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Pnrr, avviata la selezione degli esperti per la transizione ecologica

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero della Transizione ecologica ha avviato la procedura per individuare fino a 92 esperti nei settori management, giuridico-economico, progettazione tecnica, comunicazione e ITC per affrontare le fondamentali sfide della transizione ecologica. Gli esperti selezionati contribuiranno a realizzare la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si articola su quattro componenti che riguardano le tematiche dell’economia circolare (M2C1), delle fonti di energia rinnovabili (M2C2), dell’efficienza energetica (M2C3) e della tutela del territorio (M2C4).
Sono dieci i profili professionali richiesti: 1) program manager, 2) project manager, 3) area manager, 4) esperti in ambito giuridico e affari legali, 5) esperti di finanza e gestione dei finanziamenti, 6) esperti in comunicazione, 7) esperti in supporto ITC, 8) esperti in progettazione tecnica, esecuzione di opere e interventi pubblici, monitoraggio e controllo, 9) esperti nell’attuazione delle politiche finanziate con i fondi europei e 10) esperti in ambito economico.
La domanda di partecipazione alla selezione dovrà essere presentata accedendo alla piattaforma gestita dalla Società Manpower S.r.l., raggiungibile al seguente indirizzo https://www.manpower.it/azienda/ministero-della-transizione-ecologica, entro il 4 luglio 2022.
Nella piattaforma sono riportate tutte le informazioni necessarie: modalità, requisiti di partecipazione e titoli preferenziali, procedura di selezione e valutazione, corrispettivo annuo lordo previsto per ogni profilo, tipologia e durata del contratto.

– foto agenziafotogramma.it –
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Depurazione in Calabria, Occhiuto “Basta inerzie, tolleranza zero”

CATANZARO (ITALPRESS) – “Stiamo cercando di riparare venti anni di inerzie, faremo di tutto per rendere evidenti i progressi già nel corso di questa estate, raggiungendo un target del 40-50 per cento, perchè sulla depurazione serve tolleranza zero”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, illustrando nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro i dettagli di un piano straordinario di interventi sulla depurazione lungo la fascia tirrenica. “Con una prima ordinanza nei mesi scorsi abbiamo scelto di smaltire i fanghi in danno ai Comuni e a spesa della Regione – per 2 milioni e 400mila euro – ma non è bastato, in quanto abbiamo verificato che i depuratori non funzionano bene. Abbiamo trovato altri tre milioni di euro per efficientare le stazioni di sollevamento e daremo ad ogni sindaco un decreto in cui c’è scritto puntualmente cosa deve essere fatto per riparare gli impianti e dieci giorni per concludere la procedura. Attività che abbiamo condiviso attraverso tavoli interistituzionali svolti con Procure, Capitanerie di porto, Guardia di Finanza, Prefetture”.
Occhiuto, nel descrivere lo stato dell’arte delle verifiche sul territorio, ha sottolineato che “sono stati scoperti grandi scarichi illegittimi a mare, a Falconara un fiume di fogna che correva sotto il terreno. Anche le attività economiche e i villaggi spesso non sono collettati e li stiamo segnalando alle Procure. Dopo aver risolto il problema del ciclo integrato delle acque, valuteremo l’ipotesi di passare al gestore unico dei depuratori. Il più delle volte sono ditte individuali a gestire decine di impianti, i Comuni non hanno risorse e li affidano spesso al massimo ribasso senza preoccuparsi di quello che sarà la quantità di fanghi depurati”.
Il Governatore Occhiuto ha, inoltre, evidenziato il ruolo che sul tema avrà il Corap, Consozio Regionale per lo sviluppo delle Attività Produttive.
“Il nuovo commissario ha dimostrato capacità e ho chiesto loro di svolgere un’azione di supporto per verificare che i lavori disposti dalla Regione vengano effettuati. Ci sono poi altri problemi strutturali, i depuratori vanno resi idonei ai bisogni dei territori, da settembre accelereremo anche su questo piano. Ma ora – ha evidenziato – siamo in emergenza, il mare è una risorsa straordinaria e in questi due mesi bisogna mettere in campo tutto il possibile. Ci sono situazioni molto critiche a Nocera Terinese, a Gioia Tauro, a Belvedere dove non si è mai attivata la condotta sottomarina. Altri impianti hanno quadri elettrici divelti, ci sono pompe di sollevamento non sostituite da anni: in questa prima fase ci siamo dedicati al tratto più inquinato, quello compreso tra Tortora e Nicotera, e poi una volta studiato il modello lo estenderemo ovunque”.

– foto agenziafotogramma.it –
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OMC Med Energy, sei aziende accelerano sulla decarbonizzazione

RAVENNA (ITALPRESS) – “Un progetto pilota, che parte da Ferrara e Ravenna con l’ambizione di poter essere replicato anche in altre realtà”: a dirlo la presidente di Omc Med Energy, Monica Spada, commentando la firma dell’accordo per un progetto di decarbonizzazione di sei grandi aziende – Cabot, Herambiente, Marcegaglia, Versalis (Eni), Polynt, Yara Vp Italia – a cui si aggiungono Eni e Snam come partner tecnici. La firma è avvenuta a Ravenna nel contesto della roadmap verso Omc 2023.
Un progetto unico in Italia in cui alcune grandi realtà industriali, grandi consumatrici di energia, uniscono le loro forze per contribuire alla transizione energetica accelerando la decarbonizzazione. Gli hard-to-abate in Italia sono il 13% del totale delle emissioni GHG e il 64% del settore industriale, per questo motivo la decarbonizzazione di questi settori è strategica. In questo contesto la Carbon capture and storage rappresenta la principale tecnologia e la soluzione più rapida ed efficiente per la riduzione delle emissioni dell’industria energivora.
Le tecnologie di decarbonizzazione esistenti fanno di Ravenna un candidato perfetto come primo hub italiano per il Carbon Capture and Storage. La CCS è diventata centrale nella strategia di transizione energetica di molti paesi europei, come Regno Unito, Norvegia, Paesi Bassi e Danimarca. Inoltre, l’implementazione di progetti di CCS rappresenta un motore di sviluppo e crescita economica e occupazionale nonchè un acceleratore di innovazione ed economia circolare in grado di dare un contributo concreto alla decarbonizzazione di interi distretti produttivi a livello locale.
Un’iniziativa sostenuta anche da Confindustria, come spiega Giuseppe Ricci, presidente del settore Energia: “La transizione energetica e la decarbonizzazione devono essere un percorso da condurre in modo giusto e sostenibile. Parliamo di sostenibilità integrata, ambientale, ma anche economica e sociale. Le aziende devono potersi riconvertire, sviluppare nuovi modelli energetici, ma mantenendo competenze, occupazione e infrastrutture”.
Conclude Monica Spada: “L’evento segna una nuova alleanza con il mondo delle industrie energivore, con le quali è necessario avviare un discorso sinergico per avere un percorso di decarbonizzazione che punti alla sostenibilità ambientale e alla competitività di lungo termine. Questo è il primo passo verso l’Omc”.
L’appuntamento è a Ravenna con la nuova edizione di Omc 2023, che si terrà dal 23 al 25 maggio.

Foto da video Italpress su OMC Med Energy
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Un’arca per Milano, Gruppo CAP vara la sua nuova sede a emissioni zero

MILANO (ITALPRESS) – Una grande arca ispirata a Mondrian prende il varo a Milano. Si tratta dell’edificio a emissioni zero realizzato per diventare la nuova sede di Gruppo CAP, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Una struttura concepita integralmente secondo i criteri dell’architettura sostenibile e la cui forma, fortemente identitaria, si sposa alla perfezione con le più avanzate soluzioni green. Ma anche uno spazio polifunzionale privo di barriere architettoniche, pensato per accogliere i cittadini dell’intero quartiere nel quale sorge. L’Headquarters di Gruppo CAP è stato inaugurato oggi alla presenza di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia e di Giancarlo Tancredi, Assessore a Rigenerazione urbana del Comune di Milano.
“La nostra nuova sede vuole essere un punto di riferimento per tutto il quartiere che ci ospita – commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP -. Oltre a simboleggiare l’identità dell’azienda, vuole anche essere un esempio del nostro impegno quotidiano nel costruire ogni giorno il mondo di domani secondo i principi di innovazione, di resilienza e di sensibilità per le esigenze dei cittadini che guidano la nostra attività. Ecco perchè abbiamo voluto un edificio privo di barriere fisiche e visuali, che dialoga costantemente con la città i suoi abitanti. Oggi è solo il primo di una serie di appuntamenti e iniziative che saranno ospitati negli spazi dell’arca e nella piazza che presto sorgerà’.
‘La nuova sede di Cap è un eccellente esempio di edificio green, nato da un progetto di rigenerazione urbana, basato sui principi di sostenibilità energetica, ambientale ed economica – commenta Fontana – Un progetto che rientra negli obiettivi che Regione Lombardia intendeva raggiungere con la legge regionale sulla Rigenerazione Urbana, approvata nel 2019. Come Regione, infatti, abbiamo sostenuto numerosi interventi in quest’ambito e anche grazie ai fondi del “Piano Lombardia” abbiamo espletato due bandi, rivolti ai Comuni Lombardi, finalizzati alla realizzazione di interventi di riqualificazione urbana, per il valore complessivo di 268 milioni di euro. Questa nuova sede, quindi, è motivo di orgoglio della società, ma anche del territorio.
Soprattutto perchè dimostra che in Lombardia ci sono aziende pubbliche capaci di coniugare efficienza, qualità e sostenibilità. Quindi un patrimonio per tutti noì.
‘Oggi non viene inaugurato solo un edificio di grande valore ambientale ed estetico grazie alla nuova sede di Gruppo CAP è l’intera area tra la stazione di Romolo e cascina Moncucco a risultare riqualificata – commenta il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. La sede di Gruppo CAP si apre alla cittadinanza e al quartiere, mostrandosi aperta a livello architettonico, perchè priva di barriere, e a livello sociale, per i servizi che ospita al suo interno e che mette a disposizione della comunità, dalla biblioteca all’asilo nido non a uso esclusivo dell’azienda. Con l’arca di CAP prosegue l’opera di valorizzazione dei quartieri di Milano che sosteniamo con determinazionè.
Ubicata in via Rimini, a pochi passi dalla fermata metropolitana Romolo, l’Arca di Gruppo CAP è un ambizioso progetto architettonico progettato da Claudio Lucchin e Architetti Associati che vuole dare un importante contributo alla riqualificazione di un’area periferica della città prevalentemente residenziale ma già punteggiata dalla presenza di spazi significativi come l’Università IULM, NABA e Superstudio Maxi, e importanti aziende come Italgas, NTT, AON.
‘Non è solo un edificio architettonicamente interessante, ma un palazzo che parla della condizione umana – spiega Claudio Lucchin -. Parla dell’acqua, che ci permette la vita, del fuoco, che allude alla nostra capacità tecnica, e della nostra grande flessibilità cognitiva, che ci ha permesso di superare le grandi sfide che l’ambiente ha posto all’uomo nel suo lungo percorso di vita sulla terrà.
Con i suoi 30 metri di altezza e i suoi 11.250 m2 di superficie distribuiti su sei piani e uno interrato, l’edificio si sviluppa orizzontalmente assumendo realmente la forma di una nave la cui prua appuntita e sollevata da terra dà l’illusione di poter solcare le onde consentendo, al tempo stesso, come nella più tradizionale iconografia biblica, l’accesso diretto al suo interno senza barriere e muri di separazione.
Ogni aspetto (energetico, ambientale ed economico) della più avanzata architettura sostenibile è stato qui interpretato in maniera rigorosa: dalla scelta dei materiali per l’involucro esterno, realizzato in pietra lavica da una colata del 1600, al ricorso a 422 pannelli solari in gradi di garantire quasi il 70% dell’autonomia energetica. Per il sistema di riscaldamento e raffreddamento è stato escogitato un ingegnoso impianto che utilizza l’acqua di prima falda o le acque meteoriche opportunamente filtrate (al fine di evitare l’impiego della preziosa acqua potabile), con una termoregolazione ad aria controllata che consente un’ottimale gestione delle temperature.
Abbandonate le grandi vetrate, inefficienti dal punto di vista energetico, il palazzo presenta 430 finestre a nastro a motivo ortogonale, una diversa dall’altra, distribuite in modo irregolare, che richiamano da un lato la conformazione dei canali e delle reti idriche che caratterizzano il territorio metropolitano e dall’altro le suggestioni di una delle opere più iconiche di Piet Mondrian: Compositie in Lijn. In questo modo la luce naturale si diffonde attraverso un’attenta calibratura delle forature di facciata, mentre una serie di pozzi di luce di ampie dimensioni permette la connessione visiva tra i piani e la penetrazione della luce nell’area centrale dell’edificio.
Grazie a queste e ad altre scelte architettoniche e ingegneristiche la nuova sede di Gruppo CAP ha già ottenuto la certificazione “Net zero Energy Buildings” collocandosi, inoltre, in classe Gold della certificazione LEED, garantendo i requisiti di ognuna delle 6 macrocategorie previste e una quantità sufficiente di punti tra sostenibilità del sito, gestione efficiente delle acque, energia e ambiente, materiali e risorse riciclabili e riciclati, controllo della qualità dell’aria negli ambienti costruiti, elevati livelli di progettazione e innovazione.
La nuova sede ospita circa 500 persone e oltre a open space e uffici, comprende un bar caffetteria, un auditorium con una capienza di 200 persone, uno spazio espositivo che ospiteranno iniziative e momenti rivolti anche ai cittadini, un asilo nido non esclusivamente aziendale, una biblioteca e una grande piazza aperta alla cittadinanza.
L’asilo nido, che aprirà a settembre, sarà gestito da Pulcini & Co., la divisione infanzia del gruppo Elior Ristorazione SpA dedicata ai servizi per l’infanzia. L’azienda è specializzata nell’offrire soluzioni specifiche per aziende ed enti pubblici per la gestione pedagogica e alimentare di asili nido, nell’ottica di migliorare l’equilibrio tra vita professionale e familiare. Sempre a settembre sarà operativo anche il bar caffetteria Arca, aperto al pubblico dalla prima colazione fino a notte fonda, e gestito da Arca Milano. Sarà un vero e proprio Cocktail Bar & Bistrot, completo di giardino, che offrirà la possibilità di mangiare a qualsiasi ora del giorno, e alla sera di consumare drink mentre si ascolta un deejay set o musica dal vivo o ancora mentre si assiste a uno spettacolo.
Avviati nell’ottobre 2018, i lavori sono stati accompagnati da una serie di iniziative informative per il quartiere e da un programma di riqualificazione urbana della zona che circonda via Rimini. Nel segno della condivisione e dell’inclusione, è stato avviato un progetto, guidato da Super, il festival delle periferie e in collaborazione con NoiCoop, (Consorzio Cooperative Lavoratori), di partecipazione degli abitanti del quartiere, che mira a coinvolgere gruppi informali, reti, singoli individui attivi e associazioni per ricostruire insieme tutti gli spazi intorno alla nuova sede. Gruppo CAP sta infatti lavorando insieme ad artisti, architetti, paesaggisti e urbanisti per realizzare alcuni interventi sugli spazi circostanti.
In particolare, dopo un confronto con le diverse realtà del territorio per verificare esigenze e aspirazioni, Gruppo CAP e Super hanno dato vita presso il parco La Spezia a una serie di iniziative e workshop rivolte a famiglie e bambini del quartiere per parlare di ambiente e dare un nuovo volto al parco: installazioni artistiche, laboratorio teatrale e di orticultura per adolescenti, attività per bambini e anche passeggiate alla scoperta del quartiere. Gruppo CAP ha inoltre promosso con Fondazione Feltrinelli il progetto Milano Unplugged, che offre un programma di formazione per aspiranti video giornalisti, tra i 18 e i 25 anni, che saranno chiamati a raccontare i quartieri in cui vivono, quelli di Barona, Abbiategrasso, Stadera, Chiesa Rossa e San Cristoforo della città di Milano.

– foto ufficio stampa Gruppo CAP –
(ITALPRESS).

Generali-Telepass, nasce Next per la mobilità connessa e sostenibile

MILANO (ITALPRESS) – Oggi cresce l’attenzione del cliente verso nuove forme di mobilità connessa e sostenibile: il 47% utilizza un’auto connessa, il 64% preferisce gestire i servizi in modalità self-service, il 40% predilige lo spostamento multimezzo, raddoppierà il numero di persone che utilizzerà il car sharing entro il 2025 e il 70% aspira a un mezzo elettrico o ibrido.
Generali Italia – che in 5 anni ha innovato l’assicurazione per la mobilità e ha investito in nuove competenze, IoT e Big Data – oggi rafforza la partnership con Telepass, la più grande fintech sulla mobilità integrata, per la mobilità connessa e sostenibile.
L’accordo tra le due società, nato nel 2020 e proseguito con il lancio nel 2021 dell’innovativo sistema di rimborso automatico ritardi e della copertura collisione autostradale, ha portato oggi alla nascita di Next.
Dal telepedaggio al pagamento carburante e parcheggio con vocale;
dal real time coaching all’assistenza automatica in caso di emergenza: un unico dispositivo con oltre 30 servizi digitali per un’esperienza cliente semplice e sicura attraverso IoT, big data, intelligenza artificiale, tecnologie robotiche.
La prima soluzione al mondo che unisce assicurazione, telematica, telepedaggio, brevettata da Generali e Telepass, in esclusiva per le agenzie Generali.
Next è il primo dispositivo di nuova generazione destinato a rivoluzionare la mobilità quotidiana degli automobilisti italiani. I servizi offerti, infatti, si evolvono in un ecosistema connesso, integrato a bordo, capace di anticipare e supportare le esigenze delle persone e di coniugare il meglio dei servizi assicurativi e di mobilità in un unico ed innovativo dispositivo.
Grazie alle tecnologie di Generali Jeniot si può contenere il rischio sulla strada grazie all’interazione in tempo reale con il real time coaching, essere contattati automaticamente in caso di incidente o richiedere un contatto in vivavoce con un operatore in caso di bisogno, ottenere la certificazione dello stato di utilizzo e delle percorrenze della propria auto, anche come supporto in caso di multe o contenziosi, attivare il servizio ‘trova veicolò o attivare un ‘geo-fencè, un perimetro virtuale per impostare alert di entrata o uscita su un’area definita.
Al contempo, Next diventa abilitatore dei principali servizi offerti in mobilità da Telepass. E’ quindi possibile pagare i pedaggi autostradali e i parcheggi, il bollo e attivare la notifica di memo, il rifornimento carburante, ricevere automaticamente il rimborso in caso di ritardo in autostrada causato da intenso traffico, ma anche ad esempio, aprire il cancello di casa, attivare i servizi legati allo Skipass o al lavaggio della propria auto a domicilio, offerto dalla società del gruppo Telepass, Wash Out.
Con Next l’utilizzo della telematica è una leva di sostenibilità che incentiva comportamenti responsabili alla guida generando un impatto sociale e ambientale positivo. Impatto sociale: 1 cliente su 3 guida in maniera più sicura con il real time coaching; la copertura auto è social ed estendibile fino a 5 parenti; vengono dimezzati i tempi di attivazione emergenza con sistema “e-call”. In Europa si stima che potrebbero essere salvate 2.500 persone all’anno.
Impatto ambientale: fino al 50% di risparmio del carburante con stile di guida virtuoso; coperture 100% elettriche per riduzione emissioni; oltre 48 tonnellate di carta stampata risparmiata grazie al 70% di polizze digitali; oltre 3.350 tonnellate di CO2, pari a 35.000 viaggi da Roma a Milano 5 risparmiate grazie al telepedaggio.
Generali negli ultimi 5 anni ha innovato l’assicurazione per la mobilità connessa e sostenibile puntando sulla tecnologia, con investimenti in nuove competenze, IoT e Big data, e con una nuova offerta modulare e un modello di interazione con i clienti digitale e smart.
Un percorso nato nel 2018 con la nascita di Generali Jeniot, l’insurtech di connected insurance e IoT, e proseguito nel 2019 con il lancio di Immagina Strade Nuove, l’assicurazione multimezzo e “auto social” da condividere con 5 parenti/amici che assicura lo spostamento delle persone, non solo l’auto, anche nelle sue declinazioni “Immagina Strade Nuove – Passione Moto” e “Immagina Strade Nuove – 100% Elettrico”, la prima assicurazione in Italia per le auto elettriche.
Oggi il 100% dell’offerta mobilità di Generali è con più servizi e tecnologia e con modalità di interazione smart, come la segnalazione e liquidazione sinistri tramite WhatsApp.
Un percorso, quindi, di trasformazione dalla classica RC Auto a nuova mobilità connessa con telematica e servizi digitali per essere Partner di Vita con più prevenzione, assistenza e rapidità, convenienza e scelte sostenibili.
Grazie alla telematica e ai servizi digitali, la Compagnia è, infatti, in grado di fornire il miglior servizio al cliente con oltre 30 mila emergenze gestite all’anno e il 100% di chiamate eCall attivate entro 1 minuto. In 5 anni la Compagnia ha investito in competenze IoT, Big Data, con inserimento di oltre 100 data scientists, IoT/ digital experts e la creazione di una piattaforma innovativa IoT in cloud, sviluppata con Google. Oggi l’87% dei clienti di Generali sono fidelizzati, un tasso più alto di quello di mercato.
Telepass è la prima fintech italiana ad aver introdotto il servizio di telepedaggiamento 30 anni fa. Negli ultimi anni, preso atto della mobilità in rapido cambiamento, la società ha intrapreso un percorso evolutivo che ha messo l’innovazione al centro.
La dimensione innovativa di Telepass è internazionale. Il gruppo è stato infatti preso in esame come case study dalla Harvard Business School, sotto la guida della professoressa Chiara Farronato, con il titolo “Telepass: From Tolling to Mobility Platform”; il caso-studio riguarda il processo di trasformazione di Telepass dall’essere l’azienda leader nei servizi di telepedaggio a un ecosistema di mobilità integrata, grazie allo sviluppo di servizi tecnologici data-driven e attraverso una sola app, attenti a soddisfare i bisogni delle persone in movimento.
Con 7 milioni di clienti e oltre 10 milioni di dispositivi in circolazione su più di 163.500 chilometri di reti autostradali nei 14 Paesi europei nei quali opera, è tra i leader europei nei servizi di telepedaggio ed è presente in più di 4.500 punti servizio. Con oltre €6.7 miliardi di transazioni ETC (Electronic Toll Collection) gestite, Telepass è già un leader europeo nell’ambito dei servizi di telepedaggio.
Da un grande operatore di mobilità con un sistema di pagamento molto efficiente e una base fidelizzata di 7 milioni di clienti, Telepass è quindi diventata una piattaforma per la mobilità che aggrega tutti i tipi di servizi collegati ai nuovi stili di mobilità come i pagamenti cashless per il carburante, i taxi, i monopattini, le bici e gli scooter elettrici, i parcheggi. Si è creato un vero ecosistema della mobilità attraverso la app di Telepass: quasi trenta servizi, e non solo per l’auto, con un unico abbonamento che dà accesso a un circuito di pagamento digitale invisibile. Da quattro anni la società ha quindi intrapreso un percorso di innovazione che l’ha portata dal casello autostradale alla mobilità integrata, a 360 gradi, dal trasporto pubblico urbano ai taxi, dai treni ai traghetti, fino ai mezzi leggeri per la micromobilità urbana, alla ricarica elettrica e allo skipass.
Telepass, in qualità di pioniere del telepedaggio, ha dato un contributo molto rilevante a ridurre le file ai caselli autostradali e le conseguenti emissioni di CO2. Ora, in qualità di ecosistema di servizi integrati per la mobilità in ambito urbano ed extraurbano, punta a offrire soluzioni sempre più a misura delle esigenze dei clienti, basandosi sulla sua specializzazione nei pagamenti digitali e, nello specifico, nei cosiddetti invisible payments, con l’obiettivo di semplificare la vita delle persone in movimento e liberare il loro tempo. La mission aziendale è facilitare la vita delle persone attraverso una nuova esperienza di mobilità.
‘In 5 anni in Generali abbiamo innovato l’assicurazione per la mobilità: assicurando per la prima volta lo spostamento della persona, non più solo l’auto – hanno detto Francesco Bardelli, Ceo Generali Jeniot & Chief Business Transformation Officer
di Generali Italia, e Massimo Monacelli, Chief Property & Casualty Officer di Generali Italia -. Grazie alla telematica – che ci ha permesso di trasformare il 100% della nostra offerta assicurativa con più servizi e tecnologia – oggi possiamo proattivamente garantire un’esperienza di mobilità di grande valore aggiunto: dalla prevenzione, all’assistenza sino alla liquidazione in pochi minutì. ‘Attraverso questa partnership con Telepass – hanno aggiunto – rafforziamo il nostro impegno nella costruzione di un ecosistema di mobilità con servizi innovativi, tecnologici, data-driven e personalizzabili per creare soluzioni uniche ed eccellenti per i clienti Telepass e Generali. Con Next nasce, infatti, il primo dispositivo che unisce assicurazione, telematica e telepedaggio. Una soluzione unica a livello internazionale con la quale puntiamo a raggiungere 1 milione di clienti Telepass entro il 2022’.
‘Il dispositivo Next, presentato oggi, è la terza iniziativa tra quelle previste dalla partnership siglata con Generali e, anche questa, così come l’applicazione di cashback sul pedaggio in autostrada con rimborso automatico e la copertura collisione autostradale, si focalizza sull’innovazione tecnologica che ci guida fin dalla nostra nascita – ha spiegato Gabriele Benedetto, Chief Executive Officer del Gruppo Telepass -. Abbiamo intercettato da parte del nostro pubblico di riferimento un’esigenza di mobilità facilmente fruibile e connessa e proponiamo, insieme a Generali Italia, una soluzione innovativa per offrire ai clienti un’esperienza di mobilità semplice, fluida, smart e personalizzata. Il nuovo prodotto conferma Telepass come un ecosistema di servizi sulla mobilità a 360° e lo proietta nella costruzione del futuro della mobilità sempre più connessà.

– foto ufficio stampa Generali –
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Gaeta, raccolti 1000 kg di Pneumatici Fuori Uso in mare e a terra

GAETA (ITALPRESS) – Gaeta ha ospitato la seconda tappa di PFU Zero sulle coste italiane, iniziativa patrocinata dal ministero della Transizione Ecologica, a favore dell’ambiente e della salvaguardia del mare grazie alle raccolte straordinarie di PFU-Pneumatici Fuori Uso in mare e a terra organizzate da EcoTyre e realizzate con il prezioso contributo dei volontari di Marevivo.
I PFU sono rifiuti classificati come permanenti, cioè non si deteriorano, restano lì, in mare o in natura, per centinaia di anni. Se ben gestiti, invece sono riciclabili al 100% e si trasformano in una risorsa perchè il polverino derivante dalla loro lavorazione può essere impiegato in tantissimi utilizzi, dalle pavimentazioni antiurto ai pannelli fonoassorbenti, passando dall?arredo urbano agli asfalti modificati. Proprio per favorire il riciclo della gomma, EcoTyre ha sviluppato, negli ultimi anni, il progetto di ricerca e sviluppo “Da Gomma a Gomma” che ha consentito il reimpiego del polverino da PFU per la produzione di prodotti nuovi “green”. Oggi è alla fase 4.0 cioè al processo di industrializzazione con l’impiego di elastomeri derivati dai PFU all?interno dei prodotti della gamma Versalis Revive DVC.
EcoTyre ha portato via da Gaeta complessivamente 1000 kg di PFU, grazie alle operazioni dei sub del diving SA.NI.MAR. che hanno ripulito il Porto Antico di Santa Maria dalle gomme che giacevano sul fondo del mare. I PFU raccolti saranno portati all’impianto di trattamento più vicino, rispettando la logica di prossimità su cui EcoTyre basa la sua attività, per essere correttamente trattati, opportunamente riciclati e reimmessi nel ciclo dell?economia circolare.
Il viaggio di Marevivo ed EcoTyre quest’anno è ricco di tappe, ben 7: dopo Mazara del Vallo e Gaeta, sarà la volta di Isola delle femmine, Alghero, Viareggio, Laguna di Orbetello, Lampedusa.
“Ripartiamo con questa iniziativa di raccolta straordinaria di PFU che coinvolgerà tante località meravigliose della nostra Penisola – ha detto Enrico Ambrogio, presidente EcoTyre -. PFU Zero sulle coste italiane, in partnership con Marevivo che ringrazio per il supporto logistico e per l’entusiasmo contagioso dei volontari, fa parte di un nostro progetto più ampio, PFU Zero, grazie al quale in questi anni con oltre 200 iniziative sono stati eliminati definitivamente dall’ambiente milioni di kg di PFU. Ma soprattutto abbiamo potuto parlare ai cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione e di informazione sulla filiera della gestione dei PFU. Con Marevivo negli ultimi interventi effettuati abbiamo notato con sorpresa e con soddisfazione che gli pneumatici vengono abbandonati sempre di meno in natura o gettati nel mare ma piuttosto seguono la corretta modalità di gestione. Per noi e per i nostri Soci questo è un gran bel traguardo”.
“Abbiamo avuto un’accoglienza incredibile qui a Gaeta ed è bello essere circondati soltanto da gente che ama il mare – ha affermato Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo -. A cominciare dal nuovo sindaco, con la passione per il mare negli occhi, per non parlare poi di Salvatore Gonzales, il subacqueo custode del mare per eccellenza, che nonostante la chiusura delle scuole, oggi ha fatto arrivare qui un gruppo di studenti curiosi e appassionati accompagnati dai docenti. Ancora un’esperienza entusiasmante come sempre; prossima tappa: Isola delle Femmine”.
“Questo è il mio primo evento da Sindaco e sono davvero contento di aver iniziato da questa importantissima iniziativa – ha dichiarato Cristian Leccese, sindaco di Gaeta -. In tutta la nostra campagna elettorale abbiamo sempre sottolineato l’importanza di seminare nelle future generazioni il rispetto per l’ambiente e in particolare per il mare. Oggi è proprio del mare che parliamo: il più grande patrimonio della nostra città e del nostro territorio. Quindi curiamo il nostro mare, pensiamo al nostro mare, tuteliamolo e preserviamolo”.
“Ringrazio l’Associazione Marevivo per questa importante iniziativa che si inquadra nel contesto del Protocollo che abbiamo con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Aver contribuito al recupero degli pneumatici, oltre all?importanza dell?azione, ha anche per me un importante valore simbolico per sensibilizzare la cittadinanza sulla tutela dell?ecosistema marino, che rientra tra i compiti istituzionali del Corpo delle Capitanerie di Porto – ha dichiarato Angelo Napolitano -. Facciamo attività di continuo: c’è una forte sensibilità alle tematiche ambientali. Stiamo utilizziamo i nostri velivoli, i nostri laboratori mobili; la presenza nell’area del Basso Pontino è assicurata”.

– foto ufficio stampa Marevivo –
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Arbolia sostituisce 40 piante a Villa Giustiniani-Cambiaso a Genova

GENOVA (ITALPRESS) – Realizzato un intervento di sostituzione e rinnovamento del patrimonio arboreo all’interno del Comune di Genova. E’ il frutto della collaborazione tra Arbolia, la società benefit creata da Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare nuove aree verdi in Italia, Axpo Italia, uno dei principali player energetici nazionali e quarta società sul mercato libero dell’elettricità, e l’Università di Genova, che ha messo a disposizione un’area di sua proprietà. L’iniziativa ha permesso di riqualificare gli spazi verdi interni al parco pubblico della Villa Giustiniani-Cambiaso, storica dimora nobiliare della città e sede della Scuola Politecnica dell’Università di Genova. Il progetto ha previsto la sostituzione di circa 40 piante, in stato fitosanitario precario, con nuove specie arboree ornamentali storicamente presenti nei giardini delle ville italiane: palma di Fortune, cedro atlantico, cipresso comune, gingko biloba, albero dei tulipani, magnolia, metasequoia, palma da datteri, leccio, tasso, cedro. L’altezza dei nuovi alberi è compresa tra i 2 e i 2,5 metri. Il parco, così rinnovato, costituisce un patrimonio per la comunità locale.
“Ogni azienda ha il compito di prendersi cura dei territori in cui opera per valorizzarne la bellezza e tutelarne l’ecosistema. Oggi Axpo Italia ha superato i venti anni di storia e supporta aziende e persone in tutto il paese. La sua è peraltro una presenza globale che tocca oltre trenta nazioni del mondo e più di quaranta mercati ma questo non deve distrarre da quei principi di sostenibilità che ci rendono vicini alle persone di tutti i territori in cui operiamo. Genova è la città in cui l’avventura di Axpo Italia è cominciata e donare a questo contesto e ai suoi cittadini la riqualificazione di un’area di grande importanza è per noi un privilegio”, ha commentato Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia.
“Si tratta di una iniziativa che lancia un bel segnale di sostenibilità e sensibilità ambientale. La triangolazione Arbolia, Axpo Italia e Università di Genova ha consentito il necessario rinnovamento del parco di Villa Cambiaso, che non solo fa da cornice alla sede della Scuola Politecnica ma rappresenta un piccolo polmone verde per gli abitanti della zona. Con la piantumazione dei nuovi alberi abbiamo inteso anche dare il nostro contributo al benessere del quartiere che da decenni ormai ospita i nostri Dipartimenti di Ingegneria”, ha aggiunto con una nota Federico Delfino, Rettore dell’Università di Genova
“Grazie alla collaborazione con l’Università di Genova e con un’azienda molto radicata nel territorio abbiamo avuto l’opportunità di realizzare il primo progetto di Arbolia in Liguria, in un luogo storico della città. Con questa iniziativa restituiamo a un’importante area verde di Genova alcune essenze tipiche del patrimonio arboreo locale, contribuendo ad arricchire ulteriormente la biodiversità della zona”, ha dichiarato Salvatore Ricco, amministratore delegato di Arbolia. Con questo intervento, salgono a 23 le aree verdi realizzate da Arbolia in Italia. Nei prossimi mesi la società benefit svilupperà iniziative in altri comuni, da Nord a Sud del Paese.

foto: ufficio stampa Arbolia
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Clima, firmato il memorandum MiTe-Unfccc “Youth4Capacity”

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato dall’Inviato speciale per i cambiamenti climatici del ministero della Transizione ecologica, Alessandro Modiano, e dal segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), Patricia Espinosa, il “Memorandum of Understanding Youth4Capacity”. Un accordo quinquennale del valore complessivo di 2 milioni e mezzo di euro, che mira al rafforzamento delle capacità dei giovani nei processi negoziali e decisionali sui cambiamenti climatici, rafforzando anche le sinergie con gli obiettivi identificati dall’Agenda 2030 e delle tre Convenzioni di Rio. “Youth4Capacity” è indirizzato a giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, inclusi coloro che hanno già partecipato a un evento Youth4Climate.

– foto youth4climate.info –
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