Home Ambiente Pagina 75

Ambiente

Foreste, Confagricoltura “Puntare su bioeconomia e biomasse”

ROMA (ITALPRESS) – Finalmente, con la definizione della ripartizione del Fondo per l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale, si dà avvio al nuovo corso delle politiche nazionali per la valorizzazione del nostro patrimonio forestale. Positivo il commento di Confagricoltura sulle diverse azioni indicate dalla strategia che verranno preliminarmente finanziate. “Questo nostro capitale verde è stato finora decisamente sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità e può diventare motore di crescita della bioeconomia. Assicurare una maggiore competitività delle filiere forestali e garantire una equa remunerazione alle aziende è il nostro obiettivo e la ripartizione ha tenuto conto di quanto avevamo già segnalato alle singole amministrazioni regionali”, ha affermato Enrico Allasia, presidente della Federazione Nazionale delle Risorse Boschive di Confagricoltura.
Negli ultimi 50 anni la superficie nazionale di boschi e foreste è più che raddoppiata, ricoprendo oltre un terzo del nostro territorio e il 63,5% è di proprietà privata. Per Confagricoltura occorre cogliere tutte le opportunità offerte dalla strategia forestale nazionale per garantire una gestione vitale dei territori, contrastare l’abbandono delle aree interne del Paese e sostenere la transizione ecologica, come peraltro già avviene negli altri Paesi europei.
“E’ necessario muoversi su due fronti per promuovere la gestione forestale sostenibile e lo sviluppo delle utilizzazioni forestali. Vanno aumentate le superfici sottoposte a pianificazione – sottolinea Allasia – e rilanciato il settore vivaistico forestale, necessario per raggiungere gli obiettivi di piantumazione di nuovi esemplari arborei previsti nel green deal e nella strategia forestale europea”.
Confagricoltura in occasione dell’assemblea annuale del CEPF (Confederation of European Forest Owners) in Slovenia ha proposto la definizione di accordi a livello europeo che incentivino l’apporto positivo dei servizi ecosistemici. Boschi e foreste sono infatti risorse, rinnovabili e non rinnovabili, di valore incalcolabile in termini economici e prioritari per la nostra sopravvivenza.
“A causa della forte dipendenza energetica nazionale – ha concluso il presidente della Federazione nazionale risorse boschive di Confagricoltura – è diventato indispensabile qualificare le filiere produttive delle risorse forestali nazionali realizzando impianti a biomassa per il teleriscaldamento, nell’ottica di valorizzare le estese superfici legnose governate a ceduo delle nostre vaste aree appenniniche”.

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Studio, rischio mortalità in aumento a Roma e Milano causa caldo e smog

ROMA (ITALPRESS) – Rischio mortalità al 2050 in aumento Roma e Milano, rispettivamente dell’8% e del 6%, per effetto di una combinazione di temperature crescenti, dovute al cambiamento climatico, e della concentrazione di inquinanti nell’aria, come l’ozono e il PM10. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da 11 ricercatori Enea provenienti da quattro diversi laboratori e pubblicato su Science Direct. “Per il nostro studio abbiamo selezionato Roma e Milano per la popolosità e per le differenti condizioni climatiche, socioeconomiche e di inquinamento. Roma ha temperature più miti, un basso livello di umidità e alti livelli di ozono, mentre Milano, che si trova in una delle aree più inquinate d’Europa come la Pianura Padana, è esposta a temperature più fredde, ha un tasso di umidità più alto e venti più moderati, insieme ad alti livelli di PM10”, spiega Maurizio Gualtieri, ricercatore del Laboratorio Inquinamento Atmosferico dell’Enea.
“Queste sono tutte condizioni che possono avere un impatto significativo sulla salute e sul rischio di mortalità – aggiunge -. Infatti, il particolato atmosferico è riconosciuto come agente cancerogeno e rappresenta la prima causa ambientale di mortalità: secondo l’OMS il numero di decessi da inquinamento dell’aria è raddoppiato dal 1990 al 2019 raggiungendo i 4,5 milioni di morti, di cui il 92% a causa del particolato atmosferico e l’8% per l’ozono”.
Secondo lo studio Enea, realizzato grazie all’uso del supercomputer Cresco, nei prossimi decenni la città di Roma potrebbe raggiungere i 591 decessi l’anno durante i mesi estivi (l’8% in più rispetto ai decenni precedenti) a causa delle alte temperature e di una concentrazione di ozono troposferico (O3) al di sopra del valore limite per il danno alla salute umana (70 µg/m3). La fotochimica dell’atmosfera potrebbe, quindi, giocare un ruolo importante nell’aumentare il carico di mortalità estiva, in quanto l’ozono troposferico secondario raggiunge il picco nei mesi più caldi.
Nel capoluogo lombardo, invece, si stima che la mortalità sarà più alta durante l’inverno (1.787 decessi su 1.977 complessivi, pari al 90%) a causa del clima più rigido, delle maggiori concentrazioni di PM10 (oltre la soglia giornaliera di 50 µg/m3 fissata dalla Direttiva Ue sulla qualità dell’aria) per effetto delle maggiori emissioni da combustione e di condizioni atmosferiche stagnanti dovute alla geomorfologia e alla localizzazione di Milano. Sebbene il riscaldamento globale possa portare a condizioni che sembrerebbero vantaggiose a livello locale, come inverni meno rigidi e produzioni alimentari in aumento, nel complesso gli effetti su scala planetaria sono molto negativi in quanto comportano alterazioni degli ecosistemi naturali, eventi meteorologici estremi e impatti sulla salute umana come quelli studiati dai ricercatori Enea.
L’esposizione alle alte e alle basse temperature rappresenta uno dei fattori di stress più preoccupanti perchè causa un aumento della mortalità, in particolare tra i soggetti più vulnerabili della popolazione come gli over 85 e, in generale, determina un’ampia gamma di effetti sulla salute che vanno dallo stress da caldo/freddo, colpi di calore e disidratazione, all’insorgenza o il peggioramento di patologie respiratorie e cardiovascolari. Secondo lo studio, a Roma il numero di decessi dovuti alle temperature più alte (principalmente in estate) tra gli over 85 al 2050 è stimato in 312 casi su 1.398 annuali (22%) mentre a Milano è pari a 971 casi imputabili alle temperature più basse (principalmente in inverno) su 1.057 (92%).
Per condurre questo studio il team Enea ha messo a punto un modello di calcolo che integra simulazioni climatiche e di qualità dell’aria (Farm) a livello regionale con una risoluzione spaziale di 20 km2. Si tratta di un dettaglio spaziale molto elevato che ha permesso di valutare realisticamente la mortalità a livello di area metropolitana in Italia, attraverso modelli statistici di epidemiologia ambientale utilizzati dai ricercatori Enea.
L’Agenzia, infatti, possiede storicamente competenze di eccellenza sui modelli di cambiamento climatico, di dispersione degli inquinanti in atmosfera e di epidemiologia ambientale e, da alcuni anni, questi tre strumenti modellistici sono utilizzati in integrazione crescente per l’analisi e la valutazione degli impatti sulla salute umana e sugli ecosistemi, come dimostra anche questo studio.
“Abbiamo così ottenuto una migliore comprensione degli effetti combinati del clima e dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana al 2050, utilizzando come riferimenti due scenari IPCC che presuppongono, entro il 2100, un aumento della temperatura media globale che oscilla tra 0,4 e 0,8 °C nello scenario più ‘sostenibilè (RCP2.6) e 3,3 – 4,9 °C nello scenario meno sostenibile di business as usual (RCP8.5)”, spiega Melania Michetti, ricercatrice Enea della divisione Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali.
“Oltre al miglioramento della definizione spaziale, abbiamo compiuto un ulteriore avanzamento con l’analisi degli effetti ritardati sulla salute umana per ciascuna città e per variabile di esposizione, ossia temperatura, ozono e particolato. Un punto di forza del modello, con cui è stato possibile calcolare fino a quanti giorni dopo il verificarsi di un evento meteoclimatico o di inquinamento la popolazione esposta ne subisce le conseguenze. Per entrambe le città il risultato è fino a 20 giorni per la temperatura e fino a 3 giorni per ozono e PM10. Questa metodologia, che è piuttosto versatile e potrebbe essere applicata a tutte le città italiane per specifici orizzonti temporali e scenari emissivi futuri, può essere estesa alla valutazione di altri inquinanti o indicatori di temperatura”, conclude Michetti.
I risultati dello studio evidenziano, quindi, l’urgente necessità di adottare politiche più rigorose e integrate in materia di qualità dell’aria e contrasto al cambiamento climatico, con il contenimento dell’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5° C entro il 2100, che permetterebbero di ridurre il numero di decessi di 8 volte a Roma e di 1,4 volte a Milano rispetto al periodo 2004-2015, senza dimenticare che il costante calo della natalità e l’aumento della longevità tipico dei paesi occidentali potrebbero favorire una maggiore vulnerabilità della popolazione italiana ai fattori di stress ambientale e climatico futuri.

– foto ufficio stampa Enea –
(ITALPRESS).

In Italia si ricicla solo il 40% delle bottiglie di plastica

ROMA (ITALPRESS) – Anche Marevivo era presente questa mattina al primo convegno nazionale svoltosi a Roma, dedicato ai sistemi di deposito cauzionale sugli imballaggi monouso per bevande dal titolo “Il Sistema di Deposito Cauzionale: Allineare l’Italia alle esperienze europee per massimizzare la circolarità delle risorse”. L’evento ha visto protagonisti relatori italiani e internazionali che hanno analizzato performance ed esperienze provenienti dai paesi in cui il sistema è già in vigore, ed esposto il quadro europeo di raccomandazioni e obiettivi vincolanti di raccolta e di presenza di contenuto riciclato per le bottiglie in plastica che rende i sistemi cauzionali misure ineludibili. I dati forniscono infatti abbondanti indicazioni sia sulla diffusione indiscriminata della plastica monouso che sui risultati conseguibili e sugli elementi essenziali che caratterizzano un Deposit return systems (DRS) di successo in grado di soddisfare gli obiettivi europei di raccolta selettiva e riciclo e di adottare un sistema di deposito cauzionale efficiente anche in Italia. Il nostro infatti è uno tra i primi paesi al mondo per consumo di acqua in bottiglia: in Italia vengono consumati ogni anno 11 miliardi di bottiglie di plastica ma se ne ricicla meno del 40%.
L’obiettivo dell’evento – organizzato dall’Associazione Comuni Virtuosi nell’ambito della campagna nazionale “A Buon Rendere – molto più di un vuoto” promossa e sostenuta da Marevivo e dalle principali ONG ambientaliste italiane – è stato proprio quello di raccogliere tutte le indicazioni necessarie per mettere a punto il sistema più adatto alla realtà italiana, in grado di intercettare al più presto quei 7 miliardi di contenitori di bevande in plastica vetro e lattine che ogni anno sfuggono al riciclo, come emerge dallo studio “What we waste” della Piattaforma Reloop.
“Marevivo ha scelto di essere partner ufficiale della campagna di sensibilizzazione ‘A Buon Rendere – molto più di un vuotò perchè insieme alle altre associazioni vuole far sentire la sua voce per chiedere l’introduzione di un DRS che sia di portata nazionale, obbligatorio per i produttori e che copra tutte le tipologie di bevande in bottiglie di plastica, vetro e lattine – ha dichiarato Maria Rapini, segretario generale di Marevivo, presente all’evento a nome dell’associazione -. Un sistema così configurato consentirebbe di salvaguardare l’ambiente, favorire una più rapida transizione verso un’economia circolare e facilitare il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di raccolta e riciclo”.
“I Sistemi Cauzionali contribuiscono a una maggiore circolarità nell’impiego delle risorse con benefici per l’ambiente e l’economia. Al contrario, posticipare delle soluzioni invece di anticiparle, genera costi e incertezza che non aiutano le aziende”, ha dichiarato Silvia Ricci, coordinatrice della campagna ‘A Buon Renderè.
“In particolare nella fase attuale, l’aumento dei prezzi delle materie prime, la crescente competizione sul mercato globale delle stesse e l’impennata dei costi dell’energia incidono negativamente sulla filiera del packaging. Questo determina problemi crescenti nell’impiego di materie prime, cui il DRS darebbe una risposta solida e largamente sperimentata in Europa, come si è visto peraltro nel servizio di Report dello scorso 16 maggio sui problemi dell’approvvigionamento di vetro” conclude Enzo Favoino, che ha coordinato l’evento insieme a Silvia Ricci.

– foto ufficio stampa Marevivo –
(ITALPRESS).

Tabacco, Erion Care primo consorzio per prevenire abbandono rifiuti

MILANO (ITALPRESS) – BAT, Imperial Brands, JT International e Philip Morris annunciano la nascita di Erion Care, il nuovo consorzio del Sistema Erion, e scendono in campo contro l’abbandono dei rifiuti di prodotti del tabacco nell’ambiente e per il corretto smaltimento degli stessi.
I principali player del settore del tabacco hanno deciso, infatti, di unire le loro forze a seguito dell’entrata in vigore degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 196 di attuazione della Direttiva Europea SUP (Single Use Plastics), che introduce misure ad hoc su alcune tipologie di scarti, come i filtri dei prodotti del tabacco.
“I soci fondatori di Erion Care sono orgogliosi di presentare oggi questo nuovo consorzio, che esprime la determinazione del settore del tabacco nel perseguire con impegno importanti obiettivi di sostenibilità – ha dichiarato il Presidente di Erion Care, Enrico Ziino -. Abbiamo deciso di muoverci con largo anticipo rispetto alle scadenze normative per poter avere un confronto approfondito e costruttivo con il MITE e con tutti gli altri interlocutori istituzionali, al fine di mettere a punto un accordo di programma efficace, equilibrato e utile al Paese”.
La mission di Erion Care si focalizzerà sulla prevenzione di comportamenti scorretti dal punto di vista ambientale, attraverso campagne di sensibilizzazione, nazionali e locali, per evitare la dispersione dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente e per promuoverne il corretto smaltimento. Inoltre, il nuovo consorzio sarà parte attiva nel promuovere un accordo di programma, sotto l’egida del MITE (Ministero della Transizione Ecologica), atto a definire le modalità con cui Erion Care contribuirà ai costi di rimozione, trasporto e trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco sostenuti dagli Enti Locali.
“Erion è lieto di essere il partner dei Produttori del settore del tabacco, sostenendoli con le proprie competenze e la propria organizzazione nel percorso virtuoso che hanno avviato. Ai quattro attuali consorzi Erion si affianca oggi un nuovo sistema collettivo, pensato per rispondere con successo agli obiettivi che i soci fondatori intendono perseguire – ha aggiunto il Presidente di Erion Compliance Organization, Andrea Fluttero -. L’obiettivo di Erion è di sviluppare Sistemi eccellenti di Responsabilità Estesa, guidati dai Produttori, in grado di proteggere l’ambiente e di favorire stili di vita più sostenibili”.
La nascita di Erion Care, Consorzio aperto all’adesione di tutti i Produttori di prodotti del tabacco con filtri e di filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco operanti sul mercato italiano, è frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei quattro soci fondatori che, sotto la guida di Unindustria (Associazione territoriale del sistema Confindustria di Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo), hanno deciso in modo responsabile di intraprendere questa iniziativa.
Oltre al sostegno e all’esperienza di Erion, il più importante Sistema multi-consortile italiano, in tema di sistemi EPR, i Produttori si sono avvalsi del supporto strategico e organizzativo di EY Parthenon, che ha consentito, sin dall’inizio, un confronto costante con i migliori benchmark internazionali.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Giù i contributi Conai per acciaio, alluminio, carta, plastica e vetro

ROMA (ITALPRESS) – Conai – valutati lo scenario attuale della filiera del riciclo degli imballaggi e i pareri dei Consorzi Ricrea, Cial, Comieco, Corepla e Coreve – ha stabilito durante l’ultimo Consiglio d’amministrazione una nuova diminuzione del contributo ambientale (o CAC) per gli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, plastica e vetro. L’evoluzione dei ricavi da vendita di questi cinque materiali a riciclo, nel 2021, è stata sorprendente. I loro valori di mercato, in continua crescita, hanno generato effetti economici più che positivi per il Sistema consortile, che hanno consentito di ridurre ancora la maggior parte dei contributi ambientali. Questo nonostante la crescita complessiva della raccolta differenziata degli imballaggi.
Una conferma della flessibilità del Sistema CONAI, in grado di adeguarsi rapidamente ai mutamenti di contesto senza mai pregiudicare la tutela degli interessi ambientali. Una rapidità che sarà sempre più necessaria in futuro, per affrontare congiunture sia positive, come quella attuale, sia negative.
Conai si riserva di fare una nuova analisi dopo i mesi estivi, verificando con i Consorzi la possibilità di ulteriori interventi su tutte le filiere che potranno entrare in vigore dall’inizio del prossimo anno. Si stima che le riduzioni appena approvate porteranno alle aziende risparmi da CAC pari a circa 90 milioni di euro già nel corso di quest’anno. Contestualmente il Consorzio ha deciso che, dal 1° gennaio 2023, gli imballaggi in plastica saranno classificati in nove fasce con differenti valori contributivi, anzichè nelle cinque attuali, continuando nel percorso di allineamento ai criteri di modulazione del contributo ambientale indicati dalla legge, in particolare di elementi – con i relativi impatti economici – quali durevolezza, riparabilità, selezionabilità, riutilizzabilità, riciclabilità e presenza di eventuali sostanze pericolose.
Ultima novità, sempre in vigore dall’inizio del nuovo anno, l’avvio di un primo progetto di semplificazione che consentirà l’abolizione delle dichiarazioni periodiche del contributo ambientale, qualora si mettano a disposizione di Conai alcuni dati contenuti nelle fatture elettroniche emesse dai produttori e dai commercianti di imballaggi.
Lo scenario economico conferma una crescita del valore di mercato dei rottami, anche in conseguenza della situazione geopolitica attuale: gli effetti sui ricavi da vendita dell’acciaio a riciclo sono molto positivi, e consentono una revisione al ribasso del contributo ambientale per questo materiale.
Dal 1 luglio 2022 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in acciaio si stima in circa un milione di euro, che si somma al milione e mezzo di euro di risparmio generato nel primo semestre 2022 con la precedente riduzione a 12 euro/tonnellata.
Il valore del CAC per l’alluminio si riduce da 10 euro/tonnellata a 7 euro/tonnellata. L’aumento delle quantità immesse al consumo e il contesto socio-economico di questi mesi hanno infatti avuto nuovi effetti positivi sull’andamento a riciclo di questo materiale, che ha sempre avuto valori di mercato alti.
Dal 1 luglio 2022 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in alluminio si stima in quasi 200.000 euro, che si somma a una cifra simile già risparmiata nel primo semestre 2022 con la precedente riduzione a 10 euro/ tonnellata.
Si dimezza il valore del CAC per carta e cartone: da 10 euro/tonnellata a 5 euro/tonnellata.
E’ la terza riduzione in un anno, dovuta principalmente alla crescita continua dei valori del macero, cui si somma l’incremento nell’immesso al consumo di imballaggi cellulosici, frutto della forte ripresa dei consumi innescata dalla fase meno acuta della pandemia, e il raggiungimento con largo anticipo degli obiettivi europei relativi al tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone, già oltre l’85%.
Non cambiano i valori degli extra CAC da applicare agli imballaggi poliaccoppiati a base carta idonei al contenimento di liquidi, a quelli di tipo C (con componente cellulosica superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%) e a quelli di tipo D (con componente cellulosica inferiore al 60% o non esplicitata). Dal 1° luglio 2022 i valori complessivi saranno 25 euro/tonnellata per i primi, 115 euro/tonnellata per quelli di tipo C, e 245 euro/tonnellata per quelli di tipo D.
Dal 1 luglio 2022 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in carta e cartone si stima in 12 milioni di euro, che si sommano ai 71 milioni di risparmio generati già nel primo semestre 2022 con la precedente riduzione a 10 euro/tonnellata.
Il valore del CAC per il vetro passa da 33 euro/tonnellata a 29 euro/tonnellata.
Il contesto politico-economico vede il rottame di vetro come un materiale sempre più richiesto, i cui valori di mercato continuano a crescere. Vi si aggiunge un miglioramento oltre le aspettative dei dati di immesso al consumo per questo materiale, che contribuisce a rendere possibile una nuova diminuzione del contributo ambientale.
Dal 1 luglio 2022 il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in vetro si stima in 5,5 milioni di euro circa, che si sommano agli oltre 11 milioni di euro di risparmio generati già a partire dal 1° gennaio 2022 con la precedente riduzione a 33 euro/tonnellata.
Perdura un contesto di mercato straordinario con prezzi eccezionali dei valori dei materiali a riciclo, che rendono possibile una sensibile riduzione del CAC per le plastiche dal 1° luglio 2022 a tutto il 2023. Il risparmio previsto per gli utilizzatori si aggira attorno ai 70 milioni di euro per il 2022, ma è destinato a triplicare se si considera anche l’intero 2023.
Per gli imballaggi in fascia A1 (rigidi e flessibili con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza gestiti in circuiti commercio&industria) il contributo si abbassa da 104 euro/tonnellata a 60 euro/tonnellata.
L’aumento a 168 euro/tonnellata previsto dal 1° luglio per la fascia A2 (imballaggi flessibili con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da commercio&industria ma significativamente presenti in raccolta differenziata urbana) non scatta: il valore del CAC rimane dunque di 150 euro/tonnellata.
La fascia B1 (imballaggi con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito domestico) vede il contributo fortemente ridotto: da 149 euro/tonnellata a 20 euro/tonnellata.
Un’importante novità riguarda la B1: si spostano dalla B2 a questa fascia tutti i tappi tethered, progettati per restare legati ai loro contenitori per bevande.
Per la fascia B2 (altri imballaggi selezionabili/riciclabili da circuito domestico e/o commercio&industria) il CAC passa dagli attuali 520 euro/tonnellata a 410 euro/tonnellata.
Giù anche il contributo ambientale per gli imballaggi di fascia C (quelli con attività sperimentali di selezione/riciclo in corso, o non selezionabili/riciclabili allo stato delle tecnologie attuali): da 642 euro/tonnellata a 560 euro/tonnellata.
Prosegue il duplice impegno di CONAI di legare sempre più i valori del contributo ambientale sia all’effettiva riciclabilità e al circuito di destinazione sia al deficit di catena, ossia al rapporto fra costi e ricavi delle attività di raccolta, selezione e riciclo. E in tal senso è stata deliberata un’ulteriore segmentazione di questi imballaggi che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023. L’attuale fascia A1 sarà divisa in due: A1.1 e A1.2, per separare gli articoli sui quali COREPLA riconosce un corrispettivo per le attività di rigenerazione e riciclo (fusti e cisternette IBC, che saranno in fascia A1.2).
Anche la fascia B1 sarà segmentata in B1.1 e B1.2, con l’obiettivo di separare gli articoli in PET (in B1.2) dagli articoli in HDPE (che saranno in B1.1).
Si dividerà in ben tre fasce l’attuale B2. I contenitori rigidi in polipropilene rientreranno in B2.1, gli articoli riciclabili a base poliolefina in B2.2. La fascia B2.3 nasce invece per accogliere quegli imballaggi con filiere di riciclo sperimentali e in consolidamento, che escono così dalla fascia C.
Quest’ultima resta in vigore, pur assottigliata, per quegli imballaggi non ancora selezionabili o riciclabili allo stato delle tecnologie attuali.
Le liste degli imballaggi compresi nelle nove fasce saranno a breve disponibili sul sito ufficiale CONAI.
I valori del CAC per ogni fascia saranno definiti nei prossimi mesi.
Le riduzioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre a decorrere dal 1° luglio 2022. Le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in euro) diminuiranno conseguentemente da 0,17 a 0,13% per i prodotti alimentari imballati e da 0,08 a 0,06% per i prodotti non alimentari imballati. Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) scenderà dagli attuali 90 a 61 euro/tonnellata.
I nuovi valori delle altre procedure semplificate saranno a breve disponibili sul sito CONAI.
L’implementazione del progetto di semplificazione utilizzando i dati digitali delle fatture elettroniche, opportunamente integrate, permetterà alle aziende di abolire le dichiarazioni periodiche e a CONAI di disporre comunque delle informazioni per fatturare il contributo ambientale.
Solo lo scorso anno sono state quasi 68.000 le dichiarazioni effettuate da oltre 7.000 imprese: sono questi i numeri che si vogliono gradualmente ridurre attraverso questo progetto sperimentale di semplificazione amministrativa, con un indubbio vantaggio per le aziende.

– foto ufficio stampa Conai –
(ITALPRESS).

Ucraina, Mattarella “Guerra scellerata danneggia anche l’ambiente”

ROMA (ITALPRESS) – “Celebriamo quest’anno la Giornata mondiale dell’Ambiente nel cinquantesimo dalla Dichiarazione di Stoccolma che per la prima volta affermò in modo solenne, insieme al diritto alla libertà, all’uguaglianza e a condizioni di vita dignitose per ogni persona, anche il dovere di proteggere e migliorare l’ambiente per garantire il futuro alle nuove generazioni. Fu l’avvio di un processo globale della responsabilità verso il domani del nostro pianeta, comune a ogni nazione, ogni società, ogni popolo”. Così in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Il percorso di questi decenni non è stato e non è tuttora lineare. Ha conosciuto battute d’arresto e colpevoli ritardi e, tuttavia, per dare futuro all’umanità dobbiamo essere capaci di governare i cambiamenti climatici, arrestare lo sfruttamento delle risorse non riproducibili, concepire lo sviluppo in termini di sostenibilità ecologica e sociale”.
“Lo speciale significato di questa Giornata mondiale dell’Ambiente è sottolineato dal tema scelto, ‘Una sola Terrà, lo stesso tema della Conferenza di 50 anni or sono. Questo fa riflettere su quanto la società internazionale avverta la responsabilità di corrispondere ai suoi doveri. Destino dell’uomo e destino dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi come nel nostro tempo – prosegue il capo dello Stato -. La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni assunti per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così, le ulteriori crisi umanitarie conseguenti. Ecco perchè la Giornata mondiale dell’Ambiente suona più che mai come severo richiamo alla assunzione condivisa di un impegno comune alla pace e alla cooperazione internazionale”, conclude Mattarella.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Premio Ambiente 2022, l’impegno dei Carabinieri a tutela del territorio

ROMA (ITALPRESS) – Da duecento anni a difesa dell’ambiente, ogni anno, ogni giorno, in ogni luogo del territorio italiano. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che ricorre il prossimo 5 giugno, l’Arma dei Carabinieri quest’anno per la prima volta ha istituito il Premio Ambiente in favore in particolare del personale e dei reparti che con il loro impegno (non solo operativo, ma anche culturale o promozionale) si sono distinti per interventi e iniziative in difesa dell’ambiente e a salvaguardia del territorio. Il premio è stato consegnato dal Comandante Generale dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, presso la Sala di Rappresentanza del Comando Generale dell’Arma.
La tutela dei cittadini e dei territori è la missione che l’Arma quotidianamente compie dalla sua fondazione. Una tutela che sempre più si esplica non solo con la difesa di donne e di uomini, ma anche con la salvaguardia diretta dell’ambiente, della natura e della biodiversità.
I Reparti dell’Arma, impegnati nella tutela dell’ambiente, dei beni paesaggistici e culturali e della filiera agroalimentare, nella lotta al traffico illecito dei rifiuti e alle ecomafie, esprimono professionalità d’eccellenza, riconosciuta e apprezzata anche all’estero, tanto da essere richiesta la presenza di qualificati istruttori dell’Arma per la formazione delle polizie ambientali locali.
I premiati ben rappresentano diverse sfaccettature dell’impegno dei Carabinieri. Il Luogotenente C.S. Ivan Pira (Comandante della Stazione di Leini), il Maresciallo Maggiore Angelo Vecchio (Comandante dell’Aliquota Radiomobile di Assisi) e il Maresciallo Ordinario Manuel Giusa (Comandante della Stazione di Qualiano) hanno proficuamente condotto indagini sul traffico illecito dei rifiuti; il Maresciallo Capo Stefano Zangherato, Comandante della Stazione forestale di Adria, ha contrastato bracconieri ittici; Il Tenente Colonnello Antonello Parasiliti Molica, Comandante del Reparto Anticrimine di Palermo, ha indagato sulle truffe ai danni dell’Unione Europea; il Luogotenente Antonio Ditto (Comandante della Stazione Realmonte) e il Maresciallo Francesco Scimè (addetto alla Tenenza di Favara) hanno individuato i deturpartori della “Scala dei turchi”.
Notevole anche l’efficacia del nucleo investigativo di Belluno sul piano del contrasto al traffico illecito di rifiuti. E tra queste eccellenze non ci sono solo le indagini, ma anche comportamenti sistemici virtuosi, come quelli della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria per diventare istituto “plastic free”.

– foto ufficio stampa Comando Generale Arma dei Carabinieri –

(ITALPRESS).

Il villaggio sull’educazione ambientale a Roma unisce scuole e parchi

ROMA (ITALPRESS) – Educazione ambientale dedicata alla biodiversità: è il progetto al quale hanno aderito scuole di ogni ordine e grado partecipando all’iniziativa lanciata dal ministero della Transizione ecologica e da quello dell’Istruzione.
Un percorso che trova compimento oggi e domani (3-4 giugno), in occasione dell’inaugurazione del Villaggio diffuso di educazione ambientale, nell’ambito della due giorni organizzata presso la tenuta presidenziale di Castelporziano, per celebrare la giornata mondiale dell’Ambiente del 5 giugno.
Tutto è iniziato il 19 maggio a Palazzo Rospigliosi, nell’ambito dell’evento “Nature in mind” organizzato dai Carabinieri forestali: in quella giornata è stata presentata la Carta per l’educazione alla biodiversità, una carta di impegni poi trasmessa alle scuole italiane e alle aree protette nazionali. E da quel momento è partita l’adesione al progetto.
Tra il 19 maggio e il 3 giugno, gli istituti scolastici del Paese e le aree protette nazionali hanno lavorato per la realizzazione di attività formative sul tema della biodiversità, in modo sinergico tra docenti e operatori di tutela della natura. Contemporaneamente è stata attivata una raccolta di firme per la sottoscrizione degli impegni.
Oggi, presso la Tenuta presidenziale di Castelporziano è inaugurato il Villaggio diffuso di educazione ambientale: gli stand espositivi e i laboratori sono allestiti grazie alla collaborazione con il MiTE, il Ministero dell’Istruzione, i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, i Parchi nazionali, il WWF, Legambiente, Lipu, l’Ispra.
Il villaggio è aperto alle visite di alunni e studenti tra gli 8 e i 14 anni, provenienti da Roma e dalla Regione Lazio; sono previsti anche – in collaborazione con il Servizio per la società civile e la coesione sociale del SGPR – i bambini delle case famiglia del Comune di Roma.
Questa mattina, dalle ore 10 è previsto l’evento istituzionale: alla presenza dei Ministri Cingolani e Bianchi, e del Comandante Arma dei Carabinieri Luzi, una rappresentanza di studenti guidata dal portavoce delle consulte studentesche riconsegnerà la Carta alle Autorità il programma prevede gli interventi dei Ministri, dell’Ispra e poi rappresentanti delle scuole e delle aree protette presenteranno progetti di educazione ambientale realizzati nelle scuole e nei parchi.
Oggi pomeriggio, in collaborazione con l’Accademia nazionale delle Scienze detta dei XL, si prosegue con un evento di divulgazione tecnico scientifica, in occasione anche dei 30 anni dal summit di Rio. In tale sede verranno presentati i Volumi scientifici editi dall’accademia a conclusione dello scorso settennato e la piattaforma “Castelporziano laboratorio aperto”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).