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Aumentano le informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 sul mercato italiano i prodotti che riportano informazioni ambientali relative al packaging sono aumentati rispetto all’anno precedente. Dati incoraggianti, soprattutto a proposito delle informazioni ambientali che sono obbligatorie da gennaio 2023. Su oltre 59.000 referenze, infatti, compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata: il 44,8% di tutti i prodotti grocery a scaffale monitorati nel 2022 (+3,2 punti % rispetto al 2021) e il 66,7% di quelli effettivamente venduti (+2,4 punti % rispetto al 2021). E’ quanto emerge dal terzo report IdentiPack, il primo Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging frutto della collaborazione fra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy, una delle organizzazioni non profit GS1 attive in 116 paesi nel mondo che promuovono l’utilizzo degli standard GS1, i più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese.
Un osservatorio che, monitorando la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia, ogni sei mesi fotografa la situazione dei prodotti disponibili a scaffale e acquistati dal consumatore per fornirne un’analisi approfondita.
Su 34.031 imballaggi a scaffale è già presente la codifica identificativa del materiale di cui sono fatti, ai sensi della decisione 129/97/CE. Corrispondono al 25,6% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+4,2 punti % rispetto al 2021) e al 43,7% del totale dei prodotti venduti (+4,1 punti % rispetto al 2021).
Oggi sono già 4.691 i prodotti a scaffale la cui etichetta permette di visionare digitalmente le informazioni ambientali sul packaging del prodotto. Un paniere che include il 3,5% delle referenze a scaffale e il 3,3% di quelle vendute complessivamente. Un numero che è cresciuto di 0,2 punti percentuali se confrontato con quello del 2021.
Fra i settori merceologici analizzati, quello del freddo si posiziona sul primo gradino del podio per la comunicazione delle informazioni ambientali obbligatorie dei packaging: gelati e surgelati si aggiudicano la leadership per incidenza di prodotti che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale, oltre alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Ma brillano anche per la presenza di certificazioni relative alla compostabilità del packaging e di suggerimenti per migliorare la raccolta differenziata a casa.
In ottima posizione anche l’home care, che ricorre alla comunicazione ambientale sul packaging con numeri superiori alla media, e si aggiudica la palma per l’uso di canali digitali che forniscono informazioni aggiuntive: un reparto pionieristico nel mettere a disposizione del consumatore QR code e link digitali, diffusi sugli imballaggi home care molto più che nel resto del grocery.
“Queste cifre e questi risultati sono anche il frutto di un percorso che CONAI ha portato avanti dalla fine del 2020 con il Ministero dell’ambiente e con le aziende italiane, creando Linee guida dedicate proprio all’etichettatura – commenta Luca Ruini, presidente CONAI -. I numeri di IdentiPack, infatti, sono anche una conferma di quanto corrette indicazioni per la raccolta differenziata siano importanti: permettono all’industria del riciclo di dare nuova vita a quantitativi sempre maggiori di materiali da imballaggio, risorse prodotte dalle nostre città che sono ormai autentiche miniere metropolitane”.
“Semestre dopo semestre, IdentiPack si conferma uno strumento indispensabile per misurare e raccontare l’evoluzione della comunicazione della sostenibilità sulle etichette dei prodotti di largo consumo – sottolinea Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy -. Anche questa nuova edizione conferma il suo valore di monitoraggio completo a disposizione della business community, rafforzato dall’ampia base statistica che utilizza: quella dell’Osservatorio Immagino, composta dagli oltre 133 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino, che ne registra tutte le indicazioni e i claim presenti sulle etichette, realizzando e mantenendo aggiornata una banca dati unica in Italia”.

– foto ufficio stampa Conai –
(ITALPRESS).

Coreve, 9 bottiglie di vetro su 10 recuperate per il riciclo

MILANO (ITALPRESS) – “Il Consorzio Coreve esiste ormai da 25 anni per fare in modo che tutto ciò che è imballaggio vetroso sia recuperato attraverso la raccolta differenziata e non disperso nell’ambiente, ma avviato invece al riciclo. Imballo di scarto e rottami di vetro vengono convogliati e trattati per tornare a essere nuovo contenitore. La nostra missione è che il vetro raccolto ritorni poi col riciclo a essere un nuovo contenitore”. Intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, Gianni Scotti, presidente di Coreve, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio italiano, ha fatto il punto di quella che è una delle eccellenze italiane, vale a dire la raccolta del vetro e il riciclo di questo materiale così presente nella vita di tutti i giorni.
“Riguardo al vetro in Italia siamo un’eccellenza, ma in generale tutto il sistema di consorzi di filiera che fanno capo a Conai è a un ottimo livello – ha spiegato Scotti -. Per il 2019 abbiamo superato il target europeo di avvio al riciclo, siamo al 76.6% e il sistema in sè funziona. Siamo uno dei migliori paesi europei in tal senso e il vetro è un materiale facile da riciclare, perchè può essere riciclato all’infinito”.
Uno dei problemi legati alla raccolta del vetro è quello della difficoltà per il cittadino nel contribuire in modo corretto alla differenziata: “Con tutta la buona volontà possibile, talvolta si hanno difficoltà a fare la raccolta differenziata e il cittadino ha più difficoltà se il Comune non rende facile la raccolta. Non è così banale – ha aggiunto -. Non tutto ciò che sembra vetro lo è realmente e così c’è l’errore cosiddetto dei cosiddetti falsi amici, quel materiale che sembra essere riciclabile come vetro e che invece non lo è”.
In Italia, secondo i dati forniti dal Coreve, si recuperano circa 41 kg di vetro a persona, ma con la media di 50 kg al nord e 30 al sud, pertanto l’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di comunicare meglio nel Mezzogiorno e migliorare le reti di raccolta.
Per sensibilizzare sull’importanza del riciclo del vetro fin dalla scuola, Coreve ha istituito dei “bottle day”: “Una delle novità importanti degli ultimi tempi è che ai docenti viene assegnato il compito di parlare di economia circolare. L’informazione e l’educazione va fatta prima al docente e poi agli studenti, per questo abbiamo creato un sistema simpatico di piccole startup – ha raccontato Scotti -. I ragazzi vengono invitati ad avviarle, hanno una missione come per esempio identificare il metodo per eliminare le bottiglie lasciate la sera dopo la movida. Questi e altri temi vengono racchiusi così in una gara tra le varie startup di studenti con un vero montepremi di 25.000 euro”.
Tornando ai numeri, il Consorzio recupera circa 9 bottiglie su 10 per farle diventare nuovamente una bottiglia. Sono state recuperate 2.420.000 tonnellate di contenitori di vetro nel 2021 e il risparmio di energia, come riferisce il presidente di Coreve, è valutato in 412 milioni di metri cubi di gas, oltre a un risparmio di emissioni di CO2 perchè anzichè costruire nuovo vetro da materie prime si è fuso il vetro già fatto e recuperato. Il tutto, con l’obiettivo di “recuperare quanto più vetro possibile e avviarlo quanto più possibile a riciclo. Il livello di consumo è stato regolare nonostante le ultime crisi, ma le nostre indicazioni mostrano una certa contrazione, questo però non toccherà moltissimo la sezione consortile – ha concluso Scotti -, l’Italia importerà di meno e noi dovremo continuare a raccogliere di più per il fabbisogno italiano”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

Prima giornata Ecofuturo Festival dedicata alle comunità energetiche

ROMA (ITALPRESS) – Ha preso il via Ecofuturo Festival, il festival delle eco tecnologie, in programma fino al 6 maggio presso la Città dell’Altra economia a Roma nel quartiere di Testaccio (ex mattatoio). Il claim di questa decima edizione di Ecofuturo festival è “la democrazia energetica è rinnovabile”.
Protagoniste della prima giornata le comunità energetiche, il presente, il futuro e le prospettive di sviluppo. Presente Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico: “Sono un’amica di Ecofuturo da tanti anni, non potevo mancare per dare supporto alle innovatrici e agli innovatori di questo festival che si concentra su chi fa innovazione ecologica e tecnologica insieme, quindi, cerca di innovare a livello di sviluppo, di trovare soluzioni concrete che possano accompagnare, ad esempio, il settore dell’agricoltura, particolarmente esposto agli eventi climatici estremi” afferma Elly Schlein ai microfoni di TeleAmbiente.
Poi aggiunge: “Le comunità energetiche vanno sbloccate perchè sono ancora in attesa dei decreti attuativi. Sono un bel modello di come si può tenere insieme la giustizia sociale e la questione climatica, perchè riescono a mettere insieme persone, associazioni, comuni, scuole, case popolari, imprese, per autoprodurre e condividere energia pulita e rinnovabile. In questo modo si realizzano due obiettivi molto desiderabili: quello di abbassare le bollette e quello di abbassare le emissioni climalteranti”. E’ intervenuto nel primo panel della giornata l’Onorevole Sergio Costa, Vice presidente della Camera. “Sono molto contento che Ecofuturo Festival ponga al centro le comunità energetiche rinnovabili, perchè in un paese come l’Italia, che non ha materie prime come petrolio e gas, rappresentano il futuro in quanto mettono al centro dell’attenzione un bene gratuito come ad esempio è il sole”, dichiara Sergio Costa a TeleAmbiente. E aggiunge: “Sono una risposta per il cittadino che rischia la povertà energetica e una risposta al climate change. La norma c’è, mancano i decreti attuativi, quindi, il primo appello è al Governo, a far presto con i decreti attuativi, che spiegano come svilupparle velocemente, anche alla luce del fatto che nel Pnrr ci sono due miliardi per le comunità energetiche”.
E parlando di finanziamenti l’assessora all’Ambiente, Agricoltura e Rifiuti Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, spiega: “Noi abbiamo messo in bilancio duecento mila euro come Roma proprio nella progettazione ed accompagnamento alle prime comunità energetiche della città. Una per ogni municipio, alcuni grandi progetti compresi quello del Maxi e di Ostia. Nel frattempo, duecento scuole, con i fondi del Pnrr, avranno i pannelli fotovoltaici sui tetti e da lì partirà la comunità energetica all’interno della città”. “Quello delle comunità energetiche è fondamentalmente un tema culturale. – afferma Roberta Lombardi, già assessora alla transizione ecologica Regione Lazio, presente ad Ecofuturo Festival – Noi passiamo da uno schema che prevede una grande centrale in cui si produce energia, e dalla quale parte una rete diffusa sul territorio, a tante piccole centrali, ognuna a casa, sua diffuse sul territorio, grazie ai propri tetti, quindi, al fotovoltaico, al micro eolico, alle biomasse. Da lì siamo noi che ci organizziamo per autoprodurla ed auto consumarla”. E aggiunge: “Era giusto che Ecofuturo, che negli anni ha sponsorizzato, promosso, spinto la politica a lavorare in tal senso, fosse il luogo dove al giorno d’apertura si parlasse di comunità energetiche rinnovabili”.
In questa prima giornata consegnato anche il premio come migliore comunicazione ambientale e scientifica a Geopop del gruppo editoriale Ciaopeople. A ritirare il premio il direttore editoriale Andrea Moccia: “Siamo arrivati a 6mln di italiani che ci seguono. Credo che il social sia uno strumento estremamente potente, se utilizzato con intelligenza, perchè puoi arrivare ad un sacco di persone. Se ci metti consistenza e contenuto, e un linguaggio cool, come direbbero i più giovani, puoi arrivare anche a loro, ed inserire messaggi importanti come quello dell’ambiente e della sostenibilità”.

foto: ufficio stampa Ecofuturo Festival

(ITALPRESS).

Decathlon compie 30 anni in Italia e accelera sulla sostenibilità

MILANO (ITALPRESS) – Decathlon festeggia 30 anni di presenza in Italia. Lo fa con un impegno ancora più significativo, riducendo l’impatto ambientale dei suoi prodotti, dalla valorizzazione dell’usato al noleggio e alla riparazione.
Secondo una ricerca condotta da Ipsos per indagare le abitudini sportive nel Paese, la quota degli italiani che si dichiarano interessati a sport e attività fisica è pari al 72%.
Dai dati dell’indagine Ipsos emerge inoltre come Decathlon abbia accompagnato lo sviluppo della pratica sportiva in Italia: l’87% degli intervistati ha visitato i negozi Decathlon almeno una volta nell’ultimo anno, e l’incremento della rete di negozi e la crescita degli italiani che si dichiarano sportivi abituali seguono la stessa tendenza positiva.
Per due terzi degli intervistati Decathlon offre ciò che serve per svolgere attività fisica, un’ampia offerta di prodotti con un buon rapporto qualità prezzo, ed è sempre al fianco degli sportivi. Grazie a queste caratteristiche Decathlon rende lo sport più accessibile, e permette a tutti di sperimentare nuove attività (81%): tra le pratiche preferite ci sono corsa e passeggiate (35%), escursionismo e gite in montagna (25%) o al mare (20%).
Il merito di aver lavorato con successo per consentire lo sviluppo della sportività tra gli italiani viene riconosciuto e, per più di un terzo degli italiani, Decathlon è fonte di ispirazione e ha reso possibile la pratica sportiva nella propria famiglia.
L’apporto diretto all’economia italiana è altrettanto importante: 8000 sono i dipendenti nei 145 store, 4 depositi logistici e 2 sedi di produzione; 321 Mio € il contributo al PIL generato da Decathlon nel 2021 (ricerca Ipsos).
‘E’ con grandissimo orgoglio e tanta soddisfazione che festeggiamo i nostri 30 anni, un lungo percorso che ci ha portato ad essere protagonisti della crescita della pratica sportiva in Italia. Da sportivi, non possiamo fare a meno di celebrare questo successo guardando già al prossimo traguardo, e ambiamo ad espandere ulteriormente la nostra proposta di valorè – ha dichiarato Augusto Felix, CEO di Decathlon Italia – ‘Forti di una nuova mission, ci impegniamo per consentire alle persone di praticare lo sport alle loro condizioni, indipendentemente dal loro livello di pratica, dalla loro condizione fisica o dai loro obiettivi, e di godere dei suoi benefici. Contemporaneamente, ampliamo la nostra offerta per essere ancora più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei nostri prodotti per tutta la loro durata di vita, mantenendone la massima qualità’.
Decathlon, infatti, lavora ad un nuovo purpose, che mira a consentire alle persone in tutto il mondo di beneficiare dei vantaggi fisici, emotivi e sociali dello sport. La nuova mission di Decathlon sarà sostenuta nei prossimi anni da più pilastri strategici, tra questi: sviluppare il lato umano, rispettare la natura e creare valore sostenibile.
Decathlon amplierà quindi il proprio raggio d’azione, mirando non solo a promuovere la pratica dello sport e ad esaltarne i benefici, ma altresì a proporre il prodotto in tutte le sue forme di utilizzo e nel suo intero ciclo di vita.
Negli anni l’azienda si è strutturata con nuove Business Unit con l’obiettivo di recuperare, riparare e rigenerare i prodotti, adottando modelli sostenibili sin dalla progettazione e in tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto. Questa dimensione verrà valorizzata e promossa con il pubblico esterno per sensibilizzare i clienti e generare una maggior consapevolezza delle implicazioni del mercato del second-hand, incoraggiando chi sceglie Decathlon a adottare stili di vita più sostenibili, anche nella pratica sportiva, per ridurre l’impatto sul pianeta.
Nei suoi 30 anni in Italia, Decathlon si è impegnata in progetti e attività per avvicinare quanti più italiani possibili allo sport, organizzando nel 2022 quasi 400 eventi (sportdays) di promozione dello sport ed erogando circa 4.000 esperienze sportive grazie ai programmi Decathlon.
Rilevante è anche l’impegno della Fondazione Decathlon, arrivata in Italia nel 2009, e che ha sostenuto fino ad ora 119 progetti su tutto il territorio italiano con impatto sociale positivo, facendo dello sport un vettore di inserimento sociale e di benessere.Decathlon festeggia il trentesimo compleanno in Italia e guarda ai successi ottenuti. Secondo una ricerca condotta da Ipsos per indagare le abitudini sportive nel Paese, la quota degli italiani che si dichiarano interessati a sport e attività fisica è pari al 72%.
Dai dati dell’indagine Ipsos emerge inoltre come Decathlon abbia accompagnato lo sviluppo della pratica sportiva in Italia: l’87% degli intervistati ha visitato i negozi Decathlon almeno una volta nell’ultimo anno, e l’incremento della rete di negozi e la crescita degli italiani che si dichiarano sportivi abituali seguono la stessa tendenza positiva.
Per due terzi degli intervistati Decathlon offre ciò che serve per svolgere attività fisica, un’ampia offerta di prodotti con un buon rapporto qualità prezzo, ed è sempre al fianco degli sportivi. Grazie a queste caratteristiche Decathlon rende lo sport più accessibile, e permette a tutti di sperimentare nuove attività (81%): tra le pratiche preferite ci sono corsa e passeggiate (35%), escursionismo e gite in montagna (25%) o al mare (20%).
Il merito di aver lavorato con successo per consentire lo sviluppo della sportività tra gli italiani viene riconosciuto e, per più di un terzo degli italiani, Decathlon è fonte di ispirazione e ha reso possibile la pratica sportiva nella propria famiglia.
L’apporto diretto all’economia italiana è altrettanto importante: 8000 sono i dipendenti nei 145 store, 4 depositi logistici e 2 sedi di produzione; 321 Mio € il contributo al PIL generato da Decathlon nel 2021 (ricerca Ipsos).
‘E’ con grandissimo orgoglio e tanta soddisfazione che festeggiamo i nostri 30 anni, un lungo percorso che ci ha portato ad essere protagonisti della crescita della pratica sportiva in Italia. Da sportivi, non possiamo fare a meno di celebrare questo successo guardando già al prossimo traguardo, e ambiamo ad espandere ulteriormente la nostra proposta di valorè – ha dichiarato Augusto Felix, CEO di Decathlon Italia – ‘Forti di una nuova mission, ci impegniamo per consentire alle persone di praticare lo sport alle loro condizioni, indipendentemente dal loro livello di pratica, dalla loro condizione fisica o dai loro obiettivi, e di godere dei suoi benefici. Contemporaneamente, ampliamo la nostra offerta per essere ancora più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei nostri prodotti per tutta la loro durata di vita, mantenendone la massima qualità’.
Decathlon, infatti, lavora ad un nuovo purpose, che mira a consentire alle persone in tutto il mondo di beneficiare dei vantaggi fisici, emotivi e sociali dello sport. La nuova mission di Decathlon sarà sostenuta nei prossimi anni da più pilastri strategici, tra questi: sviluppare il lato umano, rispettare la natura e creare valore sostenibile.
Decathlon amplierà quindi il proprio raggio d’azione, mirando non solo a promuovere la pratica dello sport e ad esaltarne i benefici, ma altresì a proporre il prodotto in tutte le sue forme di utilizzo e nel suo intero ciclo di vita.
Negli anni l’azienda si è strutturata con nuove Business Unit con l’obiettivo di recuperare, riparare e rigenerare i prodotti, adottando modelli sostenibili sin dalla progettazione e in tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto. Questa dimensione verrà valorizzata e promossa con il pubblico esterno per sensibilizzare i clienti e generare una maggior consapevolezza delle implicazioni del mercato del second-hand, incoraggiando chi sceglie Decathlon a adottare stili di vita più sostenibili, anche nella pratica sportiva, per ridurre l’impatto sul pianeta.
Nei suoi 30 anni in Italia, Decathlon si è impegnata in progetti e attività per avvicinare quanti più italiani possibili allo sport, organizzando nel 2022 quasi 400 eventi (sportdays) di promozione dello sport ed erogando circa 4.000 esperienze sportive grazie ai programmi Decathlon.
Rilevante è anche l’impegno della Fondazione Decathlon, arrivata in Italia nel 2009, e che ha sostenuto fino ad ora 119 progetti su tutto il territorio italiano con impatto sociale positivo, facendo dello sport un vettore di inserimento sociale e di benessere.

– foto f01/Italpess –

(ITALPRESS).

Sogin, a Caorso il teatro per la salute e la sicurezza sul lavoro

CAORSO (ITALPRESS) – La centrale nucleare di Caorso ha ospitato una rappresentazione teatrale sulla salute e sicurezza sul lavoro dal titolo “Il Bianco Silenzio. Per un lavoro sicuro”. Un’iniziativa sostenuta dall’Organo Commissariale di Sogin in occasione della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, che si celebra il 28 aprile, per promuovere e diffondere la cultura della sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di lavoro.
La Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza sul Lavoro è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) per sensibilizzare e riflettere sulla cultura della prevenzione nei contesti professionali.
Lo spettacolo è stato messo in scena da Manicomics Teatro e narra le storie di tre lavoratori vittime di incidenti sul lavoro. L’opera è scritta per rafforzare nel pubblico la sensibilità? e la consapevolezza nei confronti di un tema cosi? importante e delicato.
All’iniziativa sono intervenute, tra l’altro, le rappresentanze sindacali territoriali e le diverse figure professionali di Sogin e della controllata Nucleco impegnate, in prima linea, nella protezione dei lavoratori. L’appuntamento è stato un momento di riflessione comune.
Le misure adottate da Sogin nell’ambito della tutela della salute e dell’ambiente durante le attività quotidiane, in particolare, nel mantenimento in sicurezza degli impianti nucleari, nel decommissioning e nella gestione dei rifiuti convenzionali e radioattivi sono allineate agli standard internazionali, all’interno del Sistema di Gestione Integrato – che comprende la Sicurezza sul Lavoro – certificato secondo gli standard UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e UNI ISO 45001.
Con la formazione sui temi legati alla sicurezza l’azienda, “da sempre, investe per il suo personale e per quello degli appaltatori. Lo scorso anno sono state erogate circa 17 mila ore di formazione specifica – si legge in una nota -. Sogin conferma, con questa iniziativa, il suo costante impegno al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile n. 3 – Salute e benessere – e n. 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica – dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

– foto ufficio stampa Sogin –

(ITALPRESS).

Istituto Credito Sportivo pubblica il suo primo Report di Sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – L’Istituto per il Credito Sportivo ha pubblicato il suo primo Smart Report – Report di Sostenibilità 2021-2022.
“Racconta il nostro impegno concreto per lo sviluppo sostenibile del Paese attraverso lo Sport e la Cultura, due settori capaci di raccontare l’evoluzione della società e favorirne il cambiamento – si legge sul sito dell’Istituto -. Un impegno dettato da una chiara evoluzione dell’Istituto nell’ottica della sostenibilità e del bene condiviso, finalizzato alla sua trasformazione in una Banca sociale per lo sviluppo sostenibile. Questo primo esercizio “smart” pone sin d’ora le basi per una rendicontazione delle attività non finanziarie, che metta in evidenza anche le aree di possibile miglioramento di ICS, per consentirgli di garantire una sempre maggiore leva economica e sociale per le nostre comunità”.
“In uno scenario macroeconomico di estrema volatilità – spiega la presidente Antonella Baldino -, condizionato da tensioni geopolitiche internazionali, crisi energetica e inasprimento delle condizioni di finanziamento, l’Istituto per il Credito Sportivo ha dato continuità al proprio mandato pubblico, rafforzando l’impegno a supporto delle politiche di investimento nei settori Sport e Cultura, con una finanza declinata su tre obiettivi strategici: impatto, sostenibilità, equità.
Una finanza di impatto, capace di generare un valore reale, duraturo e misurabile, a beneficio delle comunità. Una finanza sostenibile, capace di promuovere un modello di sviluppo in grado di tenere insieme, in modo virtuoso, crescita economica, tutela dell’ambiente, coesione sociale. Una finanza inclusiva, capace di avviare processi di rigenerazione che consentono di ridurre divari territoriali, disuguaglianze sociali, diversità di genere e di abilità e ogni forma di disparità”.
“Questo documento costituisce il primo esercizio volontario di
rendicontazione di sostenibilità che consolideremo negli anni
tendendo a un modello di gestione orientato concretamente e
oggettivamente alla responsabilità sociale, alla sostenibilità e al benessere collettivo, in un’ottica di “sviluppo durevole” – sottolinea il direttore generale Lodovico Mazzolin -. Proprio
in ragione di questo impegno, siamo certi che risulterà più
agevole convincere i nostri clienti e i portatori d’interesse
dell’Istituto a condividere lo stesso modello, per concorrere insieme al perseguimento del bene comune”.

– foto screenshot da www.creditosportivo.it/sostenibilita/ –

(ITALPRESS).

Torna Ecofuturo Festival, a Roma dal 3 al 6 maggio la 10^ edizione

ROMA (ITALPRESS) – Torna a Roma Ecofuturo Festival, il festival delle eco tecnologie, giunto alla decima edizione. Quattro giornate dal 3 al 6 maggio con convegni, workshop, corsi di formazione ed esposizioni sull’innovazione eco tecnologica totalmente gratuiti, presso la Città dell’Altra economia (ex mattatoio di Testaccio). In una diretta dagli studi di TeleAmbiente, è stato presentato il programma di questa decima edizione. La puntata, condotto dalla giornalista Mariaelena Leggieri, ha ospitato Jacopo Fo, Michele Dotti e Fabio Roggiolani, cofondatori del festival.
“Tra le tematiche che tratteremo si parlerà di un argomento per cui sono stato anche preso in giro sul web, ovvero la possibilità di creare energia dalle onde del mare e dalle correnti marine. Ora anche questa tecnologia ormai inizia ad essere matura e la presenteremo ad Ecofuturo. – racconta Jacopo Fo, cofondatore del festival – Mi divertirò con chi verrà al festival come relatore, ma anche con i visitatori, in una serie di interviste buffe e proposte di giochi con cui costruiremo dei racconti brevi e comici su questa grande rivoluzione delle eco tecnologie”.
E aggiunge: “Presenteremo anche una delle tecnologie fondamentali che abbiamo sponsorizzato sin dal primo anno del festival, quella degli ecodragaggi di Decomar, una chiatta in grado di pulire porti, canali, bacini in maniera ecologica, recuperando tutti i materiali. Dopo anni di lavoro siamo riusciti a far sì che sia prodotta addirittura da Fincantieri, una delle aziende primarie in Europa. Una tecnologia che ci permette di affrontare il problema della siccità. Noi abbiamo tutti i bacini artificiali, laghi e fiumi riempiti di fango, e dragare questi invasi vuol dire raddoppiare o più la quantità di acqua piovana che riusciamo ad immagazzinare e far fronte così alla siccità”.
Protagoniste dell’edizione di quest’anno dal titolo “la democrazia energetica è rinnovabile” saranno ancora le comunità energetiche.
“Puntiamo a fare in modo che le comunità energetiche riescano ad occuparsi non solo dell’energia elettrica, ma anche di calore e raffrescamento. Si parlerà anche del teleriscaldamento freddo, una delle modalità per portare l’Italia ad una sola bolletta che non superi i mille euro per ogni famiglia. Verrà presentata inoltre la prima pompa di calore anche ad aria ad alta temperatura – spiega Fabio Roggiolani, cofondatore Ecofuturo festival -. Venerdì sarà la giornata delle energie rinnovabili, declinate in tutte le varie tecnologie che non riguardano esclusivamente il sole e il vento. Questa strategia globale di comunicazione termina sabato con la giornata di eco salute, confrontandoci sui modi di rendere il corpo resiliente ai cambiamenti climatici e alle città, diventate ormai invivibili”. E conclude: “Ogni pomeriggio, alle ore 18, ci sarà uno “speaker corner” per fare il punto di quanto detto durante la giornata. Il panel è aperto a tutti, per fare domande e partecipare insieme alle tante associazioni già presenti”.
Tra gli eventi speciali nella seconda giornate del festival la presentazione del libro “La Terra che salva la Terra” di Fabio Roggiolani e Michele Dotti.
“Racconta e riassume anni di elaborazione di studi ed esperienze concrete che abbiamo raccontato in questi anni al festival. La Terra, come terreno, può salvare la Terra, intesa come pianeta. Oltre al tema dei cambiamenti climatici, la sfida è quella della biodiversità, dell’acqua, della siccità che sta colpendo tutto il pianeta, la fertilità dei suoli, orami diventati sterili. Occorre riportare, e qui c’è la grande strategia del Farming For Future elaborata dal CIB (Consorzio Italiano Biogas), la fertilità del suolo con la cosiddetta agricoltura 4.0, come raccontiamo nel libro. Ne va della nostra salute. Non è questione di dire salviamo il pianeta, ma dobbiamo chiederci come far sì che il pianeta possa salvare noi – spiega Michele Dotti, cofondatore Ecofuturo – Le eco tecnologie sono ormai mature, ma meno matura è la consapevolezza della cittadinanza e le opportunità che queste ci offrono. Con il festival, con la rivista che dirigo Ecofuturo Magazine, con la fiera virtuale, noi sensibilizziamo perchè abbiamo bisogno di uscire dalla nicchia degli addetti ai lavori e arrivare al vasto pubblico. Solo insieme riusciremo a vincere questi grandi sfide”.
Nel corso delle quattro giornate verranno consegnati premi e riconoscimenti. Un riconoscimento al Fatto Quotidiano per i 10 anni di eco collaborazione con Ecofuturo Festival e l’intervento di Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq Millennium Il premio per la migliore comunicazione ambientale e scientifica sarà assegnato a Geopop (del gruppo editoriale Ciaopeople) con il direttore editoriale Andrea Moccia.
Ci saranno inoltre assaggi di caffè bio da tutto il mondo con le capsule naturali “le compostabili” plastic free di Caffè Pascucci, tra gli sponsor dell’evento.

– foto ufficio stampa TeleAmbiente –
(ITALPRESS).

Orsi, Pichetto “Pronti a misure tempestive”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ stato prontamente attivato il 21 aprile un tavolo tecnico sull’emergenza orsi in Trentino al fine di garantire, coinvolgendo tutti gli attori interessati, a partire dagli enti locali, dalle istituzioni scientifiche e anche dalle associazioni ambientaliste, tutte le opportune soluzioni alla convivenza tra fauna e attività antropiche. La prima decade di maggio è il nostro orizzonte temporale per proporre misure relative ai plantigradi in sovrannumero nella provincia trentina. Siamo disponibili all’elaborazione di un piano strategico per definire la gestione dei plantigradi e la convivenza uomo-animale”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al Question Time alla Camera dei Deputati in risposta a un’interrogazione parlamentare sugli intendimenti del Governo, di concerto con le Regioni e le Province autonome, circa le modalità di gestione della fauna predatoria in Trentino, presentata dal deputato Foti di Fratelli d’Italia.
“All’orso è riconosciuta una protezione particolare. Saranno avviate le idonee interlocuzioni per vagliare un eventuale ricollocamento di plantigradi – ha annunciato il ministro -. E’ emersa anche l’esigenza di dotare gli operatori di pubblica sicurezza, come avviene in altri paesi, di dispositivi di difesa come spray anti aggressione. Il ministero dell’interno e ISPRA hanno espresso parere favorevole limitatamente al personale di sorveglianza nell’area di presenza dell’orso bruno – ha concluso -. Adotteremo con tempestività ogni efficace misura per garantire l’incolumità dei cittadini e la convivenza con gli animali selvatici”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).