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Vacanze smart, Pecoraro Scanio lancia “Io viaggio italiano”

ROMA (ITALPRESS) – “Il mio viaggio italiano e’ la campagna per sostenere il nostro turismo, il territorio italiano, i borghi, i parchi, gli agriturismi e tutto cio’ che e’ la bellezza dell’Italia. Un turismo sicuro, sostenibile, smart, intelligente”. A lanciare la campagna, attraverso un video registrato al Mercato di Campagna Amica al Circo Massimo di Roma,
Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del Consiglio generale della Fondazione Univerde. L’iniziativa rientra all’interno del “circuito di Campagna amica, che – secondo l’ex ministro oggi presidente del comitato scientifico della fondazione che la promuove – rappresenta le eccellenze del territorio italiano. “Il mio viaggio italiano – aggiunge il direttore di Campagna amica Carmelo Troccoli – significa scegliere anche il paese piu’ bello del mondo, la nostra Italia, l’Italia dei mille borghi, ma significa scegliere un’altra Italia, quella degli agriturismi, luoghi sicuri dove potere passare del tempo all’aria aperta con le proprie famiglie. Ma significa anche scegliere i prodotti, eccellenze italiane, i sigilli di Campagna amica frutto del lavoro dei nostri agricoltori”. “Io viaggio italiano – aggiunge Pecoraro Scanio – ha il sostegno della Federazione italiana cuochi perche’ e’ anche io mangio italiano e io cucino italiano”. A fargli eco infatti il presidente della Fic Alessadro Circiello: “I nostri cuochi sono impegnati tutti i giorni a cucinare italiano e ad aiutare gli agricoltori, l’economia assemblando i cibi piu’ gustosi del mondo”. “Quest’anno – e’ l’auspicio conclusivo di Pecoraro Scanio – dobbiamo sostenere il turismo, settore che rappresenta il 13% del nostro Pil e occupa milioni di persone. Dbbiamo fare in modo che questo settore si rilanci oggi con il turismo degli italiani e domani con il turismo di tutto il mondo”.
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Traffico illegale specie selvatiche a rischio riguarda anche l’Italia

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia e’ un Paese ad alto tasso di criminalita’ ambientale, come emerge chiaramente dal report “Bracconaggio Connection” pubblicato dal WWF nel 2018, che dimostra come animali selvatici in via d’estinzione siano oggetto di lucrosi traffici illeciti, nazionali e internazionali, finalizzati ad alimentare diversi mercati come quello della ristorazione. Alcuni esempi di azioni criminali perpetrate nei confronti della fauna selvatica protetta nel nostro Paese, sono la cattura a uso domestico e commerciale di piccoli uccelli con l’utilizzo di trappole artigianali ma tremendamente efficaci come gli archetti, le reti, il vischio; l’uccisione a scopo “ricreativo” e tradizionale di rapaci in migrazione sullo Stretto di Messina; perfino gli abbattimenti di lupi e orsi per ritorsione rispetto a ipotizzati danni a loro attribuiti, lungo tutto l’arco appenninico e sulle Alpi. In questi giorni l’attenzione di tutti e’ rivolta ai paesi asiatici e alle oramai ingiustificabili tradizioni fatte di uccisione e commercializzazione di specie selvatiche in totale noncuranza delle esigenze di tutela della biodiversita’ e dei rischi igienico sanitari. Anche in Italia, pero’, l’uccisione e il commercio di animali protetti a scopo alimentare sono un problema grave ed attuale: basti pensare all’uccisione di piccoli uccelli o istrici per la preparazione di ricette locali, al bracconaggio di piccoli ghiri o l’uccisione di delfini per la preparazione del mosciame. Il traffico illegale di specie selvatiche ha avuto, e continua ad avere, un profondo impatto sulla conservazione della biodiversita’, in quanto causa di estinzione o rarefazione di specie, introduzione di specie aliene, spesso invasive, e propagazione di patologie. Secondo la Lipu sono 8 milioni i volatili che ogni anno vengono uccisi illegalmente in Italia per poi essere commerciati, manipolati o mangiati. Le specie piu’ colpite ogni anno sono fringuelli (2-3 milioni), pispole (circa 500 mila), pettirossi (circa fino a 600 mila), frosoni (circa 200 mila) e storni (circa 500 mila). Il commercio illegale di rapaci sta mettendo a rischio il futuro di specie cruciali per la biodiversita’. Il WWF e’ attivo nel contrasto a questo commercio criminale di natura attraverso il progetto UE ConRaSi, dedicato alla conservazione di rapaci particolarmente rari in Sicilia.
In Italia esiste anche diffuso prelievo e commercio illegale di specie ittiche che si concentra nel bacino del Po. I principali responsabili sono bande di pescatori illegali, che utilizzano metodi altamente distruttivi per la fauna ittica, come veleni o strumenti meccanici come l’elettrostorditore, congegno di facile realizzazione che permette di uccidere, stordire o mettere in fuga il pesce per mezzo di scariche elettriche. Il WWF Italia ha attivato una petizione che chiede all’Organizzazione Mondiale della Sanita’ di raccomandare la chiusura dei mercati di animali selvatici ad alto rischio e che vengano adottate regole ancora piu’ stringenti nei confronti dei commerci di fauna selvatica, sia per tutelare la salute umana che per il benessere degli animali che sono al centro di questi traffici, riducendo al contempo la domanda di questi prodotti.
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Corepla aderisce al Manifesto per un nuovo Green Deal

ROMA (ITALPRESS) – Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, unisce la propria adesione a quella di oltre 110 imprese e organizzazioni di impresa italiane nel sostegno al Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”(www.greendealitalia.it).
“Sottoscrivendo questa iniziativa – ha commentato il presidente di Corepla Antonello Ciotti – il nostro Consorzio supporta con convinzione la necessita’ di proseguire nel solco di un cammino gia’ intrapreso dall’Italia, e per cui il nostro Paese e’ divenuto simbolo di eccellenza a livello globale, che fa riferimento ai principi di circolarita’ e di riconversione sostenibile dei modelli produttivi ed economici. Il Paese, di fronte ad una pandemia che ha innescato una profonda crisi economica e sociale oltreche’ sanitaria, puo’ e deve ritrovare uno scatto d’orgoglio e di fiducia nel prefigurare un futuro, per molti aspetti gia’ presente, che incardini la crescita sul concetto di sostenibilita’, puntando alla salvaguardia delle risorse naturali, senza porre deroghe ai principi di qualita’ e innovazione delle produzioni. Un paradigma che l’Italia ha gia’ fatto proprio negli anni piu’ recenti e che oggi diventa fulcro di una rinascita green”.
L’iniziativa interviene nel dibattito in corso sulle misure per il rilancio dell’economia, sollecitando l’assunzione di iniziative che mirino a incrementare il livello di sostenibilita’ delle nostre societa’ non solo per offrire una risposta efficace di contrasto all’emergenza sanitaria ma anche per sostenere la lotta contro i cambiamenti climatici, in un’ottica di sviluppo che insegua modelli di decarbonizzazione, di circolarita’ e di innovazione, come nel caso del recupero e nel riciclo dei rifiuti.
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Tutela falde acquifere, Comacchio area test progetto “Reservoir”

ROMA (ITALPRESS) – Coinvolge anche l’Italia, il progetto internazionale “Reservoir” per una gestione sostenibile delle acque sotterranee. Gli effetti dei cambiamenti climatici hanno forti ripercussioni anche sulle regioni del Mediterraneo e l’incremento delle temperature, ha fortemente aumentato l’importanza delle falde acquifere come fonte di approvvigionamento idrico. L’area-test italiana e’ rappresentata da un territorio nella zona di Comacchio, a ridosso della costa adriatica in provincia di Ferrara, dove il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo, in stretta collaborazione con il Consorzio di bonifica della Pianura di Ferrara, aggiornera’ le conoscenze sull’impatto, che attivita’ agricole e civili hanno sugli acquiferi in una zona vicina ad insediamenti urbani a forte vocazione turistica. “In particolare – spiega Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi – nei 4 anni del progetto saranno messi a punto modelli di gestione delle acque superficiali, adeguati a contrastare l’avanzata del cuneo salino verso le aree interne, impedendo la contaminazione delle falde e suscitando effetti positivi sulla qualita’ delle risorse idriche come richiesto dalle Direttive Europee”. I risultati di “Reservoir” potranno fornire un importante contributo alle scelte politiche, diventando un modello da applicare in aree con equilibri ambientali fragili.
“Il Consorzio C.E.R. – Canale Emiliano Romagnolo non solo e’ gestore della piu’ lunga asta irrigua italiana, ma e’ ente di ricerca tecnico-scientifica del sistema dei Consorzi di bonifica ed irrigazione – precisa Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi – Soprattutto in un momento di ripartenza come l’attuale, siamo particolarmente orgogliosi che le sue riconosciute competenze ne facciano parte integrante del team di progetto Reversoir, cui concorrono, tra gli altri, le Universita’ di Pavia, Padova, Alicante (Spagna) e Dokuz Eyul (Turchia)”.
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Rifiuti, bonificate 41 discariche in 36 mesi

ROMA (ITALPRESS) – Bonificate 41 discariche in 36 mesi. L’Italia risparmia piu’ di 33 milioni di euro dall’inizio della sanzione (del 2014): l’infrazione semestrale diminuisce da 42.000.000 agli attuali 8.600.000. Questi i dati principali emersi alla fine della quinta relazione semestrale sulle bonifiche delle discariche abusive, presentata via web.
A oggi, su 81 discariche consegnate nelle mani del Commissario di Governo per la bonifica dei siti inquinati nel 24 marzo 2017, 41 siti sono stati espunti dalla procedura di infrazione. E’ il risultato del lavoro della Struttura di missione, voluta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2017 e che oggi lavora in completa sinergia con il Ministero dell’Ambiente per azzerare il debito contratto con l’Europa. A guidare la task force, composta tutta da Carabinieri, e’ il Generale di Brigata Giuseppe Vadala’, che, attraverso le attivita’ effettuate con la squadra creata ad hoc e messa a disposizione del dall’Arma dei Carabinieri, ha periodicamente inseguito e raggiunto gli obiettivi fissati nel cronoprogramma operativo.
“Oggi abbiamo presentato un grande risultato, per il quale ringrazio il Generale Vadala’ e la sua Struttura di Missione. Un modello che funziona anche grazie all’azione col Ministro Costa e alla sinergia con tutti gli attori coinvolti e da replicare se possibile al di fuori della straordinarieta’ della procedura di infrazione. L’obiettivo e’ quello di restituire il territorio alle comunita’ e farlo in tempi rapidi. Sulle bonifiche al Ministero dell’Ambiente stiamo accelerando, con nuovi accordi di programma per Venezia – Trieste”, ha affermato il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, Roberto Morassut.
“Lavoriamo per semplificare le procedure di approvazione dei progetti di bonifica e utilizzare tutte le risorse disponibili nei fondi FSC, fondi ordinari per oltre 2 miliardi di euro. Nel Collegato Ambientale vi sara’ una norma di delega al Governo con la modifica del Titolo V del Testo Unico Ambientale per superare lentezze burocratiche e snellire le procedure”, ha aggiunto Morassut.
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Ferrero, nuovo imballaggio sostenibile e soluzioni riciclaggio chimico

TORINO (ITALPRESS) – Nell’ambito dell’impegno volto a rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili, riciclabili o compostabili al 100% entro il 2025, Ferrero annuncia lo sviluppo di un nuovo imballaggio per Kinder Joy, l’esplorazione del Gruppo sulle soluzioni di riciclaggio chimico, nonche’ le partnership per sviluppare linee guida comuni di eco-progettazione per gli imballaggi. Il nuovo cucchiaio di Kinder Joy, realizzato con carta vergine di alta qualita’ proveniente da una filiera sostenibile certificata, e’ stato sviluppato a partire dalle innovative idee progettuali del team interno di R&S Ferrero e realizzato in collaborazione con fornitori selezionati. Una tecnologia di sigillatura ultrasonica sigilla il nuovo cucchiaio al film plastico senza l’utilizzo di sostanze o additivi aggiuntivi. Il nuovo cucchiaio di carta sara’ distribuito gradualmente in tutti i paesi dell’UE all’inizio del 2021 e a livello globale a partire dal 2022. Una volta completato il lancio, si prevede una riduzione del 45% dell’impronta di carbonio del cucchiaio di Kinder Joy, con una diminuzione della plastica di oltre 1.500 tonnellate all’anno rispetto al cucchiaio attuale. Ferrero sta inoltre esplorando opportunita’ nello sviluppo del riciclaggio chimico attraverso la collaborazione con il progetto Reciplast e i fornitori. Il riciclaggio chimico puo’ aiutare a riciclare alcune strutture complesse utilizzate negli imballaggi in plastica dove il riciclaggio meccanico non e’ fattibile. Aumenta anche la disponibilita’ di plastica riciclata “pulita” che puo’ essere riutilizzata negli imballaggi alimentari. Nell’esplorare le possibilita’ del riciclaggio chimico, Ferrero sta valutando soluzioni future che oggi non sono disponibili nella pratica e su scala reale. Per garantire che ogni pezzo di imballaggio possa essere riciclabile, i progettisti devono scegliere e combinare i materiali in modo che l’imballaggio finale possa essere smaltito, raccolto, ordinato e completamente riciclato nella pratica e su larga scala. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo e sviluppare linee guida comuni di eco-progettazione, uniformi in tutto il settore, Ferrero collabora con diversi stakeholder come Ceflex e RecyClass. “Nell’ottobre 2019, Ferrero si e’ fortemente impegnata a favore di un packaging piu’ sostenibile e ha firmato l’impegno globale per una nuova economia della plastica con la Fondazione Ellen MacArthur. Le nostre iniziative piu’ recenti, tra cui il cucchiaio di Kinder Joy 100% riciclabile, la nostra esplorazione del riciclaggio chimico e le nostre partnership per le linee guida di eco-progettazione, sono passi importanti in questo percorso. Saremo lieti di fornire aggiornamenti regolari mentre sosteniamo l’accelerazione verso un’economia circolare”, ha dichiarato Fabio Mora, Global Packaging Director del Gruppo Ferrero.
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Enea, a marzo calo record per le emissioni di CO2

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L’effetto COVID-19 impatta sul settore energetico nazionale sul fronte dei consumi, dei prezzi e delle emissioni CO2. È quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell’ENEA che evidenzia una diminuzione del 7% rispetto al 2019 dei consumi di energia primaria e finale nei primi tre mesi dell’anno, con un picco del -15% per il solo mese di marzo. Inoltre, ENEA stima un possibile calo del 20% nel secondo trimestre 2020 e di ben oltre il 10% per l’intero semestre, sia per i consumi primari che per quelli finali.
Nelle prime cinque settimane dall’inizio di marzo in poi, la domanda elettrica ha iniziato a contrarsi stabilizzandosi su un -20% a livello nazionale (-30% nelle regioni del Nord) rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche i consumi di gas naturale si sono stabilizzati su un -30% dalla seconda metà di marzo mentre gasolio e benzina hanno segnato un -43% a marzo.
Nel primo trimestre dell’anno le emissioni di CO2 hanno segnato una drastica diminuzione (-10% circa) con la previsione di un -15% nel semestre. “Un calo senza precedenti – sottolinea Francesco Gracceva, l’esperto ENEA che ha curato l’Analisi – tenuto conto che nel 2019 si è registrato un -1,5%, grazie al phase out del carbone, favorito dai bassi prezzi del gas naturale e dal rialzo delle quotazioni dei permessi di emissione. Ciò nonostante, negli ultimi anni in Italia si sono ridotte meno dei principali paesi europei, pur a fronte di un andamento dell’economia meno positivo”.
Sul fronte dei prezzi, l’Analisi ENEA evidenzia che il forte calo sui mercati all’ingrosso dei primi tre mesi dell’anno, accentuato dalla crisi sanitaria, ha già prodotto effetti rilevanti per i consumatori. “Nella media del I semestre 2020 il prezzo dell’elettricità sul mercato tutelato sarà inferiore del 13% rispetto al II semestre 2019, quello del gas del 9%, a fronte di ribassi della materia prima del 26% per l’elettricità e del 12% per il gas. Queste diminuzioni – spiega l’esperto – non hanno ancora recepito pienamente i cali dei prezzi all’ingrosso, che nel semestre potranno essere intorno al 30% per l’elettricità, del 20% per il gas”.
L’emergenza coronavirus si innesta su un trend di consumi in calo: nel 2019, infatti, dopo due anni di leggeri aumenti, i consumi di energia primaria e finale sono diminuiti di oltre l’1% soprattutto a causa del calo della produzione industriale (-1,3% rispetto al 2018) e dei minori consumi di riscaldamento per le temperature più miti. Nella produzione elettrica è cresciuto il ruolo del gas (+9%) che è tornato ad essere la principale fonte di energia primaria (36% del mix); le fonti fossili sono rimaste stabili al 75% nonostante il forte calo (-25%) del carbone, mentre le rinnovabili hanno visto l’incremento dell’eolico (+14%) e del fotovoltaico (+9%) mentre arretra l’idroelettrico (- 6%).
In questo scenario, la transizione del sistema energetico verso la decarbonizzazione segna il passo. L’indice ISPRED, elaborato da ENEA per monitorare questo passaggio, ha registrato nel 2019 un calo per il quarto anno consecutivo (-8%), a causa della sostanziale stazionarietà delle fonti rinnovabili e di un livello dei prezzi più elevato dell’anno precedente.
Questo numero dell’Analisi trimestrale torna a esaminare la situazione della competitività dell’Italia negli scambi internazionali delle tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio (fotovoltaico, veicoli elettrici e ibridi, accumulatori, solare termico, eolico). Dal 2015 al 2019 il saldo normalizzato italiano evidenzia una sempre maggiore dipendenza dalle importazioni: a fine 2019 l’indicatore si è collocato a -0,53, dunque un valore negativo piuttosto elevato. Particolarmente critico appare il posizionamento nella mobilità a basse emissioni (-0,97 per veicoli ibridi, -0,89 quelli elettrici), con un saldo negativo di 1,53 miliardi di dollari, un valore tale da incidere anche sulla bilancia commerciale del Paese.
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Energia, gara da 139 milioni dei gestori acqua Piemonte-Lombardia

Ventidue aziende pubbliche, un fabbisogno di quasi 1 milione di MWh per servire oltre 11 milioni di utenti. 10 delle 13 aziende di Water Alliance – Acque di Lombardia, e 11 delle 14 aziende di Utility Alliance del Piemonte, le due reti di aziende pubbliche che gestiscono il servizio idrico integrato di Lombardia e Piemonte, più il gestore del servizio idrico del Comune di Mortara, Asmia Srl, lanciano una gara congiunta per un valore di quasi 139 milioni di euro da destinare alla fornitura di energia elettrica da sole fonti rinnovabili, per ridurre l’impatto ambientale e i costi di gestione.
L’energia oggetto del bando servirà ad alimentare i depuratori, le stazioni di sollevamento acque reflue, gli impianti di sollevamento e trattamento acque potabili, gli impianti di protezione catodica e le sedi e gli uffici delle 22 aziende: BrianzAcque, Gruppo CAP, Lario Reti Holding, Padania Acque, SAL (Società Acqua Lodigiana), Uniacque, MM, ALFA, COMO ACQUA e Secam per la Lombardia; SMAT – Società Metropolitana Acque Torino, Acquedotto della Piana, Acquedotto Valtiglione, ALEGAS (AMAG Ambiente, AMAG Reti Gas, AMAG Reti Idriche, AMAG), ACDA -Azienda Cuneese dell’Acqua, AMC – Azienda Multiservizi Casalese, AMV – Azienda Multiservizi Valenzana, CCAM – Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato, SII – Servizio Idrico Integrato Biellese e Vercellese, SISI – Società Intercomunale Servizi Idrici ed ACEA Pinerolese Industriale per il Piemonte. Quest’anno si unisce inoltre come partner di gara, Asmia Srl, il gestore del servizio idrico integrato del Comune di Mortara.

“Il Green Deal e l’obiettivo di un’Europa a impatto climatico zero passano da iniziative come queste, che vedono 22 aziende fare rete e portare avanti una visione comune, incentrata sulla sostenibilità e su servizi innovativi per i cittadini come l’energia pulita. Prova ne è che, giunti al terzo anno consecutivo, la gara acquisisce sempre più rilevanza in termini economici e di numero di aziende coinvolte. Siamo un esempio virtuoso di come una governance pubblica, innovativa ed efficiente, adottando un modello di procurement altrettanto innovativo e sostenibile, possa generare valore sul piano economico, sociale e ambientale e fare la differenza. Fare una gara congiunta per 139 milioni di euro significa non solo aver dato vita a un’operazione di successo, ma è il risultato del nostro impegno nella logica di sistema, della nostra capacità industriale, della nostra sensibilità alle esigenze di sviluppo sostenibile del territorio – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo CAP e portavoce della Water Alliance Lombardia-.”

Anche Paolo Romano, presidente del Gruppo SMAT e portavoce di Utility Alliance del Piemonte commenta in termini molto positivi il valore dell’iniziativa: “Utility Alliance del Piemonte raccoglie un novero significativo di imprese pubbliche operanti prevalentemente nel settore idrico, ma attive anche nel settore energetico e dell’igiene ambientale. L’acquisto di energia prodotta completamente da fonti rinnovabili ribadisce una scelta già operata da tempo che conferma la massima attenzione da parte delle società pubbliche nei confronti dell’ambiente ed al contempo la capacità di ragionare ed operare in ottica industriale, ottimizzando i costi e mantenendo la tariffa a livelli sempre sostenibili. L’impegno delle nostre società risulta particolarmente determinante specie in questi difficili momenti che vedono le nostre imprese in prima linea nella lotta alla pandemia del Coronavirus ed una gara da quasi 140 milioni di euro è un messaggio di ottimismo per un’Italia che deve ripartire”
Il valore complessivo della gara è pari a 138.879.408 euro, per una fornitura totale di energia elettrica per l’anno 2021 di 932.892 MWh.

Lo scopo è soddisfare in ottica green il fabbisogno delle imprese coinvolte e ridurre al tempo stesso l’impatto ambientale, con un evidente saving in termini economici e conseguentemente con ricadute positive sulle bollette: l’energia elettrica incide infatti per il 25% sui costi complessivi di gestione del servizio idrico, che si traduce in circa 12 euro all’anno per ogni utente servito. I benefici per l’ambiente sono evidenti: la fornitura di energia green prevista consentirà di tagliare di oltre 290 mila tonnellate le emissioni di CO2.
L’importo complessivo a base di gara, calcolato sulla base della componente energia, è suddiviso in tre lotti, così da consentire a ogni partecipante di decidere se partecipare a uno o a più lotti. Il termine per la ricezione delle offerte economiche preliminari da parte dei fornitori è il 18 maggio.

La gara, a prezzo fisso, è stata emessa a nome di Water Alliance – Acque di Lombardia, la rete di imprese costituita dalle aziende idriche in house della Lombardia (tra cui BrianzAcque, Gruppo CAP, Lario Reti Holding, Padania Acque, SAL -Società Acqua Lodigiana, Uniacque, MM, ALFA, COMO ACQUA e Secam), che ha ricevuto mandato dalle aziende dell’Utility Alliance del Piemonte, network di imprese fra i gestori pubblici del servizio idrico, energetico e dell’igiene urbana, in particolare: SMAT – Società Metropolitana Acque Torino, Acquedotto della Piana, Acquedotto Valtiglione, ALEGAS (AMAG Ambiente, AMAG Reti Gas, AMAG Reti Idriche, AMAG), ACDA -Azienda Cuneese dell’Acqua, AMC – Azienda Multiservizi Casalese, AMV – Azienda Multiservizi Valenzana, CCAM – Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato, SII- Servizio Idrico Integrato Biellese e Vercellese , SISI – Società Intercomunale Servizi Idrici, ed ACEA Pinerolese Industriale. Lo stesso mandato è stato conferito anche da Asmia Srl, gestore del servizio idrico integrato del Comune di Mortara.
(ITALPRESS).