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Gli italiani chiedono per il Paese la transizione ecologica e digitale

ROMA (ITALPRESS) – In vista delle prossime elezioni, il 56% degli italiani si dichiara interessato a prendere in considerazione il voto ad un partito/lista che al primo posto del proprio programma mette la promozione della transizione ecologica e digitale. Rispetto alle politiche dell’attuale Governo per contrastare i cambiamenti climatici ed avviare una svolta eco-digital, la maggioranza (62%) le valuta non sufficienti: l’area di insoddisfazione viene manifestata soprattutto dagli under 54, i residenti al nord e da coloro che politicamente si definiscono di destra o centro destra. Lo rivela il rapporto Italiani ed EcoDigital, promosso dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati al Phygital & Metaverse Meeting “Verso un’Italia EcoDigital. Una rete civica di attivisti, imprese e istituzioni per la Transizione Ecologica e Digitale”
L’evento, che si è svolto a Roma presso lo Spazio Field-Palazzo Brancaccio a Roma, è stato organizzato su iniziativa della senatrice Loredana De Petris in collaborazione con Fondazione UniVerde, Teleambiente, Fondazione Homo Ex Machina e in partnership con Opera2030, Radio Radicale, Spazio Field-Palazzo Brancaccio, Uniconnect, SOS Terra Onlus, Spherae.
‘L’Italia deve vincere la sfida della modernità e ciò è tanto più imperativo in questo momento, quando la tentazione di fermarsi e restare in quel passato è di nuovo forte – ha detto De Petris -. E’ una sfida che si combatte su due terreni: la transizione ecologica e la digitalizzazione. Solo accelerando al massimo il passaggio alle energie rinnovabili potremo uscire da un modello antico che ha portato il Pianeta sull’orlo della distruzione e solo puntando sull’intreccio tra modernità digitale e completa riconversione ecologica potremo raggiungere questo obiettivò.
Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde, ‘la transizione ecologica e digitale è ormai nella coscienza dei cittadini italiani e i dati del sondaggio dimostrano un grandissimo sostegno (oltre l’80%) verso questo cambiamento in positivo della società e dell’economia, oltre a una forte critica alle politiche dell’attuale Governo. La rete EcoDigital deve stimolare l’aggregazione dei cittadini attivi, delle imprese, delle istituzioni. Tra le principali evidenze emerse dal rapporto, il candidato premier più credibile e affidabile per realizzare in Italia questa svolta è Giuseppe Conte: è dunque importante che lanci subito una forte iniziativa per creare uno spazio d’innovazione civico, ecologista, progressista e digitalè.
Per Giuseppe Conte, presidente M5S, ‘una visione integralmente ecologica significa abbracciare una rivoluzione dei processi produttivi, un nuovo modo di gestire le attività nel segno dell’economia circolare, oltre la logica del rifiuto ma verso il riciclo. Importante è l’approccio di come si vuole realizzare la transizione, la sua migliore forma è quella che parte dal basso, democratica, che raggiunge tutti. Significa nuovi stili di vita, nuovi atteggiamenti di consumo, nuove sensibilità a partire dai giovani” rilanciando i temi dell’accesso libero alla rete Internet e del superamento del digital divide, della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, delle comunità energetiche e del Superbonus 110% che ha permesso il “risparmio di 5 milioni di Mwh all’anno, quanto consumano 1.700 famiglie all’annò, ha sottolineato.
Sul tema della transizione verso i green jobs e della riconversione delle politiche industriali, è intervenuta la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra: “La transizione deve essere giusta per evitare resistenze. Da questo punto di vista, il PNRR è lo strumento col quale il Paese si sta interrogando sul proprio futuro, sulle politiche di formazione e sulla programmazione delle politiche industriali. Serve la capacità di leggere gli stimoli che provengono da campi diversi per far sì che i territori siano i veri protagonisti del cambiamento”.
Nel corso dell’evento, trasmesso in diretta streaming sulle pagine Facebook di Fondazione UniVerde e Teleambiente e sul sito di Radio Radicale, è stata rilanciata, nello spazio reale e virtuale del Metaverso, la call in action della rete EcoDigital rivolta ad attivisti, imprenditori innovativi e amministratori locali chiamati a condividere le best practice per il cambiamento positivo della società. Un’occasione di confronto e di scambio per la realizzazione di progetti e azioni concrete. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, affinchè la trasformazione ecologica e digitale della società e dell’economia possa avvenire secondo i principi di giustizia sociale e climatica, al meeting è stata presentata la piattaforma della rete EcoDigital che si pone come anello di congiunzione tra istituzioni, imprese e giovani: www.ecodigital.it
Rossella Muroni (vicepresidente VIII Commissione, Camera dei Deputati) in un messaggio video ha sottolineato: “La transizione ecologica è una grande sfida all’innovazione che deve poter contare su una grande alleanza e fare spazio alle nuove generazioni. Una sfida ambientale e sociale oltre che grande occasione per ambire a un ruolo leader dell’Italia in Europa”.
Francesco Boccia (Componente VI Commissione, Camera dei Deputati) ha ricordato che “la svolta si è avuta con il Governo Conte II che ha inserito la transizione ecologica e digitale tra i pilastri del Pnrr, con l’idea di superare le diseguaglianze acuite per effetto della pandemia e trasformare il Paese. Bisogna partire dalle aree interne e di montagna, dal Mezzogiorno, dalle aree meno sviluppate perseguendo una visione moderna di attuazione del digitale verso la trasparenza e la garanzia dei diritti universali”.
Francesco Paolo Russo (Direttore Associazione Giovani Innovatori), ha aggiunto: ‘Orgogliosi di essere presenti a testimonianza dei giovani innovatori e della giovane impresa italiana fondata inseguendo un sogno e una grande visione: immaginare un mondo dove ogni luce possa trasmettere e ricevere dati, è questa la LiFi Revolution. Il LiFi è una tecnologia che consente la trasmissione di dati e informazioni in modalità wireless via luce LED, una soluzione veloce, sicura e sostenibile per la connettività di nuova generazione che vede l’Italia tra i protagonisti nel mondò.
Un messaggio condiviso anche da Leonardo Ruggeri Masini (presidente Associazione Liberamente) ricordando che i giovani nativi eco-digitali, con le loro competenze e il loro potenziale, possono e devono fare la differenza per un’Italia più giusta proiettata nel futuro.
Antonio Noto (Direttore di Noto Sondaggi) ha presentato i dati del rapporto Italiani ed EcoDigital che ha testato il sentimento degli italiani in relazione ai temi della transizione ecologica e digitale. Sulla necessità di accelerare il passaggio ad un’economia verde e circolare, climaticamente neutra e digitale, gli intervistati si dividono più o meno a metà. Se il 41% lo definisce un obiettivo prioritario per migliorare la sostenibilità e la competitività del sistema produttivo del Paese, il 45% ritiene che al momento siano altre le priorità da affrontare in Italia. E’ prevalente tra i giovani (18-34enni) il target più reattivo in positivo all’argomento mentre con riferimento all’autocollocazione politica, si evidenzia la tendenza a considerare prioritaria la transizione EcoDigital tra quanti si definiscono di sinistra o centro sinistra (41%).
Sul fronte politico opposto, il 45% ritiene altre le priorità da affrontare oggi in Italia. Per contrastare il cambiamento climatico il campione si dichiara disponibile a ridurre in maniera permanente i propri consumi alimentari (83%), energetici (79%) e per gli spostamenti (73%). Maggiore disponibilità al cambiamento viene espressa dagli over 54 e tra chi si autocolloca politicamente a sinistra.
Per le associazioni ambientaliste, al meeting sono intervenuti Stefano Ciafani (presidente Legambiente), Maria Grazia Midulla (responsabile Clima e Energia Wwf Italia), Giuseppe Onufrio (Direttore Greenpeace Italia) che hanno sottolineato l’urgenza di mettere in campo azioni incisive e decisive in materia climatica ed energetica, per la tutela della biodiversità, la difesa del suolo, lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare.

– foto ufficio stampa Fondazione Univerde –
(ITALPRESS).

Imballaggi in plastica, un laboratorio ne verificherà la riciclabilità

ROMA (ITALPRESS) – Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica, e CSI S.p.A, società del Gruppo IMQ, organismo di valutazione della conformità su prodotti, materiali, processi, servizi e impianti, hanno sottoscritto un accordo per l’avvio di una collaborazione finalizzata a migliorare la riciclabilità e il recupero di imballaggi e prodotti in plastica. Il progetto prevede la nascita, entro fine anno, di un laboratorio di prova in grado di valutare la selezionabilità e la riciclabilità dei diversi materiali plastici.
“Si tratta di un progetto che eleverà ulteriormente il livello di efficienza dei sistemi di riciclo dei prodotti in plastica, con la costruzione di un sistema sempre più raffinato ed efficiente di controllo e certificazione di tutti i passaggi che contraddistinguono il ciclo di vita degli imballaggi – ha dichiarato il presidente di Corepla, Giorgio Quagliuolo -. Mi fa piacere sottolineare inoltre lo spirito di servizio con cui nasce questo laboratorio, che consentirà alle aziende che lo vorranno, di verificare preventivamente la riciclabilità dei loro packaging, e questo a tutto vantaggio del contenimento dei possibili impatti ambientali delle loro attività”.
“Nel settore del trattamento virtuoso dei rifiuti, di qualsivoglia tipologia essi siano, occorre sapere guardare con lungimiranza e progettualità fattiva al futuro, e con questo progetto Corepla dimostra l’inossidabile volontà di rispondere concretamente agli obiettivi di sostenibilità che la comunità nazionale e internazionale ci chiede di raggiungere”, aggiunge.
Soddisfazione anche da parte del CEO di CSI S.p.A., Lucio Luciotti: “Quale laboratorio leader a livello internazionale, con trentennale esperienza e competenza per le analisi di caratterizzazione e le verifiche di conformità delle materie plastiche, siamo lusingati di collaborare con il consorzio Corepla in questo innovativo progetto per lo sviluppo di processi di selezione di rifiuti di imballaggi in materiale plastico, apportando tutto il nostro know-how nei settori del testing e della certificazione, e guidare quindi le aziende verso imballaggi sempre più riciclabili e sostenibili”.
Oltre all’attività di laboratorio, CSI offrirà anche un servizio di certificazione di riciclabilità con il rilascio di un’attestazione di terza parte finalizzata a dare evidenza sul mercato che l’imballaggio plastico sia trasformabile in materia prima-secondaria.
Corepla interverrà nel progetto con il proprio specifico know-how relativo alla gestione dei processi di selezione e avvio a riciclo degli imballaggi in plastica, mentre CSI metterà a disposizione le competenze in materia di attività di prova e di certificazione dei prodotti.
Oltre a supportare Corepla nell’effettuare caratterizzazioni polimeriche dei flussi dei rifiuti selezionati, garantendo maggiore qualità per il mercato del riciclo, il laboratorio sarà aperto a tutte le aziende che vorranno verificare l’effettiva riciclabilità del proprio packaging prima di immetterlo sul mercato.
Un intento virtuoso quello alla base dell’accordo Corepla-CSI che, mettendo a disposizione di tutti gli operatori del settore le competenze e le esperienze maturate negli specifici ambiti, si propone di costituire un nuovo polo di riferimento per le aziende improntate alla sostenibilità, alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, all’economia circolare.

– foto ufficio stampa Corepla –
(ITALPRESS).

Mediterraneo da remare #PlasticFree 2022, inaugurata la XII edizione

ROMA (ITALPRESS) – Riparte Mediterraneo da remare #PlasticFree, la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa dalla Fondazione Univerde in collaborazione con Marevivo e l’adesione del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera per il rispetto del Mare Nostrum e il contrasto all’inquinamento da plastiche.
“Servono politiche coraggiose e impegno civico per evitare di avere nel 2050 più plastica che pesci nei nostri mari. Le nostre coste rappresentano un patrimonio ambientale inestimabile, un formidabile attrattore turistico ma sono sempre più minacciate dall’inquinamento causato dalla dispersione di plastiche e dai comportamenti sconsiderati di chi non rispetta la natura e il paesaggio. L’UE impone il 30% di Aree marine protette e l’Italia è ancora molto lontana: subito più risorse e l’istituzione delle nuove AMP di Capri, Taranto, Eolie, Conero, Taormina insieme alle altre già in attesa da tempo. La campagna Mediterraneo da remare è importante perchè vuole fare fronte comune e collaborare per il bene dei nostri mari e la salute del Pianeta”. Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, nel corso dell’evento di lancio, a Roma, della XII edizione di Mediterraneo da remare #PlasticFree 2022.
Carmen Di Penta, Direttore di Marevivo: “Ripartiamo con questa storica campagna dal fiume Tevere in uno scenario purtroppo oggi molto diverso da quello dello scorso anno. Il danno procurato dalla presenza dell’uomo sul Pianeta, continua inesorabilmente con i suoi tristi risultati. La bellezza e il valore del Tevere, ancora oggi intuibili nonostante la siccità e tutto quello che questa emergenza comporta, devono guidarci nella ricerca di azioni e strumenti per proteggere l’ambiente in cui viviamo”.
Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale: “Come Città Metropolitana promuoviamo e patrociniamo ogni anno decine di eventi nelle scuole per far toccare con mano ai ragazzi il nostro grande tesoro da difendere. Progetti come i Contratti di fiume sono il giusto strumento per ridare lustro al nostro settore fluviale che ormai da troppi anni non ha una corretta valorizzazione. La gloriosa storia del Tevere e la sua millenaria storia, che lo vedeva limpido e navigabile, devono farci riflettere su quello che purtroppo sono oggi i nostri fiumi e quello che invece devono tornare ad essere. Come amministratori dobbiamo restituire questi gioielli naturali alla cittadinanza e far capire loro l’importanza della tutela delle acque, sotto ogni forma. E’ con questa visione che siamo fieri di raccogliere e valorizzare il grande lavoro associativo e progettuale che da tempo si sta facendo proprio intorno ai Contratti di fiume nella nostra regione”.
Paolo Vitale, Presidente del Circolo Canottieri Roma: “Il Circolo Canottieri Roma è orgoglioso di ospitare questo appuntamento perchè è da sempre attento alle tematiche ambientali. Spesso, anche in passato, ha richiamato l’attenzione delle amministrazioni locali sull’ecosistema fiume, sul nostro amato Tevere, ed è felice di farsi veicolo di un messaggio fondamentale: viviamo responsabilmente il mare, il fiume e il lago. Un messaggio che orgogliosamente tramandiamo ai ragazzi e alle ragazze di tutte le età che decidono di praticare sport con noi. Per questa ragione, il Circolo partecipa e collabora entusiasta alle iniziative che vengono studiate per il Tevere, la nostra casa. Penso al Museo e al Tevere Day”.
Erasmo D’Angelis, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale: “E’ proprio in questa durissima siccità, la peggiore crisi idrica del secolo, che campagne come Mediterraneo da remare sono importanti, strategiche e con una visione di futuro sostenibile, perchè indicano la necessità di una svolta vera verso la gestione sostenibile di tutte le nostre acque superficiali e di falda, la tutela nostri fiumi che oggi vediamo scorrere drammaticamente sotto i livelli di guardia, a partire dal Po e dal Tevere, e di salvaguardare l’ambiente marino. Acqua è vita, ed è il nostro futuro. L’Autorità di bacino è impegnata a tutelare e monitorare e valorizzare il Tevere, il più antico monumento di Roma, come l’infrastruttura ecologica più importante dell’Italia centrale nei suoi 405 km di corso. Ha lanciato la proposta di farne il 26esimo Parco Nazionale d’Italia perchè è in forte recupero di naturalità ed è l’ora di restituirlo ai cittadini pulito e sicuro, recuperando le superfici golenali, le aree spondali ancora non cementificate, i 2,7 km di banchine in area urbana romana con smottamenti e in degrado, tratti di sponde diventate nel tempo discariche abusive e ricoveri di varia umanità”. Contrammiraglio Filippo Marini, Direttore Marittimo del Lazio, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera: “Al Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera, che dipende funzionalmente dal Ministero della Transizione Ecologica, la Legge ha assegnato il delicato compito istituzionale di garantire la sicurezza dell’ambiente marino e costiero del nostro Paese. Per il perseguimento di tali obiettivi, il Corpo dispone di assetti e componenti operative specialistici che ogni giorno prevengono e contrastano in maniera mirata le diverse forme di illegalità ambientale che hanno ad oggetto il patrimonio naturalistico marino e costiero della nazione”.
La XII edizione di Mediterraneo da remare vede rinnovata la Main partnership con Castalia Consorzio Stabile S.C.p.A., che da oltre 30 anni opera in Italia e all’estero per la salvaguardia e tutela del mare ed è impegnata nella costante ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni e tecnologie innovative volte alla salvaguardia dell’ambiente marino, delle risorse del mare e allo sviluppo del turismo nautico. Stefano Casu, C.I.O. di Castalia: “La nostra mission è da sempre quella di salvaguardare l’ambiente marino. La drastica riduzione del marine litter nei nostri mari è una sfida che dobbiamo affrontare con urgenza. Secondo alcune stime, circa l’80% dei rifiuti trovati nell’ambiente marino proviene da attività terrestri. Per questo, già da diversi anni, Castalia è impegnata nell’individuazione e nell’implementazione di soluzioni per l’intercettazione della plastica sui fiumi prima che raggiunga il mare”.
Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti anche il Segretario Generale del Circolo Canottieri Roma, Marcello Scotto e il campione olimpionico Bruno Mascarenhas, Direttore Tecnico Canottaggio al Circolo Canottieri Roma e testimonial della campagna #MediterraneoDaRemare.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere la transizione dai vecchi modelli turistici a un turismo sostenibile e responsabile sui litorali marini, fluviali e lacustri; disincentivando l’uso di natanti a motore a favore di quelli ecologici e contrastando ogni forma di inquinamento nei mari, fiumi e laghi, con particolare riferimento, attraverso il focus #PlasticFree, a quello dovuto all’insostenibile quantità di plastiche e microplastiche.
Finalizzata al contrasto di altre forme di inquinamento e danneggiamento degli ecosistemi marini è la rinnovata partnership con Marnavi, compagnia di navigazione che con lo scopo di proporre una soluzione innovativa al problema dell’approvvigionamento di acqua potabile alle isole ed alle aree costiere ha unito i concetti di sostenibilità ambientale, efficienza del servizio, contenimento dei costi e qualità dell’acqua destinata al consumo dei cittadini mediante la progettazione di un dissalatore marino mobile che consente di evitare la devastazione prodotta dagli impianti di dissalazione fissi, soprattutto nei punti di scarico della salamoia.
Mediterraneo da remare 2022. La campagna itinerante Mediterraneo da remare è nata da un’idea del Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, che da Ministro dell’Ambiente cambiò la denominazione del dicastero aggiungendovi la “tutela del Mare”. Eventi itineranti lungo le coste italiane, tappe internazionali, remate simboliche in varie località balneari e in collaborazione con gli stabilimenti che segnaleranno, ai soggetti promotori, iniziative concrete per la tutela degli ecosistemi marini, lacustri e fluviali. Le iniziative, che si svolgeranno nel corso dell’estate 2022, saranno prevalentemente dedicate a contrastare la dispersione delle macro e micro plastiche in mare, con lo slogan #PlasticFree, ma anche a rilanciare il focus “Acquascooter Free” promuovendo la mobilità a remi e la diffusione dell’uso delle canoe in luogo del noleggio di moto d’acqua.
La prima tappa odierna di Mediterraneo da remare #PlasticFree 2022 è stata promossa in partnership con: Circolo Canottieri Roma, Federazione Italiana Canoa e Kayak, Marnavi, Opera2030 e SOS Terra Onlus.
Nell’ambito dell’incontro si è tenuta una remata simbolica con atleti del Circolo Canottieri Roma che hanno raccolto la plastica galleggiante trovata nel fiume.
-foto ufficio stampa Fondazione UniVerde –
(ITALPRESS).

Clima, Mattarella “Serve collaborazione per governare cambiamenti”

ROMA (ITALPRESS) – “Un evento simbolico delle tante tragedie che il mutamento climatico non governato sta comportando in tante parti del mondo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell’incontro con il presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, a Maputo, ha parlato della tragedia della Marmolada.
Per il capo dello Stato “nessun Paese può affrontare da solo i mutamenti climatici. Serve una piena collaborazione di tutti”.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Sace-Banco Bpm, partnership per sostenere i progetti “green” italiani

ROMA (ITALPRESS) – La partnership tra SACE e Banco BPM si rafforza grazie alla sigla di un accordo che ha l’obiettivo di supportare le imprese italiane che intendono investire per ridurre il proprio impatto ambientale.
La partnership prevede che SACE possa garantire i finanziamenti green fino a 15 milioni di euro, erogati da Banco BPM in Italia, destinati alla realizzazione di progetti di mitigazione e prevenzione dei cambiamenti climatici, riduzione delle attività inquinanti, protezione delle risorse idriche e marine, salvaguardia e ripristino delle biodiversità e degli ecosistemi, mobilità sostenibile, circular economy, in linea con la tassonomia definita dall’Unione Europea.
Le aziende destinatarie dei finanziamenti – società di capitali con fatturato fino a 500 milioni di euro – potranno beneficiare della Garanzia Green di SACE all’80%, rilasciata a condizioni di mercato, attraverso un processo standardizzato e digitalizzato.
“La sostenibilità è un elemento imprescindibile per garantire una crescita duratura e inclusiva. Questo accordo con Banco BPM rappresenta per noi di SACE un ulteriore tassello nell’ impegno che stiamo portando avanti, insieme a tutti gli istituti di credito e in una logica di sistema, a sostegno delle eccellenze italiane – soprattutto delle Pmi – che vogliono investire sul proprio futuro, beneficiando di procedure snelle e veloci”, spiega Daniela Cataudella, Responsabile Task Force Green di SACE.
“Accompagnare le aziende nel loro cammino verso la Sostenibilità con i più efficaci mezzi finanziari e creditizi, insieme a iniziative formative e consulenziali, rappresenta un nostro compito essenziale ed è uno degli obiettivi qualificanti del Piano Strategico 2021-2024 di Banco BPM – afferma Costantino Miri, responsabile Prodotti del Credito di Banco BPM -. In questo senso, grazie alla sottoscrizione dell’accordo con SACE, abbiamo uno strumento ulteriore, molto efficace, per supportare i progetti green delle imprese italiane e contribuire all’espansione della sostenibilità nel sistema economico-produttivo del Paese”.
SACE ha un ruolo di primo piano nella transizione ecologica italiana. Come previsto dal Decreto Legge Semplificazioni di luglio 2020, infatti, l’azienda può rilasciare garanzie green su progetti domestici in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.
Nell’ambito della convenzione green con Banco BPM, SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile. Un’attenzione verso il green e la sostenibilità confermata anche dall’adozione da parte di SACE della Climate Change Policy: una serie di misure ad hoc per migliorare il contributo delle attività di business alla riduzione delle emissioni climalteranti, che introducono il divieto al supporto di progetti particolarmente impattanti per l’ambiente.

– foto ufficio stampa Sace –

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Enea, riapre call giornalisti per partecipare alle spedizioni antartiche

ROMA (ITALPRESS) – Dopo due spedizioni antartiche condotte con grandi limitazioni imposte dalla pandemia, riapre la call del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) per la selezione di un giornalista (più eventuale operatore) che sarà ospitato per circa 15 giorni tra ottobre/novembre 2022 presso le stazioni di Mario Zucchelli/Concordia o in alternativa per circa 30-40 giorni nel mese di gennaio 2023 sulla nave oceanografica Laura Bassi. La domanda di partecipazione, corredata da un piano editoriale, dovrà essere inviata per mail a [email protected] entro le ore 12 del 1° agosto 2022.
In aggiunta a questa call, per la prima volta sarà possibile presentare anche proposte editoriali per la produzione di documentari o grandi progetti divulgativi che valorizzino in prossime spedizioni antartiche le attività di ricerca scientifica in Antartide e offrano spunti per ampliare gli orizzonti di conoscenza del territorio polare.
Anche in questo caso, la proposta dovrà contenere un elenco dettagliato delle attività previste e del supporto logistico richiesto, il piano editoriale e un piano economico-finanziario. La proposta dovrà essere sottoscritta e inviata per mail a [email protected] entro le ore 12 del 30 settembre 2022.
E’ possibile presentare proposte progettuali per entrambi gli avvisi.
La selezione sarà a cura di una commissione PNRA che si riserva comunque la possibilità di confermare o meno la partecipazione dei candidati prescelti, in funzione della situazione operativa e delle possibilità economiche al momento della partenza prevista.

– foto ufficio stampa Enea –

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Bce, nuove misure sul clima nella politica monetaria

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di adottare ulteriori misure per integrare il cambiamento climatico nell’assetto di politica monetaria dell’Eurosistema. Ha deciso di adeguare le consistenze di obbligazioni societarie nei portafogli detenuti per finalità di politica monetaria e il sistema delle garanzie dell’Eurosistema, di introdurre obblighi di informativa relativi al clima e di migliorare le prassi di gestione dei rischi.
Queste misure sono concepite in piena compatibilità con l’obiettivo primario dell’Eurosistema di mantenere la stabilità dei prezzi. Mirano a tenere in maggiore considerazione il rischio finanziario connesso al clima nel bilancio dell’Eurosistema e, in relazione al nostro obiettivo secondario, a sostenere la transizione verde dell’economia in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell’UE. Inoltre, le nostre misure incentivano le imprese e le istituzioni finanziarie ad accrescere la trasparenza in merito alle loro emissioni di carbonio e a ridurle. “Con queste decisioni traduciamo il nostro impegno per la lotta al cambiamento climatico in un’azione tangibile”, dichiara la presidente della Bce Christine Lagarde. “Nell’ambito del nostro mandato, stiamo compiendo passi concreti per integrare il cambiamento climatico nelle operazioni di politica monetaria. E seguiranno altre iniziative, nel quadro della nostra agenda per il clima in divenire, per allineare le nostre attività agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, aggiunge.
L’Eurosistema mira a decarbonizzare gradualmente le proprie consistenze di obbligazioni societarie, seguendo un percorso in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Al tal fine, l’Eurosistema orienterà queste consistenze in favore di emittenti con migliori risultati sul piano climatico reinvestendo i considerevoli rimborsi attesi nei prossimi anni. Migliori risultati dal punto di vista climatico saranno misurati in termini di minori emissioni di gas serra, obiettivi di riduzione del carbonio più ambiziosi e una migliore informativa in relazione al clima. La BCE si attende che le misure siano applicate a partire da ottobre 2022; poco prima saranno comunicati maggiori dettagli. Dal primo trimestre del 2023 la BCE inizierà a pubblicare con cadenza regolare informazioni di carattere climatico sulle consistenze di obbligazioni societarie.
L’Eurosistema limiterà la quota di attività emesse da soggetti con un’impronta di carbonio elevata che possono essere stanziate a garanzia dalle singole controparti nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. Il nuovo regime di limiti è inteso a ridurre i rischi finanziari connessi al clima in tali operazioni. Questa misura sarà applicata secondo le attese prima della fine del 2024, purchè sussistano i presupposti tecnici necessari. Per incoraggiare le banche e le altre controparti a prepararsi per tempo, l’Eurosistema sottoporrà a test il regime di limiti prima della sua effettiva applicazione. In aggiunta, a partire da quest’anno l’Eurosistema terrà conto dei rischi climatici nel riesame degli scarti applicati alle obbligazioni societarie stanziate a garanzia. L’Eurosistema accetterà in garanzia per le proprie operazioni di rifinanziamento soltanto attività negoziabili e crediti di imprese e debitori conformi alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD), una volta attuata pienamente. Poichè il recepimento della CSDR ha subito ritardi, i nuovi criteri di idoneità dovrebbero applicarsi a partire dal 2026. L’Eurosistema affinerà ulteriormente i propri strumenti e le proprie capacità di valutazione per cogliere meglio i rischi climatici. Ha inoltre stabilito una serie di standard minimi comuni su come i sistemi di valutazione interni delle banche centrali nazionali dovrebbero integrare i rischi climatici nei loro rating. Questi standard entreranno in vigore alla fine del 2024.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Rifiuti, il 73,3% degli imballaggi a riciclo nel 2021

MILANO (ITALPRESS) – Nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate. Una percentuale in leggera crescita rispetto al record del 2020, in cui si era toccato un livello di avvio a riciclo che sfiorava il 73%, e un risultato che supera abbondantemente il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025. Il tutto pur in un anno di forte ripresa dei consumi, che ha visto aumentare in modo esponenziale l’immesso al consumo di packaging: oltre 14 milioni di tonnellate, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente.
E’ il quadro che traccia Conai nel rendere pubblico il suo nuovo Programma Generale, che rendiconta i risultati del Paese per il 2021. “In una situazione pandemica che allentava la morsa pur senza cessare, la ripresa dei consumi nel 2021 è stata davvero forte”, spiega Luca Ruini, presidente Conai. “E dal momento che le percentuali di avvio a riciclo si basano sulle quantità di imballaggi immesse sul mercato, molti pensavano che l’Italia non avrebbe confermato il 73% del 2020. Gli italiani, però, si sono confermati bravissimi nella raccolta differenziata, e il nostro lavoro non si è fermato. Così, l’Italia ha potuto avviare a riciclo un nuovo quantitativo record di imballaggi”, aggiunge.
Nel dettaglio, hanno trovato una seconda vita quasi 400mila tonnellate di acciaio; 53mila tonnellate di alluminio; oltre 4 milioni e 450mila tonnellate di carta e cartone; quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di legno; più di 1 milione e 250mila tonnellate di plastica e bioplastica; e quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di vetro. I 10 milioni e 550mila tonnellate di imballaggi avviati a riciclo sono un risultato raggiunto per il 50% grazie al lavoro dei Consorzi di filiera del sistema Conai, per il 48% grazie ai riciclatori indipendenti e per il restante 2% grazie all’operato dei sistemi autonomi. Se alle cifre dell’avvio a riciclo si sommano quelle del recupero energetico, che usa i rifiuti di imballaggio come combustibile alternativo per produrre energia, i numeri crescono: nel 2021 l’Italia supera l’82% di imballaggi recuperati, ossia più di 11 milioni e 800mila tonnellate. “E’ un grande risultato per l’Italia. Da noi – osserva Ruini -, più di otto imballaggi su dieci oggi evitano la discarica. Siamo primi fra i grandi Paesi europei, secondo i dati Eurostat, per riciclo pro- capite, e la stragrande maggioranza dell’avvio a riciclo avviene sul territorio nazionale, non all’estero. Senza contare che nel nostro Paese il riciclo dà risultati più efficienti a costi che, in Europa, risultano fra i più bassi per il tessuto imprenditoriale. Le nostre città, del resto, sono sempre più vere e proprie miniere urbane: i crescenti quantitativi di rifiuti avviati a riciclo si trasformano in nuove materie prime, e la piccola percentuale che va a recupero energetico diventa un’alternativa ai combustibili fossili. In un momento di crisi legata sia alle materie prime sia all’energia, i risultati italiani devono far riflettere”, aggiunge. Nel 2021 sono stati 7.583 i Comuni che hanno stipulato almeno una convenzione con il sistema consortile, con una fetta di popolazione servita pari al 98% degli Italiani.
Per coprire i maggiori costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti in modo differenziato nel 2021 il sistema Conai ha riconosciuto alle amministrazioni locali del Paese 727 milioni di euro, circa 70 milioni in più rispetto all’anno precedente.
445 milioni, invece, sono stati destinati dal sistema al finanziamento di attività di trattamento, riciclo e recupero.
Sempre con un’attenzione particolare alle aree del Mezzogiorno, in cui la raccolta deve continuare a crescere. “Nell’ultimo anno i progetti territoriali speciali nelle Regioni del Centro-Sud hanno coinvolto più di 15 milioni di abitanti”, svela Ruini.
“E un progetto speciale è stato portato avanti con Anci per aiutare i Comuni di Puglia, Calabria, Campania e Sicilia a drenare parte dei fondi del Pnrr: 189 Comuni sono stati supportati nel presentare 1.775 soluzioni progettuali, per un valore di 115 milioni”, conclude.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Conai-