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No megaeventi in spiaggia, petizione ‘L’ambiente urla: non nel mio nomè

ROMA (ITALPRESS) – No ai mega eventi in spiaggia. Marevivo, Enpa, Lav e Sea Shepherd Italia lanciano la petizione “L’ambiente urla: non nel mio nome”. “Restiamo senza parole al cospetto delle immagini dilaganti di spiagge prese d’assalto da decine di migliaia di persone durante i grandi eventi musicali estivi. Nonostante i ripetuti e condivisi appelli, è giunto il momento di chiedere il divieto di organizzare tali manifestazioni che hanno un evidente impatto sull’equilibrio degli ecosistemi, causando gravi danni a carico di diverse specie selvatiche e, in generale, all’ambiente marino – affermano le associazioni -. Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e, da un punto di vista geo-morfologico e biologico, sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Oltre a ospitare particolari habitat, sono aree filtro che proteggono il mare dall’inquinamento dell’entroterra e l’entroterra dall’azione erosiva del mare e dalla risalita dell’acqua salata nelle falde di acqua dolce”.
“Tutte le coste italiane, sabbiose o rocciose che siano, sono aree turistiche o dove la pressione antropica si fa sentire in maniera pesante soprattutto d’estate e soprattutto dopo due anni di epidemia. I mega concerti in spiaggia – si legge – rappresentano il caso limite di “utilizzo” e sono il frutto di decisioni, anche politiche, incoerenti, perchè prese in nome dei valori di sostenibilità e di tutela ambientale. Eppure queste manifestazioni di sostenibile non hanno proprio nulla! Basti pensare all’abbattimento di alberi e siepi per la creazione di parcheggi o aree che distruggono i siti di nidificazione di fratini e tartarughe e che causano la morte di giovani uccelli e cuccioli “selvatici” privati delle cure parentali o il calpestio che compromette il prezioso ecosistema dunale, l’inquinamento acustico che crea disturbo alla fauna diurna e notturna e quello da smog. Per non parlare della possibilità che notevoli quantità di rifiuti grandi e piccoli finiscano in mare e sulla spiaggia (plastica, mozziconi, carta), nonostante le tanto annunciate attività di pulizia post evento, che tuttavia non bastano a ripristinare l’equilibrio precedente”.
“I beni naturali, come le spiagge, appartengono a tutti e tutti dobbiamo considerarli parte del nostro patrimonio collettivo, così come lo sono i beni archeologici, artistici o culturali che ogni Paese, anche piccolo, conserva con orgoglio. Esistono, peraltro, luoghi storicamente e ragionevolmente deputati allo svolgimento degli spettacoli, come arene, stadi, persino luoghi degradati a cui dare una nuova vita. Non tutti – proseguono – conoscono le conseguenze di queste azioni e di certo occorre sensibilizzare l’opinione pubblica favorendo un diverso approccio culturale. Ma affinchè habitat preziosi come le spiagge siano realmente tutelati è necessario che vengano introdotte al più presto delle norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste”. “Fare qualcosa per le spiagge non vuol dire farlo sulle spiagge. Per questo Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd Italia chiedono un provvedimento urgente per vietare l’utilizzo della spiaggia per i grandi eventi, anche alla luce delle recenti modifiche costituzionali, che all’art. 9 annoverano, tra i doveri della Repubblica, la “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, conclude la nota.

– foto ufficio stampa Marevivo –
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Sostenibilità, torna la campagna antilittering #iolabuttolì

ROMA (ITALPRESS) – “Sostenibilità non è una parola, ma un modo di vivere”: questo il messaggio lanciato dalla nuova edizione di #IoLaButtoLì, la campagna anti-littering promossa da JTI Italia e Save The Planet Onlus, realizzata in collaborazione con l’agenzia cooperativa Pensieri & Colori onlus e curata da Show Reel Agency e il partner tecnico Lombardini22. Una campagna in continua evoluzione che quest’anno, accanto ai “soliti noti” del collettivo Casa Surace, vedrà la collaborazione di alcuni dei nomi più influenti del web – come Alice Venturi, Raissa e Momo, Mandrake e Gianni Quirino Bekkalossi – che saranno protagonisti di una serie di video e contenuti social visibili sui loro profili.
Piccole pillole che, con ironia e leggerezza, vogliono sensibilizzare il pubblico su un tema complesso come il corretto smaltimento dei rifiuti, l’attenzione allo spreco idrico e molto altro per costruire un futuro davvero sostenibile per tutti.
La campagna, nata per promuovere l’attenzione nei confronti dell’abbandono nell’ambiente dei piccoli rifiuti e che anche per il 2022 ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, quest’anno “scende in strada” in alcune delle principali città italiane – Milano, Bologna, Torino, Bari, Firenze e Napoli -, dove la crew di content creator avrà il compito di condurre dei buffi “esperimenti sociali” in grado di testare il livello di sostenibilità dei cittadini, mettendoli alla prova sotto una serie di parametri non convenzionali.
A essere testati, infatti, non saranno solo i classici criteri che rendono una città sostenibile – presenza di spazi verdi, energie pulite, diritto alla mobilità ecc. – ma cinque punti basati sul benessere delle persone, selezionati dalle persone stesse.
Altra novità della campagna di quest’anno, il coinvolgimento di Lombardini22, Gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria, che aggiungerà competenze sul tema della creazione di comunità e città sostenibili.
Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet, si dice “veramente orgogliosa di poter annunciare la terza edizione della campagna. Questo è un progetto che, come Save the Planet, ci impegna e gratifica allo stesso modo. E’ un’iniziativa sulla quale abbiamo puntato fin da subito e nella quale abbiamo creduto con tutti noi stessi. Perchè siamo convinti che è con attività come queste che si creano coscienze attente al tema ambientale. Il fatto che si continui ad andare avanti con #IoLaButtoLì è la dimostrazione della buona riuscita del progetto. Oltre ai nostri partner storici poi, quest’anno lavorerà con noi Lombardini22, che metterà a disposizione della campagna la sua esperienza nella promozione della transizione ecologica ed energetica dei centri urbani”.
“Siamo onorati di essere di nuovo a fianco di Save The Planet, JTI e di tutti i partner nel prosieguo della campagna #IoLaButtoLi, a cui quest’anno abbiamo voluto dare un’evoluzione strategica grazie alla contaminazione tra content strategy e componente territoriale, che ha come obiettivo capillarizzare sempre di più il messaggio e far sentire sempre più persone direttamente coinvolte. Show Reel Agency fa parte di un Gruppo che, da sempre, sostiene l’impegno verso la sensibilizzazione nei confronti di tematiche ambientali e sociali e cerchiamo di creare e collaborare a progetti che possano davvero fare la differenza”, affermano Laura Gusmeroli, Client Director di Show Reel Agency, e Luca Persichetti, New Business Strategy Manager di Show Reel Media Group.
L’obiettivo dell’iniziativa, come nelle precedenti edizioni della campagna, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul littering, un fenomeno che ogni giorno comporta l’abbandono di tonnellate di plastiche e materiali inquinanti nell’ambiente. Fondamentale per gli organizzatori, poi, attirare l’attenzione dei cittadini verso un approccio totale alla sostenibilità, che abbracci il tema a 360 gradi e non più soltanto dal punto di vista ambientale.
“Quello del littering è un problema che esige risposte concrete – ha commentato Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs e Communication Director di JTI Italia – ma con questa edizione di #IoLaButtoLì siamo voluti andare più in profondità, cercando di trattare il tema della sostenibilità in maniera integrale. Il pregio di questa iniziativa è quello di diffondere un messaggio importantissimo in modo semplice e divertente, sensibilizzando i cittadini alle buone abitudini della sostenibilità. Il nostro obiettivo è di far in modo che il maggior numero di persone possibile possa acquisire una nuova consapevolezza, adottando stili di vita in linea con le esigenze ambientali e sociali”.

Foto: ufficio stampa JTI
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Transizione, Pecoraro Scanio “Rete Ecodigital per accesso universale”

ROMA (ITALPRESS) – “La transizione Ecodigital deve essere democratica, non deve interessare solo i grandi gruppi imprenditoriali ma la vita delle famiglie”. Lo scrive l’ex premier Giuseppe Conte ai tre giovanissimi speaker del convegno ItaliaEcodigital, organizzato al Senato da Alfonso Pecoraro Scanio e Loredana De Petris con giovani startupper, attivisti e amministratori locali. “Bello vedere che Conte anche in un momento così complicato ha trovato tempo e passione per incoraggiare questi giovani innovatori. Questa rete coinvolge già centinaia di giovani e punta a migliaia tra amministratori, imprenditori e dirigenti delle istituzioni per l’accessibilità universale alla rete e alla transizione Ecodigital. Proprio come dice l’ex premier, per tutti e non per i più ricchi”, dice Pecotraro Scanio. “Sono orgogliosa di aver lanciato con Alfonso questo progetto e vedere già tante adesioni. Chi ha esperienza deve aiutare i giovani ad essere protagonisti”, ha aggiunto De Petris. Proprio con due diciannovenni e un diciottenne parte la rete che punta all’accessibilità universale alla rete e alla transizione Ecodigital. Eleonora Massa, 19 anni, al secondo anno di ingegneria aerospaziale,ha presieduto l’assemblea dei giovani organizzata dall’Onu (UnWto) a Sorrento a inizio luglio.
Leonardo Ruzzante, 19 anni, studente di economia, fondatore della startup Phigital E-Vicino sostenuta da acceleratori di varie università e membro di Aurora Fellows. Leonardo Palese, 18 anni, consigliere comunale dei giovani di Ceprano e rappresentate provinciale degli studenti. All’incontro i primi annunci di nuovi uffici per la transizione Ecodigital da parte del vicesindaco di Taranto, Fabrizio Manzulli, e di Maurizio Natalia consigliere comunale ventenne del comune di Canistro (AQ), che ha vinto il bando Borghi del ministero della cultura.
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Ministero, Enel e Trenitalia insieme per promuovere il turismo sostenibile

ROMA (ITALPRESS) – Iniziative e progetti congiunti per un obiettivo comune: la promozione di un turismo sostenibile. È questo l’accordo firmato oggi dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il Direttore Enel Italia Nicola Lanzetta e l’Amministratore Delegato di Trenitalia Luigi Corradi, per valorizzare le rispettive competenze e adottare soluzioni innovative volte a incrementare l’attrattività di particolari siti strategici ad alto flusso turistico, in direzione di una sempre più ampia diffusione di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Oggi firmiamo “un protocollo che vede due grandi realtà italiane insieme al ministero per promuovere queste azioni di sviluppo del turismo lento, un turismo che in realtà sta correndo e ha dei numeri sempre più importanti. I giovani hanno presa piena consapevolezza di questo turismo sostenibile che non è una moda ma una ragione per la quale vengono scelte le destinazioni”, ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. “È un protocollo molto importante, i giovani scelgono anche i mezzi di trasporto più sostenibili come il treno al quale” abbiamo voluto abbinare “una serie di servizi”, ha aggiunto Garavaglia. Il Ministero del Turismo si impegna a sostenere e far conoscere le iniziative a favore del turismo lento. Enel offrirà soluzioni per la valorizzazione turistica sostenibile e per incentivare il turismo di prossimità: progetti di mobilità elettrica, “panchine intelligenti” dotate di prese di ricarica, la costituzione di comunità energetiche, ma anche l’installazione di proiezioni scenografiche per eventi, sistemi smart-lighting agli ingressi e alle uscite delle stazioni, juice media in aree di sosta (un’unica struttura che offre sia la ricarica elettrica che servizi di advertising multimediali) e moduli fotovoltaici sui tetti delle stazioni. Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane, si impegna ad aumentare l’attrattività di particolari località attraverso collegamenti ferroviari connessi anche con altre modalità di trasporto sostenibili. Rientra in questo ambito anche il sostegno a iniziative di promozione territoriale e accessibilità sostenibile a località ad alto interesse culturale in tutto il Paese, anche con itinerari su treni storici. Sono un esempio i Travel Book, semplici guide che indicano le località ad alto valore paesaggistico e culturale raggiungibili con i treni regionali di Trenitalia.Sempre nell’ottica dell’approccio collaborativo, e allo scopo di realizzare le condizioni per il miglior coordinamento delle iniziative di rispettiva competenza, le Parti costituiranno una Cabina di Regia (composta da almeno un rappresentante per ogni parte) che avrà il compito di favorire la condivisione di utili informazioni e lo svolgimento periodico di attività coordinate di monitoraggio circa l’attuazione del Protocollo, l’individuazione di possibili progetti ed il relativo andamento in fase di implementazione. “Il turismo sul treno sta crescendo moltissimo, sulle Frecce avevamo moltissimo business ed era il 60%” dei passeggeri, mentre “il 40% per divertimento e turismo, ora si è invertita la percentuale. C’è una voglia di prendere il treno molto forte e per questo stiamo sostenendo molte iniziative, soprattutto nella stagione estiva”, ha spiegato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia, Luigi Corradi. “In Italia abbiamo dei borghi bellissimi e poter sviluppare il trasporto in treno è molto importante. È l’inizio di una collaborazione molto importante, metterci insieme tutti e tre non può che andare a migliorare il servizio per in nostri clienti”, ha assicurato Corradi. Per il Direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta, come Paese “abbiamo la grande sfida di incentivare lo sviluppo con una attenzione maniacale all’ambiente. Questo è un accordo che unisce la possibilità di fare turismo utilizzando l’energia elettrica in modo sostenibile. Per un paese come il nostro, che ha fatto una scelta molto forte sul rinnovabile, questa è la giusta direzione. Questa non può che essere una partnership vincente che porterà del del turismo autoctono ma anche dall’estero. È un punto di partenza e non un punto di arrivo perché abbiamo delle prospettive importanti”, ha concluso.

– Foto xb1 –

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Marevivo “A Capri e Anacapri un passo verso l’Area Marina Protetta”

ROMA (ITALPRESS) – “Da anni si discute sul numero chiuso per i turisti, sull’istituzione dell’Area Marina Protetta, ma, come si può immaginare, ‘forzè contrarie a queste soluzioni hanno impedito il realizzarsi di azioni che avrebbero in qualche modo regolamentato lo straordinario flusso di denaro che nei pochi mesi estivi entra nelle attività capresi”. Lo sostiene Marevivo che plaude all’iniziativa dei comuni di Capri e Anacapri che “con coraggio e determinazione, hanno messo in atto un provvedimento per il mare che molto si avvicina sia alla protezione della biodiversità marina, sia all’esigenza di vivere il mare in tranquillità e sicurezza, nuotando intorno al meraviglioso scoglio”.
Per il secondo anno, gavitelli e boe hanno limitato l’accesso dei natanti a grotte ed estese zone di mare, formando negli specchi d’acqua delle piscine naturali silenziose e pulite frequentate da canoe e nuotatori. Un paradiso apprezzato da quella parte di visitatori, soprattutto stranieri, venuti a vivere la natura incontaminata dell’isola.
“In questi giorni, abbiamo monitorato i fondali e abbiamo notato che l’acqua è particolarmente limpida. Ciò è sicuramente dovuto alla siccità, problema enorme che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e le risorse di acqua del nostro Paese ma che, per la salute del mare, rappresenta una straordinaria boccata di ossigeno – spiegano da Marevivo – Veleni e plastiche trasportate dai fiumi attualmente in magra hanno avuto una battuta d’arresto: ricordiamo che l’80% dei rifiuti plastici arriva proprio dai corsi d’acqua. Ma cosa succederà quando gli inevitabili acquazzoni arriveranno? Il carico inquinante concentrato in questi mesi si riverserà in un ecosistema delicato e assisteremo impotenti a un massacro annunciato”.
“Salta all’occhio la scomparsa dei ricci che ricoprivano gli scogli, ma anche delle stelle marine, degli sconcigli, delle attinie (‘pomodori di marè), di cozze pelose, orecchie di Venere, spondili, oloturie (‘cazzilli di marè) e granchi.
Sono irrimediabilmente vuote le tane del ‘rancio fellonè e dei polpetielli, vuoti i laghetti tra le rocce dove viveva un microcosmo fatto di lumachine, gamberetti, ghiozzi, bavose e pulci di mare”.
“Come poi non accorgersi della scomparsa della Cystoseira, un’alga bruna che bordava tutte le rocce dell’isola e si alzava e si abbassava secondo il movimento delle onde sprigionando il suo profumo marino e delle folte praterie di Posidonia ridotte in una presenza di ciuffi a macchie di leopardo? Ma tutto questo esercito di esseri animali e vegetali che fine ha fatto? Nessuno lo sa” continuano da Marevivo. “Sembra una follia, ma è così: si stima che nel 2050 avremo perso un milione di specie, ma non sappiamo quali e quante nel frattempo si siano già estinte”.
Marevivo da anni chiede l’istituzione dell’Area Marina Protetta che abbia il compito non solo di proteggere ma anche di catalogare con minuzia tutti gli esseri che compongono la sua biodiversità. “Il Mare Mediterraneo è malato, che cosa gli abbiamo fatto? Con la pesca intensiva e illegale uccidiamo la sua vita, con l’inquinamento lo facciamo morire – continua la nota –
Limitare con le boe il passaggio e l’ancoraggio dei natanti a motore è un provvedimento che non soddisfa totalmente le nostre aspettative ma è un grandissimo passo nella direzione che ci auguriamo. Il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende purtroppo da noi. Avanti tutta e grazie anche da parte del Mare!” conclude Marevivo.

– foto: Ufficio stampa Marevivo
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Assegnate le Spighe Verdi 2022, 63 i Comuni virtuosi

ROMA (ITALPRESS) – Le Spighe Verdi 2022 per i Comuni rurali sono state annunciate questa mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori: 63 località rurali potranno fregiarsi, in questa sesta edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2022, rispetto alle 59 dello scorso anno: 7 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati. Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.
Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. Confermato anche quest’anno tra gli indicatori AGRIcoltura100, realizzato da Confagricoltura e Reale Mutua che premia le aziende sostenibili. “Anche quest’anno registriamo un incremento nel numero di Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi con 7 nuovi ingressi – dichiara Claudio Mazza, presidente della FEE Italia -. Un segnale che mostra chiaramente la decisa volontà di amministratori e cittadini di farsi trovare pronti davanti alle sfide che la transizione impone. In un momento in cui le amministrazioni sono chiamate a confrontarsi anche con calamità naturali, brusche variazioni climatiche, emergenze ambientali e sanitarie, un Comune certificato Spiga Verde possiede certamente una modalità di lavoro e di gestione del territorio, in cui tutti sono protagonisti di buone pratiche ambientali e comportamenti virtuosi che non solo fanno la differenza ma che nel tempo rendono possibile quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno”, aggiunge. “Aumenta anche quest’anno il numero dei Comuni candidati a Spighe Verdi, il riconoscimento alle realtà virtuose delle aree rurali, come avviene per le Bandiere Blu nelle località marittime – afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Sono orgoglioso che, attraverso il programma di FEE, al quale collaboriamo con convinzione sin dalla prima edizione, venga compreso e certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Il premio attesta la capacità del settore, che ha contribuito a conservare e valorizzare i comuni a forte vocazione agricola, come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica. Realtà ‘verdì in grado d’innovarsi, di essere attente alla sostenibilità e alla cura del territorio, presidiandolo e assicurando una corretta gestione ambientale, turistica, culturale ed enogastronomica, tanto da meritarsi questo importante riconoscimento”.Le Spighe Verdi 2022 sono state assegnate in 13 Regioni. Il Piemonte ottiene il maggior numero di riconoscimenti con 10 Spighe Verdi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, e Volpedo. Subito dopo le Marche, con 9 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo. Aumentano i riconoscimenti in Puglia con 8 Comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ginosa, Ostuni, Pietramontecorvino, Troia. Segue la Toscana con 7 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima. Con 7 località segue la Calabria: Belcastro, Crosia, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. Arriva a 5 il numero delle Spighe Verdi in Umbria: Deruta, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi. Sono 5 le località del Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia. Anche la Campania ottiene 5 riconoscimenti: Agropoli, Ascea, Capaccio Paestum, Massa Lubrense, Positano. Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle. Anche in Liguria i Comuni sono due: Lavagna e Sanremo. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Abruzzo (Tortoreto), in Emilia-Romagna (Parma), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone).
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-foto ufficio stampa Confagricoltura-

Mite, Pubblicata relazione annuale sulla situazione energetica nazionale

ROMA (ITALPRESS) – E’ stata pubblicata online la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale con i dati riferiti all’anno 2021, redatta dal gruppo di lavoro della Direzione Generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero della Transizione Ecologica, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali. Nel 2021, il settore energetico italiano ha registrato una reazione positiva allo shock pandemico dell’anno precedente: la domanda primaria di energia è stata pari a 153.024 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. L’approvvigionamento energetico del Paese è costituito per il 40,9% dal gas naturale, per il 32,9% dal petrolio e per il 19,5% dalle fonti energetiche rinnovabili (FER). Le fonti rinnovabili di energia (FER), nel 2021 hanno trovato ampia diffusione in Italia, sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di calore, sia in forma di biocarburanti. Complessivamente, l’incidenza delle FER sui consumi finali lordi è stimata intorno al 19%.
Nel settore elettrico è stato registrato un significativo calo della fonte idroelettrica (-5,9% rispetto al 2020, principalmente a causa della diminuzione delle precipitazioni), che ha comunque contribuito alla produzione totale per il 15,7%. Sostenuto incremento, invece, per la fonte eolica (+10,8%); questa, e la fonte fotovoltaica, insieme hanno raggiunto la copertura del 16,1% della produzione lorda. Un anno record per i consumi di energia da fonti rinnovabili, quindi, nonostante il perdurare della pandemia, gli effetti sui tempi di commissioning degli impianti e i prezzi delle commodities e dei trasporti a livelli record. Il settore elettrico ha registrato un nuovo incremento della capacità installata, mentre nei trasporti la domanda di biocarburanti si è avvicinata ai livelli pre-pandemia nonostante l’aumento dei prezzi. Inoltre, gli impieghi finali di energia aumentano dell’11,4%; in particolare i trasporti segnano un aumento del 22,1%, l’industria del 6,7% e altri settori 7,4%.
La dipendenza energetica dall’estero, calcolata come percentuale del fabbisogno energetico nazionale soddisfatto con le importazioni nette si attesta al 74,9%. La produzione nazionale di fonti energetiche, pari a 36.402 ktep, è diminuita del 3,4% rispetto all’anno precedente.

foto: agenziafotogramma.it

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Incenerimento dei rifiuti, arriva una guida per le diagnosi energetiche

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ROMA (ITALPRESS) – Enea e Utilitalia hanno presentato la guida per le diagnosi energetiche nel settore dell’incenerimento dei rifiuti. Oltre a svolgere il compito di incenerimento, gli impianti appartenenti al settore utilizzano l’energia generata dalla combustione dei rifiuti per produrre sia energia elettrica da immettere in rete che termica per il teleriscaldamento. L’analisi delle diagnosi energetiche pervenute finora – appartenenti a 26 impianti su 37 presenti a livello nazionale – ha evidenziato un potenziale di efficientamento dei consumi energetici, per questi siti, di quasi 4.000 tep/annui (con una incidenza variabile tra il 20 e il 40% sulla produzione di energia elettrica). Vista la peculiarità del settore, il risparmio energetico conseguito si trasforma automaticamente in un miglioramento della capacità nella produzione di energia elettrica e termica con un beneficio immediato in termini di autoproduzione energetica del Paese. Qualora venissero realizzati tutti gli interventi, si potrebbe sopperire a una richiesta energetica aggiuntiva pari a quella dei consumi energetici annui di circa 20 mila persone.
L’analisi delle diagnosi evidenzia come l’intero ciclo di incenerimento assorba per il proprio funzionamento circa l’11% dell’energia elettrica prodotta dall’impianto stesso. In particolare, il consumo elettrico legato alla depurazione dei fumi ricopre circa un terzo dei consumi totali di stabilimento, i restanti due terzi sono imputabili principalmente al generatore di vapore e al ciclo termico e, solo in minima parte, alla movimentazione dei rifiuti. Oltre a fornire alle aziende e ai professionisti le informazioni necessarie per svolgere una diagnosi energetica di qualità, la guida offre un’ampia e dettagliata analisi degli indici di prestazione energetica specifici del settore, un database dei possibili interventi di efficientamento energetico corredato da un’analisi costo/efficacia degli interventi energetici realizzati e proposti dalle imprese nei precedenti cicli di diagnosi.
Per Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Efficienza Energetica di Enea, “una corretta linea guida operativa garantisce una diagnosi energetica di qualità, conforme anche al Decreto Legislativo 102/2014; questo aiuta le imprese, soprattutto in un momento storico come quello attuale caratterizzato da elevati costi delle forniture energetiche, a individuare più facilmente gli interventi di efficienza energetica da implementare per diventare più efficienti”.
“Il settore dell’incenerimento dei rifiuti con recupero di energia – commenta il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – ricopre un ruolo fondamentale nel rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Riteniamo che questo documento, al quale abbiamo collaborato fattivamente, potrà rappresentare un utile strumento per la corretta analisi e monitoraggio dei consumi energetici di un sito di termovalorizzazione e di quantificazione dei risparmi conseguibili, per questi impianti che sono produttori netti di energia. Fornendo una panoramica delle principali soluzioni tecnologiche per l’incremento dell’efficienza energetica nelle varie fasi di processo, potrà inoltre indirizzare le scelte delle imprese nell’adozione di una vasta gamma di tecnologie. Per Utilitalia è anche motivo di soddisfazione poter collaborare con un ente di comprovata competenza tecnica e scientifica come Enea e infine va menzionato il contributo fondamentale fornito dalle imprese associate che gestiscono impianti di termovalorizzazione”.
“Abbiamo accolto con piacere la proposta di Enea e Utilitalia di presentare la guida operativa per le diagnosi energetiche nel settore dell’incenerimento dei rifiuti presso il termovalorizzatore di Torino”, ha dichiarato Alessandro Battaglino, presidente di TRM, la società del Gruppo Iren che gestisce l’impianto torinese. “Gestire i rifiuti e produrre da quella frazione che non può essere utilizzata in altro modo gas ed energia, può contribuire a risolvere qualcuna delle emergenze che stiamo vivendo”.
-foto agenziafotogramma.it-
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