BOLOGNA (ITALPRESS) – Un percorso dimostrativo e didattico per le farfalle, le api e le libellule nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dove verranno anche acquistate aree di particolare importanza naturalistica per incrementare i livelli di tutela. La messa in sicurezza delle Grotte di Re Tiberio nel Parco della Vena del Gesso romagnola e di quella d’Onferno nella omonima Riserva naturale orientata. La manutenzione della rete cicloturistica ed escursionistica nel Parco regionale fluviale del Trebbia e dei sentieri nel Parco dell’Alto Appennino Modenese danneggiati dalle eccezionali nevicate dell’inverno 2020-2021.
E poi – tante – le azioni a tutela delle specie e degli habitat più minacciati. Tra le altre quelle per la protezione della Salamandrina di Savi, un raro anfibio endemico, e del Gambero di Fiume nel Paesaggio protetto della Collina reggiana e nella Riserva naturale Rupe di Campotrera o a tutela del Lupo e della Tartaruga di Hermann Parco del Delta del Po. Ma anche – sempre nel Delta del Po – le “isole galleggianti” sperimentali per incrementare i siti di nidificazione dell’avifauna di interesse comunitario. Sono solo alcuni dei 43 progetti finanziati dalla Regione con 3,6 milioni di euro grazie al Programma di investimenti per i parchi e le aree protette 2021-2023.
Con due obiettivi: difendere e valorizzare lo straordinario patrimonio di biodiversità custodito nel sistema delle aree protette regionali e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile, a partire dal turismo slow e consapevole.
Destinatari del finanziamento: i cinque Enti di gestione dell’Emilia orientale, Emilia occidentale, Emilia centrale, Delta del Po, Romagna, oltre al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello.
Ovvero le realtà cui fa capo una buona parte dell’estesa rete di aree protette presente in Emilia-Romagna: 14 parchi regionali, 3 parchi nazionali e interregionali, 15 riserve naturali, 34 aree di riequilibrio ecologico, 159 siti Natura 2000. Una rete green pari a oltre il 16% dell’intero territorio emiliano-romagnolo.
“Investire nell’ambiente vuol dire investire nel futuro e promuovere occasioni di crescita sostenibile per i territori e le comunità – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori – Con questo Programma rilanciamo l’impegno della Regione a favore dei parchi, che sempre più devono diventare luoghi in cui la tutela della biodiversità si sposa con forme di fruizione attenta e consapevole. L’Emilia-Romagna ha molto da offrire in questo senso, grazie a una posizione geografica che ne fa un vero e proprio concentrato di ambienti naturali diversi e a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali”.
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Parchi, 3.6 milioni per 43 progetti in Emilia Romagna
Mobilità sostenibile, prosegue la crescita dei veicoli elettrificati
MILANO (ITALPRESS) – Per il secondo anno cresce il numero di veicoli elettrificati (BEV, ossia full electric, e PHEV, plug in hybrid) immatricolati: nel 2021 BEV e PHEV sono passate da 59.900 a 136.854 nuove immatricolazioni, segnando un +128,2% rispetto al 2020. Le BEV con 67.542 unità immatricolate nel 2021 sono più che raddoppiate (+107% nel 2021, rispetto alle 32.500 unità immatricolate nel 2020). Per quanto riguarda le PHEV con 69.312 unità immatricolate, raggiungono una crescita del +152,7%, rispetto alle 27.433 unità del 2020. Nonostante i numeri in percentuale siano incoraggianti, a livello assoluto l’Italia si pone al sesto posto in Europa con 1,14 veicoli full electric ogni 1.000 abitanti. E’ quanto dai dati della sesta edizione del White Paper “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici” di Repower.
Di particolare interesse risulta essere il dato dei punti di ricarica per auto, in forte crescita: al 31 dicembre 2021 in Italia si contavano 13.233 infrastrutture tra stazioni e colonnine, con un aumento rispetto al 2020 del +36% (+3.514).
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile nell’era della transizione energetica, negli ultimi due anni la micromobilità e la mobilità condivisa hanno visto una crescita importante.
In questo scenario il cicloturismo ne è uscito vincente: si è registrata infatti nel 2021 una crescita generale dell’uso della rete cicloturistica transeuropea EuroVelo pari al 2%, con un aumento del 12% nei fine settimana. Tra le zone più gettonate, i laghi del Nord Italia hanno segnato aumenti delle presenze di cicloturisti a tripla cifra: +560% per il Lago di Como e +605% per il lago Maggiore nel 2021 rispetto al 2020.
Il White Paper si concentra anche su innovazione e sostenibilità: anche in questo settore la transizione energetica diventa cruciale. I combustibili sostenibili, infatti, potrebbero contribuire a diminuirne le emissioni del 65% entro il 2050. La restante parte necessaria per l’ottenimento del “net zero emission target” sarebbe raggiungibile tramite nuove tecnologie, ottimizzazione delle infrastrutture e misure di carbon capture. Tornando all’ambito urbano, l’elettrificazione del parco veicoli globale su gomma potrebbe contribuire a ridurre di oltre il 70% le emissioni di CO2. Un punto del rapporto è dedicato alla mobilità elettrica applicata ai veicoli pesanti e di lavoro, ai diversi ecosistemi (dal mare alle montagne) fino all’evoluzione delle smart city, perchè tutte le tipologie di mezzi di trasporto sono coinvolte nella riduzione delle emissioni.
Dalla transizione applicata ai veicoli da costruzione per i cantieri all’agricoltura smart che sta elettrificando i propri mezzi puntando su automazione e robotizzazione fino al trasporto commerciale refrigerato e a quello su acqua, più vantaggioso rispetto a quella su strada con solo 1,9 cent/tonnellata-chilometro, contro i 4,2 di un automezzo pesante.
Infine le smart city, uno dei settori su cui Repower lavora di più a livello sia di infrastrutture che di progetti divulgativi: il report evidenzia la crescita dell’erogazione di servizi digitali, che ha confermato 3 città italiane, Bologna, Milano e Firenze, in testa al ranking dell’indagine di ICity Rank 2021 di FPA, calcolato misurando criteri quali disponibilità online dei servizi pubblici, integrazione delle piattaforme digitali, disponibilità di app di pubblica utilità, utilizzo dei social media, rilascio degli open data come segno di trasparenza, accessibilità delle informazioni, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete.
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Pecoraro Scanio “Oggi luci spente, ma stop allo spreco energia sempre”
ROMA (ITALPRESS) – “Aderiamo tutti all’ORA per la Terra promossa dal WWF. E’ un atto di risparmio vero e un simbolo di attenzione all’emergenza clima”. Lo dice Alfonso Pecoraro Scanio presidente della fondazione Univerde che sostiene da sempre questa iniziativa e introdusse da ministro l’ecobonus per risparmiare energia e aggiunge “risparmiare energia fa bene al clima e anche alle tasche dei cittadini specie in questo momento. Vediamo ancora troppi edifici sovrailluminati di notte ben oltre le giuste esigenze di sicurezza o di arredo urbano. Tante scuole hanno sistemi vecchi che sprecano troppa energia. Il pubblico dia il buon esempio. E’ bello vedere la partecipazione di tanti sindaci stasera con i monumenti spenti ma dopo occorrono migliaia di interventi concreti. A Roma da tempo per esempio il liceo Mamiani chiede alla città metropolitana degli interruttori singoli per usare le luci solo negli ambienti effettivamente utilizzati e per le stretto tempo necessario. Si può dare una risposta rapida a questa richiesta di studenti e dirigenti scolatici?”.
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Astm, nel 2021 confermata Best in Class del settore per sostenibilità
TORTONA (ITALPRESS) – Astm chiude l’esercizio 2021 con un volume d’affari pari a 2.528,7 milioni. La ripresa dei ricavi del settore autostradale, unitamente alla costante crescita della produzione del settore EPC, si è riflessa sul volume d’affari che evidenza un incremento di 524,1 milioni (+26,1%). I ricavi complessivi su base pro forma sono pari a 3.152 milioni, di cui il 51,1% generati dalle attività all’estero. L’Ebitda si attesta a 813,3 milioni ed evidenzia un incremento di 265,5 milioni (+48,5%), mentre l’Ebitda margin è pari al 32,2%, in recupero dal 27,3% del 2020. L’utile del periodo di pertinenza del Gruppo rettificato è di 163,9 milioni, mentre l’utile del periodo di pertinenza del Gruppo è pari a 1,2 milioni. Le aspettative del Gruppo Astm per l’esercizio 2022, basate sui piani economici finanziari delle concessioni autostradali e sull’attuale composizione del portafoglio ordini dell’EPC, indicano un volume di produzione in crescita rispetto all’esercizio 2021; questo nel presupposto che non si manifestino effetti peggiori rispetto a quanto oggi ipotizzabile sia dalla crisi russo-ucraina in corso sia dalle code della pandemia Covid-19.
Fra le varie iniziative in ambito ESG nel 2021, il Gruppo Astm ha rafforzato il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico, definendo obiettivi e iniziative di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 validati da Science Based Targets initiative (SBTi) e integrati nella propria strategia finanzia, pubblicando il primo Sustainability Linked Financing Framework. In tale contesto nel mese di novembre 2021 sono stati emessi 3 miliardi di Sustainability Linked Bond. Nel 2021 l’impegno del Gruppo in ambito sostenibilità è stato confermato dalle principali agenzie di rating indipendenti (tra cui CDP Climate Change, Standard Ethics, Sustainalytics) che hanno riconosciuto Astm come leader globale e best in class nella gestione delle tematiche ESG e, in particolare, nella lotta al cambiamento climatico. “Il Gruppo Astm ha raggiunto nel 2021 importanti risultati in termini di obiettivi strategici, completando il processo di acquisizione del controllo di EcoRodovias in Brasile e di Sitaf in Italia, asset fondamentali per la crescita internazionale e nazionale del Gruppo. Pur in un contesto complesso, anche a causa degli effetti della pandemia, sono stati conseguiti risultati industriali ed economici ben oltre le attese. La nostra mission è quella di innalzare gli standard qualitativi e tecnologici delle nostre reti autostradali e a tal fine abbiamo incrementato del 55% gli investimenti nel mondo”, sottolinea l’Ad Umberto Tosoni. “Oggi possiamo dire di essere tra i protagonisti mondiali di uno sviluppo infrastrutturale sostenibile e innovativo, in linea inoltre con il processo di transizione ecologica e digitale promosso dal Governo”, conclude.
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Lombardia ed Emilia Romagna siglano un contratto per la tutela del Po
PIACENZA (ITALPRESS) – Un’alleanza per il fiume più lungo d’Italia. Tra due Regioni, 34 Comuni, l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, l’Aipo, tre Consorzi di Bonifica e due Società di gestione dell’acqua.
Sono i firmatari del Contratto di Fiume della Media Valle del Po, siglato oggi a Piacenza nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese. Un vero e proprio patto di collaborazione tra enti e soggetti diversi, per tutelare, promuovere e valorizzare quel tratto del “Grande Fiume” che attraversa il piacentino, il cremonese e il lodigiano. Con una particolarità: è il primo Contratto di Fiume italiano che vede il coinvolgimento di due Regioni, l’Emilia-Romagna e la Lombardia.
Fulcro dell’accordo, che è frutto di un lungo processo partecipativo, è il suo Programma d’azione, una raccolta di 94 proposte territoriali riconducibili a tre ambiti tematici: qualità e sicurezza del Po, tutela e uso sostenibile del territorio fluviale, promozione e valorizzazione turistica.
La sigla del Contratto è stata preceduta da un’Assemblea dei sottoscrittori, introdotta dal sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, e dagli interventi dell’assessore all’Ambiente e Difesa del suolo della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, e dell’assessore al Territorio e Protezione civile della Regione Lombardia, Pietro Foroni.
Promotori e sottoscrittori del Contratto sono i Comuni di Piacenza, Cremona, e la Provincia di Lodi. In tutto il Contratto è sottoscritto da 43 soggetti: 2 Regioni (Emilia-Romagna e Lombardia), 34 Comuni, di cui 15 del cremonese, 9 del lodigiano e 10 del piacentino (oltre alla città capoluogo, Calendasco, Caorso, Castel San Giovanni, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Rottofreno, San Pietro in Cerro, Sarmato, Villanova sull’Arda), Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), 3 Consorzi di Bonifica (Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Consorzio di Bonifica Navarolo), 2 Società di gestione dell’acqua (Padania Acque S.p.A., S.A.L. S.r.l. Società Acqua Lodigiana).
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Parte bando per salvare 22 specie animali e 16 ecosistemi in Lombardia
MILANO (ITALPRESS) – Potenziare o ripristinare sedici habitat lombardi, di cui cinque a rischio scomparsa, salvaguardando la sopravvivenza di 22 specie animali e vegetali autoctone. E’ l’obiettivo principale del bando ‘Biodiversità e Climà (BioClima) lanciato dalla Regione Lombardia con lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per far collaborare, con una formula innovativa, enti pubblici e privati coinvolgendoli in progetti di conservazione della biodiversità, di contrasto e adattamento nel tempo al cambiamento climatico e di valorizzazione dei servizi ecosistemici.
Il bando, rivolto agli enti gestori di foreste e aree protette dei siti Natura 2000 e alle amministrazioni pubbliche in generale, prevede la candidatura di progetti co-finanziati per almeno il 30% e, considerando la raccolta di almeno ulteriori 1,5 milioni di euro provenienti da privati, rappresenta la più grande iniziativa europea di partnership pubblico-privata rispetto ai settori di intervento in oggetto.
Agli enti interessati viene messo a disposizione un servizio di assistenza tecnica, erogato grazie a Fondazione Cariplo dallo spin-off dell’Università di Padova Etifor, per supportare nella progettazione degli interventi legati alla misurazione, verifica indipendente e valorizzazione dei servizi ecosistemici e nell’attività di reperimento del co-finanziamento. I partner privati attraverso il co-finanziamento potranno contribuire a generare impatti positivi sul territorio e per i cittadini, ma anche ottenere dichiarazioni di impatto verificate (come tonnellate di CO2 catturate o numero e tipologia di specie salvaguardate) e utilizzabili all’interno di strategie climatiche, di responsabilità sociale d’impresa e di contabilità ambientale.
“Regione Lombardia – afferma Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia – sta investendo decine di milioni di euro per la tutela della biodiversità, che rappresenta proprio uno degli strumenti chiave della strategia di sostenibilità ambientale. Attraverso il bando, che si configura come un innovativo e ambizioso esempio di ‘blended financè tra pubblico e privato – prosegue l’assessore Cattaneo – vogliamo fornire uno strumento efficace e adeguato che consenta di valorizzare il capitale naturale e salvaguardare la biodiversità, favorendo lo sviluppo dell’ambiente in ottica di sostenibilità e di tutela del territorio”.
“I progetti – ha continuato Cattaneo – dovranno infatti prevedere, misurare e certificare l’impatto atteso sia sulla biodiversità sia in termini di stoccaggio di CO2 utilizzando procedure e approcci scientificamente rigorosi e riconosciuti internazionalmente. Con questa misura – conclude – confidiamo che cresca la consapevolezza che la biodiversità è un tema rilevante, tanto quanto i cambiamenti climatici”.
Il contesto lombardo conta 246 siti Natura 2000, ovvero aree protette parte di un’ampia rete europea, 115 dei quali sono situati in aree montuose e 130 in pianura. Secondo i risultati delle ultime campagne di rilevamento sullo stato di conservazione degli habitat, il 41% di quelli nell’area alpina si trova in uno stato favorevole, mentre in pianura solo il 10%. Ciò è dovuto principalmente agli agenti inquinanti, all’errata gestione selvicolturale, all’abbandono colturale, agli effetti dannosi provocati dagli incendi e calamità climatiche e soprattutto all’ingresso di specie esotiche particolarmente invasive.
Gli ecosistemi più vulnerabili, come gli habitat di alta quota, le aree umide, i prati e i pascoli e alcune tipologie specifiche di boschi, sono seriamente minacciati dal profondo cambiamento del contesto ambientale e socio-economico e, di conseguenza, anche le rispettive flora e fauna. Questa tendenza fa parte di un trend globale più ampio che viene definito la “sesta estinzione di massa”, dove circa il 10% dei 2 miloni di specie conosciute è già scomparso.
I progetti, candidabili fino al 3 maggio 2022, dovranno quindi: contribuire alla creazione di nuove foreste di pianura e al miglioramento di quelle esistenti, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, ampliare la superficie di habitat utili alla conservazione della biodiversità e le infrastrutture verdi, in linea con la Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030, e aumentare nel contempo l’erogazione dei servizi ecosistemici e la loro valorizzazione economica rendendo più resilienti gli habitat e le comunità umane.
Con gli interventi forestali si concorrerà a favorire 22 specie vegetali e animali che popolano questi ecosistemi e che sono a rischio di scomparsa: 9 mammiferi, di cui 8 chirotteri, 2 insetti (Rosalia alpina e Osmoderma eremita), un anfibio, 5 uccelli, tra cui il gallo forcello e il gallo cedrone, 4 muschi e una orchidea (Cypripedium calceolus). Gli interventi integrativi, invece, avranno impatti positivi su decine di altre specie autoctone protette, soprattutto tra i chirotteri e l’avifauna.
“Negli ultimi anni – sostiene Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – la sensibilità e la consapevolezza sulla centralità dei temi ambientali sono cresciute in modo decisivo: la tutela degli ecosistemi come fattore chiave per il benessere della vita umana e per il suo equilibrio in termini sociali ed economici sta emergendo come un’evidenza sempre più riconosciuta da imprese, associazioni e istituzioni. Attraverso il Bando BioClima, la Fondazione Cariplo vuole supportare concretamente la tutela della biodiversità offrendo l’opportunità ai soggetti che operano sul territorio di accedere a un’assistenza tecnica qualificata, capace di generare nuove competenze in tema di progettazione degli interventi di misurazione e verifica e nelle attività di reperimento di co-finanziamento e sponsorizzazione delle azioni”.
Con riferimento agli interventi nella Rete Natura 2000, particolarmente incentivati dal bando, gli habitat che saranno coinvolti attraverso gli interventi di miglioramento forestale o di ripristino sono 16 di cui 5 prioritari, ovvero a rischio di scomparsa. Il bando può inoltre contribuire all’incremento della superficie degli habitat, specialmente nei territori di pianura, favorendo la conservazione, ad esempio, dei boschi di ontano nero, frassino maggiore e salice bianco.
“Questa iniziativa – aggiunge Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor – accende i riflettori sul ruolo cruciale della biodiversità come potente strumento di contrasto al cambiamento climatico nel lungo periodo. Con biodiversità si intende la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono ed include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema. Dalla biodiversità dipende la capacità di una specie o di un ecosistema di reagire, di adattarsi, di ristabilire l’equilibrio, di essere cioè resiliente, a tutte le sollecitazioni ambientali. Maggiore è la diversità e maggiori sono le chance di sopravvivenza. Quindi conservare la biodiversità, che si perde soprattutto per cause antropiche, comporta enormi benefici per l’uomo, diretti e indiretti, non solo economici: protezione di aria, acqua e suolo, conservazione paesaggistica e culturale, stili di vita e salute umana”.
Grazie alle risorse mobilitate da Regione Lombardia e dai soggetti privati interessati al co-finanziamento si stima il miglioramento di circa 200 ettari di boschi esistenti e la creazione di oltre 40 ettari di nuovi boschi con la messa a dimora di almeno 60.000 piante.
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Amianto, Speranza “Tre quarti del mondo ancora in ritardo”
ROMA (ITALPRESS) – “Credo che la norma approvata ormai 30 anni fa, nel 1992, sia stata sicuramente importante, di cui il Paese può essere orgoglioso perchè ha aperto la strada insieme a qualche altro paese europeo su un terreno che in larga parte del globo è ancora inesplorato”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo intervento in un incontro organizzato dal Ministero e dall’Iss in occasione del trentennale della Legge 257/92 che mise al bando l’uso dell’amianto in Italia.
Per Speranza “alzando lo sguardo rispetto alle vicende nazionali bisognerà ancora lavorare nel coordinamento con gli altri paesi, soprattutto con Oms e Nazioni Unite, perchè iniziative di questa natura possano essere estese a luoghi del mondo dove la legislazione è molto distante dalle conquiste che gradualmente noi abbiamo compiuto. A 30 anni dalla nostra norma non ci si aspetterebbe che tre quarti del mondo abbia ancora un ritardo enorme su queste materie”.
Secondo il ministro della Salute, un tema “decisivo” è quello che riguarda “una sintonia interistituzionale”. Questa sfida, per Speranza, “ha bisogno di un vero patto di rete” che “un pò alla volta abbiamo provato a costruire”.
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Dalle acque sotterranee il 25% dei prelievi destinati all’agricoltura
ROMA (ITALPRESS) – Le acque sotterranee costituiscono una risorsa essenziale, non solo per gli usi civici e i settori industriali, ma anche per l’agricoltura, l’allevamento e le altre attività ad esse collegate, tra cui la trasformazione agroalimentare. Dai giacimenti blu sotterranei proviene già la metà del volume dei prelievi idrici per uso domestico effettuati dalla popolazione globale e circa il 25% di tutti quelli destinati all’irrigazione, che alimentano il 38% delle terre irrigate a livello mondiale. Per poter soddisfare la domanda globale di acqua e di prodotti agricoli da qui al 2050, è di fondamentale importanza aumentare la produttività agricola attraverso un’intensificazione sostenibile dei prelievi di acque sotterranee, riducendo al contempo l’impronta idrica e gli impatti ambientali della produzione. Ad affermarlo è il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022 con il focus sul tema ‘Acque sotterranee: rendere visibile la risorsa invisibilè, la cui traduzione ufficiale in italiano è stata presentata il 22 marzo in occasione dell’evento ’30° Giornata Mondiale dell’Acqua. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acquà che si è svolto presso la Coldiretti e trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale.
Curata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, la traduzione ufficiale del Rapporto WWAP 2022 si propone di mettere in evidenza le acque sotterranee, ponendo l’attenzione sul ruolo, sulle sfide e sulle opportunità specifiche che esse presentano nel contesto della valorizzazione, della gestione e della governance delle risorse idriche a livello mondiale, includendo anche le best pratice per il settore agricolo.
‘La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccoltì, ha affermato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, sottolineando che in un Paese comunque piovoso come l’Italia dove, per carenze infrastrutturali si trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione. ‘Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie nell’ambito del PNRR è stato elaborato e proposto insieme ad ANBI un progetto che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presentì.
‘Generalmente l’attenzione è pressochè ovunque concentrata sulla distribuzione della risorsa idrica e mai su come garantire la gestione sostenibile delle acque sotterranee, limitarne l’inquinamento e favorire la ricarica delle falde specie di fronte al cambiamento climatico in atto con conseguente aumento di siccità e alluvioni – ha sottolineato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde -. Abbiamo la necessità di destinare maggiore attenzione a tali emergenze e anche ai territori dove il cuneo salino contamina le falde, e nelle situazioni più gravi, rendendo l’acqua inservibile a fini potabili e per l’irrigazione di terreni. Disponiamo di tecnologie e professionalità in grado di realizzare sia il monitoraggio che la prevenzione e il disinquinamento in molte situazioni. Quest’ultimo Rapporto WWAP ci consente di valutare la gravità di questi fenomeni, diffonderne la conoscenza e stimolare i dovuti interventi di istituzioni e impresè.
Per Michela Miletto, direttore UNESCO World Water Assessment Programme – WWAP, ‘in un mondo dove la domanda idrica sta crescendo inesorabilmente, e dove le risorse idriche superficiali sono spesso scarse e sempre più stressate, il valore delle acque sotterranee è destinato a essere riconosciuto da tutti. Il loro enorme potenziale non può quindi essere trascurato, così come la necessità di gestirle e proteggerle in modo veramente sostenibile. E tutto parte da una maggiore conoscenza della risorsa, rendendo ‘visibilè, ciò che è invisibilè.
Enrico Esposito, Capo Ufficio legislativo al MIPAAF, ha portato i saluti del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, che in un messaggio agli organizzatori ha voluto ricordare l’importanza della corretta gestione della risorsa acqua nel più generale impegno del ministero verso politiche di prevenzione locale, transizione ecologica e innovazione dell’agricoltura verso obiettivi di sostenibilità, in sinergia con la tutela ambientale.
Teresa Bellanova, viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha evidenziato ‘l’importanza di un piano nazionale di investimenti basato su una visione integrata e unitaria, in grado di orientare il finanziamento pubblico di infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento idrico primario a scopo civile, irriguo, industriale ed energetico, si traduce evidentemente anche in un’azione di contrasto alla crisi climatica con l’uso sostenibile e la tutela delle risorse idriche, passando a dettagliare linee di azione e di investimenti che vedono impegnato il Mims, anche nel lavoro di rete e sinergie istituzionalì.
Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto al Senato della Repubblica: ‘Oggi è la Giornata Mondiale dell’Acqua, quello che è il ‘Bene comunè per eccellenza. L’acqua è l’origine della vita, è la vita stessa, non può essere in alcuna misura un bene privato usato a fini di profitto. Eppure, dopo oltre dieci anni dal referendum che ha sancito questo principio fondamentale, la ripublicizzazione dell’acqua resta al palo. Si è fatto pochissimo per dar seguito alla volontà popolare e ora, con il DL Concorrenza, si procede invece in direzione opposta. La Giornata dell’Acqua è l’occasione giusta per esigere che si rispetti in pieno il dettato del referendum tornando a fare dell’acqua quel che è e deve rimanere, un bene di tuttì.
Alessia Rotta, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici alla Camera dei Deputati, si è congratulata con le realtà organizzatrici dell’evento e promotrici della traduzione in italiano del Rapporto WWAP 2022, rilanciando la necessità e l’impegno per una più efficace governance della risorsa idrica.
Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, ha spiegato che ‘la Giornata Mondiale dell’Acqua richiama nuove responsabilità e doveri nei confronti della risorsa fondamentale per la vita. Purtroppo quelli della cura e gestione della risorsa idrica sono temi molto sottovalutati. A livello globale non ci sono nè un G7 nè un G20 dedicati e che affrontino i problemi, l’acqua non figura negli accordi sul clima di Parigi Cop26 e nelle Conferenze internazionali. Noi italiani abbiamo il privilegio di essere il Paese più ricco di acque del continente europeo e, in proporzione alle dimensioni nostro territorio, tra i Paesi più ricchi di risorsa del mondo, con 305 miliardi di metri cubi in media di piogge all’anno cadute nell’ultimo mezzo secolo pur con fasi di siccità storiche come quella oggi in corso nel centro-nord’. ‘Abbiamo circa 7.400 corsi d’acqua con 1.200 fiumi a carattere torrentizio – ha aggiunto -. Abbiamo problemi di inquinamento, il bisogno evidente di infrastrutture e di utilizzi monitorati e sostenibili. E In Italia i piani acque e alluvioni delle Autorità di bacino dimostrano problematiche e urgenze che richiedono impegni e attenzioni – dal rischio dell’innalzamento del livello del mare alla diffusione del cuneo salino con la salinizzazione delle falde costiere e all’aumento di suoli in inaridimento e desertificazione per carenza di infrastrutture di accumulo e trasporto di risorsa. L’Italia può e deve fare molto di più’.
Il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2022, illustrato da Maurizio Montalto, Presidente dell’IISPA, Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, che ne ha curato l’edizione italiana, si propone di mettere in evidenza le acque sotterranee. In particolare, afferma che ‘nei luoghi in cui sono presenti fonti perenni e affidabili di acque sotterranee a basse profondità, queste possono costituire una risorsa importante per i piccoli agricoltorì, offrendo anche uno sguardo sulle evoluzioni compiute dalla transizione energetica con diretto riferimento al settore primario.
‘I progressi nella tecnologia hanno visto lo sviluppo di sistemi di irrigazione a energia solare, adottati su larga scala per supportare le attività delle aziende agricolè. A garanzia della difesa dell’ambiente, di adeguate misure di gestione e di regolamentazione, coniugando con esse la qualità delle produzioni ‘Made in Italy’ e la tutela del consumatore, l’agricoltura sostenibile, biologica e multifunzionale d’eccellenza italiana sa perseguire tali obiettivi, con una gestione responsabile del suolo e delle risorse.
Il volume è stato tradotto e sarà pubblicato grazie al supporto di Menowatt Ge, G.M.T. S.p.A.-ZapGrid, Gruppo CAP, Consorzio Servizi Integrati mentre l’evento di presentazione è stato promosso in partnership con ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue; AVR – Associazione Italiana Costruttori Valvole e Rubinetteria – ANIMA Confindustria e l’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali.
Adriano Maroni, presidente Menowatt Ge, ha detto che ‘Menowatt da anni ha implementato una tecnologia che consente di controllare la gestione idrica partendo dalla captazione fino alla lettura dei contatori intelligenti. Le nostre tecnologie permettono di rendere smart i sistemi di metering dando luce a nuove modalità di sensoristica idrica e consentendo di ottenere risparmi molto importanti di acqua. L’attenzione ai temi ambientali è parte integrante della nostra cultura aziendale e questo sistema di metering ci consente di controllare attualmente circa 1 milione di utenzè.
Gianfranco Nicolè, presidente G.M.T. S.p.A.-ZapGrid, ha aggiunto che ‘la nostra è una Energy Service Company attiva nello scenario nazionale nell’applicazione di tecnologie efficienti finalizzati all’efficienza nei diversi ambi di risparmio delle risorse, siano esse legati ai consumi energetici, ai trasporti o all’acqua, con i fine di concorrere al raggiungimento degli obiettivi mondiali per lo sviluppo sostenibile. Tra i nostri progetti possiamo citare il nostro impegno per la mobilità sostenibile, ‘ZapGrid”. ‘Il nostro sistema di ‘Nigel’, ad esempio, permette la mappatura, il monitoraggio in continuo dei consumi e delle anomalie. La risorsa idrica – ha detto ancora – ci sta impegnando molto negli ultime tre anni, già nel 2019 abbiamo ottenuto un riconoscimento da parte della Fondazione UniVerde, il ‘Green Price delle Watertech’ per lo sviluppo di un algoritmo finalizzato al risparmio di acqua in agricoltura e propedeutico alla creazione di certificati blù.
Matteo Colle, Direttore Relazioni Esterne e CSR del Gruppo CAP, ha portato il messaggio del Presidente, Alessandro Russo: ‘L’acqua è nutrimento, innovazione e presenza quotidiana sul territorio; è un elemento vitale alla base della nostra esistenza e pertanto dev’essere tutelata e rispettata proprio come si fa con un essere vivente. L’Italia, tra i 28 paesi dell’Unione Europea, è quello con il maggior prelievo di acqua potabile (34,2 miliardi di metri cubi), ed è al primo posto per consumo pro-capite con 236 litri al giorno per abitante, molto più alto della media europea (215 l/ab). Oggi il Paese necessita di importanti investimenti infrastrutturali nel settore idrico; la gestione ottimale dell’acqua è diventata imprescindibile, alla luce anche dei cambiamenti climatici che influenzano notevolmente la distribuzione e l’accesso alla risorsà.
‘Per questo – ha ribadito – investiamo nella digitalizzazione e nell’innovazione del sistema di gestione del servizio idrico e soprattutto degli impianti, vere centrali di sostenibilità per rendere concreti gli sforzi che stiamo facendo verso un’economia di tipo circolarè.
Marco Carleo, Capo Relazioni istituzionali di C.S.I. Consorzio Servizi Integrati, ha portato il messaggio del presidente, Carmine Esposito: ‘Il grande patrimonio di acque del nostro Paese va tutelato e il mondo delle imprese deve fare la sua parte. Dobbiamo tutti occuparci e preoccuparci di ridurre i consumi di acqua e farne un uso consapevole. Come gruppo da anni abbiamo procedure che hanno l’obiettivo di ridurre al massimo i consumi di acqua e azzerare gli sprechi. L’obiettivo è ambizioso e presuppone l’impegno di tutti. Noi e tutti i nostri collaboratori siamo pronti a fare la nostra partè.
Secondo Massimo Gargano, direttore generale ANBI, ‘il tema delle acque sotterranee interseca le attività dei Consorzi di bonifica in almeno due casi. Innanzitutto gli impianti irrigui consortili sono la risposta efficiente e sostenibile ai prelievi da falda, che accentuano i rischi di subsidenza, alterando l’equilibrio statico del sottosuolo. Il secondo aspetto è la risalita del cuneo salino che, a causa dei cambiamenti climatici, vede, nei momenti di siccità, le acque del mare risalire per chilometri all’interno dei territori, inquinando le falde d’acqua dolce. E’ un fenomeno grave per i territori costieri, cui solo parzialmente rispondono le barriere antisale. Anche in questo caso, la risposta deve essere di sistema, creando le condizioni per aumentare la portata alle foci, senza ridurre gli apporti idrici all’agricoltura, che produce cibo: vale a dire la realizzazione di un piano nazionale di invasi medio-piccoli multifunzionali per trattenere le acque di pioggia, come i 10.000 previsti nella proposta ANBI-Coldirettì.
Andrea Villa, Vice Presidente AVR – Associazione Italiana Costruttori Valvole e Rubinetteria, ANIMA Confindustria: ‘Il rapporto delle Nazioni Unite ancora una volta sottolinea l’impellente necessità di valorizzare al meglio la risorsa idrica, evitando sprechi e ottimizzando i prelievi. Purtroppo la situazione nel nostro Paese è ancora fortemente critica, con elevate dispersioni lungo la rete che rendono l’accesso all’acqua potabile difficile in molte aree. Il programma di investimenti sostenuto dal PNRR rappresenta un punto di svolta in questo senso, ma a patto che si facciano scelte, anche dal punto di vista tecnologico coraggiose e non come invece troppo spesso in passato, al ribasso . Le aziende italiane fornitrici di tecnologia sono pronte a raccogliere questa importante sfida al fianco dei gestori e delle istituzionì.
L’evento è stato moderato da Gianni Todini, direttore di Askanews. Media partners: Radio Radicale, Askanews, Italpress, TeleAmbiente, SOS Terra Onlus e Opera2030.
(ITALPRESS).









