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Cronaca

IL VICEBRIGADIERE CERCIELLO ERA DISARMATO

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“Cerciello non aveva l’arma. L’aveva dimenticata. Aveva però le manette, quindi per l’arma è stata probabilmente una dimenticanza”. Lo ha detto Francesco Gargaro, comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, sulla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, nel corso di una conferenza stampa.

Il procuratore capo facente funzioni di Roma, Michele Prestipino, ha precisato che “i due indiziati sono stati interrogati dai magistrati nel rispetto della legge”

“In una fase iniziale delle indagini, il nostro ufficio ha fatto una scelta, quella di interrogare gli indagati e di farlo direttamente con i magistrati – ha precisato -. Questi interrogatori sono stati condotti con tutte le garanzie difensive, alla presenza dei difensori e degli interpreti, e come è prassi sono stati anche registrati”. 

“Uno degli indagati – ha aggiunto Prestipino – è stato ritratto mentre si trovava seduto, ammanettato e bendato, e questo fatto è stato oggetto di tempestiva segnalazione da parte della stessa Arma dei carabinieri, i cui vertici hanno definito tale fatto grave e inaccettabile. La Procura ha avviato le indagini necessarie per accertare quanto accaduto e definire le responsabilita’. La Procura di Roma procederà a questi accertamenti senza pregiudizi e con la determinazione e il rigore dimostrati in analoghe vicende e situazioni”. 

Il magistrato ha anche evidenziato che “le indagini sono in corso e alcuni aspetti devono essere ancora approfonditi e tutti gli approfondimenti utili all’accertamento dei fatti penalmente rilevanti saranno condotti dal mio ufficio con scrupolo e tempestivita’”. 

‘NDRANGHETA, BLITZ CONTRO UNA COSCA DI REGGIO

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E’ di 17 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) il bilancio di una operazione della polizia, denominata “Libro nero”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che ha scardinato la potente cosca Libri di Reggio Calabria.

Nei confronti degli arrestati l’accusa di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l´aggravante dell´agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d´ufficio. Dall’alba di questa mattina gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo di Roma stanno eseguendo anche numerose perquisizioni e sequestri di imprese e società. Finito nell’inchiesta anche un consigliere regionale.

SI SBLOCCA IL CASO GREGORETTI

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Sbarcati i migranti che si trovavano a bordo della nave Gregoretti. L’imbarcazione della Guardia Costiera era ormeggiata ad Augusta. Saranno accolti da Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda. Cinquanta resteranno invece in Italia e più alcune strutture dei vescovi italiani.

 

 

‘NDRANGHETA, DURO COLPO ALLA COSCA CORDÌ DI LOCRI

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Duro colpo alla cosca “Cordì” di Locri. Dalle prime ore di questa mattina, i militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, nei confronti di 10 persone ritenute responsabili di associazione mafiosa, estorsione, illecita, concorrenza con minaccia o violenza, danneggiamento seguito da incendio e detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. L’operazione rappresenta un duro colpo inferto alla potente cosca “Cordì”. Sono accusati di essere gli autori di una serie di estorsioni, atti intimidatori e danneggiamenti volti sia a imporre il pagamento del pizzo a imprese edili e attività commerciali della Locride, sia a conseguire il monopolio delle attività cimiteriali locresi.

TRAGEDIA DI CORINALDO, PRESA LA “BANDA DELLO SPRAY”

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Sette giovani tra i 19 e i 22 anni sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Ancona, nell’ambito delle indagini sulla tragedia di Corinaldo, dove in una discoteca la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 morirono 6 persone e altre 59 rimasero ferite.

Gli indagati sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, mentre sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo. Sarebbero i componenti della “banda dello spray”. Avrebbero infatti dato origine al caos di quella notte usando uno spray al peperoncino contro i presenti per poi rapinarli.

Secondo quanto riferiscono i carabinieri, i sette giovani farebbero anche parte di un’organizzazione dedita a furti e rapine di monili in oro nelle discoteche del Centro e Nord Italia.

 

DOMENICA DA BOLLINO ROSSO SULLE STRADE ITALIANE

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Domenica da bollino rosso sulle principali strade italiane. Traffico sostenuto in uscita dalle grandi città del nord già dalle prime ore della mattina, con rallentamenti più significativi sull’A1 e sulla A14 verso sud.

E’ in vigore dalle 7 alle 22 il divieto di circolazione dei mezzi pesanti. Saranno in circolazione solo i veicoli commerciali autorizzati.

Possibili rallentamenti alle stazioni autostradali a causa di uno sciopero nazionale del personale di esazione, oggi, domenica 4 agosto, e lunedì 5 agosto, dalle ore 00 e alle ore 02. 

 

 

SBARCANO A MALTA MIGRANTI ALAN KURDI

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Sono sbarcati in serata a Malta i 65 migranti a bordo della Alan Kurdi, la nave delal ong tedesca Sea Eye. La vicenda sulla sorte dei migranti si era risolta nel pomeriggio quando il premier maltese Joseph Muscat aveva annunciato, attraverso Twitter, l’autorizzazione allo sbarco e l’accordo per i ricollocamento dei 65 africani.

“A seguito di una trattativa con la Ue Malta trasferirà i 65 migranti salvati a bordo della Alan Kurdi negli altri Paesi Ue. Tutte le persone soccorse a bordo saranno immediatamente ricollocate in altri Stati membri” aveva twittato.

 Il premier però con un successivo tweet aveva chiarito che “nessuno dei migranti rimarrà sul territorio maltese”.

Intanto sono sbarcati tutti intorno all’1 della notte scorsa i migranti che si trovavano a bordo della barca “Alex” di Mediterranea Saving Humans, ormeggiata al molo Favaloro di Lampedusa. In precedenza due donne e un minore erano stati fatti scendere per essere trasportati al centro medico dell’isola. La Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro della imbarcazione, con il decreto notificato al capitano Tommaso Stella, che è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre, spiega su Twitter l’Ong, la notizia che l’intero equipaggio è indagato risulta invece priva di fondamento. Mistero sulla presunta iscrizione nel registro degli indagati del capo missione, il deputato di LeU Erasmo Palazzotto. Il deputato infatti ha affermato di non avere ricevuto alcuna notifica, anche se si tratterebbe di una questione di tempo.

I migranti hanno trascorso la notte nell’hotspot di Lampedusa e hanno ricevuto cure e assistenza.

Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, nel corso di una conferenza stampa improvvisata sulla banchina del porto di Lampedusa, ha detto: “Non abbiamo mai rifiutato l’aiuto di nessuno, siamo sempre stati disponibili a trasbordare i naufraghi su assetti navali italiani o maltesi per il trasporto a Malta. C’è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità, siamo stati obbligati a violare l’alt che ci era stato intimato e ci è stato reso impossibile considerare La Valletta un porto sicuro. Abbiamo chiesto di potere trasbordare tutte le persone su qualunque nave Italiana o Maltese, ma non è stato reso possibile. Sono tutte menzogne per potere poi raccontare una storia falsa, ma ci son gli atti che parlano”.

 

 

A POZZALLO 47 MIGRANTI, 44 SOCCORSI DA ALAN KURDI

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Nuovo sbarco in Sicilia. Sono 47 i migranti, tra cui dieci donne, giunti all’alba nel porto di Pozzallo (Ragusa). Erano stati soccorsi ieri sera su un barcone nel Canale di Sicilia da una motovedetta della Guardia costiera. I migranti provengono da Costa d’Avorio, Camerun e Tunisia.  Intanto la nave Alan Kurdi ha soccorso, in cooperazione con le autorita’ maltesi, 44 persone su un’imbarcazione di legno.
A bordo anche quattro donne e tre bambini. A riferirlo su twitter l’ong tedesca Sea Eye – che gestisce la Alan Kurdi – secondo cui una nave della Marina maltese e’ in rotta per trasbordare gli
immigrati e portarli a terra.