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Ambiente

Dall’Europarlamento via libera alla legge per il ripristino della natura

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Europarlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. Una mozione per respingere in toto la proposta della Commissione non è stata approvata (312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni).
I deputati sottolineano che il ripristino degli ecosistemi “è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare”. Inoltre, evidenziano che “la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE nè blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile”. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come “tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico”.
Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.
Il Parlamento propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.
“La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessita di ripristinare gli ecosistemi europei – spiega il relatore Cesar Luena (S&D) -. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE”.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

A2a, inaugurata la Festa delle Luci a Monte Isola

MILANO (ITALPRESS) – ieri sera a Monte Isola (BS) ha avuto luogo l’inaugurazione di Light is Life – Festa delle luci A2A alla presenza di Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, dell’Assessore regionale al Turismo Barbara Mazzali, dei Sindaci di Monte Isola e Brescia, Fiorello Turla e Laura Castelletti, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, del Maestro Pistoletto e dell’artista Angelo Bonello. La manifestazione è proseguita stamattina con la scenografica ‘Vogata del Terzo Paradisò: 60 barche, canoe e naècc, le tipiche imbarcazioni a remi del Lago d’Iseo, hanno osservato un percorso simbolico ricalcando la forma del Terzo Paradiso. “E’ stato davvero un onore e un privilegio poter accogliere il Maestro Pistoletto e collaborare con Cittadellarte- Fondazione Pistoletto, con i quali ci accomuna la sensibilità e la volontà di valorizzare il territorio, provocando innovazione ambientale e sociale. Ci siamo trovati pienamente concordi nel considerare questo progetto una nuova opportunità di sostenere progetti di solidarietà in favore delle famiglie più vulnerabili attraverso una raccolta fondi devoluta a Fondazione Banco dell’energia. E’ inoltre bello rivedere le straordinarie ballerine di Angelo Bonello in questo splendido contesto di Montisola “, il commento di Renato Mazzoncini, ad di A2a.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa A2a

Acqua, un piano di infrastrutture contro sprechi e siccità

GENOVA (ITALPRESS) – Un piano nazionale di infrastrutture per limitare gli sprechi d’acqua e contrastare sia la siccità sia i danni degli eventi meteorologici estremi. E’ la proposta che emerge da “L’acqua, l’oro di sempre”, il convegno della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro – presieduta da Maurizio Sella – organizzato all’Acquario di Genova con rappresentanti delle istituzioni, studiosi, esperti e imprenditori del settore.
“Uno dei problemi fondamentali è gestire l’acqua nel modo migliore – spiega Ugo Salerno, presidente del gruppo ligure dei Cavalieri del Lavoro -. Nei periodi di siccità potremmo usare l’acqua raccolta, ma dobbiamo preparare gli invasi sufficienti e oggi non li abbiamo. Sugli invasi siamo in ritardo di più di 40 anni. Dall’altro lato invece – prosegue Salerno – canalizzazioni corrette che permettano, nel momento in cui c’è un eccesso per fenomeni straordinari e violenti, di canalizzarla nella direzione giusta. In Emilia-Romagna la città di Ravenna è stata salvata dall’allagamento da un canale napoleonico. In passato si faceva tanta attenzione, oggi ce n’è molta meno”.
Anche Genova, città ospitante dell’evento, è attiva su questo fronte. “Abbiamo presentato al Governo un progetto di riciclo dell’acqua che esce dai depuratori e contemporaneamente desalinizzazione dell’acqua di mare per portare 100 milioni di metri cubi in pianura padana – ricorda il sindaco Marco Bucci -. Aspettiamo l’ok del Governo. Abbiamo anche l’interesse di alcune aziende private, molto importante per fare project financing anche parziali”.
Per i Cavalieri del Lavoro gli ostacoli non sono finanziari nè politici: “Il governo sta agendo e le risorse ci sono – osserva ancora Salerno -. Il problema è sempre sui tempi, per la sovrapposizione delle responsabilità e delle norme. Nel momento in cui le responsabilità si riescono ad accentrare e i tempi diventano più accettabili a quel punto anche il sistema burocratico si adatterà”.
Nel corso del convegno sono andate in scena tavole rotonde su diversi temi. Sull’aspetto “emotivo” del mare sono intervenuti il velista Giovanni Soldini, il pluriprimatista mondiale di apnea profonda Umberto Pelizzari, il Ceo di Sanlorenzo Massimo Perotti, il Ceo di Tender to Nave Italia Carlo Croce e Sergio Liardo, disegnato vicecomandante generale delle Capitanerie di porto italiane. Di tutela del mare hanno dibattuto Cleopatra Doumbia Henry, presidente della World Maritime University, il segretario generale della Fondazione Acquario di Genova Antonio Di Natale, l’ecologa marina Arianna Liconti, il fondatore e direttore della Fondazione Water Academy SRD Alessandro Leto e il presidente e Ceo di Filtrex Luigi Vincenzo Riolo. Infine focus sull’acqua “sorgente di vita” e sulla lotta agli sprechi col presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, il Ceo di Ferrari Farm e Cto di EltHub Giorgia Pontetti, il Ceo di Ferrarelle Carlo Pontecorvo, la presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. In chiusura viaggio alla scoperta dell’acqua nella storia e nell’arte col divulgatore Jacopo Veneziani.
“La Liguria è la regione che più di ogni altra in Italia e in Europa produce ricchezza dall’acqua – commenta il presidente Giovanni Toti -. La blue economy è un pezzo importante della nostra crescita e sulla blue economy puntano molti degli investimenti che stiamo facendo: basti pensare alla grande diga per il nostro porto, agli acquedotti che stiamo rifacendo col piano invaso, al fatto che siamo i leader nel distretto della nautica da diporto e nei porti turistici, la prima piattaforma crocieristica del Paese. E siamo anche una regione attenta alla sua acqua, con le nostre aree marine protette”.

– foto xa8/Italpress –

(ITALPRESS).

Unipol presenta la strategia climatica

MILANO (ITALPRESS) – Riduzione entro il 2030 del 50% dell’intensità di carbonio del proprio portafoglio di investimenti finanziari gestiti direttamente, -46% di emissioni di Scope 1 e Scope 2 entro il 2030 e 1,3 miliardi di investimenti tematici per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) nel 2024. Sono questi i punti principali della strategia sul cambiamento climatico messa in atto dal Gruppo Unipol.
A spiegarli nel dettaglio Matteo Laterza, direttore generale del Gruppo Unipol. Al fine di consolidare il proprio processo di allineamento del portafoglio finanziario a una traiettoria di contenimento dell’aumento della temperatura media globale a circa 1,5°C, il Gruppo Unipol ha aderito alla Net Zero Asset Owner Alliance, impegnandosi in questo modo a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso l’engagement delle aziende investite. Sull’obiettivo della riduzione del 50% entro il 2030, si tratta di un impegno che riguarda le emissioni di Scope 1 e 2 delle società in perimetro e gli asset coperti dal target – al 30 settembre 2022 – sono pari a 16,1 miliardi di dollari.
In quest’ottica diventa fondamentale il dialogo con le 20 società che generano le maggiori emissioni di Scope 1 e 2 a supporto del raggiungimento del sub-portfolio target. Nel 2022 le emissioni di tali società rappresentavano oltre il 70% del totale delle emissioni assolute degli asset coperti dal sub-portfolio target. Per raggiungere l’obiettivo saranno svolte attività di dialogo costruttivo sia a livello bilaterale, tra Unipol e l’emittente, che collettivamente, verso una singola impresa o un intero settore, attraverso iniziative come Climate Action 100+.
Infine la quota di investimenti SDGs di 1,3 miliardi (rispetto agli 862,2 milioni a fine 2021) agirà sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente, gli ecosistemi terrestri, marini e di acqua dolce. L’adozione della Strategia sul cambiamento climatico nasce dalla convinzione che il ruolo delle assicurazioni non si limita al solo processo di trasferimento del rischio, ma, all’interno di un processo di sistema, è fondamentale anche nel supportare altri attori, pubblici o privati, nell’implementare azioni per ridurre il rischio e adattarsi al cambiamento climatico. Infine, in qualità di investitori istituzionali, le assicurazioni possono mobilitare le risorse necessarie per finanziare l’adattamento ai cambiamenti climatici rappresentando un motore straordinario per stimolare e abilitare il cambiamento del sistema produttivo. “Con il piano industriale attuale, che va sotto il nome di Open New Ways, ci siamo posti obiettivi nuovi in tema di nuovi prodotti che contribuiscano alla mitigazione del discorso climatico. Si tratta di obiettivi legati alla modalità con cui noi facciamo investimenti specifici nel mondo della sostenibilità ESG e anche nella modalità in generale con cui noi selezioniamo gli emittenti – ha spiegato Laterza – Abbiamo obiettivi in termini di riduzione di emissione di CO2 dei nostri mobili strumentali e non, profondamente integrati a quella che è la nostra strategia e la nostra modalità di fare business assicurativo sul nostro mercato”. Tornando poi sul ruolo che nella lotta al cambiamento climatico possono avere le compagnie assicurative, il direttore generale di Unipol lo ha definito “centrale perchè le compagnie assicurative prestano i loro bilanci ai loro clienti per far fronte a quelli che possono essere rischi inattesi di vario genere, compreso il rischio climatico. Il nostro è un Paese che ha una struttura idrogeologica critica e complessa e quindi il contributo delle compagnie assicurative è sicuramente molto importante”, aggiungendo però che “potrebbe essere ancora più importante se all’interno della nostra comunità si sviluppasse una cultura assicurativa e una predisposizione a coprire i rischi assicurativi più alta rispetto a quella che oggi c’è nel nostro Paese”. Altri capitoli della strategia climatica di Unipol sono l’esclusione dall’attività di sottoscrizione rami danni delle aziende che operano prevalentemente in attività di estrazione di carbone e delle aziende che adottano pratiche estrattive non convenzionali e monitoraggio delle performance Esg dei clienti che operano in settori sensibili; il miglioramento dell’efficienza delle strutture informatiche; la realizzazione di attività di sviluppo immobiliare orientate alla massima autosufficienza energetica, investimenti per la riqualificazione urbana e per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare in essere.
(ITALPRESS).
-foto Italpress/xh7-

In Campania Conai premia Napoli, Salerno e Reggia di Caserta

ROMA (ITALPRESS) – Tre premi a tre realtà della Regione Campania arrivano da Conai per l’impegno nella tutela ambientale e nella corretta gestione dei rifiuti. In occasione della trentesima edizione di Comuni Ricicloni, ideata da Legambiente, il Comune di Salerno vince il premio Best Practice per i risultati di differenziata ottenuti nel 2022 e nei primi sei mesi del 2023; la Reggia di Caserta ottiene il premio Start up beni UNESCO per aver riorganizzato la raccolta differenziata nei giardini e negli uffici seguendo le Linee Guida del Conai per la gestione dei rifiuti di imballaggio nei siti Unesco; il Comune di Napoli e Asia Napoli ricevono la menzione speciale Teniamoli d’occhio per le attività finalizzate al miglioramento della raccolta nella VI Municipalità del capoluogo.
‘Conai supporta da sempre le realtà territoriali, mettendo a disposizione competenze e risorse economiche per sviluppare nuovi piani di raccolta differenziata – commenta il direttore generale di Conai Valter Facciotto -. In particolare nelle aree del Mezzogiorno, che ancora soffrono di una carenza di impianti per i rifiuti, il Consorzio si è sempre impegnato per aiutare le pubbliche amministrazioni nel migliorare i risultati di raccolta e intercettazione dei rifiuti, finalizzate al riciclo. La Campania è una delle Regioni in cui più abbiamo lavorato negli anni: siamo molto felici di premiare oggi tre enti regionali per il loro impegno a tutela dell’ambiente e delle sue risorse. Il Comune di Salerno, la Reggia di Caserta e il Comune di Napoli insieme ad ASIA Napoli sono tre esempi di come impegno e serietà portino sempre grandi risultati. E il nostro Paese, soprattutto di fronte ai nuovi obiettivi europei di intercettazione e riciclo degli imballaggi, ha sempre più bisogno di un impegno condiviso: tutti dobbiamo fare la nostra partè.
Dopo aver ricevuto dal Consorzio il premio Start up nel 2022, oggi la città di Salerno sale nuovamente sul podio dei Comuni Ricicloni per i risultati presentati negli ultimi diciotto mesi, vincendo il premio Best Practice. Tra il 2020 e il 2021, il Comune aveva visto scendere il tasso di raccolta differenziata dal 60% al 59%, al di sotto dell’obiettivo minimo stabilito dalla legge. Per questo, su richiesta del Comune, nel 2021 CONAI ha avviato una collaborazione con il gestore dei servizi Salerno Pulita per migliorare quantità e qualità della raccolta differenziata degli imballaggi, introducendo correttivi ai servizi (come la raccolta porta a porta degli imballaggi in vetro) e attività di comunicazione sensibilizzazione. Supportate dai Consorzi di filiera del sistema CONAI, in particolare Coreve e Comieco, le attività sono iniziate a maggio 2022.
Salerno ha chiuso l’anno con il 65% di raccolta. Nei primi sei mesi del 2023 la percentuale è salita al 74%.
‘Siamo orgogliosi che la città di Salerno sia stata inserita nell’elenco dei Comuni Ricicloni: è il risultato del lavoro coordinato di Comune di Salerno e Salerno Pulita, con il supporto di Conai e l’impegno dei nostri concittadini che ringraziamo – afferma il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli -. Dopo una fase di leggera flessione nelle percentuali di raccolta differenziata, siamo riusciti ad invertire la tendenza: lo abbiamo fatto introducendo alcune importanti novità (la raccolta porta a porta del vetro e dei tessili, alcune modifiche nei giorni di conferimento, l’introduzione delle isole ecologiche mobili) e grazie ad una efficace e capillare campagna di sensibilizzazione. Continueremo su questa strada e, con l’aiuto dei salernitani, saremo sempre più un modello di gestione virtuosa del ciclo dei rifiutì.
Nel dicembre 2022 è partito il progetto per dare alla Reggia di Caserta un nuovo sistema di raccolta differenziata. Il piano, realizzato nell’Istituto del Ministero della Cultura, co-creato e sostenuto da CONAI con il patrocinio del Comune di Caserta, ha reso la Reggia il primo bene architettonico che è anche patrimonio UNESCO a dotarsi di un sistema ideato dal Consorzio Nazionale Imballaggi per la raccolta differenziata puntuale dei materiali di imballaggio. Un programma che si prepara a diventare progetto pilota delle nuove Linee guida sviluppate da CONAI per la tutela dei luoghi di interesse storico, archeologico e architettonico. Un progetto che oggi vale alla Reggia il premio Start up beni Unesco: 161 contenitori per i rifiuti sono stati ideati su misura in base a un design coerente con l’impatto visivo della Reggia di Caserta. Cinque tipologie di raccolta previste: plastica e metalli; carta, cartone e cartoncino; organico e bioplastiche compostabili; vetro; non differenziabile, per tutto ciò che non è imballaggio o che non può essere avviato a recupero. I contenitori sono stati installati in tutte le aree della Reggia di Caserta: nella zona del Parco Reale e del Giardino Inglese, nella zona Palazzo aperta ai visitatori e agli uffici.
Il piano di differenziata è stato promosso tramite la campagna Un patrimonio nelle tue mani, declinata in italiano e in inglese: un nuovo progetto di comunicazione che ha unito i valori CONAI e i valori UNESCO per ricordare come il nostro comportamento possa “fare la differenza”, anche nella gestione dei rifiuti. ‘La Reggia di Caserta ha accolto con entusiasmo il progetto Un patrimonio nelle tue mani promosso dal CONAI, come ulteriore sfida alla costruzione di una responsabile consapevolezza sul tema dei rifiuti, della gestione corretta degli stessi e delle opportunità del riciclo – dichiarano dalla Reggia -. In qualità di soggetto referente del sito Unesco, la Reggia di Caserta è in linea con gli indirizzi Unesco sull’Educazione allo Sviluppo sostenibile, incentrati sulla forza trasformativa dell’educazione e della conoscenza e sull’importanza del pensiero creativo per affrontare le sfide globali della sostenibilità.
Ricevere il premio Start up beni UNESCO è un’ulteriore conferma dell’impegno che la Reggia di Caserta sta portando avanti negli ultimi anni con grande convinzione, strutturando un nuovo modello di gestione sperimentale plasmato sugli obiettivi di sostenibilità ONU dell’Agenda 2030 – in particolare, sull’obiettivo 12 “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”. In un contesto territoriale complesso, Un patrimonio nelle tue mani si inserisce con grande impatto nell’attività di sensibilizzazione del Museo verso la comunità di riferimento, se si considerano gli oltre 6000 abbonati per un’utenza di circa 100.000 visite all’anno. Il progetto CONAI, pertanto, è stato un ulteriore passo nel processo di sperimentazione, mirato a far si che ciò che viene considerato semplicemente rifiuto possa essere un’opportunità per la realizzazione di nuovi prodotti tramite la sperimentazione di forme tecnologiche per una nuova gestione della materia. Questo premio, dunque, oltre a rappresentare un riconoscimento per quanto fatto, è soprattutto uno stimolo per il Museo e per il Sito Unesco a ricercare nuove strategie di sperimentazione, diffusione e condivisione per la sostenibilità’.
La collaborazione tra CONAI, il per la VI Municipalità (Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, che conta 117.231 abitanti), è stata avviata grazie alla stipula di un protocollo sottoscritto nel luglio 2022.
Le attività di supporto alla VI Municipalità, una delle due previste nell’accordo, sono partite nel mese di novembre del 2022, con l’organizzazione di tavoli tecnici e di comunicazione.
Obiettivo: condividere un nuovo sistema di raccolta differenziata nel VI municipio, suddiviso in tre modelli di conferimento: porta a porta, isole condominiali, e isole mobili, calibrati in base alle caratteristiche del territorio. Il progetto ha incluso ovviamente attività di start-up e di comunicazione, che hanno visto coinvolti anche i Consorzi di filiera, in particolare di Comieco e Coreve. Il primo passo è stato fatto il 12 giugno del 2023, con il via di una campagna di informazione rivolta a 29.000 abitanti e alle utenze non domestiche della VI Municipalità. La seconda fase partirà a luglio con il coinvolgimento di 15.000 abitanti. Per questo impegno arriva oggi da Conai la menzione speciale Teniamoli d’occhio.
‘Essere qui oggi testimonia che Napoli viene ‘tenuta d’occhiò non più come un ‘sorvegliato specialè di cui osservare costantemente i movimenti per prevenirne i danni, ma come un esempio da seguire, anche nel settore dell’igiene urbana e, in particolare, della raccolta differenziata – spiega l’amministratore unico di Asia Napoli Domenico Ruggiero -. Il fatto che questo riconoscimento arrivi dal CONAI e da Legambiente è, poi, garanzia di un giudizio critico ed imparziale, che premia i passi avanti che, giorno dopo giorno, stiamo compiendo nel nostro lavoro per Napoli e, in particolare, per i quartieri di San Giovanni a Teduccio, Ponticelli e Barra della VI Municipalità in questo periodo interessati da un importante e complesso progetto di attivazione di un servizio integrale di raccolta differenziata, con declinazioni che tengono conto delle peculiarità di ogni settore del territorio. Il progetto, sotto l’occhio attento del Comune di Napoli, è stato sviluppato con la collaborazione di CONAI, e mira a restituire decoro e dignità anche a quei settori più periferici, che troppe volte restano dimenticati nelle grandi città’.
‘I primi risultati e le prime reazioni – prosegue Ruggiero – hanno confermato che il desiderio di partecipare alla cura del territorio ed alla tutela dell’ambiente accomunano tutti i cittadini partenopei; oggi, ciascun Napoletano ha maturato la capacità di proiettarsi al futuro guardando al passato della nostra grande capitale, in una rielaborazione e valorizzazione dinamica delle nostre tradizioni culturali. In questo contesto si colloca l’operato di ASIA, che non può restare ferma e non raccogliere questa entusiasmante sfida; questa consapevolezza anima le nostre scelte per il futuro dell’azienda, che fonda sulle nuove leve e sullo sviluppo industriale e sulla digitalizzazione. Ma soprattutto, per dare una risposta adeguata ai nostri cittadini, dobbiamo alimentare la fiducia che loro ripongono in noi, perchè senza di loro e della loro piena collaborazione nessuno nostro sforzo può avere successo. Per questo motivo, mi dichiaro onorato di ritirare questo prestigioso premio a nome di tutti i Napoletani, conscio che questo non è un punto di arrivo, ma uno stimolo per continuare con l’impegno di sempre e nuove energie sulla strada che porta ad entrare di diritto tra i comuni più virtuosi nell’esecuzione della raccolta differenziatà.

– foto ufficio stampa Conai –
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Sicilia e Malta uniscono le forze per tutelare le aree marine protette

ROMA (ITALPRESS) – Contribuire a proteggere e salvaguardare la biodiversità marina e terrestre delle Aree Marine Protette di Sicilia e Malta attraverso la creazione di sistemi e servizi per la protezione e il ripristino della biodiversità transfrontaliera, con il coinvolgimento diretto di Enti pubblici, imprese, ONG, pescatori, cittadini, turisti tramite azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Questo l’obiettivo del progetto “AMPPA – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale Gestione integrata attraverso la sensibilizzazione ed educazione ambientale”.
Si tratta di una misura finanziata nell’ambito del Programma INTERREG V-A Italia-Malta con asse prioritario III (tutela dell’ambiente e promozione di un uso efficiente delle risorse) e obiettivo specifico 3.1 (Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina dell’area mantenendo e ripristinando gli ecosistemi e le aree protette).
Capofila è il Comune di Favignana – Ente gestore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, partner: il Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea; il Comune di Ustica – Ente gestore dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica; Gharb (HARB) Local Council; Ghajnsielem (HEIN SELEIM) Local Council.
Il Programma INTERREG V-A Italia-Malta promuove lo sviluppo di ambiti di interesse comune per i territori dell’area, come la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza del territorio e del mare, il patrimonio culturale, la qualità della vita e la salute dei cittadini.
Le Aree marine protette hanno un ruolo cruciale per la tutela dell’ambiente marino, perchè sono “strumenti ideali” per rispondere a tre necessità prioritarie per lo sviluppo sostenibile delle aree costiere e marine: conservare la biodiversità marina, mantenere la produttività degli ecosistemi e contribuire al benessere economico e sociale delle comunità umane. Le AMP, se condotte su basi corrette, sono l’anello trainante del processo d’integrazione tra le esigenze di protezione delle risorse e quelle di sviluppo, assicurando un miglioramento nella qualità della vita delle popolazioni rivierasche e la presenza di strutture idonee a diffondere l’idea di una più profonda conoscenza e di un maggior rispetto dei sistemi naturali.

– foto Amppa –

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Sogin, aggiudicata la gara per l’impianto ICPF di Rotondella

ROMA (ITALPRESS) – Sogin ha aggiudicato la gara per realizzare l’edificio di processo dell’Impianto di Cementazione Prodotto Finito (ICPF) nel sito Itrec di Rotondella (Matera). Si tratta di uno dei principali progetti strategici per l’avanzamento complessivo delle attività di decommissioning nucleare in Italia.
L’appalto è stato aggiudicato al Raggruppamento temporaneo di imprese formato dal Consorzio stabile Ansaldo New Clear (mandataria) e Monsud SpA (mandante) per un valore di 43 milioni di euro comprensivo, tra l’altro, dell’importo di 1,5 milioni di euro legato al premio di accelerazione. Sogin, infatti, superando l’impostazione delle infruttuose procedure del passato, in questa occasione ha valutato le proposte anche in riferimento agli elementi ritenuti adeguati agli obiettivi acceleratori della realizzazione dell’opera.
Dall’avvio dell’iter di selezione del nuovo contraente, la Società ha impiegato circa tre mesi per ultimare il raffronto concorrenziale tra gli operatori economici che hanno presentato la propria offerta in seguito all’ampia consultazione del mercato nazionale ed estero che Sogin aveva lanciato il 30 dicembre 2022.
Nel complesso, l’iter si è concluso in meno di sei mesi, grazie ai poteri di deroga al Codice degli Appalti attribuiti all’Organo commissariale di Sogin dal Decreto-legge n. 73 del 21 giugno 2022. In particolare, la gara è stata bandita ai sensi dell’art. 50 della Direttiva 2014/25/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014. All’avviso pubblico di induzione della gara hanno risposto sette operatori economici.
Il progetto ICPF prevede la realizzazione di due strutture. L’edificio di processo, dove saranno svolte in maniera remotizzata le attività di cementazione dei circa 3 metri cubi di soluzione liquida radioattiva denominata “Prodotto Finito”, e l’annesso deposito temporaneo DMC3/DTC3, già realizzato e dove oggi si stanno installando gli impianti. All’interno di quest’ultimo verranno sistemati in sicurezza i manufatti contenenti i rifiuti cementati e una sua area dedicata ospiterà i due speciali contenitori, denominati cask, con i 64 elementi di combustibile attualmente stoccati nella piscina dell’impianto, in attesa del loro conferimento nel Deposito Nazionale.
Attualmente i rifiuti radioattivi liquidi presenti nel sito sono stoccati in sicurezza in un serbatoio d’acciaio contenuto, a sua volta, in una struttura in cemento armato di elevato spessore, e sono monitorati regolarmente. Tali controlli hanno confermato sempre il buono stato di conservazione delle strutture di stoccaggio, che non hanno mai evidenziato criticità per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.
L’entrata in esercizio dell’Impianto alzerà i livelli di sicurezza e consentirà un incremento significativo delle attività di dismissione del sito lucano. Nel 2023, le operazioni di smantellamento cresceranno nell’insieme di oltre il 4% con un avanzamento complessivo del 35%.
-foto ufficio stampa Sogin –
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Italia trasmette a Bruxelles proposta Piano integrato energia e clima

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha trasmesso a Bruxelles la proposta di aggiornamento del Piano Nazionale integrato Energia e Clima. Il Pniec centra quasi tutti i target fissati dalle normative europee su ambiente e clima, superando in alcuni casi significativamente gli obiettivi comunitari al 2030. Inizia così l’iter di aggiornamento del Piano che condurrà alla approvazione definitiva del nuovo testo entro giugno del 2024. Tra i contenuti del testo, una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia che sale al 65% per i consumi solo elettrici. Il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti, 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria. “Con questo testo, frutto di un lavoro intenso del Mase – spiega il ministro Gilberto Pichetto – vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano. E’ un documento – aggiunge il ministro – che conferma l’impegno dell’Italia sul clima e per la sicurezza energetica, in linea con l’ineludibile cambiamento di un modello di sviluppo che porti benessere alle famiglie e condizioni di crescita alle aziende italiane”. Con il Pniec vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonchè gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, di mercato unico dell’energia e di ricerca, innovazione e competitività, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento. In generale, è la riduzione delle emissioni nei settori civile, trasporti, servizi e agricoltura, che rappresenta il campo in cui più complesso appare il raggiungimento degli obiettivi europei che invece vengono centrati nel settore ETS dell’industria pesante. La proposta al vaglio dell’Europa e nei prossimi mesi oggetto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata realizzata dal Mase con il supporto operativo del Gse, di Rse per la parte energetica, dell’Ispra per la parte ambientale e di Enea, PoliTo e PoliMi per la parte della ricerca e innovazione. Il dicastero inoltre ha coinvolto nel processo per raggiungere gli obiettivi ambientali ed energetici gli altri ministeri a vario titolo competenti: Mef, Mit, Mimit, Mur e Masaf.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-