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Sogin termina a Latina l’estrazione dei fanghi radioattivi

LATINA (ITALPRESS) – Sogin ha terminato le operazioni di estrazione e condizionamento dei fanghi radioattivi della centrale nucleare di Latina, illustrate oggi alla stampa. Presente all’evento anche il sindaco di Latina, Damiano Coletta.
L’attività è stata svolta attraverso l’impianto Leco, Latina Estrazione Condizionamento, appositamente progettato e realizzato da Sogin per estrarre e condizionare in matrice cementizia circa 15 metri cubi di fanghi radioattivi che erano stoccati in un serbatoio interrato in acciaio inox.
Questi fanghi erano stati prodotti dai sistemi di trattamento degli effluenti liquidi radioattivi quando la centrale pontina era in esercizio. Le operazioni di estrazione, trasferimento e condizionamento in matrice cementizia dei fanghi radioattivi, iniziate il 24 novembre scorso e concluse nei tempi programmati, sono state svolte dai tecnici di Sogin in maniera remotizzata attraverso una sala controllo dedicata.
I circa 70 manufatti prodotti dall’attività di estrazione e condizionamento di questi fanghi sono stati trasferiti nel deposito temporaneo della centrale, in vista del loro successivo trasferimento al Deposito Nazionale quando sarà disponibile.
Al termine delle operazioni, l’edificio di estrazione dell’impianto Leco e il serbatoio interrato saranno bonificati e demoliti. L’impianto di condizionamento sarà invece utilizzato per condizionare i rifiuti radioattivi che saranno prodotti nella fase due di disattivazione della centrale, che sarà avviata con la disponibilità del Deposito Nazionale, per poi essere anch’esso demolito.
Questa soluzione ingegneristica ha garantito la massima sicurezza nello svolgimento dei lavori e di ridurre al minimo la quantità di rifiuti radioattivi prodotti nel rispetto della strategia di economia circolare di Sogin, senza produrre alcun impatto sull’ambiente.
Complessivamente, lo smantellamento della centrale di Latina produrrà circa 320 mila tonnellate di materiali. Di queste, saranno inviate a recupero 297 mila tonnellate (il 93%), per la maggior parte composte da metalli e calcestruzzo.

– foto ufficio stampa Sogin –
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Innovazione e sostenibilità, all’artista Bensasson il Premio Conai

ROMA (ITALPRESS) – Vince la prima edizione del Premio Conai Giulio Bensasson, con l’opera “Non so dove, non so quando”, un’immagine che nasce dal deterioramento di una diapositiva aggredita da muffe e batteri, che l’hanno trasformata in una superficie astratta in cui la fotografia iniziale diventa irriconoscibile. Il Consorzio Nazionale Imballaggi, all’interno della cornice dell’Innovation for Sustainability Summit a Palazzo Taverna, a Roma, ha promosso la mostra di arte contemporanea Arte Circolare, curata da Spazio Taverna, e sostenuto gli artisti con il premio, che riguarda l’acquisto da parte del consorzio di una delle opere esposte, selezionata da una apposita giuria, che risponde meglio ai criteri di innovazione e sostenibilità. “Le risposte alle sfide cui ci mette davanti il periodo che stiamo vivendo possono passare attraverso le strade più diverse – ha detto il presidente Conai, Luca Ruini – Per raccontare l’economia circolare abbiamo bisogno di nuovi percorsi e nuove visioni, come quelle dei dieci artisti che hanno partecipato ad Arte Circolare, correndo per il premio Conai”.
“L’arte contemporanea, del resto, oggi può essere veicolo di simbologie e valori aziendali: per questo – ha aggiunto – abbiamo voluto festeggiare i primi 25 anni del Consorzio anche attraverso pittura, scultura, fotografia e installazioni multimediali. Sono certo che sapranno sorprenderci nel raccontare il ruolo del Consorzio come attore di primo piano nella transizione ecologica”.
La mostra Arte Circolare riunisce 10 artisti italiani delle ultime generazioni, selezionati da Marco Bassan e Ludovico Pratesi sulla base di un’attenzione per le tematiche dell’innovazione e della sostenibilità unita ad un curriculum internazionale per reinterpretare la sostenibilità ambientale in chiave artistica.
Se Marco Emmanuele trasforma i frammenti di vetri colorati in rarefatti orizzonti di paesaggi marini, Bea Bonafini propone sculture in ceramica che inglobano vetri recuperati dal mare, conferendo a queste superfici modellate dalle onde una nuova estetica, che richiama forme post umane. L’opera di Diego Miguel Mirabella Terzo viaggio intorno al mondo è un oggetto di riutilizzo dove l’artista ha trasferito trame decorative provenienti da molteplici soggiorni in luoghi esotici, una sorta di contenitore stratificato che conserva memorie e ricordi. Per Alice Paltrinieri l’impronta antropocentrica dell’uomo ha occupato tutto lo spazio disponibile: attraverso l’intersezione dei suoi percorsi quotidiani con quelli del padre, l’artista ci mostra come il semplice agire umano può produrre effetti irreversibili. L’opera di Giulio Bensasson, che è stata premiata, è un’immagine che nasce dal deterioramento di una diapositiva aggredita da muffe e batteri, che l’hanno trasformata in una superficie astratta in cui la fotografia iniziale diventa irriconoscibile, mentre nella ricerca di Numero Cromatico la fusione di natura e intelligenza artificiale produce una riflessione poetica sulla fine del tempo dell’umanità, attraverso la relazione tra arte e scienza, parola e immagine.
Per Guglielmo Maggini la combinazione tra polimeri plastici di colori e densità diverse genera una forma che ricorda elementi organici di natura fitomorfa che prendono vita dai processi produttivi industriali. Il calco in gesso di un frammento di carrozzeria rimanda per Gianluca Brando ad un’estetica dello scarto, una sorta di ectoplasma di una modernità sempre più ridotta ad un mero simulacro. L’opera di Lulù Nuti Sans Horizon costruisce un’immagine che rimanda alle metamorfosi tra natura e mondo digitale (onde, urli, insetti, wifi…). Per risolvere le sfide della sostenibilità Antonio della Guardia propone una serie di esercizi, disegnati con il gesso su una lavagna recuperata, che una volta eseguiti permettono allo spettatore di ricucire il proprio rapporto con la natura circostante, ricostruendo una simbiosi che è all’origine di un mondo circolare.

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Marevivo festeggia l’approvazione della Legge Salvamare

ROMA (ITALPRESS) – Presso la sede nazionale di Marevivo, parlamentari e istituzioni, protagonisti del percorso che ha portato alla decisione storica per i diritti dell’ambiente e a un grande passo avanti nella lotta all’inquinamento del mare, si sono dati appuntamento per presentare ufficialmente la Legge Salvamare.
La Presidente di Marevivo Rosalba Giugni ha accolto la Senatrice Virginia La Mura, la Presidente della Commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese, la Commissione Ambiente della Camera, nelle persone di Paola Deiana e Rossella Muroni, l’ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Vicepresidente di Marevivo Onlus Ferdinando Boero e la Sottosegretaria di Stato MITE Ilaria Fontana.
Nel corso dell’incontro, sono stati affrontati nel dettaglio i vari aspetti del provvedimento che, disciplinando il recupero dei rifiuti in mare, nei laghi, nelle lagune e nei fiumi e promuovendone il riuso, avrà ricadute importanti a sostegno della vita marina e dello sviluppo di una economia del mare più sostenibile.
“E’ una grande vittoria: per il nostro mare, per il nostro Paese, per i nostri cittadini – afferma Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – Già nel 1988 Marevivo installò uno sbarramento sul fiume Sarno, raccogliendo 1200 tonnellate di rifiuti in soli 3 mesi. Ci sono voluti 34 anni per arrivare a una legge fondamentale per contrastare il marine litter e finalmente abbiamo ottenuto la Salvamare. Cosa la rende così importante? Grazie a questa Legge, avremo più forza per ripulire il mare dalla plastica, una vera piaga per l’ecosistema marino e non solo. Il nostro futuro dipende dal mare, ma la salute del mare dipende da noi”.
“Non posso non ammettere che il provvedimento per pulire il mare dai rifiuti avrebbe potuto essere maggiormente incisivo, a ogni modo vederlo finalmente approvato è per me un’emozione – dichiara la Senatrice Virginia La Mura – Con esso il Paese inizia concretamente a tendere la mano al nostro grande alleato e fonte di vita, il mare. Il 15 maggio abbiamo esaurito le risorse naturali messe a disposizione dal Pianeta per il 2022 e adesso inizieremo a usare le risorse degli altri. Occorre un cambiamento verso la sostenibilità. Non può esserci tutela ambientale senza la tutela delle persone”.
“Quella di oggi è più che altro una festa: dopo tanto tempo avevamo bisogno di una buona notizia e l’approvazione della legge Salvamare lo è senza dubbio. Questa legge ha dovuto lottare insieme a noi per non morire: è sopravvissuta a tre diversi governi e a molti ostacoli, tra cui la pandemia e la guerra – dichiara Vilma Moronese, Presidente della Commissione Ambiente del Senato – La legge Salvamare si pone all’avanguardia nel contesto europeo, c’è tanto: si parla anche di dissalatori, acquacoltura, Posidonia oceanica, ecco l’importanza della Salvamare che è una legge fatta di azioni concrete nell’ottica della economia circolare”.
“Parliamo di conversione ecologica, non di transizione! – ribadisce Sergio Costa, ex Ministro dell’Ambiente che presentò il Decreto legge in parlamento nel 2018 – Transizione vuol dire andare dal punto A al punto B; conversione è un cambiamento radicale del nostro stile di vita ed è proprio questo che occorre. La legge Salvamare è una legge di conversione ecologica che è stata votata all’unanimità perchè l’esigenza di questa legge rispecchiava le necessità di un Paese intero. Ingeriamo 5 grammi di nanoplastiche al giorno! La Salvamare è una legge di tutti e per tutti.”
“La Posidonia non era mai entrata prima all’interno di in una legge, il che è paradossale. Finalmente è stata inclusa in un provvedimento legislativo e le è stato riconosciuto il vero ruolo di polmone del Mediterraneo – dichiara Paola Deiana della Commissione Ambiente della Camera – La posidonia spiaggiata è parte dell’ecosistema, la nostra battaglia lavora sulla sensibilizzazione in questo senso, perchè si possa comprendere che la posidonia spiaggiata è parte dell’ecosistema. Adesso nella raccolta della Posidonia possiamo separare e recuperare la sabbia, essenziale contro l’erosione.”
“Questa è una legge che nasce in maniera trasversale, io ho incrociato il tema lavorando con i pescatori che dovevano paradossalmente smaltire i costi dei rifiuti riportati a terra invece di essere incentivati a farlo – afferma la parlamentare Rossella Muroni – Devo ringraziare Marevivo perchè ci ha aiutato a fare squadra, e ha fatto quello che dovrebbero fare tutte le associazioni della società civile, ovvero aiutare la politica a lavorare in sinergia e in equilibrio.”
“La plastica sta diventando un substrato dove si insediano e fanno le uova moltissimi organismi e dobbiamo arginare questo problema – dichiara il Vicepresidente di Marevivo Ferdinando Boero – Nella Salvamare c’è un aspetto importantissimo che è l’educazione ambientale perchè se non c’è la conoscenza non possiamo fare la transizione ecologica.”
“Ho seguito in tutte le fasi l’approvazione del decreto con questa meravigliosa squadra. Abbiamo lavorato per raggiungere l’obiettivo il prima possibile, e grazie alle associazioni ci siamo riusciti – afferma la Sottosegretaria di Stato MITE Ilaria Fontana – Ce l’abbiamo fatta e da oggi andremo avanti a riempire quel puzzle di meravigliose altre leggi che fanno parte della nostra Costituzione”-

foto: Ufficio stampa Marevivo

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Allarme Conoe “Aumenta l’uso illecito dell’olio vegetale esausto”

ROMA (ITALPRESS) – Gli oli vegetali esausti sono diventati oggi una merce preziosa sul mercato dei rifiuti, tanto che anche la criminalità organizzata, da sempre attiva in questo business, ci ha messo gli occhi e le mani sopra. Lo dimostrano i sempre più numerosi fatti di cronaca che raccontano di inchieste della magistratura in tutta la Penisola, dove esponenti di note famiglie criminali sono attivi nel racket degli oli esausti. Questo rifiuto, che oggi ha un valore economico più elevato, è sempre più spesso oggetto di furti o estorsioni. Il Conoe, Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, quantifica in circa 15.000 le tonnellate di rifiuto che ogni anno vengono sottratte al tracciamento legale e che così non vengono avviate al trattamento e alla rigenerazione. Quantitativi importanti che, una volta avviati nel circuito illegale possono prendere strade pericolose per la salute umana e per l’ambiente.
Basti pensare che l’olio esausto, se trattato illecitamente, può essere reintrodotto nei settori dell’alimentazione umana e animale, mischiandolo nel primo caso con altri oli “vergini” e rimesso in commercio; nel secondo caso utilizzato per la preparazione di mangimi animali e, di conseguenza, reintrodotto nella catena alimentare. Queste pratiche illegali e pericolose fruttano altissimi guadagni proprio perchè utilizzano uno scarto come una materia prima di qualità.
Oltre alle numerose denunce alle autorità competenti, il Consorzio ha istituito uno sportello di assistenza alle imprese vittime di furti o estorsioni raggiungibile al numero verde 800.210.005 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00. Attraverso questo punto di ascolto, e ai legali messi a disposizione dal Consorzio, le aziende possono avere maggiore facilità di denunciare gli illeciti. Una tutela importante dunque per le aziende della ristorazione, dell’accoglienza, della trasformazione e conservazione di alimenti, detentrici di grandi quantitativi di rifiuto proprio per l’attività che svolgono e che vengono prese di mira dai clan per sottrargli illegalmente l’olio vegetale esausto.
“Condanniamo con forza quanto sta accadendo sempre più spesso e plaudiamo all’operato delle forze dell’ordine – dichiara Tommaso Campanile, presidente del CONOE -. Come Consorzio vogliamo svolgere un ruolo attivo di supporto alle imprese, non limitandoci alla sola denuncia. Ci siamo sempre battuti contro la gestione illecita e illegale degli oli vegetali esausti che periodicamente purtroppo verifichiamo sul campo. Con lo Sportello per la legalità invitiamo i nostri Associati a non cedere a aggressioni o ricatti e a denunciare i fatti con il nostro supporto”.
Proprio il Conoe, istituito per legge per garantire il corretto smaltimento di questo rifiuto così pericoloso per l’ambiente e per la salute, oggi opera su tutto il territorio nazionale con una rete di aziende di raccolta e rigenerazione togliendo dall’ambiente oltre 75mila tonnellate di rifiuto l’anno.
Bisogna considerare, infatti, che bastano 5 litri di olio vegetale esausto, versato nelle condutture fognarie, ad inquinare una superficie pari a un campo di calcio. L’olio vegetale esausto inoltre, se rigenerato, si trasforma in biodiesel con un evidente vantaggio per l’ambiente e per la bilancia energetica del nostro Paese.
“In un periodo in cui siamo alla continua ricerca di fonti energetiche alternative che sostituiscano quelle tradizionali – continua Campanile – ogni goccia di olio esausto che non viene rigenerato e trasformato in biodiesel è un danno ambientale e economico doppio. Non possiamo più tollerare il mercato nero di questo rifiuto e siamo in prima linea, insieme alle Istituzioni nazionali, locali e alle Associazioni di categoria per sconfiggere traffici e affari compiuti sulla pelle di cittadini e imprese”.
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Nasce il primo impianto di biometano da rifiuti organici in Sicilia

CALTANISSETTA (ITALPRESS) – Snam4Environment, società controllata al 100% da Snam, ha inaugurato oggi a Caltanissetta il primo impianto di biometano da FORSU (frazione organica del rifiuto solido urbano) della Sicilia, un progetto di economia circolare che mira a essere il capofila di altre iniziative analoghe sull’isola, con l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione della Regione e del Paese. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, Daniela Baglieri, assessore regionale per l’Energia e i servizi di pubblica utilità, Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta, Antonio Martini, direttore Dipartimento energia della Regione Sicilia, Stefano Ciafani e Gianfranco Zanna, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente e presidente di Legambiente Sicilia, Giuseppe Catania, presidente di SRR nord Caltanissetta (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti) e sindaco del Comune di Mussomeli, Marco Ortu, Managing Director di Snam4Environment, e Sabrina Piccaluga, amministratore unico dell’impianto.
“Grazie al lavoro di tutti gli stakeholder coinvolti, oggi siamo soddisfatti di inaugurare questo impianto che darà un contributo tangibile all’economia circolare in Sicilia, creando opportunità di sviluppo e occupazione per il territorio di Caltanissetta – ha dichiarato Marco Ortu, Managing Director di Snam4Environment -. Attraverso iniziative come questa, possiamo rendere l’Italia un leader europeo nel settore dei gas verdi, facendo leva sulle caratteristiche virtuose del biometano per sostenere gli obiettivi climatici e, al contempo, valorizzando la filiera italiana”.
Per Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, “oggi è una bella giornata per la Sicilia, una regione ancora nel pieno di una travagliata transizione tra la vecchia logica degli impianti di smaltimento e la nuova frontiera dell’economia circolare. Dal 2008 la nostra associazione promuove i digestori anaerobici come soluzione impiantistica per produrre ammendante agricolo e biometano, un combustibile rinnovabile utile a decarbonizzare il sistema energetico e rendere indipendente il nostro paese dalle importazioni dall’estero. In un momento storico in cui la crisi climatica avanza in modo inesorabile e la terribile guerra in Ucraina ha reso chiaro a tutti quanto è importante essere autonomi energeticamente, è fondamentale – ha sottolineato – costruire tanti impianti di questo tipo in tutto il Paese, a partire dal centro sud e dalle isole, coinvolgendo i territori per superare le contestazioni locali, per archiviare una volta per tutte la stagione dell’economia distorta che fa circolare i rifiuti in tutta Italia, promuovendo invece quella sana che avvia a riciclo i rifiuti in ogni provincia”.
Il nuovo impianto, sorto in contrada Grottarossa, potrà recuperare dai comuni limitrofi circa 36.000 tonnellate/anno di FORSU e contribuirà a migliorare l’efficienza del sistema rifiuti della Provincia e della Regione, favorendo la riduzione dell’impatto ambientale, attraverso un minor ricorso alle discariche e al trasporto dei rifiuti fuori Regione, e una conseguente riduzione dei costi a carico del Comune e dei cittadini.
La capacità annua dell’impianto a pieno regime è di 3,6 milioni di standard metri cubi di biometano avanzato, equivalenti a una riduzione delle emissioni di 7.000 tonnellate di CO2 fossile immessa in atmosfera, pari a quelle prodotte dal riscaldamento di circa 3.500 appartamenti. Il digestato, materiale rimanente dalle lavorazioni dei rifiuti, viene trasformato in compost di qualità che potrà essere impiegato come fertilizzante per l’agricoltura, con una produzione di 10.000 tonnellate/anno, utili per concimare più di 300 ettari di terreno, pari alla superficie di 450 campi da calcio.
Durante l’evento, Snam4Environment ha simbolicamente consegnato al Comune di Caltanissetta la pista ciclabile realizzata dalla società nei pressi dell’impianto, un’opera pensata per valorizzare il territorio dando un contributo alla fruibilità dell’area da parte delle comunità locali.

– foto ufficio stampa Snam –
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Al via l’esposizione “Lombardia, un tesoro di biodiversità”

MILANO (ITALPRESS) – Prende il via oggi, nell’ambito delle iniziative per celebrare la Giornata Mondiale della Biodiversità che si svolgerà il 22 maggio, l’esposizione, presso gli ingressi di Palazzo Lombardia, di un percorso di sensibilizzazione sulla biodiversità presente in Lombardia, dedicata in particolare alla flora e ai giardini botanici lombardi che sarà visitabile sino al 30 maggio. “Con questa iniziativa – afferma l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo – vogliamo contribuire a celebrare la giornata mondiale della biodiversità, sensibilizzando non solo chi lavora all’interno di Palazzo Lombardia e chi si reca in visita, ma anche i cittadini della nostra Regione sull’importanza della tutela della biodiversità, che rappresenta uno degli strumenti chiave della Strategia per lo sviluppo sostenibile della nostra Regione, approvata dalla Giunta nel 2021, pensando alle nuove generazioni”. “Il territorio lombardo, grazie anche al ricco serbatoio delle Alpi, è caratterizzato da una grande varietà di biodiversità, purtroppo fortemente a rischio, da tutelare e valorizzare come capitale naturale, per i molteplici servizi ecosistemici offerti. Regione Lombardia si sta già muovendo in questa direzione: sono stati investite decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità. La sfida che abbiamo di fronte e che sosteniamo con convinzione – ha concluso l’assessore – è quella di dimostrare che l’ambiente e la sostenibilità sono driver dello sviluppo, che consentiranno alla nostra regione di rimanere eccellente non solo per il proprio sviluppo economico, ma anche leader nello sviluppo verso la sostenibilità”.
Presso i nuclei N1, N2, N3 e N4 di Palazzo Lombardia, 17 pannelli, radunati in gruppi di 3 o 4, racconteranno a dipendenti e visitatori la ricchezza e la varietà della flora lombarda. In particolare, nel corso dell’esposizione, si potrà andare alla scoperta dei giardini di Villa Carlotta e Pietra Corva, dell’Orto botanico di Pavia e di quelli di Brera e Città studi a Milano, dell’Orto botanico alpino Giordano Emilio Ghirardi e dei giardini botanici Rezia e Lorenzo Rota. Nello schermo posizionato presso l’ingresso N1, un video a ciclo continuo spiegherà inoltre il progetto Life Gestire2020, illustrandone le azioni principali e lo stato dell’arte. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2000 con la risoluzione 55/201 e proclamata per il 22 maggio, la Giornata Mondiale della Biodiversità ha lo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi della biodiversità e di commemorare l’adozione del testo della Convention on Biological Diversity (CBD) avvenuta a Nairobi, il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno dello stesso anno.
L’edizione 2022 è ancor più significativa in quanto coincide proprio con il 40ennale della Convenzione, con 30 anni dell’istituzione del Programma europeo Life, dedicato a natura e ambiente; peraltro, proprio nel 2022 ecosistemi e biodiversità sono temi entrati tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, con la recente modifica all’articolo 9. E’ un progetto della durata di 8 anni, cofinanziato dalla Commissione Europea e sostenuto da Fondazione Cariplo, che terminerà alla fine del 2023. Regione Lombardia è capofila di un partenariato che comprende Ersaf, Carabinieri forestali, Wwf, Lipu, Fla (Fondazione Lombardia per l’Ambiente) e Comunità Ambiente. Cominciato nel 2016, prevede la realizzazione di 64 azioni, che si sviluppano lungo 6 linee di azione principali: miglioramento governance, conservazioni habitat e specie vegetali, salvaguardia specie animali, contrasto delle specie aliene invasive, monitoraggio dello stato di conservazione di habitat e specie particolarmente protette e incremento delle connessioni ecologiche. Ha messo a disposizione 18 milioni di euro per azioni e interventi concreti nel territorio regionale.

– foto agenziafotogramma.it –
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Eni, con Joule a Milano giovani talenti dell’eco-business

MILANO (ITALPRESS) – I migliori talenti dell’innovazione africana al PoliHub di Milano, che ha ospitato una tappa dello Startup Africa Roadshow 2022, organizzata da Joule, la Scuola di Eni per l’impresa. Dall’agricoltura alla finanza, passando per moda e salute, sono sei le startup vincitrici di Startup Africa Roadtrip 2019 e 2021 che si sono presentate alla platea di startupper e investitori, con idee di business diverse ma accomunate da uno stesso denominatore: la sostenibilità ambientale. Tra i protagonisti dell’iniziativa di Joule, la Kimuli Fashionability, un’azienda ugandese che trasforma i rifiuti di plastica in stoffa, con la quale realizza vestiti, gioielli e accessori. A presentare l’impresa, il cui nome “Kimuli” in ugandese vuol dire “fiore”, è stata a Milano la co-fondatrice e direttrice, Zaharah Nabirye: “Nella capitale ugandese, Kampala, ogni giorno si accumulano oltre 28.000 tonnellate di rifiuti plastica e di queste meno della metà è raccolta e solo l’1% è riciclata, il resto è lasciato a cielo aperto e spesso bruciato, con gravi danni per la salute delle persone e dell’ambiente”, spiega Nabirye, 25 anni, che ha voluto “fare la differenza”.
“Trasformiamo i rifiuti di plastica in stoffa per creare prodotti di un marchio di moda eco-sostenibile e inclusivo, che offre lavoro a persone con disabilità e giovani – prosegue -. Quello che facciamo è raccogliere gli scarti da varie discariche, poi li portiamo nel nostro centro produttivo, dove attiviamo il processo di pulitura dei materiali, che successivamente trasferiamo in fabbrica dove li tagliamo e procediamo con le attività di design e poi di cucitura sartoriale”.
Da giugno 2020, anno di inizio del business, la Kimuli Fashionability ha raccolto 15.000 kg di scarti di plastica e ha realizzato 25.000 vestiti e accessori, con un aumento del 10% all’anno. Oggi la 25enne africana guarda al futuro con ottimismo: “Grazie a questo Roadshow, e anche a quest’evento organizzato da Joule, ho conosciuto qui a Milano molti fashion designer e retailer che magari decideranno di introdurre i nostri prodotti nel mercato italiano”.
Presente al PoliHub anche la startup Musa Social Venture, fondata da Rebecca Cenzato, 26enne neolaureata al Politecnico di Milano, che ha partecipato allo Human Knowledge Lab, l’iniziativa di Joule, la scuola di Eni per l’impresa, che guida il team attraverso le prime fasi di validazione del modello di business. Cenzato ha scelto una “business idea” focalizzata sulle donne, con la creazione di assorbenti in fibre di banano. “Musa Social Venture è una impresa a impatto sociale che si occupa di contrastare la stigmatizzazione del ciclo e della povertà mestruale in Africa – sottolinea Cenzato -. In alcune zone rurali si rileva una quasi totale mancanza di prodotti di igiene idonei al ciclo mestruale e questo impatta sulla vita di molte giovani donne, che addirittura smettono di andare a scuola”.
Da qui l’idea di “assorbenti in fibra di banano, un materiale di scarto largamente disponibile in Africa, con cui realizziamo un prodotto economico, che tutti si possono permettere, e compostabile, per cui facilmente degradabile nell’ambiente”.
A organizzare l’incontro di presentazione degli startupper e dei loro progetti è stata Joule, la scuola di Eni per l’impresa, una realtà che parte dal valore della persona per far crescere una nuova generazione di imprenditrici e imprenditori attenti a sostenibilità e decarbonizzazione in tutti i settori.
“Siamo veramente contenti – dichiara Mattia Voltaggio, Head of Joule – di far parte di questo progetto che favorisce nuove forme di collaborazione internazionali tra Europa e Africa, dove Eni opera. Il continente africano rappresenta oggi un’opportunità di cambiamento per il settore energetico e ci dimostra, attraverso i talenti imprenditoriali selezionati nell’ambito di “Next Generation Africa”, di aver sviluppato anche una forte sensibilità verso l’imprenditoria femminile, inclusiva e sostenibile. Siamo certi che insieme si possano avviare nuove opportunità di sviluppo, frutto di una commistione di competenze, esperienze ed entusiasmo”.

– foto xb5/Italpress –

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Pecoraro Scanio “ascoltare il Papa su pace e ambiente”

ROMA (ITALPRESS) – Sul sagrato di San Pietro, in occasione dell’udienza generale, Papa Francesco ha benedetto la borraccia e la bandiera di “Mediterraneo da Remare”, la campagna di attivismo civico a difesa del mare e plasticFree, giunta alla 12esima edizione e promossa da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente, con l’adesione di Marevivo e della Guardia Costiera. “Incontrare il pontefice e ottenere la benedizione per i simboli della nostra azione a difesa del mare è stata una grande emozione – ha commentato Pecoraro Scanio -. Specie in questo periodo, Papa Francesco è la più autorevole voce a favore della Pace e dell’Ambiente. Dall’enciclica Laudato Sì all’attuale costante impegno contro guerra e armi, il pontefice merita di essere ascoltato perchè governi e popoli non si rassegnino alle guerre e alla crisi climatica. Serve agire con coraggio e determinazione”. (ITALPRESS).

Photo credits ufficio stampa Fondazione Univerde