Home Ambiente Pagina 261

Ambiente

GRETA AL SENATO “POLITICA DIA SOLUZIONI SU CLIMA”

0

“Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno”. L’attivista svedese Greta Thunberg lancia un messaggio diretto al Senato, intervenendo nel corso di un seminario sul cambiamento climatico. Greta, 16 anni, ha da mesi lanciato un allarme sulle contromisure necessarie per arginare il cambiamento climatico, che, anche domani a Piazza del Popolo, si tradurrà nella manifestazione romana del movimento Friday For Future, lo sciopero globale degli studenti. Il giorno dopo aver incontrato Papa Francesco, la giovane attivista ha parlato al Senato chiedendo di “non ricevere complimenti” da parte dai governanti, ma che questi ultimi mettano in pratica azioni per “ascoltare la scienza”. “Senza di te, senza il tuo coraggio, il tuo esempio, cara Greta, la strada per portare i temi ambientali al centro del dibattito politico internazionale sarebbe stata più difficile, più tortuosa”, le dice la presidente del Senato Elisabetta Casellati, introducendo i lavori della Sala Koch. L’evento, molto partecipato, costringe un considerevole numero di studenti a non poter seguire dal vivo il discorso della coetanea svedese. 

Alla fine del seminario, la stessa Greta ha voluto salutare in una sala di Palazzo Madama gli studenti che non hanno potuto partecipare al seminario. 

Secondo Greta, la crisi climatica è “facile” e “difficile” allo stesso tempo. Facile poiché le soluzioni sono chiare, ma difficile perché sono le stesse soluzioni a sostenere l’attuale sistema economico. Aprendo il discorso, l’attivista cita l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “In quell’anno avrò 26 anni: mi dicono che quella sarà un’età meravigliosa, ma non sono sicura che sarà così”, dice, accusando la classe dirigente di non voler rinunciare ai benefici dell’attuale stile di vita. Un invito già espresso dalla presidente Casellati, che fra 12 mesi ha esortato tutti a riunirsi al Senato per valutare i progressi raggiunti sull’adozione di un sistema più sostenibile di quello attuale. “Quando è in gioco l’ambiente non possono esserci scorciatoie, non si può far prevalere il mero interesse economico, non si possono utilizzare politiche di breve e brevissimo periodo. La Nostra Casa è in fiamme. È questo il titolo scelto da Greta per il suo libro, è questa la sintesi più efficace dell’attuale stato di salute del pianeta”, afferma Casellati, sottolineando come “la fragilità” dell’Italia, esposta alle calamità naturali, possa essere considerata una “sintesi” della sfida globale in atto. 

“Ci avete mentito, dandoci delle speranze false. Alcuni di noi possono avere tutto quello che vogliono, ma l’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno è un futuro. La cosa molto più triste è molti ragazzi non hanno consapevolezza di ciò che li attende”, accusa Greta nel suo discorso di circa dieci minuti, affermando di non voler “selfie” o “congratulazioni”, ma “soluzioni” basate su indagini scientifiche. Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis, l’alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, ha chiesto al governo italiano “una governance chiara” sull’agenda 2030. “Voglio dire a Greta e agli studenti italiani che, in Italia, ci sono tante realtà su cui possono contare”, ha concluso Giovannini. 

 

 

ENEA NEL PROGRAMMA UE COPERNICUS

0

Enea entra nel programma Ue Copernicus per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico con il Sistema Modellistico Minni. Il suo compito sarà quello di contribuire alle attività di previsione della composizione dell’atmosfera in Europa lavorando in collaborazione con altri nove modelli messi a punto da istituti di ricerca europei. Il sistema Minni svilupperà mappe dei livelli di concentrazione nell’aria di particolati (PM10 e PM2,5) e gas (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio e ozono) e successivamente anche di pollini (erba, betulla, olivo e ambrosia) e componenti secondari del PM2,5. “Per il momento l’Enea è l’unica presenza italiana in Copernicus Atmosphere Monitoring Service. Attualmente il nostro compito è quello di elaborare simulazioni in linea con quelle degli altri partner, lavorando al miglioramento della previsione complessiva. In seguito il sistema Minni potrà diventare un modello operativo a tutti gli effetti”, spiega Luisella Ciancarella, responsabile del laboratorio inquinamento atmosferico dell’Enea. 

 

Grazie al progetto Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS 50) sarà possibile ottenere previsioni a 4 giorni delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici, sempre più attendibili, accurate e per intervalli temporali ‘su misura’; infatti, al fine di migliorare le performance dei modelli, per ogni giorno di previsione verrà effettuata l’analisi dei dati osservati il giorno precedente, mentre sarà condotta una seconda analisi sui dati già validati e riferiti ai due anni precedenti.

Il sistema MINNI è stato sviluppato dall’Enea per simulare il comportamento degli inquinanti in atmosfera, producendo mappe orarie di concentrazione di gas e particolato, in particolare delle polveri sottili. E da questo modello, utilizzato per valutare a posteriori le politiche nazionali di inquinamento atmosferico, è nato Forair_It (FORecast AIR quality over ITaly), il sistema italiano di previsione della qualità dell’aria dalle caratteristiche uniche di dettaglio temporale e spaziale: attualmente fornisce previsione a 3 giorni delle concentrazioni di inquinanti, con una risoluzione di 4 km2 in Italia (le dimensioni di un piccolo Comune) e di 20 km2 in Europa.

 

“Minni è uno strumento potente che ci dice la natura del fenomeno dell’inquinamento atmosferico, quando e perché si verifica, con una risoluzione mai raggiunta sull’intero territorio italiano; e l’applicazione di questi stessi componenti modellistici al sistema previsionale FORAIR_IT ha creato le premesse per entrare a far parte del programma Copernicus Atmosphere Monitoring Service”, sottolinea Mario Adani, ricercatore Enea e responsabile scientifico del progetto.

Il sistema Minni si avvarrà del super computer Cresco6 del Centro Ricerche Enea di Portici (Napoli), di recente entrato nella prestigiosa classifica Top500 delle infrastrutture di calcolo più potenti al mondo, grazie al raddoppio della potenza arrivata a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops).

Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), gestito dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Center Medium Weather Forecast – ECMWF), è uno dei 6 servizi del programma Ue Copernicus per offrire servizi di informazione su inquinamento atmosferico, salute, gas a effetto serra e clima basati su dati acquisiti e integrati da satelliti, in situ e modellistici. 

 

Al progetto CAMS 50 partecipano 11 istituzioni europee, tra cui i due nuovi partner che sono Enea con il modello Minni per l’Italia e Bsc con il modello Monarque per la Spagna. Gli altri nove sono Ineris con il modello Chimere e Meteo-France con il modello Mocage per la Francia; Met Norway con il modello Emep per la Norvegia; University of Cologne con il modello Eurad-im per la Germania; Knmi e TNO con il modello Lotos-Euros per l’Olanda; Smhi con il modello Match per la Svezia; Fmi con il modello Silam per la Finlandia; Aarhus University con il modello Dehm per Danimarca; Iep con il modello Gem AQ per la Polonia.

 

COBAT, NEL 2018 GESTITE 140 MILA TONNELLATE RIFIUTI

0

Oltre 140 mila tonnellate di prodotti a fine vita divisi tra batterie a piombo, pile portatili, RAEE e pneumatici fuori uso gestite da Cobat nel 2018. E’ quanto è emerso nel corso della presentazione del Rapporto Cobat 2018 che si è tenuta a Roma, che ha lanciato anche la ricerca “Scenari e strategie future di gestione dei rifiuti tecnologici” realizzata da Althesys. “Cobat da oltre 30 anni è il braccio operativo di una economia circolare che trasforma in nuove materie prime montagne di prodotti non più utili, erroneamente considerate rifiuti. Aggiustiamo costantemente il nostro lavoro al cambiare degli orizzonti, normativi e tecnologici. Seguiamo gli andamenti, tutt’altro che rettilineai, dalla politica e dal mercato in Italia e in Europa. Oggi finalmente possiamo dire che l’economia circolare sta iniziando a diventare quello che tutti noi speravamo: la normalità”, ha detto Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat. Oltre 116 mila le tonnellate raccolte nel 2018 nel settore degli accumulatori di piombo dal Consorzio Cobat.

Le regioni che registrano il maggior incremento dei quantitativi di raccolta sono Molise (+17%), Campania (+11%) e Lazio (+8%). in termini assoluti, invece, Lombardia, Veneto e Campania raggiungono i migliori risultati rispettivamente con oltre 22 mila tonnellate la prima e oltre 12 mila tonnellate raccolte le altre due. Mentre sono state oltre 6 mila le tonnellate di raccolta in tutta Italia per quanto riguarda le pile portatili esauste. Per quanto riguarda la gestione dei RAEE, il 2018 ha rappresentato per Cobat un anno significativo: i 1.392 Punti di Raccolta gestiti in tutta Italia hanno prodotto quasi 19 mila tonnellate di RAEE (+35,43%). Supera, infine, le 2 mila tonnellate (+6,5%) il quantitativo di Pneumatici Fuori Uso nel 2018. “Per decenni il ruolo di Cobat è stato garantire la raccolta e il riciclo prima di pile e accumulatori esausti, poi di rifiuti elettronici e pneumatici fuori uso. Oggi continuiamo il nostro impegno, ma ci siamo trasformati per anticipare le nuove sfide tecnologiche e normative: la nostra storia e il nostro know-how sono diventati la base per fare di Cobat un sistema con capacità progettuale e visione industriale”, ha detto Michele Zilla, direttore generale Cobat.

 

WWF APRE TOUR ESTIVO “SPIAGGE #PLASTICFREE”

0

È partito il Tour estivo del WWF “SPIAGGE #PLASTICFREE”, la maratona degli eventi che libereranno le nostre spiagge, calette e quest’anno anche i fondali, dai rifiuti di plastica e microplastica: una grande azione di Citizen conservation che coinvolgerà, come avvenuto la scorsa estate proseguendo persino nel periodo invernale in oltre 100 località complessive, volontari, cittadini, enti, associazioni.

Il 24 maggio si sono svolte già iniziative nel Lazio e in Calabria e una è in programma il 26 in Liguria.

Chiunque può scegliere la spiaggia o i tratti sott’acqua più sporchi grazie alla nuova community WWF SUB di diving, divers e semplici appassionati di subacquea.

Si può iscrivere il proprio evento sul sito o inviare la propria adesione a quelli già programmati che dalla prossima settimana riempiranno la Mappa. Ai primi 50 eventi iscritti il WWF invierà il kit speciale per i volontari (berretti, pettorine, bandierone, volantini informativi, guanti e sacchi per la pulizia).

E se ogni estate ha il suo ‘tormentone’, quello del WWF sarà la richiesta di firmare la Petizione, presente sulla pagina del Tour, per un Accordo globale che liberi entro il 2030 la natura dalla plastica e condividerla sui social.

 

Il Tour spiagge #plasticfree inaugura la Campagna GenerAzioneMare 2019, nata due anni fa per difendere il Capitale Blu, un bene che vale globalmente 24.000 miliardi di dollari che l’economia del mare restituisce attraverso la pesca, l’acquacoltura, il turismo, l’istruzione, il commercio ma anche in servizi fondamentali come il “sequestro di carbonio” dall’atmosfera.

La campagna si articolerà per tutta l’estate con eventi e iniziative ogni settimana diversi e tutti dedicati ai vari aspetti della tutela del mare. Verranno coinvolti volontari, istituzioni, celebrities, enti, comunità locali, pescatori, aziende, una GenerAzioneMare sempre più numerosa che si attiverà intorno ai temi della pesca sostenibile e del consumo responsabile di specie ittiche, delle aree marine protette del Mediterraneo, in particolare il Santuario Pelagos, della difesa di specie marine colpite dall’inquinamento della plastica o dal bycatch come tartarughe marine, cetacei, squali.

Quest’anno il filo rosso che legherà gran parte degli eventi sarà comunque la lotta all’inquinamento da plastica in natura, un impegno che il WWF si è posto al livello globale, data l’urgenza e la dimensione mondiale del fenomeno. La plastica rappresenta il 95% dei rifiuti del mare e ha dei primati incredibili di ‘resistenza’ nell’ambiente marino: un bicchiere resta in mare fino a 20 anni, una busta fino a 50 mentre un filo da pesca può durare fino a 600 anni. Sono 134 le specie mediterranee che ingeriscono plastica tra cui cetacei, tartarughe, uccelli.

 

ACCORDO CREDITO SPORTIVO-ISPRA PER TUTELA AMBIENTE

0

Una firma non convenzionale, un’assunzione di responsabilità importante, con un obiettivo socialmente rilevante: promuovere e incentivare scelte e comportamenti virtuosi, a tutela di tutte le matrici ambientali, da parte dei soggetti fruitori dei finanziamenti del Credito Sportivo. Questo lo spirito dell’accordo siglato dal Presidente di ICS, Andrea Abodi, e dal Presidente di ISPRA, Stefano Laporta, che esprime la volontà di collaborare con un obiettivo chiaro, concreto e quotidiano: contribuire al necessario e sviluppo sostenibile delle e nelle infrastrutture sportive del nostro Paese. La banca pubblica dello Sport e della Cultura, che nel mese di giugno presenterà un nuovo prodotto finanziario “verde” a condizioni fortemente agevolate, intende favorire un’accelerazione del processo di riqualificazione ambientale del sistema infrastrutturale sportivo del nostro Paese, che per il 90% non ha ottimizzato il suo modello, a partire dall’efficientamento energetico che, tra l’altro, rappresenta una voce rilevante dei costi di gestione di un impianto dedicato allo sport.

L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è un Ente Pubblico di Ricerca che svolge principalmente attività di monitoraggio, ricerca e consulenza strategica, nonché di informazione e formazione, in materia ambientale. L’Istituto svolge inoltre funzioni tecniche e  scientifiche per la più efficace pianificazione e attuazione delle politiche di sostenibilità delle pressioni sull’ambiente, sia a supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che delle altre amministrazioni dello Stato. Il Protocollo d’Intesa ICS-ISPRA ha una durata di tre anni e testimonia la volontà di contribuire in modo misurabile anche al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

 

UN PIANO INTEGRATO PER LA QUALITÀ DELL’ARIA

0

Il protocollo che dà il via al “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”, siglato  dalla Presidenza del Consiglio e dai ministri dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche agricole e della Salute, prevede una dotazione di 400 milioni. Il viceministro all’Economia, Laura Castelli, ha spiegato che le risorse saranno attinte da varie fonti di finanziamento già in corso, sottolineando che “è necessario un patto sociale” ma “le risorse sono nella normale programmazione, certo ci vuole la volontà di scegliere di metterle a copertura di queste azioni”. 

Nel dettaglio il protocollo prevede di intervenire su cinque settori, uno dei quali è trasversale e riguarda i “sussidi ambientalmente dannosi” ovvero quelli che in cambio di un aumento della produzione “provocano un crescente consumo di risorse naturali e una maggiore produzione di rifiuti e inquinamento. I combustibili fossi rientrano in questa categoria” sottolinea il documento. 

L’elenco dei sussidi entro fine anno sara’ rivisto seguendo questa logica, al momento hanno aderito solo Lazio e Umbria. In agricoltura la crociata e’ contro l’ammoniaca, con un focus sulle emissioni dalle stalle cresciute del 34%. 

Il terzo ambito si riferisce, invece, alla mobilità e prevede la limitazione della velocità in autostrada vicino e dentro ai centri urbani entro tre mesi, un utilizzo piu’ ampio dei varchi della Ztl, una nuova classificazione dei veicoli elettrici, un decreto per incentivare l’utilizzo di Segway e monopattini in citta’, un intervento sul bonus/malus che penalizzi chi in quina di piu’. Sul fronte riscaldamento, che causa il 60% delle polveri sottili, sono previste detrazioni per le stufe a biomassa piu’ efficienti, specie nelle citta’. Infine sono previsti programmi per la chiusura o la trasformazione degli impianti termoelettrici alimentati a carbone.

 

AL VIA CROWDFUNDING PER T-SHIRT CHE PURIFICA ARIA

0
Ogni anno nel mondo si vendono miliardi di t-shirt. Cosa succederebbe se tra queste ne esistesse una in grado di pulire l’aria? Se lo è chiesto Kloters, start up di moda maschile, 100% made in Italy. La risposta è RepAir, una maglia genderless in cotone, prodotta interamente in Italia, che pulisce l’aria utilizzando un inserto di ‘the Breath’, materiale brevettato dalla società Anemotech e testato secondo standard UNI 11247, ISO 16000-9 e test ANSI/AHAMAC-1-2015, in grado di neutralizzare le sostanze inquinanti, batteri e cattivi odori.
RepAir è un progetto rivoluzionario che oltrepassa il concetto di moda green e lo stravolge. L’obiettivo è aiutare l’ambiente. Con eleganza. Per realizzare l’impresa, la giovane startup lancia un crowdfunding su Kickstarter per far conoscere il prodotto in tutto il mondo. “In Kloters tutti i prodotti sono pensati con in mente 3 valori: stile, comfort e sostenibilità. RepAir nasce dal desiderio di andare oltre il tradizionale concetto di moda sostenibile. – raccontano Federico Suria, Marco Lo Greco e Silvio Perucca, i soci dell’impresa – La nostra t-shirt vuole far diventare la moda un veicolo per smuovere le coscienze e sperimentare nuove soluzioni al problema dell’inquinamento attraverso un capo bello, comodo e soprattutto virtuoso”.
La campagna sarà online fino al 12 luglio e i primi che aderiranno potranno acquistare RepAir a un prezzo di lancio di 29 euro. L’obiettivo è raggiungere quante più persone possibili per innescare un ‘circolo virtuoso’ con il motto “una t-shirt forse non può cambiare il mondo, ma molte sì”.
Chiunque indossando la maglia potrà infatti contribuire a pulire l’aria in modo attivo, senza sforzo, solamente indossando il capo. Un’azione quotidiana, semplice e necessaria che diventa un vero e proprio atto ecologico. Più persone indossano RepAir, più l’ambiente ne beneficia. È sharing ecology. RepAir non è solo prodotta rispettando l’ambiente, ma è in grado di agire in modo virtuoso e attivo su di esso grazie all’inserto del tessuto the Breath che disgrega e cattura le molecole inquinanti presenti nell’atmosfera. Approfonditi studi e test di laboratorio condotti dall’Università Politecnica delle Marche, secondo standard internazionali, hanno dimostrato la capacità di assorbimento del materiale brevettato. Dati che sono stati validati impiegando il tessuto nell’arredamento di interni e su banner pubblicitari esterni. RepAir utilizza per la prima volta the Breath anche nel campo della moda proponendo una soluzione diversa al problema dell’inquinamento atmosferico. Secondo proiezioni, basate sulla misurazione delle emissioni prodotte dalle auto in centro a Milano, ogni t-shirt è in grado di assorbire le sostanze inquinanti (Nox e COV) prodotte da circa due automobili.

RAEE, RACCOLTA IN NEGOZIO VALE 20.000 TONNELLATE

0

Il ritiro in negozio dei rifiuti elettronici vale oltre 20.000 tonnellate. È una stima al ribasso quella che fa Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti, sul contributo della Distribuzione alla raccolta dei rifiuti hitech. La norma dell’Uno contro Uno, entrata in vigore nel 2010 e quella dell’Uno contro Zero, diventata operativa solamente due anni fa, prevedono per i negozi l’obbligo di ritirare gratuitamente le vecchie apparecchiature elettroniche secondo due modalità: se l’Uno contro Uno richiede l’acquisto contemporaneo di un’apparecchiatura equivalente a quella lasciata in negozio, l’Uno contro Zero non richiede alcun acquisto, ma che il rifiuto abbia dimensioni ridotte (inferiore ai 25 cm) e interessa i negozi che hanno una superficie di vendita superiore ai 400 mq.

«L’impegno della Distribuzione è stato elevato e supportato da Ecolight», afferma Marco Pagani, vicepresidente del Consorzio. «A fronte di un nuovo, quanto importante ruolo che la norma gli ha attribuito, la GDO ha messo in campo soluzioni diverse per rispondere alle richieste dei consumatori. La situazione può sicuramente migliorare, ma i passi in avanti fatti negli ultimi anni sono stati significativi in termini di gestione dei RAEE. Stiamo lavorando anche sotto il profilo dell’informazione, per fare in modo che i cittadini siano maggiormente consapevoli delle possibilità di conferimento dei loro rifiuti elettronici».

Ecolight, di fatto, fin dall’inizio ha fatto una scelta di campo mettendosi al fianco della distribuzione. Solamente l’anno scorso il consorzio ha erogato il servizio ritiro RAEE a oltre 2.800 punti vendita, arrivando a raccogliere circa 700 tonnellate di rifiuti elettronici. Non solo. Ecolight ha sviluppato una serie di soluzioni capaci di mettere i negozi nelle condizioni di rispondere agli obblighi normativi, in particolare l’Uno contro Zero. Con l’Ecoisola RAEE il consorzio ha studiato una nuova modalità di raccolta dei piccoli RAEE per grandi spazi commerciali. Si tratta di un cassonetto automatizzato dove, strisciando la propria tessera sanitaria, è possibile conferire il rifiuto, tracciandolo. E per lo svuotamento, è la stessa macchina che avverte i tecnici quando i contenitori interni sono quasi pieni. L’altra soluzione proposta da Ecolight in oltre 200 negozi sono i RAEEbox, una sorta di “cestini” per i rifiuti elettronici di piccolissime dimensioni. Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, in ottemperanza a quanto previsto dall’Uno contro Uno, Ecolight ha predisposto un servizio di consegna a domicilio con contestuale ritiro del vecchio per le principali catene della Distribuzione, indifferentemente dalle modalità di vendita: un negozio tradizionale o un operatore e-commerce.