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Aqp, nasce la prima fattoria acquaponica d’Europa con acque depurate

BARI (ITALPRESS) – Nasce a Castellana Grotte la prima fattoria acquaponica d’Europa che utilizza acque depurate da Acquedotto Pugliese per la produzione agricola e l’allevamento di pesci: una tecnica che consente un risparmio idrico del 90%. E’ questo l’obiettivo del progetto Aquaponics from wastewater reclamation per cui è stato sottoscritto un protocollo d’intesa nella sede del Comune in provincia di Bari. Firmatari, Innova-Eu (coordinatore di progetto), l’Autorità idrica Pugliese (coordinatore istituzionale), Aqp (gestore dell’impianto di depurazione e affinamento) e Comune di Castellana Grotte (proprietario dell’impianto), oltre a numerosi altri partner nazionali e internazionali del progetto (università, aziende, organizzazioni no profit, istituzioni governative), tra cui l’Università del Salento. Il progetto è stato approvato il 28 giugno 2022 dalla Commissione Europea e giudicato meritevole di finanziamento. La sperimentazione, che prevede il suo termine il 31 ottobre 2026, sarà sviluppata nell’impianto di distribuzione delle acque depurate e affinate di Castellana Grotte. “Siamo orgogliosi di aprire le porte degli impianti di depurazione e affinamento per questo progetto pionieristico in Europa – ha commentato il Consigliere di amministrazione di AQP, Francesco Crudele -. Gestiamo 184 impianti di depurazione, con tecnologie avanzate e sostenibili, e ci stiamo concentrando molto nell’economia circolare con un progetto di riuso dell’acqua depurata. Proprio l’impianto di Castellana Grotte è uno fra i cinque (con Acquaviva, Corsano, Gallipoli e Ostuni) che nel 2022 hanno permesso di recuperare complessivamente quasi 600mila metri cubi di risorsa idrica affinata da destinare all’irrigazione. Pensare che in un prossimo futuro questa acqua possa essere utilizzata per l’allevamento di pesce a chilometro zero ci rende orgogliosi del lavoro fin qui svolto e ci dà ancora più stimolo a migliorare”. “La coltivazione in acqua, nota come acquaponica – ha spiegato Gianluca Vurchio, consigliere AIP -, è un sistema ad altissima tecnologia ed estremamente efficiente che ci permette di produrre molto di più rispetto a quanto si produce in agricoltura tradizionale. L’acquaponica consente un risparmio idrico del 90%, perchè l’agricoltura idroponica utilizza molta meno acqua rispetto alla coltivazione nel terreno e l’acqua viene riciclata e riutilizzata, un consumo di energia elettrica limitato, un bassissimo impatto ambientale e l’importantissima eliminazione dei reflui e dei trattamenti chimici (pesticidi, diserbanti, fertilizzanti), garantendo un prodotto sicuro e sano per il consumatore e per l’ambiente. E’ importante sottolineare, avendo ‘visionè rispetto al futuro prossimo, che questo tipo di coltivazione può attuarsi in qualsiasi parte del mondo; l’agricoltura idroponica può essere praticata in diversi climi e zone, comprese le aree aride”. “Siamo onorati di poter far parte di questo progetto assolutamente innovativo – ha commentato il sindaco di Castellana Grotte, Domi Ciliberti – Per questo primo risultato devo ringraziare gli uffici nella persona del responsabile del Settore V Antonio Dimasi e lo staff nella persona del componente tecnico Maria Teresa Parente. Sono convinto che Aware possa aprire le porte ad una serie di positive ricadute anche dal punto di vista turistico e produttivo per il territorio di Castellana e, soprattutto, sono convinto che a partire da Castellana Grotte possa generarsi una buona pratica particolarmente significativa dal punto di vista ambientale”. Fabio Ugolini di Innova-Eu, in qualità di coordinatore di progetto, ha sottolineato come il progetto sia una “novità assoluta in Europa che anticipa, per il futuro, la trasferibilità dell’esperienza e della sperimentazione di coltivazione in acquaponica ovunque si possa realizzare”. Il progetto Aware è stato salutato anche dall’onorevole Ubaldo Pagano: “Veder realizzato nella nostra Castellana un progetto tanto importante sotto molti punti di vista non può che rappresentare un motivo di orgoglio per la nostra comunità. Grazie ai fondi europei del programma Horizon Europe, sarà il nostro paese a realizzare il primo impianto di acquaponica di tutto il continente che utilizza le acque reclamate. Siamo fiduciosi che questo progetto pilota potrà diventare un esempio in tutta Europa, sia per il carattere fortemente innovativo, sia come punto di riferimento nell’ambito dell’economia circolare. Un ringraziamento particolare va ad Autorità idrica Pugliese, Acquedotto Pugliese e al Comune per aver raccolto questa entusiasmante sfida”.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Acquedotto Pugliese Spa

Confagricoltura con progetto C-FARMs conferma impegno per sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – “Bruxelles e il governo nazionale dovrebbero incentivare e premiare le aziende agricole che adottano pratiche virtuose di carbon farming”. Lo ha detto Nicola Gherardi, componente della Giunta di Confagricoltura, in occasione del convegno “Carbon farming certification system (C-FARMs)”, evento di chiusura del progetto Life C-FARMs, coordinato da FederlegnoArredo e di cui Confagricoltura è partner insieme a Crea, Cmcc, Pefc, Rete Clima, Terra System ed Unitus. Confagricoltura, infatti, è da lungo tempo impegnata nella promozione di tali pratiche di agricoltura conservativa e per l’istituzione di un registro dei crediti di carbonio. “Siamo nella fase di applicazione della Farm to Fork – ha proseguito Gherardi – momento in cui l’attenzione verso la sostenibilità è ancora maggiore. Premesso che le aziende agricole su questo versante sono tra le più virtuose, diventa ancor più fondamentale per loro incrementare la sostanza organica nel suolo, anche ai fini di una migliore capacità produttiva dei terreni e una maggiore neutralità climatica”.
Il progetto C-FARMs ha quindi avuto come obiettivi la definizione di uno schema di certificazione degli assorbimenti di carbonio agricolo, costruito sulla base della proposta di regolamento della Commissione europea, e la costruzione del GIS FARM, un simulatore capace di raccogliere informazioni su suolo e andamento del carbonio. Presenti all’incontro, che si è tenuto oggi a Palazzo della Valle, oltre ai partner del progetto, Giulio Volpi della DG Clima della Commissione europea che ha illustrato gli obiettivi della Commissione riguardo alle tecniche di sequestro di carbonio; Alessandra Pesce, che ha raccontato il lavoro del CREA per l’istituzione del registro del carbonio agricolo e forestale; Stefano Brenna, dell’ERSAF, che ha sottolineato l’importanza del ruolo delle istituzioni pubbliche nella certificazione del carbonio; Filippo Trifiletti, di Accredia, che ha evidenziato la necessità di un sistema di certificazione basato su regole rigorose.
“Il progetto LIFE C-FARMs ha anche consentito di mappare in dettaglio le aree pioppicole del territorio lombardo, mettendo in evidenza il valore della filiera nello stoccaggio del carbonio”. Lo ha dichiarato Nicoletta Azzi, di Assopannelli (Federlegno), a proposito della sperimentazione fatta nell’ambito del progetto, proprio nel comparto della pioppicoltura nella regione Lombardia.
“Servono quindi – ha concluso Gherardi – risorse dedicate per tali tecniche agricole, anche da parte delle Regioni, e azioni concrete affinchè si possa proseguire lungo il percorso che Confagricoltura, con molte sue imprese, ha intrapreso da tempo”.

– foto ufficio stampa Confagricoltura –
(ITALPRESS).

Arbolia, in Lombardia un nuovo bosco urbano da 3 mila piante

TREVIGLIO (BERGAMO) (ITALPRESS) – Arbolia, la società benefit di Snam nata per sviluppare nuove aree verdi in Italia, ha realizzato un nuovo bosco urbano di circa 3.000 piante nel Comune di Treviglio. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno di Regas, partner italiano delle principali utility del settore gas, Renovit, piattaforma italiana per l’efficienza energetica, e Genertel, la Compagnia assicurativa diretta del Gruppo Generali.
La nuova cintura verde è situata a Sud della città di Treviglio, in un’area di proprietà condivisa con il Comune di Caravaggio caratterizzata prevalentemente da coltivazioni agricole, e contribuirà al miglioramento della qualità dell’aria in una zona fortemente esposta al traffico stradale. Nei pressi del nuovo spazio verde sorgono anche un polo ospedaliero e un istituto scolastico superiore di secondo grado.
Nello spazio individuato sono state messe a dimora complessivamente 2.851 piante di differenti specie arboree (pioppo nero, pioppo canescente, ontano, farnia, bagolaro, ciliegio, acero campestre, orniello, salicone, melo selvatico, carpino nero, gelso bianco) e arbustive (evonimo, nocciolo, viburno lantana, biancospino, pruno selvatico) autoctone, provenienti da vivai italiani e munite di passaporto fitosanitario. In questo modo, si riducono al massimo le possibilità di contaminazioni genetiche con piante provenienti da altri Paesi, preservando e aumentando la biodiversità del patrimonio forestale italiano.
A regime, il nuovo bosco urbano consentirà di assorbire fino a 365 tonnellate di CO2 in 20 anni e fino a 238 Kg di PM10 all’anno, restituendo all’ambiente fino a 266 tonnellate di ossigeno in 20 anni e contribuendo al miglioramento dell’ecosistema e della vita per la comunità locale. L’iniziativa prevede anche la manutenzione dell’area per i primi due anni. Il progetto sarà da subito un patrimonio per il territorio ed è essenziale che tutti ne abbiano cura.
Il bosco urbano è stato presentato oggi dal Sindaco di Treviglio Juri Fabio Imeri e dal Sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, alla presenza dell’amministratore delegato di Regas Franco Jamoletti, dell’Executive Business Partner del Mercato Residenziale di Renovit Guido Ghirardi e di Dario Manigrasso, Head of Operations e Head of Marketing & Commercial di Arbolia.
“Ringrazio Arbolia, i partner, il comune di Caravaggio e l’ufficio ambiente per la collaborazione e la condivisione di questo progetto così ambizioso e qualificante per tutto il territorio. Una nuova forestazione – di dimensioni importanti e in una posizione strategica tra le infrastrutture, un plesso scolastico e il polo sanitario del territorio – rappresenta un segnale importante e ribadisce ancora una volta l’attenzione dell’amministrazione comunale per la sostenibilità ambientale. In questi anni abbiamo realizzato altre forestazioni, più piccole, ma sempre preziose e questa, che consolida la sinergia tra pubblico e privato nella quale crediamo molto, conferma il percorso intrapreso. Lo scopo, da una parte, è quello di tutelare il territorio e aumentare la biodiversità e dall’altra quello assorbire la CO2 creando una vera e propria cintura verde”, ha dichiarato il Sindaco di Treviglio Juri Fabio Imeri.
“Secondo un insegnamento attribuito a Confucio “il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso”. Si tratta di un importante intervento a sostegno della transizione ecologica necessaria e non più differibile per contrastare il degrado ambientale e il cambiamento climatico in corso. Certamente serviranno molto tempo e cura costante perchè questi obiettivi possano essere raggiunti grazie al potenziamento del patrimonio arboreo locale. Ringrazio Arbolia e i partner per la sensibilità ambientale dimostrata e il comune di Treviglio per aver scelto di fare squadra con quello di Caravaggio cogliendo così il secondo momento migliore per piantare un albero”, ha dichiarato il Sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini.
“Regas, partner strategico per le aziende di distribuzione del gas naturale, realizza prodotti e servizi per consegnare alla collettività, energia abbondante, sicura, e sempre più sostenibile grazie anche alle nuove molecole green quali biometano ed idrogeno, accompagnando il processo di transizione energetica in atto.
“Il vero significato della vita è piantare un albero, alla cui ombra non ti aspetti di sederti”: questa nota citazione esprime davvero bene il senso del gesto che abbiamo voluto fare, ovvero donare un bosco ad una città, non per averne un qualche tipo di tornaconto, ma perchè tutti possano godere del beneficio che la natura ci regalerà. Ognuno di noi, oggi, è chiamato a dare un contributo all’ambiente ed alla sostenibilità, senza se e senza ma, l’emergenza climatica ci impone di porre al primo posto della nostra agenda di uomini, prima che di lavoratori, i temi legati alla tutela dell’ambiente, non avremo altre occasioni per poterlo fare”, ha spiegato Franco Jamoletti, amministratore delegato di Regas.
“Il bosco di Treviglio – ha affermato Guido Ghirardi, Executive Business Partner del Mercato Residenziale di Renovit – si configura come un’iniziativa collaterale a un intervento di riqualificazione energetica che stiamo realizzando per il Supercondominio del Quartiere Quarto Cagnino di Milano, che garantirà il salto di 2 classi energetiche dell’edificio e un risparmio di almeno il 18% dei consumi energetici storici, equivalenti a una riduzione di 1.195 tonnellate di CO2 emessa nell’atmosfera. Con questo intervento di riforestazione sarà possibile garantire l’assorbimento di ulteriori 128 tonnellate di CO2. Un esempio concreto del nostro impegno, come società certificata B Corp, nel contribuire a migliorare la qualità della vita delle comunità presenti nei territori presso i quali operiamo, potenziando gli spazi verdi e riducendo così l’inquinamento atmosferico”.
“Quando abbiamo ridisegnato la Nuova Genertel, ci siamo posti l’obiettivo di dare alle persone “tutto il buono dell’assicurazione” attraverso una relazione diretta con i clienti che permettesse di definire con loro un percorso continuativo, profondo e basato su valori di responsabilità e sostenibilità – ha dichiarato Maurizio Pescarini, Amministratore Delegato e General Manager di Genertel e GenertelLife -. Perchè sono i clienti che scelgono il progetto che a loro più sta a cuore e che ci permettono di contribuire alle cause in cui crediamo. Con Beegood, il nostro programma a supporto della comunità, interpretiamo in modo originale il meccanismo della mutua solidarietà, tipico dell’assicurazione, per dare un contributo concreto e sostenibile nei progetti in cui crediamo”.
“Con questo progetto di forestazione urbana Arbolia realizza il suo sesto bosco in Lombardia, grazie alle preziose sinergie attivate con i Comuni di Treviglio e Caravaggio e al sostegno di partner autorevoli attenti alla sostenibilità ambientale – ha commentato Matteo Tanteri, Amministratore Unico di Arbolia -. L’intervento ha permesso di creare una nuova cintura verde funzionale alla connessione ecologica delle fasce boscate esistenti e alla salvaguardia della biodiversità, oltre che al miglioramento della qualità dell’aria e della vita a beneficio del territorio e della comunità locale”.
Ad oggi Arbolia ha realizzato 31 boschi urbani in 24 città distribuite su tutto il territorio nazionale, per un totale di oltre 70 mila alberi messi a dimora.

– foto ufficio stampa Snam –

(ITALPRESS).

Acqua, da utilities 10 mld investimenti contro i cambiamenti climatici

ROMA (ITALPRESS) – Dalle utilities 10 miliardi per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. E’ quanto i gestori del servizio idrico investiranno nei prossimi anni, oltre il 50%, 5,2 miliardi, già nel triennio 2022-2024. “Stiamo vivendo tutti gli effetti della crisi climatica, sia quelli che si vedono come gli allagamenti sia quelli che non si vedono come la difficoltà di riscaldare i cicli termici che producono energia elettrica perchè si surriscaldano, la difficoltà di gestire le reti perchè ci sono black-out” ha spiegato Luca Dal Fabbro, vicepresidente Utilitalia, intervenendo all’evento “Prospettive gestionali di investimento nel cambiamento climatico” in occasione dell’assemblea generale di Utilitalia. “Questo – aggiunge – esige una nuova politica di investimenti, il paese potrebbe crescere diversi punti di Pil investendo il denaro nel rafforzamento della resilienza del sistema elettrico, termico, idrico”.
Al centro del dibattito gli impatti del climate change sul rischio di impresa, insieme alle prospettive assicurative e ai finanziamenti per le aziende dei servizi pubblici che, nei prossimi anni, dovranno mettere in campo una considerevole mole di nuovi investimenti per adeguare le infrastrutture a fronte di uno scenario climatico mutato.
Con riferimento al servizio idrico, 3 dei 10 miliardi verranno investiti al Nord, 4 al Centro e 3 nel Sud e nelle Isole. Tra gli investimenti in programma, finanziati attraverso la tariffa, poco più di 6,5 miliardi di euro sono destinati a interventi nei servizi di adduzione e distribuzione, circa 2,5 miliardi sono ripartiti equamente tra i segmenti di fognatura e depurazione, mentre la quota restante (circa 1 miliardo) è destinata ad interventi negli altri segmenti della filiera tra cui captazione, potabilizzazione e dissalazione.
“C’è sicuramente tanto da fare ma le utilities sono pronte,
gli effetti dei cambiamenti climatici – ha detto il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – influiscono in modo diretto sull’operatività delle imprese dei servizi pubblici e sulle prospettive di investimento. Le imprese sono chiamate a mettere in campo azioni di mitigazione e di adattamento che devono procedere di pari passo: affrontare il problema dei cambiamenti climatici, non solo per ridurre le emissioni di gas serra ma anche per contenere i danni conseguenti, è diventata una questione prioritaria al fine di garantire la continuità e la qualità dei servizi pubblici”.
La realizzazione di tali interventi comporterà una maggiore quantità di acqua disponibile, intesa come acqua recuperata o come acqua supplementare prodotta, stimata in circa 620 milioni di metri cubi. Sono circa mille i progetti che i gestori hanno in cantiere: si tratta di nuovi serbatoi, nuovi approvvigionamenti, riutilizzo delle acque reflue, rifacimenti e manutenzioni delle reti per la riduzione delle dispersioni, interconnessioni tra acquedotti, ampliamento della rete fognaria e ammodernamento degli impianti di depurazione.
All’evento è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Non possiamo rimanere con le mani in mano, dobbiamo agire, abbiamo bisogno di azioni di mitigazione, di decarbonizzazione, e soprattutto di adattamento a quello che è il nuovo quadro.
Si tratta di azioni che riguardano complessivamente il sistema produttivo agricolo, l’industria, ma anche la vita civile, l’edilizia, le città e come le viviamo. La nostra bussola sono gli accordi di Parigi e la loro effettiva attuazione.
I nostri obiettivi li abbiamo ben chiari e li porteremo avanti con determinazione”.
(ITALPRESS).

Marevivo lancia da Capri una pratica Zero Waste

NAPOLI (ITALPRESS) – A Capri Marevivo ha promosso l’uso della borraccia e con l’inaugurazione della nuova Sede Operativa a Marina Piccola ospitati da Capri Hydro, centro dove si pratica lo sport della canoa, l’Associazione chiede di fare un passo in più, sensibilizzando i cittadini e turisti sulla riduzione dell’utilizzo sconsiderato di bicchieri usa e getta. Adottare questa piccola abitudine di portare con sè un bicchiere riutilizzabile, fatta da milioni di persone, può fare una grande differenza.
Presenti all’appuntamento, accolti da Rosalba Giugni presidente di Marevivo e da Alessandro Miccio responsabile della sede operativa, i principali rappresentanti del mondo caprese: dal Comune con l’Assessore Paola Mazzina, madrina dell’evento, alla Chiesa con il Parroco Don Pasquale Irolla, che ha benedetto la neonata sede operativa e il giovane Vice Parroco Don Nello D’Alessio. Ancora il Comandante del Porto Emanuele Colombo e il Direttore della Certosa e Sovrintendente della Grotta Azzurra Pierfrancesco Talamo, lo scrittore Renato Esposito, il musicista Riccardo Pecoraro, Pina Vuotto in rappresentanza delle scuole e gli imprenditori dell’isola Gianfranco e Laura Morgano, la stilista Luisa Beccaria e Maria Elena Aprea che ha donato un ciondolo d’argento della sua gioielleria Chantecler al bicchiere più in linea con lo spirito dell’iniziativa.
“Ci sono tutte le premesse per far sì che anche questa semplice pratica, proposta da Marevivo, possa diventare una moda che sia d’esempio per promuovere un’economia circolare necessaria per uscire dalla crisi climatica globale nella quale siamo immersi.
“Dobbiamo fare i conti con la sostenibilità e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”, ha dichiarato l’Assessore Mazzina.
“Il 5 maggio 1985 nacque a Capri la nostra Associazione, mettendo in atto la sua prima azione di pulizia della Via Krupp e su scogli e fondali di Marina Piccola: fummo i primi in Italia, in contemporanea con un gruppo di attivisti in California. L’isola portò fortuna e questa moda si diffuse ovunque, creando un effetto domino. Oggi milioni di persone si mobilitano per tutelare e ripristinare la bellezza e l’integrità dell’ambiente – afferma in una nota Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo. – Seguì un coinvolgimento da parte dei Sindaci riuniti nell’ANCIM – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori. Presidente dell’epoca era il Sindaco di Capri. Tutti insieme firmarono un’Ordinanza per proibire i vuoti a perdere sui loro territori. Era il 1987. La proposta lanciata da Marevivo fu un grande successo, purtroppo fermato da un ricorso al Tar da parte dei fabbricanti di plastica. Ma il laboratorio di idee e iniziative sull’isola continuò a sperimentare nuovi progetti per la salvaguardia del mare. Da ‘Sole vento e mare, energie rinnovabili e paesaggiò per la transizione energetica a ‘Delfini Guardiani delle Isolè, progetto di educazione ambientale sul territorio indirizzato ai giovani isolani”.

– foto: ufficio stampa Marevivo –

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Scossa di terremoto di magnitudo 7 in Alaska, allarme tsunami

ROMA (ITALPRESS) – Una scossa di terremoto di magnitudo 7 è
stata registrata, alle 08:48 (ora italiana), dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, davanti alle coste dell’Alaska. L’evento, localizzato a circa 106 chilometri a sud di Sand Point e ad una profondità di 17 chilometri, ha fatto scattare un allarme tsunami.
Immagine Ingv
(ITALPRESS).

Angelini Pharma, dall’Ue 1,5 mln per progetto di transizione ecologica

ROMA (ITALPRESS) – Angelini Pharma, società del gruppo privato Angelini Industries, ha annunciato il lancio di LIFE-GREENAPI, un’iniziativa di transizione ecologica dello stabilimento di Aprilia che consentirà di produrre principi attivi in modo sempre più efficiente, ecologico e innovativo. Il progetto ha anche ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro da parte del Programma LIFE, lo strumento della Commissione europea per i finanziamenti a favore dell’ambiente e delle azioni di contrasto al cambiamento climatico.
Con LIFE-GREENAPI, Angelini Pharma riprogetterà i suoi principali processi produttivi di principi attivi farmaceutici (API) con la tecnologia della chimica a flusso. Si prevede che questo cambiamento introdurrà una serie di benefici ambientali, tra cui la riduzione degli sprechi e della produzione di rifiuti, un maggiore efficientamento energetico, idrico e un migliorato profilo di sicurezza, nonchè vantaggi economici. Il progetto fa parte di una più ampia strategia di sostenibilità aziendale che Angelini Pharma sta portando avanti per affrontare l’impatto ambientale dei suoi prodotti durante il loro intero ciclo di vita.
“Recenti ricerche indicano che l’industria farmaceutica produce una quantità di emissioni molto più elevata rispetto ad altri settori con una forte disomogeneità nelle pratiche a favore dell’ambiente”, ha affermato Enrico Giaquinto, Chief Industrial Operations Officer di Angelini Pharma. “Il nostro settore deve adottare un cambiamento radicale nel suo approccio alla sostenibilità se vuole adempiere alla responsabilità sociale condivisa di limitare il proprio impatto sul clima – ha aggiunto -. LIFE-GREENAPI rappresenta un’iniziativa fondamentale nell’ambito della strategia di transizione ecologica di Angelini Pharma, e credo fermamente che possa ispirare e incoraggiare tutto il settore farmaceutico europeo a includere pienamente la sostenibilità ambientale nei propri processi produttivi”.
Della durata di tre anni, l’iniziativa sarà condotta in collaborazione con l’Istituto di Scienze Ambientali dell’Università di Leiden (Paesi Bassi), che monitorerà l’impatto ambientale del programma attraverso un Life Cycle Assessment (LCA, valutazione dei cicli vitali) e un approccio basato sull’analisi del rischio. Il Life Cycle Assessment è un metodo utilizzato per valutare l’impatto ambientale associato a tutte le fasi del ciclo di vita di un determinato prodotto, processo o servizio commerciale. LIFE-GREENAPI rappresenterà il primo LCA condotto da Angelini Pharma.
“Il Life Cycle Assessment è una metodologia chiave per la “sostenibilità by design”, un tema importante nel Green Deal dell’Unione Europea. Applicheremo il LCA in LIFE-GREENAPI per valutare le innovazioni di Angelini Pharma nei processi produttivi di Fine Chemicals e i relativi benefici ambientali. Rimanendo a stretto contatto con l’azienda, lavoreremo a uno studio continuo e iterativo del sistema, dal laboratorio alla fase pre-commerciale”, ha dichiarato Stefano Cucurachi, Professore associato di ecologia industriale presso l’Università di Leiden. “Questo progetto offre un’opportunità unica per promuovere un impatto ambientale positivo e per migliorare la sostenibilità di un settore cruciale dell’economia europea” ha proseguito.
“I requisiti fissati nel Green Deal, il piano d’azione della Commissione europea per trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva – con l’ambizione di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 – ci hanno spinto a integrare i principi della chimica e dell’ingegneria verde nei nostri processi produttivi”, ha detto Leonardo Moro, Direttore dello stabilimento Fine Chemicals di Angelini Pharma.
“Per raggiungere questo obiettivo, stiamo integrando l’ottimizzazione delle risorse e delle emissioni e il parziale reshoring dell’approvvigionamento dei principi attivi farmaceutici, delle materie prime e della produzione di semi-lavorati. Questi passaggi ci consentono di migliorare radicalmente la resilienza della nostra supply-chain, ottimizzando al contempo l’impronta ambientale dei nostri prodotti”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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1 italiano su 3 ha sperimentato cambiamento climatico nel suo quartiere

ROMA (ITALPRESS) – Gli italiani sono i più preoccupati in Europa in merito alle conseguenze che l’effetto serra può produrre sulle generazioni future. Inoltre, il 79% dei nostri connazionali dichiara di avere un buon grado di conoscenza in merito alla sfida del cambiamento climatico: più dei cittadini svedesi, spagnoli, francesi e inglesi ma meno dei tedeschi e dei polacchi, che sono in assoluto i più informati del Vecchio Continente. E, ancora, il 67% degli italiani ha avuto esperienza diretta nel proprio quartiere degli effetti del mutamento climatico negli ultimi dodici mesi. E’ quanto emerge dal rapporto “Gli italiani e il mutamento climatico: un barometro eco-sociale”, a cura di Maurizio Ferrera, professore ordinario di Scienza politica all’Università Statale di Milano, e promosso da Fondazione Lottomatica.
Secondo lo studio, illustrato alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la quasi totalità degli intervistati (il 94%) dichiara di fare la raccolta differenziata, il 74% di risparmiare sul consumo di acqua e di energia, il 46% di scegliere modalità di viaggio e trasporto rispettose dell’ambiente e, infine, il 45% di privilegiare cibi e vestiti con etichetta verde. A far paura sono, soprattutto, la questione energetica (97%) e i suoi possibili effetti sulla sicurezza occupazionale ed economica delle famiglie (67%). Gli italiani si aspettino che lo stato intervenga per sussidiare i costi delle famiglie, in particolare per l’efficientamento energetico degli edifici. Vi è anche una buona disponibilità ad accettare regolamentazioni che introducano una serie di limiti e restrizioni in tal senso. Il sondaggio ha posto anche una domanda sull’energia nucleare, che in passato aveva sollevato in molti Paesi mobilitazioni di protesta. Sorprendentemente, tranne che in Spagna, l’opinione pubblica tende a essere abbastanza favorevole a investire nelle centrali nucleari, anche se con un margine piuttosto stretto in Italia e Germania. Da noi il favore nei confronti dell’energia nucleare tende a essere più elevato fra i maschi, i giovani, chi vive nel Nord Ovest, chi lavora nel terziario avanzato, i pensionati e i redditi più alti. Per quanto si auspichi che sostenibilità ambientale e crescita economica siano fra loro compatibili e persino sinergiche, fra i due obiettivi possono crearsi però tensioni, almeno nel medio periodo. “Noi dobbiamo accompagnare quello che è il cambiamento con quelle che sono le azioni a mitigare l’aumento della temperatura, fenomeni che in questo momento sono in aumento e ai quali non eravamo abituati. Il governo ha posto delle azioni di mitigazione per limitare le emissioni, oltre ad accompagnare coloro che sono più in difficoltà a un nuovo modello di vita, e un sistema economico produttivo pronto ad accogliere il cambiamento anche come un meccanismo per crescere”, afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Per il professore Maurizio Ferrera il trade-off tra protezione dell’ambiente e crescita economica è in larga parte mediato da un terzo fattore: il welfare. “Nel dibattito scientifico si parla di trilemma eco-sociale, ossia la difficoltà di conciliare contemporaneamente gli obiettivi di crescita economica, quelli relativi alla transizione verde e, infine, quelli relativi alla solidarietà sociale”, spiega. In questo senso, il 17,8% della popolazione italiana si dichiara favorevole alla transizione anche a costo di un pò meno crescita, basta che non si tocchi il welfare. Il 14,7%, invece, è a favore di crescita e welfare anche se ciò possa significare meno sostenibilità ambientale. La terza via, quella meno preferita, che raccoglie i consensi solo del 9% degli italiani, mira a conciliare sostenibilità ambientale e sviluppo economico, anche se ciò dovesse comportare qualche rinuncia in termini di protezione sociale. Com’è ovvio che sia, i ceti più vulnerabili si sentono più minacciati dalla transizione verde e sono altresì i più preoccupati che le sue implicazioni possano comportare ulteriori rischi in termini di crescita, lavoro e reddito. Al contrario, chi è meno spaventato e più a favore della transizione verde mostra maggiore disponibilità a ridurre il vecchio welfare. Ma il tipo di prestazioni rispetto a cui si acconsentirebbe a qualche taglio sono le prestazioni di disoccupazione: proprio il tipo di taglio che colpirebbe soprattutto le persone più vulnerabili. “Ciò potrebbe rendere più probabile l’emergenza nel nostro Paese di un inedito conflitto eco-sociale”, afferma ancora Ferrera, secondo cui “data la posta in gioco (l’imperativo di neutralizzare il cambiamento climatico), una classe politica responsabile dovrebbe sforzarsi di evitare questo scenario”. Le divisioni esistenti all’interno dell’opinione pubblica “sono importanti, ma anche relativamente malleabili: contano molto i segnali trasmessi dai policy makers. Vi sono tutti i margini per gestire la transizione energetica e rendere l’Italia più eco-sostenibile, ma certo, occorrerà tener conto dei vincoli sociali e della domanda di protezione”, conclude Ferrera.

– foto xb1/Italpress –

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