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Blue Economy, in Italia il settore vale 70 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Blue Economy, in Italia il settore vale 70 miliardi Con 7.500 km di costa, l’Italia ha il potenziale per essere un leader globale nella Blue Economy, che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega oltre 400.000 persone, secondo i dati dell’ultimo rapporto UE. Questo settore valorizza le risorse marine e costiere in modo sostenibile, offrendo materie prime, energia, cibo e turismo, e contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla prevenzione dei rischi naturali. Questi alcuni dei dati che anticipano la nuova edizione di Ecomondo, organizzata da Italian Exhibition Group, in programma alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre. Ad oggi Liguria e Sicilia si distinguono in Italia per la Blue Economy, ma anche regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Veneto rappresentano poli significativi, ciascuna con un fatturato che si avvicina o supera i 3 miliardi. Globalmente, la Blue Economy vale circa 1.300 miliardi di euro e si prevede che possa raddoppiare entro il 2030. In Europa, genera circa 665 miliardi di euro di fatturato, rappresentando il 5% del PIL dell’UE, e crea quasi 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra i principali paesi per posti di lavoro nel turismo costiero e ha una forte presenza nella pesca e acquacoltura.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Da Cina ad Amazzonia, fino a Tirana: la battaglia globale per l’ambiente

TIRANA (ALBANIA) (ITALPRESS) – Immagina un mondo dove l’aria è così inquinata che respirare diventa un rischio per la salute quotidiana, e le foreste, una volta rigogliose, stanno scomparendo a una velocità allarmante. Questo non è un futuro distopico, ma una realtà attuale. L’inquinamento e la deforestazione rappresentano due delle minacce più gravi che la nostra generazione deve affrontare per proteggere la biodiversità e garantire la stabilità climatica globale.

L’inquinamento globale: un problema di tutti

In Asia, paesi come la Cina e l’India stanno combattendo una battaglia quotidiana contro livelli di inquinamento atmosferico che superano costantemente gli standard internazionali. Questo non solo compromette la qualità dell’aria, ma ha anche gravi ripercussioni sulla salute della popolazione, causando malattie respiratorie e cardiovascolari. Allo stesso tempo, in Sud America, il Brasile sta vivendo un periodo di deforestazione senza precedenti. La foresta amazzonica, spesso definita il polmone verde del pianeta, viene abbattuta per far posto a pascoli e coltivazioni agricole. Questa distruzione minaccia innumerevoli specie animali e vegetali e contribuisce significativamente all’aumento delle emissioni di CO2.

La situazione in Italia: iniziative e risultati

In Italia, la lotta contro l’inquinamento e il degrado ambientale è fronteggiata attraverso politiche rigorose e progetti innovativi. Il paese ha visto numerosi programmi di riforestazione e riqualificazione degli spazi verdi urbani. Queste iniziative sono vitali in un paese dove la bellezza naturale e la biodiversità sono considerate patrimoni nazionali da preservare per le generazioni future. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le sfide rimangono significative a causa della densità industriale e della necessità di bilanciare crescita economica e sostenibilità.

L’impegno dell’Albania: “2 milioni di alberi per Tirana”

A differenza di molti altri paesi, dove gli sforzi per la riforestazione e la sostenibilità urbana possono essere frammentari e insufficienti, Tirana sta dimostrando un modello di dedizione e azione concreta. Il sindaco Erion Veliaj ha lanciato un’ambiziosa iniziativa denominata “2 milioni di alberi per Tirana”. Con una popolazione di circa 1 milione di abitanti, l’obiettivo è piantare due alberi per ogni cittadino, superando di oltre 20 volte l’obiettivo ambizioso prefissato qualche anno fa.Questa mossa riflette un impegno crescente verso la sostenibilità urbana e la lotta contro l’urbanizzazione selvaggia che ha caratterizzato le ultime decadi.
Questa iniziativa ha sempre visto il coinvolgimento di noti personaggi mediatici e imprenditoriali. Tra questi, uno dei promotori di quest’ iniziativa è stato anche il molto amato ex presidente della repubblica Sua Eccellenza Alfred Moisiu. Ardit Gjebrea, celebre cantautore e presentatore albanese, ha piantato 100 alberi vicino al lago Farka per rendere la città più verde. Dall’altra parte il Dott. Skerdi Faria, medico e imprenditore italo-albanese e CEO della Clinica KEIT, ha donato oltre 300 alberi e quasi 100 panchine del parco intorno al Piramide di Tirana, una volta museo dell’ex dittatore Enver Hoxha, oggi un centro multi culturale della citta.
Quest’anno, l’iniziativa ha acquisito una dimensione internazionale grazie alla partecipazione di 25 giovani italiani amici di classe del festeggiato Giorgio, che sono venuti a Tirana per sostenere questa causa ambientale. Insieme al loro amico Giorgio Faria, in occasione del suo 18esimo compleanno, hanno piantato 18 alberi, simbolo del loro impegno e della loro amicizia. Dimostrando come la passione per l’ambiente possa unire le persone e creare un futuro più verde per tutti.

– Foto ufficio stampa KEIT –

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Il 36% acque mari e laghi oltre limite di legge per inquinamento

ROMA (ITALPRESS) – Il mare e i laghi italiani non godono di ottima salute. A minacciarli maladepurazione, scarichi abusivi, inquinamento, ma anche l’accelerata della crisi climatica che, in particolare, con le piogge intense mette sotto pressione i sistemi di depurazione. A scattare questa fotografia è Legambiente che ha presentato il bilancio finale delle sue campagne estive Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2024.
Il risultato è che su 394 punti campionati tra giugno, luglio e inizio agosto in 19 regioni, il 36% è stato giudicato complessivamente “oltre il limite” con 101 punti che hanno ricevuto il giudizio di “Fortemente inquinato” e 39 di “Inquinato”. Preoccupa soprattutto lo stato di salute del mare, dove in media si registra un punto inquinato ogni 76 km di costa, e dove il trend dei punti oltre il limite risulta in lenta crescita passando dal 31% del 2022, al 36% del 2023 fino al 37% di quest’anno. Foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago si confermano i punti critici. Il 47% dei prelievi complessivi (185 su 394) delle Golette è, infatti, avvenuto presso le foci dei fiumi e nel 59% dei casi il giudizio è stato “oltre il limite” (109 su 185). Migliori invece i risultati dei campioni prelevati nelle acque lacustri e marine sia in aree di maggior afflusso di bagnanti che in prossimità di punti critici: solo il 14% dei campioni hanno ricevuto un giudizio negativo in base alla analisi delle Golette (30 punti su 208). Novità di quest’anno anche 18 osservati speciali (14 lungo la costa e 4 nei laghi Maggiore, Orta, Trasimeno e Bolsena) monitorati da Goletta Verde e dei Laghi. Si tratta di punti storicamente critici dove Legambiente, tra marzo e giugno, ha ripetuto in media 3 prelievi aggiuntivi a quello ufficiale previsto durante il passaggio delle campagne. Su 45 campioni, 32 lungo la costa e 13 nei laghi, il 69% ha mostrato concentrazioni al di sopra dei limiti di legge anche nei mesi precedenti al periodo estivo. Legambiente valuterà se ci sono i presupposti per fare esposti alle autorità competenti e chiedere maggiori monitoraggi e controlli. Tra le minacce per lo stato di salute della qualità delle acque di mare e laghi, preoccupa anche l’accelerata della crisi climatica nel 2024: dall’emergenza siccità mai finita che ha colpito soprattutto il sud Italia con laghi quasi in secca, all’aumento degli eventi meteo estremi (soprattutto le piogge intense che hanno colpito il nord Italia) mettendo sotto stress gli impianti di depurazione; dalla tropicalizzazione del mar Mediterraneo, soprattutto dell’Adriatico, all’invasione delle specie aliene come il granchio blu. Un bilancio, in sintesi, preoccupante quello delle Golette su cui per Legambiente bisogna intervenire. Legambiente lancia la sua proposta: un piano nazionale per la tutela di mare e laghi che abbia al centro l’ammodernamento e il completamento del sistema di depurazione, l’applicazione dei piani di adattamento al clima, più aree protette entro il 2030 e una virata decisa verso le rinnovabili e l’eolico offshore. In particolare, in tema di eolico offshore, occorre definire la Pianificazione dello Spazio Marittimo (PSM) che serve ad organizzare al meglio le interazioni fra i suoi usi, per conciliare la domanda di sviluppo con la salvaguardia degli ecosistemi marini. “Anche quest’anno Goletta Verde e dei laghi, insieme agli osservati speciali, ci ricordano come i fiumi ed i canali che si immettono in mare e nei laghi possano essere veicolo di inquinamento dovuto ad una cattiva o assente depurazione. Un tallone d’Achille del nostro Paese che ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro. Per questo oggi lanciamo la proposta di un piano nazionale per mare e laghi basato su quattro pilastri per contrastare anche la crisi climatica”, commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Logista, al via campagna per il corretto smaltimento delle e-cig esauste

ROMA (ITALPRESS) – Logista, principale distributore in Europa di prodotti e servizi per i punti vendita, lancia oggi una campagna nazionale di sensibilizzazione per promuovere il corretto smaltimento delle sigarette elettroniche giunte a fine ciclo di vita. Il tema viene affrontato in modo diretto e informativo, a valle di un’approfondita analisi del settore. Il concept si concretizza infatti in un claim dal registro informale – Dove vanno? – e la risposta al consumatore finale si concretizza in un caratteristico contenitore: risoluzione pratica di un problema quotidiano. Alla scelta cromatica è affidato il richiamo alla sostenibilità ambientale.
Obiettivo della campagna è contribuire concretamente a “un più elevato livello di protezione dell’ambiente mediante una gestione più efficace del ritiro, della raccolta, del trasporto, del riciclaggio e della preparazione per il riutilizzo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccolissime dimensioni generati da riscaldatori di tabacco, sigarette elettroniche e relativi componenti” come descritto nell’Accordo di Programma che Logista ha siglato lo scorso settembre con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) assieme alla Federazione Italiana Tabaccai e il Centro di Coordinamento RAEE. L’Accordo ha sancito la nascita di RECYCLE-CIG, il circuito organizzato per la raccolta, il recupero e il riciclo delle e-cig esauste, esteso a livello nazionale nel corso del 2024 raccogliendo l’adesione, ad oggi, di ben 30.000 tabaccherie in tutto il Paese.
Questa prima wave di comunicazione è supportata da una pianificazione media che traguarderà la fine dell’anno attraverso una campagna stampa che sarà declinata su quotidiani, magazine generalisti e stampa di settore. Saranno inoltre attivati numerosi touchpoint coerenti con il target come social media, radio, cinema, piattaforme streaming, merchandising e una “squadra” composta da 10 influencer di rilievo nel panorama digital nazionale.
L’hub dei diversi lanci sarà la landing page di progetto, che verrà man mano arricchita con approfondimenti, testimonianze, nuovi tool e un costante aggiornamento sull’andamento della raccolta.
I consumatori possono, grazie a RECYCLE-CIG, conferire in modo semplice e comodo le sigarette elettroniche esauste, veri e propri RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), presso la propria tabaccheria di fiducia – un esponenziale ampliamento dei punti di raccolta rispetto al passato – indipendentemente dall’acquisto di nuovi prodotti, grazie all’innovativa formula “uno contro zero”.
I punti vendita aderenti all’iniziativa sono facilmente individuabili attraverso la mappa interattiva sul sito logista.it e attraverso l’App Logista per te, dove sono disponibili anche informazioni aggiuntive come giornate e orari di apertura.
“Abbiamo deciso di investire in questa importante campagna perchè è fondamentale far crescere la consapevolezza dei consumatori finali riguardo al corretto smaltimento delle sigarette elettroniche una volta giunte a fine ciclo di vita – commenta Federico Rella, Vicepresidente e Direttore Corporate Affairs, Logista Italia -. La sostenibilità permea tutte le attività di Logista, soprattutto attraverso iniziative di reverse logistics che sono perfettamente integrate nel business model aziendale, come il riutilizzo degli imballaggi con cui vengono effettuate le consegne ai clienti e, naturalmente, il neonato RECYCLE-CIG. Quante volte nel fare la raccolta differenziata, nelle nostre case, ci chiediamo dove vada gettato questo o quell’altro rifiuto…Perchè non chiedersi “Dove vanno le sigarette elettroniche usate o guaste?” La risposta è semplice: in tabaccheria, nei contenitori RECYCLE-CIG! Questo progetto rappresenta un passo avanti verso un modello di economia circolare e fornisce un supporto concreto all’intera filiera”.

– foto ufficio stampa Logista –
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Federmanager, la sostenibilità fa il successo

ROMA (ITALPRESS) – Le tematiche Esg influenzano sempre di più la reputazione dei manager. Nel numero di luglio-agosto di Progetto Manager, si parla delle strategie per costruire una buona reputazione e per difenderla dai rischi a cui è esposta.
Secondo l’Osservatorio Top Reputation Manager il 50,7% dei contenuti online parla di leadership, il 27,01% di temi Esg e solo il 18,90% delle performance dei manager. «Quindi il 30% dei contenuti sui manager non parla dei risultati che hanno ottenuto, ma di aspetti più valoriali e personali che contribuiscono in modo importante alla loro reputazione, – afferma Andrea Barchiesi, fondatore di Reputation Manager -. Queste capacità, che ultimamente vengono derubricate sempre più spesso sotto l’etichetta di “soft skill”, sono proprio quelle che consentono al top manager di mantenere il suo valore di leadership e in generale la sua reputazione, anche quando le acque in cui naviga l’azienda non sono calme».
Il manager deve essere “valoriale” anche nel suo modo di vivere e rispecchiare i valori aziendali, la sua reputazione dipende da quella dell’azienda e viceversa, in un legame indissolubile. Una relazione a tre, secondo la filosofa Gloria Origgi, tra come “l’agente” si vede, come si vede visto e come vorrebbe vedersi. In soldoni, la reputazione è tutto fuorché un’opinione degli altri, ma è parte integrante della costruzione del sé.
Il caso di Joe Biden fa comprendere il portato delle conseguenze di una caduta reputazionale. È uno degli esempi citati da Gianluca Comin, presidente di Comin & Partners, secondo il quale «mai come oggi le azioni e le dichiarazioni dei leader aziendali hanno il potere di modellare la percezione pubblica, con conseguenze immediate sui valori di mercato delle loro aziende. La reputazione personale è sempre più un elemento che consente di distinguersi dai propri competitor e valorizzare la propria offerta professionale».
L’esperta in gestione della complessità, Irene Proto, ci insegna quanto un’efficace strategia di crisis management sia decisiva per gestire gli imprevisti, analizzando il caso più esemplare delle crisi recenti, quella che ha colpito l’influencer Chiara Ferragni.
Oggi più del 90% delle discussioni sui manager ha comunque accezione positiva o neutra e sempre più al centro del dibattito troviamo il tema delle competenze manageriali. «Ora che i politici, gli imprenditori e la popolazione tutta lo ha capito, le nostre imprese hanno bisogno di più manager, il Paese ha bisogno di più manager – sostiene Davide Ippolito, esperto di reputazione, editore e autore, -. Non è un caso che in ambito politico ed economico la parola più utilizzata sui giornali e sui social sia “competenze”».
Gli effetti sulla leadership sono analizzati nell’intervista di Antonio Soriero a Marcello Mancini, founder e Ceo di Roi group, che con Performance Strategies organizza ogni anno il Leadership Forum, l’appuntamento in cui manager e imprenditori incontrano i grandi leader del nostro tempo. «La leadership ha a che fare con il potere, ma a me piace considerare questa parola non come sostantivo, ma come verbo: poter fare, essere in grado di far accadere le cose. Quando nell’organizzazione viene percepita una leadership di questo tipo allora tutti i componenti si sentono in fiducia e riescono a dare il meglio. E un’organizzazione in cui le persone stanno bene genera una reputation».
-foto Agenzia Fotogramma –
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Terna avvia in Sicilia il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa

ROMA (ITALPRESS) – Terna ha avviato le attività di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa in prossimità dell’approdo di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (Palermo). L’intervento è propedeutico alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto Tyrrhenian Link, che collegherà Campania, Sicilia e Sardegna. Protagonista di tale attività è una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo che ha un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino, tanto da essere stata protetta dall’Unione Europea in quanto svolge un’azione di protezione della linea di costa dall’erosione e di difesa della biodiversità, oltre che di cattura della CO2.
Il progetto di riposizionamento, che ha una valenza prettamente sperimentale non essendo mai stato effettuato per questa specie, su così larga scala e in mare aperto, è stato seguito in ogni sua tappa da personale Terna esperto e qualificato, in collaborazione con CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) ed ECON s.r.l. (Sistemi avanzati per l’Ambiente) e condiviso con il MASE (Direzione Generale Tutela della Biodiversità e del Mare) attraverso il supporto di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Nel dettaglio, il trapianto prevede il reinserimento nell’ecosistema marino di circa 20.000 talee su circa 1200 m2 di fondale, ad una profondità di 10 metri, utilizzando tecniche sperimentali che perseguono i più elevati standard di sostenibilità ambientale e consentono di raggiungere il miglior risultato possibile.
L’attività si svolge in due fasi: un trapianto iniziale di 800 m2 e, dopo due anni, un secondo intervento per altri 400 m2 che beneficerà delle esperienze maturate attraverso il riutilizzo dei fattori sperimentali che avranno mostrato i migliori risultati negli anni precedenti.
Gli Operatori Tecnici Subacquei (OTS), esperti nel trapianto di fanerogame e guidati sul campo da biologi in possesso della medesima qualifica, seguiranno due diverse modalità di combinazione di tre fattori sperimentali: la tipologia del picchetto usato per assicurare i segmenti di fanerogama al fondale (plastica biodegradabile o acciaio zincato), la lunghezza dei singoli segmenti di fanerogama da reimpiantare (corti o lunghi) e la loro disposizione sul fondale (lineare e parallela alla batimetria o in forma curva o di anello).
Una volta completate le attività di trapianto, inizierà un piano di monitoraggio ambientale quinquennale, che mira a rilevare la riuscita nel tempo delle operazioni, attraverso un opportuno protocollo di campionamento. Questo intervento, che nel suo complesso seguirà un percorso di studio e analisi di 6 anni, porterà a risultati dall’elevato valore scientifico e divulgativo, contribuendo ad arricchire la poca letteratura ad oggi presente sulla materia e gettando le basi per nuovi sviluppi dell’azione di restauro ambientale delle fanerogame marine.
Le operazioni di riposizionamento delle talee nell’approdo di Fiumetorto rientrano nel più ampio progetto che consentirà a Terna di collegare la Sicilia con la Sardegna e la penisola italiana attraverso un doppio cavo sottomarino: il Tyrrhenian Link. Con circa 970 chilometri di lunghezza e 1000 MW di potenza si tratta di un’opera infrastrutturale strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Il collegamento migliorerà la capacità di scambio elettrico, favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’affidabilità della rete.

– foto ufficio stampa Terna –
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Enel e Juventus insieme nel segno della sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – Energia e grande calcio fanno squadra nel segno della sostenibilità: Enel è il nuovo Official Energy Partner della Juventus per le prossime due stagioni offrendo ai bianconeri, e ai loro tifosi, il portafoglio di prodotti e servizi energetici del Gruppo.
Dalla prima giornata di campionato, il prossimo 19 agosto, Enel scenderà in campo nella casa dei bianconeri comparendo sui maxischermi, led e backdrop per le interviste dell’Allianz Stadium, accompagnando la squadra più tifata d’Italia in tutte le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia. Un’opportunità per portare il brand e la storia di Enel, che da oltre 60 anni gioca un ruolo centrale per lo sviluppo sostenibile del Paese, in uno dei palcoscenici calcistici più importanti in Italia e a livello globale.
“E’ una grande soddisfazione diventare Official Energy Partner di una delle squadre più importanti e vincenti d’Italia, con la quale stringiamo una forte sinergia nel segno della sostenibilità” dichiara Nicolò Mardegan, Head of External Relations di Enel “Juventus ed Enel sono un esempio vincente di Made in Italy che crea valore grazie alla passione di milioni di tifosi e all’impegno costante del nostro Gruppo che, ogni giorno, genera e porta energia sempre più pulita in tutta Italia attraverso reti intelligenti e moderne, infrastrutture essenziali per garantire la sicurezza e l’indipendenza energetica del Paese”.
“Siamo molto soddisfatti di poter annunciare questa partnership, che ci lega ad una grande azienda italiana che, come noi, opera a livello globale” dichiara Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Institutional Relations di Juventus “Un tratto in comune tra le nostre due realtà, che rappresenta uno stimolo ulteriore per affrontare le sfide che ci attendono. Siamo, infatti, convinti si tratti del partner ideale per perseguire gli importanti obiettivi che il club si è prefissato in tema di sostenibilità, aspetto sul quale poniamo quotidianamente la nostra attenzione”.
-foto ufficio stampa Enel-
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Case e sostenibilità ambientale, italiani ancora poco consapevoli

MILANO (ITALPRESS) – Case e sostenibilità ambientale, un connubio che sembra ancora lontano dalla consapevolezza degli italiani. Il nuovo rapporto di Pulsee Luce & Gas, brand per l’energia di casa di Axpo Italia, realizzato in collaborazione con NielsenIQ, ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana rispetto ai loro immobili, in particolare cercando di comprenderne efficienza energetica, abitudini e priorità rispetto alla transizione green degli spazi domestici.
La casa si conferma un bene imprescindibile: il 76% degli italiani che hanno partecipato alla ricerca dichiara di esserne proprietario, e la sistemazione è in prevalenza un appartamento (per il 46% degli intervistati con superficie superiore a 70 mq, per il 21% inferiore). Case singole e villette a schiera sono più rare (rispettivamente il 16% e l’8% del campione) mentre l’età media degli immobili si attesta mediamente intorno ai 40 anni. In particolare, il 44% del campione dichiara di risiedere in un immobile di età compresa tra i 20 e i 50 anni, valore che scende al 26% nel caso di età pari a 50 anni o superiore e al 6% per chi abita in una casa con 10 anni o meno. In parallelo, l’ultima ristrutturazione risale, in media, a oltre dodici anni fa.
Secondo i dati, gli interventi di riqualificazione dichiarati sono stati effettuati da 2 a 10 anni fa per il 30% del campione, Resta ancora una certa mancanza di consapevolezza sul rapporto tra energia e abitazioni: sei italiani su dieci non sono in grado di citare la classe energetica del proprio immobile, così come il 46% degli intervistati non sa che cosa sia l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
In quanto a termoregolazione naturale, la conoscenza del proprio contesto abitativo sembra ancora piuttosto manchevole: il 20% degli intervistati dichiara di risiedere in un edificio con tetto privo di strato isolante (contro il 25% che afferma invece di essere in un immobile che ne è dotato), con il 40% che non conosce la tipologia di tetto della propria abitazione. In più, meno di un terzo degli immobili (29%) dispone del cappotto termico, mentre sono ancora poco diffuse soluzioni come i pannelli fotovoltaici (15%), il riscaldamento a pavimento (12%), i sistemi di accumulo di energia (10%) e di recupero delle acque piovane (7%).
La maggior parte dei partecipanti alla ricerca (82%) ha sia una fornitura di gas che una di energia elettrica attive, mentre quasi un quinto del campione (17%) è dotato solo di utenza elettrica. Nel caso dell’energia elettrica, il 44% del campione afferma di avere un approvvigionamento almeno in parte proveniente da fonti rinnovabili (per il 12% è totalmente di origine pulita), mentre l’altra metà circa (42%) non è informata o riceve energia da fonti non rinnovabili (11%).
Una conoscenza perfetta o comunque soddisfacente dei propri consumi è ancora appannaggio di una parte minoritaria del campione (rispettivamente 27,8% per il gas, 27,1% per l’elettricità e 22,5% per acqua). Per quanto la maggioranza (67%) consideri i propri consumi energetici nella media, sono molti (il 74% degli intervistati) ad esprimere anche il desiderio di volerli ridurre. La motivazione principale per abbassare i consumi è di natura economica (83%), mentre solo per una persona su due la sostenibilità è un valido criterio per diminuirli (53%). Sempre il fattore economico (63% delle preferenze) costituisce il principale deterrente all’efficientamento energetico della casa, cui seguono i limiti strutturali dell’abitazione (17%) e le regole del quartiere e/o del complesso abitativo (13%).
Per questi motivi, e al fine di creare una maggiore consapevolezza riguardo ai propri consumi in ottica di risparmio energetico e ottimizzazione, Pulsee Luce e Gas ha integrato all’interno della propria app, disponibile per tutta la propria costumer base, l’Energimetro. La feature digitale, che non necessita di nessun dispositivo aggiuntivo, fatta eccezione per un normale contatore 2G, consente di monitorare attivamente e real time i consumi dei propri elettrodomestici, tracciandone l’andamento e offrendo consigli pratici su come ridurre gli sprechi, a tutto vantaggio dei costi in bolletta.
Quasi tutti (90% delle persone intervistate) hanno sentito parlare almeno una volta di bonus ed incentivi statali per l’efficienza energetica, ma solo il 24% si ritiene sufficientemente o bene informato. Infatti, solo un quarto ha effettivamente usufruito di tali incentivi. Il bonus ristrutturazione e il bonus caldaia risultano essere i più diffusi (rispettivamente 36% e 35% delle preferenze del campione), davanti a ecobonus, bonus casa (26%) e Superbonus 110% (19%). Le principali barriere all’utilizzo degli incentivi sono di natura economica (30%), seguite dalla mancanza dei requisiti necessari (21%) e, ancora, dalle difficoltà legate ai regolamenti condominiali o del quartiere di residenza (17%).
Dall’analisi c’è quindi ancora tanta strada da fare, a partire dalla consapevolezza sui temi di risparmio energetico e sui lavori possibili di efficientamento per gli edifici. D’altro canto, è necessario rendere più accessibili i vari bonus e fare informazione laddove è possibile, per consentire alle persone di contribuire direttamente alla transizione green oltre ad avere un risparmio in bolletta.

– foto ufficio stampa Axpo Italia –
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