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Cronaca

NAPOLI, BOMBA CONTRO LA PIZZERIA SORBILLO

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Una bomba è stata fatta esplodere davanti all’ingresso della storica pizzeria Sorbillo di via Tribunali, nel cuore del centro di Napoli.

L’attentato è stato messo a segno alla vigilia della giornata internazionale della pizza italiana che si festeggia in tutto il mondo il 17 gennaio.

“Dopo l’incendio di 5 anni fa adesso arrivano anche le bombe… Mi scuso con tutta la Napoli ‘buona’, con l’Italia ‘buona’ e con tutte le persone che vivono onestamente perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società”, scrive Gino  Sorbillo su Facebook. “Sono stato nell’Arma dei Carabinieri e ho scelto di fare il pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre. La Napoli ‘sana’”, afferma.

“Nell’ultima settimana ci sono state 8 bombe nella provincia di Napoli. Lo Stato deve farsi sentire adesso più che mai. Non dobbiamo lasciare spazio per la paura, ma solo per la forza di annientare questo schifo. Caro Gino, non ti devi scusare con nessuno, il mondo conosce la bellezza di Napoli e il valore del suo popolo”. dice il vice premier, Luigi Di Maio.

“Le istituzioni stanno dalla parte di chi non si fa intimidire dagli attacchi vili della camorra. Piena solidarieta’ a Gino Sorbillo”, scrive su twitter il presidente della Camera Roberto Fico.

 

MAFIA, 11 ARRESTI TRA ITALIA E GERMANIA

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Operazione antimafia in Italia e in Germania, condotta dalla Polizia di Caltanissetta e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinata dalle Direzioni Distrettuali Antimafia nissena e capitolina, nei confronti di 11 appartenenti al clan Rinzivillo. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività costituisce l’epilogo di una indagine, che, alla fine del 2017, aveva già portato all´arresto di 37 persone e al sequestro preventivo di beni per oltre 18 milioni di euro.
L´operazione dei poliziotti della Squadra Mobile e dei finanzieri del G.I.C.O. è in corso nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, nonché a Colonia e a Mannheim (Germania), dove, con la collaborazione della Polizia Criminale e dei Reparti Speciali tedeschi, è in atto la cattura di 4 affiliati, appartenenti alla “cellula” tedesca, operativa nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia.

MALTRATTAMENTI IN ASILO, SOSPESE DUE MAESTRE

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16La Polizia di Isernia ha sospeso dall’insegnamento due maestre di 49 e 58 anni che svolgevano la loro attività in una scuola dell’infanzia di Venafro. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile hanno avuto inizio dalle denunce presentate da parte di alcune madri che negli ultimi tempi avevano notato dei comportamenti anomali dei propri figli di 2 e 3 anni. I bimbi spesso rientravano a casa lamentando alcuni atti di violenza subiti in classe. Così le mamme, alla fine di novembre, si sono rivolte alla Polizia che ha informato la Procura che, a sua volta, ha ottenuto dal Gip l´autorizzazione a effettuare intercettazioni video-ambientali nella struttura scolastica in questione a Venafro (Isernia). Personale specializzato della II Sezione della Squadra Mobile ha così riscontrato, attraverso l´utilizzo di numerosi presidi tecnologici, una situazione allarmante che confermava le dichiarazioni che avevano dato origine alle indagini.

Le attività tecniche di intercettazione, attraverso il sistema di videosorveglianza, hanno consentito di ricostruire il vissuto quotidiano dei piccoli alunni della scuola materna, dove le due maestre hanno sin da subito mostrato un atteggiamento nei confronti dei bambini, vessatorio, minaccioso e lesivo della persona. All´interno dell´aula, infatti, i bambini sono stati oggetto di violenze fisiche e verbali e, circostanza ancor più grave, educati ad applicare, fra di loro, ‘la legge del taglione’: in alcune occasioni, infatti, le maestre esortavano i bambini a farsi giustizia da soli, incitandoli a porre in essere atti di violenza nei confronti dei loro compagni di scuola. I bambini venivano strattonati e colpiti sul capo, venivano aggrediti verbalmente con espressioni del genere: “appiccicalo con la testa vicino al muro…, tiragli i capelli più forte… così capisce…; ti faccio nero, nero; ti spezzo le mani; ti spezzo tutte le dita delle mani; ti appiccico vicino al muro; ti ammazzo; ma questo è proprio stupido; ti faccio uscire il sangue così te lo ricordi; se metti il pennello là sopra.. sei morto; sei un animale. La Polizia ha individuato circa 150 episodi di violenza

BARCONE IN AVARIA AL LARGO DELLA LIBIA, TRIPOLI INVIA NAVE

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Un mercantile battente bandiera della Sierra Leone sta soccorrendo il barcone in avaria al largo delle coste della Libia con 100 migranti a bordo. Tra i primi a rendere nota la notizia il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli: “La nave Sierra Leone, sotto coordinamento libico, sta iniziando a prendere a bordo i 100 migranti dal gommone. Tutto si svolge secondo le convenzioni internazionali, i naufraghi andranno a Tripoli. Seguo con attenzione, nella speranza che l’operazione si concluda senza problemi”.

Si conclude in questo modo una giornata di apprensione per la sorte dei migranti. Timori per la sorte dei naufraghi erano stati espressi dalle varie organizzazioni non governative che avevano lanciato l’allarme parlando di rischio congelamento per i migranti e di silenzio, per i soccorsi, dalle autorità libiche.

TERRORISMO, ARRESTATO ITALIANO CONVERTITO

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La Polizia di Catania ha arrestato un catanese di 32 anni, Giuseppe D’Ignoti, per apologia dei delitti di terrorismo mediante strumenti informatici e istigazione ad arruolarsi in associazioni terroristiche.

Dopo essersi convertito all´islamismo nel 2011, D’Ignoti avrebbe iniziato a utilizzare i social network per la sua attività di propaganda. Si sarebbe presentato sempre come originario dal Marocco e si faceva chiamare Yussuf.

Il 4 ottobre 2017 l’uomo era stato arrestato dalla polizia con l’accusa di riduzione in schiavitù, violenza sessuale continuata, sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali gravissime ai danni della donna con cui aveva convissuto dal mese di aprile al 20 settembre 2017.

La sua ex compagna ha raccontato che spesso era costretta a non uscire di casa e a subire aggressioni, e a indossare il velo islamico, a pregare assieme al compagno e a vedere con lui vari video su uccisioni di prigionieri occidentali “infedeli” da parte di arabi in divisa nera e verde.

La donna, dopo l’ennesima aggressione, è riuscita a fuggire mentre era ricoverata in un ospedale catanese. Da lì ha iniziato un lungo viaggio in treno, passando per Paternò, Napoli per poi giungere a Torino dove, lo scorso 22 settembre, ha presentato una denuncia alla Digos.

D’Ignoti era già stato condannato per il reato di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e aveva scontato la pena in carcere dal 2010 al 2015.

 

 

TRUFFA SUI FARMACI, 11 ARRESTI

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Blitz dei carabinieri del NAS di Milano che hanno eseguito 11 misure cautelari detentive, 30 perquisizioni e il sequestro preventivo di una società che gestisce un deposito farmaceutico e una farmacia nelle province di Milano, Brescia, Bologna, Napoli, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Firenze, Taranto e Novara. I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Milano nei confronti di persone ritenute responsabili a vario titolo di: associazione per delinquere finalizzata al furto di farmaci, truffa ai danni di privati ed Enti pubblici, ricettazione, falsificazione, riciclaggio di specialita’ medicinali e autoriciclaggio.

MAXI CONFISCA BENI A FAMIGLIA CASAMONICA-GUGLIELMI

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Beni per un valore di circa 2,4 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Roma ad Abramo Di Guglielmi, 45 anni, alias ‘Marcello Casamonica’, alla sorella Giulia, 37 anni, e al marito Romolo Cerello, 37 anni, appartenenti alla famiglia Casamonica-Guglielmi.
Le indagini – avviate dagli specialisti del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria nel 2015 e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina – sono state focalizzate sulla ricostruzione della ‘carriera criminale’ dei componenti del nucleo familiare e hanno fatto emergere come, a fronte della titolarità, in via diretta o indiretta, di un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare, alcuni di loro non avessero percepito proventi leciti tali da giustificarne il possesso.
Si tratta di otto unità immobiliari e un terreno a Roma; otto rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro. Tra gli immobili spicca, in particolare, una porzione di una lussuosa villa in stile liberty in zona Anagnina, alla quale si accede percorrendo un viale alberato, ai lati del quale sono presenti numerose statue in marmo raffiguranti divinità della mitologia. Annessa all’abitazione, i cui interni sono arredati in modo particolarmente sfarzoso, una scuderia, attrezzata per ospitare anche cavalli da corsa.

SEQUESTRATI 650 KG COCAINA

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Quasi 650 chili di cocaina sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e dall’Agenzie della Dogane al porto di Livorno: la droga, suddivisa in 582 panetti, era nascosta all’interno di 23 borsoni posizionati nel container, sopra alcuni sacconi bianchi contenenti chicchi di caffè. Dopo l’attracco in porto, i finanzieri sono saliti a bordo di una nave battente bandiera portoghese, proveniente da Algericas (Spagna), per ispezionare tutti i contenitori sospetti e hanno individuato quello che conteneva ben 644 chilogrammi di cocaina. Il contenitore è risultato spedito da una società produttrice di caffè honduregna e imbarcato su una motonave a Puerto Cortes (Honduras) per poi essere trasbordato su un’altra nave nel porto di Moin (Costa Rica), destinato allo sbarco nello scalo di Barcellona. Il container era destinato a un’azienda di Madrid. Ma non ci è mai arrivato.