BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La commissione bilanci del Parlamento europeo ha approvato 279 milioni in aiuti UE a seguito degli eventi meteorologici estremi avvenuti in Austria, Italia, Portogallo e Spagna nel 2019. Il progetto di relazione redatto da Josè Manuel Fernandes, in cui si raccomanda l’approvazione degli aiuti, è stato approvato con 38 voti favorevoli, nessun contrario e nessuna astensione. I 279 milioni del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) saranno ripartiti come segue: 211,7 milioni per la maggior parte del territorio italiano colpito, tra ottobre e novembre 2019, da una serie di eventi meteorologici estremi collegati, che hanno provocato gravi danni e sono culminati nella disastrosa alluvione di Venezia; 8,2 milioni per l’uragano Lorenzo che ha colpito le Azzorre (Portogallo) nell’ottobre 2019; 56,7 milioni per un raro fenomeno meteorologico descritto come “depressione isolata ad alta quota” che ha colpito quattro regioni del sud-est della Spagna nel settembre 2019 provocando inondazioni; 2,3 milioni per le gravi inondazioni subite a novembre 2019 nel sud-ovest dell’Austria, in particolare in Carinzia e nel Tirolo orientale, aree alpine entrambe confinanti con l’Italia.
“Dopo una serie di disastri naturali lo scorso anno, il Parlamento europeo si è impegnato ad aiutare il Portogallo, la Spagna, l’Italia e l’Austria. Con un aiuto finanziario urgente di 279 milioni, il nostro obiettivo è quello di ricostruire le infrastrutture e rilanciare l’economia delle regioni più colpite, soprattutto quelle ultra periferiche”, ha sottolineato Fernandes. “Si tratta di un piccolo ma importante passo verso la ripresa e il rilancio delle economie locali e nazionali. Accolgo con favore la richiesta dell’Austria alla Commissione europea di assistenza per la mobilitazione del Fondo. E’ la prova che gli austriaci – come tutti gli europei – beneficiano della solidarietà europea”, ha aggiunto. Il Parlamento europeo deve ancora approvare in Plenaria la proposta di assistenza del Fondo di solidarietà dell’UE a Portogallo, Spagna, Italia e Austria a giugno. Una volta approvato da Parlamento e Consiglio, l’aiuto finanziario potrà essere erogato.
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Maltempo, dall’Ue 211 milioni all’Italia per danni del 2019
Emergenza cavallette in Sardegna, l’allarme della Coldiretti
ROMA (ITALPRESS) – Milioni di cavallette stanno devastando ettari e ettari di terreno in Sardegna, nella provincia di Nuoro, dove una marea di insetti assedia le case e fa strage di pascoli e raccolti divorando foraggio, grano, erba medica e quanto trovano durante la loro avanzata. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti per una vera e propria “catastrofe biologica” che sta colpendo in particolare la Valle del Tirso, nel centro della regione, nei comuni di Ottana, Sarule, Orani, Escalaplano, Orotelli e Bolotana che stanno deliberando lo stato d’emergenza. Secondo la Banca Mondiale, l’invasione di locuste del 2020 è la più massiccia degli ultimi 70 anni: ha già toccato 23 paesi tra Africa orientale, Medio Oriente e Asia e sta minacciando in modo molto serio l’agricoltura e si teme che in molti Paesi l’insicurezza alimentare possa aggravarsi, nel mezzo dell’emergenza causata dal coronavirus. A favorire l’invasione nelle diverse parti del globo sono stati i cambiamenti climatici con caldo torrido che favorisce il moltiplicarsi dei famelici insetti. L’inverno mite e la scarsità di pioggia con precipitazioni praticamente dimezzate, in un 2020 che – sottolinea la Coldiretti – si classifica come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,41 gradi rispetto alla media, hanno favorito anche in Italia la comparsa delle orde devastatrici. Una situazione che – denuncia la Coldiretti – sta mettendo in ginocchio un centinaio di aziende con molti agricoltori costretti ad anticipare il raccolto o addirittura a destinarlo ad alimentazione degli animali.
L’unica speranza è nei predatori naturali, come gli uccelli che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino. Una vera e propria emergenza che – conclude la Coldiretti – si abbatte sulle imprese agricole colpite anche dalla crisi economica generata dal coronavirus con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività.
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Costa “Nessun condono, sì a rigenerazione urbana”
ROMA (ITALPRESS) – “E’ un bellissimo segnale da parte dell’Unione europea, e come ha detto il nostro premier ci siamo battuti per ottenere questo risultato che va salutato come un risultato buono per l’Italia”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ospite di Rainews 24, risponde a una domanda sul recovery fund.
“E’ un buon segnale abbassare le tasse, significa creare un meccanismo di crescita per poi fare quella svolta green tanto auspicata – ha affermato Costa – L’Unione europea, nell’assegnarci quelle risorse, ha tuttavia posto delle condizionalità: ragioniamo assieme sul tipo di progettualità per impegnarle, mettendo al centro la svolta green, idea che collima con la diminuzione delle tasse”. Costa ha poi risposto ad alcune domande sull’ecobonus: “In quello al 110% l’aspetto green è molto importante – ha detto – perchè oltre l’80% degli edifici italiani non gode dell’efficientamento energetico, e poterli efficientare significa ingolosire tutti gli italiani e cambiare i propri edifici, mettendosi in linea anche con il piano italiano che serve per contrastare il mutamento climatico. La grande sfida è mitigare i mutamenti climatici; questa iniziativa determina un grande indotto in un settore così ricco, e per il futuro la possibilità di rigenerare senza cementificare. Ci sono dunque molte positività nel super ecobonus”.
A una domanda su edilizia e condoni, Costa ha poi risposto: “Sono contrario ai condoni per una mia storia personale, ma anche perchè ogni condono rappresenta il fallimento dello Stato e della Pubblica amministrazione – ha detto – è importante promuovere la rigenerazione, un modo diverso di concepire l’edilizia, che non vuol dire necessariamente costruzione di palazzi nuovi, ma rigenerazione urbana, che significa ottenere un doppio scopo: bellezza ed efficientamento”. Il ministro ha poi parlato delle Zone economiche ambientali: “Una intuizione dell’Italia, che mi dà grande orgoglio e soddisfazione, e che ci dice che quando si fa economia non la si fa necessariamente contro l’ambiente: produzione e ambiente vengono messe insieme – spiega il Ministro – green non significa solo bio, ma qualsiasi tipo di produzione in cui si utilizza la sostenibilità. Le Zea nei Parchi nazionali sostengono tutte le aziende green dando risorse economiche supplementari rispetto a quelle che non lo fanno, spingendo i parchi nazionali a diventare sempre più verdi e sostenibili, per dimostrare che economia e ambiente possono camminare insieme”.
Poi una riflessione sulla mobilità sostenibile: “Abbiamo messo 310 milioni di euro per le piste ciclabili, ciclovie e progetti annessi, ho già firmato il decreto, tutti fondi provenienti dalle aste verdi, seguendo il principio del chi inquina paga. Abbiamo impegnato 120 milioni di euro per il bonus bici e contiamo, nella conversione in legge del decreto rilancio, di aumentare le risorse perchè la richiesta di italiani che vogliono acquistare la bicicletta e utilizzarla come mobilità diversa è così ampia che abbiamo necessità di mettere nuove risorse. E’ un bel segnale”.
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Emilia Romagna, da Arpae 17 nuove auto alle guardie ecologiche
BOLOGNA (ITALPRESS) – Le prime auto (Fiat Panda 1.2 easy power – gpl) sono state consegnate questa mattina ai presidenti dei raggruppamenti delle Gev – Guardie ecologiche volontarie che operano in regione, dall’assessora regionale alla Montagna e ai parchi, Barbara Lori, e dal direttore dell’Agenzia per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna (Arpae), Giuseppe Bortone. Gli automezzi serviranno alle Gev per il controllo e la vigilanza ambientale in parchi, riserve, aree protette regionali e nei siti di Rete Natura 2000, per le attività di salvaguardia prevenzione programmate in ambito provinciale, per l’educazione ambientale nonchè in caso di emergenze di Protezione civile. Le 17 auto sono state assegnate ai rappresentanti dei raggruppamenti Cp Gev di Piacenza; Gev e Gev Legambiente di Parma, Reggio Emilia e Modena; Cgam e Cp Gev di Bologna; Gev di Ferrara, Cesena, Forlì, Faenza e Rimini e Gev Legambiente di Ravenna. Per l’assessora Lori “il servizio volontario di vigilanza ecologica rappresenta un presidio importantissimo di controllo ambientale e tutela del territorio”. Quelle consegnate oggi sono una prima tranche dei 17 automezzi acquistati da Arpae con risorse regionali. “E’ il segno tangibile di un investimento che si consolida, a sostegno del volontariato e per la difesa dell’ambiente”, aggiunge l’assessora. “L’impegno delle Gev – aggiunge il direttore Bortone – rappresenta in modo concreto l’attenzione e la consapevolezza che sta crescendo attorno all’ambiente, alla sua tutela e alla sua importanza cruciale”. Per Bortone “il lavoro comune tra Arpae, Regione, enti locali e Gev sta dando buoni frutti, garantendo collaborazioni in settori importanti: dalla vigilanza all’educazione ambientale. Proseguiremo in questa direzione”. Gli automezzi, di proprietà di Arpae, sono stati assegnati in utilizzo con la formula del comodato d’uso gratuito. Sono dotati di adesivi con il logo delle Guardie ecologiche volontarie e della Regione Emilia-Romagna.
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La storia vulcanica dei Monti Sabatini e i Colli Albani
ROMA (ITALPRESS) – Lo stato di attività del distretto vulcanico dei Monti Sabatini, sito a NW della città di Roma, è l’oggetto dello studio “Monti Sabatini and Colli Albani: the dormant twin volcanoes at the gates of Rome” appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports di Nature e frutto della collaborazione tra scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università Sapienza di Roma e del Laboratorio di Geocronologia della Wisconsin University. Gli scienziati hanno messo in campo un approccio multidisciplinare attraverso l’uso di tre diverse metodologie di indagine: il telerilevamento per le deformazioni del suolo, la datazione 40Ar/39Ar per la storia eruttiva, e l’analisi della sismicità storica della regione vulcanica. In tal modo è stato possibile paragonare i caratteri vulcano-tettonici del distretto sabatino con quelli recentemente studiati nell’area dei Colli Albani. I risultati di questo studio mostrano che i Monti Sabatini hanno avuto una storia eruttiva molto simile e contemporanea a quella dei Colli Albani, anche se con tempistiche di ricorrenza media diversa, tanto da poterli considerare due “gemelli addormentati alle porte di Roma”.
Una differenza attuale fondamentale, però, è risultata dall’analisi della deformazione del suolo e della sismicità locale. Infatti, mentre i Monti Sabatini mostrano uno stato di quiete quasi assoluta, ai Colli Albani si registra un sollevamento locale ed una diffusa sismicità e degassazione.
Inoltre, dall’analisi delle tempistiche storiche risulta che il tempo attualmente trascorso dall’ultima eruzione dei Monti Sabatini è di circa 70.000 anni, rientrando pienamente nelle valutazioni dei periodi medi di quiescenza tra le tre grandi fasi eruttive avvenute negli ultimi 600.000 anni.
“I Monti Sabatini, così come i Colli Albani, non possono essere considerati vulcani estinti”, sottolinea Fabrizio Marra, ricercatore INGV e autore della ricerca. “Tuttavia, entrambi i distretti vulcanici si trovano in uno stato che possiamo definire ‘dormientè, in un sonno che per i Monti Sabatini è profondo e tranquillo e per i Colli Albani è inquieto”, prosegue il ricercatore. “In ogni caso, entrambi i distretti vulcanici laziali offriranno congrui periodi di tempo di segnali precursori prima di una loro eventuale ripresa dell’attività vulcanica”, conclude Marra.
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“Il Sole in Classe” Family Edition debutta online
ROMA (ITALPRESS) – Sono state circa 45 mila le visualizzazioni per “Il Sole in Classe”, ieri sera per la prima volta in diretta online sulla pagina Facebook di ANTER, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, nella versione Family-Edition.
L’evento online, patrocinato dal ministero dell’Ambiente, con media partner TeleAmbiente (in onda in diretta streaming sull’emittente) e sponsor NWG Energia, è stato una serata per fare educazione divertendosi con un messaggio positivo sull’ambiente.
La trasmissione è stata aperto con l’intervento e il saluto del ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Ho apprezzato molto che la sesta edizione del premio nazionale Anter Green Awards venga celebrata anche in quest’anno così complicato a causa del Covid-19. Parlare di energie rinnovabili, coinvolgere le scuole, le famiglie e gli studenti, significa mettere al centro un argomento oggi essenziale per uscire dal cambiamento climatico, per rivedere il nostro paradigma produttivo ed economico. L’Italia si appresta a celebrare la pre-Cop a Milano, la conferenza delle parti per il contrasto dei cambiamenti climatici, dove protagonisti saranno i giovani di ogni paese che ha firmato l’Accordo di Parigi. Ecco perchè è significativo questo premio, coglie il percorso che l’Italia si è spesa a livello nazionale di portare avanti”.
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Con quarantena più attenzione a differenziata, +16% imballaggi acciaio
MILANO (ITALPRESS) – Il Covid-19 ha avuto un fortissimo impatto sulle abitudini di vita degli italiani, anche per la raccolta differenziata. Per quanto riguarda gli imballaggi in acciaio come barattoli, scatolette, tappi, coperchi e bombolette, l’impatto è stato positivo. Nei primi tre mesi del 2020 nel nostro Paese ne sono state raccolte 40.606 tonnellate, con una crescita del +16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A segnalare questo significativo aumento è Ricrea, il consorzio nazionale per il riciclo e il recupero dei imballaggi acciaio, uno dei sei consorzi di filiera che compongono il Sistema Conai, che ha analizzato i risultati di questa prima parte dell’anno mettendoli a confronto con quelli degli anni precedenti. Se complessivamente in Italia la raccolta è passata dalle 35.007 tonnellate del primo trimestre 2019 alle 40.606 tonnellate del primo trimestre 2020, le regioni del Sud hanno raggiunto il risultato record di 10.800 tonnellate, registrando la crescita più significativa (nel primo trimestre 2019 le tonnellate di imballaggi in acciaio raccolte erano state 8.000). Forte aumento anche nel Centro Italia, dove le tonnellate di imballaggi in acciaio raccolte sono passate dalle 5.400 del 2019 alle 7.100 di quest’anno. Risultati di eccezione su cui può certamente avere influito anche l’aumento dei consumi dei prodotti conservati in contenitori in acciaio, come barattoli di pomodoro o scatolette di tonno. Ma senza dubbio il maggiore tempo trascorso in casa durante le settimane di quarantena ha portato a una maggiore attenzione nei confronti del corretto conferimento dei rifiuti, con un conseguente incremento delle quantità raccolte che ha messo alla prova l’intera filiera del riciclo in un periodo già estremamente delicato e complesso a causa della chiusura delle acciaierie con forno elettrico in cui viene realizzata la fusione del rottame.
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A Catania progetto 2mila nuovi alberi, già messi a dimora 250 arbusti
CATANIA (ITALPRESS) – Colorano di verde vie e piazze di Catania i 250 nuovi arbusti, di varie specie, già messi a dimora nell’ambito del progetto “2000 nuovi alberi per Catania”, che l’Amministrazione Comunale sta attuando sulla base di un’iniziativa di democrazia partecipata promossa dal sindaco Salvo Pogliese e coordinata dal capo di gabinetto Giuseppe Ferraro. I nuovi insediamenti a verde, avviati lo scorso 4 maggio con la piantumazione di una decina di alberi in piazza Dante, alla presenza del primo cittadino e dell’assessore all’ambiente Fabio Cantarella, stanno proseguendo a ritmo serrato, secondo un piano redatto dagli agronomi e geologi comunali, coordinati dall’architetto Marina Galeazzi dirigente del verde pubblico. Lungo l’asse stradale di viale Mario Rapisardi sono stati messi a dimora un centinaio di alberelli della specie Sofora, riempiendo aiuole vuote in qualche caso da anni. Nuovi alberi anche in via Ferrante Aporti nel pressi del Cibalino, zona particolarmente carente di verde, rimasto ormai residuale per carenza di nuove piantumazioni negli ultimi anni. Riordinati anche i corridoi alberati su entrambi i marciapiedi di Corso Italia con la messa a dimora di una ventina di platani; una decina invece sono stati necessari in piazza Ettore Maiorana (Umberto) per formare il prospetto uniforme, mentre in piazza Roma davanti all’ingresso monumentale di villa Bellini sono stati sistemati tre nuovi Lecci che erano stati distrutti da un incidente stradale autonomo. In questi giorni la piantumazione di nuovi alberi di diverse specie la zona Gioeni della circonvallazione, via Di Prima nel vecchio San Berillo e via della Concordia a San Cristoforo.
“La nostra ripartenza dopo il lockdown – commenta il sindaco Salvo Pogliese – è segnata anche simbolicamente da questi nuovi alberi che crescendo faranno più bella Catania e con più zone ombreggiate, nel segno del rispetto dell’ambiente e della natura. Sono particolarmente felice che i cittadini abbiano dato fiducia a questa nostra proposta che segna un punto di svolta importante per il verde urbano a Catania, come anche le associazioni hanno evidenziato”. Il piano prevede che gli arbusti vengano curati per due anni dalla stessa ditta che li sta piantumando e nei prossimi giorni interesserà ancora altre strade e piazze cittadine.
(ITALPRESS).









