Home Ambiente Pagina 48

Ambiente

“Obiettivo Terra”, selezionate 20 foto finaliste del concorso fotografico

0

ROMA (ITALPRESS) – “Obiettivo Terra” ha avuto ancora una volta un riscontro eccezionale per numero di partecipanti e qualità delle immagini candidate. Sono 849 gli scatti pervenuti dai fotoamatori italiani alla XIV edizione del concorso fotografico nazionale promosso ogni anno da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana per celebrare la Giornata Mondiale della Terra (22 aprile). Straordinarie istantanee che restituiscono le meraviglie dei contesti naturali e della ricca biodiversità ambientale della nostra Penisola. Altrettanto identitarie sono le componenti geologiche dei paesaggi, oltre a quelle storiche, sociali e culinarie espressione di territori e comunità locali, unite alle peculiarità dei borghi ricchi di tradizioni. Un mosaico che riflette la bellezza italiana e stimola le forme virtuose di ecoturismo esperienziale e di turismo responsabile.
I numeri. Per selezionare le 20 finaliste della 14a edizione del contest, ampiamente rappresentative dei patrimoni custoditi dalle Aree Protette d’Italia, il Comitato promotore ha esaminato 849 foto, di cui oltre la metà (57%) pervenute da fotoamatori compresi nella fascia di età tra 35 e 64 anni, mentre il 35% candidate da under 35.
Di queste, ben 836 (99%) sono risultate conformi al regolamento e dunque ammesse (le non ammesse sono 13 pari all’1%). Ogni partecipante ha avuto la possibilità di presentare al contest una sola foto a colori di cui: Parchi nazionali (250 foto, pari al 30% delle foto ammesse), Parchi regionali (399 foto, pari al 47%), Aree marine protette (57 foto, pari al 7%), Riserve statali (31 foto, pari al 4%) e Riserve regionali (99 foto, pari al 12%).
La cerimonia di premiazione del concorso si terrà a Roma il 21 aprile 2023 in occasione della vigilia della 54a Giornata Mondiale della Terra (22 aprile). “Obiettivo Terra” 2023 è promosso con la Main partnership di Cobat, la grande piattaforma italiana dell’economia circolare, e con la Digital partnership di Bluarancio.
Premio Mother Earth Day. Allo scatto che risulterà vincitore di “Obiettivo Terra” 2023, oltre al primo premio di € 1.000 (euro mille) e all’onore di veder esposta al pubblico la gigantografia della propria foto a Roma, sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume “Obiettivo Terra 2023: l’Italia amata dagli italiani”.
– foto ufficio stampa Fondazione Univerde –
(ITALPRESS).

“EY Sustainability Summit”, aziende italiane accelerano su sostenibilità

MILANO (ITALPRESS) – Un’intera giornata dedicata alla riflessione sul tema sostenibilità: EY, azienda leader nei servizi di consulenza e revisione, ha invitato i rappresentanti di numerose aziende italiane a Milano per discutere del tema durante l’evento “EY Sustainability Summit 2023”, che si tiene oggi, 5 aprile. Più nel dettaglio fra i temi discussi approfonditamente c’è la necessità di integrare la sostenibilità nel business aziendale. Per dirla con le parole di Riccardo Giovannini, Climate Change and Sustainability Leader di Ey in Italia infatti, “nelle aziende il percorso verso la sostenibilità è un percorso strategico e di trasformazione importante”. L’evento è stato anche l’occasione per analizzare l’ultimo rapporto curato proprio da EY, “Seize the Change 2023. Futuri sostenibili” che quest’anno ha indagato proprio il rapporto fra crescita economica delle aziende e piani di sostenibilità: “Confrontando le risposte delle aziende con dati finanziari ed economici che arrivano da banche dati accreditate, abbiamo notato come esista una potenziale relazione tra gli investimenti reali sulla sostenibilità sul breve periodo e l’eventuale crescita sul lungo: la crescita dell’indebitamento è correlata al miglioramento della performance di sostenibilità”.
D’altra parte il piano di sostenibilità e i relativi standard non sono ormai più un’opzione per le aziende, soprattutto per quelle che puntano alla quotazione in borsa. La testimonianza portata da uno degli invitati alla giornata di approfondimento, il fondo d’investimento Ambienta SGR, lo conferma: l’integrazione dei piani di sostenibilità rappresenta infatti un elemento importante per operare, lo chiedono gli investitori. Toccando invece il tema del cambiamento climatico è richiesto sempre di più di raggiungere obiettivi non finanziari, guardando quindi alla gestione del rischio climatico come fattore importante di valutazione per gli investimenti. “Ragionare in ottica di rischio per il cambiamento climatico – ha detto Roberto Raccanelli, Partner Climate Change and Sustainability, EY in Italia – è un cambio di passo importante. Le aziende hanno capito che devono rispondere, in particolare lo vediamo nelle aziende quotate. E sono le aziende a dare il ritmo sui temi, sullo sfondo c’è il framework ma a livello di operatività sono le aziende a guidare e a cambiare le cose”.
Che la mitigazione del rischio cambiamento climatico possa coincidere anche con una maggiore redditività è stato testimoniato, durante l’evento, da Luca Fernando Ruini, Health Safety Environment and Energy Vice President di Barilla. L’azienda emiliana infatti ha iniziato a ragionare sul tema sostenibilità e abbassamento dell’impatto ambientale quasi 15 anni fa, scoprendo che l’impatto maggiore per i prodotti alimentari era rappresentato dalla fase di campo. Lavorando sull’abbassamento dell’uso di fertilizzanti, con le rotazioni colturali, e con l’agricoltura di precisione, attraverso DSS, sistemi di supporto alle decisioni, Barilla ha ottenuto un risultato inatteso. In questi ultimi anni, con condizioni di mercato avverse e con l’effetto della crisi climatica che si è fatto più pressante, hanno visto la redditività delle aziende agricole coinvolte nella produzione Barilla resistere. Abbracciando la sostenibilità, di fatto, si sono contrastati gli effetti del cambiamento climatico.
-foto col Italpress –
(ITALPRESS).

Alleanza Governo-città per raggiungere la neutralità climatica

ROMA (ITALPRESS) – Un’alleanza tra il Governo e le città italiane impegnate nel raggiungere il traguardo della neutralità climatica: questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto oggi presso la sede del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, alla presenza del ministro Gilberto Pichetto. “Siamo davanti a una sfida comune – ha detto il ministro – che dovrà poi essere in grado di coinvolgere tutto il Paese. Quelle azioni per la sostenibilità realizzate nei singoli comuni potranno essere, anche grazie all’interlocuzione col Ministero, ‘best practicè da far adottare alle altre città per realizzare sul territorio la transizione ecologica”.
Più nel dettaglio, sono Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino le nove città italiane selezionate dalla Commissione europea tra quelle che fanno parte della “Missione 100 città climaticamente neutre entro il 2030”, progetto che intende accelerare la transizione delle città europee verso la neutralità climatica. Tra i temi affrontati nel confronto al Ministero la razionalizzazione degli incentivi energetici, le semplificazioni, il rafforzamento delle reti, le azioni di adattamento.
Le città saranno centri di sperimentazione e di innovazione su tutti i temi, tra cui quelli ambientali ed energetici. Hanno partecipato all’incontro il sindaco di Roma Roberto Gualtieri; l’assessora ai Fondi Europei /PNRR di Bologna e coordinatrice delle nove città Anna Lisa Boni; il Capo di Gabinetto del MASE Antonio Scino; il Capo Dipartimento responsabile dell’unità di missione PNRR Fabrizio Penna, assieme agli assessori e dirigenti delle altre città italiane di Missione 100 che hanno esposto le principali questioni territoriali e i passi in avanti compiuti.

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Erion Care, al via una campagna stampa contro l’abbandono dei mozziconi

ROMA (ITALPRESS) – Alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, si sono tenuti oggi a Roma i lavori di presentazione di Erion Care, il primo Sistema italiano di Responsabilità Estesa del Produttore dedicato a prevenire l’abbandono dei rifiuti dei prodotti del tabacco e a garantirne la corretta gestione.
Tra i principali impegni del Consorzio Erion Care – nato nel 2022 dall’associazione dei principali player del settore del tabacco, BAT, Imperial Brands, JT International e Philip Morris – c’è, infatti, quello del contrasto al littering, ovvero all’abbandono in spazi pubblici o aperti, intenzionale o involontario, dei piccoli rifiuti, in particolare dei mozziconi. Proprio per sensibilizzare su questo problema, che nel mondo ogni anno conta 4,5 mila miliardi di mozziconi gettati a terra, il Consorzio ha commissionato un Report alla società di consulenza dss+.
Lo studio “L’abbandono dei mozziconi nell’ambiente: strategie e soluzioni per evitarlo”, mette in luce come, nello specifico, in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici – parchi, giardini, piazze e strade – venga smaltito in modo improprio, abbandonando il rifiuto che, composto principalmente da acetato di cellulosa (un polimero a base di cellulosa del legno) può impiegare anni a degradarsi con impatti ambientali e sociali importanti: si stima, infatti, che un singolo mozzicone possa contaminare fino a mille litri di acqua e ridurre le possibilità di germinazione dei semi e di sviluppo delle piante.
Oltre all’impatto in termini di inquinamento ambientale, il littering inteso in senso ampio, relativo a tutti i piccoli rifiuti, rappresenta anche un problema di degrado urbano che comporta costi a carico della collettività e che va affrontato agendo anche e soprattutto sul piano culturale e sociologico.
Il fatto che, come riporta lo studio di dss+, il 40% degli italiani non sia a conoscenza dell’esistenza di una normativa specifica contro il littering dei rifiuti di piccole dimensioni, tra cui i mozziconi e i filtri monouso, dimostra che c’è ancora poca consapevolezza del fenomeno e della necessità di arginarlo.
Significativo, nelle circostanze che provocano il littering, è il ruolo del contesto sociale e urbano: l’attenzione al gesto di gettare via il rifiuto aumenta, infatti, quando i cittadini si trovano in uno spazio più pulito, curato e controllato. A fronte di un italiano su 5 che dichiara che non getterebbe mai, comunque, rifiuti per strada, il 24,3% quando si trova all’estero presta maggiore attenzione, perchè ha la percezione che fuori dal nostro Paese gli spazi siano più curati, le leggi maggiormente severe o perchè teme di essere giudicato negativamente; il 17,3% riconosce che essere in un ambiente pulito e con più cestini disincentiva l’abbandono dei piccoli rifiuti, mentre quasi il 13% evita questo comportamento perchè, accanto a regole più rigide, teme la certezza della pena.
Dallo Studio emerge, inoltre, come siano proprio le azioni di sensibilizzazione e di accrescimento della consapevolezza dei cittadini, anche tramite azioni concrete come la distribuzione di posacenere portatili e il miglioramento della posizione e della visibilità dei cestini, a risultare fondamentali per contrastare l’abbandono dei mozziconi.
Proprio in quest’ottica, Erion Care ha deciso di avviare sin da subito la campagna di comunicazione su mezzo stampa “Senza filtri” volta a diffondere una maggiore conoscenza sul tema del littering e sugli impatti che le azioni di tutti noi hanno sull’ambiente che ci circonda. L’iniziativa, che partirà in questi giorni, è pianificata sulle principali testate nazionali periodiche e intende rappresentare l’impegno concreto dei produttori di Erion Care nel promuovere attività di sensibilizzazione contro la dispersione dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente e per promuoverne il corretto conferimento.
Imprescindibili per il contrasto del fenomeno sono, inoltre, le strategie e le azioni congiunte da parte dei Produttori, delle istituzioni nazionali, degli enti locali, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori.
“Erion Care nasce sulla base della normativa europea detta “Single use plastics” (SUP), che ha come obiettivo specifico quello di prevenire e ridurre la dispersione nell’ambiente dei rifiuti dei prodotti monouso in plastica, come quelli del tabacco – ha dichiarato Letizia Nepi, direttore generale di Erion Care -. In questo senso, la responsabilità finanziaria dei Produttori è uno strumento fondamentale per raggiungere i traguardi ambientali, ma essa va accompagnata dall’impegno sinergico di tutta la filiera di gestione del rifiuto”.
“Fin dalla nascita di Erion Care, a seguito dell’entrata in vigore degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 196 di attuazione della Direttiva Europea SUP, abbiamo attivato un confronto con il Ministero dell’ambiente, con i Comuni ed i gestori dei servizi ambientali, al fine di mettere a punto un Accordo di programma per coprire in modo efficace ed efficiente i costi connessi alla responsabilità estesa dei produttori del tabacco – ha commentato il presidente di Erion Care Enrico Ziino -. Continuiamo a lavorare insieme, convinti che questa sia la chiave per ottenere risultati significativi, sia a livello ambientale che economico”.
Proprio la volontà di intraprendere una strada congiunta è stata al centro della tavola rotonda “Verso l’accordo di programma nazionale per l’EPR del tabacco” che ha visto il coinvolgimento di Anci, di Assoambiente e di Utilitalia che si sono confrontati su modalità e prospettive di attuazione, in Italia, della Responsabilità Estesa del Produttore nel settore del tabacco.
Erion Care è, infatti, parte attiva nel promuovere un Accordo di programma, sotto l’egida del MASE, atto a definire le modalità con cui il Consorzio contribuirà, in proporzione alla plastica contenuta nei prodotti del tabacco, ai costi di rimozione, trasporto e trattamento dei relativi rifiuti, sostenuti dagli Enti Locali, oltre ai costi di sensibilizzazione per prevenirne l’abbandono.

– foto ufficio stampa Sec Newgate –
(ITALPRESS).

Antartide, la nave Laura Bassi riporta in Italia campioni scientifici

ROMA (ITALPRESS) – E’ appena ripartita dalla Nuova Zelanda alla volta del Mediterraneo con un pregiato carico di campioni scientifici, la Laura Bassi, nave rompighiaccio di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS. Quest’anno si è distinta per aver portato la ricerca italiana nel punto più a sud dell’Antartide, raggiungibile via mare. Dopo aver concluso i primi di marzo la seconda campagna oceanografica della 38a spedizione del PNRA, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e gestita da ENEA e Cnr, la nave è approdata i primi di marzo a Littletown (Nuova Zelanda), ultimando le ricerche previste nel Mare di Ross, e ha già ripreso il mare facendo rotta verso l’Italia. La Laura Bassi è attesa a Ravenna per la seconda metà di aprile 2023.
Quest’anno, oltre ai campioni provenienti dalle attività scientifiche svolte presso la Stazione italiana Mario Zucchelli, la base Concordia e quelli prelevati nel corso delle due campagne oceanografiche della Laura Bassi, sono trasportati dalla nave anche i primi campioni di ghiaccio del progetto Beyond Epica-Oldest Ice. Questo progetto europeo, coordinato dal Cnr, mira a ricostruire l’evoluzione del clima terrestre negli ultimi 1,5 milioni di anni, attraverso lo studio del ghiaccio più antico del mondo prelevato nel sito di Little Dome C, a 30 chilometri dalla Stazione Concordia.
ENEA è coinvolta nel progetto come partner e gestisce tutte le attività logistiche insieme all’Istituto polare francese-IPEV. I primi 217 metri di carote di ghiaccio trasportati dalla Laura Bassi sono destinati all’università di Berna, uno dei dodici centri di ricerca dei dieci paesi europei coinvolti nel progetto, dove saranno analizzati. Per facilitarne lo spostamento, i campioni sono stati sezionati in segmenti di circa un metro e stoccati in 24 casse, prima trasportate in aereo da Concordia fino alla base italiana Mario Zucchelli dove sono state inserite in una speciale cella refrigerata containerizzata, caricata successivamente sulla Laura Bassi.
“Per trasportare questo carico speciale abbiamo installato sulla nave due celle refrigerate in grado di mantenere una temperatura di -50 gradi centigradi e preservare le caratteristiche dei campioni”, spiega Riccardo Scipinotti dell’ENEA, capo spedizione sulla nave.
Dopo due spedizioni che hanno risentito delle limitazioni imposte dalla pandemia, quella 2022-2023 è stata una campagna regolare in cui le attività di studio sono riprese a pieno ritmo anche sulla Laura Bassi. Durante la prima campagna oceanografica terminata i primi di febbraio, sono state portate a termine tutte le attività pianificate, come il lancio e recupero di boe per lo studio della circolazione marina, lo studio dell’atmosfera, la pesca scientifica, le indagini di laboratorio biologico e chimico-fisico e la messa a mare e recupero di mooring, ovvero sistemi di misura ancorati al fondo del mare utilizzati per lo studio di caratteristiche fisiche della colonna d’acqua.
“Inoltre – conclude Scipinotti – abbiamo svolto indagini sul fondale marino, in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare, propedeutiche alla realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate. Sempre durante la prima campagna, grazie a inusuali condizioni del mare straordinariamente libero dai ghiacci, siamo riusciti a spingerci molto a sud, a ridosso del Ross Ice Shelf segnando un record mondiale. L’eccezionalità della posizione raggiunta ci ha consentito di effettuare importanti campionamenti di pesca selettiva nell’ambito del progetto BIOCLEVER”.
Durante la seconda campagna sono state eseguite, in condizioni meteo avverse per l’approssimarsi dell’inverno antartico, attività di ricerca nel campo della geologia e geofisica, con indagini a mezzo carotaggi e sismica multicanale per lo studio geologico del fondale marino.
Attualmente rimangono in territorio antartico, più precisamente nella base italo-francese di Concordia a 1.200 km dalla costa, solo i 12 ricercatori e tecnici del 19° Winterover (5 italiani del PNRA, 6 francesi dell’IPEV e 1 medico tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA, guidati dallo station leader Davide Carlucci) che continueranno a lavorare per mantenere operativa la stazione, portando avanti attività di ricerca su clima, glaciologia, fisica, chimica dell’atmosfera e biomedicina. I winterover rimarranno in isolamento fino a novembre prossimo, quanto la stazione diventerà di nuovo raggiungibile.

– foto ufficio stampa Enea –
(ITALPRESS).

Foreste, Crea contribuisce al progetto Life ClimatePositive

ROMA (ITALPRESS) – Stanno procedendo speditamente i lavori del progetto quinquennale LIFE ClimatePositive, che ha l’obiettivo di contribuire all’aumento delle superfici boschive, gestite seguendo criteri volti alla valorizzazione dei servizi ecosistemici, e di favorire l’associazionismo forestale.
Dopo la firma dell’accordo di partenariato, il CREA Foreste e Legno ha iniziato i primi sopralluoghi nelle future aree di intervento in Veneto, Toscana e Molise. Le visite continueranno nelle prossime settimane anche in Piemonte e presso il Comune di Luvinate per identificare gli interventi forestali, quali imboschimento, rimboschimento, rivegetazione, miglioramento di gestione, che saranno condotti nel 2024.
E’ stata presentata la bozza di protocollo redatta dal CREA per la stima del bilancio del carbonio forestale e dei servizi ecosistemici, che verrà testata durante i sopralluoghi nelle aree pilota. Il protocollo, una volta ultimato, costituirà uno strumento utile per verificare gli impatti positivi delle attività di gestione sui servizi ecosistemici, in particolare l’assorbimento di CO2, la biodiversità e la regolazione dell’acqua da parte dei proprietari e dei gestori forestali.
Il progetto si propone di allineare l’Italia alle iniziative di carbon farming europee, attraverso la realizzazione e l’approvazione del Codice Forestale del Carbonio per il mercato volontario dei crediti, così da poter quantificare e certificare gli impatti positivi della gestione forestale e una loro immissione nei mercati volontari.
LIFE ClimatePositive mira anche ad aumentare la superficie forestale pianificata e gestita per ridurre la vulnerabilità dei boschi, intende promuovere l’associazionismo forestale come strumento per aggregare le proprietà superando i limiti della frammentazione fondiaria e punta a sviluppare modelli di business in grado di facilitare i piccoli proprietari forestali nell’accesso a finanziamenti pubblici e privati utili alla remunerazione dei servizi ecosistemici.
LIFE ClimatePositive è realizzato con il contributo dello strumento finanziario LIFE dell’Unione Europea e raggruppa alcuni tra i maggiori esperti italiani del settore, CREA, ETIFOR, FSC Italia, Dip. TESAF dell’Università degli Studi di Padova, Regione Lombardia, ERSAF, Comune di Luvinate, WALDEN ed ETICAE.
-foto ufficio stampa Crea-
(ITALPRESS).

Mobilità e ambiente, a Bari un’auto su quattro potrebbe già essere elettrica

BARI (ITALPRESS) – Nell’area metropolitana di Bari, un’auto ogni 4, a benzina o gasolio, già da subito potrebbe essere sostituita da un mezzo elettrico, senza alcun cambiamento nelle abitudini degli automobilisti interessati. A dirlo è una ricerca curata da Gruppo Unipol e dal Politecnico di Milano, che si è servita dei dati forniti dalle scatole nere di oltre 100mila vetture con motori tradizionali, che tra dicembre 2021 e novembre 2022 hanno circolato nell’Area metropolitana. La forbice si attesta tra il 20 e il 25 per cento delle auto analizzate, “un dato che sorprende, se pensiamo che il parco di veicoli totalmente elettrici a livello nazionale è dello 0,4 per cento”, racconta Silvia Carla Strada, ricercatrice del Politecnico di Milano.
La ricerca è stata il punto di partenza per discutere il futuro della mobilità elettrica a livello locale e nazionale, durante la tappa pugliese dell’Urban mobility council del Gruppo Unipol. I dati sfatano anche il mito della mobilità elettrica non conveniente sotto il profilo economico.
Dati che sfatano anche il mito della mobilità elettrica non conveniente a livello di costi: con tempi di percorrenza annui tra i 5mila e i 13mila chilometri, l’investimento viene pareggiato in meno di otto anni. E se si raggiungono i 30mila chilometri l’anno, viaggiare con un’auto elettrica è conveniente persino dal primo anno. La grande paura rispetto al tema dell’elettrico rimane però quella delle distanze percorribili. Anche in questo caso infondata, come mostra la ricerca: “Una batteria di 70 kw oggi ha una vita di circa 700mila chilometri – aggiunge Strada – Quindi se aumentiamo la capacità delle batterie non avremmo modo di sfruttarne appieno il potenziale”.
La scelta di Bari, come ambito territoriale della ricerca, non è stata casuale. Il capoluogo pugliese potrebbe costituire una ‘best practicè nel processo di transizione nazionale alla mobilità sostenibile. “Bari è una città estremamente interessante – ricorda Stefano Genovese, head of institutional & public affairs del Gruppo Unipol – perchè ha varato un programma di mobilità che si basa sui principi del Mas, Mobility as a service, che noi sposiamo, e ha 20 anni di storia sulle buone pratiche di mobilità”.
Come spiegato dal sindaco Antonio Decaro, infatti, da un lato sono cambiate le abitudini rispetto ai due anni di pandemia, con l’introduzione di monopattini e del car sharing, “che due anni fa sembrava impossibile portare sotto Roma”.
A Bari la prospettiva è di rendere totalmente elettrico il parco mezzi del trasporto pubblico, mentre sono 3mila i mezzi elettrici che saranno finanziati dal Pnrr per capoluoghi di provincia e regione in Puglia. A lanciare un allarme è però Matteo Pertosa, ceo di Vaimoo, che a gennaio ha portato il bike sharing in città: “Serve un maggiore aiuto da parte delle istituzioni, perchè nessuna azienda che offre servizi di mobilità sostenibile è in positivo”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

“Water For Life-Aqp Award”, il premio per la sostenibilità va al Lesotho

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – E’ il Regno del Lesotho, enclave della Repubblica Sudafricana, a ricevere il “Water for Life: AQP Award”, premio internazionale per la sostenibilità promosso da Acquedotto Pugliese (AQP) e conferito, in questa seconda edizione, nell’Istituto Italiano di Cultura di New York in occasione della conferenza globale sull’acqua dolce, tenutasi nella sede delle Nazioni Unite.
“Il premio dà impulso a quelle iniziative, frutto dell’ingegno e dell’impegno di personalità, istituzioni e associazioni, che contribuiscono a diffondere – spiega la consigliera di AQP, Rossella Falcone – una cultura condivisa dello sviluppo sostenibile. La scelta di premiare il Lesotho scaturisce dall’importanza strategica che il Paese dell’Africa australe riveste nello sviluppo dell’intera area, grazie all’utilizzo di uno dei bacini idrici più importanti della regione, in rapporto alla quantità e qualità delle acque. E’ un premio in cui crediamo molto: consente di confrontarci con altre realtà internazionali e di mettere a disposizione le competenze e le capacità di AQP, al fine di affrontare insieme i delicati problemi legati alla disponibilità di risorsa idrica”.
“Sono molto contento che la seconda edizione si sia tenuta a New York, in contemporanea – aggiunge il consigliere di AQP, Francesco Crudele – con l’UN Water Conference, alla presenza di autorità, personalità del mondo della cultura, imprenditori e giornalisti intervenuti all’Istituto Italiano di Cultura, luogo di promozione delle eccellenze del Belpaese in diversi ambiti. Ne è nata una bellissima collaborazione. Sono inoltre orgoglioso della sensibilità di Acquedotto Pugliese a realtà che stanno crescendo, che hanno bisogno di tutela nel percorso di gestione sostenibile delle risorse idriche. Noi saremo sempre a lo loro fianco”.
Dopo il Water week di Expo Dubai del 2022 e la premiazione dello scrittore islandese ed attivista ambientale Andri Snær Magnason, è stato Lisema Lekhooana, Secretary in the Ministry of Natural Resources del Lesotho, a ricevere la seconda edizione del premio: “Sono molto orgoglioso e felice per questo riconoscimento. Siamo impegnati a realizzare il Lesotho Highlands Water Project (LHWP), un gigantesco progetto che prevede la costruzione di dighe e condotte per la produzione di energia idroelettrica e il trasferimento delle acque verso il Sudafrica così come verso altri stati della regione. La nostra attività, il nostro approccio alle comunità, è stato riconosciuto e premiato”.
I lavori hanno preso il via dal distretto del Qachàs Nek, sede delle più importanti sorgenti naturali, e quando saranno stati ultimati nel 2027 avranno comportato un costo pari ad 8 miliardi di dollari. Investimento a carico del Sudafrica con il supporto della Banca Mondiale, dell’Undp (United Nations Development Programme) e dell’Unione Europea.
“L’acqua unisce. La cooperazione è la parola d’ordine della partecipazione di Acquedotto Pugliese alla Conferenza delle Nazioni Unite ed alla settimana dell’acqua di New York. Il premio dato al Lesotho – sottolinea la direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa – è un segno di come il nostro gruppo voglia crescere condividendo conoscenze e capacità con tutto il mondo. La partecipazione del nostro gruppo si è rivelata un’esperienza utile e positiva. Per parte nostra abbiamo potuto constatare come la nostra attività sia seguita con interesse, conosciuta ed apprezzata, come ci sia voglia di approfondire la nostra capacità industriale e la gestione sostenibile delle risorse”.
“Il lavoro di squadra semplifica i compiti e aiuta a raggiungere risultati straordinari. La sinergia – conclude Antonio Matarrelli, presidente dell’Autorità Idrica Pugliese – su un tema cruciale come la gestione dell’acqua un elemento fondamentale per raggiungere quegli obiettivi che come AIP perseguiamo insieme ad Acquedotto Pugliese ed alla Regione. Il fine delle nostre attività sono le comunità e le persone, con i loro bisogni di servizi moderni ed adeguati”.

– foto ufficio stampa Acquedotto Pugliese –
(ITALPRESS).