ROMA (ITALPRESS) – “Dopo decenni si è riusciti a inserire la tutela dell’ambiente in Costituzione ma adesso inizia la seconda fase di questa iniziativa, ovvero fare in modo che le leggi si adeguino al nuovo dettato costituzionale. Questa non è una qualunque norma che siamo riusciti ad approvare, qui parliamo di una modifica dell’art 9 che non era mai stato toccato. E’ stato evitato che in Costituzione entrasse un termine generico come sviluppo sostenibile ma che avesse al suo interno l’ecologia intera. Questa modifica è molto avanzata, è un impianto che mette al centro la natura e le nuove generazioni, è riuscito a inserire i diritti degli animali oltre al vincolo per le attività economiche alla tutela dell’ambiente. I tempi di applicazione di questi principi dovranno essere più brevi perchè il cambiamento climatico è in atto”. Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, nel corso dell’evento “Ambiente e animali in Costituzione. Dalla vittoria all’applicazione dei nuovi principi costituzionali” che si è svolto a Palazzo Madama su iniziativa della senatrice Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, in collaborazione con la Fondazione UniVerde. Media partners: Radio Radicale, Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus. La tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali è stata inserita in Costituzione anche sull’onda dell’impegno di tanti parlamentari e della mobilitazione civica #SubitoAmbienteInCostituzione lanciata su Change.org dal Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio, con il supporto di associazioni ambientaliste e di realtà impegnate nella salvaguardia della natura, raccogliendo ben 75.000 adesioni.
Riparte quindi l’azione per chiedere leggi e sentenze coerenti ai nuovi principi inseriti nella Carta costituzionale, “ora dobbiamo ottenere l’attuazione dei nuovi principi costituzionali che impongono di pensare anche alle future generazioni. Subito leggi che rafforzino la tutela di biodiversità, ecosistemi e animali e adeguare il Pnrr e la transizione ecologica e digitale al nuovo dettato costituzionale. Per esempio, a mare non servono piattaforme per idrocarburi ma quelle per eolico sostenibile”, ha aggiunto Pecoraro. Per Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto al Senato della Repubblica si tratta di un risultato “storico che aspettavamo da trent’anni. Il voto della Camera, in quarta lettura, che conferma il testo elaborato dal Senato, sancisce infatti in via definitiva, con la maggioranza dei due terzi e dunque senza possibilità di chiedere il referendum confermativo, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli animali e degli ecosistemi nella nostra Costituzione. Abbiamo raggiunto un risultato storico ma non è stato un lavoro semplice, abbiamo sentito molti costituzionalisti ed esperti di diritto da cui sono arrivati molti pareri e suggerimenti, il lavoro del comitato ristretto ha portato poi a un testo base e arrivarono 250mila emendamenti che riguardavano anche la tutela degli animali, e non è stato semplice trovare una via d’uscita. La riserva che abbiamo ascoltato – ha spiegato – è che non bisognava intaccate i principi fondamentali, ma come si fa oggi in piena emergenza climatica e ambientale e con una opinione pubblica molto sensibile a non fare questa giusta revisione? Modificando l’art. 41, si stabilisce inoltre che la libera iniziativa privata non può arrecare danni alla salute e all’ambiente. E’ ora la legge fondamentale dello Stato ad affermare che l’interesse economico non può prevalere sul diritto alla salute e sulla tutela ambientale. Da oggi l’Italia è un Paese migliore”.
Gianluca Perilli, membro della 1a Commissione permanente (Affari Costituzionali) del Senato, ha sottolineato che con l’inserimento del principio di tutela degli animali e dell’ambiente in Costituzione sono state “poste le basi culturali e giuridiche per affrontare le prossime sfide. Questa modifica rappresenta uno strumento necessario nell’indicare la direzione da seguire, ponendo al centro il ruolo fondamentale che hanno le future generazioni. Raccogliere le indicazioni ve vengono dalla petizione non fanno altro che intercettare un sentire comune, noi abbiamo impedito che fossimo fuori tempo, fuori luogo e fuori spazio dal punto di vista di come noi operiamo in Parlamento, perchè fuori c’è una società che si sta organizzando con i propri principi e le proprie sensibilità”, ha aggiunto. Anche il presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, ha parlato di un fatto storico. “E’ un momento di grande felicità e voglio ringraziare tutti i parlamentari che hanno fatto questo grandissimo lavoro. Ora che questo grande traguardo è stato raggiunto ci auguriamo che vengano messe in atto politiche concrete verso una vera transizione ecologica del Paese, che finalmente includano e valorizzino il mare. Un mare che rappresenta un immenso patrimonio naturale per l’Italia, che possiede 8000 km di coste, 32 aree marine protette, 9 arcipelaghi, 27 isole minori, e 500.000 km quadrati di area di mare che ci competono e che rappresentano circa un quinto del Mediterraneo, con una ricchezza di biodiversità di circa 17.000 specie”, ha sottolineato Giugni.
Per Gianfranco Amendola, vicepresidente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde e già magistrato esperto in normativa ambientale “la modifica costituzionale deve essere valutata nel suo complesso. Aver accorpato la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi aggiunge il fine comune e fornisce una nozione chiara, condivisibile e di vasto respiro del valore ambientale per la società. Se poi guardiamo alle modifiche dell’art. 41, appare chiaro che il cosiddetto sviluppo sostenibile deve essere valutato con riferimento alla tutela ambientale e non alle esigenze commerciali, perchè ogni iniziativa economica deve essere indirizzata a garantire in primo luogo l’interesse delle future generazioni”. Stephanie Brancaforte, direttrice di Change.org, ha spiegato come tutela dell’ambiente, diritti degli animali e implementazione di un green deal siano priorità per gli “11 milioni di utenti di Change.org in Italia, dunque questo momento rappresenta un importante progresso per tutti loro. Nel mondo, la società civile spinta in particolare dalle nuove generazioni sta facendo pressione affinchè la tutela ambientale sia difesa e garantita nei diversi quadri giuridici. La garanzia del patto tra governanti e governati è fondamentale per procedere in questa direzione e i governi, incluso quello italiano, devono cogliere ogni sfida come un’opportunità per velocizzare la transizione ambientale nel rispetto dei bisogni e della dignità delle persone”. Infine Jimmy Ghione, Inviato di Striscia la Notizia e testimonial della campagna #SubitoAmbienteInCostituzione si è detto felicissimo di sostenere questa iniziativa e “la strepitosa vittoria che abbiamo ottenuto è un risultato storico ma anche un grande segno di civiltà. Con Striscia siamo impegnati da anni nella difesa dell’ambiente e degli animali perchè sono una fonte di vita da proteggere, è una responsabilità di tutti”.
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Ambiente in costituzione, UniVerde “Ora leggi a difesa Belpaese”
Economia circolare, fino al 19/4 online sondaggio “imagine circularity”
ROMA (ITALPRESS) – Come viene percepito il concetto di economia circolare, sempre più utilizzato e talvolta anche abusato? Quali azioni sono più importanti? Quale priorità assegnare ad azioni come ‘riciclarè, ‘recuperarè, ‘riprogettarè per la trasformazione verso un’economia circolare? Sono alcune delle domande del sondaggio internazionale “imagine circularity”, online fino al 19 aprile, realizzato con l’obiettivo di verificare la percezione e la visione dell’economia circolare a livello globale e migliorarne conoscenza e diffusione (https://survey.imagine-circularity.world/c/italiano?)
L’iniziativa è promossa da REVOLVE Circular, organizzazione no profit impegnata per una transizione verso una società sempre più circolare ed inclusiva, dal Copernicus Institute of Sustainable Development dell’Università di Utrecht in collaborazione con l’Università di Torino, l’Università di Messina, l’Università di Chieti-Pescara, con il supporto di ICESP – la Piattaforma Italiana degli Attori per l’Economia Circolare, tra cui, in particolare ENEA, che coordina la piattaforma, e PVC Forum Italia.
Il sondaggio vuole consentire una migliore comprensione del concetto di circolarità non soltanto tra gli addetti ai lavori, ma verso la società nel suo complesso; dai policy maker alle istituzioni pubbliche, dalla business community fino ai consumatori, la società civile, i media egli altri soggetti che possono contribuire ad una transizione più rapida da un’economia lineare prendi-produci-getta a un’economia circolare rivolta alla rigenerazione dei cicli e delle risorse.
Il questionario, disponibile in diverse lingue tra cui l’italiano, si compone di una parte comune a tutti i Paesi, con domande divise in 6 aree tematiche che riguardano visione, azioni, ambiti e attività quotidiane legati all’economia circolare, con l’aggiunta di 3 temi/domande specifiche per ogni Paese. Per l’Italia sono: Economia circolare e cambiamenti climatici; Scelte di acquisto e consumo alimentare; Ruolo dei diversi attori per la transizione circolare.
“Il sondaggio, completamente anonimo e aperto a tutti, si propone di sensibilizzare un campione rappresentativo di un milione di persone a livello globale, tra esperti e neofiti della circolarità e di contribuire all”alfabetizzazione sulla circolarità – dichiara Paola De Bernardi, coordinatrice dell’iniziativa e docente di Circular Economy Management dell’Università di Torino -. Infatti, ad oggi non esiste una definizione standard universalmente accettata di questo concetto, ma diverse declinazioni, che generano molteplici interpretazioni anche non in sintonia tra loro”.
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Intesa Arma dei carabinieri-Leidaa per la tutela di ambiente e animali
ROMA (ITALPRESS) – L’Arma dei carabinieri, attraverso il Comandante generale Teo Luzi, e la presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, Michela Vittoria Brambilla, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa finalizzato a sviluppare rapporti di collaborazione tra le due organizzazioni, per “massimizzare il grado di efficacia complessiva delle misure volte alla conservazione e alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione e al contrasto dei reati a danno degli animali d’affezione, di quelli cosiddetti ‘da redditò e dei selvatici”.
Le aree prevalenti di collaborazione riguarderanno: iniziative comuni di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto dei reati a danno dell’ambiente e degli animali, anche mediante campagne di informazione; l’organizzazione di iniziative didattiche, attività formative e divulgative in ordine alla cultura della legalità per la promozione della tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali; elaborazione di progetti, studi, ricerche, analisi sulle tematiche di interesse comune, organizzazione di convegni.
E ancora, scambio di informazioni di cui le stesse abbiano conoscenza, ritenute utili alle attività di prevenzione e contrasto dei reati ambientali e in danno degli animali; stesura di protocolli operativi per specifiche tipologie di intervento e collaborazione per la ricerca di spazi e strutture idonee per la custodia di animali oggetto di attività giudiziarie e sequestri.
Le Parti si impegnano a “fornire reciproca collaborazione”, anche al di fuori delle casistiche previste nel Protocollo, “in presenza di convergenti interessi istituzionali e della possibilità di sviluppare ulteriori sinergie”.
“La firma di questo protocollo che ci impegna a sviluppare rapporti di collaborazione con l’Arma dei Carabinieri cade in un momento storico per la tutela dell’ambiente e degli animali”, afferma Brambilla.
“Martedì scorso, in quarta e definitiva lettura, la Camera ha detto sì alla riforma che inserisce in Costituzione la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità, ‘anche nell’interesse delle future generazionì, e affida alla legge dello Stato il compito di disciplinare ‘i modi e le forme della tutela degli animalì – aggiunge -. Traguardo atteso da decenni, per il quale mi sono battuta per tre legislature e che oggi rende, se possibile, ancor più significativo l’accordo che firmiamo. In ossequio al valore-obiettivo della tutela ambientale, finalmente esplicitato e inserito (per la prima volta dal 1948) tra i principi fondamentali della Costituzione, mettiamo il nostro lavoro di volontari al servizio del comune obiettivo di promuovere e favorire in ogni modo il rispetto delle norme a tutela del patrimonio naturale, degli animali, delle piante, dell’ambiente. Speriamo con ciò, nei limiti delle nostre risorse, di dare un contributo all’azione di prevenzione e di contrasto di reati odiosi, nella quale le articolazioni specializzate dell’Arma sono impegnate con straordinaria dedizione e sempre crescente efficacia”.
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Accordo Eni-Università Bicocca per progetti su transizione energetica
MILANO (ITALPRESS) – Eni e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno firmato alla presenza della rettrice, Giovanna Iannantuoni, della presidente di Eni, Lucia Calvosa, e dell’Ad di Eni, Claudio Descalzi, un accordo di ricerca congiunta della durata di cinque anni per l’avvio di una collaborazione strategica su progetti di ricerca di comune interesse, in ambiti legati alla transizione energetica e per i quali l’ateneo è riconosciuto come centro di eccellenza. In particolare, l’accordo definisce 6 ambiti di ricerca: fusione magnetica, batterie, geotermia e idrogeologia, applicazioni ambientali, caratterizzazione e modellazione geo-bio-idro- chimica e sanificazione e igienizzazione degli ambienti con tecnologie al plasma. “Questo accordo di ricerca congiunta si inserisce in un processo di profondo cambiamento nel rapporto tra mondo accademico e mondo delle imprese. Le università, negli ultimi anni, hanno compreso di dovere abbandonare le proprie torri d’avorio, aprendo le porte dei laboratori e centri di ricerca, condividendo i saperi e le idee, in un dialogo serrato e proficuo con il sistema produttivo. Il nostro ateneo ha intrapreso questa rivoluzione culturale declinandola attraverso le attività di trasferimento tecnologico e terza missione. Una strategia fondamentale per dare avvio a progetti di ricerca che possano contribuire all’innovazione e al progresso della società”, ha sottolineato la rettrice Iannantuoni.
Per l’Ad di Eni Descalzi, “la varietà tecnologica rappresenta la strada maestra per affrontare la transizione energetica nei molteplici ambiti in cui occorre intervenire per abbattere le emissioni. Per Eni è lo strumento chiave per arrivare alla completa decarbonizzazione di processi industriali e prodotti nell’ambito della propria strategia, un percorso concreto per il quale abbiamo già compiuto passi importanti. In questo senso, le collaborazioni con il mondo scientifico e con le eccellenze accademiche, come l’Università di Milano-Bicocca, sono per noi imprescindibili per progredire ulteriormente a livello tecnologico e per fare sistema a livello Paese”.
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Airbus, Snam e Aeroporto Venezia, accordo per l’idrogeno
VENEZIA (ITALPRESS) – Airbus, Snam e SAVE hanno firmato un Memorandum of Understanding per promuovere l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel settore aeroportuale e nel trasporto aereo.
Le tre aziende condivideranno una strategia comune con l’obiettivo di contribuire a ridurre l’emissione dei gas serra legati all’attività aeroportuale, a partire dallo scalo Marco Polo di Venezia, gestito da SAVE. La collaborazione tra le società si articolerà su più ambiti, partendo dai fabbisogni futuri e le opzioni tecnologiche, portando all’individuazione di soluzioni tecniche e realizzative che verranno sperimentate attraverso progetti pilota per poi essere successivamente estese su larga scala.
“La collaborazione con Airbus e SAVE – ha dichiarato Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam – mira ad accompagnare uno degli scali aeroportuali più importanti d’Italia, in una città simbolo del nostro Paese nel mondo, verso l’obiettivo delle zero emissioni. L’iniziativa rientra nel nostro impegno per la decarbonizzazione del settore aeroportuale ed è in linea con le progettualità che vorremmo sviluppare sul territorio nell’ambito della costituenda Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, di cui Snam è uno dei soci fondatori. L’idrogeno è una soluzione chiave per favorire la sostenibilità ambientale e la competitività di aeroporti, porti, trasporti pesanti e marittimi e di tutti i settori industriali difficili da decarbonizzare. Snam è impegnata a investire in tecnologia, nello sviluppo della rete e in progetti integrati per favorire lo sviluppo di una filiera nazionale dell’idrogeno, accelerando la transizione energetica”.
“L’accordo di partnership con Snam e Airbus costituisce una tappa fondamentale del percorso intrapreso dal nostro Gruppo in un’ottica di transizione ecologica e decarbonizzazione degli aeroporti gestiti – ha dichiarato Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE -. La specificità e il valore di questo progetto di studio e di applicazione dell’idrogeno nel settore dell’aviazione, consistono in particolare nella condivisione di competenze che contemplano l’intera filiera, dalla produzione, allo stoccaggio, alla fornitura, fino all’utilizzo per l’aeronautica commerciale di questo combustibile che può dare un grande apporto alla sfida energetica del nostro pianeta. Per l’aeroporto di Venezia, significa contribuire fattivamente all’impegno per la riduzione delle emissioni nocive, in sintonia con l’obiettivo della nostra città di proporsi a livello internazionale come capitale della sostenibilità”.
Gli studi di ingegneria e progettazione previsti dall’accordo comprenderanno l’infrastruttura tecnologica necessaria per il rifornimento di idrogeno sia agli aeromobili che ai mezzi aeroportuali, con la possibilità di valutare soluzioni efficaci anche per le necessità energetiche legate all’accessibilità allo scalo, rendendo l’intero sistema aeroportuale a zero emissioni. Potrà inoltre essere attivata una sinergia intermodale con il trasporto su gomma e rotaia.
Snam, SAVE e Airbus potranno infine sviluppare insieme tecnologie innovative e soluzioni “end-to-end” basate sull’idrogeno e rivolte sia all’aeroporto di Venezia sia ad altri potenziali utilizzatori, anche partecipando a programmi di grant e a bandi pubblici a livello sia nazionale sia europeo.
L’intesa sarà eventualmente oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto della normativa e dei profili regolatori applicabili.
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Rifiuti,”La Grande Macchina del Mondo” nelle scuole dell’Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Gruppo Hera punta ancora una volta sui giovani per vincere la sfida più attuale di tutte: salvare il pianeta. Oltre 900 scuole iscritte e quasi 4.000 classi, con circa 83 mila studenti. E’ il totale dei ragazzi emiliano-romagnoli tra i 4 e i 18 anni che, con i loro docenti e il supporto degli esperti della multiutility, stanno per iniziare i progetti de La Grande Macchina del Mondo e un pozzo di scienza: 67 percorsi e attività, inquadrati all’interno della cornice dell’Agenda 2030, con laboratori inediti, eventi, e attività di gruppo.
Circa 70 scuole e 4.500 alunni hanno scelto la new entry di questa edizione de La Grande Macchina del Mondo. E’ L’ispettore Rifiutoni e il “caso differenziata”, un laboratorio per la fascia 8-11 anni, che porta in classe un personaggio speciale, ferratissimo sul tema dell’economia circolare, che con uno strumento d’eccezione, un cassonetto trasparente, cercherà di “far luce”, con l’aiuto degli studenti, sul complesso mondo dei rifiuti e sull’importanza della raccolta differenziata di qualità. Grazie ad attività dinamiche e divertenti il laboratorio rende così i giovani protagonisti del cambiamento. Ma non è finita qui: le classi, inoltre, saranno divise in squadre e parteciperanno alle “Olimpiadi del cassonetto” una sfida dove vincono tutti: a ogni classe sarà infatti omaggiato un poster ricordo dedicato al “il Rifiutologo”, la storica app della multiutility che aiuta i cittadini a risolvere tutti i dubbi sulla raccolta differenziata e riceverà l’attestato di “esperti differenziatori”.
Gli eventi green de La Grande Macchina del Mondo organizzati in streaming in occasione delle giornate simbolo dell’ambiente si arricchiscono di stimolanti incontri con personaggi autorevoli e coinvolgenti come Massimo Bonfatti, fumettista noto per la sua esperienza su Cattivik e Lupo Alberto, Giovanni Caviezel, autore di racconti e musiche per i più piccoli, Roberto Mercadini, attore, scrittore e youtuber. Si parte il 18 febbraio, con la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico, per proseguire con la Giornata Mondiale dell’Acqua il 22 marzo e della Terra il 22 aprile. Saranno occasioni importanti per coinvolgere i più giovani grazie all’interazione con testimonial sensibili alle tematiche ambientali attraverso l’uso di linguaggi a loro più vicini.
In occasione dell’anno per l’inclusione, tra le novità di questa edizione spiccano due iniziative sui temi della diversità e del rispetto indirizzate alle secondarie di primo grado, in collaborazione con Work Wide Women. Il primo workshop ha l’obiettivo di favorire una riflessione sui comportamenti e abitudini durante una giornata di scuola, tramite esempi concreti, e in questa occasione verrà lanciato il gioco interattivo Diversity@School. Un secondo appuntamento sarà dedicato al linguaggio inclusivo, per far riflettere sul potere delle parole e l’importanza di sviluppare buone abitudini linguistiche.
Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado torna un pozzo di scienza, il progetto di divulgazione scientifica della multiutility. Sono 38 le attività in programma, tra queste 6 eventi in streaming con esperti e scienziati di fama internazionale: da Luca Mercalli a Telmo Pievani, passando per Stefano Mancuso e Marco Gisotti. Inoltre, per questa edizione raddoppiano gli appuntamenti che collegheranno gli studenti con la stazione italo-francese Concordia in Antartide, due occasioni uniche per dialogare con i ricercatori presenti su questo luogo ai confini del mondo ma importantissimo per la scienza e l’ambiente.
In generale, il ricco programma di quest’anno di un pozzo di scienza ha al centro il tema “What if…? – Cause ed effetti di un mondo interconnesso”. Al di là di concetti e nozioni, il progetto porta i ragazzi in un percorso interdisciplinare, per aiutarli a comprendere il mondo in cui vivono e a migliorarlo per garantirsi un futuro, alla scoperta dell’importanza della ricerca, innovazione, sostenibilità, non solo in campo ambientale, e delle scelte che compiamo ogni giorno. Nel cuore delle attività anche 19 interviste dei ragazzi a esperti come Mariasole Bianco, oceanografa e divulgatrice, Vincenzo Balzani, professore di chimica e divulgatore, sulla transizione energetica, Sara Roversi, esperta di food innovation, sul cibo del futuro, e 4 laboratori scientifici sul tema delle emissioni, rifiuti e acqua. Confermati anche quest’anno i Peer debate e il Web Journal, per aiutare i ragazzi a districarsi tra le esigenze della comunicazione e la verità dei fatti, con l’esperienza del giornalista Marco Merola.
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Premi Ue per la mobilità sostenibile, Firenze tra le città finaliste
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Ue annuncia i finalisti dei premi della Settimana europea della mobilità 2021. Amadora, Kassel e Luleburgaz si contendono il premio per i comuni più grandi (oltre 100 000 abitanti), mentre Alimos, Miajadas e Valongo sono le finaliste della categoria dei comuni più piccoli. I premi vanno a riconoscimento di importanti iniziative volte a rendere le città più verdi e più sicure.
Firenze, Rethymno e Varsavia sono in lizza per il premio dell’UE per la sicurezza stradale urbana, attribuito per straordinarie misure di sicurezza stradale, mentre i finalisti della categoria relativa alla pianificazione della mobilità urbana sostenibile sono Madrid, Mitrovica Sud e Tampere.
“Congratulazioni ai finalisti, veri e propri pionieri che dimostrano come le città di tutta Europa possono migliorare il benessere dei cittadini passando a opzioni di trasporto più pulite, più verdi e più semplici per tutti. Sosteniamo questa transizione mediante il nuovo quadro dell’UE per la mobilità urbana, che definisce orientamenti europei su come le città possono ridurre le emissioni di carbonio e inquinanti e migliorare la mobilità”, afferma Adina Valean, Commissaria europea per i Trasporti.
La campagna della Settimana europea della mobilità si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre. L’anno scorso è stato registrato un aumento record del numero di partecipanti alla campagna: oltre 3 100 città di 53 paesi. I vincitori saranno annunciati nel corso di una cerimonia che si terrà il 28 marzo alle 15.
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Marevivo “Fuori le grandi navi da crociera dalla foce del Tevere”
ROMA (ITALPRESS) – La foce del Tevere a Fiumicino potrebbe diventare un porto per le navi da crociera: il progetto presentato da Royal Caribbean in Regione permetterebbe, infatti, la realizzazione di un porto per le più grandi navi del mondo (per le quali occorrono fondali di almeno 10 metri) nell’area del vecchio faro, proprio alla foce del Tevere, zona a rischio idrogeologico, soggetta a mareggiate e a forte erosione costiera.
“L’investimento regionale per gli approdi commerciali e le darsene dei pescherecci per creare indotto economico non ha nulla a che fare con gli attracchi delle navi da crociera nella zona del vecchio faro a Fiumicino”, dice la consigliera regionale Michela Califano: per questa ragione Marevivo Lazio si schiera al suo fianco chiedendo alla Regione di istituire il Monumento Naturale Foce del Tevere.
Marevivo ha la propria sede nazionale sul Tevere, una posizione privilegiata per il monitoraggio della vita del fiume.
“L’istituzione della Zona logistica Semplificata per connettere 29 Comuni del Lazio permetterà di rilanciare il settore dei trasporti e delle infrastrutture”, sottolinea il consigliere di Città Metropolitana di Roma Capitale Federico Ascani, presidente della 5^ Commissione trasporti, mobilità e infrastrutture – “Servirà per collegare molti Comuni della Città Metropolitana con le aree portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, ma le enormi navi da crociera alla foce del Tevere potrebbero portare più danni che benefici”.
Difficile, inoltre, calcolare i danni ai cetacei stanziali della zona. Va ricordata la vicinanza con l’area marina protetta delle Secche di Tor Paterno: uno snodo di traffico per grandi navi in quel punto porterebbe a collisioni fatali per i delfini.
“E’ davvero singolare che, proprio nel momento in cui l’ambiente assume dignità costituzionale, si consentano ancora interventi incompatibili con la salvaguardia dell’ambiente. E’ possibile che Venezia non abbia insegnato nulla e che gli interessi economici continuino a prevalere a discapito del mare e dei suoi abitanti?”, dichiara Rita Paone, delegato Marevivo Lazio.
(ITALPRESS).









