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“Tutto si trasforma”, in un docufilm i 25 anni del Conai

ROMA (ITALPRESS) – L’economia circolare nasce 25 anni fa in Italia con l’istituzione del sistema Conai per lo sviluppo della raccolta differenziata e dell’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica e vetro. Venticinque anni di storia raccontati nel docufilm “Tutto si trasforma”, per la regia di Alessandro Lucente, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
“La gestione dei rifiuti rappresenta da sempre per le aree metropolitane e in generale per il territorio, una delle più grandi sfide ambientali ed organizzative”, ha detto Luca Ruini, presidente del Conai.
“Il Consorzio nazionale imballaggi (Conai) si è impegnato ad affiancare le amministrazioni pubbliche per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo degli imballaggi dettati dall’Unione Europea e recepiti dalla normativa nazionale. In un settore nevralgico dell’economia circolare, i risultati di questo sforzo mettono oggi l’Italia in posizione di leadership europea”, ha aggiunto.
“Il docufilm sui 25 anni di Conai serve a raccontare nostra storia attraverso la testimonianza delle persone che in questi 25 anni hanno potuto far sì che l’Italia sia al primo posto tra i grandi paesi in termini di obiettivi di riciclo raggiunti, siamo al 73,3 per cento degli imballaggi avviati al riciclo quindi abbiamo già anticipato gli obiettivi europei di alcuni anni rispetto a quanto ha fissato l’Unione Europea”.
Il docufilm ripercorre la genesi e i primi successi, attraverso immagini d’archivio e interviste esclusive a politici, imprenditori, ricercatori ed esperti. “Viene così delineato il ritratto di una realtà unica nel suo genere, privata ma che opera con un fine pubblico, che oggi, grazie alla collaborazione tra aziende, Comuni e cittadini, rappresenta il punto di riferimento culturale e organizzativo dell’economia circolare”, sottolinea il Conai.
“Tutto si trasforma” racconta, in fondo, un pezzo di storia italiana. Una storia fatta di intuizioni e investimenti lungimiranti per creare una reale coscienza ambientale nel nostro paese e un sistema di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei materiali di imballaggio sorprendentemente virtuoso.
Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente ha ricordato che “25 anni fa la situazione dei rifiuti urbani in Italia era veramente critica, perchè il sistema considerava il rifiuto una cosa da buttare via, con Conai e la riforma del sistema rifiuti si è creata una visione dei rifiuti vengono considerati come una risorsa”.
I benefici ambientali prodotti in 25 anni di attività hanno permesso di evitare il riempimento di 183 nuove discariche di medie dimensioni, l’emissione in atmosfera di 56 milioni di tonnellate di anidride carbonica (equivalente alle emissioni di circa 130.000 voli Roma-New York andata e ritorno) e il risparmio 63 milioni di tonnellate di materia prima, l’equivalente in peso di circa 6.300 Torri Eiffel. Nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate, vale a dire 7 imballaggi su 10. Un risultato che supera abbondantemente il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025. “Presentare il mio lavoro alla Festa del Cinema di Roma è il punto di partenza di un percorso che ho deciso di intraprendere per raccontare la storia dell’economia italiana, l’Italia delle aziende virtuose che oggi si impegnano sui temi della sostenibilità ambientale ed sociale”, il commento di Lucente.

– foto xc3/Italpress –

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Carabinieri e Touring Club Italiano firmano un protocollo d’intesa per l’ambiente

MILANO (ITALPRESS) – L’Arma dei Carabinieri e il Touring Club Italiano hanno rinnovato oggi un Protocollo di Intesa per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, dei territori, del patrimonio agroalimentare, dell’educazione ambientale e della biodiversità nelle 150 Riserve Naturali Statali e Foreste Demaniali gestite dall’Arma.
La collaborazione tra le due storiche istituzioni ha portato negli ultimi 5 anni a numerose attività, come la realizzazione del volume “Custodi della Natura – Un viaggio lungo un secolo nelle aree protette dello Stato” che è stato distribuito gratuitamente e l’organizzazione di giornate di educazione alla legalità ambientale. Oggi si rinnova questa proficua esperienza con nuovi, importanti obiettivi come la promozione, anche attraverso la realizzazione di percorsi e opere editoriali. “La storica collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e il Touring Club Italiano indirizzata alla tutela dell’ambiente e della biodiversità – dichiara il Gen. C.A. Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri – si rinnova e rafforza. La competenza scientifica e la capillare diffusione sul territorio di questa antica e prestigiosa Associazione sarà particolarmente utile per sviluppare progetti congiunti volti soprattutto all’educazione ambientale e alla fruizione delle aree naturali protette gestite dall’Arma che ha nel mondo dell’associazionismo volontaristico speciali interlocutori per la difesa dell’ampia categoria degli interessi diffusi in questo settore”.
“Siamo orgogliosi di poter collaborare ancora con un attore istituzionale storico e di grande prestigio come l’Arma dei Carabinieri – afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano. Insieme negli ultimi anni abbiamo messo in atto azioni concrete a favore della valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, agroalimentare, paesaggistico e culturale. Il Touring Club nel proprio Statuto ha fin dalle origini, nel 1894, tra i propri obiettivi la tutela di un corretto godimento dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico, artistico e delle identità plurali italiane e questa importante collaborazione, che oggi siamo felici di rinnovare, si inserisce in modo coerente nella nostra storia”.
Touring Club Italiano è una libera associazione senza scopo di lucro che propone ai suoi soci – destinatari e attori della missione – di essere protagonisti di un grande compito: prendersi cura dell’Italia come bene comune perchè sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Per questo il Touring Club Italiano contribuisce a produrre conoscenza, tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica turistica del viaggio etica, responsabile e sostenibile.
-foto ufficio stampa Carabinieri –
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Accordo Banco Bpm-Gse per linea credito revolving da 300 milioni

ROMA (ITALPRESS) – Banco Bpm e Gse – Gestore dei Servizi Energetici hanno perfezionato un contratto di finanziamento per mettere a disposizione del Gse delle linee di credito revolving per il valore complessivo di 300 milioni, in due tranche di 150 milioni e con la durata di 36 mesi. La stipula dell’accordo è avvenuta a seguito del bando, indetto dal Gse e di cui Banco Bpm è risultato aggiudicatario, per la copertura del fabbisogno finanziario derivante principalmente dal supporto che la società di gestione dei servizi energetici, anche in qualità di capogruppo, garantisce alle controllate e, in maniera residuale, per la gestione del circolante.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Banco Bpm-

Parlamento Ue chiede punti di ricarica per veicoli elettrici ogni 60 km

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – Per aiutare l’Unione Europea a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica, gli eurodeputati chiedono stazioni di ricarica per le auto elettriche ogni 60 km e minori emissioni delle navi.
Il Parlamento Europeo ha infatti adottato la posizione negoziale sulla proposta legislativa per la diffusione di stazioni di rifornimento per auto, camion, treni e aerei alimentati da combustibili alternativi (come l’elettricità o l’idrogeno) e per sostenere la diffusione dei veicoli sostenibili. Le nuove norme fanno parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030”, il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Il testo legislativo è stato adottato con 485 voti favorevoli, 65 contrari e 80 astensioni.
I deputati hanno concordato di fissare degli obiettivi minimi nazionali sull’installazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. Entro il 2024, ogni Paese UE dovrà presentare alla Commissione un quadro strategico nazionale per il raggiungimento di questi obiettivi.
Secondo il testo, entro il 2026 le strade principali dell’UE dovranno avere almeno una colonnina di ricarica per auto elettriche ogni 60 km. Lo stesso requisito si dovrebbe applicare per camion e autobus elettrici sulle strade TEN-T principali e con stazioni più potenti. Sono inoltre previste alcune esenzioni per le regioni ultraperiferiche, le isole non collegate alle reti energetiche continentali e le strade a traffico particolarmente ridotto.
I deputati suggeriscono anche di installare un maggior numero di stazioni di idrogeno lungo le strade principali dell’UE (ogni 100 km anzichè ogni 150 km, come proposto dalla Commissione) e di farlo più rapidamente (entro il 2027 anzichè entro il 2031).
L’utilizzo delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico dovrebbe essere aperto a tutti gli utenti, indipendentemente dalla marca di automobile, in modo facile e non discriminatorio. Dovrebbe essere indicato un prezzo per kWh e per kg, conveniente e confrontabile con i prezzi medi. Inoltre, i deputati chiedono che entro il 2027 venga creato un punto di accesso europeo comune per i dati sui combustibili alternativi, in modo da fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi dei combustibili alternativi in tutta Europa.
L’Europarlamento ha anche adottato il mandato negoziale sulle norme UE per l’uso di carburanti rinnovabili e a basso contenuto di carbonio nel trasporto marittimo. Il Parlamento intende ridurre le emissioni di gas serra delle navi del 2% entro il 2025, del 20% entro il 2035 e dell’80% entro il 2050 rispetto al livello del 2020 (la Commissione ha proposto una riduzione del 13% e del 75%).
Il testo legislativo è stato adottato con 451 voti favorevoli, 137 contrari e 54 astensioni.
Queste riduzioni si dovrebbero applicare a tutte le navi di stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate (responsabili del 90% delle emissioni di anidride carbonica nel settore marittimo), a tutta l’energia utilizzata nei porti dell’UE o tra di essi e al 50% dell’energia utilizzata nei viaggi in cui il porto di partenza o di arrivo si trova al di fuori dell’UE, o nelle sue regioni ultraperiferiche.
Inoltre, i deputati hanno fissato un obiettivo del 2% sull’utilizzo di combustibili rinnovabili, oltre a imporre alle navi portacontainer e alle navi passeggeri di utilizzare l’alimentazione elettrica da terra quando sono ormeggiate nei principali porti dell’UE a partire dal 2030. Ciò ridurrebbe notevolmente l’inquinamento dell’aria nei porti.
Per garantire il rispetto delle norme, i deputati sono favorevoli all’introduzione di sanzioni. Le entrate generate da quest’ultime dovrebbero essere destinate al Fondo per l’Oceano e contribuire alla decarbonizzazione del settore marittimo, all’efficienza energetica e alle tecnologie di propulsione a emissioni zero.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Decarbonizzazione, Giovannini “Le città hanno un ruolo cruciale”

ROMA (ITALPRESS) – Quali politiche possono essere adottate dalle città per procedere verso la decarbonizzazione? A questa domanda risponde il Rapporto della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture (Stemi) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), presentato oggi in occasione dell’incontro con i sindaci delle nove città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) selezionate dalla Commissione europea tra le 100 partecipanti alla Missione di Horizon Europe “Climate-neutral and smart cities”, essendosi impegnate a raggiungere la neutralità climatica già entro il 2030.
“Le nove città potranno essere dei veri e propri laboratori di innovazione per la trasformazione ecologica delle aree urbane”, ha affermato il ministro, Enrico Giovannini, nel corso della riunione con i sindaci tenutasi oggi al Ministero.
“Il loro impegno – ha aggiunto – sarà decisivo per sperimentare soluzioni di decarbonizzazione da estendere alle altre città. Il Rapporto indica le linee di intervento da realizzare, anche grazie all’uso del Fondo per la mobilità sostenibile, che prevede un miliardo di euro di investimenti per finanziare interventi nelle aree urbane”.
Le città hanno un ruolo fondamentale nella sfida della decarbonizzazione. Pur coprendo nell’Unione europea soltanto il 4% del territorio, rappresentano il luogo di abitazione del 75% delle persone, consumano il 65-70% dell’energia, contribuendo in misura analoga alle emissioni climalteranti. In Italia, edifici e trasporti producono tra il 70% e il 90% delle emissioni totali di gas serra generate nelle aree urbane che, insieme ad altri inquinanti, causano gravi danni alla salute e circa 60.000 morti premature ogni anno. Il nostro Paese è in cima alla classifica dell’Unione europea per densità di mezzi di trasporto a motore, con una media di 627 automobili e 140 motocicli ogni 1.000 abitanti, ha un parco circolante con un’età media di circa 12 anni e ancora troppo pochi mezzi a zero emissioni.
Per quanto riguarda gli edifici, circa un terzo del patrimonio edilizio nazionale si colloca nella classe di prestazione energetica peggiore.
A partire da un’analisi della situazione attuale, il Rapporto fornisce alle amministrazioni locali un quadro delle scelte di policy finalizzate alla decarbonizzazione, individuando i settori su cui intervenire per raggiungere gli obiettivi climatici europei di riduzione al 2030 del 55% delle emissioni e di azzeramento delle stesse nel 2050 (2030 per le nove città selezionate), rendendo al contempo le città più resilienti ai cambiamenti climatici. In particolare, il Rapporto illustra le possibilità tecnologiche e le migliori pratiche internazionali per rendere sostenibili la mobilità urbana e gli edifici (inclusa la produzione di energia rinnovabile nelle città), puntando sule infrastrutture verdi e le acque urbane, dato il ruolo che rivestono per la mitigazione, l’adattamento e la prevenzione dei rischi, la salute e il benessere dei cittadini.
Inoltre, vengono valutate le strategie orientate a generare un cambiamento nelle scelte di famiglie e operatori economici, e le tecnologie digitali da mettere al servizio della decarbonizzazione e dell’adattamento al cambiamento climatico. Infine, il Rapporto analizza gli strumenti finanziari per supportare gli investimenti proposti e le modalità di misurazione e monitoraggio dell’applicazione e dei risultati delle scelte politiche, in modo da garantire efficacia e trasparenza delle decisioni prese.

– foto ufficio stampa MIMS –
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CDP incontra le Regioni, insieme per lo sviluppo sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Un incontro in Cassa Depositi e Prestiti (CDP) con i rappresentanti di tutte le Regioni e delle Finanziarie regionali per presentare strumenti, prodotti e nuove iniziative del Gruppo dedicate allo sviluppo sostenibile del territorio. Alla presenza del Presidente e dell’Amministratore Delegato di CDP, Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco, del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, e del Presidente dell’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali (ANFIR), Michele Vietti, l’evento ha rappresentato anche l’occasione per rafforzare la collaborazione e il proficuo confronto fra CDP, Istituzioni locali e forze economiche sul territorio.
Il sostegno agli enti pubblici e alle imprese rientra nella missione istituzionale di Cassa Depositi e Prestiti, che nei primi 8 mesi dell’anno ha impegnato circa 4 miliardi a sostegno diretto degli enti pubblici e oltre 10 miliardi a favore delle imprese. Attività in linea con il Piano Strategico 2022-2024 che prevede complessivamente l’utilizzo di 65 miliardi nel triennio, di cui 21 miliardi per la PA e le Infrastrutture e 34 miliardi per imprese e internazionalizzazione.
A partecipare ai lavori sono stati circa 100 rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e delle Finanziarie regionali: 65 Assessori allo Sviluppo Economico e al Bilancio, Segretari e Direttori generali e Capi di Gabinetto delle Giunte Regionali e delle Province autonome; per l’ANFIR coinvolti 31 rappresentanti, con la presenza di Presidenti e Direttori Generali. Un appuntamento a cui seguiranno webinar di approfondimento settoriali e territoriali.
Fra le molteplici iniziative che hanno visto CDP in prima linea con le Regioni ci sono gli oltre 700 milioni di finanziamenti diretti per nuovi investimenti del 2021 e l’operazione di CDP per il rifinanziamento dei mutui del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), per un totale di 7,3 miliardi che ha portato alle Regioni interessate un risparmio complessivo di oneri finanziari di oltre 1,7 miliardi. I basket bond regionali con oltre 100 aziende finanziate per più di 250 milioni, i programmi di garanzia a sostegno delle PMI con oltre 500 imprese sostenute per più di 100 milioni e la gestione di diversi fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per un totale di 1,1 miliardi.
Riguardo al settore Immobiliare, tra le diverse attività, CDP ha recentemente lanciato il Fondo Nazionale Abitare Sostenibile (FNAS) per rispondere al crescente fabbisogno di infrastrutture sociali (social, student e senior housing). Nel Venture Capital sono nati poli di trasferimento tecnologico e acceleratori, sviluppati in collaborazione con il mondo accademico, a favore di start-up e PMI operanti in settori strategici.
Accanto ai fondi innovativi prosegue l’attività storica di finanziamento di CDP, che prevede espressamente il sostegno agli investimenti in sviluppo e innovazione a favore di enti pubblici (fra gli altri, porti, scuole, ferrovie, università, Asl) e imprese e la facilitazione della loro capacità di accesso al credito, anche attraverso canali di finanziamento alternativi a quelli tradizionali, grazie anche alla cooperazione con istituzioni finanziarie e operatori presenti sul territorio.
L’offerta di strumenti si è ampliata e alla tradizionale concessione di finanziamenti a medio-lungo termine per la realizzazione di opere pubbliche, si sono affiancati progetti e iniziative, non solo di natura finanziaria, ma anche servizi di Advisory e Mandate Management per il PNRR. Da ultimo, l’attività di gestione dei fondi pubblici di CDP si è evoluta per garantire un sostegno diretto alle Regioni nel realizzare gli investimenti previsti dai Fondi Strutturali Europei.
Giovanni Gorno Tempini, Presidente di CDP ha dichiarato:
‘La relazione di CDP con i territori, e in particolare con le Regioni, parte da lontano e rappresenta un legame storico che dura da oltre 170 anni. Oggi è cruciale rafforzare questo rapporto, alla luce dell’attuale congiuntura economica caratterizzata da tensioni geopolitiche che impattano su caro energia e approvvigionamento di materie prime e che richiedono un’attenzione nuova ai temi della transizione energetica e ambientale e alla trasformazione tecnologica. E’ proprio partendo dai territori che si possono immaginare scenari futuri capaci di proiettare sistemi economici e sociali verso nuove dimensioni. Coniugando conoscenza storica del territorio con una offerta di strumenti finanziari a sostegno dello sviluppo, CDP si candida ad accompagnare i processi trasformativi in atto, confermandosi attore del cambiamentò.
‘La vicinanza alle comunità locali – afferma Dario Scannapieco, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP – è uno dei principi cardine del nostro modello operativo, per questo abbiamo rafforzato la nostra rete con l’apertura di 27 sedi sul territorio nazionale dove i professionisti del Gruppo mettono al servizio le proprie competenze e svolgono un ruolo chiave nella strutturazione di strumenti finanziari utilizzando fondi pubblici. In linea con il nuovo Piano Strategico, l’attività di CDP proseguirà accompagnando le realtà locali nella ripresa, alla luce dello sfidante scenario macroeconomico e dell’implementazione del PNRR. Insieme abbiamo una grande responsabilità e diverse sfide da cogliere: sostenibilità, innovazione, rigenerazione urbana, digitalizzazione delle amministrazioni e dei servizi sono soltanto alcune. CDP resta un partner consapevole dell’importanza di queste sfide e fortemente coinvolta nel promuovere e accelerare lo sviluppò.
Massimiliano Fedriga, Presidente Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha dichiarato: ‘ringrazio Cassa Depositi e Prestiti per l’opportunità di confrontarsi su temi così importanti e vitali per il futuro del Paese. La Conferenza delle Regioni ha espresso la necessità di definire le priorità di utilizzo degli investimenti e le relative modalità di attuazione e rafforzare il coordinamento di tutte le risorse messe a disposizione, dalla programmazione comunitaria 2021-2027 agli altri fondi europei non legati alla pandemia. Questo è indispensabile se vogliamo centrare tutti gli obiettivi che ci siamo proposti e così raggiungere i risultati attesi per rilanciare lo sviluppo e la crescita dei nostri territori, già colpiti dalla crisi economica. E’ prioritario garantire una ricaduta omogenea degli investimenti sui territori, valorizzando tutte le aree del Paese. Finora sono state attuate collaborazioni positive, ma la diversificazione degli interventi e le sempre più stringenti tempistiche rendono indispensabile utilizzare tutti gli strumenti possibili e le giuste competenze. Per far questo un’ipotesi operativa, con le risorse del Piano, può essere quella di coinvolgere anche le società in house delle Regioni, al fine di rendere più efficace l’attuazione degli investimentì.
Per Michele Vietti, Presidente ANFIR, ‘la collaborazione tra Cassa Depositi e Prestiti e le finanziarie regionali è decisiva per affrontare le difficili sfide poste dal contesto macroeconomico ai nostri territori, perchè può moltiplicare l’effetto delle risorse pubbliche e sfruttare un know-how consolidato. Allo scopo CDP e ANFIR hanno siglato un’intesa per estendere su base nazionale iniziative come minibond, basket bond e gestione dei fondi comunitari. In questa collaborazione il ruolo di ANFIR è essenziale, in quanto facilitatore nelle partnership con tutti gli attori coinvolti, a livello nazionale e sovranazionalè.
Nel corso dell’incontro, il Direttore Business e Vice-Direttore generale di CDP, Massimo Di Carlo, con Esedra Chiacchella, Responsabile P.A. e Andrea Nuzzi, Responsabile Imprese e Istituzioni Finanziarie hanno approfondito il tema degli strumenti e delle risorse per la P.A. e le imprese, l’Amministratore Delegato e Direttore di CDP Venture Capital, Enrico Resmini, ha trattato il tema del modello di partecipazione per il Venture Capital. Inoltre, Giancarlo Scotti, Direttore Immobiliare CDP ed Emiliano Ranati, (Responsabile Group Real Estate Strategic Planning & Initiatives CDP), hanno parlato dell’operatività nel settore immobiliare e le linee di intervento sul territorio, mentre Luca D’Agnese, Direttore Policy, Valutazione e Advisory e Andrea Scotti, Responsabile Advisory Execution, Infrastrutture e Rigenerazione Urbana, hanno affrontato il tema del modello di Advisory di CDP e il supporto al PNRR con le iniziative strategiche settoriali.
-foto agenziafotogramma.it-
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A2A, in Lombardia un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti

MILANO (ITALPRESS) – Prosegue l’impegno di A2A per lo sviluppo sostenibile della Regione Lombardia: è stato inaugurato, alla presenza dell’amministratore delegato del Gruppo Renato Mazzoncini, il nuovo impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti urbani nel centro di Giussago – Lacchiarella. Realizzato da A2A Ambiente, consentirà di trattare opportunamente i rifiuti organici, nel pieno rispetto dei principi dell’economia circolare.
I rifiuti in questione proverranno dalla frazione organica delle raccolte differenziate, ma anche dagli sfalci e dalle potature del verde pubblico e privato. Una volta trattati, potranno essere reimpiegati per produrre materia – il compost – ed energia – il biometano: attraverso le tecnologie utilizzate, tutto ciò si potrà trasformare in risorsa, diventando quindi un’opportunità preziosa per il territorio.
Dall’attività dell’impianto integrato – digestione anaerobica e compostaggio – sarà possibile ottenere ogni anno 8 milioni di metri cubi di biometano (pari al fabbisogno annuo di circa 20.000 persone), e 20mila tonnellate di compost certificato per l’agricoltura. L’impianto, che annualmente può trattare 100.000 tonnellate tra umido e verde urbano, favorisce la riduzione della dipendenza da combustibili fossili, e, grazie al fertilizzante naturale prodotto che sarà messo a disposizione dei coltivatori, permetterà di minimizzare l’utilizzo di concimi chimici.
“L’esperienza e la leadership nel trattamento e nel recupero di materia ed energia consentono al nostro Gruppo di coniugare efficacemente economia circolare e processi produttivi, a beneficio della collettività e dell’ambiente – ha detto Mazzoncini -. L’impianto di Lacchiarella rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro percorso di crescita e un’importante opportunità di sviluppo per gestire virtuosamente l’intero ciclo dei rifiuti. Siamo convinti che questa filiera, oltre ad essere una leva per la circolarità, sia un abilitatore strategico per contribuire alla crescita di autonomia energetica di cui il Paese ha bisogno. In Italia con i dovuti investimenti e in accordo con istituzioni e comunità locali, potremmo attivare la produzione di oltre 6 miliardi di metri cubi di biometano, un potenziale energetico importante in particolare in un momento come quello che stiamo attraversando”.

– foto Italpress –
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A Maranello nasce Bosco Ferrari, 30 ettari di nuova forestazione

MARANELLO (ITALPRESS) – Bosco Ferrari prende il via con un intervento di forestazione nel Comune di Maranello, realizzato in collaborazione con l’impresa sociale no profit Rete Clima.
La messa dimora di giovani piante avviata oggi è un’ulteriore tappa del più vasto progetto in ambito climatico e ambientale annunciato al Capital Markets Day, che prevede la rinaturalizzazione di 30 ettari in provincia di Modena.
Il primo bosco di Maranello si estende su sei ettari ed è stato progettato come un querco-carpineto, una formazione tipica della pianura padana: qui sono state piantate le prime specie arboree e arbustive autoctone, nate da semi certificati e selezionate al fine di ricreare un ecosistema dagli alti benefici ambientali, fra i quali l’assorbimento nel corso di 30 anni di circa 3 kt CO2. Le giovani piante saranno curate da Rete Clima per i prossimi tre anni. Il nuovo bosco sorgerà all’interno dell’area del Parco dello Sport che è in corso di realizzazione da parte dell’amministrazione comunale e che, anche grazie al sostegno di Ferrari, sarà dotato di giochi per bambini, arredi e attrezzature sportive. All’attività di messa a dimora dei primi alberi hanno partecipato l’Ad Benedetto Vigna con il Ferrari Leadership Team e il sindaco di Maranello Luigi Zironi. Hanno collaborato all’evento di forestazione anche degli studenti dell’IIS Alfredo Ferrari di Maranello. “Bosco Ferrari è un segno della gratitudine dell’azienda verso il proprio territorio e un passaggio di testimone che ci lega alle nuove generazioni nella cura dell’ambiente e della comunità – afferma Vigna – Quattro mesi fa, nel corso del Capital Markets Day, abbiamo annunciato alcuni dei nostri progetti che avranno un impatto positivo sulla realtà locale, ormai realizzati o già avviati. L’iniziativa di forestazione segue infatti le recenti installazioni nei nostri stabilimenti di un impianto fuel cell da 1 MW, che riduce i consumi energetici e le emissioni, e di impianti fotovoltaici che a pieno regime consentiranno di autoprodurre 1,6 GWh all’anno”, conclude.
(ITALPRESS).
-foto uficio stampa Ferrari-