Home Ambiente Pagina 3

Ambiente

Pichetto “Sul nucleare bisognerà mettere d’accordo tutti”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel prossimo decennio la domanda di energia è destinata ad esplodere, anche con l’Intelligenza artificiale. Secondo gli analisti, nel 2050 la domanda sarà raddoppiata. Non credo ci sia altro strumento neutro che dia continuità più del nucleare”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in occasione della sesta edizione della Scuola “The Young Hope” in corso a Roma. “Lo sviluppo tecnologico del nucleare quando ci saranno i prodotti come gli small reactor dovrà prevedere anche il percorso autorizzativo degli impianti e la loro tipologia come per esempio la fusione – ha aggiunto -. La differenza tra il modello nucleare di 50 anni fa, quello del referendum, e quello proposto oggi è enorme. Nel G20 sull’energia che parte adesso si tratterà della sfida che ruota attorno alle fonti che dobbiamo governare in tutto il Mondo. Si tratterà di mettere d’accordo tutti sul nucleare. Uno dei temi che porrò che ho già affrontato sarà quello dei biocarburanti, che è un interesse nazionale per noi che stiamo riconvertendo le nostre raffinerie con un passaggio sulle decarbonizzazione con emissioni bassissime”
Secondo il ministro “nell’ambito della transizione ecologia e energetica il futuro è un’opportunità e non va valutato come costo e sacrificio. Fermi gli obbiettivi finali, la questione è sui percorsi che possono e devono essere diversi nell’Unione Europea. Siamo un Paese immerso nel Mediterraneo che ha fatto la scelta di non avere il nucleare, che non ha il bilancio della Germania che ha scelto di avere svilupo col fotovoltaico. Per competere – ha concluso – dobbiamo agire su tutti i fronti e crescere con le rinnovabili”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Spese per immobili più efficienti, nasce l’ecosistema EEMI DeliverEEM

MILANO (ITALPRESS) – Avere immobili più efficienti riduce le spese del mantenimento, accresce il pregio dell’immobile, limita il consumo di materie prime, certamente aumenta la resilienza della società. Inoltre genera valore, anche occupazionale. In Europa il parco immobiliare costruito prima del 2001 è prevalente, con punte anche superiori all’80% in molte aree europee. Favorire gli interventi per il miglioramento delle performance energetiche di questi immobili è strategico e riguarda decine di milioni di cittadini. Quali supporti finanziari ci sono? Su quali prodotti, delle migliaia di imprese fornitrici da tutto il mondo, far convergere le proprie attenzioni? E su che imprese esecutrici solide indirizzarsi?
Domande a cui oggi è complesso dare risposte rapide ma anche certe. Un ecosistema facilitatore e partecipato dal sistema finanziario e dalla filiera di ristrutturazione sarebbe necessario oltre che benvenuto.
Il settore immobiliare ha un ruolo fondamentale sull’economia europea, sia per il volume economico che muove sia per i tanti soggetti coinvolti, a partire dalla finanza a cui ricorrono privati ed aziende.
La situazione attuale in Europa vede una forte esposizione di immobili costruiti tra il 1945 e il 2001.
Questi immobili possono essere migliorati con importanti benefici in termini energetici ma anche di valore. E possono creare un boost importante per l’economia di tutto il Continente in quanto la situazione dei grandi Paesi europei è molto simile. Si ricorda che la Germania come l’Italia hanno conosciuto un vero e proprio boom immobiliare tra gli anni cinquanta e sessanta, che in Italia è durato fino agli anni ’80 mentre in Germania tra il ’70 e l’80 c’è stato un rallentamento ma negli anni novanta si è vista una nuova accelerazione nelle ristrutturazioni dovute alla riunificazione e poi anche a nuove abitazioni per l’immigrazione. Sempre in Germania, tra il 2001 e il 2021 sono stati realizzati circa 5 milioni di nuove abitazioni su un parco superiore ai 30 milioni. Le abitazioni non in classe A sono superiori all’85%. Anche la Francia ha un parco immobiliare superiore ai 30 milioni e solo un 10% circa è in classe A. La Spagna ha visto una crescita significativa nel numero di abitazioni, specialmente durante il boom edilizio degli anni 2000, quando molte nuove costruzioni sono state completate. Tuttavia, dopo il crollo del mercato immobiliare nel 2008, a seguito della crisi economica legata ai mutui subprime, il tasso di nuove costruzioni è diminuito drasticamente e molte abitazioni sono rimaste invendute o non occupate. In Spagna le abitazioni in classe A sono meno del 10%.
La European Mortgage Federation-European Covered Bond Council (EMF-ECBC) e i partner del consorzio, Università Cà Foscari Venezia, CRIF, Modefinance, Operate, Harley&Dikkinson Consulting e Leibniz-Institut Fur Finanzmarktforschung Safe Ev (SAFE), annunciano il lancio di Delivering the Energy Efficient Mortgages Ecosystem (DeliverEEM). Questo ambizioso progetto si basa sulle fondamenta gettate dall’iniziativa Energy Efficient Mortgages Initiative (EEMI) già finanziata dall’UE per rispondere all’appello della Commissione Europea di aumentare l’impegno del settore privato nel finanziamento dell’efficienza energetica, supportando così la transizione dell’Europa verso un futuro più sostenibile.
La presentazione ufficiale di DeliverEEM si terrà il 4 ottobre a Venezia, durante il 3rd EEMI International Sustainable Housing Finance Symposium per l’edilizia abitativa e vedrà la partecipazione di autorità e istituzioni della Commissione Europea, dell’OCSE, della Banca d’Italia e del Ministero spagnolo della transizione ecologica, per contribuire alle discussioni sul ruolo fondamentale della finanza sostenibile nella transizione energetica.
DeliverEEM supporterà lo sviluppo di mutui per l’efficientamento energetico (Energy Efficient Mortgages – EEM) creando un market ecosystem integrato che garantisca un percorso efficace del cliente end-to-end e interventi di mercato ottimizzati. Il progetto mira a fornire un modello per mercati sia consolidati che emergenti, con il potenziale per una replica globale, attraverso approfondimenti mirati sui consumatori e sul mercato, modelli operativi finanziari innovativi e una migliore cooperazione istituzionale.
DeliverEEM arriva in un momento decisivo, poichè il panorama geopolitico e macroeconomico sempre più complesso evidenzia l’urgente necessità di perseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Basandosi sui precedenti successi di EEMI per standardizzare l’efficienza energetica nelle valutazioni dei prestiti, DeliverEEM promuoverà gli obiettivi climatici dell’UE supportando al contempo il Green Deal e la Renovation Wave della Commissione Europea, fondamentali per lo sviluppo sostenibile e la crescita economica.
Una delle caratteristiche principali di DeliverEEM sarà l’attenzione alla riduzione del rischio degli investimenti in efficienza energetica, al miglioramento della valutazione dei fattori ESG nelle quotazioni immobiliari e al coordinamento di una filiera di ristrutturazione semplificata che metta i consumatori in prima linea nella transizione. Il progetto fornirà inoltre strumenti, meccanismi e best practice per gli operatori di mercato lungo tutta la filiera, supportando lo sviluppo del mercato dei mutui per l’efficienza energetica.
Grazie alla collaborazione dei partner del consorzio e alla partecipazione chiave delle istituzioni finanziarie pilota, Banco BPM, Banca Sella, Agos, Jyske Realkredit e MBH Bank, DeliverEEM è pronto a guidare la transizione energetica attraverso innovativi modelli finanziari e partnership, assicurando che il settore dei mutui continui a svolgere un ruolo centrale nel supportare il percorso dell’Europa verso un’economia più sostenibile e resiliente.
Commentando il lancio di DeliverEEM, il coordinatore Luca Bertalot, ha affermato: ‘La portata della sfida climatica è a dir poco enorme e non possiamo permetterci di essere ingenui: sfortunatamente, non ci sono soluzioni semplici ai problemi che ci troviamo ad affrontare. Un approccio sistemico alla costruzione di un nuovo ecosistema abitativo sostenibile, fondato in una piena comprensione delle sfide e delle esigenze di tutti gli stakeholder del mercato, tra cui consumatori, banche, investitori, PMI e start-up digitali, è la chiave per aumentare rapidamente il flusso di capitale privato per la ristrutturazione del patrimonio edilizio dell’UE. Il nostro nuovo progetto finanziato dall’UE, DeliverEEM, contribuirà a liberare risorse dai mercati dei capitali a sostegno della transizione climatica e rappresenta quindi la migliore risposta del settore alle recenti raccomandazioni di Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività dell’UE’.
Avere un parco immobiliare energivoro espone ad elevati rischi e mina anche il valore del sistema economico. Trovare un acceleratore per migliorare la situazione è fondamentale e il Dipartimento di Economia di Ca Foscari è impegnato da anni sui temi della finanziabilità dell’efficientamento energetico tenendo come linea guida la resilienza del sistema ma anche la sua competitività con una visione e conoscenza d’insieme.
“Per renderle più efficienti gli immobili bisogna intervenire ma ci vogliono soldi – dichiara la Professoressa Monica Billio, ordinaria dell’Università Cà Foscari Venezia -. Bisogna guardare l’insieme dell’Europa e da questo emerge chiaramente che una visione e una strategia comuni possono portare a risultati migliori proprio come i padri fondatori dell’Unione Europea hanno sempre creduto. In Italia abbiamo avuto l’esperienza del superbonus con risultati parziali, grande esposizione economica e con l’aggravio di problematiche nella catena di approvvigionamento dei materiali. Ci vuole un ecosistema innovativo e per questo ci stiamo impegnando in questo nuovo progetto, DeliverEEM, che ha tutte le caratteristiche per essere d’aiuto ai cittadini, alle aziende e al sistema finanziario che in questo settore raggiunge un valore molto importante del PIL’.

– foto EEMI DeliverEEM –
(ITALPRESS).

Mobilità sostenibile, partnership Festival Economia Civile-Frecciarossa

ROMA (ITALPRESS) – Frecciarossa, il treno Alta Velocità di Trenitalia (Gruppo FS), e il Festival Nazionale dell’Economia Civile ancora insieme verso una mobilità più sostenibile e green.
Anche per la 6^ edizione del FNEC – in programma Firenze dal 3 al 6 ottobre prossimi – si rinnova la partnership tra Frecciarossa e l’evento che riunisce cittadini, imprese, giovani e organizzazioni mettendo al centro la persona e l’ambiente, proponendo un modello di sviluppo ispirato ai principi di solidarietà, reciprocità e sostenibilità integrale.
La mobilità e lo sviluppo sostenibile sono da sempre due temi fondamentali del Festival. Scegliendo l’offerta di Frecciarossa si contribuisce non solo al sostegno di questa preziosa collaborazione, ma anche a ridurre in maniera sensibile l’impatto ambientale sugli spostamenti. Scegliere la mobilità sostenibile significa “partecipare”, come recita il titolo dell’edizione 2024 del FNEC: “L’ora di partecipare”. Chi opterà per muoversi con Le Frecce per partecipare all’evento, potrà usufruire di sconti dedicati sul biglietto del treno.
“Le forme di mobilità sostenibile devono tornare ad essere centrali non solo per lo sviluppo delle nostre città, ma anche per rispettare l’obiettivo di decarbonizzazione del Green Deal che interessa direttamente le aree urbane; queste ospitano, infatti, il 75% della popolazione dell’Unione Europea”, afferma
Leonardo Becchetti, direttore del Festival e co-fondatore di NeXt Economia.
“A livello europeo – ha aggiunto Becchetti – l’uso di energia è responsabile del 77,1% delle emissioni di gas serra, circa un terzo del quale attribuibile ai trasporti. Per questo motivo il treno, che riesce a coniugare spostamenti metropolitani, regionali e nazionali, è un mezzo strategico per lo sviluppo delle città di oggi e di domani, essendo in grado di rispondere sia alla sfida ambientale che a quella sociale”.
Il Direttore del FNEC ha poi specificato: “L’Economia Civile e il modello di città che stiamo elaborando con la Civil Social Business City abbraccia tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile. Siamo costantemente impegnati a trovare soluzioni trasformative, che siano in grado di ripensare allo sviluppo locale in chiave sostenibile”.
“La partnership con il Festival Nazionale dell’Economia Civile concretizza il nostro impegno per una mobilità sostenibile, in questa ottica stiamo lavorando su diversi fronti: dall’offerta intermodale, che favorisce lo shift modale verso sistemi di trasporto collettivo, al rinnovo della flotta, per renderla più green, fino alla sensibilizzazione dei nostri passeggeri sulla possibilità di viaggiare a basse emissioni”, ha dichiarato Pietro Diamantini, Direttore Business Alta Velocità Trenitalia.
Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.

– foto ufficio stampa Next Economia –
(ITALPRESS).

McDonald’s, a Roma 250 volontari per “Insieme a te per l’ambiente”

ROMA (ITALPRESS) – Cinque spazi pubblici, 250 volontari coinvolti, oltre 100 sacchi di rifiuti abbandonati, aree giochi e complementi di arredo urbano riqualificati. Ecco alcuni numeri dell’azione collettiva di oggi di McDonald’s sulla città di Roma. Un gesto d’amore dell’azienda nei confronti della Capitale, che racconta il legame non solo con il territorio romano ma anche con tutto il Paese che, in questi 38 anni di presenza del brand in Italia, ha accolto l’azienda con i suoi ristoranti, licenziatari e dipendenti.
Oggi, infatti, i dipendenti sia della sede di Roma di McDonald’s che di tutti gli altri 58 ristoranti presenti in città si sono dati appuntamento in 5 diversi luoghi della città capitolina – Villa Borghese, Parco Schuster, Parco Villa Gordiani, Parco Pineta Sacchetti e Via Appia Antica – con un unico obiettivo comune: non solo ripulire dai rifiuti abbandonati alcuni spazi pubblici ma anche riqualificare aree giochi e complementi di arredo urbano per generare un impatto positivo quanto più ampio su tutta Roma.
L’azione collettiva si è svolta – con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, con il supporto tecnico di Retake e supporto operativo di AMA – alla presenza delle istituzioni: a Parco Schuster con Amedeo Ciaccheri, Presidente Municipio 8 del Comune di Roma; a Parco Villa Gordiani, invece, con Maura Lostia, Vice Presidente Municipio 5 del Comune di Roma con delega a Lavori Pubblici, Edilizia privata e pubblica, Piani Urbani, Trasporti e opere.
Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, ha commentato: «La collaborazione tra istituzioni, aziende, cittadine e cittadini è essenziale per costruire un futuro sostenibile per Roma. L’iniziativa di McDonald’s, in sinergia con Retake e il supporto operativo di AMA, rappresenta un esempio virtuoso di come il settore privato possa contribuire attivamente alla cura e alla riqualificazione del nostro patrimonio urbano. Oltre 250 volontari hanno scelto di impegnarsi per restituire spazi più puliti e vivibili alla comunità, dimostrando che l’amore per una città si esprime anche attraverso piccoli gesti concreti che fanno la differenza. Roma ha bisogno di iniziative come questa, che rafforzano il senso di appartenenza e ci avvicinano a un modello di città più inclusiva e sostenibile”.
Giorgia Favaro, Amministratrice Delegata McDonald’s Italia, spiega cosa significa questa giornata per McDonald’s: «Il nostro legame con Roma è più forte che mai ed eventi speciali come questi ne sono la dimostrazione. Il nostro primo ristorante in Italia è stato inaugurato proprio in questa città, 38 anni fa, in Piazza di Spagna, e sempre qui pochi mesi fa abbiamo aperto il nostro 700esimo store. Si tratta di un impegno pluriennale che, grazie ai nostri dipendenti e licenziatari presenti sul territorio, si concretizza in iniziative concrete come quella di oggi, un esempio di cosa può fare una realtà aziendale come la nostra per la città di Roma. Oltre 250 persone unite per restituire ai cittadini di Roma spazi pubblici fruibili e vivibili e per sensibilizzare, contemporaneamente, su un fenomeno quanto mai attuale come il littering, ossia l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente”.
Una giornata speciale che inaugura la nuova edizione delle giornate “Insieme a te per l’ambiente” di McDonald’s, iniziativa lanciata nel 2021 – in collaborazione con Assoambiente e Utilitalia – con l’obiettivo di contrastare l’abbandono dei rifiuti nei parchi, nelle spiagge, nelle strade e nei luoghi pubblici in diverse città d’Italia. Un progetto che nelle ultime 3 edizioni ha visto il coinvolgimento di oltre 15mila persone, più di 300 associazioni locali e la raccolta di oltre 10.000 sacchi di rifiuti per 350 tappe realizzate, di cui la metà patrocinate. Solo a Roma, nell’ultima edizione, sono stati raccolti oltre 400 sacchi per un totale di 2 tonnellate di rifiuti, grazie al contributo di più di 570 persone.
Giovanni Stifano, Referente Aziendale della Fondazione Retake, ha commentato: «Quella di oggi a Roma è la seconda grande tappa di un percorso itinerante che McDonald’s e Retake ETS hanno intrapreso insieme, a cui se ne aggiungeranno molte altre, per portare in moltissime città italiane il nostro messaggio congiunto a favore della cura dei luoghi, convinti che adottare buone pratiche sia un modo per creare una relazione positiva tra persone. La persona, infatti, è sempre al centro di tutto ciò che Retake fa da più di tredici anni a questa parte, collaborando attivamente con Aziende e Istituzioni e impegnandosi in azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana. Per facilitare questo percorso insieme, Retake ETS ha creato uno SPoC (Single Pont of Contact) dedicato al network McDonald’s, con un piano formativo per i singoli ristoranti presenti sul territorio nazionale, attraverso il quale valorizzare e trasferire i principi della nostra organizzazione e fornire un supporto organizzativo per eventi locali, nel pieno rispetto delle realtà territoriali che toccheremo”.
“Insieme a te per l’ambiente” è un progetto che fa parte di ìm Lovin it italy, la dichiarazione d’amore per l’Italia da parte di McDonald’s, che si concretizza ogni giorno in una serie di attività e iniziative rivolte alle comunità in cui il marchio è presente con i suoi oltre 700 ristoranti.
Le tappe delle giornate “Insieme a te per l’ambiente” si inseriscono nel più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso dall’azienda ormai da diverso tempo a partire dal packaging e dai ristoranti in termini di raccolta differenziata e riciclo. Tra le tappe del percorso: l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili come la carta, l’installazione di nuovi contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, la formazione interna, la collaborazione con Comieco per garantire la riciclabilità del packaging in carta e la campagna di sensibilizzazione sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti rivolta ai consumatori.
– foto ufficio stampa McDonald’s-
(ITALPRESS).

CNH a Expo Divinazione a Siracusa, focus sostenibilità

SIRACUSA (ITALPRESS) – L’agricoltura sostenibile si realizza con tecnologie e macchinari sostenibili. E’ questa la linea evidenziata da Carlo Lambro, Amministratore Delegato di CNH Italia SpA, società che produce macchinari , tecnologie e servizi per i settori dell’agricoltura e delle costruzioni, presente all’Expo Divinazione organizzato a Siracusa in occasione del G7 Agricoltura. A Ortigia CNH, che nel 2023 ha raggiunto i 24,7 miliardi di dollari di fatturato, è presente con 9 macchinari di ultima generazione, sviluppati con un’attenzione particolare all’ambiente e alle esigenze dell’agricoltura del futuro.
“CNH – spiega Lambro- è impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie ed è impegnata nel campo dell’innovazione. In tema di sostenibilità ambientale – continua- qui al G7 siamo presenti con il nostro trattore a metano, a conferma che puntiamo sulla ricerca di carburanti alternativi, per dare la possibilità ai nostri agricoltori di fare di più consumando meno”.
La società, presente in 170 Paesi nel mondo, dispone di 42 stabilimenti, dei quali 21 nella regione EMEA e 49 centri di ricerca e sviluppo. I dipendenti sono circa 40.000.
In Italia sono presenti la sede EMEA a Torino, 5 stabilimenti e 3 centri di Ricerca & Sviluppo, tra cui il centro di ricerca di riferimento per tutta la regione EMEA, a Modena-San Matteo. L’Italia è inoltre leader nella produzione di specialty tractors (per il 70% esportati in Europa).
Negli ultimi tre anni CNH ha investito circa 2,5 miliardi di dollari in acquisizione di aziende di tecnologia (Raven, Augmenta, Hemisphere). A questi si aggiungono investimenti annuali in R&D per un ulteriore miliardo di dollari al servizio di programmi di sviluppo prodotto, digitalizzazione, automazione, analisi dei dati e intelligenza artificiale per sviluppare il suo product portfolio.
Attraverso la sua tecnologia e i suoi macchinari, CNH è impegnata a sviluppare un modello di agricoltura e sistemi alimentari sostenibili, produttivi e resilienti, affinchè si possa realizzare il diritto a un’alimentazione adeguata e sempre più sicura.
CNH risponde alle sfide del settore e dei suoi operatori puntando ad un uso della tecnologia più intelligente e sostenibile: le sue tecnologie per l’agricoltura di precisione e l’automazione consentono alle aziende agricole di migliorare la produttività, riducendo lo sfruttamento del suolo e limitando l’uso di erbicidi.
-foto ufficio stampa CNH –
(ITALPRESS).

Filiera del tabacco, BAT Italia lancia WePlant

ORTIGIA (SIRACUSA) (ITALPRESS) – L’agricoltura è uno dei motori dell’economia italiana. Un settore, quello agricolo, che si trova ad affrontare molte sfide: tra i Paesi del Sud Europa, ad esempio, l’Italia primeggia per consumo di acqua e pesticidi.
Due risorse essenziali, certo, ma il cui uso non corretto rischia di compromettere l’equilibrio degli ecosistemi e la salute dei terreni.
In questo contesto, c’è una filiera che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del nostro sistema produttivo agricolo, ed è quella del tabacco: con oltre 13.000 ettari coltivati nel 2021, l’Italia si è confermata il primo produttore europeo, superando quasi di un terzo la produzione complessiva dell’Ue.
La sfida che aspetta il settore tabacchicolo è quella di coniugare la ricchezza e la tradizione dell’agricoltura italiana con una gestione più sostenibile delle risorse.
In questo scenario opera BAT Italia, azienda leader nei beni di largo consumo con un portfolio prodotti multi – categoria, nonchè player di primo piano da sempre impegnato nel sostegno della filiera di riferimento e nella sua ottimizzazione.
Proprio in virtù del suo ruolo di attore attivo di questo settore, BAT Italia ha deciso di lanciare un progetto innovativo e rivoluzionario, WePlant, iniziativa che, grazie ad un approccio data – driven, utilizzo di dati satellitari e app avanzate, si propone di trasformare la gestione delle coltivazioni, efficientando il consumo idrico e riducendo l’uso di sostanze chimiche, contribuendo così a un’agricoltura di precisione e più sostenibile.
WePlant è stato presentato oggi all’interno del panel dal titolo “Innovazione tecnologica nel settore agricolo” che si è tenuto a Ortigia durante il G7 Agricoltura e Pesca alla presenza di Sergio Marchi – Capo segreteria Politica Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Andrea Di Paolo – Corporate and Regulatory Affairs Director BAT Italia e Presidente BAT Trieste, Greta Pignata – Head of Marketing C ommunication, Bayer Crop Science, Chiara Antonucci – CEO, Abit Agritech Srl, Stefano Mariani – Ricercatore Unità di ricerca Bioinspired Soft Robotics IIT, Pietro Paganini – Co – founder Competere, Maria Chiara Zaganelli – Centro ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Vincenzo Iudicelli – Site – Head Catania, Zoetis e Matteo Lorito – Presidente Agritech Center e Rettore Università Federico II di Napoli.
“Con WePlant, BAT Italia inaugura una nuova era per l’agricoltura italiana in cui l’innovazione tecnologica incontra la sostenibilità ambientale. Siamo orgogliosi di presentare la prima applicazione su larga scala di algoritmi di intelligenza artificiale nel settore del tabacco, un passo avanti fondamentale per ottimi zzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Negli ultimi dieci anni, abbiamo investito circa 300 milioni di euro nell’agricoltura italiana a dimostrazione del nostro impegno a lungo termine nei confronti di questo settore fondamentale per l’economia del Paese. Questi investimenti ci hanno permesso di sostenere migliaia di agricoltori e di contribuire allo sviluppo di un settore di eccellenza e oggi, con WePlant, portiamo l’innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità, aprendo la strada a un futuro più sostenibile per l’agricoltura. L’ambizione è quella di mettere a sistema un modello replicabile su larga scala, che potrà essere utilizzato non solo per le coltivazioni di tabacco, ma anche per altre colture”- ha dichiarato Andrea Di Paolo, Corporate & Regulatory Affairs Director di BAT Italia e Presidente BAT Trieste durante il panel. Promosso da BAT Italia, in collaborazione con partner d’eccezione come JustOnEarth, startup italiana specializzata nello sviluppo di algoritmi I.A. per l’analisi di dati satellitari, l’organizzazione di produttori New Tab e il dipartimento agronomico di Deltafina, società leader nel mercato della prima trasformazione del tabacco in Italia, WePlant è il progetto di monitoraggio satellitare e applicazione dell’intelligenza artificiale, delle coltivazioni di tabacco, che unisce due temi fondamentali: la transizione ecologica e quella digitale.
Ma come funziona? Da un punto di vista tecnico, i terreni che saranno oggetto del programma, verranno divisi in sezioni da 2m² a 15m². A questo punto una web – app installata sui dispositivi degli agricoltori, grazie ad un’analisi incrociata delle informazioni provenienti dal monitoraggio satellitare insieme ai dati raccolti dagli agricoltori su un Quaderno Digitale di Campagna, permetterà loro di stabilire esattamente quanta acqua e quali nutrienti saranno necessari in ogni punto specifico del terreno, consentendo di prendere decisioni più consapevoli senza compromettere la qualità delle colture.
Parallelamente, il monitoraggio di dati satellitari che consente di raccogliere informazioni dettagliate sulla salute delle coltivazioni, sulla gestione idrica e sulla situazione climatica e gli algoritmi di IA, sarà in grado di stabilire le modalità ottimali per efficientare i consumi, prevedendo risparmi significativi sia in termini di acqua che di sostanze chimiche.
L’adozione di questa tecnologia mira a potenziare le capacità degli agricoltori , fornendo strumenti che integr i no la loro esperienza con la precisione dei dati e delle simulazioni digitali.
“Spesso l’intelligenza artificiale viene vista con diffidenza, ma in JustOnEarth crediamo che ques ta rappresenti un’opportunità straordinaria, soprattutto per settori come l’agricoltura. Il progetto, che stiamo portando avanti grazie al supporto di BAT Italia, dimostra come l’IA, se utilizzata in modo intelligente, possa diventare uno strumento prezios o per gli agricoltori, aiutandoli a migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle loro attività. L’obiettivo è integrare l’IA con le competenze degli agronomi, fornendo loro gli strumenti necessari per prendere decisioni più informate e precise. Siamo particolarmente orgogliosi di far parte di un progetto così innovativo, che ha il potenziale di rivoluzionare l’intero settore agricolo” – ha dichiarato Luigi Borgogno General Manager di JustOnEarth.
“Con questo progetto le aziende agricole nostre associate soprattutto del Veneto, regione leader in Italia per produzione del tabacco Virginia Bright di altissima qualità nel panorama mondiale, avranno la possibilità concreta di ottenere un’ottimizzazione dal punto di vista idrico, e risparmi di fitosanitari, oltre che una migliore qualità del tabacco. Riuscire a poter fornire ai nostri agricoltori dei supporti tecnologici all’avanguardia e di facile utilizzo, per poter ottimizzare il lavoro agricolo, è estremamente importante. Un grande risultato che grazie al nostro partner istituzionale BAT diventa realtà” – ha dichiarato Emanuele Torresani, Presidente dell’organizzazione dei produttori New Tab.
-foto ufficio stampa Bat Italia-
(ITALPRESS).

Siccità, Utilitalia chiede lo stanziamento di 1 mld all’anno in manovra

FIRENZE (ITALPRESS) – Nell’ultimo anno idrologico (da maggio del 2023 a maggio del 2024) la capacità idrica degli invasi principali del distretto Appennino Meridionale ha subìto una contrazione compresa tra -17% e -45% a seconda delle zone. In Sicilia, la regione più colpita dalla siccità dell’estate appena trascorsa, il volume di acqua invasato è crollato del 40%. La siccità che nel 2022 aveva colpito il Nord Italia – con un calo del 24% delle precipitazioni, a livello nazionale, rispetto alla media 1991-2020 e una disponibilità idrica scesa del 50% rispetto alla media del lungo periodo 1951-2022 – negli ultimi mesi ha interessato in particolar modo il Sud, territorio nel quale le infrastrutture sono più vulnerabili, la percentuale media di perdite di rete è più alta e la frammentazione gestionale più marcata. Il tema è al centro del Festival dell’Acqua di Utilitalia, uno fra i principali appuntamenti nazionali incentrati sui temi del servizio idrico, che prende il via oggi a Firenze.
Dal 2012 al 2022 gli investimenti nel settore sono aumentati del 227%, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 63 euro per abitante, dato che dovrebbe salire quest’anno fino a 70 euro.
Ma il gap con la media europea – pari a 82 euro annui per abitante, che incrementa fino a 100 euro nei Paesi più virtuosi – resta ampio, soprattutto in quei territori dove non operano soggetti industriali: nelle gestioni in economia, che interessano ancora 1.465 Comuni e 7,6 milioni di cittadini (di cui il 93% al Sud), si continuano a investire mediamente appena 11 euro l’anno.
Secondo le stime di Utilitalia, di fronte alle nuove sfide poste dagli effetti dei cambiamenti climatici gli investimenti dovrebbero crescere ancora rispetto ai 4 miliardi annui attuali, per colmare il fabbisogno complessivo di settore stimato in circa 6 miliardi di euro l’anno. Oggi gran parte di questo fabbisogno è coperto dalla tariffa e il PNRR ha certamente dato un impulso su una finestra temporale che termina nel 2026 stimabile in circa 1,1 miliardi di euro l’anno: sono quindi necessarie risorse ulteriori – pari a circa 0,9 miliardi di euro l’anno – per raggiungere la quota di fabbisogno prevista per il nostro Paese. “Una volta terminati i fondi del PNRR – spiega Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia – sarà necessario un ulteriore sforzo da parte del Governo attraverso uno stanziamento strutturale in manovra di almeno 1 miliardo di euro l’anno per i prossimi 10 anni, perchè tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza del sistema idrico nazionale non possono essere unicamente a carico delle tariffe. Parliamo di investimenti incentrati su serbatoi, invasi, riutilizzo delle acque reflue, interconnessioni tra acquedotti e riduzione delle dispersioni”. “Sul fronte delle perdite di rete, sulle quali stiamo recuperando il lascito di tanti decenni di investimenti insufficienti, gli investimenti programmati si attestano al 27%, guidando le priorità nella pianificazione di settore rispetto a tutti gli altri indicatori monitorati da Arera. Ma ora, per uscire dalla logica emergenziale e rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico, serve un ulteriore cambio di passo”, aggiunge.
In questo quadro, Utilitalia si è fatta promotrice di una proposta di riforma del comparto idrico in quattro punti che punta alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e ad un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua. “Attraverso queste misure – continua Brandolini – siamo convinti di poter raggiungere ‘l’obiettivo 100’, arrivando a un centinaio di gestori industriali di media/grande dimensione rispetto ai circa 1.800 attuali e a un livello di investimenti di 100 euro l’anno per abitante, in linea con le migliori esperienze europee”. In definitiva “bisogna realizzare un piano straordinario di interventi volti ad assicurare la tutela della risorsa e a garantire l’approvvigionamento anche in periodi di stress climatici sempre più frequenti”.

– foto ufficio stampa Utilitalia –
(ITALPRESS).

Siram Veolia, Italia tra paesi più sensibili a trasformazione ecologica

ROMA (ITALPRESS) – Per il secondo anno consecutivo, l’Italia si conferma, a livello mondiale, tra i Paesi con il maggior grado di consapevolezza riguardo ai temi ambientali. E’ quanto emerge dai risultati del Barometro della Trasformazione ecologica, il sondaggio condotto anche quest’anno da Veolia in collaborazione con la società di consulenza Elabe. Consapevoli dei rischi per la salute e la qualità della vita che il cambiamento climatico comporta, il 75% degli italiani si dichiara convinto che agire per la trasformazione ecologica costerà meno che l’inazione ambientale (ben oltre la media mondiale, 66%). Il sondaggio, che ha coinvolto un campione mondiale di 29.500 individui su 26 paesi, ha esaminato anche il grado di accettabilità delle soluzioni sostenibili, l’analisi degli ostacoli e le leve d’azione per accelerare la trasformazione ecologica. Dai risultati emerge una crescita della preoccupazione degli italiani per la propria salute e per le condizioni di vita di fronte alle sfide ambientali, così come un forte aumento della richiesta di azioni concrete. L’82% degli italiani ritiene, inoltre, che il cambiamento climatico sia il più grande rischio per la salute, potendo determinare un aumento delle malattie infettive, oltre che a una ridotta qualità del cibo ed effetti negativi per la salute mentale degli individui. Se l’Italia si conferma come uno dei paesi più consapevoli della realtà del cambiamento climatico (95%, contro l’89% della pop. mondiale), si evidenzia, tuttavia, un lieve aumento dello scetticismo sulle cause della crisi climatica dato che mostra la necessità di non abbassare l’attenzione sui temi ecologici e di continuare ad investire in iniziative per formare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Inoltre, l’indagine ha sondato l’opinione pubblica italiana sugli impatti dei cambiamenti climatici, mostrando come questi fattori non siano più percepiti come astratti per un’ampia percentuale di popolazione, ma si tratta di un argomento tangibile che può portare conseguenze nel breve termine. Nello specifico in merito al tema della decarbonizzazione dal Barometro emerge che: 8 italiani su 10 sono disposti a pagare di più per l’energia prodotta localmente da rifiuti non riciclabili e biomasse per ridurre le emissioni di CO2, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento locale e riducendo la dipendenza dai paesi produttori di combustibili fossili; Il 54% degli italiani ritiene che un’azione ecologica vincente debba coniugare efficienza e innovazione. Inoltre, per 9 italiani su 10 la trasformazione ecologica non può e non deve essere raggiunta senza il pieno coinvolgimento dell’opinione pubblica e di tutti gli stakeholder: solo attraverso un impegno congiunto di autorità locali, aziende, governi, individui e istituzioni sarà possibile trovare e implementare soluzioni per contrastare il cambiamento climatico. Con questa consapevolezza, Siram Veolia collabora con Partner pubblici e privati che condividono la stessa visione e gli stessi Valori su progetti che hanno una ricaduta positiva in termini ambientali, economici e sociali, sviluppando iniziative di sensibilizzazione e formazione a beneficio della collettività.”In Siram Veolia, come 9 italiani su 10, siamo convinti che le autorità locali, le imprese, i governi, le istituzioni internazionali e i singoli individui debbano trovare e attuare soluzioni convergenti riguardo ai temi ambientali. E’ per questo che sviluppiamo alleanze con partner che condividono i nostri valori e la nostra mission, impegnandoci quotidianamente in azioni e progetti di green acculturation – ha dichiarato Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia – Con GreenUp, il nostro piano strategico 24/27, accompagniamo enti pubblici e imprese nel percorso di decarbonizzazione ed efficientamento energetico, continuando a sviluppare soluzioni innovative e digitali che contribuiscono a garantire l’approvvigionamento, la continuità e l’indipendenza energetica, oggi ritenute una priorità come mostrano i risultati del Barometro”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).