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Fabrizio Capaccioli nuovo presidente di Green Building Council Italia

ROMA (ITALPRESS) – Il nuovo Consiglio di Indirizzo di GBC Italia ha eletto Fabrizio Capaccioli, AD Asacert, nuovo Presidente di Green Building Council Italia in carica per il triennio 2023 – 2026.
“L’attività svolta nell’ultimo triennio è stata caratterizzata da scelte importanti, da una attività serrata da parte dell’Associazione e da qui vorrei ripartire, rendendo operative le linee guida che abbiamo misurato all’interno dell’Impact Report che abbiamo da poco presentato”. Queste le parole di Fabrizio Capaccioli, nuovo Presidente GBC Italia, che prosegue: “Fin da subito mi impegnerò nella redazione di un piano strategico che traduca le istanze dei nostri associati in un programma di attività che ci renda sempre più interlocutore di riferimento del decisore pubblico affinchè la sostenibilità in edilizia diventi materia della quotidianità di ogni cittadino del nostro Paese”.
L’appuntamento si pone in continuità con quanto occorso lo scorso giovedì 22 giugno, quando si è tenuta la prima Assemblea nazionale dei Soci di Green Building Council Italia del 2023, all’interno della quale si sono svolte anche le attività elettive per il rinnovo del Consiglio di Indirizzo dell’Associazione, composto nel complesso da 24 membri, tra i quali Fabrizio Capaccioli era già risultato il più votato tra i consiglieri eletti dalla platea elettiva composta dai 375 soci dell’Associazione.
I 24 consiglieri hanno votato all’unanimità per Capaccioli Presidente, conferendogli un pieno mandato per guidare l’Associazione a cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate Associazioni, Università e comunità professionali italiane operanti nel settore dell’edilizia sostenibile.
In qualità di Presidente, Fabrizio Capaccioli avrà il compito di guidare Green Building Council Italia consolidandone il ruolo nei confronti di tutti gli stakeholder di riferimento e potenziando il riconoscimento dell’Associazione quale punto di riferimento per garantire in Italia il pieno sviluppo sostenibile e certificato della filiera edile ed immobiliare, con una rinnovata attenzione al benessere di tutti i cittadini e in equilibrio con l’ambiente.
Prossimo passo per Capaccioli e il Consiglio di Indirizzo sarà la designazione della squadra di governo, vicepresidente e comitato esecutivo, che lo affiancherà nel triennio per la governance dell’Associazione.
-foto ufficio stampa GBC Italia-
(ITALPRESS).

Tasso di riciclo del vetro oltre l’80%, +4,2% in un anno

MILANO (ITALPRESS) – Balzo in avanti del riciclo del vetro in Italia che registra un +4,2%, passando da un tasso del 76,6% nel 2021 all’80,8% nel 2022.
I dati presentati dal Consorzio per il recupero del vetro (CoReVe) evidenziano così un nuovo traguardo tagliato dal nostro Paese nella sfida dell’economia circolare, con l’Italia che non solo si conferma per il 4° anno consecutivo al di sopra del target UE fissato al 2030 (75%) ma capace, inoltre, di sfondare il tetto dei 2,5 mln di tonnellate di vetro raccolto in un anno.
Mediamente ogni italiano ha riciclato 1,6 kg di vetro in più nell’ultimo anno, passando da una media di 41 kg del 2021 a 42,6 kg nel 2022. E’ stato ridotto cioè, di 100 mila tonnellate il quantitativo di vetro che finisce in discarica, determinando un risparmio di 18 milioni dati dai costi di smaltimento in discarica che sono stati evitati, un risparmio diretto di quasi 4 milioni di m3 di gas e indiretto di quasi 7 milioni di m3 di gas.
Anche le regioni del Sud hanno fatto registrare un incremento notevole della raccolta, passando da 33,7 Kg pro-capite a 35,5 kg, riducendo così in modo significativo il quantitativo di vetro che finisce in discarica.
“Migliorare qualità e quantità della raccolta del vetro è l’obiettivo principale del Coreve – ha dichiarato il presidente Gianni Scotti, illustrando i dati – e negli ultimi mesi abbiamo potuto registrare i primi effetti del più importante intervento voluto dal Consorzio che insieme a Anci ha finanziato 122 progetti in 351 Comuni, per un valore complessivo di quasi 12 milioni di euro, capace di coinvolgere 7 milioni di cittadini. Proprio in ragione del successo di questa iniziativa, Coreve e ANCI hanno lanciato nuovi bandi per il 2023 con un ulteriore dotazione economica di 8 milioni di euro per supportare progetti e interventi specie nelle regioni del Sud”.
Lasciare che finisca vetro riciclabile in discarica è un enorme spreco e i dati CoReVe lo dimostrano: “La contabilità ambientale del riciclo mostra in modo evidente che l’uso di vetro riciclato comporta innumerevoli vantaggi – ha continuato Scotti. Stiamo parlando di un risparmio di 4,2 milioni di tonnellate di materie prime, pari a circa 2 volte il volume del Colosseo, che determina un risparmio economico tra il 20 e il 30%. Inoltre, il ricorso al riciclo permette di risparmiare per la produzione di vetro il 25% dell’energia e il 25% del gas naturale, con un risparmio di almeno 360 kg di Co2 per tonnellata di prodotto”.
Grazie agli ottimi risultati di riciclo nell’ultimo anno, è stata evitata l’immissione in atmosfera di 2,5 milioni di tonnellate di gas a effetto serra, pari a quelli derivanti dalla circolazione di circa 1,6 milioni di autovetture euro 5 di piccola cilindrata, con una percorrenza media di 15mila km. Dal rottame che le vetrerie hanno complessivamente riciclato derivano inoltre risparmi di energia per oltre 436 milioni di metri cubi di gas, equivalenti ai consumi domestici di oltre 580 mila famiglie italiane o di una città da oltre 1,6 mln di abitanti.
“Grazie all’impegno di tutti- ha concluso Scotti – puntiamo ad avere un tasso di riciclo che tocchi l’83% nel 2023 e che sfondi l’86% nel 2025”.
Per raggiungere questi ambiziosi traguardi occorre coinvolgere i cittadini, i giovani, i ragazzi e per fare questo CoReVe ha annunciato una serie di iniziative che vanno dalla produzione di un cartoon dedicato ai temi della sostenibilità per i più piccoli, ad una nuova campagna di comunicazione sia social che advertising fino al lancio di un Premio per sostenere il giornalismo di qualità sui temi del riciclo e delle tematiche ambientali.

– foto ufficio stampa Coreve –

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Mattarella “Sulla sostenibilità è in gioco la prosperità del pianeta”

PALERMO (ITALPRESS) – “L’incontro di oggi è una rinnovata opportunità di discutere tematiche al centro dell’agenda internazionale. Sostenibilità, finanza e innovazione sono le tre parole chiave di questo appuntamento, questioni che interpellano i Governi. Il tema di questa edizione ci invita a riflettere sul potere trasformativo dell’innovazione in tutti i settori, anche in quello della finanza, e sul ruolo di quest’ultima nel mobilitare risorse per obiettivi di inclusione e crescita”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del Simposio Cotec Europa, l’incontro annuale istituzionale tra le Fondazioni per l’Innovazione d’Italia, Portogallo e Spagna, che si è svolto a Palermo.
“Una governance adeguata è, naturalmente, la base per vincere le sfide globali con cui ci confrontiamo, per mete collettive di progresso. Si tratti dell’ambiente, della salute, dell’istruzione, della lotta alla povertà, della tutela dei diritti fondamentali, il combinato di tali sfide appare immane e certamente tale da necessitare non solo la mobilitazione di risorse di matrice pubblica ma anche il coinvolgimento della società civile e degli attori che in essa agiscono”, ha aggiunto.
“L’impegno è quello della transizione verso un nuovo assetto – ha continuato -, verso una crescita sostenibile, a confronto con la trasformazione climatica e con la sostenibilità sociale. Vitale è, allora, il dar vita a un processo virtuoso con il coinvolgimento del settore privato in partenariati che moltiplichino le capacità di spesa, promuovano il trasferimento di tecnologia e la libera circolazione di talenti, per rilanciare la crescita, per contribuire agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Il sistema finanziario deve applicare meccanismi e regole efficaci per indirizzare sempre più risorse private verso settori e progetti sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale. E’ in gioco la prosperità dell’intero pianeta. Sull’insieme di queste tematiche, Spagna, Portogallo, Italia, con l’Unione Europea, possono assolvere a un ruolo importante. La responsabilità è di tutti. Ora piu che mai – ha aggiunto – le tre Fondazioni sono chiamate a continuare a svolgere la loro essenziale funzione di stimolo, di foro privilegiato di dialogo e riflessione in cui far confluire idee ed individuare azioni comuni, delineando ambiti di possibile cooperazione. Buon lavoro”.

– foto ufficio stampa Quirinale –

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A Vercelli “Circular Wood”, impianto Iren per pallet a impatto zero

VERCELLI (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato oggi l’impianto Circular Wood di ASM Vercelli, società del Gruppo Iren, per la produzione di supporti logistici da legno proveniente esclusivamente dalla raccolta differenziata. All’inaugurazione hanno partecipato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati, il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, e il presidente del Consorzio Rilegno, Nicola Semeraro. Presenti per ASM Vercelli il presidente Angelo D’Addesio e per il Gruppo Iren il presidente Luca Dal Fabbro e l’amministratore delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini.
L’impianto di ASM, primo e unico in Italia per tipologia e tecnologia, conferma e rafforza la leadership nazionale del Gruppo Iren nel riciclo e recupero di materia: l’impianto recupera il legno di scarto e prevede fino a dieci linee produttive per la realizzazione di pallet e pallet block 100% circolari.
Un esempio virtuoso di innovazione ed economia circolare, che permette di salvaguardare 115mila alberi ogni anno.
L’impianto si estende per una superficie di 50mila mq, impiegando 40 addetti diretti, oltre a quelli dell’indotto, ed è in grado di processare 110.000 ton/anno di rifiuti legnosi per produrre ogni anno sino ad un massimo di 750.000 pallet e circa 135.000 metri cubi di pallet block. Il cantiere, completato in meno di 20 mesi, ha coinvolto oltre 150 lavoratori, per un investimento complessivo di 58 milioni di euro.
Il rifiuto di legno, proveniente dalla raccolta differenziata (quali mobili rotti, cassette, cestini…) e dalla raccolta industriale, prevalentemente dalle imprese del territorio, una volta ricevuto in impianto viene triturato e raffinato, anche per permettere l’eliminazione delle parti metalliche eventualmente presenti, quali chiodi o punti.
Successivamente, il legno viene pulito, macinato e sminuzzato per poi passare alla fase di essiccazione. La fase seguente è la resinatura, che consente di dare la forma al prodotto: il materiale ottenuto viene miscelato ad addensanti e additivi, per poi passare alla pressa di stampaggio che realizza i prodotti finali, pallet e pallet block, destinati alle imprese del comparto della logistica, a partire da quelle presenti sul territorio.
I supporti logistici prodotti sono studiati appositamente per le esigenze del mercato, anche grazie a una struttura che garantisce maggiore resistenza alla deformazione, e sono compatibili con le normative internazionali: la massima attenzione dedicata ai parametri ambientali, incluse le misure fitosanitarie sui batteri, ne garantiscono infatti la commerciabilità a livello nazionale ed europeo.
Gli alti standard di sicurezza caratterizzano anche tutte le fasi dei processi produttivi, che rispettano ampiamente le soglie di emissione previste, grazie all’utilizzo di un complesso sistema di filtri. Per un’ulteriore mitigazione ambientale, all’interno dell’area dell’impianto sono stati piantumati 200 alberi e circa 2000 siepi.
Nell’ottica di una massima integrazione con il territorio e in piena linea con la filosofia di Eduiren, la struttura del Gruppo che si occupa di educazione alla sostenibilità, Circular Wood ospita inoltre un’area didattica aperta alle scuole e alle visite dei cittadini, che sarà dedicata a corsi e momenti di formazione e sensibilizzazione dedicati all’utilizzo consapevole delle risorse.
“Questo impianto è un unicum a livello nazionale, che testimonia l’impegno del Gruppo Iren sull’economia circolare e rafforza la nostra ambizione di essere leader italiani sulle best practice sostenibili, in particolare sul recupero di materia – dice Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren -. L’avvio di questo impianto permette di compiere un ulteriore passo avanti, sia in termini di innovazione industriale, sia nella valorizzazione economica e ambientale del ciclo integrato dei rifiuti, a vantaggio del territorio e del sistema-Paese”.
“L’impianto Circular Wood permette ad ASM Vercelli di distinguersi a livello nazionale grazie alla messa a terra di tecnologie all’avanguardia nel campo del ciclo integrato dei rifiuti – commenta Angelo D’Addesio, presidente di ASM Vercelli -. Un progetto, che è stato sviluppato anche per la sua collocazione geografica, centrale nel comparto del Piemonte orientale, capace di generare ricadute rilevanti, in termini economici e occupazionali, contribuendo a uno sviluppo pienamente sostenibile del territorio”.

– foto ufficio stampa Iren –
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Nuove regole Ue per le batterie, da Cobat impianto per recupero litio

ROMA (ITALPRESS) – Come rendere protagoniste dell’economia circolare le batterie al litio, motore della transizione verso la mobilità sostenibile? Una delle strade è certamente il recupero di materia dal prodotto giunto a fine vita, da sempre al centro dell’operato di Cobat, piattaforma multiconsortile e multifiliera al servizio dell’economia circolare.
“Come il nuovo Regolamento sulle batterie appena approvato in Parlamento Europeo ricorda a tutti con innegabile evidenza, il recupero di materie prime e seconde dai prodotti giunti a fine vita resta uno dei pilastri fondanti di un approccio circolare nei sistemi produttivi ed economici. In Cobat ne siamo convinti da sempre, per questo, nel 2014, abbiamo avviato – insieme a Cnr- Iccom – una ricerca volta ad efficientare il processo di recupero del litio e degli altri metalli – spiega Michele Zilla, Consigliere d’Amministrazione di Cobat Ecofactory – Questo processo, che è brevettato a livello europeo, prevede una via prima meccanica e poi idrometallurgica, capace di ovviare ai limiti del processo pirometallurgico”.
“Il processo è il cuore pulsante di Cobat Ecofactory che non a caso raccontiamo qui a Pescara- continua Zilla, presente a Terrà – II Forum della Transizione Energetica, in programma nella provincia abruzzese, il 22 e 23 giugno – L’impianto che stiamo costruendo, infatti, si trova proprio in Abruzzo, vicino Chieti, territorio particolarmente strategico dal punto di vista logistico e prossimo alla gigafactory di batterie che dovrebbe diventare operativa nei prossimi anni”.
L’impianto, che sarà inaugurato nel 2024, effettuerà selezione e cernita delle batterie e accumulatori al litio per poi trattarli secondo il processo che permetterà di recuperare il litio ed altre materie preziose come, tra l’altro, manganese e cobalto.
L’impianto sarà in grado di accogliere l’esausto proveniente sia dalle auto elettriche che dai RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), oltre a trattare le batterie e gli accumulatori destinati ad una seconda vita.
“L’obiettivo principe dell’intera operazione – conclude Zilla – che sta vedendo coinvolte nella costruzione dell’impianto quasi un centinaio di persone – tra consulenti, ingegneri e operai – e su cui stiamo lavorando dalla fine del 2021, è quello di diventare una tappa fondamentale nel percorso circolare che le batterie, dalla produzione al fine vita, dovranno sempre più padroneggiare, in rispetto di questo nuovo Regolamento UE che, se verrà approvato anche dal Consiglio, segnerà una svolta per l’intera filiera”.
-foto agenziafotogramma.it-
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Al via il primo Sisal Talk con il bilancio di sostenibilità 2022

MILANO (ITALPRESS) – Sisal rinnova il suo impegno sulla sostenibilità inaugurando il ciclo di eventi Sisal Talk per rafforzare il dialogo con gli stakeholder sui temi chiave della strategia di crescita di lungo periodo.
Al centro del dibattito – che ha visto la partecipazione di Enrico Giovannini, Direttore Scientifico ASviS, Sergio Amati, Direttore Generale IAB Italia, Stefano Mainetti, Professore Aggregato POLIMI Graduate School of Management e Laura Nacci, Direttrice della Formazione SheTech – gli impatti dell’innovazione sull’agenda di sostenibilità: dal rapporto tra etica e innovazione al gender gap nelle competenze tecnologiche passando per la crescente attenzione ai temi della sostenibilità ambientale del digitale.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare il Bilancio di Sostenibilità 2022 di Sisal, il report annuale che definisce l’impegno dell’azienda per costruire un futuro più responsabile.
“Il 2022 è stato un anno molto positivo per Sisal con il consolidamento della nostra posizione di leadership nel mercato online, l’aggiudicazione di due nuove concessioni in Marocco e Tunisia e risultati importanti nella realizzazione della nostra agenda di sostenibilità 2030.” – ha dichiarato Francesco Durante, CEO di Sisal – “E’ stato anche un anno di grandi investimenti in persone e competenze, con mille nuovi colleghi che hanno iniziato una nuova esperienza professionale in Sisal. Oggi sentiamo ancora più forte la responsabilità di avere un ruolo sociale ed è anche per questo che la sostenibilità è sempre più integrata nel nostro modello di business e nella nostra strategia di crescita di lungo periodo”.
L’elemento portante della strategia di sostenibilità di Sisal è la promozione di una cultura del gioco come divertimento e lontano dagli eccessi per raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di zero giocatori problematici. Sisal da anni ha infatti intrapreso una politica di Gioco Responsabile che adotta i più avanzati studi, ricerche e strumenti per l’individuazione e la prevenzione dei fenomeni di problematicità. Lo sviluppo di tecnologie e strumenti di Intelligenza Artificiale, associati a un crescente utilizzo di ricerche, ha consentito di prevedere comportamenti a rischio e attivare azioni di prevenzione per garantire una condotta di gioco sempre più sicura e sostenibile.
Sisal ha recentemente introdotto A.D.A (Anti Dependence Algorithm), ovvero il sistema di Intelligenza Artificiale che nasce dalla grande attenzione dell’Azienda per l’innovazione tecnologica e la ricerca comportamentale a servizio di un modello di gioco sicuro e sostenibile: l’algoritmo analizza le esperienze di gioco dell’intera customer base di Sisal per prevedere comportamenti e profili a rischio. I dati vengono poi utilizzare per attivare azioni e strumenti di protezione che prevengono i comportamenti di gioco a rischio, guidando il giocatore verso un’esperienza di gioco sostenibile e priva di eccessi.
Sisal si impegna concretamente per diffondere una cultura del Gioco Responsabile formando i dipendenti e il personale dei punti vendita e sensibilizzando i consumatori stessi nel riconoscere e valutare i propri comportamenti di gioco. Nel 2022 sono stati formati oltre 22.000 punti vendita e quasi 2.000 dipendenti sulle tematiche di gioco responsabile; oltre 25.000 clienti sono stati, invece, coinvolti nelle attività di ricerca.
Le persone sono la risorsa chiave per Sisal e l’azienda si impegna a valorizzare il talento e promuovere la diversità e l’inclusione. Tutte le iniziative sviluppate nel corso del 2022 si sono focalizzate su questo percorso: dalla formazione, mirata a dotare le persone che lavorano in Sisal delle competenze adeguate ad affrontare il mercato, al wellbeing, necessario per permettere loro di sentirsi a proprio agio nelle sfide di ogni giorno, fino alla strategia di Diversity, Equity & Inclusion (DEI).
Il 2022 ha visto l’assunzione di 996 nuovi colleghi, metà in Italia e metà all’estero, portando l’intera popolazione aziendale a quasi 3.000 persone, distribuite in 4 paesi, con un’età media di 38 anni e con il 21% under 30. Inoltre, Sisal si è impegnata per raggiungere l’obiettivo dello zero gender pay gap entro il 2030 e, di fatto, in soli due anni ha dimezzato il valore e raggiunto il 6,2% a livello di Gruppo nel 2022, oltre a prevedere percorsi di crescita che consentono oggi di avere il 35% di donne che ricoprono ruoli manageriali.
La ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche, servizi, processi e modelli di business innovativi sono per Sisal fattori fondamentali per affrontare la trasformazione digitale e un elemento necessario per la sostenibilità di un business proiettato nel futuro, in Italia e all’estero. Ad oggi in Sisal oltre 600 persone sono impiegate in ruoli ICT e sviluppo software. Inoltre, nel 2022 Sisal ha investito sullo sviluppo di due Digital Hub (Turchia e Albania) con l’obiettivo di continuare ad eccellere sul fronte tecnologico con risorse e competenze locali.
Sisal ha inoltre avviato numerosi progetti per raggiungere l’obiettivo prefissato di zero emissioni nette di CO2 entro il 2030: nel 2022 sono state oltre 3.500 le tonnellate di CO2 evitate attraverso l’acquisto di energia elettrica certificata da fonti rinnovabili in Italia e all’estero, cui si aggiunge l’utilizzo di data center green. Inoltre, entro il 2025, il 100% della flotta italiana di auto sarà composta da modelli ibridi e full electric ed entro il 2024 tutti i punti vendita diretti e uffici in Italia saranno illuminati a LED, riducendo i consumi energetici. on l’obiettivo di contribuire a creare un impatto positivo sulla società, Sisal ha proseguito negli investimenti in iniziative per la comunità e nel suo programma di innovazione responsabile, GoBeyond, per sostenere l’ecosistema della startup. Nel 2022 sono state oltre 350 le startup che hanno risposto alla Call for Ideas e oltre 1.000 gli innovatori che hanno partecipato alle attività dell’Academy, pensata per diffondere la cultura dell’impatto sociale integrata nelle idee imprenditoriali. WeDo, il progetto di solidarietà e volontariato aziendale, ha invece coinvolto circa 230 persone Sisal, con oltre 700 ore dedicate ad attività di volontariato in orario lavorativo.

– foto: ufficio stampa Sisal

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Negli hotel ecosostenibilità e tecnologia vanno di pari passo

ROMA (ITALPRESS) – “Viaggiare green vuol dire porre attenzione a tutto ciò che si può evitare con i propri comportamenti e i propri atteggiamenti: nell’hotellerie, l’impegno è massimo. Si punta sulle nuove strutture che hanno una facilità maggiore nell’approccio alla sostenibilità, mentre nelle strutture preesistenti – che stanno cercando di recuperare terreno – l’obiettivo è anche sensibilizzare il cliente ad avere un approccio più ecosostenibile”. Lo ha detto all’agenzia Italpress Andrea Spalletti Trivelli, brand ambassador del gruppo SLH e proprietario di Villa Spalletti Trivelli. “L’innovazione ci sta dando una grossa mano perchè ci permette di tagliare molti sprechi e di dare alle camere un approccio sostenibile”, puntando su “una raccolta differenziata fatta come si deve e su collaborazioni con brand che vanno a ridurre il loro impatto sull’ambiente, cercando di farli anche conoscere al cliente”, spiega.
Come sarà l’hotel del futuro? “L’innovazione aiuta gli hotel a facilitare il processo di prenotazione e ad attirare la clientela ‘giustà che apprezzerà quella struttura, permettendogli di apprezzare i servizi offerti tramite una comunicazione più veloce e snella”, continua. Le tecnologie “sono messe a disposizione dei nostri clienti per far sì che la loro esperienza sia ancora più immersiva: l’obiettivo è sempre semplificare loro la vita”. Sulle misure del governo per gli affitti brevi, si va verso la giusta direzione? “Non è una soluzione che risolve il problema alla radice ma sicuramente è un primo passo. Lo step successivo sarà implementare i controlli sulle licenze e sull’aspetto della sicurezza, che spesso viene sottovalutato in certe strutture, per far sì che chi ha tutte le carte in regola possa lavorare in serenità”, sottolinea.
Ad esempio “per una città come Firenze, il passo è breve perchè diventi una città fantasma: è il rischio che sta correndo anche Roma e, secondo me, queste nuove misure se ben applicate potranno ridare vita al centro di Roma, che purtroppo si è un pò svuotato”.

– foto Italpress –
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Grassi (Daikin) “F-Gas sicuri, attuale normativa controproducente”

ROMA (ITALPRESS) – La normativa sugli F-Gas “nasce con un ottimo intento: quello di far sì che ci sia una transizione verso dei gas a minore impatto ambientale”. Lo ha detto Andrea Grassi, Marketing Director di Daikin Italia, in un’intervista all’Italpress. Questi gas fluorurati, ovvero “quei gas a cui è integrato del fluoruro e che fanno funzionare tutte le apparecchiature a pompa di calore, come i climatizzatori”, hanno “un impatto ambientale oggi oggettivamente minimo e sono estremamente sicuri e versatili, contrariamente alle alternative che l’Europa in un certo senso impone”. Grassi chiarisce che “va analizzato tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla sua creazione fino al momento della sua dismissione: una pompa di calore, in generale, sostituisce una caldaia”, che “è davvero l’elemento che genera effetto serra, inquinamento e CO2”, spiega.
“La normativa, così com’è strutturata, porterebbe dei grossi rallentamenti proprio all’adozione delle pompe di calore, con un risultato di fatto controproducente rispetto a quelli che sono gli obiettivi iniziali della legge: è come se dovessimo migrare tutti verso l’auto elettrica, però senza poter usare il litio”, sottolinea Grassi.
Per ora, chiarisce, “non occorre cambiare i climatizzatori: la normativa riguarda quello che succederà nel futuro. Quando saranno presenti questi nuovi gas o dei gas simili rispetto a quelli che l’Europa sta prospettando bisognerà prendere contromisure importanti: per mantenere i livelli di sicurezza, che sono un elemento fondamentale, occorrerà” trovare delle soluzioni. “Un gas come il propano, che può essere usato in modo sicuro in determinati ambiti, se posizionato vicino alle abitazioni, può porre dei rischi per la sicurezza: ci aspettiamo che in buona parte delle installazioni correnti non sarà più possibile utilizzare un condizionatore”.
Daikin ha un “grande portafoglio di prodotti legati al trattamento dell’aria, la tecnologia è molto evoluta sotto questo punto di vista perchè ci sono dei meccanismi di filtraggio e di trattamento dell’aria più evoluti che hanno l’obiettivo di depurare profondamente l’aria che respiriamo”, spiega.
Quello della qualità dell’aria è un tema molto spinoso “soprattutto per il Nord Italia”: abbiamo una procedura di infrazione con l’Europa “proprio per il fatto che non riusciamo a garantire un’aria di qualità ai nostri cittadini. Avviene nella Pianura Padana, dove sono presenti benzene e polveri sottili. Per ‘difendersì, i cittadini possono adottare un purificatore d’aria” in ambito residenziale e, negli uffici, “utilizzare dei sistemi di trattamento dell’aria che sono equipaggiati non soltanto di filtrazione, ma anche di tecnologie per rimuovere inquinanti e virus”, sottolinea.
Per la sostenibilità, l’obiettivo è “utilizzare un pò tutto il portafoglio di soluzioni, garantendo il massimo rispetto per l’ambiente e la versatilità di utilizzo. E’ un tema molto complesso anche dal punto di vista industriale, quindi c’è una dinamica che è attualmente in essere”, conclude.

– foto Italpress –
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