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Cronaca

“TRUFFA A GEORGE CLOONEY”, BONNIE E CLYDE IN MANETTE

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Per fermarli la polizia thailandese e l’Interpol hanno messo in campo anche un drone. Una coppia di italiani è stata arrestata in Thailandia. Tempo fa era balzata all’attenzione delle cronache per aver orchestrato diverse truffe in Italia, la più eclatante sarebbe stata quella ai danni di George Clooney: i due avrebbero creato una linea di abbigliamento a nome dell’attore, ignaro di tutto. Inoltre la coppia avrebbe venduto via internet Rolex falsi spacciandoli per veri, in alcuni casi prendendosi gioco degli acquirenti che avrebbero ricevuto anziché gli orologi acquistati un pacco di sale.

L’operazione e’ stata condotta in collaborazione con il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano.

I due italiani saranno adesso trasferiti presso il Centro di detenzione dell’Immigration Bureau di Pattaya, in attesa del disbrigo delle procedure per l’estradizione.

 

PALERMO, TRUFFE ALL’INPS PER 1 MILIONE DI EURO

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La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro di oltre 1 milione di euro nei confronti di 39 persone, indagate per falso e truffa ai danni dell’INPS.
E’ stata portata alla luce una vera prassi illecita, quasi un fenomeno di “costume”, che vedeva coinvolte decine di persone residenti a Palermo e provincia le quali, utilizzando documentazione medica falsificata, hanno beneficiato di particolari indennità economiche spettantia pazienti colpiti da gravi patologie del sangue (talassemia major, talassodrepanocitosi e drepanocitosi). Grazie all’incrocio dei dati in possesso dell’Assessorato della salute della Regione Siciliana e degli ospedali palermitani, è stato possibile individuare i pazienti che non solo non risultavano iscritti nel “Registro Siciliano delle Talassemie ed Emoglobinopatie”, ma godevano in realtà di ottima salute.

Il meccanismo della truffa era semplice e talvolta grossolano. Bastava infatti un certificato medico a nome di medici, che in realtà non l’avevano mai sottoscritto, e timbri falsi. La documentazione veniva poi presenta all’ufficio INPS territorialmente competente.
Ovviamente l’interesse non era quello di beneficiare delle trasfusioni, a cui sono costrette le persone purtroppo realmente malate, ma quello di ottenere l’indennità economica spettante per legge ai lavoratori affetti da talassemia major (morbo di Cooley) e drepanocitosi che, raggiunti i requisiti anagrafici e di contribuzione, hanno diritto a un’indennità annuale pari alla pensione minima erogata dall’INPS.
In una prima fase è stata acquisita, presso l’I.N.P.S., la documentazione di tutte le persone (103) beneficiarie nel territorio provinciale dell’indennità per complessivi euro 1.624.882,00.
Le Fiamme Gialle hanno quindi accertato, nei confronti di 54 persone, indebite percezioni per 1,4 milione di euro.
Il sequestro preventivo ha riguardato disponibilità finanziaria, beni mobili e denaro fino a concorrenza dell’importo da ciascun indagato oggetto di truffa.

Fra i denunciati anche due dipendenti dello stesso Ente di previdenza (di cui uno attualmente in pensione) con l’aggravante della violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione, poiché assegnati all’ufficio che ha gestito le relative pratiche. In pratica, si erano autoassegnati – direttamente o per il tramite del coniuge, ma con le stesse modalità fraudolente – le stesse indennità previste.

MALTRATTAMENTI IN ASILO, ARRESTATE TRE MAESTRE

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Tre maestre arrestate per maltrattamenti nei confronti degli alunni di un asilo di Rodego Saiano, nel Bresciano. La Polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle tre insegnanti. Il Gip ha poi disposto l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sono partite alla fine del 2018 dopo la segnalazione di un genitore che aveva notato strani comportamenti nel figlio. Ai sospetti del genitore si sono aggiunte le dichiarazioni di una ex dipendente che si sarebbe dimessa dalla struttura proprio dopo aver assistito ai comportamenti delle colleghe. A quel punto nell’asilo sono state installate telecamere e microspie che hanno permesso di appurare quanto succedeva nella struttura.

ESPLOSIONE IN MUNICIPIO A ROCCA DI PAPA

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Prima un forte odore di gas e poi l’esplosione. La tranquillità e la monotonia tipica di un
paese di provincia interrotta da un boato e dalle fiamme  sprigionatesi in pochi istanti.

Una deflagrazione che ha investito in pieno il palazzo municipale, alcuni edifici e tra questi pure
la scuola dell’infanzia “Centro urbano”, scuola che fa parte dell’istituto comprensivo Leonida Montanari. Uno scoppio che ha provocato enormi danni ma soprattutto feriti. Almeno 6 i feriti
gravi trasferiti negli ospedali di Roma.

Tra questi lo stesso sindaco del piccolo comune romano Emanuele Crestini. Il primo cittadino, ricoverato al Centro Grandi Ustioni del Sant’Eugenio, ha riportato ustioni al volto ed alle braccia. Ritenute molto serie le condizioni di un uomo, un sessantenne, che ha riportato ustioni soprattutto al volto.

Altrettanto serie le condizioni di una bambina di 5 anni arrivata all’ospedale Bambino Gesu’ in
codice rosso. “La bambina – fanno sapere i medici dell’ospedale- e’ attualmente in condizioni stazionarie con un severo trauma facciale e cranico. Per la tipologia dell’evento traumatico e
delle lesioni, la paziente e’ ricoverata in Area Rossa in prognosi riservata”.

Al Sant’Eugenio sono in totale 3 i feriti trasportati da altri ospedali. Oltre alla piccola di 5 anni, altri due bambini hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.

Intanto la Procura di Velletri ha aperto un’inchiesta per trovare le cause dell’esplosione. Secondo quanto si apprende il palazzo municipale e’ stato investito dallo scoppio causato da una fuga di gas
avvenuta in strada. Una dispersione provocata a quanto pare dal danneggiamento di una tubazione da parte degli operai di una ditta che stavano compiendo delle rilevazioni sul sottosuolo proprio
dinanzi la sede del comune.

ELICOTTERO SI SCHIANTA SU GRATTACIELO A NEW YORK

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Paura a New York. Un elicottero si è schiantato contro il tetto di un grattacielo al 787 della Settima Avenue, a Midtown Manhattan. Sul posto sono intervenuti polizia e vigili del fuoco, la zona è stata  transennata. Lo schianto ha provocato un incendio che e’ stato domato, secondo quanto riferisce su Twitter la Polizia di New York, che invita i cittadini a evitare l’area. Ci sarebbe una vittima, il pilota dell’elicottero. Appare esclusa la pista terroristica, si ipotizza che si sia trattato di un atterraggio di emergenza non riuscito.

A LAMPEDUSA SBARCATI 38 MIGRANTI

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C’è anche una bambina tra le persone sbarcate dalla piccola imbarcazione attraccata nel pomeriggio a Lampedusa e scortata dalla Guardia costiera.

Per la precisione sono 38 i migranti sbarcati nell’isola siciliana. Si tratta di 20 uomini, 17 donne e una bambina.

I migranti- secondo Mediterranean Hope- provengono da Costa d’avorio, Guinea e Tunisia. Mentre il paese di partenza è la Libia.

Secondo il Programma dei rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, alcuni dei migranti avrebbero richiesto le cure dei sanitari perché disidratati. In particolare per una donna le condizioni di salute vengono considerate serie.

Non è il primo sbarco della settimana che si registra in Sicilia. Venerdì due barche, cariche di migranti, erano attraccate a Pozzallo e nella stessa Lampedusa.

 

 

MAFIA, SEQUESTRATI I BENI DEL TESORIERE DI RIINA

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La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro e congelamento di beni disposto dalla Corte Reale Civile del Regno di Thailandia nei confronti di Vito Roberto Palazzolo.

Considerato esponente di primo piano di Cosa Nostra, “riciclatore e tesoriere” per conto dei mafiosi del calibro di Totò Riina e Bernardo Provenzano – Palazzolo è stato condannato in via definitiva, nel 2009, a nove anni di reclusione per associazione di stampo mafioso.

Arrestato a Bangkok nel marzo 2012, dopo una latitanza all’estero durata oltre venti anni, nel dicembre 2013 è stato estradato in Italia per scontare la pena. Attualmente, è in affidamento ai servizi sociali.

Palazzolo per gli inquirenti è stato “l’indiscusso protagonista dell’eclatante traffico internazionale di sostanze stupefacenti, svoltosi nei primi anni ottanta tra la Sicilia, l’Estremo Oriente e gli Stati Uniti, noto con il nome di Pizza Connection”,  le cui indagini sono state coordinate dal giudice Giovanni Falcone e dall’allora procuratore distrettuale di New York Rudolph Giuliani.

MADRE FACEVA PROSTITUIRE FIGLIA 13ENNE, ARRESTATA

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La Procura della Repubblica di Catania ha disposto il fermo di indiziato di delitto di 5 persone, una rumena, due italiani e due marocchini: la madre di una bambina di 13 anni è indagata per sfruttamento della prostituzione minorile e i 4 uomini per atti sessuali con minore, rispondendo però del reato più grave reato di violenza sessuale.

Nel corso di alcuni controlli per il contrasto al caporalato, gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa notavano una ragazzina che aveva degli atteggiamenti non consoni alla sua età. Sin dalle prime informazioni raccolte, gli investigatori apprendevano che la piccola era solita avere rapporti sessuali con uomini anche molto più grandi di lei. La Procura di Catania autorizzava gli investigatori a intercettare le conversazioni telefoniche della bambina e della madre, dalle quali emergeva che la piccola avesse dei rapporti sessuali con uomini di ogni età, dai 30 ai quasi 90 anni. In particolare, la ragazzina veniva portata dalla madre da un anziano dove faceva la cameriera per poter avere dei generi di prima necessità o anche per fare una doccia e l’uomo la portava su in camera per chiederle dei favori sessuali. La bambina è stata così affidata a un centro specializzato e, nel corso dei racconti, è emerso il tragico quadro. Dalle intercettazioni emergeva che tutti gli indagati stavano pianificando la fuga e il Gip ha così accolto la richiesta di fermo, applicando la misura cautelare in carcere per tutti gli indagati tranne che per il novantenne al quale è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Vittoria.