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Cronaca

INFILZATO CON UNA KATANA PER MOTIVI PASSIONALI

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Secondo arresto nell’ambito delle indagini sulla spedizione punitiva dell’Epifania, quando a Napoli due persone hanno infilzato un uomo di 42 anni, con una katana e lo hanno colpito con una mazza da baseball. 

In manette è finito un 22enne del rione Luzzatti, che avrebbe agito la notte del 6 gennaio nel rione Ponticelli, insieme a un 34enne, già fermato il giorno dopo all’agguato. Entrambi devono rispondere di concorso in tentato omicidio. Alla base della folle aggressione ci sarebbero motivi passionali. 

La spada giapponese, lunga 87 cm, è stata trovata dai Carabinieri lungo la SS162 all’altezza dello svincolo per Pomigliano d’Arco

La vittima è ricoverata in terapia intensiva presso l’Ospedale del Mare di Napoli e rischia la vita.

 

BIMBI AUTISTICI MALTRATTATI, 4 ARRESTI

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I Carabinieri del comando provinciale di Bari hanno arrestato quattro educatrici del centro di riabilitazione “Istituto Sant’Agostino” di Noicattaro, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.

Le ipotesi di reato contestate sono di maltrattamenti, minacce ripetute, insulti e violenze fisiche ai danni di 9 minori disabili tra i 7 e 15 anni a loro affidati.

Le indagini erano state avviate ad ottobre 2018 in seguito alla segnalazione di una dipendente del centro, che avrebbe riferito di comportamenti violenti e vessatori ai danni dei minori autistici.

Agli arresti domiciliari sono finite G.M. 42enne, L.R. 29enne, S.R. 42enne e L.L. 28enne, residenti in provincia, educatrici assunte dal centro di riabilitazione. Le quattro educatrici, che si occupavano di percorsi educativi e riabilitativi per minori affetti da autismo e altre disabilità mentali, sono ritenute responsabili di avere maltrattato i minori disabili a loro affidati.

I maltrattamenti, secondo il racconto di una testimone, sarebbero stati perpetrati almeno dal 2016.

Le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari.

 

PARIGI, LA TESTIMONIANZA

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12“Mancavano due minuti alle 9, stamattina, quando mi sono svegliata. Il tempo di accendere la luce e ho sentito un boato. Un rumore sordo e poi quello dei vetri infrangersi. Ho pensato fosse esplosa una bomba. Che fossero i gillet gialli…”. È il racconto di Francesca Aglieri Rinella, collaboratrice dell’Agenzia di Stampa ITALPRESS che in vacanza a Parigi, alloggia nell’albergo vicino a Rue de Trevise, nel quartiere Operà, dove una fuga di gas ha fatto saltare in aria una panetteria al civico numero 6.

“Sono scesa in strada con la mia amica – dice la giornalista Catanese – e ho visto la gente correre e urlare, i feriti sporchi di sangue. I soccorsi sono arrivati subito. Pompieri e polizia sono intervenuti mentre una colonna di fiamme e fumo usciva dal palazzo”.

“L’esplosione – aggiunge Francesca Aglieri Rinella – è avvenuta al piano terra del locale che fortunatamente era ancora chiuso. Qui alcuni locali aprono alle 10 al mattino. Ho parlato con la polizia francese: ci sono almeno 20 feriti, forse un morto. L’intero quartiere dell’Operà è transennato e chiuso al traffico e ai pedoni. La polizia è nel nostro albergo. Invita a prestare attenzione, mentre i pompieri stanno eseguendo i rilievi. Mi è andata bene…”.

ESPLOSIONE A PARIGI, TRE MORTI

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Tre persone sono rimaste uccise nell’esplosione avvenuta per una fuga di gas in una panetteria in rue de Trevise, nel 9^ arrondissement di Parigi, nei pressi dell’Operà. Si tratta di due vigili del fuoco e una cittadina spagnola.

Nell’esplosione altre 8 persone sono rimaste ferite in modo grave e 28 in modo lieve. Tra i feriti anche un’italiana. Si chiama Angela Grignano ed è originaria di Trapani. La ragazza lavora come cameriera all’hotel Ibis, proprio accanto al locale esploso, ed è stata ricoverata all’ospedale Lariboisiere.

Per la polizia una fuga di gas sarebbe all’origine della deflagrazione e del successivo incendio che ha distrutto il pianterreno del palazzo nel cuore della capitale francese, in allerta per la nuova manifestazione dei Gilet gialli.

Le autorità hanno chiesto di evitare la zona per permettere il passaggio dei soccorsi.

 

FERITA A PARIGI, GAMBA ANGELA NON SARA’ AMPUTATA

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I medici dell’ospedale parigino in cui nel pomeriggio di oggi e’ stata operata Angela Grignano hanno salvato la gamba alla ragazza trapanese, ferita ieri mattina nell’esplosione, a causa di una fuga di gas, di una panetteria nel centro della capitale francese.

Lo ha reso noto al Tg1 Sabrina Giglia, collega di Angela, dopo avere appreso delle condizioni di
salute da parte del fratello della ferita, don Giuseppe Grignano.

“Ho parlato con il fratello di Angela, con don Giuseppe, e mi ha detto che Angela sta bene, che la gamba e’ salva e che non verra’ amputata” e quanto ha affermato la collega in diretta tv.

Anche don Giuseppe ha voluto confermare la buona riuscita dell’operazione attraverso i messaggi inviati alla comunità di Castellamare del Golfo dove opera.

“Nel pomeriggio abbiamo partecipato alla messa con la missione cattolica italiana di Parigi, pregando per Angela. Al rientro il Signore ci ha accarezzato con la sua grande misericordia e amore”.

 

Secondo quanto si apprende i medici hanno ricostruito i tessuti e le arterie della gamba ferita

CESARE BATTISTI IN CARCERE A ORISTANO

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Dopo 38 anni Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Pac, è atterrato oggi all’aeroporto militare di Ciampino ed è stato consegnato dall’Interpol alla Polizia di Stato italiana. L’aereo, un Falcon 900 LX, è atterrato alle 11.36; ad attenderlo c’erano numerosi giornalisti e network televisivi nazionali e internazionali. Rafforzato anche lo schema di polizia con la presenza di unità speciali e un tiratore scelto a ridosso della pista. Battisti era ufficialmente latitante dal 14 dicembre 2018, quando era scomparso dalla sua abitazione di Cananeia, nello stato di San Paolo.
 
Le autorità italiane e boliviane, con la partecipazione di quelle brasiliane, hanno intercettato Battisti mentre passeggiava fra le strade della città della Bolivia orientale di Santa Cruz de la Sierra. Dopo l’atterraggio, Battisti è apparso davanti alla stampa, percorrendo un tragitto di circa 50 metri e ostentando serenità e senza le manette ai polsi. 
Matteo Salvini, ministro dell’Interno e vice premier, e Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, in un punto stampa hanno ringraziato le autorità brasiliane e boliviane per la cattura dell’ex terrorista. Alle 13 circa, Battisti, dopo aver espletato le procedure di notifica e burocratiche, è stato trasportato in una vettura della Polizia di Stato in questura.
 
Dopo una prima decisione di trasferirlo presso il carcere di Rebibbia per scontare la pena, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha annunciato che “il Gom della Polizia Penitenziaria lo porterà nel carcere di Oristano e non a Rebibbia. Lo abbiamo deciso perché le condizioni particolari di sicurezza vengono garantite nel migliore dei modi”. 
 
Poco prima delle 17.30 l’ex terrorista è giunto nel carcere di Massama, a Oristano,  all’interno di un furgone della polizia penitenziaria scortato da diverse auto. Qui sara’ sottoposto all’isolamento diurno per 6 mesi, come previsto per i condannati all’ergastolo.Il carcere di Massama è lo stesso che ha avuto come “ospite eccellente”l’ex Nar e poi boss di Mafia Capitale Massimo Carminati. E’ uno dei più nuovi in Italia, ultimato nel 2012, con una capienza di 266 detenuti, ma al momento ne ospita solo 262.

FORTE SCOSSA NELLA NOTTE A RAVENNA

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Paura nella notte a Ravenna per una scossa di terremoto di magnitudo 4.6, registrata dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 00:03. 

L’epicentro è stato localizzato a 11 km dal Comune di Ravenna e a una profondità di 25 chilometri. Altre scosse più forti sono seguite alla principale, tra queste anche un sisma di magnitudo 3.0 a nove chilometri da Cervia, alle 00.29. La scossa principale è stata avvertita anche in Veneto.

Oggi a Ravenna scuole chiuse. Il Comune fa sapere che i danni causati dal sisma sono di lieve entità.  

 

MAFIA, CONFISCATI BENI PER 4 MLN NEL TRAPANESE

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La Dia di Trapani ha confiscato il patrimonio dell’imprenditore di Mazara del Vallo (Trapani) Vito Di Giorgi, nel 1996, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni con l’accusa di appartenere alla consorteria mafiosa di Mazara del Vallo,  facente capo a Mariano Agate.
Quel procedimento portò alla luce l’ingerenza dell’organizzazione mafiosa nella gestione degli appalti pubblici e l’esistenza di connessioni tra organizzazioni mafiose e ambienti massonici “deviati”, utilizzati da “cosa nostra”.
Vi furono, infatti, alcuni stralci di conversazioni telefoniche e ambientali, da cui emerse per esempio il tentativo di “aggiustare”, attraverso opportune amicizie in ambienti massonici, un processo a carico del noto mafioso Giovanni Bastone, che si sarebbe dovuto celebrare a Trapani.
A Di Giorgi venne confiscata la propria quota di partecipazione in seno alla Simed s.r.l., centro degli interessi economici della sua famiglia, che, però, continuò a gestire occultamente per circa un ventennio. Di Giorgi, con la complicità di compiacenti professionisti, realizzò un’articolata sequenza di operazioni finanziarie, immobiliari e societarie attraverso le quali riuscì a trasferire fittiziamente ad altre ditte intestate a suoi familiari, parte rilevante del patrimonio immobiliare della Simed s.r.l., ottenendo anche degli indebiti e sostanziosi risparmi d’imposte.

La confisca ha riguardato compendi aziendali, immobili, capitali sociali delle società coinvolte nell’operazione di trasferimento fraudolento di beni (Simed s.r.l., Eris s.r.l., Visit Sicily s.r.l. e Di Giorgi Costruzioni, nonché risorse finanziarie ritenute d’illecita provenienza, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.