Home Ambiente Pagina 63

Ambiente

Coltivazione di caffè più green, Nestlè lancia il Nescafè Plan 2030

ASSAGO (MILANO) (ITALPRESS) – Nescafè presenta oggi la sua strategia per contribuire a rendere la coltivazione di caffè più sostenibile: il Nescafè Plan 2030. Nescafè sta lavorando con i coltivatori di caffè per supportarli nel passaggio verso l’agricoltura rigenerativa, accelerando al contempo il suo lavoro decennale nell’ambito del Nescafè Plan.
L’azienda investirà nel Nescafè Plan 2030 oltre un miliardo di franchi svizzeri entro il 2030. Questo investimento ha l’obiettivo di consentire al brand di continuare il suo percorso di sostenibilità con attività sempre più impattanti e in linea con il finanziamento del Gruppo a supporto delle pratiche di agricoltura rigenerativa. Il Gruppo Nestlè, infatti, da diversi anni è impegnato nella transizione verso un sistema alimentare rigenerativo e si pone l’ambizioso traguardo di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
“Il cambiamento climatico sta mettendo sotto pressione le aree di coltivazione del caffè – ha affermato David Rennie, Head of Nestlè Coffee Brands -. Facendo leva sull’esperienza decennale del Nescafè Plan, stiamo accelerando il nostro lavoro per contribuire ad affrontare i cambiamenti climatici e le sfide sociali ed economiche nelle catene del valore di Nescafè”.
L’aumento delle temperature ridurrà, da qui al 2050, le aree adatte alla coltivazione del caffè addirittura del 50%. Allo stesso tempo, circa 125 milioni di persone dipendono dalle coltivazioni di caffè per il proprio sostentamento e si stima che l’80% delle famiglie di coltivatori viva al livello o al di sotto della soglia di povertà. E’ necessario intervenire per garantire la sostenibilità a lungo termine del caffè.
“In qualità di marchio di caffè leader nel mondo, Nescafè mira ad avere un impatto concreto sulla coltivazione del caffè a livello globale – ha affermato Philipp Navratil, Head of Nestlè’s Coffee Strategic Business Unit – Vogliamo che i coltivatori di caffè prosperino tanto quanto vogliamo che il caffè abbia un impatto positivo sull’ambiente. Le nostre azioni possono contribuire a guidare il cambiamento dell’intera industria del caffè”.
L’agricoltura rigenerativa è un approccio all’agricoltura che mira a migliorare la salute e la fertilità del suolo, nonchè a proteggere le risorse idriche e la biodiversità. Avere suoli più sani significa renderli più resistenti agli impatti dei cambiamenti climatici e poter aumentare i raccolti, contribuendo a migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori. Dunque, Nescafè fornirà agli agricoltori formazione, assistenza tecnica e piantine di caffè ad alto rendimento per aiutarli a passare a pratiche di coltivazione rigenerativa.
Alcuni esempi di pratiche di agricoltura rigenerativa sono: piantare colture di copertura per proteggere il suolo e contribuire anche ad aggiungere biomassa, che può aumentare la presenza di materia organica nel terreno e, quindi, aumentare il sequestro del carbonio nel suolo; l’utilizzo di fertilizzanti organici concorre alla fertilità del suolo, essenziale per una buona salute del terreno; un maggiore uso dell’agroforestazione e della consociazione contribuisce alla conservazione della biodiversità; potare le piante di caffè esistenti o sostituirle con varietà resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici aiuterà a ringiovanire gli appezzamenti di caffè e ad aumentare la resa per gli agricoltori.
Nescafè lavorerà con i coltivatori di caffè per testare, apprendere e valutare l’efficacia di molteplici pratiche di agricoltura rigenerativa. Ciò avverrà con un focus su sette territori chiave, da cui il brand approvvigiona il 90% del caffè: Brasile, Vietnam, Messico, Colombia, Costa d’Avorio, Indonesia e Honduras.
Nescafè mira a raggiungere: 100% di caffè di provenienza responsabile entro il 2025; 20% del caffè da metodi di agricoltura rigenerativa entro il 2025 e il 50% entro il 2030 come parte dell’ambizione di Nestlè sulle principali materie prime.
Nescafè si impegna a sostenere gli agricoltori che si assumono i rischi e i costi associati al passaggio all’agricoltura rigenerativa. Fornirà programmi che mirano a supportare gli agricoltori e a migliorare il loro reddito a seguito di tale transizione. In Messico, Costa d’Avorio e Indonesia, Nescafè sperimenterà un programma di sostegno finanziario per aiutare gli agricoltori ad accelerare la transizione verso l’agricoltura rigenerativa. Attraverso questo progetto, Nescafè, insieme ai coltivatori di caffè, testerà e identificherà il miglior approccio in ogni Paese.
Ciò potrebbe includere misure quali: incentivi in denaro condizionati all’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa; protezione del reddito tramite l’assicurazione contro gli agenti atmosferici; maggiore accesso alle linee di credito per gli agricoltori.
Nescafè seguirà i progressi ed esaminerà i risultati dei suoi programmi sul campo con i coltivatori di caffè attraverso la sua partnership di monitoraggio e valutazione con Rainforest Alliance. Questi sforzi saranno integrati con nuove collaborazioni incentrate sulle competenze, come quella con Sustainable Food Lab per temi legati alla valutazione del reddito, alla strategia e al monitoraggio dei progressi raggiunti dai coltivatori di caffè.
L’agricoltura rigenerativa contribuisce anche all’abbattimento dell’anidride carbonica nell’atmosfera e alla riduzione delle emissioni di gas serra. Ecco perchè è una parte fondamentale della roadmap verso le Zero Emissioni Nette del Gruppo Nestlè. In questo senso, Nescafè mira a contribuire all’impegno per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere quota zero entro il 2050. Lavorerà con agricoltori, fornitori e partner per proteggere i terreni agricoli, migliorare la biodiversità e prevenire la deforestazione. Il marchio intende aiutare gli agricoltori a piantare più di 20 milioni di alberi nelle loro piantagioni di caffè o nelle loro vicinanze.
In Italia l’impegno di Nescafè per la sostenibilità da oggi si consolida anche grazie all’apertura della Nestlè Coffee Academy, il nuovo spazio realizzato presso la sede di Assago di Nestlè e certificato Campus SCA (Specialty Coffee Association), completamente dedicato al mondo del caffè. La NCA è aperta a dipendenti, clienti e fornitori, per ampliare le proprie conoscenze tecniche sul caffè, scoprire i nuovi trend di consumo e imparare a conoscere i processi dietro la filiera di questa preziosa bevanda. In questo spazio, infatti, si studia il caffè verde e la filiera produttiva, si osserva come un singolo chicco può assumere aspetto, consistenza, odore e sapore diversi a seconda del livello di tostatura, si provano diverse tipologie di macinatura, una per ogni tipo di estrazione, espresso o filtro. E infine si impara ad assaggiare e valutare il caffè. Tutto ciò con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sull’importanza di scegliere un caffè che faccia bene anche al Pianeta.
L’annuncio di oggi si basa sugli sforzi di sostenibilità di Nescafè nella produzione di caffè. Dal 2010, il marchio ha investito nella sostenibilità attraverso il Nescafè Plan e ha compiuto progressi significativi. Caffè approvvigionato responsabilmente: nel 2021 l’82% del caffè di Nescafè è stato approvvigionato in modo responsabile; Piantine di caffè: 250 milioni di nuove piantine di caffè distribuite agli agricoltori dal 2010; Monitoraggio e valutazione: analisi dell’impatto in collaborazione con Rainforest Alliance in 14 Paesi; Emissioni di gas serra: riduzione del 46% delle emissioni di gas serra nelle fabbriche di caffè solubili (dati 2020 vs. 2010, per tonnellata di prodotto); Consumo di acqua: 53% in meno di prelievo d’acqua nelle fabbriche di caffè solubili (dati 2020 vs 2010, per tonnellata di prodotto).

– foto ufficio stampa Nestlè –
(ITALPRESS).

Iren, al via nuovo catalogo educational sulla transizione ecologica

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – “Direzione 2030 – Proposte formative per la transizione ecologica” è il nuovo catalogo di offerte educative targate Eduiren, il settore educational del Gruppo Iren che vuole declinare il concetto di sostenibilità a 360° e per tutti gli ordini di scuola.
Le attività proposte, integralmente gratuite, intendono supportare scuole e docenti per offrire ai propri studenti opportunità di educazione ambientale interdisciplinari e coinvolgenti: l’offerta unisce formazione per insegnanti e laboratori e percorsi didattici per studenti, ma anche digitale ed analogico, scienze e società, creatività, tecnologie ed educazione scientifica.
Con questo catalogo Eduiren si propone di affrontare in un’ottica verticale, dalla scuola dell’infanzia alle secondarie, il tema complesso – ma non complicato – della transizione ecologica, come opportunità per proseguire e consolidare processi di innovazione didattica e scolastica valorizzando le routine, le pratiche e le priorità delle scuole di oggi.
Il catalogo si compone di numerose attività, che comprendono: cinque laboratori, differenziati per ordine scolastico e attivabili in presenza e a distanza; esperienze sui territori con visite virtuali e in presenza agli impianti del Gruppo Iren, dal termovalorizzatore di Torino al Parco delle Acque Depurate di Mancasale a Reggio Emilia, dall’Ecosegmento dell’acquedotto storico di Genova alla Centrale idroelettrica di Tusciano in provincia di Salerno.
Tra le nuove iniziative anche un contest nazionale per le scuole, “Planet Fan”: un’esperienza che mira a coinvolgere studenti e studentesse per trasformarli in giovani comunicatori della scienza e green influencer sui temi dell’economia circolare. Una sfida a sfruttare le potenzialità dei social media e degli ambienti digital per veicolare messaggi e buone pratiche, che promuova il protagonismo delle nuove generazioni nella realizzazione degli obiettivi di sostenibilità che uniscono aziende, scuole e governi.
Per i docenti, inoltre, il catalogo Eduiren propone due webinar formativi dedicati a transizione ecologica, biodiversità e nuove pratiche di cittadinanza a cura di Federico Taddia, giornalista, scrittore e conduttore radio-televisivo, e Andrea Vico, giornalista scientifico e autore di libri per ragazzi. A questi si aggiungono tre corsi da 25 ore, accreditati dal Ministero dell’Istruzione, per la progettazione di attività didattiche coinvolgenti ed esperienziali da realizzare in classe e in laboratorio.
A completare la proposta formativa di “Direzione 2030” concorre anche il sito Eduiren (www.eduiren.it), un nuovo ecosistema digitale che accompagna e arricchisce il progetto educational con materiali di approfondimento, quiz e giochi interattivi, notizie e curiosità.
Le iscrizioni a visite, laboratori e webinar formativi aprono oggi, lunedì 3 ottobre, mentre quelle per partecipare al contest “Planet Fan” saranno aperte dal 10 ottobre al 7 gennaio 2023.
“Direzione 2030” è un progetto realizzato da Eduiren in partnership con La Lumaca, società cooperativa che opera nel settore dell’educazione e della comunicazione alla sostenibilità, e che curerà i laboratori didattici e le visite negli impianti, e con G-Lab Srl, braccio operativo di Fondazione Golinelli ed ente accreditato dal Ministero per la formazione del personale scolastico, che – in quanto punto di riferimento per l’approccio STEAM alla didattica – curerà le azioni formative rivolte agli insegnanti e i contest didattici per gli studenti.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Iren –

Enea, nuovo piano d’informazione per promuovere efficienza e risparmio

ROMA (ITALPRESS) – Al via il nuovo Programma nazionale di Informazione e Formazione (PIF) “Italia in Classe A” per promuovere la cultura dell’efficienza energetica, attuato da Enea, finanziato nell’ambito del Pnrr dal ministero della Transizione Ecologica. Il PIF è stato presentato dal presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce, in un evento dedicato al quale hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti di Mite, Banca d’Italia, Anci, Istat, Adi Lazio, Isnova, Università e Politecnico di Milano, Università Iuav di Venezia, Human Foundation, GSE, Ferrovie dello Stato, NextChem e Fondazione Evolve (Gruppo Maire Tecnimont), Confimi, Confapi, Parlamento e Commissione UE, oltre a dirigenti e ricercatori dell’Agenzia.
“In un contesto di crisi energetica come quello attuale, informazione e formazione diventano cruciali per accrescere l’impegno verso una nuova cultura del risparmio energetico, incoraggiando un cambio comportamentale radicale e duraturo”, sottolinea Dialuce.
“Enea – aggiunge – possiede in questo settore un vasto know how grazie al quale rivestiamo anche il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica. Al servizio del nuovo piano metteremo tutta l’esperienza acquisita nella gestione del precedente PIF, oltre a quella legata ai progetti nel settore della riqualificazione urbana e dell’efficientamento dei processi industriali”. Nel prossimo triennio 2022-2024 le attività del nuovo PIF, che avranno come filo conduttore l’innovazione, saranno rivolte verso pubblica amministrazione, imprese, scuole e cittadini. Al centro del primo anno azioni e soluzioni per promuovere l’efficienza energetica e il contenimento dei consumi energetici attraverso la diffusione delle misure di sostegno agli investimenti nel settore civile, come le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica e il recupero del patrimonio edilizio esistente, il conto termico, il fondo nazionale per l’efficienza energetica.
Il programma per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione centrale e il programma di interventi di efficienza energetica promossi dalle politiche di coesione 2021-2027, oltre alle azioni di informazione sulle Comunità Energetiche, rivolte agli enti locali e realizzate in collaborazione con Anci. “La campagna continuerà a promuovere gli interventi di efficientamento nel settore civile attraverso l’informazione a cittadini e pubbliche amministrazioni sugli strumenti di sostegno messi in campo nel nostro Paese. Contemporaneamente lavoreremo per rafforzare la consapevolezza del valore dei risparmi energetici associati agli investimenti in efficienza energetica”, spiega Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Enea di Efficienza energetica. “Questi interventi e uno stile di vita più sostenibile – continua – devono diventare strutturali se vogliamo portare a termine il processo di decarbonizzazione”.

– foto ufficio stampa Enea –
(ITALPRESS).

Nasce Circular Evolution per la diffusione dell’economia circolare

ROMA (ITALPRESS) – Presentata presso l’auditorium di Enel X Circular Evolution, l’associazione nata dalla partnership tra Cesi, Enel X e Icmq e di cui Bulgari rappresenta il primo socio ordinario. Fondata per divulgare la conoscenza, la diffusione e l’applicazione dei principi della circular economy, l’associazione si pone l’obiettivo di proporre uno dei più avanzati schemi di misurazione al mondo per calcolare il livello di applicazione dei principi di economia circolare nell’ambito delle organizzazioni o dei processi produttivi, rappresentando un punto di riferimento in tutti gli ambiti dell’economia circolare in Italia e all’estero.
“Con la nascita dell’associazione Circular Evolution, vogliamo porre l’accento sull’importanza dell’economia circolare come modello di comportamento per rendere più sostenibili e quindi più attente alle esigenze dell’ambiente le attività produttive delle aziende italiane”, ha dichiarato Francesco Venturini, responsabile di Enel X. “In Enel X ormai da tempo giochiamo un ruolo da protagonisti nello sviluppo di soluzioni e metodi per l’analisi concreta della circolarità delle realtà che supportiamo, e oggi rafforziamo questo impegno promuovendo un’iniziativa unica nel suo genere. Grazie alla sinergia con altre grandi aziende e alcuni tra i più importanti centri di ricerca del Paese abbiamo realizzato Circular Certification, una certificazione che attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi misura la qualità delle pratiche di Economia Circolare delle aziende che decidono di intraprendere un percorso virtuoso per creare valore al business e rispettare le linee guida della transizione energetica che mai come in questo momento storico è necessario accelerare”, ha aggiunto. Nel corso della mattinata è stato presentato in anteprima l’inedito programma Circular Certification, lo strumento a oggi più innovativo presente nello scenario internazionale per valutare in maniera oggettiva e trasparente le performance di sostenibilità di aziende, università, istituzioni e associazioni attraverso l’utilizzo di schemi accreditati per la misurazione del livello di circolarità di un’organizzazione, dei prodotti e di un sito specifico.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Ene X-

A Pordenone la campagna Bat-Marevivo contro l’abbandono dei mozziconi

ROMA (ITALPRESS) – Sbarca a Pordenone l’edizione 2022 di “Piccoli gesti, grandi crimini”: il progetto realizzato da Marevivo in collaborazione con BAT Italia e con il patrocinio del ministero della Transizione Ecologica e del Comune di Pordenone, che ha l’obiettivo non solo di sensibilizzare cittadini e Amministrazioni locali sulle gravi conseguenze dell’abbandono nell’ambiente di mozziconi di sigarette e piccoli rifiuti (il cosiddetto “littering”). Dopo il lancio nazionale del 19 maggio scorso a Roma e le prime quattro tappe a Trieste, Salerno, Pescara e Viareggio, Pordenone è la quinta città, quest’anno, ad ospitare l’iniziativa.
La campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”, ideata dall’agenzia creativa Question Mark Communication, gioca sul concetto di crimine commesso da chi compie un gesto che può sembrare “piccolo” o trascurabile come quello di buttare a terra un mozzicone di sigaretta o il tappo di una bottiglietta.
Gettati in strada, nei tombini, sulle spiagge e lungo gli argini dei fiumi, mozziconi e piccoli rifiuti finiscono in mare e scambiati per cibo vengono ingeriti da uccelli, pesci, tartarughe e altri animali marini, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento.
Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) i mozziconi rappresentano ben il 40% dei rifiuti complessivi nel Mediterraneo davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine di alluminio. Se si pensa che ogni anno sono 4,5 i trilioni di mozziconi che finiscono nell’ambiente – di cui 14 miliardi[1] solo in Italia – e che si stima che circa il 65% dei fumatori non li smaltisca correttamente, si capisce quale sia la portata del problema.
Proprio con l’obiettivo di accrescere sensibilità e consapevolezza sulle conseguenze di quel “piccolo gesto”, in Piazzetta Cavour – fino al 1° ottobre – una installazione rappresenterà una vera e propria “scena del crimine”, in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti tartarughe, pesci e altri animali marini, è posta la riproduzione di un mozzicone gigante, una bottiglietta di plastica e un tappo di alluminio come simboliche “armi del delitto”.
L’installazione è stata svelata questa mattina alla presenza dell’assessore all’Ambiente del Comune di Pordenone Monica Cairoli, dell’assessore alla Cultura del Comune di Pordenone, Alberto Parigi, di Antonella Moretti, Responsabile Delegazione Veneto di Marevivo.
Inoltre, il 30 settembre e il 1 ottobre i volontari di Marevivo distribuiranno per le strade della città circa 2.000 posacenere tascabili e riutilizzabili, in plastica riciclabile. Per le vie cittadine saranno visibili anche affissioni riportanti i 3 soggetti della campagna, così come sagome di animali marini sul manto stradale, con un QR Code attraverso il quale le persone potranno interagire con il sistema di intelligenza artificiale “MARINA” e conoscere di più sul “littering” e sulle pratiche utili a contrastarlo.
“Siamo orgogliosi di portare a Pordenone ‘Piccoli gesti, grandi criminì, progetto tramite cui intendiamo accompagnare cittadini e istituzioni verso un percorso virtuoso a tutela dell’ambiente – ha commentato Andrea Di Paolo, responsabile Affari Legali, Regolamentari e Compliance Area Sud Europa di BAT -. Percorso che è parte integrante della strategia di sostenibilità di BAT Italia per la realizzazione di A Better Tomorrow: un futuro migliore più verde, sostenibile, innovativo ed equo per tutti. Una visione a cui, oggi, siamo lieti di dar vita anche nella città di Pordenone”.
“In qualità di delegata di Marevivo Veneto e vivendo in provincia di Pordenone, sono molto felice che la campagna sia giunta anche in questo Comune da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente. Per noi di Marevivo è importantissimo sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al littering e valorizzare il ruolo che ciascuno può avere nel percorso verso l’adozione di comportamenti virtuosi e stili di vita sostenibili. Anche per questo siamo convinti che l’alleanza fra associazioni, aziende e istituzioni, uniti da uno stesso obiettivo, possa contribuire a realizzare quel cambiamento necessario a garantire la vita dell’uomo sul Pianeta”, ha affermato Antonella Moretti, Delegata Marevivo Veneto.
“Politica sull’ambiente si fa in molti modi, una parte molto importante la ricopre il ruolo divulgativo, formativo e culturale – ha commentato Monica Cairoli, assessore all’Ambiente del Comune di Pordenone -. La campagna di Marevivo ‘Piccoli gesti, grandi criminì, a cui come assessore ho voluto aderire con forza, riguarda il prendere consapevolezza di cosa compartano nei confronti dell’ambiente anche piccoli gesti di incuranza, come gettare a terra mozziconi di sigarette. Il rifiuto del mozzicone, infatti, prima dell’avvento delle mascherine secondo i nostri dati risulta essere il più incisivo tra i rifiuti inquinanti. Il danno che provoca non è solo ambientale ma anche economico: i tombini non sono posacenere, il loro intasamento costa a tutti noi cittadini in termini di manutenzione ed interventi. A livello ambientale forse non è abbastanza chiaro il viaggio che il mozzicone gettato a terra fa: dalle nostre strade finisce nelle caditoie e, da qui, al mare. Lo smaltimento del decadimento dei filtri dei mozziconi è lunghissimo e diventa ‘predà di animali come uccelli o pesci che, tratti in inganno, lo ingeriscono rischiando soffocamento e avvelenamento. Questa di Marevivo è solo una delle campagne di formazione, informazione e cultura dell’ambiente che il Comune intende portare avanti”.
“La sensibilità ambientale dei giovani di oggi è nettamente superiore al passato. Nonostante i grandi problemi ambientali che stiamo affrontando e dobbiamo fronteggiare, questa campagna nazionale che tocca anche la nostra città è una buona notizia. Le campagne di sensibilizzazione vanno portate avanti per aumentare l’attenzione e l’educazione all’ambiente e alla sua cura e a Pordenone trovano terreno fertile. Di fronte ad una situazione seria e grave, questo ci dona un pò di speranza”, ha dichiarato Alberto Parigi, assessore alla Cultura del Comune di Pordenone.

– foto ufficio stampa Msl Group –
(ITALPRESS).

Il sesto Bilancio di Sostenibilità Mapei si apre a tutta Europa

MILANO (ITALPRESS) – Crescita costante in termini di fatturato e dipendenti, un impegno concreto per la sostenibilità e un bacino di analisi che abbraccia tutta Europa. Il sesto Bilancio di Sostenibilità segna nuovi importanti traguardi per il Gruppo Mapei, con dati esemplificativi di una strategia aziendale che si dimostra vincente anche nei periodi di difficoltà.
Mapei conferma con convinzione il proprio impegno nei confronti del territorio e della comunità: 1.939 milioni di euro distribuiti agli stakeholder, 38 milioni di euro investiti in Ricerca & Sviluppo e 32 milioni di euro spesi in iniziative sportive, culturali e sociali.
Numeri che per la prima volta rappresentano tutto il perimetro europeo del gruppo, prendendo in analisi Mapei SpA, tutte le filiali Mapei europee, nonchè tutte le consociate italiane e quelle europee consolidate integralmente: Adesital, Cercol, Gòrka Cement, Mapei Marine, M+, Polyglass, Rasco, Sopro, Tecnopol, Vaga e Vinavil. Un impegno per comunicare annualmente in modo trasparente i propri valori e la propria performance ambientale, sociale ed economica.
Il 2021 è stato un anno caratterizzato dalla ripresa e dal desiderio di tornare alla normalità, elementi che hanno dato nuovi impulsi alle energie. Si riconfermano solidi i pilastri su cui si erge l’intero gruppo: Internazionalizzazione, Specializzazione, Ricerca&Sviluppo e Sostenibilità.
“I risultati riportati in questo bilancio ci rendono orgogliosi perchè rappresentano l’impegno di Mapei nei confronti sia dell’ambiente sia delle società e comunità in cui opera, in tutta Europa – dichiara Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei -. Sostenendo cultura, sport, iniziative sociali e solidali, vogliamo essere cittadini attivi e promotori di crescita e sviluppo in tutti i Paesi dove siamo presenti con le nostre attività. Lo facciamo a modo nostro: con passione e coinvolgimento di tutta l’azienda”.
“Molti progetti virtuosi hanno costellato questo 2021 – dichiara Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei -. Dalle prime fasi sperimentali del progetto di mobilità elettrica Arena del Futuro, all’accordo raggiunto con Iren per il riutilizzo dei polimeri termoplastici, provenienti da processi innovativi di riciclo per la realizzazione di pavimentazioni stradali più durature e sostenibili. Significativa anche la decisione di compensare le emissioni residue di CO2 di un altro dei nostri prodotti di punta, Ultracolor Plus che oggi insieme a Keraflex Maxi S1 zerø è a zero impatto sui cambiamenti climatici. Per noi sostenibilità non è solo un dovere ma un modo di essere”.
La sostenibilità per Mapei si manifesta quotidianamente. Si esplica, per esempio, nell’accurata selezione delle materie prime e nella ricerca di soluzioni per ridurne il consumo, per realizzare prodotti a basso impatto ambientale, in particolar modo in termini di emissioni di gas a effetto serra. Un approccio che coinvolge anche l’aspetto del packaging del prodotto realizzato – dove possibile – con plastica riciclata certificata da enti terzi. L’alta qualità e i bassi impatti ambientali che caratterizzano le soluzioni Mapei sono in grado di contribuire alla sostenibilità degli edifici in cui vengono applicati, aumentandone le prestazioni energetiche.
A riconferma del suo impegno per la salute dell’ambiente, Mapei nel 2021 ha ottenuto importanti riconoscimenti: è stata inserita tra le 150 aziende italiane più sostenibili, unica nel settore chimico, nella ricerca Leader della Sostenibilità svolta da di Statista, azienda leader delle ricerche di mercato e specializzata in ranking e analisi di dati aziendali, in collaborazione con il Sole 24 Ore; ha conquistato anche il riconoscimento di Green Star della Sostenibilità nello studio condotto dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza – ITQF, in collaborazione con l’Istituto per il Management e la Ricerca Economica IMWF di Amburgo e Affari & Finanza de La Repubblica.
Elementi fondanti per Mapei sono anche il rapporto con le comunità e il sostegno allo sport e alla cultura. Nel 2021 Mapei ha supportato con convinzione il mondo dello sport, con il quale condivide gli stessi valori: passione, volontà di eccellere e di valorizzare il proprio talento, amore e dedizione per il lavoro di squadra e desiderio di affrontare con grinta e tenacia ogni giorno nuove sfide. Proprio per questo continua l’investimento del Sassuolo Calcio, di cui il gruppo è proprietario dal 2003.
Una delle iniziative di maggior rilievo del 2021 in ambito Sassuolo Calcio è stato il progetto Generazione S – Per diventare grandi ci vuole passione, attività rivolta a società dilettantistiche maschili e femminili per condividere un progetto di responsabilità sociale attraverso l’organizzazione di specifici eventi e percorsi di formazione. L’interesse per questo progetto ha superato i confini nazionali e si è esteso anche all’estero.
Anche la passione per il ciclismo ha portato a sostenere significative iniziative nel corso dell’anno. L’11 luglio 2021, dopo lo stop forzato dell’anno precedente, è tornata la Re Stelvio Mapei, la storica manifestazione sportiva di cui Mapei è Main Sponsor. Inoltre, il sodalizio con l’Unione Ciclistica Internazionale ha portato l’azienda a essere ancora una volta Main Partner dei Campionati del Mondo su strada, tenutisi nelle Fiandre, in Belgio.
Non solo calcio e bici. Mapei sostiene tutto il mondo dello sport: pallavolo, con il sostegno alla final-four della Coppa Italia Serie A1 di pallavolo femminile; motori, nella sponsorship con la pilota Rachele Somaschini; basket, grazie alla riqualificazione di uno spazio urbano in vista del torneo Red Bull Half Court 2021 con le soluzioni della propria linea di pavimentazioni sportive. E non solo Italia: in tutta Europa il gruppo è sceso in campo dando il proprio sostegno a numerose iniziative, attività e società sportive.
L’attenzione alla cultura in tutte le sue declinazioni è un credo centrale del gruppo, in quanto rappresenta il fondamento e l’identità di una comunità. Mapei ha incontrato negli anni numerose realtà e istituzioni di valore, con le quali nel tempo è nato un lavoro di collaborazione e sostegno, tra queste: il Teatro alla Scala, di cui Mapei è Socio Fondatore dal 2008, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la fondazione Triennale di Milano, i Musei San Domenico di Forlì e la Biblioteca degli Alberi di Milano, un progetto innovativo che offre iniziative culturali da vivere all’aria aperta, in uno spazio verde nel cuore della città di Milano.
Lo scorso anno Mapei è stata anche Partner del padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, evento di punta per il mondo delle imprese, fornendo neo-materie create a partire da elementi naturali come sabbia, caffè e polvere di bucce d’arancia e supportando i lavori con uno dei suoi siti produttivi a pochi chilometri dall’Expo.
Il 2021 è stato un anno che ha contato numerosi impegni di Mapei rivolti a iniziative solidali e di beneficenza, a dimostrazione della convinzione che un’azienda può dare il suo contributo allo sviluppo delle comunità sia attraverso sponsorizzazioni, sia fornendo gratuitamente prodotti e tecnologie e mettendo a disposizione tecnici di laboratorio e di cantiere. Tra i progetti più significativi ci sono il contributo dato a Fondazione AIRC attraverso l’attivazione di una borsa di studio triennale dedicata a Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli e il sostegno a Gomitolorosa Onlus e la sua iniziativa di Lanaterapia.
Un atteggiamento condiviso da tutte le società del gruppo a livello europeo: Sopro Polonia ha scelto di dare il suo contributo al progetto “Pacchetto Nobile” per aiutare le famiglie in difficoltà; Mapei France ha sostenuto l’associazione “Courir pour elles” che partecipa alla lotta contro i tumori femminili attraverso la prevenzione; Mapei Yapi (Turchia) ha scelto la campagna “insieme rigenereremo di nuovo la vita e la speranza!” fondata da TEMA per il rimboschimento e la conservazione delle opere naturali in Turchia.
Infine, sempre più marcato e concreto è l’impegno di Mapei per il mondo della ricerca, per la comunità scientifica e le Università, anche attraverso la valorizzazione dei giovani ricercatori.
Il gruppo riconosce la responsabilità di porre a servizio della società gli strumenti di cui dispone, per permetterle di essere sempre più preparata ad affrontare le sfide della sostenibilità. Al fine di condividere idee e know how nel campo della R&S, Mapei collabora attivamente con la comunità scientifica: nel 2021 il gruppo ha erogato a Università e Istituti di Ricerca un totale di 472.631 euro.
La Società Chimica Italiana ha istituito la Medaglia Giorgio Squinzi in memoria dell’imprenditore e del suo impegno nell’industria chimica italiana. Il riconoscimento – da assegnare con cadenza annuale – è destinato a un ricercatore entro i quarantacinque anni che abbia portato contributi di particolare rilievo scientifico nel settore della Chimica Industriale. Il riconoscimento è stato assegnato nel corso della sua prima edizione a Federico Bella, professore associato presso il Politecnico di Torino.

– foto ufficio stampa Mapei –

(ITALPRESS).

4/10 convegno a Milano su crisi climatica e siccità

MILANO (ITALPRESS) – Gli investimenti nella sostenibilità idrica come asset economico e necessità operativa stanno aumentando tra le utility e le aziende virtuose. L’implementazione delle politiche interne sta avvenendo con un senso di urgenza, alla luce della crescente crisi climatica e dei conseguenti, drammatici, fenomeni di siccità con l’escalation raggiunta nell’estate appena trascorsa. Questa evoluzione trasforma il concetto di responsabilità sociale e avvicina il tema del consumo sostenibile ai cittadini. L’efficienza nell’uso dell’acqua è infatti sempre più presente nelle strategie di crescita aziendale ed è fondamentale per raggiungere gli SDGs dell’Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite.
Dell’importanza della gestione sostenibile dell’acqua e di come istituzioni, utility ed aziende se ne occupano, inclusi l’uso di tecnologie digitali e dispositivi idrici intelligenti per esigenze di misurazione e ottimizzazione, se ne parlerà al convegno “Crisi climatica e siccità: la sfida del consumo sostenibile delle risorse idriche. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua” promosso da Fondazione UniVerde, Gruppo CAP, ENEA con il patrocinio di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme che si svolgerà a Milano, martedì 4 ottobre, ore 9:00, presso l’Auditorium Gruppo CAP (via Rimini, 38).
Interventi introduttivi: Alessandro Russo (Presidente e Amministratore Delegato, Gruppo CAP, Vicepresidente Utilitalia); Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde); Nicoletta Gozo (Responsabile Roll out tecnologico e Coordinatrice progetto PELL – Divisione Smart Energy ENEA).
Indirizzo di saluto: Stefano Patuanelli (Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali); Teresa Bellanova (Vice Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili); Michela Palestra (Vicesindaca Città metropolitana di Milano).
Video dell’UNESCO-WWAP “Acque sotterranee: rendere visibile la risorsa invisibile” e Sintesi del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022.
Intervengono: Andrea Guerrini (Componente collegio ARERA e Presidente WAREG – Network regolatori idrici europei); Alessandro Bratti (Segretario Generale Autorità di bacino distrettuale del fiume Po); Ettore Prandini (Presidente nazionale Coldiretti); Giordano Colarullo (Direttore Generale Utilitalia); Maurizio Montalto (Presidente IISPA, Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali); Gladys Lucchelli (Direttore ANBI Lombardia); Gianluigi Fiori (Direttore Approvvigionamento Idrico, Acquedotto Pugliese).
Presentazione delle best practice: Adriano Maroni (Presidente Menowatt Ge); Andrea Villa (Vice Presidente AVR – Associazione italiana costruttori Valvole e Rubinetteria, ANIMA Confindustria).
Modera: Gianni Todini.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Fondazione UniVerde-

La risposta all’appello del Papa per la transizione ecologica

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’urgenza della transizione ecologica più volte ribadita dal Santo Padre, trova oggi concretezza in un’alleanza tra Chiesa, imprese, istituzioni, famiglie e società civile nella realizzazione di un cambiamento che parta dalle diocesi e dalle parrocchie per abbracciare tutta la società.
Nell’ambito del Festival Francescano a Bologna, si è svolto il convegno “L’urgenza di una transizione ecologica dal basso. Una cassetta degli attrezzi per il cambiamento”, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha sottolineato come “Papa Francesco si preoccupa dell’ambiente perchè difende l’uomo, la persona: se la casa viene distrutta l’uomo non può più viverci. Per questo il Papa ha parlato di ‘conversione ecologicà, non perchè ha avuto un ‘sogno verdè, ma perchè se non ci convertiamo all’ecologia l’uomo è minacciato; e siccome Dio ama l’uomo e gli affida il dono del suo Creato, sta a noi, anche con la responsabilità dei cristiani, difendere la casa comune”. Coordinati da Pierluigi Sassi, hanno partecipato ai lavori autorevoli esponenti delle diverse componenti sociali che il Papa ha invitato a collaborare per accelerare la transizione ecologica dei territori: monsignor Joshtrom Isaac Kureethadam (direttore del Dipartimento “Ecologia e Creato” della Santa Sede) Donato Falmi (Movimento dei Focolari), Pierluigi Stefanini (presidente Asvis), Fra Giampaolo Cavalli (direttore dell’Antoniano di Bologna), Ivana Borsotto (presidente Focsiv), Andrea Abodi (presidente Istituto per il Credito Sportivo), Mariella Enoc (presidente Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Gianluigi De Palo (presidentedel Forum delle Famiglie) e Stefania Giannini (vicedirettrice dell’Unesco con delega all’Educazione).
Dall’impegno di diocesi e parrocchie, agli strumenti finanziari messi a supporto dall’Istituto per il Credito Sportivo, al lavoro di organizzazioni e associazioni, agli sforzi quotidiani di famiglie e imprese, la volontà comune è accelerare lungo la strada indicata dal Papa, forti di una “cassetta degli attrezzi” per poter cogliere appieno le migliori opportunità della transizione ecologica in atto. “Gli obiettivi dell’Enciclica Laudato sì e dell’Agenda 2030 ispirano, sostanziano e qualificano il mandato istituzionale attraverso il quale l’Istituto per il Credito Sportivo esercita la sua funzione di banca pubblica, che in questi anni ha consolidato il suo ruolo sociale, al servizio dello sviluppo sostenibile dell’Italia attraverso lo Sport e la Cultura”, ha evidenziato Abodi. “Con il nostro lavoro quotidiano cerchiamo di contribuire al miglioramento delle infrastrutture sportive e culturali, materiali e immateriali, affidando fiducia finanziaria a due settori che sono parte integrante di quelle che possiamo definire le indispensabili ‘difese immunitarie socialì, individuali e collettive. Attraverso la collaborazione attiva con la Piattaforma Laudato sì, alla quale abbiamo aderito con profonda convinzione, vogliamo ulteriormente caratterizzare il ruolo che ci è stato affidato, rendendo più concreto ed efficace il nostro contributo alla transizione ecologica, passando dalla declamazione dei principi, alla loro applicazione pratica, per il miglioramento della qualità della vita delle persone, delle comunità e dei luoghi. Mi auguro che proprio attraverso lo sport e la cultura, sia più convincente ed efficace la spinta dal basso auspicata proprio nelle premesse di questa occasione d’incontro, finalizzata al perseguimento degli obiettivi dell’ecologia integrale. Sono certo che le parrocchie, gli oratori e gli istituti religiosi, potranno diventare frontiere naturali dell’impegno che oggi stiamo testimoniando e per il quale ci siamo assunti delle responsabilità, a beneficio della casa comune della quale siamo ospiti di passaggio”, ha concluso Abodi.
Come è emerso dal convegno, occorre passare dalla grammatica dell’io a quella del noi per segnare la differenza tra il modello di sviluppo di questi ultimi decenni e un nuovo paradigma, orientato al bene comune, alla salvaguardia del Pianeta, e in grado di abbattere le disuguaglianze di ogni genere.
(ITALPRESS).
-foto ItalCommunication-