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Ambiente

A BOLOGNA UNA FESTA PER RIFLETTERE SULL’AMBIENTE

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Sostenibilità: moda o opportunita’ di sviluppo per le aziende? E’ stato questo il filo conduttore di “Sostenibilità: opportunità o marketing”, il convegno che ha aperto “All you need is vintag*e” la festa organizzata a due anni dal suo lancio, nell’Illumia Building di Bologna, dalla start up Vintag, la app dedicata al mondo del vintage, grazie alla quale si puo’ comprare o vendere oggetti vintage autentici.
“La sostenibilità – ha spiegato Marco Bernardi, presidente di Illumia, il primo family business italiano nel mercato retail di energia e gas – è un’opportunità ma può essere interpretata anche come un’operazione di marketing. Di per sé possono stare insieme tutte e due le cose. Dipende dall’approccio e dall’aspettativa che l’azienda ha”.
Lo spazio di via de’ Carracci si propone come hub dell’innovazione perché secondo Bernardi “questa è proprio una delle mission che avevamo quando siamo entrati in questo nuovo ufficio. E’ un grande incubatore, una grande scatola in cui ci piace pensare che possano stare dentro idee, innovazioni, persone giovani e attitudini al cambiamento. Sostenibilità è una parola ampia e complessa, soprattutto per chi si occupa di energia. Sostenibilità e bello possono andare insieme”.
La festa “All you need in vintag*e” si terra’ domani, dalle ore 14 alle 20 (ingresso gratuito con registrazione su www.vintag.store). Oggi e domani sara’ possibile dalle 10 alle 18 visitare sempre nell’Illumia Building la mostra “Il passato è futuro: le aziende emiliano-romagnole che hanno fatto la storia”. Una seconda mostra, itinerante – “Le vie della seta a Bologna” -, restera’ aperta invece fino al 3 novembre in ventitré negozi storici della città.

(ITALPRESS)

Illumia, uno spazio per l’innovazione e la sostenibilita’

“Sostenibilita’: opportunita’ o marketing” e’ il convegno che ha aperto “All you need is vintag*e”, la festa organizzata a due anni dal suo lancio, nell’Illumia Building di Bologna, dalla start up Vintag, la app dedicata al mondo del vintage, grazie alla quale si puo’ comprare o vendere.
“La sostenibilita’ – ha spiegato Marco Bernardi, presidente di Illumia, il primo family business italiano nel mercato retail di energia e gas – e’ un’opportunita’ ma puo’ essere interpretata anche come un’operazione di marketing. Di per se’ possono stare insieme tutte e due le cose”.
cin/mgg

FERRERO, ENTRO IL 2025 ADDIO ALLA PLASTICA

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Il Gruppo Ferrero renderà tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. Il nuovo impegno relativo al packaging si inserisce nella strategia di Gruppo volta a ridurre al minimo l’impatto ambientale, partendo dalle materie prime, passando per gli impianti produttivi e la logistica, lungo l’intera catena del valore. Ferrero ha inoltre firmato il “New Plastics Economy Global Commitment” promosso dalla Ellen MacArthur Foundation e di condividere con loro la visione di uno sviluppo di un’economia circolare per la plastica, visione in cui questo materiale non diventa mai un rifiuto, e la necessità di agire lungo tutta la catena di approvvigionamento. Con la firma del New Plastics Economy Global Commitment, Ferrero si impegna inoltre ad eliminare gli imballaggi in plastica problematici o superflui attraverso la riprogettazione, l’innovazione e nuovi modelli di delivery. “Ferrero ha da sempre adottato comportamenti responsabili per offrire prodotti di alta qualità, che contribuiscano positivamente sia alla società di oggi che a quella futura”, ha affermato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo Ferrero.
(ITALPRESS)

VIA LIBERA AL DECRETO CLIMA, NUOVI INCENTIVI

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E’ stato approvato in Consiglio dei ministri il decreto clima, fortemente voluto dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “E’ il primo atto normativo del nuovo governo – afferma il ministro – che inaugura il Green New Deal: il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la legge di bilancio e il Collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare, in discussione alla Camera, e a ‘Cantiere ambiente’, all’esame del Senato. Tutto questo dimostra che il Governo sta realizzando una solida impalcatura ambientale, che guarda all’Europa e al miglioramento della qualità della nostra vita quotidiana, con misure come il potenziamento della graduale riduzione delle infrazioni per le discariche abusive e per la depurazione delle acque, il bonus mobilità, la riforestazione urbana. Tengo a precisare – aggiunge Costa – che la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, inizialmente prevista nel decreto clima, è contemplata nella legge di bilancio. La nostra idea è fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, ma senza penalizzare nessuno. Con le necessarie limature e concertazioni cercheremo di dar luce al miglior provvedimento possibile, con l’obiettivo principale di tutelare l’ambiente, salvaguardando al tempo stesso il nostro sistema produttivo”, ha concluso Costa.

Tra le principali novità introdotte dal decreto clima, il buono mobilità per le città e le aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell’aria per il quale vengono stanziati 255 milioni (fino a 1.500 euro per la rottamazione dell’auto fino alla classe euro 3 e fino a 500 euro per i motocicli a due tempi). Sono istituiti un fondo di 40 milioni per i Comuni per la realizzazione o l’ammodernamento delle corsie preferenziali e un fondo di 20 milioni per realizzare o implementare il trasporto scolastico per gli alunni delle scuole elementari e medie con mezzi ibridi, elettrici o non inferiori a euro 6. Inoltre, 30 milioni saranno destinati alla piantumazione e al reimpianto degli alberi e alla creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. E ancora: saranno aumentati i poteri e le risorse dei commissari che si occupano delle bonifiche delle discariche abusive e della depurazione delle acque, per risolvere il problema storico delle infrazioni ambientali; venti milioni saranno destinati ai commercianti (fino a 5 mila euro per ciascuno) per la realizzazione di un “green corner” per la vendita di prodotti sfusi. Infine, l’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca ambientale di cui si avvale il ministero dell’Ambiente, realizzerà un database pubblico, grazie a una dotazione di un milione e mezzo di euro, per la trasparenza dei dati ambientali. I concessionari di servizi pubblici dovranno rendere disponibili in rete i risultati delle rilevazioni effettuate.
(ITALPRESS)

CLIMA E IMPRESE, ARRIVA IL GREEN REPORTING

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Per il 68% delle imprese il cambiamento climatico è un tema strategicamente rilevante e oltre il 90% rendiconta regolarmente le proprie emissioni di gas serra. Ma solo il 17% riporta un target di riduzione delle emissioni e ancora meno, il 5%, adotta un target in linea con gli impegni dell’Accordo di Parigi. Inoltre, solo il 21% delle imprese rendiconta con chiarezza sugli investimenti effettuati per miglioramenti ambientali e meno di un’impresa su dieci riporta gli impatti ambientali connessi all’utilizzo dei propri prodotti.

È quanto emerso dal corso di un convegno organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Questi dati hanno portato la Fondazione a individuare 6 raccomandazioni per le imprese in tema di green reporting: dare più spazio alle tematiche ambientali; mettere al centro la qualità ambientale dei beni e servizi; misurare le proprie performance ambientali; misurare e ridurre la carbon footprint di processo e di prodotto; orientare il modello di business in chiave circolare; un nuovo patto tra imprese e territorio.

“Oggi – ha spiegato Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – il classico rapporto di sostenibilità che fanno le imprese sta diventando qualcosa di più importante e incisivo. Sta diventando un sistema di strategia e di management. Per questo abbiamo dato sei raccomandazioni per il green reporting”.

Per Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, “in Italia, così come nel resto del mondo, la necessità di cambiare passo è ormai un fatto assodato. Il mondo delle imprese ha già compreso da tempo che la sostenibilità, oltre a essere una scelta obbligata, è un fattore in grado di crescita delle imprese stesse. Il settore della green economy registra in grande espansione un’azienda italiana su quattro ha investito nel settore green”.

“La vision del nostro gruppo è un po’ cambiata negli ultimi anni – ha spiegato Lorenzo Radice, responsabile Sostenibilità di Ferrovie dello Stato – non è più soltanto treno, ma fa mobilità. Nella nostra visione si è inserita una parte che non c’era ossia mobilità integrata per creare valore per il territorio. Abbiamo fatto un’analisi, definito le priorità per il gruppo e su queste abbiamo cominciato ad agire con un pianificazione e obiettivi di lungo periodo. I tre obiettivi sono: l’area della sicurezza, con zero incidenti mortali; arrivare alla decarbonizzazione del nostro business; convincere sempre di più a utilizzare la soluzione del ferro sia per le persone che per le merci”.

Chi ha nella sostenibilità e nella green economy il proprio Dna è Conai: “Noi siamo il consorzio che si occupa dell’avvio al riciclo e al recupero degli imballaggi – ha spiegato Simona Fonata, responsabile Centro Studi/Area Prevenzione Conai -. Dal 2013 abbiamo un nuovo sistema di rendicontazione ambientale. Abbiamo cominciato a intraprendere questo percorso, abbiamo intrapreso un approccio estensivo con tutte le ricadute dirette e indirette nei percorsi di filiera. Siamo fortunati di poter lavorare con soggetti che lavorano in rete perché ci consente di poter analizzare i costi e benefici della raccolta differenziata”.

Dal punto di vista economico i cambiamenti all’interno delle imprese ha bisogno di finanziamenti e qui entrano in gioco gli istituti bancari. “La green economy per noi è un’attività reale – ha detto Michele Rocco, Head of Csr Monitoring & Development Office di Intesa Sanpaolo-. Quello che accade è lo spostamento sul prodotto piuttosto che sul processo, quello che sta accadendo è che ci stiamo facendo carico di una responsabilità che è attesa dagli analisti. Non basta una visione a esercizio concluso, per questo ci siamo cimentati in una rendicontazione semestrale, perché è importante vedere cosa accade in una situazione dinamica. Nel progetto della circular economy insieme alla Fondazione Cariplo, abbiamo creato il circular economy lab per promuovere la circular economy che ha permesso di finanziare con 143 milioni 43 progetti, affiancando così soggetti che puntano su questa economia”, ha concluso Rocco.

 

CONTE “ITALIA LEADER NELLA GREEN ECONOMY”

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“Va rafforzato il valore dei temi ambientali anche nella governance delle aziende. L’Italia ha un gap di competitività rispetto ad altri Paesi europei, ma nella green economy ha un ruolo di primato e vuole accelerare, coinvolgendo anche Paesi che hanno delle perplessità sulla transizione energegica. L’Italia può fungere da traino e stimolo per tutta l’Unione europea, per una stretta di mano tra economia ed ecologia”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento alla “Hydrogen Challenge-Global Esg Conference”, organizzata a Roma da Snam.
“Affronteremo il tema dei cambiamenti climatici in modo strutturale – ha spiegato Conte -. L’idrogeno finalmente torna a essere centrale in una prospettiva di decarbonizzazione. Dobbiamo realizzare con l’idrogeno gli stessi risultati che abbiamo ottenuto con l’eolico, colmando il divario che ci separa dai Paesi del Nord Europa che sono già passati dalla sperimentazione all’attuazione”.
“L’Italia ha scelto la strada giusta per non tradire le aspettative dei giovani che sono scesi in piazza per il clima: ridurre a zero le emissioni dannose e rendere sostenibile la crescita socio-economica”, ha evidenziato il presidente del Consiglio, che ha aggiunto: “Non dobbiamo demonizzare modelli del passato, ma dobbiamo prendere atto del fatto che non sono più riproponibili”.
(ITALPRESS)

MINISTERO AMBIENTE PIÙ SOSTENIBILE CON LE AUTO IBRIDE

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Sono state consegnate al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, davanti alla sede del ministero, due automobili ibride Toyota. Alla cerimonia erano presenti l’amministratore delegato della Toyota, Mauro Caruccio, e il segretario generale del ministero, Silvana Riccio.

Le due vetture, una Yaris e una C-hr full hybrid electric di quarta generazione, sono state fornite al dicastero di via Cristoforo Colombo in comodato d’uso, per un anno, per una migliore conoscenza della tecnologia ibrida, da testare nei percorsi urbani ed extraurbani.

“Incentivare la mobilità sostenibile – ha affermato il ministro Costa – significa avere a cuore la qualità dell’aria delle nostre città, la nostra salute e l’ambiente in cui viviamo. A tal fine è importante rafforzare i rapporti tra il ministero e le aziende per incrementare sempre di più i mezzi di locomozione a basso impatto ambientale. Ridurre progressivamente l’utilizzo di veicoli inquinanti è tra i nostri obiettivi, un obiettivo previsto anche nel decreto clima”.

 

SOGIN, DECOMMISSIONING REATTORE ISPRA-1

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È stato firmato questa mattina da Sogin e dal Centro Comune di Ricerca (CCR) di Ispra (Varese), l’atto di presa in carico che regola il trasferimento definitivo alla società del reattore Ispra-1, situato all’interno del Centro. L’atto trasferisce a Sogin la titolarità dell’impianto, in attuazione della legge di ratifica entrata in vigore il 22 maggio di quest’anno. Con questa firma, Sogin assume la responsabilità dello smantellamento di un ulteriore impianto nucleare italiano, dopo le quattro centrali nucleari – Trino, Caorso, Latina e Garigliano – e i cinque impianti di ricerca legati al ciclo del combustibile – Eurex di Saluggia, Fn di Bosco Marengo, Opec e Ipu di Casaccia e Itrec di Rotondella. Si riconosce così il valore dell’esperienza acquisita da Sogin nel decommissioning e nella gestione dei rifiuti radioattivi. 
Le operazioni di decommissioning del reattore Ispra-1 sono programmate in tre fasi: attività preliminari, smantellamento del reattore e bonifica finale del sito. 

Tali attività saranno avviate solo a valle dell’approvazione da parte dell’Autorità di controllo, Isin, dell’istanza di smantellamento, che Sogin presenterà entro gennaio del prossimo anno. Il reattore Ispra-1, un reattore termico eterogeneo di tecnologia americana, è stato costruito dal Consiglio Nazionale Ricerche Nucleari – successivamente Cnen e poi Enea – fra il 1957 e il 1958, e rappresenta l’ultima versione della serie Chicago-Pile research reactors sviluppata da Enrico Fermi. Con una potenza di 5 MW, è stato il primo reattore nucleare di ricerca realizzato in Italia, in esercizio dal 1959 al 1973.