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“L’Italia riparta dalla Blue Economy”, il 22 maggio diretta web

ROMA (ITALPRESS) – Si svolgerà venerdì 22 maggio alle 11 l’evento web dal titolo “L’Italia riparta dalla Blue Economy: trasporto marittimo, cantieri navali e difesa del mare”, promosso dalla Fondazione UniVerde e dall’Agenzia di stampa Italpress in collaborazione con Marevivo, TeleAmbiente e SOS Terra Onlus, e con il supporto di Marnavi e Idroambiente.
L’evento sarà occasione per rilanciare la centralità della blue economy all’interno della strategia economica nazionale come fattore fondamentale di ripresa post Covid-19. “Occorre un intervento ambizioso – si legge in una nota – che sappia guardare al futuro per affrontare l’emergenza disoccupazione e cassa integrazione con investimenti per favorire la costruzione di nuove navi italiane ad alta tecnologia e la trasformazione di quelle esistenti e con l’obiettivo di contenere lo spostamento di capitali e lavoro all’estero. Sostenere la rinaturalizzazione delle aree costiere e valorizzare le aree protette per rilanciare il turismo sostenibile e l’ecoturismo garantendo trasferimenti marittimi sempre meno inquinanti e sempre più sicuri. Intervenire sui sistemi di dissalazione per garantire un approvvigionamento idrico sicuro e sostenibile”.
Intervengono Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde; Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Domenico Ievoli, presidente di Marnavi; Antonio Cavallo, componente del comitato giuridico di Marevivo. Conclude Carla Ruocco, presidente Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Modera Gaspare Borsellino, direttore responsabile di Italpress.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulle pagine Facebook della Fondazione UniVerde (https://www.facebook.com/FondazioneUniVerde/), di TeleAmbiente (https://www.facebook.com/teleambiente), di SOS Terra Onlus (https://www.facebook.com/SOSTerraOnlus) e di Italpress (https://www.facebook.com/Italpress/), e in diretta televisiva su TeleAmbiente, ai canali 78 (Lazio e Umbria) e 812 (Lombardia) del digitale terrestre.
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Grano, più sostenibilità e sicurezza alimentare con il progetto Agent

ROMA (ITALPRESS) – Costituire una rete europea di banche dei semi per una più efficiente gestione delle risorse genetiche, in grado di far fronte alle grandi sfide della nostra agricoltura, dai cambiamenti climatici, alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza alimentare. Questo lo scopo del progetto europeo AGENT (Activated GEnebank NeTwork) che intende sbloccare il potenziale del materiale biologico conservato nelle banche dei semi convertendole da semplici depositi di semi a centri attivi di risorse digitali. Infatti, ad oggi, un totale di circa 7,4 milioni di accessioni (le entità presenti in una banca del seme) sono contenute in più di 1.750 banche genetiche in tutto il mondo. Le banche del germoplasma, quindi, sono un patrimonio immenso di biodiversità, spesso però ancora inesplorata.
Il progetto AGENT, coordinato dalla tedesca IPK, la più importante banca europea di germoplasma, è un Horizon 2020, di durata quinquennale, a cui aderiscono 19 paesi, compresi Marocco e Israele. Il network di ricerca è focalizzato sulla cooperazione e sulla valorizzazione delle banche del germoplasma di orzo e frumento, attraverso una sorta di carta d’identità molecolare che faciliti l’individuazione e l’utilizzo dei geni, per integrare le risorse genetiche delle piante esistenti in moderni programmi di breeding. Si inizia con frumento ed orzo, ma i processi si potranno facilmente adattare in futuro ad altre specie vegetali. L’obiettivo è quello di stabilire un nuovo standard internazionale per la gestione e la verifica delle banche vegetali e una valutazione approfondita e sistematica delle risorse genetiche delle piante, avvalendosi delle tecnologie bioinformatiche più innovative. Inoltre, sarà realizzata un’infrastruttura di base-dati per collegare e raccogliere le informazioni e renderle disponibili agli stakeholders, ai ricercatori e agli agricoltori.
Il Crea, unico partner italiano, partecipa al progetto con il team di ricercatori del centro di Cerealicoltura e Colture Industriali, guidato da Patrizia Vaccino, e, attraverso prove di campo e di laboratorio, contribuirà a tutte le fasi della ricerca mettendo a disposizione una collezione di 1.000 varietà di frumento tenero, conservata nella banca del germoplasma della sede di Vercelli.
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Un archivio green “open data” per il verde pubblico sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Dalla ricerca nuove soluzioni per città più verdi e sostenibili. Anthosart Green Tool, lo strumento open data sviluppato da Enea e Forum Plinianum onlus per conoscere le piante e progettare aree verdi ottimizzando consumi di acqua, costi, tutelando la biodiversità, è stato indicato dal ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare come strumento utile per agevolare la gestione economica e sostenibile del verde pubblico. In particolare, Anthosart Green Tool è stato inserito tra gli strumenti in grado di supportare PA e operatori impegnati nella gestione del verde pubblico, a rispettare i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) adottati dal ministro Sergio Costa con l’obiettivo di individuare soluzioni, prodotti e servizi ottimali sotto il profilo ambientale lungo tutto il ciclo di vita, tenuto conto anche della disponibilità di mercato.
Consultabile gratuitamente tramite pc, smartphone e tablet lo strumento consentirà anche a vivaisti, progettisti e cittadini, di ottimizzare i costi di gestione del verde e di ridurre i consumi idrici, una voce di spesa che ogni anno in Italia supera i 190 milioni di Euro. Anthosart Green Tool, inoltre, facilita l’individuazione di criteri per la corretta scelta delle specie vegetali, preservando la biodiversità dal rischio di introdurre specie ‘alienè che possono provocare danni.
Realizzato nell’ambito del progetto Anthosart, finanziato da Miur, lo strumento è dedicato alle oltre 7.000 specie della flora d’Italia e al loro valore culturale ed etnobotanico e consente di scegliere tra 1.400 specie vegetali annuali o perenni. Nello specifico, selezionando alcuni parametri (area geografica, altitudine, tipo di infrastruttura da realizzare, livello di luminosità, umidità e salinità del terreno) gli utenti possono accedere alle informazioni sulle specie della flora spontanea d’Italia adeguate alle caratteristiche estetiche, fisionomiche, ecologiche, edafiche (relative al suolo) e climatiche del luogo in cui si intende introdurre le piante. Non solo. E’ previsto l’accesso anche a fotografie, schede botaniche, approfondimenti culturali, consigli pratici e link utili con riferimenti a gastronomia, arte, letteratura e folklore.
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Basilicata, nuovo bando per centri di raccolta differenziata

POTENZA (ITALPRESS) – Un nuovo bando, finanziato con 3 milioni, per assegnare ai Comuni lucani contributi per la realizzazione o l’ampliamento dei centri comunali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. L’ha approvato la Giunta regionale della Basilicata su proposta dell’assessore all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa ed è in corso di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. Con un’altra delibera la Giunta ha deciso inoltre di riammettere al finanziamento le istanze presentate dai Comuni di Pisticci, Viggiano, Laurenzana e Calvello. L’iniziativa rientra nel precedente bando, espletato nei mesi scorsi, grazie al quale sono stati assegnati complessivamente 3,9 milioni ai Comuni ammessi al finanziamento. “Anche in un momento difficile come quello che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria in atto – afferma l’assessore Rosa – il governo regionale continua a mantenere viva l’attenzione per la tutela dell’ambiente e del territorio. La gestione del ciclo dei rifiuti, ed in particolare le infrastrutture destinate a far crescere la raccolta differenziata, in questo ambito svolgono una funzione strategica. Attraverso il rafforzamento dei centri di raccolta offriamo ai Comuni uno strumento in più per migliorare la gestione dei rifiuti e contribuire, attraverso una rete di piccoli appalti, alla ripresa del settore dei lavori pubblici che possono dare un pò di ossigeno a tante imprese”.
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Bando da 5 milioni per alberi e piste ciclabili in Toscana

FIRENZE (ITALPRESS) – La lotta ai cambiamenti climatici passa anche dalla quantità di “verde” che si trova in città ed ecco allora che la piantumazione di alberi diventa protagonista di un nuovo bando regionale rivolto ai Comuni. Nell’ambito della strategia regionale “Toscana Carbon Neutral” che punta a raggiungere l’obiettivo della neutralità di emissioni climalteranti entro il 2050, la Regione Toscana ha messo a disposizione 5 milioni da destinare a un bando con il quale i Comuni potranno abbattere l’inquinamento grazie a progetti integrati. L’azione “regina” dovrà essere l’aumento di piante nelle aree urbane, ma ad accompagnarla ci potranno essere la realizzazione di piste ciclabili o di interventi che comunque contribuiscano a ridurre le emissioni in aria.
“La lotta ai cambiamenti climatici – ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – rientra già tra le sfide prioritarie della Toscana che intende non solo fare la propria parte nel contesto internazionale, ma porsi obiettivi ambiziosi in termini di neutralità carbonica, tenendo conto sia della necessità di ridurre le emissioni climalteranti sia di implementare misure per aumentare la capacità di assorbimento dovuto a piante e suolo. Sappiamo che oltre il 70% dell’anidride carbonica che viene prodotta annualmente nel pianeta, deriva dall’ambiente urbano. E uno dei modi più efficaci è l’aumento di verde, che agisce come un vero e proprio filtro per le emissioni tutelando la qualità dell’aria e contrastando i cambiamenti climatici. Gli alberi e le piante sono in grado di assorbire con maggiore efficacia e capacità tanto più si trovano vicini alla fonte emissiva. In questa direzione – conclude l’assessore – va il bando che abbiamo promosso, uno strumento efficace con il quale i Comuni possono arricchire il loro patrimonio verde e contribuire a migliorare molto la qualità dell’aria offrendo un contributo fondamentale per il bene dei cittadini e dell’ambiente”.
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Raccolta differenziata dei rifiuti urbani tessili in crisi

ROMA (ITALPRESS) – “L’emergenza Covid-19 ha causato una situazione di grave crisi anche per il settore della raccolta differenziata dei rifiuti urbani tessili, in quanto i mercati di sbocco cui vengono successivamente inviati questi rifiuti sono fermi ormai da oltre 2 mesi. Ciò sta creando problemi per le imprese del settore sia finanziari che negli stoccaggi di materiale. Chiediamo l’apertura di un urgente tavolo di confronto con gli operatori per studiare misure in grado di fronteggiare l’emergenza a partire da una moratoria delle somme dovute ai Comuni per lo svolgimento delle attività”. Così Andrea Fluttero, presidente Conau (Associazione nazionale abiti usati aderente a Fise Unicircular), in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente e ai residenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato. Le raccolte sono svolte in gran parte da cooperative sociali e il costo del servizio non viene remunerato dai Comuni o dalle municipalizzate, ma dalla vendita del materiale raccolto, con il cui ricavo si devono anche pagare ai Comuni le royalties per lo svolgimento dell’attività, affidata tramite gara. “Le cooperative sociali che effettuano le raccolte sono a rischio sopravvivenza”, evidenzia Fluttero. “Allo scopo di salvare le tante piccole realtà esistenti e i relativi posti di lavoro e di non distruggere un tassello del sistema che diventerà strategico dal 1° gennaio 2022 con l’obbligatorietà della raccolta differenziata, chiediamo un incontro immediato per valutare le misure urgenti a sostegno del settore: in primis una moratoria di 12 mesi sul pagamento delle ‘royalties’ alle pubbliche amministrazioni”, conclude.
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Riaprono le Oasi Wwf con protocolli di sicurezza e visite contingentate

ROMA (ITALPRESS) – Comincia oggi la settimana di avvicinamento alla Giornata delle Oasi, il tradizionale appuntamento con le aree naturali protette gestite direttamente dal WWF Italia che quest’anno si svolgerà il 24 di maggio. E comincia con una buona notizia perchè diverse oasi del WWF, con tutte le accortezze del caso e con protocolli che assicurino la sicurezza dei visitatori, durante la settimana riapriranno al pubblico. Le riaperture saranno contingentate e quindi le visite dovranno essere prenotate. Basta cercare sul sito wwf.it il numero di telefono o l’indirizzo email dell’Oasi che si intende visitare e concordare direttamente la visita.
All’interno di ogni Oasi si troverà una cartellonistica dedicata al COVID-19. Inoltre prima della visita i visitatori saranno informati puntualmente sulle regole da seguire per la visita. La mascherina va obbligatoriamente indossata all’ingresso della visita e quando non si è sicuri di poter mantenere la distanza di sicurezza, fatta salva ovviamente l’obbligatorietà dell’uso in alcune Regioni (vedi Lombardia). Per la visita il distanziamento sociale raccomandato è di 3 metri, ma reso obbligatorio entro i due metri e va limitato all’indispensabile il contatto con le superfici comuni (tavoli, ringhiere, maniglie) e il contatto con gli oggetti in esposizione. Viene garantito il lavaggio delle mani, con acqua e sapone per almeno 20 secondi, oppure con soluzioni idroalcoliche o altri disinfettanti per le mani. Per garantire il distanziamento sociale gli ingressi saranno contingentati e distanziati nel tempo sulla base della grandezza dell’area e della sentieristica. Le visite saranno a numero chiuso sulla base della grandezza dell’area.
Il distanziamento tra persone non dovrà essere mai inferiore ai 3 metri e la sentieristica è organizzata in modo da evitare strettoie, garantire la distanza di sicurezza e individuare ampie aree di sosta. Ovviamente sarà garantita la piena sicurezza anche per gli operatori.
Da oggi, poi, parte la settimana delle Oasi, un lungo percorso di avvicinamento alla giornata del 24 maggio nel quale ci saranno approfondimenti sull’importanza della natura d’Italia e in particolare sulle Oasi del WWF: un viaggio in cui verranno raccontate le Oasi storiche, le battaglie del WWF per salvare le specie più rare, dal cervo sardo alla lontra, e le aree che hanno sperimentato attività economiche locali innovative e sostenibili. La panoramica video, dal nord al sud d’Italia, inizia oggi sulla pagina ECOTIPS partendo dalla prima creata dall’Associazione 52 anni fa, l’Oasi di Burano nella maremma toscana.
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Start-Up, un bando Ue per la mobilità urbana sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Fino al 31 maggio prossimo le start-up innovative impegnate nel settore della mobilità urbana possono partecipare al bando europeo per la “Business Acceleration” di KIC Urban Mobility.(https://www.eiturbanmobility.eu/accelerator/). Per le start-up selezionate è previsto un finanziamento di 15mila euro, un piano gratuito di sei mesi di “business acceleration” con servizi di tutoraggio e coaching, la validazione delle tecnologie, una ricerca di mercato, contatti con investitori, uno stage di sei mesi in una sede selezionata, oltre ad un accesso diretto ai “living labs” per la creazione di nuovi prodotti e servizi.
L’iniziativa nasce nell’ambito del programma europeo EIT Urban Mobility di cui l’ENEA è partner e si propone di promuovere lo sviluppo di soluzioni avanzate per ridurre il traffico veicolare, migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto e rendere il pendolarismo più sostenibile e veloce, con l’obiettivo di accelerare la transizione verso forme di trasporto a basse o a zero emissioni.
L’EIT Urban Mobility è un consorzio di 48 partner provenienti da 15 Paesi costituito con l’obiettivo di favorire il benessere dei cittadini e l’inclusione sociale negli spazi urbani ripensando il sistema dei trasporti in chiave ecologica e smart, anche alla luce degli obiettivi fissati dalle singole municipalità. Dei 48 partner (13 città, 17 aziende di automotive e ICT, e 18 tra università e centri di ricerca) solo due sono italiani, ENEA e la Fondazione Politecnico di Milano. Il progetto, che si concluderà nel 2026, ha una dote finanziaria di 1,6 miliardi di euro.
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