Home Ambiente Pagina 239

Ambiente

Nel Parco del Beigua crescono i falchi pecchiaioli monitorati

ROMA (ITALPRESS) – Si è da poco concluso sui primi rilievi alle spalle di Arenzano, ai confini meridionali del Parco del Beigua, il monitoraggio della migrazione dei rapaci diurni. Una finestra di dodici giorni incentrata sulla migrazione del falco pecchiaiolo Pernis apivorus che, intorno alla metà di maggio, raggiunge il picco del proprio passaggio. Sono stati poco meno di 5.200 i falchi pecchiaioli conteggiati in questa sessione di rilevamento, un dato ben superiore alla media, vicina ai 3.300 soggetti per sessione. “Questo numero, il più elevato dal 2005, rientra comunque nella variabilità e nelle fluttuazioni numeriche che da un anno all’altro sono considerevoli: esse sono determinate da molti fattori in sede di conteggio, e fra queste la meteorologia del periodo è la più influente: la variabilità opera alle varie scale e le condizioni meteo con basse coperture nuvolose sono state favorevoli nel convogliare il flusso migratorio lungo il rilievo e il litorale ligure, nei giorni di massimo passaggio, diminuendo l’incidenza dei mancati avvistamenti e la dispersione del flusso lungo altre linee di migrazione”, spiega Luca Baghino, l’ornitologo che da oltre 30 anni segue il fenomeno della migrazione dei rapaci per il Parco. Il falco pecchiaiolo, tra i rapaci diurni, è la specie più abbondante in migrazione pre-riproduttiva nel Parco del Beigua come in molte altri siti di migrazione italiani e mediterranei, ed è seguito da oltre 15 anni in questo periodo-chiave con modalità e protocolli d’osservazione standardizzati.
(ITALPRESS).

Intesa Sanpaolo lancia i finanziamenti “green”

MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo ha messo a punto un’offerta di finanziamenti “green”, ovvero mutui e prestiti personali con condizioni di tasso vantaggiose per chi acquista immobili a elevata efficienza energetica (classe maggiore o uguale a B) e chi effettua una riqualificazione volta ad aumentarne la classe energetica di appartenenza. In Italia, solo il 30% degli immobili appartiene a una classe energetica medio-alta, il resto necessita di lavori di adeguamento. Concorrono all’efficientamento energetico sia i grandi interventi, come la coibentazione dello stabile, sia i piccoli interventi, tra cui sostituzione di infissi, installazione di caldaie di ultima generazione, ecc. “Il prossimo passo di Intesa Sanpaolo – si legge in una nota – sarà l’anticipo del credito previsto dal recente Decreto Rilancio, il cosiddetto Ecobonus, che permetterà al cliente di realizzare i lavori necessari e quindi di incrementare il valore della propria casa anche se non dispone delle risorse necessarie”.
Intesa Sanpaolo in Italia detiene circa un quarto del mercato mutui. La promozione di finanziamenti “green” è in linea con l’Energy Efficient Mortgage Action Plan, iniziativa europea che punta a creare un mutuo per l’efficienza energetica standardizzato, i principi della circular economy a cui la Banca ha aderito e l’impegno sottoscritto con il Piano di Impresa 2018 – 2021 per lo sviluppo di azioni e servizi che riducano le emissioni.
La nuova offerta “green” è disponibile sotto forma di prestito per la ristrutturazione e di mutui per l’acquisto o la ristrutturazione, anche per durate fino a 40 anni, finanziamenti al 100% del valore della casa e senza limiti di importo (surroga esclusa). Oltre a prevedere uno sconto sul tasso del mutuo, la Banca si fa anche economicamente carico, in caso di riqualificazione energetica dell’immobile, dell’attestato di prestazione energetica (APE), indispensabile per dimostrare il passaggio ad una classe energetica superiore.
Intesa Sanpaolo ha inoltre previsto alcuni servizi aggiuntivi in collaborazione con società specializzate nel fornire assistenza professionale a chi ha a cuore le tematiche ambientali. In prima linea un servizio di supporto al cliente per valutare i benefici energetici e fiscali degli interventi di riqualificazione energetica. Un accordo con uno dei più importanti comparatori online consente invece 2 di individuare in pochissimo tempo le migliori offerte per la fornitura di energia elettrica e gas presenti sul mercato. Possibile anche acquistare elettrodomestici di classe energetica A+++ dai partner convenzionati con Intesa Sanpaolo usufruendo di un finanziamento a tasso (taeg) zero.
Infine, per ogni finanziamento “green” erogato, Intesa Sanpaolo verserà un contributo al progetto del WWF per la tutela delle api, insetti che garantiscono la sopravvivenza delle specie vegetali indispensabili alla vita del pianeta.
(ITALPRESS).

Piano da 60mila euro per centri educazione ambientale in Liguria

GENOVA (ITALPRESS) – Un pacchetto da 60 mila euro di azioni ambientalmente sostenibili da mettere in campo nel mondo scolastico e destinate agli studenti. E’ stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone. La ripartenza passa anche attraverso la promozione di comportamenti compatibili dal punto di vista ambientale, con al centro la mobilità e la riduzione del consumo di plastica. Dovranno essere i Centri di Educazione Ambientale del sistema regionale a presentare i progetti su campagne di sensibilizzazione “plastic free” e di nuove modalità di spostamento a piedi e in bicicletta, particolarmente utili in tempi di Covid. Le risorse previste dalla Giunta regionale saranno distribuite tra i Centri di Educazione Ambientale della Liguria che parteciperanno all’avviso previsto. I soggetti che prenderanno parte alla manifestazione di interesse potranno presentare azioni riguardanti, sia la mobilità sostenibile nel mondo scolastico, sia la riduzione del consumo di plastica sulla base di quanto previsto dalle strategie nazionali e regionali. Le domande potranno essere presentate entro il 30 giugno. I progetti una volta approvati dovranno essere realizzati entro il 30 dicembre di quest’anno.
“Questa iniziativa si basa sul documento di programmazione triennale in materia di educazione ambientale – spiega l’assessore regionale Giacomo Giampedrone – Un documento che prevede una transizione verde che rappresenta anche un pilastro della ripartenza su basi nuove per vincere la battaglia della sostenibilità, investendo risorse finalizzate anche a creare nuove opportunità di lavoro e soprattutto una nuova coscienza tra i giovani”.
(ITALPRESS).

Studio del Cnr spiega trasparenza acque a Venezia durante lockdown

ROMA (ITALPRESS) – Uno studio condotto da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche degli Istituti di Scienze marine (Cnr-Ismar) e di Geoscienze e georisorse (Cnr-Igg), pubblicato su Science of the Total Environment, spiega i fenomeni osservati in Laguna di Venezia durante il lockdown, analizzando le diverse componenti in grado di influenzare la torbidità dell’acqua. Fra queste, la riduzione del moto ondoso conseguente alla contrazione del traffico acqueo nei canali di Venezia e della Laguna, l’assenza di precipitazioni sul bacino scolante, la stagionalità del ciclo di crescita del fitoplancton e l’assenza di moto ondoso indotto dal vento. Inoltre, in questo periodo, nel centro storico ha inciso anche la diminuzione della quantità di scarichi urbani dovuta alla mancanza del carico turistico che di solito invade la città in maniera pressochè continua.
“L’analisi delle immagini satellitari Sentinel-2 del programma europeo Copernicus ha evidenziato i cambiamenti avvenuti, tra i quali la riduzione del traffico acqueo e della torbidità intorno alla città e nelle direttrici più critiche all’interno della Laguna, come ad esempio i canali che collegano Venezia con l’aeroporto e le isole minori”, spiega Federica Braga del Cnr-Ismar. “Contemporaneamente, si osservano gli impatti dovuti alle attività essenziali che sono proseguite durante il lockdown, quali la pesca dei molluschi sui bassi fondali e il passaggio delle navi commerciali nel canale industriale Malamocco-Marghera”. L’assenza della pressione antropica sull’ambiente sta dando ai ricercatori l’opportunità di osservare e studiare i processi naturali che condizionano la qualità dell’acqua e di valutare l’impatto delle attività umane negli ecosistemi costieri. “L’elevata trasparenza dell’acqua, riportata dai media a metà marzo e quantificata dai risultati di questo studio, è considerata dai ricercatori una condizione temporanea legata alla combinazione di fattori naturali stagionali e agli effetti delle restrizioni per il contenimento dell’epidemia di Covid-19”, conclude Zaggia del Cnr-Igg.
(ITALPRESS).

Servizio antinquinamento marino esteso a plastica galleggiante

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato sulla Gazzetta europea il bando per la nuova gara europea per l’affidamento del servizio antinquinamento marino attraverso il noleggio di unità navali specializzate nel contenimento e recupero di idrocarburi, di sostanze da questi derivati e di olii minerali nelle acque del mare territoriale, lungo il perimetro costiero nazionale. Innovazione voluta dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, è che il servizio antinquinamento marino, unitamente alle tradizionali forme di contrasto da idrocarburi, dovrà dedicarsi anche alla raccolta di rifiuti marini galleggianti e in particolare della plastica, sia nelle aree marine protette che nelle aree antistanti le foci dei principali fiumi.
Nel periodo di durata del nuovo contratto (due anni) verranno così tracciati la presenza, la quantità e la qualità dei rifiuti marini galleggianti e della plastica raccolti in mare dalla flotta antinquinamento marino del ministero dell’Ambiente, al fine di valutare iniziative di contrasto del fenomeno della plastica in mare in linea con gli impegni internazionali assunti dal nostro Paese. “Un ulteriore passo nella battaglia globale contro la plastica in mare, che mi sta a cuore sin dal mio insediamento – commenta Costa -. Anche così diamo attuazione alle direttive Ue che, insieme alla Salvamare e al #plasticfreechallenge, sono dei tasselli fondamentali di un unico mosaico. La plastica è una grave minaccia per l’ecosistema marino e, visto che il nostro Paese è per due terzi bagnato dal mare, sarà importantissimo raccoglierla insieme agli altri rifiuti galleggianti grazie alla flotta antinquinamento del ministero”.
(ITALPRESS).
(ITALPRESS).

Rifiuti, sindaco di Roma lancia operazione #Scaricalincivile

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il periodo di lockdown legato all’emergenza coronavirus e l’inizio della Fase 2, gli operatori ecologici e la Polizia Locale di Roma Capitale hanno registrato a Roma un aumento dei casi di abbandono illecito di rifiuti.
Si tratta di materiali spesso ingombranti che vengono lasciati dentro e davanti i cassonetti stradali, sui marciapiedi o nelle aree verdi della città, creando vere e proprie micro-discariche. Per questo motivo il sindaco di Roma Virginia Raggi lancia nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio l’operazione #Scaricalincivile contro zozzoni e incivili che sporcano la città. “Abbiamo dichiarato guerra a chi sporca Roma, le nostre strade, i nostri parchi. Questi zozzoni offendono tutti noi cittadini e non rispettano la nostra città”, ha detto Raggi, che ha chiesto di rafforzare i controlli. Ad aiutare gli agenti sono sempre più associazioni e anche singoli cittadini che denunciano questo tipo di illeciti. Fondamentale l’utilizzo delle fototrappole, telecamere che consentono di scattare un numero molto elevato di immagini, grazie alle quali si è risaliti ai singoli incivili, a svuotacantine abusivi e, in alcuni casi, a vere e proprie organizzazioni criminali che sversano rifiuti nei terreni della Capitale. In concomitanza con l’avvio della “Fase 2” delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, le squadre di Ama hanno rimosso, dal 4 al 14 maggio, complessivamente oltre 126 tonnellate di materiali effettuando circa 200 interventi, in turno diurno e notturno. “Abbiamo messo in campo un’azione sinergica di contrasto ai reati ambientali – ha aggiunto Raggi -. Un’operazione composta da diversi strumenti che mira a punire e a prevenire comportamenti illeciti come il conferimento errato di rifiuti nei cassonetti stradali, o molto più grandi come lo smaltimento illegale di ingombranti o l’interramento di rifiuti nei terreni. Stiamo portando avanti questa battaglia grazie anche all’aiuto di associazioni e cittadini che sono stanchi di vedere i propri quartieri e la loro città offesa e maltrattata da questi incivili zozzoni – ha sottolineato Raggi -. Bisogna segnalare queste persone. Lo ripeto: non è un invito alla delazione ma alla responsabilità e a prendersi cura della nostra Roma”.
(ITALPRESS).

Cresce rischio desertificazione, nuova sperimentazione nel veneziano

ROMA (ITALPRESS) – In Italia ci sono aree in cui, a causa dei cambiamenti climatici e di pratiche agronomiche forzate, la percentuale di sostanza organica, contenuta nel terreno, è scesa al 2%, soglia per la quale si può iniziare a parlare di deserto.
Secondo il Cnr le aree a rischio sono il 70% in Sicilia, il 58% in Molise, il 57% in Puglia, il 55% in Basilicata, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%: ad evidenziare il preoccupante dato, che indica il 20% del territorio italiano in pericolo di desertificazione, è l’Anbi, annunciando la sperimentazione avviata in località Fiorentina a San Donà di Piave, nel veneziano, dove in un podere monitorato sono state distribuite le matrici organiche, preliminari alla preparazione del letto di semina della soia; l’appezzamento è stato suddiviso in varie parcelle, su cui sono stati distribuiti quantitativi differenti di compost e digestato secco, allo scopo di verificare la risposta del terreno, una volta avviata la coltivazione.
Si tratta di un programma sperimentale, che vede la collaborazione fra Consorzio di bonifica Veneto Orientale ed Università di Padova (Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente) per verificare come l’impiego di pratiche agronomiche meno impattanti sui suoli possa rinvigorirne il contenuto di sostanza organica, che anche in vaste aree del Veneto Orientale è sceso a livelli preoccupanti.
“La qualità ambientale è uno dei temi dell’azione dei Consorzi di bonifica – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi – Per questo, abbiamo il dovere di impegnarci per invertire una tendenza preoccupante ed evitarne le conseguenze. Va sottolineato che un terreno ricco di sostanza organica è un suolo naturalmente fertile, che trattiene meglio l’umidità e ha minor necessità di irrigazione”. La desertificazione, causata da condizioni climatiche ma anche antropiche, rappresenta l’ultimo stadio di degrado del suolo con conseguente perdita di produttività biologica e geologica, nonchè annullamento dei servizi ecosistemici forniti dal terreno, causandone alterazioni difficilmente reversibili, che comportano l’impossibilità di gestire economicamente attività di agricoltura, silvicoltura e zootecnia.
(ITALPRESS).

Il Wwf cerca volontari per la tutela dell’orso bruno marsicano

ROMA (ITALPRESS) – Continua la campagna per la conservazione dell’orso bruno marsicano del Wwf. L’associazione cerca volontari che abbiano a cuore la salvaguardia dell’orso e siano disponibili a dare un pò del loro tempo per realizzare azioni pratiche in favore della specie. A maggio 2019 il Wwf ha lanciato la campagna orso2x50 per contribuire a raggiungere l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il numero di individui nell’areale della specie entro il 2050. Pertanto, sono state già attivate diverse misure e programmate molte azioni, tra le quali incontri pubblici, flash mob, campi di volontariato, distribuzione e montaggio di recinti elettrificati, iniziative di sensibilizzazione rivolte a bambini e adulti, potature e recupero di alberi da frutto, ricerca segni di presenza, pulizia di sottopassi lungo i principali corridoi ecologici, fondamentali per ampliare l’area le dell’orso.
Attività di conservazione, informazione e sensibilizzazione. Infatti per conservare l’orso marsicano è fondamentale anche diffondere le giuste conoscenze sulla specie e sui corretti comportamenti che dobbiamo avere nelle sue aree di presenza, per evitare ogni forma di disturbo che possa pregiudicare gli sforzi messi in campo. Tutto questo è possibile solo grazie al lavoro instancabile e alla disponibilità di tanti volontari, che gratuitamente decidono di mettere a disposizione dell’orso e della natura un pò del loro tempo. Tutti possono partecipare alle iniziative e dare un contributo per vincere la sfida della conservazione della specie. La base operativa della campagna sarà la Riserva Naturale Regionale e Oasi Wwf “Gole del Sagittario”, un’area con presenza stabile dell’orso bruno marsicano e che da anni sperimenta buone pratiche di convivenza con il grande carnivoro. Ma le azioni verranno messe in campo anche al di fuori dell’area protetta, in particolare lungo i corridoi di collegamento tra Parchi e Riserve di Abruzzo, Lazio e Molise, fondamentali per garantire un futuro all’orso più raro d’Europa.
Nei prossimi giorni verrà anche lanciato il sito web, insieme alla pagina Facebook, del Progetto Life Arcprom, che vede come partner anche il Parco Nazionale della Majella e il Wwf Italia, che sarà in particolare impegnato nelle azioni di comunicazione, sensibilizzazione e mobilitazione dei volontari per migliorare la convivenza tra uomo e orso.
(ITALPRESS).