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Corre l’industria dei rifiuti, 27,2 mld di euro di ricadute per l’Italia

ROMA (ITALPRESS) – Il settore della raccolta e trattamento dei rifiuti urbani e speciali in Italia registra un valore della produzione 2022 di 18,2 miliardi di euro, in aumento del 10,5% sull’anno precedente, e genera 27,2 miliardi di euro di valore condiviso. Questo significa che per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle aziende di gestione rifiuti, se ne generano 3,4 di ricadute economiche per tutto il Paese. Sono alcuni dei dati principali del WAS Report 2023, il rapporto dedicato all’industria italiana della gestione dei rifiuti, che analizza i dati dei player della raccolta, trattamento, smaltimento e selezione, presentato questa mattina a Roma da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e coordinatore del think tank Waste Strategy, in occasione del convegno ‘La gestione dei rifiuti crea valore per l’Italia”.
‘Il WAS Report – ha detto l’economista – offre il quadro di un’industria italiana della gestione dei rifiuti che continua a trasformarsi sotto l’impulso dell’innovazione, generando simbiosi industriali inedite e convergenze waste-energy, anche sulla spinta dei finanziamenti del PNRR. Come dimostrano anche i dati sul valore condiviso, il settore dei rifiuti è a tutti gli effetti una componente essenziale del sistema economico e industriale del Paese, in grado di contribuire alla sostenibilità ambientale, alla salute, allo sviluppo economico e al progresso sociale”.
Il comparto dei rifiuti non è solamente un servizio pubblico essenziale ma è anche dotato della capacità di produrre e distribuire ricchezza, benessere e occupazione oltre i suoi confini, e comprende in una visione ampia anche gli impatti sociali, ambientali, sulla salute e sulla sicurezza. E’ questa, infatti, la definizione del concetto di valore condiviso, concepito ad Harvard e sviluppato in Italia dallo Shared Value Institute promosso da Althesys. E’ stato calcolato che la catena del valore del comparto della gestione rifiuti comprende 9,1 miliardi di ricadute dirette, date dal valore aggiunto e dal contributo fiscale delle imprese del settore; 8,45 miliardi di ricadute indirette, ossia il valore creato dai fornitori; 9,6 miliardi di ricadute indotte, grazie all’effetto leva sul sistema industriale prodotto con il recupero di materie prime seconde ed energia. Il rapporto tra valore aggiunto del settore della gestione dei rifiuti e il valore condiviso creato per l’intero sistema economico è circa 3,4. Significa che per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle aziende di gestione rifiuti, se ne generano 3,4 di ricadute per tutto il Paese. Sussiste, dunque, una forte integrazione tra sistema socio-economico e comparto della gestione dei rifiuti.
Dalla fotografia del report emerge che i rifiuti urbani raccolti dai 115 principali operatori nella raccolta, trattamento e smaltimento si attestano nel 2022 a 21,47 milioni di tonnellate, con una crescita del 7% rispetto al 2021, un dato derivante più dalla maggiore estensione del perimetro geografico e di business delle aziende che non dalla quantità di rifiuti prodotta che è in calo.
Il valore della produzione è di 11,05 miliardi di euro, in aumento del 10% sul 2021. A dispetto del contesto macroeconomico, più di un terzo dei player registra una crescita, grazie soprattutto all’ampliamento delle attività, fattori che hanno portato anche alla diminuzione del numero degli operatori scesi a 115 rispetto ai 124 dell’edizione precedente e all’aumento del valore della produzione medio passato da 88,3 milioni di euro del 2021 a 96,1 milioni di un anno dopo.
Nel segmento della selezione e valorizzazione dei rifiuti, alcune delle imprese maggiori hanno aumentato la scala delle attività per meglio competere sul mercato, acquisendo piccole e medie società. Altri operatori hanno invece optato per una razionalizzazione delle proprie controllate.
L’istantanea del settore waste evidenzia che il 92% del fatturato coinvolge 104 aziende della raccolta e trattamento, che hanno servito circa 4.411 Comuni, pari al 56% delle municipalità italiane, e 44 milioni di abitanti, equivalenti al 75% della popolazione. Il 61% degli operatori ha proprietà pubblica, il 22% mista e il 13% privata. Il restante 4%, infine, è rappresentato da aziende quotate che comprendono le tre grandi multiutility (A2A, Iren, Hera) che costituiscono oltre un terzo del volume della produzione, servendo più di 870 Comuni e 11 milioni di abitanti.
In generale, a livello territoriale, il 32% circa delle aziende analizzate si colloca nelle regioni del Nord Ovest, il 24% nel Nord Est, il 23% nel Centro Italia e il 15% circa nel Sud e Isole. Grazie soprattutto all’ampliamento delle attività di raccolta e trattamento sono fortemente aumentati gli investimenti (+11,8%) sull’anno precedente, arrivando a 955 milioni di euro. La quota destinata agli impianti (58% del totale), rimane la principale. Il 63,4% degli investimenti nel 2022 si deve alle Grandi multiutility, in aumento rispetto al quasi 62% dell’anno precedente. In crescita anche il peso di Operatori privati e Operatori metropolitani. Il Nord Ovest resta l’area più interessata da questa corsa (49%), seguito dal Nord Est (38,5%).
Questi mercati rivestono un ruolo crescente nelle strategie di numerosi player, grazie alle opportunità di innovazione e di redditività che offrono. Il settore include sia le aziende attive negli urbani (25 su 115) che le principali (55) aziende specializzate nella raccolta e trattamento dei RS. Nel primo caso, oltre un terzo delle aziende gestisce sia RU che RS, con le 25 utility per cui sono disponibili i dati sui RS che hanno generato un VP aggregato di 5,57 miliardi di euro (+16%), circa metà di quello dei Top 115 player. Le maggiori 55 imprese dei RS hanno invece un VP aggregato di 3,86 miliardi di euro, salito dell’8% grazie soprattutto ad acquisizioni effettuate da alcune società. Il comparto è frammentato, con i piccoli operatori specializzati e le piccole-medie imprese diversificate che sono l’82% del totale. I grandi gruppi sono appena il 5%, ma generano ben il 33% del Valore della Produzione (VP).
L’evoluzione del settore, spinta dall’innovazione tecnologica, è foriera di opportunità laddove sono presenti simbiosi industriali con convergenze tra settori waste ed energy. Ad esempio, nel biometano emerge la ricerca di una simbiosi delle multiutility con le industrie produttive che ha portato all’inaugurazione di un impianto che produce biometano a partire da Forsu e da rifiuti agroalimentari; oppure come il riciclo chimico che vede applicazioni sia per il recupero dei rifiuti in plastica mista (plasmix), sia di trasformazione in materia prima da impiegare nella produzione di nuovi polimeri. Al centro delle nuove strategie ci sono anche le cosiddette “Materie Prime Critiche”, con la ricerca di nuove modalità volte a recuperarne sempre maggiori quantitativi a partire dai rifiuti di dispositivi elettronici e batterie, tutti flussi che hanno visto un sensibile aumento negli anni. Tra le più recenti frontiere vi è anche il recupero delle fibre di carbonio provenienti sia dal settore aerospaziale che da quello energetico. Lo studio di nuovi processi interessa anche il trattamento dei fanghi di depurazione. Alcune aziende, sia utility che del settore energetico, stanno esplorando poi le possibilità di sviluppo di tecnologie Waste to Fuel, volte alla produzione di carburanti dai rifiuti speciali provenienti da diversi settori industriali e commerciali. Ugualmente si stanno studiando processi per ottenere idrogeno dai rifiuti, sia urbani che speciali. Un altro ambito da considerare, che pure non esaurisce la varietà dei casi rilevati, è quello del Waste to Energy. Nuovi sviluppi, infine, potrebbero derivare anche dall’uscita di un Regolamento per il recupero delle batterie (luglio 2023), ma anche dal Decreto per i rifiuti tessili, mentre due nuovi regolamenti comunitari sono oggi in itinere, con impatti ancora da valutare appieno.
A un anno dall’uscita delle graduatorie dei progetti finanziati dal PNRR per il settore dei rifiuti, buona parte è in una fase intermedia, tra l’affidamento dei lavori di costruzione e il loro avvio.
L’analisi riguarda le Linee 1.1 B, relativa ai rifiuti urbani, e 1.1 C, riguardante fanghi, materiali assorbenti ad uso personale e tessili, del PNRR, per un totale di 93 iniziative e 900 milioni di euro a disposizione. La decisione di assegnare le risorse agli enti pubblici, come aveva già segnalato il WAS nelle scorse edizioni, ha rallentato molto i tempi. Non solo, anche altri fattori ne stanno frenando lo sviluppo: tra questi, i fenomeni Nimby, che non hanno risparmiato impianti sia nel Nord che al Sud. Le principali infrastrutture, in termini di capacità, sono quelle per il trattamento di rifiuti urbani e Forsu rispetto a quelle per la gestione di fanghi, rifiuti tessili e materiali assorbenti ad uso personale. Nell’organico, però, si stima che solo tre regioni, soprattutto al Centro-Sud, al 2025 avranno ancora un deficit di capacità nella raccolta dell’organico, per circa 60mila tonnellate ciascuna, contro un surplus di quasi due milioni di tonnellate nel Nord Italia (stime CIC).
In conclusione, il WAS Report 2023 delinea un settore del waste management in fermento e sempre più integrato nel sistema socio-economico italiano. Prosegue, infatti, il consolidamento dei maggiori player lungo la filiera, mentre lo sviluppo tecnologico porta a soluzioni più smart per le tradizionali fasi di raccolta e selezione e a nuovi processi per il trattamento e il recupero di specifici flussi di materiali.

– foto xc3/Italpress –
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Economia circolare, da Samsung ed Erion WEE campagna sensibilizzazione

MILANO (ITALPRESS) – Samsung Electronics Italia in partnership con Erion WEEE, Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), organizza una serie di appuntamenti ad hoc sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare per orientare imprese, cittadini e studenti verso buone pratiche di riciclo e riduzione del proprio impatto ambientale.
L’annuncio è avvenuto in occasione del primo di questi appuntamenti “Economia Circolare e Sostenibilità – da obbligo di legge ad opportunità per le aziende”, organizzato in collaborazione con Amsa e moderato da Ipsos, che ha visto la partecipazione anche di Elena Eva Maria Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano e Anita Pirovano, Presidente del Municipio 9.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto e di scambio di idee tra aziende e istituzioni sul tema della sostenibilità ambientale e della transizione verso l’economia circolare, attraverso l’analisi degli scenari attuali e futuri che stanno trasformando il modo in cui le aziende e le persone affrontano le sfide ambientali e sociali e valutando, al contempo, l’impatto che una sempre più crescente attenzione per queste tematiche avrà sulle aziende. Tema dell’incontro anche l’imminente entrata in vigore della CSRD, la Corporate Sustainability Reporting Directive, ovvero la Direttiva europea sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale, che amplierà notevolmente il perimetro di imprese coinvolte nella redazione dell’informativa di sostenibilità: 4.000 in più soltanto in Italia, secondo una stima dell’Unione Europea.
E’ sempre maggiore la consapevolezza delle aziende e dei top manager sui temi ambientali. Secondo dati Ipsos, sono già molte le aziende che puntano a essere più sostenibili e a decarbonizzare le proprie attività: lo sta facendo il 46% delle grandi aziende e il 40% delle piccole e medie imprese sul territorio. Il 69% delle aziende in Italia dichiara che la sostenibilità diventerà sempre più parte delle scelte finanziarie. Il 47% dichiara, invece, che nel prossimo futuro si aspetta un ulteriore incremento dell’interesse e della consapevolezza dei manager italiani sui temi green.
La collaborazione tra Samsung ed Erion WEEE prosegue anche con l’installazione, avvenuta ieri, di una postazione di raccolta dei piccoli RAEE gestita da Amsa presso il Samsung District, per incentivare i cittadini al corretto conferimento di questo tipo di rifiuti e promuoverne il riciclo per ridurne l’impatto sull’ambiente.
Il programma di sensibilizzazione proseguirà poi nel mese di dicembre con attività dedicate agli studenti. Samsung ha organizzato tre appuntamenti speciali per coinvolgere oltre 1.200 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Milano che avranno l’opportunità di assistere alla proiezione del docufilm “Materia Viva”, realizzato da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE. La pellicola racconta il rapporto tra tecnologia e ambiente e, in particolare, le conseguenze ambientali e sociali che possono derivare da un conferimento non corretto dei RAEE, mettendo in luce il ruolo cruciale che invece una corretta gestione di questa tipologia di rifiuti può avere per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali. Dopo la prima proiezione di giovedì 23 novembre presso l’UCI Cinemas Bicocca, gli altri appuntamenti sono programmati per lunedì 4 dicembre alle ore 10:30 presso Anteo City Life e per giovedì 14 presso Anteo Palazzo del Cinema, a Milano.
“La sensibilizzazione di aziende, cittadini e studenti sui temi della sostenibilità è essenziale per affrontare le sfide attuali legate al cambiamento climatico e alla riduzione dell’impatto ambientale. Da un lato, è guidare le aziende verso pratiche ecocompatibili e comportamenti responsabili, anche a fronte di nuove direttive; dall’altro, è necessario educare i cittadini sulle loro azioni quotidiane, come il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti, per contribuire significativamente a diminuire l’impatto ambientale complessivo. La consapevolezza individuale e collettiva è il primo passo verso un futuro più verde e come Samsung vogliamo fare la nostra parte” ha commentato Daniele Grassi, Vice President Home Appliances di Samsung Electronics Italia.
“Lavorare per aumentare il livello di consapevolezza dei cittadini sul valore dei gesti quotidiani, come ad esempio quello di conferire in maniera corretta i tanti piccoli RAEE che abbiamo nelle nostre case, è per Erion WEEE un impegno costante. E’ importante ricordare che il primo anello della catena del riciclo siamo infatti noi, singoli cittadini, e che tutte le nostre azioni hanno un impatto, che sta a noi decidere se positivo o negativo. Il riciclo dei RAEE non è solamente un tema ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità strategica sotto il profilo dell’economia circolare, un contributo per superare la dipendenza dell’Italia da altri Paesi per quanto riguarda le materie prime. E’ necessario ripensare al modo in cui guardiamo ai RAEE, vedendoli non più solo come rifiuti, ma riconoscendoli come risorse preziose” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE.
Questa iniziativa fa parte della strategia globale di Samsung per l’ambiente, un impegno omnicomprensivo per unirsi agli sforzi globali per far fronte al cambiamento climatico: dall’azzeramento delle emissioni entro il 2050, all’introduzione di nuove pratiche di sostenibilità, l’utilizzo di risorse rinnovabili fino all’investimento in ricerca per lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e prodotti migliori per il pianeta.
-foto ufficio stampa SEC Newgate Italia –
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Snam, la decarbonizzazione del trasporto pesante stradale a Oil&NonOil

VERONA (ITALPRESS) – Snam partecipa a Oil&NonOil, uno degli appuntamenti fieristici più importanti in Italia per gli operatori della filiera distributiva dei carburanti, in programma a Verona fino all’1 dicembre.
Lo fa attraverso due realtà che nel campo della mobilità sostenibile stanno giocando il ruolo di game changer, mettendo in valore le risorse infrastrutturali di un operatore di sistema come Snam per offrire soluzioni infrastrutturali e tecnologiche che consentano la decarbonizzazione di alcune forme di mobilità caratterizzate da notevoli impatti ambientali, come quella del trasporto pesante stradale.
Greenture, società detenuta al 100% da Snam, ha l’obiettivo di sviluppare e gestire progetti infrastrutturali nazionali Small Scale LNG e dare impulso alla crescita della rete di rifornimento favorendo il trasporto stradale, marittimo e le applicazioni off-grid sostenibili. Attiva nello sviluppo, realizzazione e manutenzione di stazioni di rifornimento di carburanti green, ad oggi ha realizzato un network di oltre 70 stazioni di rifornimento stradali a (BIO) metano compresso (CNG) e liquefatto (GNL). Inoltre, entro Giugno 2026, l’obiettivo è avviare le prime otto stazioni ad idrogeno, realizzando così un’infrastruttura sempre più capillare per i vari segmenti della mobilità sostenibile “su gomma”.
“Raggiungeremo quasi 100 stazioni per il gas compresso e arriveremo in totale ad avere circa 150 stazioni includendo anche il gas liquefatto – afferma Andrea Ricci, Director Downstream L/CNG Greenture
Oltre a queste stazioni stiamo lavorando sullo sviluppo delle stazioni ad idrogeno attraverso i fondi del PNRR”. Riguardo all’andamento del mercato nel 2024, per Ricci dipenderà “dai prezzi, dalle decisioni della Commissione Europea per quanto riguarda le emissioni dei veicoli pesanti e se ci saranno correttivi o meno rispetto al decreto biometano”.
Cubogas, società controllata al 100% da Greenture, è a sua volta leader internazionale nella progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni di compressione per gas naturale, biometano e idrogeno. Con più di 80 anni di esperienza, oltre 4.000 unità operative in tutto il mondo e prodotti e servizi di alta qualità riconosciuti in più di 40 Paesi, Cubogas offre un’ampia gamma di prodotti e accessori per qualsiasi tipologia di stazione di rifornimento CNG. E’ inoltre attiva nella progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni di compressione destinate al rifornimento di idrogeno in ambito stradale. E’ stato infatti recentemente presentato al pubblico il nuovo compressore idraulico ‘booster’ in grado di passare da 300 a 900 bar di pressione con una capacità di 80 Kg/ora.
Inoltre, in occasione di questa rassegna, viene presentata per la prima volta al pubblico la soluzione Fuel Maker Big Q H2, in grado di raggiungere, da pochi millibar, la pressione di 350 bar in soluzione slow fill per una capacità di 1 kg/h.
“Indubbiamente sono stati anni di grande lavoro sull’idrogeno, ma non solo – spiega Gianfranco Malvicini, amministratore delegato di Cubogas – Un mese fa eravamo a Ecomondo a presentare la nostra soluzione di compressione per il Biometano (per immissione in rete e virtual pipeline); due mesi fa è stata la volta di Brema per presentare il nostro compressore idraulico (i.e. booster) a Idrogeno. Siamo molto attivi su diverse applicazioni e tipologie di gas. Vediamo, per quanto riguarda l’Italia e il CNG una ripartenza, lenta ma costante, dell’erogato: siamo, quindi, relativamente positivi che il trend iniziato nel 2023 continuerà anche nel 2024”.
Per Malvicini “il post vendita è un elemento chiave. Abbiamo creato e rafforzato un team dedicato; abbiamo consolidato i nostri contratti con i centri di assistenza tecnici italiani e li abbiamo arricchiti per garantire una migliore copertura territoriale. Abbiamo investito centinaia di ore di formazione per i nostri centri di assistenza tecnica per assicurare che siano in grado di rispondere ai livelli di servizio crescenti richiesti dai clienti. Inoltre garantiamo la pronta consegna di parti di ricambio originali Cubogas”.

– Foto ufficio stampa Snam –

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Toc Magazine presentato alla Camera dei Deputati

ROMA (ITALPRESS) – Una riflessione a più voci sui temi dell’economia circolare e della sostenibilità, dove innovazione, investimenti e tecnologia affiancano le competenze e i territori. Con protagonisti ospiti istituzionali e opinion leader, impegnati in un confronto sulle iniziative, le buone pratiche e gli scenari che nel settore dei servizi si stanno aprendo a livello non solo toscano, ma anche nazionale.
Di questo e molto altro si è parlato oggi a Roma nella sala stampa della Camera dei Deputati, nel corso della presentazione del secondo numero di Toc Magazine, la rivista della Toscana circolare e sostenibile, in distribuzione da fine ottobre nella versione cartacea di 76 pagine e anche on line.
Ad animare il dibattito sono stati Filippo Brandolini (presidente Utilitalia), Nicola Ciolini (ad di Estra), Gianluca Comin (professore incaricato di Strategie di comunicazione e tecniche di pubblicità all’Università Luiss Guido Carli), Stefano Da Empoli (presidente I-Com), Giuseppe Meduri (direttore responsabile di Toc), Lorenzo Perra (presidente di Alia Multiutility) e Maria Siclari (direttrice generale Ispra). Proprio alcuni di loro sono fra i protagonisti del secondo numero di Toc Magazine, che ruota attorno a un’inchiesta sul Piano dell’economia circolare in Toscana e sulla situazione impiantistica regionale e offre spunti per raccontare le possibili declinazioni della sostenibilità dell’innovazione tecnologica, ma anche della moda e degli stili di vita, con l’obiettivo di stimolare la riflessione e il dibattito su questi temi anche oltre i confini della Toscana.
“Organizzare questo evento in Parlamento significa per noi riconoscere il ruolo fondamentale che le istituzioni hanno nel guidare il Paese verso un futuro più sostenibile”, ha commentato in apertura di conferenza stampa Giuseppe Meduri, direttore editoriale di Toc Magazine. “Anche attraverso la rivista di Alia Multiutility vogliamo sottolineare l’importanza di un dialogo costante fra cittadini, stakeholders, settore privato e settore pubblico per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo”.
“Come Alia Multiutility la nostra ambizione è quella di colmare il gap che la Toscana storicamente paga sul piano dell’aggregazione dei servizi rivolti ai cittadini”, ha spiegato Lorenzo Perra. “La nostra regione non aveva finora un’azienda che raggruppasse i settori dell’ambiente, dell’energia e del ciclo idrico. Adesso che ci stiamo riuscendo vogliamo andare veloce, partendo da un fatturato consolidato di circa due miliardi di euro che ci pone già come la quinta azienda nazionale del settore, alle spalle dei grandi gruppi. Proprio in questi giorni stiamo ultimando il nostro piano industriale, che presenteremo nelle prossime settimane e che darà il senso dell’ambizione che ci sta muovendo”.
“Per il nostra Paese è oggi fondamentale colmare il gap di innovazione a livello di dotazione impiantistica fra Nord e Sud Italia”, ha aggiunto Maria Siclari. “In questo senso il Pnrr sta dando una grossa mano, destinato ben 2,1 miliardi di euro all’innovazione degli impianti di gestione e trattamento rifiuti. Le priorità sono diminuire la produzione dei rifiuti, riciclare di più e ridurre sensibilmente lo smaltimento in discarica”.
“Il tema della sostenibiltà non è solo fondamentale, ma oggi addirittura decisivo per le imprese e il loro sviluppo”, ha spiegato Gianluca Comin. “Essere sostenibili significa, in definitiva, adottare un modo di essere e di rapportarsi con i propri clienti e stakeholder che sia ben chiaro e riconoscibile. Ma tanto il tema è fondamentale, tanto bisogna essere attenti al fatto che ci sia estrema coerenza fra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Non possiamo farci cogliere in errore su questo”.
Considerazione su cui si è detto pienamente d’accordo Nicola Ciolini: “Noi di Estra sentiamo in modo molto forte la responsabilità di dare corpo e voce al nuovo bisogno di sostenibilità che accompagna il settore dell’energia in cui operiamo. Da parte nostra stiamo ceracando di cambiare, almeno in parte, il nostro rapporto con i clienti, spostando sempre di più l’attenzione sui temi della transizione energetica, che ha bisogno non solo di parole, ma soprattutto di azioni concrete per essere realizzata”.
“Ritengo fondamentale che, come sta accadendo in Toscana, ci siano aziende che si impegnano nell’alzare lo sguardo verso il futuro, fare innovazione ed effettuare investimenti importanti a servizio dei propri territori”, ha spiegato Filippo Brandolini. “Questo aspetto riguarda un pò tutti i settori, ma in particolar modo mi piace sottolinearne la necessità presente nel settore idrico, il cui sistema infrastrutturale ha bisogno di essere continuamente rinnovato e potenziato, a maggior ragione di fronte ai cambiamenti climatici che stanno incidendo in profondità nel nostro presente”.
“La transizione energetica e quella ecologica sono strettamente collegatè, ha concluso Stefano Da Empoli. ‘E fra i principali anelli di congiunzione c’è sicuramente l’Internet delle cose, settore nel quale anche l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo fondamentale. A beneficio delle tasche dei consumatori ma anche di tutto l’ambiente”.
E’ possibile consultare la versione online di Toc Magazine all’indirizzo www.tocmagazine.it. Pillole video, interviste, articoli e approfondimenti sono disponibili sui profili social dedicati (Instagram e Linkedin).
-foto ufficio stampa Alia-
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Rilanciate con Conte, Centinaio e Di Girolamo proposte rete Ecodigital

ROMA (ITALPRESS) – La transizione ecologica e digitale è l’elemento fondamentale su cui l’Italia deve investire per una vera strategia nazionale di ripresa e resilienza, per una vera indipendenza energetica e per l’adattamento agli effetti avversi del cambiamento climatico, con benefici per l’economia e nuova occupazione. L’innovazione tecnologica è per definizione il settore più dinamico e favorevole a raggiungere tale scopo, e deve essere considerata con tutte le sue potenzialità. Parlamento e Governo sono chiamati a un deciso e urgente cambio di passo su questioni cruciali come innovazione tecnologica green, economia circolare, ambiente e clima nell’interesse del Paese e dei cittadini. Una svolta equa e inclusiva che deve mettere al centro soprattutto i giovani nativi eco-digitali che con le loro competenze, capacità e attitudini sono chiamati al ruolo di protagonisti. Sono questi i principali temi affrontati ieri, 28 novembre, all’incontro nazionale della Rete EcoDigital che, insieme a Fondazione Homo Ex Machina, con il patrocinio della Fondazione UniVerde e con la Media partnership di Radio Radicale e TeleAmbiente, ha rilanciato a Roma il nuovo incontro nazionale “La rivoluzione EcoDigital. Libertà energetica e giustizia climatica. Giovani, innovazioni, best practice e norme per una transizione Ecologica e Digitale rapida ed equa” che si è svolto alla Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani e in diretta streaming su Radio Radicale.
Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde – Promotore Rete EcoDigital, “dobbiamo intervenire subito, le emergenze climatica e sociale peggiorano. Migliaia di attivisti, imprenditori e amministratori, in gran parte giovani, stanno già operando per costruire le basi di un’Italia più ecologica, solidale e digitale. Le adesioni e le best practice che stanno giungendo da tutta Italia sono una speranza concreta per accelerare la transizione ecodigital che è l’unica garanzia di vera indipendenza energetica e slancio tecnologico per un benessere duraturo. La transizione ecologica per 100% rinnovabili e quella digitale, che consenta di controllare e ottimizzare consumi, verificare spese e opere, indirizzare i comportamenti pubblici e privati, vanno coordinate e rese efficaci. Una visione che si ispira al Green Deal europeo e l’Italia deve puntare subito sulle rinnovabili senza barriere ideologiche e burocrazia in eccesso”. Secondo Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 Stelle, ‘non si può operare la transizione ecologica se non coniugandola a una rivoluzione tecnologica, puntando cioè sull’innovazione. Le due prospettive devono marciare all’unisono, purtroppo l’attuale Governo ha perso la visione in questa direzione. Con i principali stakeholders del nostro Paese abbiamo elaborato proposte emendative alla manovra economica che si sta discutendo e che non propone investimenti per la transizione ecologica e digitale. Nella nostra contro-manovra proponiamo di passare dai sussidi ambientalmente dannosi ai sussidi ambientalmente utili per spostare progressivamente l’asse di questi investimenti”. Con riferimento al passaggio dal mercato tutelato dell’energia al mercato libero, Conte ha evidenziato che il rischio è di aggravare le difficoltà economiche dei nuclei fragili: “Con il caro inflazione e il caro mutui, rischiamo di far gravare sulle famiglie italiane anche un caro bollette a partire dai prossimi mesi”.
“Nessuno può avere dubbi sul fatto che la doppia transizione ecologica e digitale sia determinante per il progresso delle nostre società – ha detto Gian Marco Centinaio vicepresidente Senato della Repubblica -. E’ importante però tenere sempre presente anche la sostenibilità sociale ed economica dello sviluppo, perchè non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno, nè di penalizzare le attività che garantiscono crescita e occupazione. Per fare questo, è necessaria una ‘transizione del sì’, che metta fine all’ambientalismo ideologico che troppo spesso abbiamo visto in questi anni e lasci spazio agli investimenti e alla realizzazione delle infrastrutture necessarie”. Per Gabriella Di Girolamo componente VIII Commissione permanente, Senato della Repubblica “le sfide che ci attendono non sono e non devono essere le lotte di una parte. Al contrario, dovrebbero essere affrontate dal comune sentire come irrinunciabili e improcrastinabili le azioni da mettere in campo. Oggi abbiamo un’occasione senza precedenti rappresentata dai fondi ottenuti in Europa per il nostro Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: abbiamo il dovere di non sprecarla per assicurare al Paese un ruolo da protagonista in tutti i campi, primi fra tutti proprio quelli dell’innovazione tecnologica ed ecologica”.
“Il 30 si aprirà a Dubai la Cop 28, siamo ormai fuori tempo massimo per agire e fermare il riscaldamento del Pianeta, i cui effetti sono ormai sempre più devastanti – ha evidenziato Loredana De Petris promotrice Rete EcoDigital -. Davanti a questa grave emergenza non si assumono le decisioni conseguenti e soprattutto non si accelera sulla riconversione ecologica per superare al più presto l’economia fossile. La transizione nel nostro Paese è ferma, anzi si fantastica di hub del gas, si perde tempo sul nucleare. Eppure sarebbe un grande aiuto ad un’economia ferma, se non proprio in recessione, e di grande aiuto a livello sociale. Oltretutto il Governo ha messo fine al mercato tutelato e dato incentivi alle imprese energivore”.
Sono inoltre intervenuti: Luca Rigoni (Responsabile Relazioni Istituzionali e Programmazione, Dipartimento per la trasformazione digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) che ha posto l’accento sulla necessità di superare la frammentazione istituzionale e il deficit di competenze, anche con azioni di semplificazione che prevedono l’istituzione di misure e pacchetti di innovazione fino a raggiungere il piccolo interlocutore; Walter Massa (Presidente nazionale ARCI), in un videomessaggio, ha sottolineato il concetto che non si può parlare di transizioni se non collegate alla giustizia sociale e che c’è bisogno di favorire l’attivismo civico giovanile sui temi della sostenibilità ambientale; Livio de Santoli (Prorettore alla sostenibilità, Sapienza Università di Roma) ha ricordato i target della recente Direttiva europea Red 3 che eleva al 42,5% il traguardo ambizioso di quota di energie rinnovabili da raggiungere entro il 2030, oltre al Fit for 55 che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55%, evidenziando però che l’Italia sta procedendo con lentezza verso tali obiettivi. Un messaggio positivo di sostegno a buone pratiche, strategie, azioni sostenibili e partecipate sui territori, è stato rilanciato da amministratori regionali e locali. Emma Petitti (Presidente Assemblea legislativa, Regione Emilia-Romagna) ha ricordato la legge per la promozione delle comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, il Patto per il lavoro e il clima e le misure previste nel Piano energetico regionale; Fabrizio Manzulli (Vicesindaco Comune di Taranto), in un videomessaggio, ha anticipato la realizzazione del distretto dell’innovazione per l’incubazione e l’accelerazione di startup dedicate ai principi dell’economia circolare, della blue economy e del One Health; Rossella Falcone (Vicesindaco Comune di Vieste) ha sottolineato l’importanza della formazione nel settore turistico anche per sviluppare competenze comunicative utili a sensibilizzare sui temi della sostenibilità ambientale; Salvatore Mazzone (Sindaco Comune di Pietrelcina) ha espresso il concetto secondo cui il Pnrr andrebbe ricalibrato sulle esigenze dei territori per gettare le fondamenta su cui operare una migliore transizione ecologica; infine, in rappresentanza della Rete dei Comuni Sostenibili è intervenuto Luca Lopomo (Sindaco Comune di Crispiano), prima realtà della Puglia ad aderire al progetto e primo comune italiano della Rete ad aver pubblicato il Rapporto di strategia locale di sviluppo sostenibile, con riferimento ai goals dell’Agenda 2030.
Nel corso del dibattito, moderato da Alessio Falconio (Direttore Radio Radicale), sono state rilanciate le adesioni e le proposte di attivisti, giovani innovatori, imprenditori, amministratori locali, Istituzioni, influencer e startupper per la costruzione di una rete di realtà virtuose capace di essere da stimolo alla politica. L’obiettivo dell’incontro, che segue i molti di successo che lo hanno preceduto, è quello di aggregare e valorizzare le buone pratiche e le migliori esperienze diffuse su tutto il territorio nazionale per favorire la vera transizione EcoDigital, mettendo a circuito quegli esempi positivi fondamentali per la trasformazione ecologica e digitale della società e dell’economia, secondo i principi della giustizia sociale e climatica. Sono intervenuti, presentando best practice e pitch: Anselmo Pellizzi (Segretario Nazionale Rete EcoDigital); Costanza Andreini (Public Policy Manager Italy and Greece, Facebook); Enrico Parisi (Presidente Giovani Coldiretti); Armando Perrone (Ceo & Co-Founder Leone Investments); Francesco Paolo Russo (Direttore ANGI); Manuel Urzi (Esperto Startup Innovative, EcoDigital Lombardia); Marco Modugno (Portavoce Fridays For Future); Christian Cutino (Food Influencer, EcoDigital Campania); Matteo Testi (Ceo & Founder Deep Learning Italia); Roberta Bonacossa (Smily Academy, leader for youth sustainable business); Stefan Grbovic (Ceo TreeBlock); Debora Casoli (Coord. Fondazione Visit Gabicce). L’incontro nazionale della rete #EcoDigital è stato una nuova e stimolante occasione di confronto e di scambio per la realizzazione di progetti e azioni concrete per un’Italia EcoDigital. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, all’evento è stata rilanciata la piattaforma della Rete EcoDigital che si pone come anello di congiunzione tra Istituzioni, imprese e giovani: www.ecodigital.it.

– Foto: ufficio stampa Fondazione Univerde –
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Enav è carbon neutral, impatto positivo oltre un miliardo l’anno

ROMA (ITALPRESS) – Enav SpA è il primo Air Navigation Service Provider al mondo a raggiungere la carbon neutrality, grazie all’abbattimento delle emissioni dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) generate dalle attività aziendali. A dare l’annuncio, durante la quinta edizione del Sustainability Day della società che gestisce il traffico aereo civile in Italia è stato l’amministratore delegato Pasqualino Monti nel corso dell’evento a Palazzo Wedekind a Roma. “Fare sostenibilità significa dare un contributo tangibile anche in termini economici alla comunità a cui, in un solo anno, grazie alle azioni di Enav, abbiamo restituito oltre un miliardo di euro. Essere ‘carbon neutral’ per la nostra Società rappresenta una tappa intermedia”, ha detto. “Intendiamo proseguire con determinazione il cammino intrapreso, supportando anche i nostri stakeholder nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore. Quest’anno, da gennaio a ottobre, ad esempio, grazie all’ottimizzazione delle rotte, abbiamo consentito una diminuzione di 60 mln di kg di carburante per le compagnie aeree”.
La quinta edizione del Sustainability Day di Enav ha visto anche la tavola rotonda sulle “Strategie per il futuro della mobilità sostenibile”, con il presidente di Enac Pierluigi Di Palma, l’ad di Aeroporti di Roma Marco Troncone, l’ad di Anas Aldo Isi e il presidente di Airbus Italia Serafino D’Angelantonio.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati dello studio True Value che hanno evidenziato come tutte le azioni introdotte dal Gruppo Enav, comprese quelle finalizzate all’abbattimento delle emissioni, abbiano generato un impatto positivo sulla comunità per oltre un miliardo di euro in un solo anno.
Per quanto riguarda, ad esempio, le attività di Enav per l’ottimizzazione delle rotte, nel 2022, queste azioni hanno permesso di evitare un costo per la collettività pari a 41 milioni di euro. Infatti, grazie all’implementazione del progetto Free Route, le compagnie aeree che volano in Italia hanno percorso oltre 16 milioni di km in meno, generando benefici in termini di minor consumo di carburante pari a 65,3 milioni di kg e conseguente riduzione delle emissioni pari a 206 milioni di kg di CO2e. Dal 2017, primo anno del Free Route, a fine ottobre 2023, i dati mostrano un risparmio di quasi 84 milioni di km pari a circa 330 milioni di kg di carburante con conseguente riduzione delle emissioni per oltre 1 miliardo di kg di CO2.
Per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni dirette e indirette di Enav, la strategia del Gruppo, in linea con gli obiettivi climatici Net Zero 2050, era già stata validata nel novembre 2021 da Science Based Target Initiative, iniziativa internazionale nata per supportare le aziende nel fissare e raggiungere i target di riduzione delle emissioni di gas serra.
Il raggiungimento della carbon neutrality è il frutto di una serie di azioni che hanno consentito all’azienda, rispetto alla baseline del 2019, di raggiungere una riduzione delle emissioni pari a oltre l’80%: tra queste, la conversione dei contratti di acquisto di energia elettrica, oggi circa il 90% dell’energia elettrica acquistata dal Gruppo proviene da fonti rinnovabili; l’efficientamento energetico degli asset, come gli impianti automatizzati di illuminazione a led o l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione; l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (principalmente impianti fotovoltaici ma anche eolici e geotermici) e la sostituzione del parco auto aziendale con veicoli elettrici / ibridi / plug-in.
La quota di emissioni restante, non ancora riducibile, è stata compensata attraverso carbon credits destinati al finanziamento di due programmi, in India e Mozambico, per la tutela ambientale e certificati dallo standard VCS (Verified Carbon Standard): il programma Renewable energy hydro India, con la realizzazione di una centrale idroelettrica ad acqua fluente da 300 MW, che fornirà di energia rinnovabile le comunità locali di Kuppa, Kinnaur District Himachal Pradesh, e il progamma Efficiency improved cookstoves per la sostituzione delle tradizionali stufe, altamente inquinanti, per 1.800 famiglie della città di Maputo, in Mozambico.

– Foto xi2/Italpress –

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Anac e Sogin firmano intesa su anticorruzione e trasparenza

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), Giuseppe Busia, e il presidente di Sogin, Carlo Massagli, hanno firmato un protocollo di azione di vigilanza collaborativa in materia di anticorruzione e trasparenza finalizzato ad offrire a Sogin un supporto nell’elaborazione e nel rafforzamento delle sue strategie di prevenzione della corruzione e di trasparenza.
Sono quattro gli ambiti di collaborazione indicati nel protocollo: supporto nella predisposizione del Piano triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza; supporto nel monitoraggio delle misure di prevenzione adottate; supporto nel monitoraggio degli obblighi di trasparenza; monitoraggio sull’attività svolta dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (Rpct) nelle materie di competenza dell’Autorità. Si tratta di un accordo rispettoso delle modalità e termini indicati dal Regolamento per l’esercizio della vigilanza collaborativa in materia di anticorruzione e trasparenza.
“Con questo protocollo, l’Autorità affiancherà Sogin supportandola nel compimento della sua missione – ha dichiarato Busia -. La vigilanza collaborativa che esercita Anac nei confronti di enti e Pubbliche Amministrazioni costituisce non solo uno dei più efficaci strumenti di prevenzione rispetto a comportamenti scorretti, consentendo di intervenire con tempestività e garanzia della legalità, ma anche un ausilio per compiere in modo più efficace la propria attività, nel segno della massima trasparenza e controllabilità: un aiuto ad operare meglio e più rapidamente, nell’interesse generale”.
“Con la firma di oggi – ha commentato Massagli – si instaura un rapporto virtuoso con l’Autorità che ci consentirà di consolidare le nostre strategie e l’intero sistema di prevenzione della corruzione e di trasparenza della Società, sia nella fase di programmazione delle misure che in quelle di attuazione e monitoraggio, con l’obiettivo di essere sempre più efficienti ed efficaci nelle nostre attività di smantellamento degli impianti nucleari e di gestione dei rifiuti radioattivi”.

– Foto ufficio stampa Sogin –

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Corepla e Skuola.Net contro le fake news sulla plastica

ROMA (ITALPRESS) – I social network sono ormai una fonte imprescindibile di informazione, soprattutto per i giovanissimi: Instagram e TikTok, infatti, sono oggi dei canali privilegiati, ma anche il luogo dove regna la confusione e si diffondono le fake news, soprattutto attorno a temi importanti come quello del riciclo degli imballaggi in plastica. Negli ultimi 25 anni, Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, si è impegnato per una gestione sempre più sostenibile ed efficiente degli imballaggi facendo dell’Italia un modello di assoluta eccellenza. Ora è giunto il momento di dare ulteriore impulso, puntando sugli strumenti digitali per generare nuove forme di apprendimento e diffusione della cultura circolare. Nasce così l’idea di Corepla e di Skuola.net di siglare una partnership per sensibilizzare i più giovani sulle buone pratiche da intraprendere affinchè gli imballaggi in plastica siano correttamente recuperati e trasformati in nuove risorse. Il tutto realizzato attraverso forme narrative inedite e autorevoli, distribuite sui social e sul portale che è leader per audience sul segmento studenti con oltre 6 milioni di utenti unici ogni mese.
La principale novità di questa iniziativa di edutainment sarà una rubrica, circoscritta al web, in tre pillole, che punta a informare, educare e incuriosire i ragazzi e le ragazze sui temi del riciclo e dell’economia circolare sul profilo TikTok di Skuola.net. Corepla sceglie di tornare sulla piattaforma editoriale più seguita dai ragazzi, al fianco di Nikolais, influencer e volto noto al pubblico di Skuola.net realizzando per l’occasione una mini serie in tre episodi. Gli episodi successivi saranno disponibili a seguire l’1 e l’11 dicembre. Attraverso brevi video, utili per offrire contenuti didattici attraverso formule di intrattenimento, e accattivanti infografiche, Corepla e Skuola.net mirano a educare sul tema del riciclo e del riutilizzo della plastica da imballaggio, evidenziando i vantaggi che queste pratiche comportano per l’ambiente e stigmatizzando gli svantaggi che derivano dalla mancata pratica. L’operazione si completa, infine, con la pubblicazione sul sito di Skuola.net e relativi profili social di contenuti e articoli di approfondimento che declinano notizie e informazioni, con l’ausilio di immagini, infografiche e con un linguaggio rivolto agli utenti più giovani.
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– Foto: ufficio stampa Corepla –