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Cronaca

OPEN ARMS SEQUESTRATA, MIGRANTI SBARCANO

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La procura di Agrigento ha disposto il sequestro della Open Arms e lo sbarco immediato dei migranti che si trovano ancora a bordo. Il provvedimento e’ scattato al termine dell’ispezione condotta sulla nave della ong spagnola dal procuratore Luigi Patronaggio, che nel pomeriggio si e’ recato a Lampedusa con uno staff medico.

“C’e’ una Procura che supera il ministero. L’ipotesi di reato contro ignoti, che credo si chiama Matteo Salvini, e’ di abuso di ufficio” annuncia Matteo Salvini in diretta facebook dopo il suo intervento in Senato.  “Abuso d’ufficio perche’ per qualcuno avrei dovuto far sbarcare immigrati di una nave spagnola, una Ong spagnola e dove deve sbarcare gli immigrati? Se qualcun altro pensa di spaventarmi con l’ennesima denuncia – ha aggiunto – ha trovato la persona sbagliata io ci metto la faccia, continuo a essere al servizio degli Italiani, pronto a farmi denunciare, ad andare anche in galera. Mentre abbiamo convinto la Spagna a prendere questi immigrati, altri stanno lavorando per farli adesso sbarcare in
Italia”.

La giornata, la 19esima in cui la nave era in sosta a Lampedusa a 700 metri dal porto, ha visto  15 migranti, oramai esausti, gettarsi in mare tentando di raggiungere a nuoto l’isola. “La situazione e’ fuori controllo” ha scritto Open Arms e di “situazione esplosiva” ha parlato il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, che preoccupato del clima venutosi a creare sull’imbarcazione nella tarda mattinata è volato verso Lampedusa. Nel pomeriggio è salito sulla nave della ong spagnola accompagnato da un piccolo staff medico. Un’ispezione, durata un’ora circa, per appurare le condizioni igienico-sanitarie a bordo e poi disporre il sequestro mentre dalla Spagna arrivava la notizia che il governo di Madrid aveva disposto l’invio di una nave per trasferire i migranti rimasti sull’imbarcazione della ong.
“Dopo avere analizzato diverse opzioni il governo spagnolo – si legge nella nota del governo iberico – secondo le raccomandazioni logistiche della Marina, ritiene che questa sia la piu’ appropriata e quella che permetterà di risolvere l’emergenza umanitaria a bordo della nave delle Ong. La nave partirà, una volta completate le attività di preparazione e approvvigionamento, dalla base navale di Rota, vicino a Cadice. A bordo sarà presente personale medico e psicologi”.
Una scelta fortemente sostenuta dal premier ad interim Pedro Sanchez che su twitter ha chiosato: “Con questa misura la Spagna risolverà, questa settimana, l’emergenza umanitaria”. Un intervento di Madrid apprezzato dal ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “Una buona notizia: finalmente l’ormai insostenibile situazione sulla nave dell’Ong potrà trovare una soluzione che tuteli le persone, a bordo ormai da 19 giorni, e che non lasci l’Italia da sola”. Toninelli però ha voluto lanciare una frecciata a Madrid. “Auspico che la Spagna risponda al nostro appello e si impegni a fermare per il futuro la Open Arms”.
(ITALPRESS).

INCENDIO A GRAN CANARIA, 8 MILA EVACUATI

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E’ salito a 8 mila il numero delle persone evacuate sull’isola di Gran Canaria per via dell’incendio scoppiato nel pomeriggio di sabato. E’ quanto riferisce sulla sua versione online il quotidiano spagnolo El Pais. Dalle prime luci dell’alba è stato attivato uno spiegamento senza precedenti, con l’impiego di oltre 700 uomini a terra e il supporto aereo di 16 velivoli: quattro idrovolanti, un aereo forestale e undici elicotteri, nove dei quali impegnati a combattere il fuoco e due per compiti di coordinamento. Durante la notte, l’avanzata dell’incendio ha costretto l’evacuazione di interi quartieri della cittadina di Valleseco. L’incendio ha già causato enormi danni ambientali, mandando in fumo più di 3400 ettari di vegetazione. Diverse le aree naturali colpite, tra cui uno dei grandi gioielli verdi dell’isola, il parco naturale di Tamadaba. Non si registrano per fortuna vittime.

RECUPERATO CORPO GAUTIER DISPERSO IN CILENTO

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E’ stato recuperato il corpo di Simon Gautier, il 27enne giovane escursionista francese disperso dal 9 agosto scorso nel Cilento e localizzato ieri. Le operazioni di recupero sono iniziate all’alba e la salma e’ stata trasferita a Policastro, frazione del comune di Santa Marina (Salerno) e quindi messa a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.

La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha disposto l’autopsia all’obitorio dell’ospedale di Sapri (Salerno) per risalire alle esatte cause della morte.

Il giovane escursionista aveva chiamato il 118 la mattina del 9 agosto chiedendo soccorso dicendo di essere caduto in una scarpata e di essersi rotto entrambe le gambe e la sua morte potrebbe essere arrivata poco dopo.

Da quel momento sono scattate le ricerche, ma non è stato possibile mettersi nuovamente in contatto con il francese. Fino all’epilogo con il rinvenimento del corpo dopo nove giorni dalla scomparsa.
(ITALPRESS).

LAGO D’ISEO, MUOIONO ANNEGATI DUE FRATELLI

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Sono morti i due fratelli di 16 e 17 anni di origini pachistane che ieri erano stati soccorsi a Tavernola, in provincia di Bergamo, mentre rischiavano di annegare nel lago d’Iseo. I due si erano tuffati ed erano finiti sott’acqua. Allertati i soccorsi, sono stati trasportati in ospedale dove però sono deceduti nella notte. Un terzo fratello, che ha provato a salvarli, è stato portato a riva da un bagnante.

A LODI UN “6” DA RECORD, 209 MILIONI

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Questa sera è stata assegnata la vincita più alta nella storia del SuperEnalotto di Sisal nonché il premio più alto al mondo, un “6” da 209 milioni di euro (per l’esattezza 209.160.441,54). La combinazione vincente è stata realizzata a Lodi presso il punto di vendita Sisal Bar Marino situato in via Cavour, 46, grazie ad una giocata di soli 2 euro. Quella di stasera, ricorda l’agenzia Agimeg, è la prima vincita con punti ‘6’ del 2019 e la 121esima vincita con punti 6 realizzata dalla nascita del SuperEnalotto. La sestina vincente è stata: 7, 32, 41, 59, 75, 76 – Jolly 21- SuperStar 11. Il 6 mancava dal 23 giugno 2018 quando, grazie a un sistema della Bacheca Sisal sono stati 45 i vincitori a dividersi il Jackpot da ben 51,3 milioni di euro. Questa la classifica dei 5 montepremi più alti di sempre nella storia del SuperEnalotto: 1. 13/08/2019 209.000.000,00 euro, Lodi; 2. 30/10/2010 177.729.043,16 euro, Sperlonga e altre città; 3. 27/10/2016 163.538.707 euro, Vibo Valentia; 22/08/2009 147.807.299,08 euro, Bagnone; 09/02/2010 139.022.314,64 euro, Parma e Pistoia.
Non è solo il fortunato giocatore di Lodi a festeggiare per l’uscita del “6” dei record che gli ha permesso di intascare oltre 209 milioni di euro, la vincita più alta mai assegnata dal Superenalotto, ma anche l’Erario, visto che dalla tassa sulle vincite – come ricorda l’agenzia Agimeg – lo Stato incassa oltre 25 milioni di euro. Merito della cosiddetta ‘tassa sulla fortuna’ introdotta nel gennaio 2012 (inizialmente al 6% e poi raddoppiata dal 1° ottobre 2017), che prevede un prelievo erariale del 12% sulla parte eccedente le vincite superiori ai 500 euro.
Dalla prima vincita – il 17 gennaio 1998 a Poncarale, in provincia di Brescia, quando furono vinti 11,8 miliardi di lire – all’ultimo “6” record da 209 milioni di euro, il 121esimo della storia, il Superenalotto ha distribuito oltre 5,1 miliardi di euro solamente tra vincite di prima e seconda categoria, 3,7 miliardi solamente con i “6”. Dal lancio del gioco a oggi nella caccia alla sestina dei sogni sono stati puntati complessivamente 43 miliardi di euro, una cifra che ha consentito all’Erario di beneficiare di 21,1 miliardi, con una media di oltre un miliardo di euro all’anno.

“Quando mi ha chiamato la Sisal pensavo fosse uno scherzo, invece è tutto vero”. Così Marisa Caserini, titolare del ‘Bar Marino’ di Lodi, racconta ad Agimeg, i momenti successivi alla vincita record da 209 milioni di euro, premio più alto mai assegnato in Italia e in Europa. “Impossibile dire chi possa aver vinto, la schedina fortunata è stata realizzata con un Quick Pick da soli 2 euro, una giocata che passa inosservata. Abbiamo una clientela abituale, ci troviamo infatti al centro di Lodi, ma anche turisti di passaggio soprattutto in questo periodo dell’anno – spiega Marisa Caserini -. Tante persone sono venute a giocare da fuori attratte da questo jackpot così alto. Spero soltanto che a vincere sia stata una persona bisognosa, o almeno qualcuno che possa aiutare gli altri”. Il Bar Marino non è nuovo a vincite al Superenalotto. “Diciamo che abbiamo un certo feeling con il Superenalotto – ha proseguito la titolare – lo scorso anno infatti abbiamo infatti realizzato un 5 Stella da 50 mila euro, prima ancora avevamo centrato un 5 da oltre 100mila euro”.

(ITALPRESS).

PONTE MORANDI, IL GIORNO DEL RICORDO

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“Il sacrificio è l’altro lato dell’amore”. E’ questo passaggio dell’omelia dell’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, a raccontare l’anno che è passato dal crollo del ponte Morandi avvenuto alle 11.36 del 14 agosto 2018. Accuse, indagini e scarichi di responsabilità, sono lontani dalla vita di ogni giorno di chi cerca di dare e darsi una spiegazione per quanto accaduto. Perché il sacrificio è di chi ha perso un parente, un amico o un vicino, ma anche di chi per colpa del crollo ha perso la sua casa, il suo posto di lavoro o ha dovuto tirare giù la saracinesca del suo negozio.

Un dolore che si è diffuso da Genova a tutt’Italia e anche oltreconfine. “Ricordiamo tutti quelli che hanno sofferto, e lo facciamo lavorando duro ogni giorno”, ha ribadito Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, nel suo intervento a conclusione della commemorazione del crollo, svoltasi all’ombra delle fondamenta della pila 9 del nuovo ponte, che sostituirà forse già l’anno prossimo quello crollato.

 

Le istituzioni erano sedute da un lato del capannone squarciato dal crollo dove la cerimonia si è svolta, dall’altro i parenti. In realtà solo una parte di loro, perché non tutti hanno voluto partecipare alla messa officiata dal cardinale Bagnasco, preferendo forme private di lutto, non a favore di telecamere.

“Stiamo sopravvivendo da un anno, e vorremmo tornare a vivere”, ha spiegato Egle Possetti, presidente del comitato delle vittime che nel crollo ha perso la sorella Claudia, morta con i figli Camilla e Manuele di 12 e 16 anni e con il marito Andrea Vittone, 49 anni. “Chiediamo che nessun reato di tale gravità possa essere prescritto” ha chiesto ai vertici della politica, presenti a pochi passi da lei, aggiungendo che “vogliamo giustizia, per questo ringraziamo magistratura e inquirenti, auspicando che non siano lasciati soli, li ammiriamo. Ci scaldano il cuore”. Parole dopo cui è partito un lungo applauso dei presenti, che si sono alzati spontaneamente in piedi, per la prima e unica volta. Al dovere della verità si è appellato anche il presidente della Regione, Giovanni Toti: “Questo crollo non può diventare un altro evento senza verità della storia di questo Paese”.

 

Il vicepremier Luigi Di Maio ha ribadito che “come amministratori della cosa pubblica, dobbiamo intervenire sui meccanismi di revoca delle concessioni, come accade quando qualcuno non ottempera ai doveri di un contratto”. Il riferimento è ad Autostrade per l’Italia, i cui vertici hanno abbandonato il luogo della cerimonia prima dell’inizio, su richiesta dei parenti.

Moltissimi i genovesi che hanno voluto esserci, anche assistendo dalle sponde del Polcevera alla cerimonia, nonostante il sole battente e il forte vento. Con oggi forse si chiude la fase più grave dell’emergenza, e parte la ricostruzione. “Quel pilone nuovo, non porta indietro nulla, ma è un simbolo di rinascita” ha auspicato Matteo Salvini, ministro dell’Interno. “Una Genova più grande e più forte che mai” è quella che immagina il sindaco Bucci, mentre il premier Conte ha parlato del capoluogo ligure come di un “simbolo della volontà di rinascita”. “La ricostruzione è cominciata” ha aggiunto, perché “la rinascita, sempre, nella vita, segue il dolore”. Non ha preso la parola il presidente Sergio Mattarella, che però prima della cerimonia ha incontrato i parenti delle vittime e aveva espresso il suo pensiero inviando una lettera al quotidiano di Genova, il Secolo XIX, nella quale chiedeva di “lavorare per mettere a nudo fragilità, pecche e rischi del nostro sistema infrastrutturale e per modernizzare il meccanismo dei controlli, rendendolo sempre più efficace”. “Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non è trascorso invano. Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione – spiega il capo dello Stato -. Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di ‘rammendare’ la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due”.

 

SETTIMO GIORNO IN MARE PER LA NAVE OPEN ARMS

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Ancora senza soluzione la vicenda dei migranti a bordo della nave Open Arms, ferma nel Mediterraneo, in acque internazionali. “Settimo giorno senza un porto – scrive la Ong su Twitter -. A bordo, uomini, donne e bambini fragili, traumatizzati da violenze e abusi. E’ rimasto ancora qualcuno a difendere i diritti e la vita? Serve subito un porto sicuro”.

La posizione del governo italiano non cambia, anche a fronte del ricorso della Ong alla Procura dei minori. Secondo quanto riferiscono fonti del Viminale, “la nave è spagnola e gli immigrati a bordo sono sotto la diretta responsabilità di Madrid. Non si comprende la richiesta alla magistratura italiana, a meno che non si voglia mettere in pratica l’ennesima provocazione per portare gli immigrati nel nostro Paese, magari dopo aver precostituito le ‘condizioni di necessità’. Condizioni maturate dopo aver tenuto dei naufraghi in mare aperto per giorni e giorni, come fatto da Carola Rackete prima di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza”.

Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha scritto una lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per sollecitare una soluzione: “Se l’Unione si mostrasse indifferente sarebbe come aggiungere sofferenza a sofferenza e sono certo che questo non sia lo stato d’animo dei custodi dei Trattati europei”, scrive Sassoli.

 

AGGUATO A ROMA, MORTO CAPO ULTRAS LAZIO

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Omicidio nel Parco degli Acquedotti Roma. La vittima e’ Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, ultras della curva Nord del tifo laziale, capo degli Irriducibili. Secondo i primi accertamenti e’ stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alle spalle che lo ha colpito alla nuca, vicino l’orecchio sinistro. Piscitelli e’ morto sul colpo.

A dare l’allarme e’ stato un passante. Sul posto e’ arrivata la polizia scientifica. Ad indagare anche i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia.