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Nucleare, visita a centrale di Trino per partecipanti summer school Irc

TRINO (VERCELLI) (ITALPRESS) – Si è svolta ieri nella centrale nucleare Enrico Fermi di Trino la visita dei quaranta partecipanti alla 14^ edizione della Summer School sul decommissioning nucleare e la gestione dei rifiuti radioattivi, promossa e ospitata a Ispra (VA) dal Joint Research Center della Commissione Europea. Accompagnati dai tecnici Sogin, la Società di Stato responsabile dello smantellamento e della valorizzazione degli impianti nucleari italiani, i partecipanti hanno visitato la centrale piemontese, oggi in dismissione, che ha rappresentato la prima iniziativa industriale italiana nel settore nucleare, detentrice per molti anni del record di funzionamento alla massima potenza. In particolare, i partecipanti hanno visitato: la sala controllo, l’edificio turbine, dove è stato completato lo smantellamento dei gruppi turbine-alternatori e condensatori, il principale deposito temporaneo di rifiuti radioattivi del sito e l’edificio ausiliari, dove sono terminati i lavori di svuotamento e di bonifica della piscina dei purificatori. Il personale Sogin ha illustrato, inoltre, il progetto di smantellamento del vessel, il contenitore d’acciaio nel quale avveniva la reazione nucleare, e dei suoi sistemi e componenti. Un progetto che entrerà nella fase operativa nei prossimi mesi e che rappresenta l’attività più complessa dal punto di vista ingegneristico nella dismissione di una centrale nucleare. Questa visita è una conferma ulteriore dell’interesse verso le attività di decommissioning affidate a Sogin, la Società di Stato che rappresenta in Italia il più significativo presidio di competenze professionali nel settore nucleare e dell’impegno della Società a raccontare le sue attività in modo partecipato e trasparente. La Summer School on Nuclear Decommissioning and Waste Management è organizzata dal JRC della Commissione Europea in collaborazione con Sogin e IAEA, International Atomic Energy Agency. L’obiettivo della Scuola, le cui lezioni sono tenute da tecnici provenienti dalle principali realtà europee del settore, è promuovere fra i laureati in materie scientifiche la conoscenza e la cultura tecnico scientifica maturata in questo settore. (ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Sogin

Assobiotec “Per UE biotech tra le aree più promettenti del secolo”

ROMA (ITALPRESS) – “Le conclusioni del documento della Commissione Europea “Building the future with nature: boosting biotech and bio-manufacturing in Europe” recentemente presentato lo mettono chiaramente in luce: le biotecnologie e le bioproduzioni sono tra le tecnologie più promettenti di questo secolo. E’ il momento di agire anche con politiche e azioni nazionali che possano finalmente consentire al settore di esprimere tutto il suo potenziale, restituire al Paese competitività e resilienza e ai cittadini e all’ambiente una salute migliore”. Lo ha detto Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec-Federchimica, nel suo intervento all’assemblea pubblica 2024 su “Competitività: il nodo della ricerca, il ruolo dell’impresa”, una mattinata di lavori in cui è stato ribadito il potenziale e il valore delle biotecnologie, asset strategico per l’Italia di oggi e di domani, opportunità di sviluppo della conoscenza, dell’economia e del benessere, ma anche strumento indispensabile per l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa. I dati del documento della Commissione Europea danno valore e sostanza a questa prospettiva: nel 2021 la dimensione complessiva del mercato globale delle biotecnologie ammontava a 720 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 18%. Gli Stati Uniti dominano questo mercato contribuendo per il 60% al valore globale, seguiti dall’UE (12%) e dalla Cina (11%).
Nel 2018 nell’Unione Europea le biotecnologie hanno contribuito direttamente con 31 miliardi di euro al PIL complessivo, hanno creato 210.700 posti di lavoro diretti nel settore sanitario, industriale e agricolo, oltre a sostenere 625.700 posti di lavoro (indiretti e indotti) nell’economia complessiva. Tra il 2008 e il 2018, l’industria delle biotecnologie è cresciuta a un ritmo più che doppio rispetto a quello dell’economia complessiva, rendendola una tra le industrie innovative in più rapida crescita nell’Unione Europea.
Durante l’assemblea sono stati presentati anche i risultati del sondaggio YouTrend “Le biotecnologie nell’immaginario degli italiani” che “mostrano una generale conoscenza del biotech con l’87% degli italiani che ha già sentito parlare di biotecnologie. L’opinione è globalmente positiva e la salute è l’ambito a cui sono maggiormente associate queste tecnologie. La percezione è che avranno un impatto significativo sulla vita quotidiana e che portano con sè più benefici che rischi”, ha spiegato Lorenzo Pregliasco, co-founder di YouTrend. “Sicuramente gli italiani non si sentono molto informati sul tema e il 71% dichiara che di aver bisogno di ulteriori approfondimenti”. Il sondaggio rileva come “innovazione, progresso e sperimentazione” siano i concetti maggiormente associati alle biotecnologie e che per due italiani su tre l’etica dovrebbe porre limiti alle biotecnologie. Preoccupa, infatti, il 61% degli italiani l’eventuale uso delle biotecnologie per scopi non etici. Durante l’assemblea è stato assegnato l’Assobiotec Award 2024, il riconoscimento che dal 2008 premia personalità o enti che si sono particolarmente distinti nella promozione dell’innovazione, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologica, che è andato a Maria Grazia Roncarolo MD, direttrice del Centre for Definitive and Curative Medicine e docente di Pediatria e Medicina alla Stanford University, “per il suo contributo pionieristico al progresso della ricerca nelle malattie genetiche e nella medicina rigenerativa, per aver saputo tradurre i risultati di diverse scoperte scientifiche in trattamenti efficaci per pazienti che non avevano alcuna risposta terapeutica, per aver dato concreto valore alle virtuose connessioni tra ricerca pubblica e privata e a quella tra scienza di base e clinica; per rappresentare ogni giorno con conoscenza, professionalità e competenza l’eccellenza della ricerca italiana nel mondo”.
-foto ufficio stampa Assobiotec-
(ITALPRESS).

Sisal, inclusione e innovazione al centro del bilancio di sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato oggi il Bilancio di Sostenibilità 2023 di Sisal che delinea l’impegno dell’azienda per costruire un futuro più responsabile. Il documento è stato condiviso nell’ambito del Sisal Talk “Unlocking Sustainable Transformation”, un momento di dialogo e confronto sui temi chiave della strategia di crescita sostenibile e di innovazione nel lungo periodo. All’incontro sono intervenuti Paolo Taticchi, Professore di Strategia e Sostenibilità d’Impresa alla University College di Londra e Andrea Alemanno, Head of Public Affairs and Reputation di IPSOS, che hanno evidenziato la centralità della trasformazione sostenibile nei modelli di business delle aziende e nelle aspettative degli stakeholder. Patrizia Rutigliano, Consigliere di Amministrazione di Poste Italiane e Acea e Francesco Durante, CEO di Sisal, si sono confrontati sugli impatti che le strategie di sostenibilità hanno sull’azienda e sulla capacità di creare valore nel lungo periodo.
“La sostenibilità è un’opportunità per garantire la crescita dell’azienda nel lungo periodo e creare un impatto positivo sulla Società e sulle generazioni future – ha detto Francesco Durante, CEO di Sisal -. In Sisal crediamo fermamente nel ruolo dell’innovazione per accelerare e consolidare la trasformazione sostenibile: oggi la grande sfida per le aziende digitali è l’utilizzo etico delle tecnologie per mettere le persone al centro di un futuro più responsabile”.
Pilastro della strategia di sostenibilità di Sisal è la promozione di una cultura del gioco come forma di divertimento e lontana dagli eccessi, con l’obiettivo di avere zero giocatori problematici entro il 2030. Sisal da anni ha infatti intrapreso un modello di Gioco Responsabile che adotta studi, ricerche e strumenti avanzati per l’individuazione e la prevenzione dei fenomeni di problematicità, modello che, abbinando ricerche comportamentali e algoritmi di Intelligenza Artificiale, ha ottenuto la certificazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi per l’approccio al Gioco Responsabile in Italia.
Nel 2023, l’impegno di Sisal verso il Gioco Responsabile si è ulteriormente rafforzato con la costituzione della Fondazione FAIR, Fondazione per l’Ascolto, l’Innovazione e la Ricerca, progetto dedicato ad affrontare le sfide della tutela dei consumatori e del gioco responsabile in Italia. La Fondazione si propone come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca e all’innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la pianificazione del futuro dell’industria del gioco.
Sisal ha anche rafforzato il proprio impegno nella formazione delle proprie risorse e del personale dei punti vendita e tramite la sensibilizzazione dei consumatori stessi, per riconoscere e valutare i propri comportamenti di gioco. Nel 2023 sono state erogate quasi 1500 ore di formazione interna sul gioco responsabile e sono stati introdotti due nuovi percorsi di formazione obbligatoria sul gioco responsabile, coinvolgendo oltre 26.850 rivenditori sul territorio. Oltre 30.000 clienti sono stati coinvolti nelle attività di ricerca.
Le persone sono il motore della crescita di Sisal e l’azienda si impegna a valorizzarne il talento e promuovere la diversità e l’inclusione. Tutte le iniziative sviluppate nel corso del 2023 si sono focalizzate su questo percorso: dalla formazione, mirata a dotare le persone che lavorano in Sisal delle competenze adeguate ad affrontare il mercato, al wellbeing, necessario per permettere loro di sentirsi a proprio agio nelle sfide di ogni giorno e che ha portato ad un’erogazione di oltre due milioni di euro in iniziative e welfare, fino alla strategia di Diversity, Equity & Inclusion (DEI).
Nel 2023 sono stati assunti 800 nuovi colleghi e colleghe, metà in Italia e metà all’estero, portando l’intera popolazione aziendale a oltre 3.200 persone distribuite in 4 paesi e con il 20% della popolazione aziendale under 30. Inoltre è stato fatto un significativo passo verso il raggiungimento di uno degli obiettivi principali della agenda di sostenibilità: azzerare il Gender Pay Gap entro il 2030. Il 2023 ha registrato un divario salariare pari -3,4% (in forte riduzione rispetto al -12,9% del 2020) oltre che un incremento del numero di donne che hanno occupato ruoli di top leadership in azienda (36%).
L’innovazione rappresenta per Sisal il driver strategico che permette di far evolvere il business e raggiungere gli obiettivi di lungo periodo, facendo leva sia su asset interni che sul concetto di ecosistema, alimentando così un circolo virtuoso di scouting, incubazione e sviluppo di progetti innovativi. Nel 2023, Sisal ha seguito 117 progetti di innovazione tecnologica e ha inaugurato tre nuovi Digital Hub a Napoli, Palermo e Istanbul, centri di eccellenza che si inseriscono nella strategia di investimenti nelle nuove tecnologie e di promozione delle competenze e dei talenti digitali, in Italia e all’estero.
Sisal continua a sostenere l’ecosistema delle start-up grazie al suo programma di innovazione responsabile GoBeyond, con l’obiettivo di continuare ad essere un volano per la trasformazione tecnologica in grado di creare un impatto positivo sulla società nel suo complesso. Nel 2023 sono state oltre 450 le startup che hanno risposto alla Call for Ideas, con un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. L’iniziativa ha permesso di mettere a fattor comune conoscenze provenienti da settori ad alto impatto come healthcare, ICT, clean technology, food & beverage, fashion, education e lifestyle.
Nel 2023 sono aumentate in maniera significativa le persone coinvolte nel programma WeDo, il progetto di solidarietà e volontariato aziendale e il numero di ore che hanno dedicato al volontariato: 1249 ore dedicate ad attività di volontariato durante l’orario lavorativo e più di 350 risorse di Sisal coinvolte.
Sisal ha inoltre avviato numerosi progetti per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di CO2 entro il 2035: nel 2023 sono state circa 4000 le tonnellate di CO2 evitate attraverso l’acquisto di certificati di Garanzia d’Origine (GO) e Energy Attribute Certificates (EACs) e tramite la riduzione del 15% dell’utilizzo di carta. Nel 2023 l’azienda ha inoltre pianificato nuove iniziative aventi lo scopo di ridurre i consumi energetici, grazie all’efficientamento degli edifici che ospitano le attività e delle tecnologie utilizzate nei punti vendita, e ridurre gli impatti emissivi derivanti dal consumo di carburante grazie alla transizione verso veicoli full electric o ibridi. Nel 2023 è stata completata anche l’installazione di due impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica presso i siti di Roma e Peschiera Borromeo, che copriranno rispettivamente circa il 10% e il 45% del fabbisogno energetico degli edifici.

– foto ufficio stampa Sisal –
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Riccardo Luna vince il premio Ischia per la “Comunicazione Sostenibile”

ISCHIA (ITALPRESS) – Riccardo Luna vince il premio Ischia per la comunicazione sostenibile: editorialista di Repubblica e direttore di Green&Blue – testata dedicata ai temi di sostenibilità e ambiente – esperto di green e digitale, attraverso una continua attività di approfondimento e divulgazione, ha contribuito a sensibilizzare opinione pubblica e policy maker sulle opportunità e le sfide che attendono il Paese nel percorso di transizione ecologica, senza trascurare i rischi di scelte sbagliate.
Nel corso della sua carriera professionale si è distinto per una visione d’avanguardia dei temi legati all’innovazione e alla digitalizzazione dell’informazione e per aver saputo valorizzare esperienze di talento anche a supporto dello sviluppo sostenibile. In prima linea nel promuovere momenti di confronto e dialogo coinvolgendo un pubblico ampio, ha stimolato la riflessione sulle istanze di maggiore attualità, come la salvaguardia del Pianeta e il futuro delle prossime generazioni.
Tra gli altri premiati Aldo Cazzullo vice direttore del Corriere della Sera per la carta stampata, Monica Giandotti per la Tv, Elena Pero per il racconto sportivo sul tennis, mentre Il premio Internazionale è andato invece a Amy Kazmin del Financial Times che attualmente si occupa di economia italiana, nonchè di sfide ambientali e sociali. E’ stata a lungo capo ufficio dell’Asia meridionale, ed ha vinto in passato numerosi riconoscimenti, tra cui Human Righe Press Awards.
Il riconoscimento dedicato alla “Comunicazione Sostenibile” è sostenuto da A2A.
La cerimonia di consegna dei premi si svolgerà nell’ambito della 45°edizione del Premio Ischia Internazionale di giornalismo il 28 e 29 giugno a Lacco Ameno. Il premio è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Lacco Ameno d’Ischia, dall’Istituto per il Credito Sportivo e dalla Siae. Partner della manifestazione SKYTG24 – Italpress e Data Stampa srl.

– foto ufficio stampa Premio Ischia –
(ITALPRESS).

Sogin, corso radioprotezione per tecnici e operatori con Airp e Ain

ROMA (ITALPRESS) – Una tre giorni con alcuni tra i maggiori esperti italiani di nucleare con l’obiettivo di preparare tecnici e operatori sugli aspetti legati alla sicurezza, tecnologia e radioprotezione dei reattori di nuova generazione, fra i quali quelli modulari di piccole dimensioni (SMR) e quelli modulari avanzati (AMR) in vista della loro possibile introduzione in Italia. La Radwaste Management School (RaMS), il centro di formazione del Gruppo Sogin, ha ospitato nella sua sede di Roma il corso della Scuola Superiore di Radioprotezione “Carlo Polvani”, organizzato dall’Airp, l’Associazione Italiana di Radioprotezione, in collaborazione con Ain, l’Associazione Italiana Nucleare. Un appuntamento al quale hanno partecipato oltre ottanta fra tecnici e operatori dei principali Enti e aziende del settore e studenti universitari di facoltà scientifiche. Le tre giornate, conclusesi ieri, sono state aperte dai saluti dell’Ad di Sogin, Gian Luca Artizzu, del presidente dell’Airp, Francesco Mancini, e del direttore della Scuola Polvani, Francesco D’Errico. Il primo intervento tecnico è stato del presidente dell’Ain, Stefano Monti, mentre le conclusioni sono state tenute dal presidente di Sogin, Carlo Massagli.
Il corso ha affrontato e approfondito diversi argomenti: dalla progettazione al licensing, dalla costruzione di nuovi impianti agli aspetti di safety e security nucleare, fino al decommissioning e alla gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Grazie a questa iniziativa, per la prima volta in Italia sono stati forniti agli operatori del settore strumenti di conoscenza anche sui reattori di nuova generazione, come gli SMR e gli AMR. Queste tecnologie sono tra quelle che si sta valutando di adottare nel nostro Paese, nell’eventualità in cui il nucleare diventi un’opzione concreta per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dal Green Deal europeo entro il 2050 e per garantire la sicurezza energetica nazionale.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Sogin –

Rifiuti, sui Raee ancora falsi miti e poca consapevolezza

ROMA (ITALPRESS) – Torna la campagna di informazione di Marevivo “Piccoli Gesti, Grandi Crimini”, realizzata in collaborazione con BAT Italia e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che dedica la sua quinta edizione al corretto smaltimento dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Oltre 349 mila tonnellate di RAEE sono state raccolte nel 2023. Un numero apparentemente enorme ma che, se analizzato con attenzione, è in realtà ancora insufficiente, visto che si tratta solo del 36% del totale che viene gettato. “Il riciclo dei piccoli RAEE è indispensabile per ridurre i danni ambientali causati dall’impatto del loro scorretto smaltimento. Occorre attuare una transizione ecologica per arginare la crisi climatica, abbandonando il modello di economia lineare, insostenibile, per passare ad una circolare – dichiara Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo -. I piccoli RAEE sono una risorsa importante. Da essi è possibile estrarre risorse utili al ciclo produttivo, metalli e materiali preziosi che diventano materie prime seconde, rientrando in un ciclo economico e ambientale virtuoso”.
I RAEE sono rifiuti che, se gettati in aree di raccolta gestite dai Comuni o in specifici punti di smaltimento, possono diventare quindi una risorsa preziosa, eppure gli italiani non li conoscono ancora bene. Solo 4 su 10 ne sanno dare una corretta definizione e il 10% li confonde con una tassa. E anche chi li conosce è convinto perlopiù che si tratti di grandi elettrodomestici come televisori, frigoriferi, computer. Appena 1 italiano su 3 sa che i RAEE sono anche oggetti più piccoli di uso comune come, ad esempio, le sigarette elettroniche, tanto che 1 su 5 crede che i piccoli RAEE possono essere gettati nell’indifferenziata e che non rilascino sostanze tossiche. “Siamo fieri e onorati di essere, ancora una volta, partner della campagna di Marevivo “Piccoli Gesti, Grandi Crimini”, che ci permette di essere parte di un sistema virtuoso che si pone come obiettivo la tutela dell’ambiente – afferma Fabio de Petris, AD di BAT Italia -. Oggi ci troviamo davanti a un mercato che continua a evolversi e che abbraccia nuove categorie di prodotti. Prodotti di nuova generazione che, una volta esausti, diventeranno un rifiuto da smaltire. Questo vuol dire che tutti dovremmo avere contezza del fatto che, seppure di piccole dimensioni, anche questi prodotti vanno differenziati correttamente. BAT, da sempre attenta alle tematiche di sostenibilità – aggiunge -, è stata la prima azienda del settore a sentire l’esigenza di adottare un programma di corretto smaltimento, dotando già nel 2022 i propri punti vendita temporanei di contenitori per la raccolta dei dispositivi esausti e realizzando nel 2023 un progetto pilota nella città di Torino in partnership con Interzero Italia. Siamo felici quindi di partecipare attivamente al progetto di Logista e in quest’ottica, vogliamo essere in prima linea nella promozione di una maggiore consapevolezza circa il corretto smaltimento dei dispositivi elettronici da fumo esausti e nell’incoraggiare i consumatori a fare la propria parte”.

– Foto spf/Italpress –

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Cobat Tessile, a Pitti Uomo confronto sull’economia circolare

FIRENZE (ITALPRESS) – “Il dialogo con le aziende, per conoscerne a pieno esigenze e criticità, è alla base del nostro lavoro di Consorzio per la responsabilità estesa del produttore. Il nuovo obbligo normativo in via di pubblicazione che introduce un regime di gestione del rifiuto per quanti producono e/o immettono prodotti tessili sul mercato italiano si inserisce in un quadro più ampio che vede e vedrà le aziende del settore sempre più chiamate a rispondere in termini di sostenibilità e competitività”. Lo spiega Michele Zilla, General Manager di Cobat Tessile.
A Pitti Uomo, una delle manifestazioni di riferimento del settore moda che anche quest’anno rinnova l’attenzione ai temi della sostenibilità, il Consorzio incontra le aziende del settore tessile, che si stanno preparando all’entrata in vigore del regime di responsabilità estesa del produttore.
In attesa che la normativa nazionale, in accordo con le Direttive Europee, regoli le attività del comparto, Cobat Tessile è al fianco dei Produttori e Importatori che desiderano comprendere a pieno cosa comporteranno i nuovi obblighi e fare la propria parte per una filiera a ridotto impatto.
“Anche nell’ambito della manifattura sartoriale, uno dei fiori all’occhiello della produzione made in Italy, è di vitale importanza che le imprese siano dotate degli strumenti per interpretare correttamente lo scenario normativo che si sta configurando. Oggi l’eleganza e la creatività non possono non essere legate a doppio filo con un’idea matura di sostenibilità”, così Michele Zilla durante il convegno organizzato dalla rivista Arbiter alla Fortezza da basso.
“Per un’impresa come la nostra, che produce tessuti dal 1945, protagonisti delle passerelle di grandi marchi della moda, l’innovazione è sempre stato un motore, pur poggiando sulle solide basi della tradizione. Abbiamo scelto di iscriverci a Cobat Tessile, per conoscere e gestire al meglio, dal punto di vista operativo e amministrativo, il nuovo scenario normativo in arrivo, oltre che per avere la possibilità di valutare a pieno il ruolo che avranno le imprese della filiera”, aggiunge Francesco Marini di Marini Industrie.
Oggi al consorzio aderiscono produttori che operano nel settore dei tessuti, dello sportswear, dell’alta moda e degli accessori. Le parole d’ordine, come sempre, restano i principi dell’economia circolare applicati alla filiera specifica: allungare il ciclo di vita del bene, trasformandolo in nuova materia e/o energia, a partire da una raccolta selettiva, in grado di incrementare quantità e qualità dei materiali recuperati.
Come Cobat Ripa, Cobat Raee, Cobat Tyre e Cobat Compositi, Cobat Tessile si avvale di servizi integrati. Un sistema informatico continuamente aggiornato è in grado di tracciare il rifiuto dalla raccolta al trattamento volto al recupero, assicurando la piena trasparenza del dato. Un network capillare di impianti di trattamento distribuiti sull’intero territorio nazionale garantisce una logistica efficace. Infine, attraverso Cobat Academy, la piattaforma dedicata alla consulenza, il Consorzio eroga una formazione mirata e personalizzata a proposito di economia circolare, sostenibilità ambientale, salute e sicurezza.

– Foto ufficio stampa Cobat –

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Conai, piano straordinario per sette Comuni del Centro-Sud

ROMA (ITALPRESS) – Al via un nuovo piano straordinario, progettato da CONAI, per intervenire in modo strutturale sulla raccolta differenziata nelle sette città principali del Centro-Sud: Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria.
Un investimento di quasi un milione di euro solo nel primo anno, per un’attività che potrà estendersi su più anni e che vuole migliorare qualità e quantità delle raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggio.
Nei sette Comuni su cui CONAI interverrà risiede il 30% degli abitanti delle cinque Regioni coinvolte (Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia): circa sei milioni su diciotto milioni.
«E in questi sette Comuni si produce il 30% dei rifiuti prodotti nelle cinque Regioni» spiega Ignazio Capuano, presidente CONAI. «Intervenire su queste città, quindi, può significare un miglioramento dei tassi di intercettazione dei rifiuti di imballaggio, e del loro riciclo, a livello nazionale. L’Europa ci mette di fronte a obiettivi sempre più sfidanti, ma è soprattutto il Pianeta a chiederci un impegno serio e concreto per migliorare ulteriormente i nostri risultati di circolarità: tutelarne le risorse è diventato urgente ed essenziale».
«I Comuni coinvolti si trovano in cinque Regioni in cui ancora oggi la raccolta differenziata ha ampi margini di miglioramento, e si assesta su percentuali comprese fra il 51% e il 58%» commenta Fabio Costarella, vicedirettore CONAI. «Numeri che devono crescere e avvicinarsi a quelli di molte regioni del Centro e del Nord. Anche per questo l’investimento economico è importante: servirà sia alla progettazione sia alla formazione degli operatori, oltre che alle analisi merceologiche e ovviamente a tutte le campagne di comunicazione necessarie a informare e coinvolgere i cittadini».
Il totale degli abitanti complessivi di Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria supera i cinque milioni. Il piano straordinario di CONAI, nel primo anno, ne coinvolgerà oltre un milione e duecentomila. E, nelle città più popolose come Roma, Napoli e Palermo, l’idea è quella di procedere per Municipi.
Il progetto, condiviso con Anci, coinvolge anche tutti i Consorzi di filiera del sistema CONAI (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Biorepack, CoReVe), e ha la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
La sua fase operativa coprirà tutti gli step della gestione dei piani di raccolta. «Si partirà dalla mappatura delle criticità con analisi merceologiche puntuali e dalle valutazioni delle performance del territorio» spiega Fabio Costarella. «Per ogni Comune, poi, sarà effettuata un’analisi di costi e fabbisogni ad hoc, pianificando modelli attuativi e dimensionamento dei servizi sulle specifiche esigenze. CONAI e i Consorzi seguiranno tutte le fasi, da quella di start-up, che includerà la formazione di tutto il personale dedicato e dei facilitatori, fino alla creazione del materiale informativo e a tutta la campagna di comunicazione, oltre che l’assistenza alla fase di startup».
Ambiziosi gli obiettivi comunali di aumento della raccolta differenziata in un orizzonte annuale, anche in questo caso differenti per Comune.
Nei Municipi coinvolti, l’obiettivo per Roma è di passare dall’attuale 45,8% di raccolta al 47,6%, per Napoli dal 40,4% al 43,1%, e per Bari dall’attuale 40% al 45,5%.
Superiori i margini di crescita attesi nelle città più piccole e meno complesse. A Reggio Calabria, dal 41% di oggi, si mira a superare il 55% di differenziata. A Catania, che oggi sfiora il 22%, si vuole al 35%. A Palermo si vuole passare dal 15,1% al 27% circa. E a Messina, che oggi mette a segno il 53,4%, si mira a superare il 63%.

– Foto ufficio stampa Conai –

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