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Inaugurato a Marsala il museo “Paolo Borsellino”

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MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) – Inaugurato a Marsala, nel trapanese, il Museo Paolo Borsellino. La sede museale è l’ex Ufficio del Magistrato, al secondo piano dell’ex Palazzo di Giustizia, dove svolse le funzioni di Procuratore della Repubblica di Marsala dal 4 agosto 1986 al 5 marzo 1992, anno in cui fu ucciso dalla mafia. Il progetto nasce con la collaborazione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Marsala, l’Amministrazione comunale di Marsala e l’Associazione Nazionale Magistrati-sottosezione di Marsala. Dopo la scopertura della targa e la visita al museo, è stata presentata al pubblico l’opera pittorica raffigurante Paolo Borsellino realizzata dall’artista marsalese Fabio Ingrassia. “E’ una giornata per me molto particolare, per le mie sorelle che non sono potute venire” –ha dichiarato nel corso del suo intervento Manfredi Borsellino, visibilmente commosso- “sono entrato in quell’ufficio che non avevo neanche compiuto quindici anni per cui potete immaginare. Per noi ha un valore enorme questa iniziativa e quello che avete realizzato” –aggiungendo – “posso solo dirvi che il periodo trascorso da mio padre in questa città, che lo allontanava da Palermo, gli ha permesso di vivere da uomo libero per cinque anni e mezzo ed è il periodo più bello della nostra vita perché mio padre, grazie all’esperienza marsalese, ci ha regalato forse gli ultimi anni di vera libertà”.
– foto xa3 Italpress –
(ITALPRESS).

Strage Viareggio, Cassazione conferma responsabilità e rimanda calcolo pene

ROMA (ITALPRESS) – La Cassazione ha rimandato alla Corte d’Appello di Firenze per il ricalcolo delle pene, il processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, quando un treno merci che trasportava anche del Gpl deragliò a pochi metri dalla stazione ferroviaria, provocando la morte di 32 persone che persero la vita tra le fiamme. Confermate quindi le condanne nei confronti dei 13 imputati, ma bisognerà quantificare in modo diverso le pene in base all’applicazione delle attenuanti generiche. (ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Mafia, Mori “Una commissione parlamentare per accertare la verità”

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ROMA (ITALPRESS) – Pubblica accusa e difesa del processo nella trattativa Stato-Mafia per la prima volta si sono incontrati in un dibattito pubblico. Il generale Mario Mori, l’ex magistrato, Antonio Ingroia, e molti protagonisti di quella storia, hanno raccontato le loro verità in occasione dell’evento “Stato e mafia: il tempo della verità” promosso della Fondazione Italia Protagonista.
“Questo è un argomento che continua a suscitare ancora tante divisioni” ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri “il generale Mori, il colonnello De Donno e altri eroi della lotta alla mafia devono avere delle scuse dallo Stato, processati ingiustamente per anni, assolti dopo un lunghissimo ed estenuante processo in più gradi, va riconosciuto che sono stati eroi della lotta alla mafia, chi li ha processati ingiustamente credo ci debba spiegare perché ha messo su questo teatrino, ha fatto delle accuse che non avevano fondamento”.
Per Gasparri “si deve fare anche chiarezza sull’archiviazione parziale nell’inchiesta mafia- appalti, che è stata una delle architravi dell’azione antimafia del Ros, del generale Mori, dei suoi collaboratori, e che in alcuni momenti fu sottovalutata e poi archiviata. Sono vicende sulle quali anche la commissione antimafia si sta impegnando, questo incontro vuole tenere viva la vicenda, gli eroi sono gli eroi, e quelli che hanno ostacolato gli eroi forse hanno sbagliato”.
Il generale Mori ha ammesso: “tra i miei nemici ci sono una serie di magistrati tra i quali Ingroia. Abbiamo presentato un libro che vuole evidenziare la nostra verità, lo abbiamo fatto elencando dei fatti con dei documenti che ogni lettore può valutare. Sono passati 30 anni da quei fatti, una verità processuale è difficilissima perché mancano buona parte dei protagonisti di quei fatti e i fatti stessi si sono cancellati dalla memoria della società. Forse si può ancora fare un accertamento di natura politica, una commissione parlamentare forse può ottenere ancora qualcosa”.
L’incontro è stata l’occasione per presentare i libri: “M.M Nome in codice Unico”, “La verità sul dossier mafia-appalti. Storia, contenuti, opposizioni all’indagine che avrebbe potuto cambiare l’Italia”, del generale Mario Mori e Giuseppe De Donno e “Ho difeso la Repubblica” di Basilio Milio.
“Fatto il giudizio storico degli eventi oggi se facessi ancora il Pm rimetterei la mia firma in calce alla richiesta di rinvio a giudizio: il Pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale se ci sono i presupposti e non sulla base di giudizi e pregiudizi” le parole dell’ex pm Ingroia “cedo che il tempo della verità ancora non è arrivato”.
-foto xc3-
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Chiara Ferragni indagata per truffa. L’influencer “Fiducia nella magistratura”

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MILANO (ITALPRESS) – Chiara Ferragni è indagata dalla Procura di Milano per truffa aggravata da minorata difesa in relazione al caso della campagna promozionale per la linea di pandori “Pink Christmas” della Balocco.

“Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile”, commenta l’influencer.
“Sono, invece, profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero”, prosegue Ferragni.

La Guardia di Finanza ha acquisito documenti nella sede della Balocco a Fossano, in provincia di Cuneo, in merito alle indagini avviate dalla Procura di Milano che riguardano la vicenda.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Papa “Continuiamo a pregare per la pace”

ROMA (ITALPRESS) – “Vi invito a unirvi alla mia preghiera per la liberazione, senza condizioni, di tutte le persone attualmente sequestrate in Colombia. Questo gesto, che è un dovere davanti a Dio, favorirà anche un clima di riconciliazione e di pace nel Paese. Sono molto vicino alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo colpite nei giorni scorsi da inondazioni. E per favore continuiamo a pregare per la pace; per la pace in Ucraina, in Palestina, Israele e nel mondo intero”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus in piazza San Pietro rivolgendosi alla folla presente.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Donna morta a Napoli, colpita alla testa da un proiettile vagante

NAPOLI (ITALPRESS) – Un bilancio di guerra quello per i botti esplosi nella notte di Capodanno  con una donna morta e 274 feriti. Sono i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Una donna di 45 anni di Afragola, colpita alla testa da un proiettile vagante mentre festeggiava con i parenti all’interno di un’abitazione a via Plebiscito 70, è deceduta nonostante un disperato intervento chirurgico alla quale è stata sottoposto all’Ospedale Cardarelli dove era stata trasferita già in stato di coma. Il colpo potrebbe essere stato esploso da un congiunto.

Il numero totale dei feriti è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. I ricoverati di quest’anno sono stati 49. I dati evidenziano un aumento rispetto allo scorso anno in cui ci furono 180 feriti, con 48 ricoveri. Con riguardo, invece, ai minori che hanno subito lesioni, si registra un aumento sono infatti 64 i minori che hanno riportato lesioni, confronto ai 50 dello scorso anno.
Inoltre, la proiezione dei dati sui feriti gravi ha registrato un aumento, in quanto ci sono stati 2 casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a 1 caso dell’anno precedente; mentre sono stati 25 i casi, con prognosi superiore ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 casi dell’anno precedente.

Infine, le proiezioni dei dati sui feriti lievi, hanno fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno ovvero 10 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, si è passati agli attuali 232 casi. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici di sovente illegali. Di particolare rilievo, risultano i seguenti episodi occorsi: a Napoli: una donna di 50 anni giungeva al pronto soccorso in quanto attinta da colpo di arma da fuoco al fianco mentre assisteva ai festeggiamenti del Capodanno sul balcone della propria abitazione. Risulta in prognosi riservata e in pericolo di vita; ancora a Napoli: un cittadino di nazionalità algerina di anni 50, mentre camminava in strada, veniva raggiunto da un proiettile che lo attingeva alla spalla e raggiungeva il polmone. Il predetto risulta in prognosi riservata in attesa di intervento chirurgico; a Foggia: un uomo di anni 47 riportava lesioni con amputazioni multiple alle dita della mano sx e ustioni di secondo grado a seguito dell’esplosione di un petardo;
– sempre a Foggia: un ragazzo di 17 anni, a seguito dello scoppio di un petardo artigianale, ha riportato l’amputazione della mano sx con prognosi di 30 giorni.
A Grosseto l’esplosione di un petardo nel corso dei festeggiamenti occorsi all’aperto feriva 3 minorenni. Il più grave è un minore di 15 anni che riportava la quasi totale amputazione della mano sinistra ed escoriazioni al viso e al torace. Vista la gravità delle ferite veniva trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze; a Milano un 18enne di nazionalità egiziana, a seguito dell’esplosione di un artificio pirotecnico, riportava la perdita delle dita di entrambe le mani;
sempre a Milano un uomo di 36 anni giungeva all’Ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale; ancora a Milano una minorenne di nazionalità filippina, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sinistra con prognosi di 30 giorni.

A Siena un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi di Firenze per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi. La prognosi è riservata; a Latina tre minori di 15, 10 e 6 anni nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio riportavano feriti giudicate guaribili rispettivamente in giorni 30, 15 e 10 per ferite al volto e alle gambe; a L’Aquila, nel comune di Pacentro, un giovane romano di anni 20, mentre si trovava in compagnia di 3 amici, rimaneva ferito alla mano dx per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’Ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto. Prognosi superiore ai 40 giorni. A Varese, un minorenne di anni 17 riportava l’amputazione della mano destra e il ferimento dell’occhio sx a seguito dell’esplosione di un petardo; a Trento, un uomo di nazionalità marocchina di 54 anni riportava l’amputazione del III raggio dopo aver raccolto un petardo inesploso; sempre a Trento un uomo di origine moldava di 23 anni perdeva la mano sinistra a seguito dell’esplosione di un petardo cosidetto “cipolla”.

A Lucca, un minorenne di anni 15 ha perso il pollice e l’indice della mano durante l’utilizzo di un petardo. Una valutazione globale sull’andamento del fenomeno registrato nel corso degli ultimi dieci anni, viene rappresentata dai grafici che seguono che riportano, in sintesi, il dato complessivo dei decessi, quello dei feriti con prognosi superiore ai quaranta giorni e quello dei feriti più lievi giudicati guaribili con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni.

foto: ufficio stampa Carabinieri

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Scontro in galleria a Urbino tra un’ambulanza e un bus, 4 morti

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URBINO (ITALPRESS) – Quattro persone sono morte in uno scontro tra un autobus e un’ambulanza della Croce Rossa nella galleria “Cu gulino” sulla SS73 bis, nel territorio di Urbino. Le vittime viaggiavano a bordo dell’ambulanza che nell’impatto si è incendiata. Sul posto sono presenti le squadre Anas, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS)

“Se non ti sposi fai la fine di Saman”, indagato il padre di una ventenne

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NOVELLARA (REGGIO EMILIA) (ITALPRESS) – “Se non ti sposi fai la fine di Saman”. Con l’accusa di maltrattamenti è stato denunciato a Novellara il padre di una ragazza. Analogo provvedimento nei confronti della matrigna. I carabinieri di Novellara hanno eseguito la misura cautelare, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Il provvedimento della magistratura ha colpito due coniugi pakistani.

La vittima è una ragazza poco più che ventenne. Viveva a Novellara con il padre 52enne, la moglie del padre 37enne e i fratelli nati dal secondo matrimonio dell’uomo. Secondo quanto emerso dalle indagini la ragazza non sarebbe stata libera di uscire di casa, di cercarsi un lavoro, di avere contatti con il mondo esterno, di proseguire gli studi interrotti con l’esame di terza media per volontà del padre. Di recente la vittima avrebbe riferito ai servizi sociali che il padre le avrebbe prospettato di partire per un viaggio in Pakistan per sposare il cugino che nel 2021 la ventenne era stata già costretta a sposare a distanza. All’uomo oltre al reato di maltrattamenti viene contestato anche quello di di costrizione o induzione al matrimonio. (ITALPRESS).

 

foto: agenzia fotogramma