ROMA (ITALPRESS) – Riparte da oggi il Progetto “Tandem. Bici in Comune”: un concorso che mette in palio 100 e-bike (2 per ciascun Comune) che andranno a premiare i Comuni sotto i 3.000 abitanti che proporranno progettualità nel campo dell’economia circolare, della sostenibilità ambientale o della mobilità alternativa.
L’iniziativa è promossa da Iren e da Anci per premiare le proposte più innovative e capaci di incidere positivamente sulle abitudini dei cittadini, ma anche dei turisti o dei visitatori occasionali. Progetti che possano mettere in evidenza le “buona pratiche” e migliorare significativamente la qualità della vita, come ad esempio impatto sul territorio del progetto presentato, effettiva fruibilità dei servizi che scaturiscono dal progetto, riduzione dell’inquinamento atmosferico, strumenti di comunicazione atti a promuovere l’uso della mobilità sostenibile. Il tutto per avere in regalo due biciclette elettriche, da destinare agli usi che le singole amministrazioni riterranno opportuni. Sarà possibile partecipare compilando e inviando il form presente sul sito www.biciincomune.it sino al 24 luglio prossimo. Entro l’estate la proclamazione dei vincitori designati da un’apposita giuria tecnica composta da rappresentanti di Anci e Iren, oltre che da un esperto di sostenibilità ambientale.
Le due biciclette elettriche IrenGo che saranno donate a ciascuno dei 50 piccoli comuni italiani che presenteranno i migliori progetti di sostenibilità ambientale sono dotate di un semplice e comodo kit di ricarica e diventeranno, per i piccoli centri vincitori, un strumento utile per offrire nuovi servizi ai propri cittadini. Il presidente dell’Anci Antonio Decaro e il presidente Iren Renato Boero, hanno anche inviato ai sindaci dei comuni italiani destinatari del progetto una comunicazione contenente i dettagli dell’iniziativa. Decaro ha sottolineato che “con la pandemia abbiamo apprezzato ancora di più quanto prezioso sia lo spazio pubblico all’aperto nelle nostre città: per muoverci, per sostare, per vivere la quotidianità. Ogni iniziativa volta a sostenere la mobilità alternativa, l’economia circolare, l’innovazione, come questa di Iren, va apprezzata e incentivata”.
Dal canto suo, Boero ha dichiarato: “Voglio sottolineare quelli che sono i destinatari dell’iniziativa, che stiamo portando avanti insieme ad Anci, e cioè i piccoli Comuni: questi da sempre, per una realtà vicina al territorio quale è Iren, rappresentano interlocutori privilegiati con
cui costruire progettualità sostenibili e innovative e ‘Tandem’ dimostra ulteriormente il nostro impegno in tal senso”.
L’Ad di Iren, Massimiliano Bianco, ha evidenziato: “Abbiamo deciso di dare nuovo slancio all’iniziativa non solo perchè in linea sia con le politiche nazionali di sviluppo che con l’European Green Deal a cui prestiamo molta attenzione ma anche perchè l’emergenza sanitaria ha reso tutti ancora più consapevoli dell’importanza di un approccio sostenibile. Grazie alla partnership con Anci, il Progetto Tandem vuole mettere in evidenza e premiare le progettualità innovative ed eco-sostenibili che tante piccole realtà del Paese stanno realizzando per rendere in concreto migliore la nostra vita di tutti i giorni”.
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Riparte progetto Iren e Anci 100 e-bike per i piccoli comuni
Bacino del Po, criticità “normale” ma rischio esaurimento in 20 giorni
PARMA (ITALPRESS) – Il mese di maggio, grazie alle precipitazioni cadute sul tutto il distretto, ha visto un netto miglioramento della situazione idrologica nel bacino del fiume Po, soprattutto se comparata a quella fotografata nel mese precedente. La portata attuale alla sezione di chiusura dell’intero bacino a Pontelagoscuro è di 1.959 m3 e quindi in linea con la media del periodo. Attualmente le piogge cadute nei giorni scorsi hanno innalzato i livelli su tutte le sezioni rilevate; tuttavia – data la forte antropizzazione del territorio e il carattere temporalesco dei rovesci, unito ai suoli resi meno permeabili a causa dal vento e dalle temperature estive che hanno insistito sul distretto – tali livelli tenderanno ad un lento esaurimento in circa 20 giorni. Le piogge (allineate con le medie di un mese piovoso come maggio dalle ultime serie storiche) che nella parte occidentale del distretto del Po sono risultate addirittura superiori; e la fusione del manto nevoso Alpino dovuta alle temperature miti (circa +1 e +2 gradi sulla media) hanno aumentato la quantità di acqua stoccata nei grandi laghi (Maggiore +113%, Garda +94%), tutti superiori alle medie di periodo ed anche nei bacini montani. Situazione leggermente meno rosea nella parte Appenninica e costiera del bacino, dove l’assenza di neve, temperature e precipitazioni più scarse confermano il trend dovuto al periodo estivo di esaurimento più rapido delle risorsa idrica. Pertanto lo stato attuale della severità globale (viste tutte le componenti analizzate ed elaborate dallo staff tecnico del Distretto) si attesta su un livello di criticità che rientra nella norma e con una incidenza delle riserve idriche in grado di garantire un soddisfacimento del fabbisogno per i prossimi 20-25 giorni.
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Incuria ambientale inquina le acque e aumenta il rischio di alluvioni
ROMA (ITALPRESS) – Le forti precipitazioni, che in questi giorni stanno localmente colpendo porzioni di territorio, gonfiano i fiumi, che trasportano ingenti quantità di materiali verso le foci. L’azione delle centrali idrovore gestite dai Consorzi di bonifica (754 in Italia) non solo riduce il pericolo di esondazioni (il rischio zero non esiste a fronte soprattutto della violenza degli eventi atmosferici, dettata dai cambiamenti climatici), ma annualmente trattiene, grazie alle griglie di sbarramento, circa 1 milione di tonnellate di rifiuti, altrimenti destinati a terminare in mare con grave danno per l’ambiente e, in questi mesi, anche per l’economia turistica.
A rendere nota l’eccezionale mole di rifiuti, raccolta dagli enti consortili aderenti, è l’Anbi, invitando alla collaborazione gli enti preposti, ma soprattutto facendo appello all’educazione dei cittadini. “E’ un fenomeno pericoloso – precisa Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi – perchè tali materiali possono diventare ostacolo al regolare defluire delle acque, aumentando grandemente il rischio idrogeologico; ciò è ancora più grave, perchè gran parte del materiale raccolto non è conseguenza della forza della natura nei momenti di piena, bensì dell’incuria umana”. Per Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, “soprattutto in questo periodo, c’è chi mette sotta accusa la manutenzione dei corsi d’acqua, operata dai Consorzi di bonifica, invece di valorizzarne la funzione anche ambientale. Per questo riteniamo opportuno far conoscere la quantità di rifiuti raccolta durante l’ordinaria attività idraulica, svolgendo un servizio, i cui costi di smaltimento sono a carico dell’ente. Evitare strumentali polemiche rappresenta il primo passo per soluzioni condivise: accanto a maggiori controlli ed a campagne di educazione ambientale, proponiamo di avviare collaborazioni almeno per il recupero delle frazioni organiche, trasformabili in compost: sarebbe un piccolo esempio di economia circolare”.
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Dalla cattura della CO2 nuovi materiali per edilizia e strade
ROMA (ITALPRESS) – Utilizzare gli scarti dell’industria siderurgica e del cemento per ‘immagazzinarè anidride carbonica e, contemporaneamente, produrre materiali di qualità e a basso costo da impiegare in edilizia e nella cantieristica stradale.
E’ questa una delle nuove frontiere della ricerca Enea nel campo della separazione, riutilizzo e confinamento della CO2 che sarà testata nell’impianto pilota Zecomix presso il Centro Ricerche Enea Casaccia (Roma). Anche grazie a queste attività Zecomix è stato inserito come infrastruttura di ricerca nel progetto europeo Eccselerate, finanziato con circa 3,5 milioni nell’ambito del programma Horizon2020. Oltre a Enea, gli altri partner italiani del progetto sono Sotacarbo, Università di Bologna – Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali – e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale che coordina il nodo italiano della rete europea di laboratori specializzati in ricerca su cattura e sequestro di CO2 (CCS). “L’obiettivo è di rendere il processo di decarbonizzazione di industrie come acciaierie e cementifici economicamente vantaggioso e circolare. Gli scarti non andranno più a finire in discarica, ma serviranno per catturare la CO2 prodotta. E una volta esaurita la loro capacità di stoccare anidride carbonica, questi ‘nuovì materiali saranno reimmessi nei processi industriali stessi per la produzione di cemento e di acciaio, o utilizzati come inerti per fondi stradali”, spiega Stefano Stendardo, ricercatore Enea del Laboratorio di Ingegneria dei processi e dei sistemi per l’energia.
Tra i settori di interesse c’è l’industria siderurgica che potrebbe trasformare le sue scorie in materie prime riutilizzabili per la produzione di cemento, calcestruzzo e malte oppure per manufatti, sottofondi e manti stradali. Con notevoli vantaggi sia a livello ambientale che economico, perchè vengono utilizzati scarti di produzione, ma anche per la qualità dei nuovi materiali che mostrano caratteristiche chimiche e fisiche migliorate fatti reagire con la CO2. Ma gli ambiti di applicazione non finiscono qui. La cattura e il sequestro della CO2 tramite carbonatazione potrebbero infatti essere impiegate anche nel trattamento di altri tipi di scarti come le ceneri e le scorie prodotte dalla combustione di carbone e dalla termovalorizzazione di rifiuti urbani e i residui di costruzioni e demolizioni. Scarti industriali a parte, nell’infrastruttura Zecomix si studieranno anche altre possibilità di riuso dell’anidride carbonica come ad esempio e la produzione di combustibili come metanolo e kerosene. Inizialmente le emissioni provenienti dalle centrali elettriche a combustibili fossili, gli scarichi di cementifici e di altre fabbriche potrebbero essere la principale sorgente di CO2. In prospettiva, potrebbe essere impiegata anche la CO2 catturata dall’atmosfera stessa o quella naturale per produrre ‘combustibili da carbonio non-fossilè, come già sperimentato in Islanda.
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Al via il nuovo progetto social di Corepla “Plastic Monday Show”
ROMA (ITALPRESS) – E’ partito “Plastic Monday Show”, il nuovo originale progetto social di Corepla. Tutti i lunedì alle 14.30, per 9 settimane, il Consorzio dà vita a delle dirette Facebook della durata di 30 minuti in cui si discutono le tematiche inerenti alla plastica e alla raccolta differenziata, con la presenza di Nando Timoteo e dei Frenchmole, webstars amatissime dai giovani, e il coinvolgimento, in ciascuna delle 9 puntate, di noti comici nazionali che allieteranno l’ambiente con la loro spensieratezza. Ospite protagonista di Plastic Monday Day lunedì prossimo sarà il presidente Antonello Ciotti: “Questo progetto ha una doppia anima, perchè crea un connubbio tra momento ludico ed educazione ambientale. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani e vuole promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi che favoriscano la difesa dell’ambiente, anche utilizzando canali come questo, molto vicini a loro”.
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Lombardia, al via progetto per efficienza energetica e rinnovabili
MILANO (ITALPRESS) – Dalla collaborazione tra Regione Lombardia, ENEA e GSE (Gestore dei servizi energetici) nasce il “Punto Energia e Clima per i Comuni” (PECC), uno sportello operativo per promuovere e supportare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale e l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per assicurare un approccio integrato nel supporto ai Comuni, il PECC vedrà il coinvolgimento costante anche di Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), punto di riferimento essenziale per il network dei Comuni lombardi.
Il PECC prende avvio con un’iniziativa di supporto ai Comuni nell’attivare progetti subito cantierabili finanziabili con i circa 350 milioni di euro di fondi regionali per il biennio 2020-2021 introdotti dalla legge n.9 della Regione Lombardia del 4/5/2020 (“Interventi per la ripresa economica”) e resi integrabili con le risorse del Conto Termico gestito dal GSE per assicurare il massimo risultato di investimento per i Comuni.
Le attività del PECC partono oggi con il primo di quattro webinar che mirano in particolare a fornire a tutti i Comuni della Lombardia regole e procedure sull’utilizzo degli incentivi del Conto Termico sulla base del cofinanziamento previsto dalla legge regionale. Questo primo ciclo di incontri prevede anche un focus su linee guida per la scelta degli interventi, strumenti esistenti di diagnosi e valutazione dei benefici energetici possibili e utilizzo degli strumenti nazionali per gli acquisti in rete.
L’incontro di oggi è rivolto ai 67 Comuni lombardi con popolazione superiore ai 20mila abitanti; a seguire venerdì 12 giugno il webinar dedicato ai 397 Comuni con popolazione tra 5mila e 20mila abitanti e infine mercoledì 17 e giovedì 18 giugno gli ultimi due incontri per i 521 Comuni lombardi sotto i 5mila abitanti.
Dopo questo ciclo di webinar il PECC diventerà una struttura stabile negli spazi regionali per l’assistenza ai Comuni negli interventi in materia di efficienza energetica territoriale che saranno delineate dalla nuova programmazione regionale su energia e clima nell’ambito dei fondi strutturali europei 2021-2027.
“Lo stanziamento straordinario dei fondi regionali per la ripresa economica destinati agli enti locali vede negli interventi di efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e nello sviluppo di impianti a energia rinnovabile una spinta verso lo sviluppo sostenibile dei territori. L’avvio dei Punti Energia e clima ha proprio l’obiettivo di dare un supporto operativo e concreto agli amministratori del territorio in stretta collaborazione con i soggetti nazionali più autorevoli quali ENEA e GSE e in sintonia ANCI Lombardia”, dichiara l’assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.
Attraverso questa struttura operativa ENEA mette a disposizione le proprie competenze tecnico-scientifiche nel settore dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per promuovere e facilitare l’utilizzo degli incentivi statali e dei fondi regionali da parte delle amministrazioni locali lombarde. Il nostro obiettivo è di ottimizzare l’efficacia degli interventi di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare affinchè i Comuni possano massimizzare i risparmi economici derivanti da minori consumi di energia”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa.
“Siamo certi che l’unità di intenti che guida questa valida iniziativa rafforzerà dialogo e interconnessioni a beneficio dei cittadini e delle comunità locali. Risorse regionali e incentivi possono e devono essere usati in sinergia per accelerare gli interventi utili a rigenerare il patrimonio pubblico e massimizzare l’investimento in modo efficace e tempestivo. Le competenze del GSE sono a disposizione per accompagnare il nostro Paese nella transizione energetica e portare la sostenibilità nella quotidianità territoriale”, spiega l’amministratore delegato del GSE Roberto Moneta.
“Il supporto di Anci Lombardia si configura non solo come facilitatore e sostenitore dell’accordo per la realizzazione del PECC, ma anche come supporto operativo alle amministrazioni comunali per la presentazione di progetti che rispondano agli obiettivi della LR 9/2020 in merito alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale. La partecipazione diretta di Anci Lombardia al gruppo di lavoro istituito dalla Regione Lombardia per il coordinamento e attuazione delle disposizioni dei fondi regionali per la ripresa economica, offre quindi ai Comuni la possibilità di esprimere le proprie progettualità”, sottolinea il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra.
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Al via il progetto Hotmic contro la microplastica nell’Atlantico
ROMA (ITALPRESS) – Un oceano di plastica: si stima che nell’Atlantico ne arrivino ogni anno dai cinque ai tredici milioni di tonnellate, una presenza di cui però si conosce molto poco, appena il 10%, soprattutto a causa delle microplastiche. E proprio per colmare questa lacuna è partito Hotmic (Horizontal and vertical oceanic distribution, transport, and impact of microplastics), un progetto triennale finanziato con 2,3 milioni di euro nell’ambito del programma europeo JPI Oceans a sostegno dei mari denominato Healthy and Productive Seas and Oceans. I paesi europei impegnati nel progetto Hotmic sono sei e per l’Italia l’unico partner è il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa. Hotmic ha l’obiettivo di mappare la presenza delle microplastiche dalla costa Atlantica europea sino al vortice nord atlantico. Con questo progetto si metteranno a punto metodologie analitiche e si faranno campagne di campionamento delle microplastiche, anche sotto i 10 micron, per valutarne entità, tipologia, distribuzione, rotte dagli estuari fino al mare aperto e dalla superficie sino ai fondali, modalità di degradazione e di interazione con organismi biologici. L’intento è porre le basi per una più accurata valutazione dei potenziali rischi per l’ambiente e per gli organismi marini. In particolare, i chimici e ricercatori dell’Ateneo pisano metteranno in campo le tecniche uniche che hanno ideato per identificare e quantificare le diverse varietà di microplastiche. “La sfida è identificare i principali inquinanti plastici: le insidie maggiori arrivano dai frammenti di plastica più fini, come ad esempio i prodotti di degradazione di imballaggi plastici, le microsfere di polistirene che derivano da alcuni prodotti cosmetici o le microfibre dei tessuti sintetici, che più facilmente entrano nella catena alimentare degli organismi acquatici”, spiega Valter Castelvetro dell’Ateneo pisano.
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Nel 2019 volano differenziata e riciclo del vetro
ROMA (ITALPRESS) – Anno record, il 2019, per quanto riguarda la raccolta differenziata e il riciclo del vetro in Italia.
I dati contenuti nel tradizionale rapporto annuale curato da Co.Re.Ve – Consorzio Recupero Vetro – fotografano un Paese sempre più virtuoso, con punte di eccellenza assoluta. Il primo segnale positivo è rappresentato dalla quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro recuperati dopo il consumo, grazie alla raccolta differenziata urbana: nel 2019 gli italiani hanno separato 2.336.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 6,7% in più rispetto all’anno precedente. Dopo anni in cui i tassi di crescita maggiormente significativi si sono registrati nel Sud del Paese, impegnato in un’operazione di allineamento con il resto d’Italia, questa volta a guidare la “classifica” è il Centro con un incremento dell’11,3% sul 2018: 432mila tonnellate di rottame di vetro raccolto, 44.169 in più rispetto all’anno precedente. Rimane molto positiva anche la crescita del Mezzogiorno, con 630mila tonnellate di materiale raccolto e un incremento dell’11% pari a 62.302 tonnellate in più del 2018.
In termini assoluti il Nord del Paese, che aumenta la propria raccolta di 40.528 tonnellate, pari a un +3,3%, continua a guidare il Paese raggiungendo quota 1 milione e 271mila tonnellate di materiale proveniente dalla raccolta differenziata.
Nel 2019 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha superato il 77%, con un balzo in avanti significativo rispetto al 73,4% dell’anno precedente. Considerando che le Direttive europee in corso di recepimento del “pacchetto economia circolare” prevedono un obiettivo di riciclo del 70% al 2025 e del 75% al 2030, c’è di che essere soddisfatti. Un risultato eccellente determinato dall’impennata della quantità raccolta ma soprattutto dall’aumento dell’efficienza degli impianti di trattamento che, grazie ad investimenti nell’innovazione tecnologica, hanno contenuto la produzione di scarti (11,4%) rispetto all’anno precedente (13,2%). Tali scarti misurano il vetro perso tra la raccolta e il riciclo. Le quantità riciclate, 2.069.407 di tonnellate, registrano infatti un 9,8% in più rispetto al 2018, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo, 2.677.830 di tonnellate (+4,2%). “Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano. Il riciclo del vetro, da sempre modello esemplare di economia circolare, evolve costantemente anche dal punto di vista delle tecnologie impiegate e questo ci permette di incrementare le nostre performance”, afferma Gianni Scotti, presidente di CoReVe.
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