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Cronaca

ARSENALE SCOPERTO NEL NAPOLETANO

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Un kalashnikov, una mitraglietta, 5 pistole e un silenziatore insieme a centinaia di munizioni per armi comuni da guerra. E’ l’arsenale scoperto e sequestrato dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna che insieme a colleghi del Reggimento Campania hanno effettuato una serie di controlli nell’insediamento di edilizia popolare a Castello di Cisterna chiamato “rione legge 219”, nel napoletano, dove da tempo sono in atto fibrillazioni criminali per l’acquisizione del controllo degli affari illeciti.

Occultate in una intercapedine sotto al vano motore di un ascensore e sotto i parapetti di un terrazzo dove era stato improvvisato una sorta di rinfresco, verosimilmente da “vedette” della mala, i militari hanno trovato le armi e la droga.

Si tratta di un fucile mitragliatore ak 47, una pistola mitragliatrice skorpion e 6 pistole, due delle quali da guerra, che ignoti avevano nascosto insieme a un silenziatore e a munizioni di vario calibro e 1,7 chili di cocaina pura (ancora da dividere e dalla quale si sarebbero potute ricavare migliaia di dosi) ma anche insieme a crack, marijuana e hashish già in dosi e confezioni pronte per lo spaccio al dettaglio.

Mentre proseguono le indagini per identificare chi le avesse nascoste i militari dell’Arma hanno inviato le armi al Racis di Roma per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o intimidazione.

NARCOTRAFFICANTE CATTURATO ALL’ESTERO

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Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato il narcotrafficante Marcello Battigaglia, di 75 anni.
Le indagini condotte dallo Sco e dalla Squadra mobile di Como, con la collaborazione della Direzione Centrale Servizi Antidroga e della Direcciòn Nacional de Control de Drogas della Polizia dominicana, hanno permesso di individuare l’uomo a El Vigiador, provincia di Montecristo, da dove secondo gli investigatori l’indagato gestiva traffici di cocaina verso l’Italia, in particolare verso le province di Milano, Monza e Como.

L’uomo è destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine di esecuzione, emesso dalla Procura di Milano nel 2017, e deve scontare 16 anni, 10 mesi e 23 giorni di reclusione oltre alla multa di 98.000 euro per traffico internazionale di droga ed evasione.
Battigaglia è ritenuto il promotore di un sodalizio criminale attivo in Lombardia e dedito all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina. Le indagini hanno consentito di accertare che l’arrestato era in contatto, in particolare, con gruppi criminali calabresi nonchè latino americani.

Nel 2006 l’indagato era già stato arrestato a Zagabria, in Croazia, per aver importato 3,1 chili di cocaina da Caracas, nel Venezuela. Nel 2010, nell’ambito dell’operazione “Famiglia Molluso” della Squadra Mobile di Milano, era stato arrestato in quanto ritenuto fornitore di cocaina che importava dal sud America via nave attraverso il porto di Vado Ligure. Poi, nel 2012, ottenuti gli arresti domiciliari, si era reso irreperibile.

Nel 2013, nell’ambito dell’operazione “Fly85” condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, è stato nuovamente arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere per traffico internazionale di droga. Anche in questo caso, ottenuti gli arresti domiciliari nel 2015, si era reso immediatamente irreperibile.

 

DESIREE, TRE FERMI PER OMICIDIO E STUPRO

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Gli agenti della polizia di Stato di Roma hanno fermato tre persone ritenute responsabili, in concorso con altre in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti, omicidio volontario, commessi nei confronti della giovane Desiree, la ragazza di 16 anni trovata morta in uno stabile occupato a San Lorenzo, nella capitale.

In manette sono finiti Mamadou Gara, di 27 anni, e Brian Minteh, di 43 anni, entrambi senegalesi, irregolari sul territorio italiano, e poco dopo Chima Alinno, nigeriano di 46 anni. Il decreto di fermo di indiziato di delitto è stato emesso dalla Procura di Roma.

Il provvedimento è stato disposto a seguito delle attività investigative svolte dai poliziotti della squadra mobile di Roma e dal commissariato San Lorenzo, coordinate dai magistrati del Gruppo Violenze della Procura di Roma, che hanno permesso di accertare che i fermati, in concorso con altri soggetti in via di identificazione, nel pomeriggio del 18 ottobre avrebbero somministrato sostanze stupefacenti alla minore in modo da ridurla in stato di incoscienza e ne avrebbero abusato sessualmente, così causandone la morte avvenuta nella notte del 19 ottobre.

“Due immigrati clandestini fermati stanotte per lo stupro e la morte di Desiree, altri due ricercati. Grazie alle Forze dell’Ordine, farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”, aveva commentato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo i primi due fermi.

 

BERGAMO, SEQUESTRATE OPERE D’ARTE PER 25 MLN

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La Guardia di Finanza di Bergamo ha arrestato un imprenditore bergamasco e sequestrato opere d’arte e disponibilità finanziarie per un valore complessivo stimato in oltre 25 milioni di euro. I provvedimenti sono il frutto di indagini tese a far luce sulla procedura di collaborazione volontaria, nota come voluntary discolsure, a cui l’indagato ha fatto ricorso per fare emergere le proprie disponibilità detenute oltre confine.

I sospetti sono nati quando l’imprenditore, dopo pochi giorni dall’avvio di una verifica fiscale nell’ottobre 2015, ha deciso di ricorrere alla voluntary, per regolarizzare un ingente
patrimonio in opere d’arte. Le indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari, perquisizioni e assunzione di testimonianze, ha consentito di raccogliere una serie di elementi per ritenere la procedura di emersione viziata da false attestazioni, che la legge punisce con la reclusione fino a sei anni. L’uomo si sarebbe definito collezionista per versare al Fisco un importo ridotto, nascondendo la sua reale posizione di imprenditore nel settore delle opere d’arte, agendo anche attraverso società nazionali ed estere per commercializzare sculture e dipinti d’autore.

L’uomo deve anche rispondere di autoriciclaggio, per aver ceduto ad una sua cliente, la cui posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti, parte delle opere, ad un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro, mettendole a disposizione la provvista necessaria all’acquisto. Sequestrati beni, ovvero 77 pezzi tra i quali dipinti di noti artisti come Hayez, Brueghel, Vanvitelli, Manzoni, Fontana e Boldini, nonchè il sequestro per equivalente di ulteriori beni e disponibilità, fino alla concorrenza di 11 milioni di euro, ossia
il profitto del reato di autoriciclaggio contestato, motivo per il quale i finanzieri hanno bloccato i conti correnti dell’imprenditore e cautelato ulteriori 200 tra quadri e sculture di autori del calibro di Canaletto, Modigliani, Burri, Arcimboldi, Cerruti, Pomodoro, Baschenis.

BERGAMO, SEQUESTRATE OPERE D’ARTE PER 25 MLN

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La Guardia di Finanza di Bergamo ha arrestato un imprenditore bergamasco e sequestrato opere d’arte e disponibilità finanziarie per un valore complessivo stimato in oltre 25 milioni di euro. I provvedimenti sono il frutto di indagini tese a far luce sulla procedura di collaborazione volontaria, nota come voluntary discolsure, a cui l’indagato ha fatto ricorso per fare emergere le proprie disponibilità detenute oltre confine.

I sospetti sono nati quando l’imprenditore, dopo pochi giorni dall’avvio di una verifica fiscale nell’ottobre 2015, ha deciso di ricorrere alla voluntary, per regolarizzare un ingente
patrimonio in opere d’arte. Le indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari, perquisizioni e assunzione di testimonianze, ha consentito di raccogliere una serie di elementi per ritenere la procedura di emersione viziata da false attestazioni, che la legge punisce con la reclusione fino a sei anni. L’uomo si sarebbe definito collezionista per versare al Fisco un importo ridotto, nascondendo la sua reale posizione di imprenditore nel settore delle opere d’arte, agendo anche attraverso società nazionali ed estere per commercializzare sculture e dipinti d’autore.

L’uomo deve anche rispondere di autoriciclaggio, per aver ceduto ad una sua cliente, la cui posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti, parte delle opere, ad un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro, mettendole a disposizione la provvista necessaria all’acquisto. Sequestrati beni, ovvero 77 pezzi tra i quali dipinti di noti artisti come Hayez, Brueghel, Vanvitelli, Manzoni, Fontana e Boldini, nonchè il sequestro per equivalente di ulteriori beni e disponibilità, fino alla concorrenza di 11 milioni di euro, ossia
il profitto del reato di autoriciclaggio contestato, motivo per il quale i finanzieri hanno bloccato i conti correnti dell’imprenditore e cautelato ulteriori 200 tra quadri e sculture di autori del calibro di Canaletto, Modigliani, Burri, Arcimboldi, Cerruti, Pomodoro, Baschenis.

FRANA NEL CROTONESE, 4 MORTI

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Quattro persone sono morte, la notte scorsa, a causa di una frana avvenuta durante l’esecuzione di alcuni lavori di emergenza ad una condotta fognaria danneggiata dal maltempo. E’ accaduto nel territorio di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Le vittime sono il noto imprenditore nel settore della sanita’, Massimo Marrelli, proprietario tra l’altro del Marrelli Hospital di Crotone, e tre operai che si trovavano con lui, Santo Bruno, 53 anni di Isola Capo Rizzuto, Luigi Ennio Colacino, 45 anni di Cutro, Mario Cristofaro, 49 anni di Crotone.
I quattro stavano lavorando per collegare una fognatura di una villa, in località Sant’Andrea, quando sono stati travolti dalla terra che è franata.

I corpi, ormai privi di vita, sono stati recuperati dai Vigili del Fuoco di Crotone. Sono in corso indagini della Compagnia Carabinieri di Crotone, con il supporto del personale dell’Ispettorato del Lavoro di Crotone e della sezione rilievi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Crotone, coordinate dalla locale Procura della Repubblica.

Nella notte i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Crotone e i militari hanno operato in condizioni di assoluta difficolta’ e pericolo, a causa delle forti piogge, per estrarre i corpi senza vita.

CAMORRA, ARRESTATO ESPONENTE CLAN MAZZARELLA

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Gli agenti della polizia di Stato di Napoli hanno arrestato il latitante Salvatore Fido, di 30 anni, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel febbraio di quest’anno per associazione di tipo mafioso.

I poliziotti del Servizio centrale Operativo e della Squadra Mobile, con il supporto della Polizia Scientifica, hanno individuato il ricercato in una villetta alla periferia di Giugliano, in provincia di Napoli.

Fido è indicato come elemento di vertice del potente clan camorristico Mazzarella ed è ritenuto tra i promotori ed esecutori della violenta contrapposizione con il clan Rinaldi, attuata anche attraverso le cosiddette “stese”.

RIFIUTI, INCENDIO ALLO STIR NEL CASERTANO

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In fiamme nella serata di ieri un capannone nello stabilimento di tritovagliatura ed Imballaggio rifiuti (Stir) di Santa Maria Capua Vetere. In fumo è andato il materiale selezionato da trasportare nell’inceneritore di Acerra.
I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte e sono ancora sul posto per tenere sotto controllo eventuali focolai. Si tratta dell’ennesimo incendio nella zona e c’è preoccupazioneper il disastro ambientale.

“Siamo sotto attacco. Il territorio lo è. Tutti noi cittadini lo siamo – scrive su facebook il ministro dell’ambiente Sergio Costa – Un altro incendio, sempre più grande, sempre nello stesso territorio. E sempre in un impianto di stoccaggio di rifiuti.
Quello che abbiamo ipotizzato e che abbiamo cercato di fermare mettendo i siti in una lista ad hoc, di siti sensibili, presso le prefetture, come sorvegliati speciali, ecco non basta.
C’è una precisa strategia criminale in atto ed è arrivato il momento che non solo il Ministero dell’Ambiente scenda in campo, come ha fatto dal primo giorno e continuerà a fare ogni giorno, ma tutto il governo sia presente con tutti gli strumenti a disposizione”.

“Questi criminali – continua Costa – incendiano per costringerci a una nuova emergenza … vogliono inginocchiare lo Stato. Ma noi non torniamo indietro e li vogliamo vedere marcire in carcere.
Lo Stato siamo noi … loro sono solo lo scarto della criminalità. Avvelenano il territorio, e i concittadini, per i loro sporchi affari.
Faremo sentire tutta la nostra forza. Carabinieri, indagini serrate, anche l’esercito se necessario: bisogna presidiare il territorio, far sentire alla criminalità organizzata i muscoli dello Stato, non lasciare soli i cittadini, mai.
Tutto il governo deve essere presente in Terra dei Fuochi, e tutto il governo sarà presente. Non siete soli. Non lo sarete mai”. Il ministro dell’Ambiente effettuerà un sopralluogo presso l’impianto di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).