulosa. “Questi materiali sono intrinsecamente ecosostenibili, biodegradabili, abbondanti (essendo possibile ricavarli da materiali di scarto industriale), rinnovabili e caratterizzati da proprietà non facili da riprodurre nei prodotti commerciali di sintesi” conclude Giovanni Landi.
In una prima fase il progetto si propone di realizzare un prototipo biodegradabile, integrante un generatore di corrente che alimenti almeno un tipo di sensore (ad es. temperatura, umidità e CO2), al fine di dimostrarne la fattibilità tecnologica. Una volta validata la tecnologia in laboratorio, in collaborazione con PROMETE e il Laboratorio ENEA di Nanomateriali e dispositivi, si provvederà a trasferirla in ambiente industriale. Nella seconda fase, il prodotto si integrerà nella casa intelligente monitorando i parametri ambientali attraverso una rete di sensori autonomi distribuita in tutta la casa. Sarà possibile progettare i sensori al fine di farli funzionare per un tempo di vita pre-programmato (giorni/mesi/anni), per poi degradarsi in maniera sicura per gli esseri umani e l’ambiente. Questo permetterà di gestire in maniera ecosostenibile e consapevole per l’utente il fine-vita del prodotto finale.
Temperatura, umidità e inquinamento dell’aria influiscono significativamente sulla qualità degli ambienti in cui si vive e si lavora. Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che il 92% della popolazione mondiale trascorre la maggior parte del tempo in ambienti chiusi e che circa 3 milioni di decessi ogni anno sono riconducibili all’inquinamento indoor.
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