Home Ambiente Pagina 30

Ambiente

Engineering punta sulla sostenibilità, emissioni di CO2 ridotte del 26%

ROMA (ITALPRESS) – Engineering, azienda che si occupa della digitalizzazione dei processi di aziende e PA, pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2022, sottoposto per il secondo anno al processo di revisione da parte di un ente terzo, Deloitte, a ulteriore conferma della centralità delle politiche di sostenibilità nelle strategie del Gruppo. Il documento è stato redatto in conformità allo standard GRI (Global Reporting Initiative), il più diffuso a livello internazionale.
Il Bilancio, pubblicato dopo l’esame da parte del CdA dell’azienda, evidenzia l’impegno di Engineering nel perseguire gli obiettivi legati alla tutela dell’ambiente e all’equità sociale in una conduzione d’impresa etica e trasparente ed evidenzia come nel 2022 il Gruppo abbia rafforzato il percorso di integrazione delle tematiche ESG nei processi aziendali e di business.
Nella lettera agli stakeholder che apre il Bilancio, Maximo Ibarra, CEO di Engineering, rileva che “il Bilancio di sostenibilità 2022 vuole raccontare come il nostro impegno nelle tematiche ESG sia oggi radicato in ogni aspetto delle nostre politiche e procedure e guiderà sempre di più le nostre decisioni di business, in linea con la sensibilità dei nostri azionisti e dei rappresentanti degli organi societari del Gruppo. La transizione green è una sfida essenziale per la società, per i governi e per le aziende”. “Operatori come Engineering, impegnati nella trasformazione digitale, rappresentano un fattore di accelerazione dei processi di sostenibilità per le comunità e per il business, soprattutto con l’avvento delle tecnologie di frontiera come l’IA – aggiunge Ibarra -. La sostenibilità non è solo una responsabilità aziendale, ma una sfida condivisa nella nostra catena del valore, che richiede il confronto con tutti gli Stakeholder, con i quali collaboreremo in modo ancora più stretto nel raggiungimento di obiettivi comuni. Anche nel 2024 Engineering continuerà a essere in prima linea nelle politiche di innovazione, nello sviluppo dei più efficienti modelli di trasformazione, nella promozione di collaborazioni con i principali operatori del settore, perseguendo sempre di più l’ambizione di essere un partner strategico per lo sviluppo del Paese”.
Tra i principali risultati riportati per ciascuno dei 3 parametri ESG, si segnalano i seguenti.
In ambito Environmental, Engineering ha registrato nel 2022 la riduzione del 26% delle emissioni dirette e indirette di CO2, con l’89% di energia elettrica utilizzata da fonti rinnovabili. Il Gruppo ha anche avviato un percorso di procurement sostenibile e, dal 2023, nell’ambito della partnership con Open-es, in qualità di capo-filiera, Engineering monitora le performance ESG dei propri fornitori. Da aprile 2023 è stato inoltre attivato un progetto per sviluppare una strategia e un piano di decarbonizzazione per le aziende del Gruppo a livello globale, che prevede la fissazione di target di riduzione delle emissioni in linea con il framework SBTi, Science-Based Target initiative, entro il 2024.
Nella parte Social il 2022 ha segnato per Engineering il varo del Piano Strategico HR 2022-2025, che ha portato tra l’altro nel 2023 alla definizione della nuova job architecture con la conseguente semplificazione di ruoli e responsabilità e con percorsi di carriera definiti e condivisi. Il 2022 ha anche visto l’aumento dei dipendenti under 30 (+33% rispetto al 2021) e una focalizzazione sui temi DE&I, che nel corso del 2023 ha permesso di fissare al 35% il target di raggiungimento della presenza femminile entro il 2025 (attualmente la quota di donne è del 31%). Sempre in ambito social sono stati raggiunti risultati importanti anche dalla IT& Management Academy, che con oltre 33.000 giornate di formazione ha proseguito e ampliato l’attività di upskilling e reskilling delle proprie risorse, portando avanti anche percorsi di formazione progettati per i giovani e per la crescita professionale delle donne all’interno dell’azienda.
Per l’area Governance, infine, nel 2022 il Gruppo ha approvato una nuova versione del Codice Etico che rafforza il presidio sui temi dei diritti umani, pari opportunità e inclusione.
Inoltre, è stata rafforzata la presenza nei network della sostenibilità: è proseguito l’impegno nell’ambito del Global Compact con la partecipazione a iniziative come il Target Gender Equality Accelerator e la firma del “Manifesto Imprese per le persone e la Società” del Global Compact delle Nazioni Unite.

– foto ufficio stampa Engineering –
(ITALPRESS).

Indagine sulla sostenibilità, Bayer al primo posto secondo i farmacisti

MILANO (ITALPRESS) – Il farmacista considera la sostenibilità un tema importante e non più opzionale, soprattutto in epoca post-Covid. Lo rivela un’indagine sulle opinioni dei farmacisti italiani “Relationship Needs Farmacisti” realizzata in modo indipendente da TradeLab. La pandemia ha reso evidente la connessione tra ambiente e salute, portando alla luce la necessità di fare la propria parte in tema di impatto ambientale.
Così anche tra i farmacisti: il 60% dichiara di essere molto sensibile al tema della sostenibilità e il 27% sostiene di investire in prima persona in attività che promuovono la sostenibilità. E non solo. L’attenzione alle azioni sostenibili delle aziende del settore pharma è alta e all’interno di questo scenario Bayer si posiziona al primo posto tra quelle che lavorano in questa direzione. Ben il 24% dei farmacisti intervistati cita infatti Bayer come l’azienda più sostenibile, a ben 12 punti percentuali di distanza dalla seconda in classifica. Dell’impegno di Bayer si apprezzano in particolar modo i progetti dedicati alla tutela dell’ambiente, in particolare per quel che riguarda il riciclo, il recupero dei materiali e l’attenzione al packaging.
Nel filone di iniziative di questo tipo si colloca “#GoGreen”, lanciato proprio durante l’emergenza pandemica e ancora attivo con le farmacie partner su tutto il territorio nazionale. Con questo progetto Bayer realizza tutti i materiali destinati alle farmacie in modalità 100% eco-friendly, su carta e cartoncino riciclabili e plastic-free, utilizzando una particolare stampa digitale con inchiostri all’acqua. I nuovi materiali riportano un logo creato ad hoc e relative istruzioni per il riciclo.
Gli ultimi dati del 2022 si attestano a 4,6 tonnellate circa di CO2 risparmiate in soli tre mesi, con una riduzione del 26% circa rispetto agli stessi materiali non eco-sostenibili. In termini di ottimizzazione degli sprechi, inoltre, il progetto prevede una riduzione dei materiali, che grazie alla collaborazione dei farmacisti, conservano e riutilizzano, invece che ordinarne di nuovi.
“Stiamo parlando di numeri importanti, con impatto potenzialmente negativo in termini di smaltimento: oltre 100.000 espositori, 300.000 leaflet e locandine, 10.000 porta-campioni e molto altro. Un primo passo concreto da cui partire. Siamo entusiasti dell’apprezzamento dei farmacisti e confermiamo il nostro impegno per ridurre questo tipo di conseguenze sull’ambiente”, ha commentato Cristiana Sormani, Category Development Manager del Canale Farmacia.

– foto ufficio stampa Bayer –
(ITALPRESS).

Con la campagna Marevivo-BAT ridotto del 59% l’abbandono dei mozziconi

TRIESTE (ITALPRESS) – Ogni anno in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici, tra cui parchi, giardini, piazze e strade, viene smaltito in modo improprio, abbandonando il mozzicone a terra. In Italia c’è ancora poca consapevolezza del fenomeno del littering di mozziconi e piccoli rifiuti e della necessità di arginarlo, al punto che il 40% dei cittadini ignora l’esistenza di una normativa specifica contro l’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni, che porta gravi conseguenze per l’ambiente sotto il profilo dell’inquinamento, con ricadute negative non solo dal punto di vista sociale, ma anche dei costi dei servizi di igiene urbana.
La campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”, realizzata per il quarto anno consecutivo da Marevivo, in collaborazione con BAT Italia e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, nasce proprio per contrastare questo fenomeno, che si origina da un gesto – abbandonare un mozzicone o un piccolo rifiuto nell’ambiente – spesso considerato “piccolo” da chi lo compie perchè non ha contezza dei grandi danni che può provocare alla flora e alla fauna terrestre e marina. Dal 2021 la campagna ha consentito di risparmiare al Pianeta un totale di 3.164.676 mozziconi, pari a 1,56 tonnellate. Un numero che potrebbe coprire uno spazio di 326 ettari pari a circa 466 campi da calcio.
Per la sua 4^ edizione la campagna ha coinvolto Milano, Napoli, Trieste e Firenze, e ha previsto oltre ad attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini anche un monitoraggio di dati satellitari di alcune aree di maggior afflusso di persone delle città coinvolte realizzato da JustOnEarth, start up italiana specializzata in Intelligenza Artificiale, Computer Vision e Remote Sensing Satellitare. L’iniziativa ha consentito non solo di misurare l’efficacia di queste azioni, ma ha permesso anche di fornire alle Amministrazioni locali dati utili per capire e prevenire il fenomeno del littering. A questo si sono aggiunti anche sondaggi qualitativi sulla sensibilità ambientale dei cittadini e sulle principali cause del littering.
Per informare e sensibilizzare le persone, nelle piazze di Napoli e Firenze è stata realizzata un’installazione di grande impatto: una ‘scena del criminè in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti tartarughe, pesci o altri animali marini è stata posta la riproduzione gigante di un mozzicone e di altri rifiuti come simboliche “armi del delitto”.
A Milano, invece, è stata presentata, nella cornice della Milano Design Week, “Re-generation”, l’opera di street art anamorfica dall’artista Cosimo Caiffa, in arte “Cheone”, per ispirare il pubblico attraverso l’arte sul tema della sostenibilità ambientale; mentre a Trieste è stata collocata la sagoma di oltre 20 metri di un delfino, il simbolo di Marevivo, al fianco della quale era presente la riproduzione in scala gigante di un mozzicone. L’installazione si è accesa con la proiezione di una “heat map” che evidenziava idealmente le aree colpite dal littering a basso, medio ed alto rischio. I volontari di Marevivo hanno inoltre distribuito oltre 30.000 posacenere tascabili e riutilizzabili in plastica riciclabile nei luoghi più frequentati delle città.
Anche la SICS – Scuola Italiana Cani Salvataggio, associazione di volontariato che si occupa della formazione e dell’impiego operativo dei cani da salvataggio nautico e dei loro conduttori, ha preso parte alla campagna attraverso la presenza in alcune spiagge del territorio nazionale per ampliare le attività di sensibilizzazione a favore della riduzione del littering.
Infine, i comuni di Procida (NA), La Maddalena (SS), Lucca (LU) e Alatri (FR) hanno scelto di aderire a “Piccoli gesti, grandi crimini” 2023, implementando dei mini-toolkit per sensibilizzare i cittadini nei confronti del littering.
I risultati finali della campagna sono stati presentati oggi a bordo della Nave Palinuro della Marina Militare alla presenza del Comandante Samuele Mondino, di Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo, Fabio de Petris, Amministratore Delegato di BAT Italia, Luigi Borgogno, General Manager di JustOnEarth, Maria Cristina Pedicchio, Responsabile di Marevivo Friuli Venezia Giulia e Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste.
Il monitoraggio, effettuato attraverso l’interpretazione con AI di dati satellitari e altre fonti da parte di JustOnEarth ha consentito di osservare, misurare, raccogliere ed elaborare i dati relativi al fenomeno del littering prima, durante e dopo le attività di informazione e sensibilizzazione realizzate durante la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” 2023, suddividendo il territorio urbano di ciascuna delle città in tre fasce di rischio (“alto”, “medio” e “basso”), incrociando i dati sul littering, le caratteristiche urbanistiche e la tipologia di azioni implementate in ciascuna di esse.
La campagna ha portato a una riduzione media del 59% del littering da mozzicone nell’ambiente e, in particolare, -73% di littering a Milano, -62% a Napoli, -58% a Trieste e -43% a Firenze.
Per la realizzazione di questa analisi JustOnEarth si è avvalsa di una tecnologia particolarmente avanzata di monitoraggio e intelligenza artificiale che ha permesso di interpretare e trasformare le immagini fornite dai satelliti del progetto “Copernicus” dell’Agenzia Spaziale Europea e da altre fonti, con un livello di precisione del 98,3%.
I risultati della campagna e le analisi svolte vogliono anche essere elementi preziosi a supporto delle Amministrazioni locali per implementare una serie di accorgimenti nelle loro politiche ambientali: da una più efficiente localizzazione dei cestini sul territorio urbano ad una pianificazione più efficace dei turni dei servizi di pulizia stradale, fino al rafforzamento dei controlli e delle sanzioni, tenendo in considerazione il grado di rischio delle differenti zone della città.
I cittadini delle 4 città coinvolte, secondo un sondaggio qualitativo, hanno dimostrato una diffusa sensibilità sulle tematiche ambientali e dal quale si evince che in tutte le città sia stato alto il livello di attesa e soddisfazione verso la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” e si sia registrato un particolare ottimismo sull’utilizzo delle tecnologie nell’approccio a tematiche ambientali.
Positivo anche il giudizio sull’utilità dei posacenere tascabili: a Napoli il 62,4% degli intervistati lo ritiene uno strumento utile di prevenzione dell’abbandono dei mozziconi, e il 59,1% sarebbe favorevole ad imporre l’obbligo di legge per i fumatori di averlo sempre con sè. Sulla stessa linea anche i dati di Milano, Trieste e Firenze dove rispettivamente il 38,5%, il 45,5% e il 53,8% dei cittadini lo ritiene utile, mentre all’obbligo di legge sono favorevoli sempre il 38,5% dei milanesi, il 43,2% dei triestini, il 49,6% dei fiorentini.
‘Dei 6 trilioni di sigarette fumate in tutto il mondo, 4,5 finiscono ogni anno nell’ambiente. Solo in Italia se ne contano 14 miliardi. I mozziconi di sigaretta sono i rifiuti più diffusi sulle spiagge e tra i più presenti nel Mediterraneo, insieme a bottiglie, tappi, lattine e a tanti piccoli oggetti che si sminuzzano e diventano microplastiche, minacciando gravemente il mare e la nostra stessa salute. I risultati incoraggianti della nostra campagna PGGC ci dimostrano, ancora una volta, quanto sia importante investire in attività concrete per promuovere e sensibilizzare – dice Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali Marevivo -. Quest’anno abbiamo distribuito oltre 30.000 portamozziconi, anche in spiaggia, affisso pannelli informativi e provocato cittadini e istituzioni installando nelle città coinvolte la oramai celebre ‘scena del criminè. Proprio qui, grazie all’utilizzo della tecnologia basata sul rilevamento satellitare, si è registrata una diminuzione della dispersione dei mozziconi media di quasi il 50%. I dati emersi ci spronano a proseguire con questo importante lavoro congiunto di ricerca e analisi, necessario anche per rafforzare il dialogo con le Istituzioni. In Italia c’è ancora poca consapevolezza sul problema del littering: il 40% dei cittadini ignora l’esistenza di una normativa specifica contro l’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni e nessuno teme sanzioni amministrativè. ‘E’ importante, quindi – aggiunge – non solo educare al corretto conferimento di questa tipologia di rifiuti ma anche lavorare affinchè le leggi già esistenti siano applicate e fatte rispettare. In questi 4 anni abbiamo fatto tanto, ma non è ancora abbastanza. Noi andremo avanti perchè siamo convinti che solo l’unione di tanti piccoli gesti corretti può portare ad un cambiamento realè.
“BAT è da sempre impegnata nella realizzazione di un futuro migliore, A Better Tomorrow, per ridurre l’impatto del proprio business sulla salute, adottando standard ambientali sempre più elevati in tutte le fasi della propria catena del valore e lo fa anche grazie ad iniziative come ‘Piccoli gesti, grandi criminì – sottolinea Fabio de Petris, amministratore delegato di BAT Italia -. Questa campagna ha un ruolo fondamentale nella nostra agenda H-ESG, grazie ad un approccio scientifico basato sui dati, a partnership autorevoli, ad attività e impatti misurabili, in grado di stimolare una sinergia virtuosa tra Istituzioni pubbliche, aziende e cittadini e i risultati che presentiamo oggi ne esprimono il successò.
‘Come BAT siamo orgogliosi di aver coinvolto anche quest’anno Trieste, insieme ad altre città italiane, nel progetto ‘Piccoli gesti, grandi criminì, che rappresenta un approccio virtuoso alla sostenibilità sociale e ambientale, grazie alla sua capacità di unire una costante attività di sensibilizzazione al monitoraggio di dati satellitari – spiega Andrea Di Paolo, presidente di BAT Trieste -. I risultati della campagna triestina, che evidenziano una riduzione del 58% del littering, dimostrano come il connubio tra innovazione tecnologica e informazione possa fare da volano a un approccio sostenibile. Campagne come questa hanno la capacità di incidere positivamente sulla realtà territoriale promuovendo una maggiore consapevolezza sull’impatto che può avere un corretto smaltimento di mozziconi e piccoli rifiutì.
“Per migliorare l’ambiente nel quale viviamo è necessario in primis cambiare l’approccio culturale, e ciò è possibile solo rendendo accessibili, a cittadini e amministrazioni, le corrette informazioni – commenta Luigi Borgogno, General Manager di JustOnEarth -. JustOnEarth, avvalendosi di propri sistemi di Intelligenza Artificiale e machine learning, misura ed interpreta quasi in tempo reale e senza alcun limite di tempo e spazio, fenomeni quali l’inquinamento prodotto dal flusso antropico, la quantità di littering, la qualità dell’aria ad esso correlata e molto altro. Interpretando dati provenienti da satelliti ed altre fonti e sviluppando simulazioni predittive, grazie anche alla realizzazione di digital twins delle città prese in esame, è possibile intercettare problemi e dare le giuste informazioni a comunità e a PA, che si dimostrano, anno dopo anno, sempre più proattive e sensibili alle tematiche ambientali, consentendoci di riscontrare risultati sempre più incoraggianti, come quelli oggi presentatì.
– foto ufficio stampa BAT Italia –
(ITALPRESS).

Torna a Rimini Ecomondo, oltre 1.500 i brand espositori

ROMA (ITALPRESS) – Ecomondo 2023 si terrà in Fiera a Rimini dal 7 al 10 novembre prossimi. L’evento è stato stato presentato nella sede di Unioncamere di Piazza Sallustio da Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG, Fabio Fava, presidente del Comitato tecnico scientifico della manifestazione, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. ‘L’Italia – afferma Pichetto Fratin –
affronta oggi la sfida della decarbonizzazione con una grande consapevolezza e una visione strategica. Il nostro Piano Nazionale Integrato Clima ed Energia – aggiunge Pichetto – è giustamente ambizioso e insieme realistico: ad una crescita esponenziale delle rinnovabili deve corrispondere una transizione che non lasci indietro nessuno e che non imponga sacrifici insostenibili alle persone e ai settori produttivi. Ecomondo, un vero riferimento su tutti i temi ambientali ed energetici – conclude Pichetto – rappresenta quello sguardo sul futuro, sulle tecnologie, sulle migliori pratiche che sono vitali per raggiungere gli obiettivi climatici. Il Ministero, con un suo spazio dedicato e molte iniziative – conclude Pichetto – non mancherà di dare un contributo a questo racconto di un’Italia eccellente e pronta ad affermare la propria leadership’.
Anche quest’anno Ecomondo sarà aperta dagli Stati Generali della Green Economy, curati dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e promossi dal Consiglio nazionale composto da 65 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il MASE. Attesi oltre 1.500 brand espositori (+10% rispetto al 2022) per la 26^ edizione della manifestazione b2b2g di IEG, per la prima volta a tutto quartiere, dopo lo spin-off di KEY, salone delle fonti di energia rinnovabili avvenuto a marzo di quest’anno. Sono perciò oltre 150 mila i metri quadrati lordi di esposizione. A oggi, più di 300 i buyer confermati, con profili altamente qualificati, che parteciperanno ad incontri d’affari con gli espositori di Ecomondo, grazie all’importante supporto del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e di ICE Agenzia che collaborano al network di oltre 20 regional advisor di IEG. I buyer provengono da Europa, Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Est Europa, Canada, Stati Uniti e India. A Rimini, inoltre, saranno presenti oltre 30 delegazioni con circa 280 delegati in rappresentanza di associazioni industriali, enti governativi, cluster, camere di commercio, rappresentanti istituzionali provenienti da Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Europa ed Est Europa. Mentre saranno circa 170 gli eventi nelle quattro giornate di manifestazione, 70 dei quali dal taglio scientifico, economico, tecnico e di scenario con la regia del Comitato tecnico scientifico in collaborazione con i principali partner istituzionali e tecnici della manifestazione, assieme al board internazionale che conta esperti di Commissione europea, OCSE, FAO, UfM, EEA, ISWA.
‘Questa 26^ edizione di Ecomondo – afferma Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, organizzatore di Ecomondo – sarà la più grande di sempre. Sia per estensione di spazi espositivi, dato che coprirà il nostro quartiere fieristico per intero, sia per ricchezza di nuovi progetti. Ci sono tre ‘ì che caratterizzano la visione di Ecomondo 2023: innovazione, internazionalità e inclusione. Sono tre pillar tematici importanti. Ecomondo diventa ecosistema della transizione ecologica che vive anche in altre regioni d’Italia e del mondo per presidiare nuovi mercati. Uno sviluppo internazionale che poi genera un ritorno importante in termini di visitazione estera sulla stessa manifestazione di Rimini. Lo ha fatto quest’anno a marzo con il Chengdu International Environmental Protection Expo in Cina e con la seconda edizione di Ecomondo Messico in aprile. In Italia abbiamo allargato la nostra community con una partnership più forte con il Green Med Symposium di Napoli. Con il brand Ecomondo portiamo l’innovazione tecnologica made in Italy nel mondo, anche in mercati promettenti per la green economy. La sfida per il futuro parte proprio dall’internazionalità: radicarci in Messico, in Sud America e in Cina. Per poi puntare al mercato nordamericano sulla spinta del piano Ira dell’amministrazione statunitense e, guardare con attenzione all’Africa, che proprio dalla Conferenza ministeriale africana sull’ambiente dello scorso anno ha iniziato a guardare all’economia circolare come a un fattore di sviluppo per il continente. Lo faremo con spirito inclusivo: cogliendone le opportunità, allargandone i risultatì.
Sei le macroaree tematiche di Ecomondo: Waste as Resource, Sites & Soil Restoration, Circular & Regenerative Bio-economy, Bio-Energy & Agroecology, Water Cycle & Blue Economy, Environmental Monitoring & Control.
Dalla valorizzazione dei rifiuti in risorse, alla rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi agro-forestali e alimentari. Dall’energia ottenuta dalle biomasse all’uso dei rifiuti come materie prime seconde. E ancora: l’intero ciclo idrico integrato e il monitoraggio ambientale, la tutela dei mari e degli ambienti acquei nella loro funzione essenziale per il sostentamento alimentare e le attività economiche dell’uomo: questa l’articolazione espositiva con cui IEG presenterà al mercato le più innovative tecnologie per la competitività sostenibile. Quattro i nuovi distretti espositivi, dedicati al tessile, alla carta, all’innovazione, con l’area per le start up, lo sportello green jobs & skills, e il grande spazio che sarà dedicato alla blue economy: dai desalinizzatori alle tecnologie per la filiera alimentare, alla gestione delle risorse idriche; dalla captazione alla restituzione e riuso in collaborazione con Utilitalia.
Ecomondo 2023, inoltre, ospita il salone biennale SAL.VE., in partnership con ANFIA, con i principali marchi costruttori di veicoli per i servizi ecologici di raccolta e smaltimento dei rifiuti e della nettezza urbana, a propulsione elettrica con area per i test drive. Imprese, tecnologie, intelligenze che fanno di Ecomondo l’ecosistema della transizione ecologica.
Fabio Fava, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e ordinario di Biotecnologie industriali ed ambientali presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna, sottolinea: ‘Con 80 eventi per oltre 200 ore di contenuti di altissimo livello, Ecomondo fa informazione e formazione per i player nazionali e internazionali dell’economia circolare e rigenerativa. Il calendario di convegni e workshop di Ecomondo ha preso sapientemente forma con il contributo del Comitato scientifico nazionale e internazionale, degli stakeholder, delle associazioni d’impresa e in molti casi delle stesse imprese, delle agenzie di ricerca e dell’università, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, degli enti locali e, soprattutto con la partecipazione della Commissione europea, presente a Rimini con sette direttorati generali. E poi di OCSE, FAO, UfM, ISWA. Accanto a temi storici per Ecomondo, rifiuti come risorsa, efficientamento delle filiere, ecodesign di prodotti e processi, simbiosi industriale, trasporti sostenibili, energia da biomasse, abbiamo voluto dare molto spazio alla prevenzione dei rischi ambientali e alla rigenerazione degli ecosistemi: suolo e idrosfera e della loro biodiversità. L’idea basilare è che la decarbonizzazione e la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente debba essere affiancato da azioni dirette alla preservazione e alla rigenerazione della salute, e dunque della produttività, degli ecosistemi terrestri e acquatici. La bioeconomia sostenibile e rigenerativa corrobora quindi gli effetti dell’economia circolare ed è un pilastro abilitante di una transizione ecologica più radicata e resilientè.
Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, che organizza gli Stati generali della green economy promossi dal Consiglio nazionale, composto da 65 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il MASE, afferma: ‘Gli Stati generali della green economy, che si svolgono anche quest’anno a Ecomondo di Rimini, avranno al centro il tema ‘L’economia di domani: una green economy, decarbonizzata, circolare e nature positivè. I vantaggi, anche economici e sociali, sono ben superiori ai costi della transizione ecologica all’economia di domani. Accelerare il cambiamento conviene. Rallentare o fermarsi in questa inevitabile transizione epocale, mentre illude di potere alimentare aspettative destinate ad essere comunque deluse, farebbe perdere occasioni di innovazione, di nuove possibilità di sviluppo di investimenti e di nuova occupazionè.
Riconfermata e potenziata l’area Start-Up e Scale-Up Innovation nel nuovo ingresso Est. Imprese e investitori avranno una nuova e più ampia piattaforma di dialogo per far crescere la nuova generazione di imprese innovative. Nell’edizione 2023, saranno 20 le start-up selezionate. IEG promuove l’iniziativa con ICE Agenzia e ha come main partner ART-ER (Attrattività Ricerca Territorio, agenzia regionale dell’Emilia-Romagna) e Confindustria a cui si aggiunge la collaborazione con ANGI per valorizzare le imprese degli startupper. Debuttano quest’anno il premio per le start-up a più alto potenziale innovativo scelte da un giurì scientifico, e il premio per gli innovatori green intitolato alla memoria del presidente di IEG Lorenzo Cagnoni che verrà assegnato al più innovativo tra gli espositori. Infine, i mestieri e le competenze di domani: Ecomondo apre lo spazio ‘E23 Green Jobs & Skills’, punto di incontro tra domanda e offerta, sulla base dell’effettivo fabbisogno delle aziende espositrici che potranno incontrare i candidati e le candidate che saranno individuati all’interno della piattaforma digitale Green Tech Insights di cui fa parte tutta la community di Ecomondo e dei suoi partner.
‘Dalla ‘A’ di agricoltura resiliente alla ‘W’ di waste, passando per la ‘B’ di bioeconomia circolare, alla ‘M’ di Maelstrom Project per la salute dei mari, alla ‘T’ di tessile – afferma Alessandra Astolfi, global exhibition director IEG Green Technology Division – Nel calendario di eventi della 26^ edizione di Ecomondo 2023 c’è tutto l’alfabeto della circolarità. Soprattutto c’è la ‘I’ di innovazione. Start up e le aziende più innovative della green economy, cui abbiamo deciso di dedicare due premi a partire da quest’anno. C’è poi un potenziale di innovazione nelle competenze green e nei lavori di domani, che potranno nascere proprio all’interno di Ecomondo, grazie a colloqui di lavoro prenotabili sulla nostra piattaforma digitale per mettere in contatto domanda e offerta. Anche le sei aree tematiche espositive e la parte molto corposa di convegni e seminari economico-scientifici, sono tenute insieme dalla cifra dell’innovazione. Perchè l’offerta scientifica e istituzionale della manifestazione ha, nei suoi primi 25 anni, sempre anticipato i trend tecnologici dell’industria alle policy pubbliche, europee e nazionali. L’edizione 2023 vedrà esporre oltre 1.500 brand, in crescita del 10% rispetto al 2022, su oltre 150 mila i metri quadrati lordi di esposizione. Oltre 300 i buyer confermati, grazie all’importante supporto del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e di ICE Agenzia. Mentre il calendario di convegni e seminari si articola in otto sezioni speculari a quelle espositive, per un totale di 60 eventi in oltre 200 orè.
Il tessile è stato identificato come una catena di valore chiave, per la quale l’Unione europea ha previsto azioni per promuoverne la sostenibilità, la circolarità, la tracciabilità e trasparenza. I fattori chiave sono i requisiti di eco-design, di schemi di responsabilità del produttore e di sistemi di etichettatura. A Rimini, verrà dato ampio risalto a tutta la filiera interessata: dalla produzione al post consumo. Obiettivo di tutti gli attori interessati è dare risposte a queste sfide, con il racconto dei progetti in corso e degli obiettivi ultimi, promuovendo nuovi modelli di business; per segnare così lo stato dell’arte sulla gestione dei rifiuti tessili nei comuni italiani. Ci sarà un’area di dibattito ed espositiva con tutti gli stakeholder: produttori del rifiuto, gestori, consorzi e associazioni, istituti di ricerca e sviluppo, impianti di trattamento e valorizzazione dei tessuti, senza dimenticare la rappresentanza del second hand.
I calendari di Ecomondo e KEY si sono separati, ma la città smart che tradizionalmente è il punto di caduta delle energie rinnovabili si può declinare anche sotto la voce ‘sostenibilità’ e ‘salubrità’. Lo fa il progetto Circular and Healthy Cities: con la rigenerazione della città, il suo rinverdimento e l’efficientamento nella gestione delle sue risorse idriche, del cibo; delle acque reflue e dei rifiuti.
Dalla pesca e acquacoltura, alla rigenerazione dei porti e delle coste, alle tecnologie di desalinizzazione delle acque marine: l’economia blu includerà tutti i settori economici, tradizionali ed emergenti, legati alla valorizzazione delle risorse marine italiane e del Mediterraneo.
Per l’edizione 2023, Ecomondo esplora temi di frontiera. Millennials e Generazione Z mostrano una forte sensibilità per la tutela dell’ambiente e la manifestazione di IEG rappresenta una piattaforma di idee per dare forma alla ricerca tecnologica di oggi, creare i lavori di domani. Scambio di conoscenze, accesso ai bandi di ricerca, finanziamenti europei: Ecomondo si rivolge alle nuove generazioni per renderle partecipi della transizione ecologica. Ma c’è anche un nuovo modo di fare impresa, che l’appuntamento riminese ascolta e le cui buone pratiche sono messe a fattor comune, con un’area dedicata alle B-Corp e al loro modello di business rigenerativo e socialmente responsabile. Anche i linguaggi della sostenibilità e responsabilità nella comunicazione d’impresa e nel giornalismo sono prioritari per Ecomondo. Ecomondo 2023 è organizzato da Italian Exhibition Group con la collaborazione di: Commissione Europea; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Ministero delle Imprese e del Made in Italy; Agenzia ICE – Italian Trade & Investment Agency; Regione Emilia-Romagna; Comune di Rimini; ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani); ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industriale Automobilistica); ART-ER; CIB (Consorzio Italiano Biogas); CIC (Consorzio Italiano Compostatori); CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi); ENEA; Assoambiente; Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile; ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale); Legambiente; UNICIRCULAR (sezione Assoambiente); UNACEA (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments); UTILITALIA; EBA (European Biogas Association); European Environment Agency; ISWA (International Solid Waste Association); WBA (World Biogas Association); Water Europe.
-foto ufficio stampa IEG –
(ITALPRESS).

Giugni a Papa Francesco “Il Giubileo 2025 sia plastic free”

ROMA (ITALPRESS) – “Santo Padre, ancora una volta le tue parole arrivano in maniera forte e chiara. Ti ringraziamo per essere quella voce che unica si fa sentire nel mondo a sostenere i valori e i principi per i quali ci battiamo da quasi 40 anni.
Only One: “tutto è collegato, la nostra salute e quella del Pianeta” e “Nessuno si salva da solo”. La responsabilità dei governi di affrontare il collasso climatico che stiamo vivendo deve essere supportata dall’azione di ogni singolo uomo e donna come tu ci insegni”. Lo scrive Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, in una lettera aperta a Papa Francesco e al Sinodo dei Vescovi, in occasione dell’Esortazione Apostolica “Laudate Deum”.
“Essere cristiani vuol dire prendersi cura del Creato e dei nostri fratelli, unire la preghiera all’azione – prosegue -. Per questo ci sentiamo di chiederti, con l’umiltà di figli che ti rispettano e ti ammirano, di fare tu un concreto passo verso quella transizione ecologica che ci viene chiesta dagli scienziati del mondo intero. Oltre ad essere il Pontefice Massimo della Chiesa Cattolica sei anche il Capo del più piccolo Stato al mondo, puoi agire in difesa della biodiversità e sui tre punti alla base del cambiamento di rotta della nostra civiltà: transizione energetica, alimentare, ed economia circolare”.
“Il Vaticano già da tempo ha installato pannelli fotovoltaici sulla Sala Nervi, dimostrando di poterne coprire il fabbisogno necessario, e questa iniziativa di utilizzo delle fonti rinnovabili di energia potrebbe essere estesa a tutti gli edifici della Chiesa. Inoltre, eliminare il consumo di animali terresti, come da precetto della Chiesa ormai in disuso, e ora anche di quelli marini un giorno a settimana, farebbe registrare un notevole risparmio di suolo, acqua ed emissioni di gas serra – sottolinea la presidente di Marevivo -. Infine indire il Giubileo 2025 libero dalla plastica sarebbe un gesto molto significativo e concreto, che coinvolgerebbe l’intera comunità cattolica e non solo, per un’economia circolare senza rifiuti. Da ultimo, rinnoviamo il nostro appello a vietare a San Pietro e in tutte le parrocchie del mondo il volo dei palloncini: non sono colombe ma dannosissima plastica. Azioni difficili da intraprendere ma che la nostra Chiesa può realizzare. Papa Francesco, sarai ricordato non solo per la grande pietà e santità che dimostri per i più piccoli della Terra, ma anche per essere riuscito con il tuo esempio a dare inizio al cambiamento di rotta che la nostra civiltà deve attuare per scongiurare la sesta estinzione di massa che si sta prospettando!”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Celebrata a Roma la 23^ Festa degli Alberi nelle Scuole

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta questa mattina presso la sede della Società Geografica Italiana di Palazzetto Mattei in Villa Celimontana, la celebrazione della 23° Festa degli Alberi nelle Scuole promossa da Fondazione UniVerde, Società Geografica Italiana, Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e Re.Na.Tur. – Rete Nazionali Istituti per il Turismo, in collaborazione con le Scuole secondarie di secondo grado di Roma: Istituto di Istruzione Superiore “Cristoforo Colombo”, Liceo Ginnasio Statale “Terenzio Mamiani”, Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” a cui hanno preso parte docenti e 100 studentesse e studenti provenienti dagli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa. Un evento che, in oltre vent’anni dalla sua reintroduzione, ha permesso di mettere a dimora decine di migliaia di alberi nelle scuole d’Italia, ma soprattutto di far conoscere l’importanza di curare il nostro patrimonio naturale per il benessere e il buon vivere quotidiano.
Un Creato da preservare di fronte alla sfida del cambiamento climatico in atto, mirando a limitare l’impatto antropico, a prevenire e reprimere i reati incendiari contro il patrimonio arboreo e boschivo a rinverdire tutte le città: è questo il messaggio rilanciato alle celebrazioni odierne che hanno visto la partecipazione anche di rappresentanze delle comunità Ebraica, Cristiano – Cattolica, e Islamica.
Porre fine allo sfruttamento della nostra Terra deve ispirare una nuova spiritualità che implica il bisogno di “operare” per difendere gli ecosistemi naturali dalla distruzione. Un messaggio che diventa simbolo del dialogo interreligioso, perchè la cura del Creato, di fronte allo scenario urgente della crisi climatica ed ecologica, è un tema universale che richiama, prima di tutto, profonde cause spirituali nell’essere umano, chiamato ad abbracciare una nuova etica del vivere, più sostenibile ed equa.
L’evento è stato aperto dalla lettura del messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre (Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza; Componente della Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato della Repubblica e della Commissione permanente per l’infanzia e l’adolescenza) che ha ricordato: “Da almeno due secoli la tenuta e la sostenibilità ecologica del pianeta sono sempre più a repentaglio. La ricerca di una nuova economia, di nuove relazioni internazionali, di una nuova sensibilità civile e politica sono perciò premesse indispensabili per assicurare un futuro alla nostra terra ed al genere umano”.
Per Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde; Docente di turismo sostenibile ed ecoturismo presso le Università di Milano-Bicocca, Roma-Tor Vergata e Napoli-Federico II): “La 23a edizione della Festa degli Alberi nelle Scuole ci permette di apprezzare il valore del patrimonio arboreo piantumato dalle scuole italiane in due decenni. Questo percorso è significativo di una scuola sempre più ecologica, votata all’educazione alla cittadinanza, che insegna alle nuove generazioni a salvaguardare le alberature, il verde e la loro valorizzazione paesaggistica nel contesto urbano. Negli ultimi anni si moltiplicano i trattati a favore della messa a dimora di miliardi di alberi, ma senza una vera strategia saranno meri appelli. L’Italia deve monitorare una vera diffusione di nuove alberature, sono parte essenziale della nostra vita, rappresentano il nostro futuro. E le scuole possono fare dei nostri studenti veri custodi dell’ambiente”.
Secondo Claudio Cerreti (Presidente della Società Geografica Italiana; Professore ordinario di geografia presso l’Università Roma Tre): “Ricordo benissimo che, da ragazzino scolaro delle elementari, ho partecipato a più di una Festa degli Alberi, differente da quella di oggi, ma pure molto simile ed era dalla fine dell’Ottocento che si svolgeva, ogni anno e in ogni scuola. Poi la cosa si sgonfiò, con il tempo, fino a perdersi. Grazie all’iniziativa dell’allora Ministro, il caro amico Alfonso Pecoraro Scanio, di fatto la Festa fu ripristinata e potenziata. Una iniziativa che risveglia ogni anno l’attenzione sulla fondamentale esigenza di partecipare, concretamente e in prima persona, al potenziamento del patrimonio forestale del Paese. E sono lietissimo, e commosso, di partecipare anche quest’anno a una cerimonia che non ha un senso astratto, ma invece, molto concretamente, fa la sua parte”.
Per Patrizia Marini (Presidente della Rete Nazionale Istituti Agrari – Re.N.Is.A.; Dirigente scolastico I.T.A. “E. Sereni” di Roma): “Nel percorso della vita, gli alberi rappresentano una certezza, un segno di riconoscimento. Sin dall’antichità hanno assistito agli eventi della storia e sono giunti a noi a volte millenari, come gli olivi sardi di Luras, esercitando sempre un fascino inimmaginabile. Lo stesso San Francesco, che aveva un amore autentico per tutte le creature, con il suo Cantico ne ha lodato ed esaltato ogni aspetto. Il cipresso centenario di Villa Verrucchio con il suo aspetto maestoso, sembra sia nato per mano del Santo, dopo che lo stesso aveva piantato in terra il bastone che lo aveva sorretto. Si narra infatti come San Francesco avesse piantato più volte degli alberi in lode del Signore. Oggi, 4 ottobre, vogliamo ricordare l’uomo e il Santo con le sue preghiere dedicando una giornata all’amore per Madre Terra e tutte le sue creature. Come Presidente della Re.N.Is.A., con le nostre scuole stimoliamo i giovani nella ricerca e nella tutela del mondo, al fine di creare occasioni che li impegnino al rispetto per la natura, nel ricordo di un grande uomo che ha donato sè stesso per il Creato. Dobbiamo perciò ringraziare Alfonso Pecoraro Scanio per questa occasione di riflessione, per la sua dedizione alla causa e per il suo impegno anche nel mondo della scuola”.
Secondo Maria Chiara Gallerani (Delegata Rete Nazionale Istituti per il Turismo – Re.Na.Tur. e Dirigente scolastico dell’IIS Colombo): “La 23a Festa degli Alberi nelle Scuole è occasione per sottolineare l’impegno dell’I.I.S. ‘C. Colombò nell’educare alla conoscenza, al rispetto, al dialogo, alla cura dei beni naturalistici comuni. Con studenti di più di 50 nazionalità e di religioni diverse, con una spiccata vocazione internazionale, il nostro Istituto (Liceo Linguistico, Tecnico per il Turismo, Turismo & Sport, Amm.ne Finanza e Marketing) risponde concretamente alla cultura dell’inclusione e alle richieste pressanti del mercato del lavoro di professionisti competenti nei processi di transizione verde e digitale”.
Federico Mollicone (Presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati) in un messaggio all’evento ha dichiarato: “Il raggiungimento di una sostenibilità ambientale, economica e sociale riveste un ruolo prioritario nelle politiche delle Nazioni Unite, che nel 2015 hanno definito una lista di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile per affrontare un’ampia gamma di questioni. In questo senso si sta muovendo anche il Governo con l’attuazione del piano nazionale RiGenerazione Scuola, con il quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito punta a rinnovare la funzione educativa della scuola per ricostruire il legame fra le diverse generazioni e insegnare loro che lo sviluppo deve essere in grado di rispondere ai bisogni del presente senza compromettere quelli futuri”.
Per il Generale Andrea Rispoli (Comandante Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, Arma dei Carabinieri): “Innovazione tecnologica, specializzazione, controllo capillare del territorio, educazione e cultura della legalità ambientale, soprattutto per i giovani, sono gli elementi essenziali per affrontare e superare le emergenze connesse all’ambiente. L’Arma dei Carabinieri continuerà a svolgere la sua parte in tutti i settori, per proteggere e valorizzare il patrimonio naturale dell’Italia, ricchezza unica al mondo da preservare per le future generazioni”.
Sabrina Alfonsi (Assessora all’Ambiente e all’Agricoltura, Roma Capitale): “Come amministrazione partecipiamo anche quest’anno alla Festa degli Alberi nelle Scuole, nella convinzione che sia un evento che ha un prezioso valore formativo e di sensibilizzazione delle giovani generazioni sull’importanza della tutela del patrimonio arboreo. Piantare alberi, in particolare negli ambienti urbani, è un’azione fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici, per il miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo e per la salvaguardia della biodiversità”.
All’evento, moderato da Gianni Todini (Direttore Askanews) e promosso con la media partnership di Italpress, Askanews, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra, sono inoltre intervenuti, in rappresentanza delle tre Religioni abramitiche, Rav Jacov Di Segni (Direttore Ufficio Rabbinico della Comunità Ebraica di Roma); Mons. Fabio Fabene (Arcivescovo di Montefiascone e Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi); Nader Akkad (Imam della Grande Moschea di Roma); Niccolò Sacchetti (Presidente Coldiretti Roma).
La ricorrenza, che si festeggia in tutta Italia, fu istituita nelle giornate del 4 ottobre (Giorno di San Francesco, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali) e del 21 marzo (Giorno di San Benedetto, Patrono d’Europa) con Decreto Interministeriale del 4 agosto 2000 a firma degli allora Ministri Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro delle Politiche Agricole, e Tullio De Mauro, Ministro della Pubblica Istruzione, quale importante occasione per stimolare una sana coscienza ecologica e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali.
In occasione delle celebrazioni è stato messo a dimora, nei giardini di Villa Celimontana, un albero di leccio (quercus ilex) per lanciare un messaggio positivo verso la tutela dell’ambiente, il miglioramento della qualità della vita e la valorizzazione dei nostri patrimoni naturali e soprattutto per stimolare una sana coscienza ecologica nelle nuove generazioni.
L’evento è stato anche occasione per rilanciare la storica campagna della Fondazione UniVerde, #StopIncendi: l’iniziativa promossa da Alfonso Pecoraro Scanio che rinnova la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso la necessità di mantenere azioni costanti a prevenire e reprimere i reati incendiari, anche ricorrendo alle potenzialità della tecnologia dei droni. La celebrazione della Festa degli Alberi nelle Scuole è per la Fondazione un appuntamento ricorrente che nasce dalla volontà di diffondere speranza e operosità positiva sul futuro ambientale e sull’importanza dell’attivismo civico per realizzare cambiamenti tangibili nella società, a partire dai cittadini di domani. Un’azione sostenuta, insieme alla Società Geografica Italiana, anche con il concorso fotografico nazionale “Obiettivo Terra” che proprio al patrimonio arboreo dedica la Menzione “Alberi e foreste” assegnata con la preziosa collaborazione del Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.

– foto: ufficio stampa Fondazione Univerde –

(ITALPRESS).

Papa “Cambiamento climatico evidente, no al negazionismo”

CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – Un lungo documento diviso in 73 punti a otto anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato sì” dedicata all’ambiente. E’ l’esortazione apostolica “Laudate Deum” di Papa Francesco, resa nota dal Vaticano.
Per il Pontefice “non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti. Si tratta di un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana”.
Secondo Papa Francesco “per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi. E’ vero che non tutte le catastrofi possono essere attribuite al cambiamento climatico globale. Tuttavia, è verificabile che alcuni cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano significativamente la probabilità di eventi estremi più frequenti e più intensi”.
“Per porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale, si ricorre al fatto che si verificano di frequente anche freddi estremi – prosegue Francesco -. Si dimentica che questi e altri sintomi straordinari sono solo espressioni alternative della stessa causa: lo squilibrio globale causato dal riscaldamento del pianeta. Siccità e alluvioni, prosciugamento di laghi e popolazioni spazzate via da maremoti o inondazioni hanno in fondo la stessa origine. D’altra parte, se parliamo di un fenomeno globale, non possiamo confonderlo con eventi transitori e mutevoli, che sono in gran parte spiegati da fattori locali”.
“Nel tentativo di semplificare la realtà, non mancano coloro che incolpano i poveri di avere troppi figli e cercano di risolvere il problema mutilando le donne dei Paesi meno sviluppati – dice ancora Papa Francesco -. Come al solito, sembrerebbe che la colpa sia dei poveri. Ma la realtà è che una bassa percentuale più ricca della popolazione mondiale inquina di più rispetto al 50% di quella più povera e che le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono di molto superiori a quelle dei più poveri. Come dimenticare che l’Africa, che ospita più della metà delle persone più povere del mondo, è responsabile solo di una minima parte delle emissioni storiche?”.
“La transizione verso forme di energia rinnovabile, ben gestita, così come tutti gli sforzi per adattarsi ai danni del cambiamento climatico, sono in grado di generare innumerevoli posti di lavoro in diversi settori. Per questo è necessario che i politici e gli imprenditori se ne occupino subito”, aggiunge il Papa.
Il Pontefice critica “certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica” che negano le cause umane del cambiamento climatico.
“La pandemia di Covid-19 ha confermato la stretta relazione della vita umana con quella degli altri esseri viventi e con l’ambiente”, spiega Papa Francesco, che parla della risposta politica internazionale a questi fenomeni: “Più che salvare il vecchio multilateralismo, sembra che oggi la sfida sia quella di riconfigurarlo e ricrearlo alla luce della nuova situazione globale. Vi invito a riconoscere che «tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto a diritti umani». A tale riguardo, il processo di Ottawa contro l’uso, la produzione e la fabbricazione delle mine antiuomo è un esempio che dimostra come la società civile e le sue organizzazioni siano in grado di creare dinamiche efficienti che l’ONU non raggiunge. In questo modo, il principio di sussidiarietà si applica anche al rapporto globale-locale”.
“Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (COP28). E’ un Paese del Golfo Persico che si caratterizza come grande esportatore di energia fossile, anche se ha investito molto nelle energie rinnovabili – spiega il Pontefice -. Nel frattempo, le compagnie petrolifere e del gas ambiscono lì a nuovi progetti per espandere ulteriormente la produzione. Dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perchè significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico. Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”.
Infine un richiamo al mondo occidentale: “Se consideriamo che le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla strada della cura reciproca”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

“Un albero per la salute”, progetto per ospedali più green

ROMA (ITALPRESS) – Il cambiamento climatico rappresenta un problema ed una sfida importante per il nostro tempo. L’aumento della temperatura globale è correlata con l’aumento dei gas serra nell’atmosfera ed in particolare con emissioni di CO2 che nell’ultimo ventennio sono aumentate in maniera significativa. Il cambiamento dei cicli delle precipitazioni e delle temperature interessano anche i boschi, le superfici agricole, le regioni montane così come le piante, gli animali e le persone che vi vivono.
E nello specifico il settore sanitario è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di CO2 che sono in costante crescita. Per questo gli ospedali anche attraverso processi di digitalizzazione e di implementazione tecnologica, ma non solo, sempre maggiori nella Sanità, non possono prescindere da opportune strategie tese a perseguire gli obiettivi di sostenibilità della salute collettiva secondo la visione olistica One Health.
Su queste basi nasce il progetto “Un Albero per la Salute” lanciato oggi a Roma, presso “l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola”, dalla Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) e dall’Arma dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità.
Il progetto nazionale ha previsto la donazione e la messa a dimora in 31 Ospedali Italiani di giovani alberi da parte dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità e rientra nell’ambito del progetto “Un albero per il futuro” dei Carabinieri della Biodiversità realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Ogni pianta potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, apprezzando anche il risparmio di anidride carbonica (CO2). La durata complessiva del progetto sarà di 3 anni.
“Ho accolto con grande piacere l’invito a partecipare all’inaugurazione di questo progetto che dimostra quanto stia crescendo la consapevolezza che non c’è alternativa all’approccio One Health. L’idea di una sola salute, del legame indissolubile tra salute umana, salute animale ed ecosistema, ha origini remote, sebbene siano state le epidemie degli anni duemila a dare forza a quest’approccio, diventato una priorità delle Nazioni Unite nel 2008. Una priorità a cui oggi stiamo dando ascolto e seguito grazie anche a quest’iniziativa”, ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci intervenendo all’evento.
“Ritengo che la messa a dimora di giovani alberi che parte oggi dall’Ospedale Fatebenefratelli, e che coinvolgerà 30 ospedali su tutto il territorio nazionale, contribuisca a rafforzare il messaggio di un Servizio sanitario che è pronto a rispondere alle sfide presenti e future. Voglio, inoltre, esprimere il mio apprezzamento alla FADOI per aver voluto sottolineare la finalità di educazione sanitaria del progetto “Un Albero per la salute” un’occasione di sensibilizzazione che va incontro ai bisogni informativi e alle aspettative degli italiani”.
“Questa consapevolezza dell’importanza del contributo di tutti per salvaguardare la salute collettiva – ha specificato Schillaci – è, d’altronde, alla base di questo progetto che nasce dalla sinergia dei Dirigenti Ospedalieri Internisti e dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità”.
“In questo scenario, grazie ai fondi complementari al PNRR il Ministero sta portando avanti il progetto Salute, ambiente, biodiversità e clima. Si tratta di un Programma altamente innovativo che renderà strutturale la sinergia, a livello nazionale e regionale, tra i servizi di prevenzione del Servizio Sanitario Nazionale con quelli che fanno parte della rete di tutela ambientale. Un Progetto che porta l’Italia ad essere tra le Prime Nazioni ad aver istituito questa sinergia in un’ottica One Health”, ha concluso.
“Il connubio tra sanità e ambiente è ineludibile e vincente perchè un ambiente di qualità garantisce una migliore salute ai cittadini”, ha affermato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi.
“L’Italia – ha precisato – è un grande paese da un punto di vista sanitario anche se a volte ne parliamo male. Dedichiamo a questo una buona fetta di bilancio e un buon ambiente fa risparmiare anche in termini di risorse per la sanità”.
“Come Fadoi – spiega il Presidente Fadoi Francesco Dentali – abbiamo nel nostro Statuto tra gli scopi Istituzionali quello del miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali e delle iniziative di educazione sanitaria. L’educazione sanitaria non ha solo una finalità comunicativa, informativa ma consiste nell’intervenire precocemente sui comportamenti, abitudini, azioni riguardanti le condizioni sociali, economiche ed ambientali che hanno un impatto sulla salute del singolo e della comunità. Ed è proprio in quest’ottica come Fadoi riteniamo fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza dell’approccio olistico One Health secondo cui la salute delle persone e salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e si influenzano reciprocamente. E proprio da queste basi che nasce il progetto ‘Un Albero per la Salutè che con soddisfazione porteremo avanti insieme all’Arma dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità”.
“I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, l’antibiotico-resistenza e l’inquinamento atmosferico, che rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute, confermano la necessità di guardare al domani con una visione One Health, implementando un approccio integrato, inclusivo e multidisciplinare per tutelare la salute degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi. L’idea del progetto va proprio in questo senso e ha l’obiettivo di creare un bosco diffuso davanti agli ospedali italiani”, sottolinea il Presidente della Fondazione Fadoi, Dario Manfellotto.
“La salute dell’ambiente e la salute delle persone sono strettamente interconnesse. Come Ospedale – afferma Daniele Piacentini, Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina – vogliamo contribuire a diffondere una maggiore sensibilità sull’importanza di prendersi cura del nostro ambiente come parte integrante del prendersi cura di noi. In questo senso, uno degli obiettivi del piano di rilancio che stiamo realizzando è di ridefinire i percorsi di assistenza e cura dei pazienti come parte del percorso terapeutico, anche tenendo conto degli spazi destinati ad accoglierli”.
La FADOI è la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti che nasce nel 1995 con l’intento di promuovere lo sviluppo delle conoscenze medico-scientifiche e della ricerca clinica nell’ambito della Medicina Interna. La FADOI come da suo Statuto ha tra gli scopi Istituzionali il miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali e delle iniziative di educazione sanitaria. L’educazione sanitaria non ha solo una finalità comunicativa, informativa ma consiste nell’intervenire precocemente sui comportamenti, abitudini, azioni riguardanti le condizioni sociali, economiche ed ambientali che hanno un impatto sulla salute del singolo e della comunità. In quest’ottica la FADOI ritiene fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza dell’approccio olistico One Health secondo cui la salute delle persone e salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e si influenzano reciprocamente.
Il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri opera a tutela della qualità della vita e di un uso sostenibile degli ecosistemi del nostro Paese con la consapevolezza di quanto tutto ciò sia fondamentale per l’uomo e per gli altri esseri viventi. L’Arma dei Carabinieri ha il compito e la mission anche dell’educazione ambientale. Dalla consapevolezza e dalla importanza dei problemi ambientali sempre piu? pressanti per la società e per il mondo, nasce la collaborazione e la condivisione trasversale tra attori istituzionali e sociali del Paese finalizzate alla risoluzione delle delicate problematiche generate.
L’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola con la nuova gestione, resa possibile dal 1° settembre 2022 grazie alla Fondazione per la Sanità Cattolica, istituita per volontà del Santo Padre Francesco nell’ottobre dello scorso anno, alla Fondazione Leonardo Del Vecchio, che insieme hanno dato vita alla SIT, Sanità Isola Tiberina, ha consentito di avviare un progetto di rilancio dell’Ospedale, gestito dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS attraverso la società benefit Gemelli Isola. L’Ospedale punta ad essere in un polo di riferimento per la sanità, un risultato che sarà frutto dell’integrazione della tradizione del Fatebenefratelli con il know how della Fondazione Policlinico Gemelli. Innovazione e tradizione sono le due linee di indirizzo di questa operazione che si inserisce nel solco della storia secolare dell’Ospedale.
-foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).