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Cronaca

SMASCHERATO FALSO AVVOCATO NAPOLETANO

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Un falso avvocato è stato smascherato dai carabinieri, che hanno denunciato alla Procura di Termini Imerese un 45enne originario di Napoli per i reati di truffa e tentata estorsione.

Le indagini sono state avviate dai militari dell’Arma a seguito della denuncia-querela formalizzata dalle vittime le quali riferivano che, nelle settimane precedenti, erano state più volte contattate telefonicamente da un avvocato del foro di Roma che riusciva a convincerle ad effettuare un bonifico di 1.700 euro in suo favore, quale parcella a lui spettante per il patrocinio d’ufficio in un procedimento per evasione fiscale che vedeva coinvolte le stesse parti offese presso l’autorità giudiziaria capitolina.

Alcune persone di Polizzi Generosa, nel palermitano, spaventate per l’evolversi della vicenda si sono rivolte ai Carabinieri a seguito di una ulteriore richiesta di denaro avanzata dall’avvocato, che intimava loro che il mancato pagamento avrebbe comportato una procedura di recupero credito a mezzo di ufficiale giudiziario. E le indagini sul conto dell’indagato hanno permesso agli investigatori di scoprire che si trattava di un falso avvocato, verosimilmente coinvolto già in passato in analoghe vicende.

MAFIA, SEQUESTRATI 60MLN A IMPRENDITORE

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo ed il R.O.S. dei Carabinieri stanno dando esecuzione – in un’operazione congiunta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo – ad un provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Penale e Misure di Prevenzione, nei confronti di Giovanni Savalle, esperto fiscale-tributario ed imprenditore operante nel settore alberghiero ed immobiliare.

I dettagli dell’operazione saranno descritti nel corso di un incontro con i rappresentanti della stampa, che si terrà presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, in via Crispi n. 226, alle ore 10:30.

 

ROMA, ECSTASY NEL LATTE IN POLVERE PER NEONATI

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e personale dell’Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato presso l’aeroporto di Fiumicino, oltre 12 mila pasticche di ecstasy per un peso superiore ai 6 kg, rinvenute all’interno di cinque confezioni di latte artificiale in polvere per neonati. La sostanza, che immessa sul mercato clandestino
avrebbe fruttato illeciti ricavi per oltre 500 mila euro, era occultata all’interno di un bagaglio custodito nell’apposito magazzino “lost&found“ e in attesa che la proprietaria ne richiedesse la “legittima” restituzione.

Occultati tra vestitini, giocattoli e prodotti per l’infanzia, l’attenzione dei Finanzieri è stata catturata da 5 confezioni di latte in polvere che, perfettamente sigillate e intatte,
risultavano pesare oltre 1 kg ciascuna rispetto al peso di 500 grammi indicato sulla confezione. I dubbi, anche in considerazione della sospetta provenienza originaria del bagaglio, individuata nella capitale dei Paesi Bassi, sono stati subito sciolti quando, aperte le confezioni, all’interno di un’ulteriore busta termosaldata, sono state rinvenute migliaia e migliaia di pasticche a forma di osso e di rombo tutte di colore verde fluo recanti, stampigliati, il marchio di una rinomata bevanda alcoolica e il logo riconducibile a un giovane pilota di Formula 1.

L’analisi della documentazione di viaggio del bagaglio e i successivi accertamenti esperiti hanno consentito di individuare la passeggera, una giovane signora di origini maltesi al momento risultata irreperibile. Ognuna delle pastiglie sequestrate, rispondenti al peso unitario di circa 500mg, è risultata contenere principio attivo di Mdma pari a 263mg, ben oltre la soglia di rischio eccessivo scientificamente stabilita in 120mg.

ESPLOSIONE AUTOCISTERNA, RIAPERTURA PARZIALE

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E’ di 1 morto accertato e 145 feriti, di cui 4 gravi ma nessuno in pericolo di vita, il bilancio della terribile esplosione che ieri ha coinvolto un’autocisterna che trasportava Gpl sul raccordo di casalecchio R14. A provocare l’esplosione un incidente che ha visto il coinvolgimento di tre mezzi pesanti. L’esplosione, avvenuta in corrispondenza di un tratto autostradale sovrappassante la via Emilia, ha determinato il crollo della sottostante soletta, in corrispondenza della carreggiata in direzione della A14 Bologna-Taranto.

A seguito delle verifiche proseguite per tutta la notte da parte dei tecnici di Autostrade per l’Italia, che hanno confermato la transitabilità del tratto nella carreggiata opposta a quello crollata, alle ore 09:25 di oggi è stato riaperto il Raccordo di Casalecchio in entrambe le direzioni. L’obiettivo di far riprendere il più rapidamente possibile la circolazione è stato raggiunto predisponendo uno scambio di carreggiata, che consente agli utenti provenienti da Firenze di raggiungere la A14 tramite una corsia in deviazione sulla carreggiata opposta. Riaperto anche il tratto di Tangenziale compreso tra gli svincoli 2 e 3 in direzione dell’A1, tratto che rimane invece chiuso in direzione di dell’A14. La deviazione in atto non riguarda coloro che dalla A1 provenendo da Milano sono diretti verso la A14, e viceversa, il cui percorso resta quindi inalterato. Intanto la Procura ha aperto un’inchiesta per disastro e omicio colposo.

Questa mattina il premier Giuseppe Conte si è recato presso l’Ospedale Maggiore per fare visita ad alcuni dei feriti, mentre il presidnete della Repubblica, Sergio Mattarella, in una telefonata al Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha manifestato solidarietà e vicinanza alla Città per il gravissimo incidente stradale. Il presidente Mattarella ha espresso cordoglio per la vittima e auguri di pronta guarigione per i feriti.

PALERMO, MUTILAVANO ARTI PER TRUFFA ASSICURAZIONI

La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, volta a disarticolare due pericolosissime organizzazioni criminali dedite alle frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti. Le due associazioni criminali disarticolate dalla Polizia di Stato con le indagini dirette dalla Procura di Palermo hanno evidenziato la particolare cruenza degli adepti delle due organizzazioni che scagliavano pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle. Undici le persone fermate. 

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo, hanno permesso di ricostruire anche la triste vicenda che aveva coinvolto un cittadino tunisino,  trovato morto su una strada alla periferia di Palermo, nel gennaio del 2017. La morte, in un primo momento considerata come conseguenza di un sinistro stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture multiple cagionate da appartenenti ad una delle due associazioni criminali al fine di inscenare un finto incidente.

La Polizia di Stato ha accertato che le vittime compiacenti venivano reclutate dai membri delle organizzazioni in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società, tra questi tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, mai corrisposti dalle organizzazioni criminali. 

Le associazioni criminali disarticolate a seguito dell´esecuzione del fermo organizzavano le frodi assicurative su vittime alle quali a volte i membri delle associazioni in maniera rudimentale somministravano dosi di anestetico procurate da una dei soggetti fermati tra cui un´infermiera in servizio presso l´ospedale Civico di Palermo. Ciò al fine di attenuare le grida di dolore delle vittime. 

 

20 TONNELLATE DI HASHISH SU UNA NAVE

La guardia di Finanza ed il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno portato a conclusione, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica – DDA di Palermo, una articolata operazione a contrasto al traffico internazionale di stupefacenti che si è conclusa con il sequestro di oltre 20 tonnellate di hashish probabilmente destinati al mercato europeo, di circa 400.000 litri di gasolio, di una motonave oceanica battente bandiera panamense, denominata “REMUS”, e l’arresto delle 11 persone di equipaggio, tutti cittadini montenegrini.

I risultati conseguiti dall’operazione sono il frutto di una attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall’imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto). L’attività di ombreggiamento dell’imbarcazione, svolta con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di Finanza, ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS (Automatic Identification System), per occultare la propria posizione ed i propri movimenti.

Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave “REMUS” nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa.

Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell’equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti.

All’atto dell’abbordaggio, il comportamento sospetto del Comandante della nave e dell’equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare ed alla propria destinazione, spingevano i militari a scortare il natante presso il porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, i quali non potevano essere ispezionati adeguatamente in mare.

Lo svolgimento delle complesse operazioni di ricerca a bordo, da parte del personale operante, avvenute in un contesto particolarmente critico, stante il notevole quantitativo di carburante stivato, è stato reso possibile grazie al pronto intervento e alla perizia tecnica dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Palermo che assicuravano, con un lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, la giusta cornice di sicurezza per la prevenzione di ogni incidente. Anche l’intervento di una unità medica dell’ASP di Palermo, consentiva l’accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieri impegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni del combustibile.

Le complesse manovre per lo svuotamento di due serbatoi di prua, contenenti 20.000 litri di gasolio, hanno consentito  di rinvenire, completamente sommersi nel carburante, oltre 650 sacchi di iuta contenenti, complessivamente, oltre 20 tonnellate di hashish, di 13 diverse qualità, per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro.

 

‘NDRANGHETA, SEQUESTRO BENI PER 2 MLN A IMPRENDITORE

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Il nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Reggio Calabria hanno sequestrato un patrimonio immobiliare di circa 2 milioni di euro a un imprenditore ritenuto vicino alla ‘ndrangheta.  Si tratta di Alberto Pizzichemi, 48 anni, di Melito di Porto Salvo (RC) e del suo nucleo familiare. Il sequestro ha interessato 10 beni immobili (tra cui appartamenti e terreni a Reggio Calabria e Bologna), l’intero complesso aziendale di una rivendita di tabacchi (sita all’interno di un noto centro commerciale bolognese), nonché altre disponibilità finanziarie.

Le indagini hanno consentito di dimostrare come l’imprenditore, operante prevalentemente nel settore degli autotrasporti, operasse nella zona grigia di contiguità alle cosche Iamonte
(attiva nella fascia ionica della provincia reggina) e Piromalli (egemone sulla Piana di Gioia Tauro), così come anche emerso da riscontri operati sulle dichiarazioni di alcuni collaborazioni di giustizia, i quali, nel tempo, lo hanno indicato come vicino alle citate consorterie di ‘ndrangheta.

L’imprenditore, seppur formalmente incensurato perché assolto definitivamente dall’accusa di associazione mafiosa, è stato ritenuto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione inserito “in quella zona d’ombra” contigua alle organizzazioni criminali.

La Corte di Appello, infatti, ha evidenziato che il Pizzichemi “è un faccendiere che vive ai margini di quella che può essere considerata una zona grigia, fatta di connivenze e collusioni tra mafia, imprenditoria e poteri pubblici”.

 

CONTROLLI POLIZIA IN 10 STAZIONI FERROVIARIE

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Si e’ conclusa la giornata di controlli straordinari denominata “Summer clean station”, presso 10 delle principali stazioni nazionali: Torino Porta Nuova, Milano Centrale, Genova P. Principe, Venezia Mestre, Bologna Centrale, Firenze S.M.N., Roma Termini, Napoli Centrale, Bari Centrale, Palermo Centrale. L´operazione ad alto impatto negli scali ferroviari e relative adiacenze e’ stata disposta dal capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza per innalzare ulteriormente il livello di attenzione rispetto alle infrastrutture ferroviarie, anche alla luce del maggior afflusso durante il periodo estivo.

In campo personale delle Questure e della Polizia Ferroviaria, con il supporto delle unita’ cinofile e l´impiego di tecnologie all´avanguardia, in particolare smartphone di ultima generazione con lettura ottica dei documenti, e metal detector per le verifiche sui bagagli. Coinvolti anche gli enti locali nell´action day finalizzata al contrasto di ogni forma di illegalita’ ed attivita’ abusiva nelle stazioni e dintorni.

Complessivamente la Polizia di Stato ha impegnato 700 operatori, 275 pattuglie. 4.162 le persone controllate;  9 gli arrestati, 35 gli indagati. Nel corso dell´operazione sono state elevate 53 sanzioni amministrative, sono stati eseguiti 37 sequestri e 10 allontanamenti in base alla normativa sul “daspo urbano”.